mercoledì 15 settembre 2021

La Battaglia Finale del Diavolo - Bertone contro Benedetto

 


La Battaglia  Finale del Diavolo

Questo libro ha introdotto la tesi di una “Linea del Partito” su Fatima  da parte del Vaticano, che sarebbe dettata dal Segretario di Stato e  alla quale persino Papa Giovanni Paolo II si era dovuto adeguare, e  cioè che il Messaggio di Fatima fa ormai parte del passato, che il Terzo  Segreto deve essere interpretato come un semplice racconto di eventi  passati (che dovrebbero culminare con il tentato omicidio del 1981)  e che le sue richieste – tipicamente Cattoliche – di consacrazione e  conversione della Russia devono essere “riviste” perché si confacciano  al “nuovo orientamento” della Chiesa. Questo nuovo orientamento  prevede “l’ecumenismo”, il “dialogo” e la diplomazia Vaticana, incluso  quell’Accordo Vaticano-Mosca grazie al quale il Concilio Vaticano II ha  osservato (come fa anche l’attuale apparato Vaticano) un vergognoso  silenzio di fronte alle persecuzioni Comuniste contro la Chiesa. 

Abbiamo anche spiegato come alcune figure chiave, dietro  all’implementazione di questa Linea del Partito, abbiano per così dire  “lasciato la scena del crimine” dopo la stesura della prima edizione di  questo libro: l’ex Segretario di Stato, Cardinale Angelo Sodano; l’ex  capo della Congregazione per il Clero, Cardinale Castrillòn Hoyos;  e ovviamente l’ex Cardinale Ratzinger, che è adesso Papa Benedetto  XVI. Come ha dimostrato il precedente capitolo nei minimi dettagli,  un’altra figura chiave rimane invece coinvolta in prima linea nella  perpetuazione di questa Linea del Partito: l’attuale Segretario di Stato  Vaticano, Cardinale Bertone. Come è ormai ovvio, grazie alle prove  raccolte nel Capitolo 14, il Cardinale Bertone persevera nel sostenere -  in modo persino più vigoroso rispetto al suo predecessore - questa Linea  del Partito, malgrado le devastanti rivelazioni del 2006-2007 l’abbiano  smascherata come una vera e propria frode ai danni della Chiesa, come  lo stesso Socci (conoscente e collaboratore personale del Cardinale) fu  costretto ad ammettere. 

Durante questi anni, l’ex Cardinale Ratzinger ha cambiato alcune  delle sue precedenti opinioni “revisioniste” in merito a Fatima – molte  delle quali erano probabilmente dettate dalla Linea del Partito. Dopo  essere stato eletto Papa, l’ex Cardinale Ratzinger: 

•  Ha cambiato la sua opinione, da lui espressa nel proprio commento  teologico al Messaggio di Fatima pubblicata insieme all’MDF nel  2000, secondo la quale il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria  avvenne 2000 anni fa, quando Maria accettò di divenire la Madre di  Dio. Oggi, Papa Benedetto parla di quel Trionfo come di un evento  futuro, e dichiara: “Che così avvenga!”

Ha quindi abbandonato (anche se implicitamente) la sua precedente  opinione, da lui espressa nell’introduzione al MDF, secondo la quale  Fatima “appartiene al passato” e che la pubblicazione della visione  del “vescovo vestito di bianco” il 26 giugno 2000 “chiude un tratto di  storia, segnata da tragiche volontà umane di potenza e di iniquità”  – un’evidente falsità, ideata allo scopo di far addormentare i fedeli  dinanzi ad un grave pericolo.

•  Ha abbandonato la sua opinione, anch’essa espressa nel MDF,  secondo la quale il Cuore Immacolato è simile al cuore di qualsiasi  individuo che si avvicina al Signore. Oggi Papa Benedetto dichiara  che il Cuore Immacolato è tra quelli degli l’uomini il Cuore più vicino  a quello di Gesù. Egli non pone più le parole “Cuore Immacolato” tra  virgolette e in minuscolo, come invece aveva fatto nel MDF. 

•  Ha abbandonato le tesi che risultano implicite nel momento in cui  si definisce Edouard Dhanis un “eminente conoscitore” di Fatima  – Dhanis ha contestato tutto ciò che Suor Lucia aveva affermato  riguardo alla consacrazione e alla conversione della Russia,  definendole invenzioni della religiosa. Oggi, Papa Benedetto afferma  che il Messaggio di Fatima è “il più importante messaggio profetico  del 20° Secolo.”

•  Ha ammesso che la Chiesa è nel mezzo di una terribile crisi di fede e  di disciplina, che era stata predetta senza dubbio nella parte del Terzo  Segreto composta da 25 righe di testo, come affermato dal Cardinale  Ottaviani, e che anche il Papa ha letto. Papa Benedetto, a differenza  dei suoi immediati predecessori, non parla di “rinnovamento” o di  “primavera” del Vaticano II, ma di un vero disastro ecclesiastico dalle  proporzioni senza precedenti. 

Alla luce delle azioni e delle parole del Papa, la divergenza che si è  andata a creare tra Papa Benedetto XVI ed il Cardinal Bertone e la sua  Linea del Partito su Fatima è ormai così drammatica, che per descrivere  questa situazione non è lontano dalla verità parlare di “Bertone contro  Benedetto”. 

È evidente, inoltre, che l’ex Cardinale Ratzinger - proprio perché  ha potuto leggere il Terzo Segreto nella sua integralità, fornendo nel  1984 alcuni indizi fondamentali sui suoi contenuti - è oggi un Papa che  cerca di introdurre (anche se parzialmente) un “cambio di rotta” nel  panorama ecclesiastico, che sembrerebbe ideato al fine di affrontare  proprio ciò di cui parla la parte non pubblicata del Terzo Segreto: un  collasso apocalittico della fede e della disciplina all’interno della Chiesa,  che porterebbe a quello che lo stesso Papa ha definito (nel settembre  2009) un “ambiente ecclesiale secolarizzato” e “un deserto senza Dio.”  Abbiamo visto che questo tentativo di cambiare rotta, da parte del Papa,  prevede la storica “Liberazione” della Messa in Latino, la remissione  della “scomunica” ai vescovi della Società di San Pio X ed il suo invito ai rappresentanti della Società, un fatto davvero eccezionale, affinché  si impegnino col Vaticano in “discussioni teologiche” sulle enormi  problematiche causate dai testi del Vaticano II (discussioni che hanno  avuto inizio il 26 ottobre 2009).

Il Cardinale Bertone, d’altro canto, persevera come prima  nell’inseguire incessantemente la “saggezza” mondana di una burocrazia  Vaticana che desidera farla finita con Fatima una volta per tutte. Nel  Capitolo 14 abbiamo discusso di come le rivelazioni del biennio 20062007 abbiano smascherato la Linea del Partito come una semplice rete  di menzogne. Ricorderemo adesso tre tra queste bugie più evidenti che  Bertone ha insistito nello spacciare per vere, negli ultimi anni, malgrado  prove decisive le smascherassero come palesemente false: 

•  Suor Lucia avrebbe “confessato” al Cardinale che la Madonna di  Fatima non le aveva mai detto niente sul collegamento tra il Terzo  Segreto e l’anno 1960, quando è stato lo stesso Bertone a mostrare  alle telecamere due buste (preparate chiaramente per contenere due  testi differenti dello stesso Segreto), su ciascuna delle quali Suor  Lucia aveva scritto che “per ordine espresso della Madonna” i suoi  contenuti non dovevano essere rivelati fino a quell’anno. Questa  menzogna, da sola, priva il Cardinale Bertone di qualsiasi credibilità.

•  Il “plico Capovilla”, mai mostrato in pubblico da Bertone, e il “plico  Bertone” sarebbero la stessa cosa. È lo stesso Bertone ad aver fatto  testimoniare in televisione l’Arcivescovo Capovilla, secondo cui sulla  parte esterna del “plico Capovilla” (che contiene un testo del Segreto  ed era custodito nell’appartamento del Papa) c’erano le parole scritte  da lui stesso (Capovilla), una lista dei nomi dei prelati che avevano  letto i suoi contenuti e le parole dettate all’Arcivescovo da Papa  Giovanni XXIII “lascio ad altri commentare o decidere”. C’è bisogno  di un’audacia senza paragoni perché Bertone possa affermare con  candore che ciò che non ha mai fatto vedere in pubblico sia in realtà  quello che ha mostrato alle telecamere durante Porta a Porta, che  invece non reca alcuna scritta da parte di Capovilla. Bertone, tuttavia,  continua ad insistere in questa bugia, malgrado sia stata smascherata  come tale ormai da tempo. 

•  La pubblicazione della visione del 26 giugno 2000 “chiude un  tratto di storia, segnata da tragiche volontà umane di potenza e di  iniquità.” Gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, le guerre in  Iraq e in Afghanistan, l’ascesa di una Russia neo-Stalinista e flagellata  dall’aborto, una nuova alleanza militare tra Cina e Russia, la crisi  economica mondiale del 2008-2009 (provocata proprio dall’avidità)  e la continua discesa del mondo intero in una spirale sempre più  grave di depravazione morale, rendono quell’affermazione ridicola  e tragica al tempo stesso. Eppure, il Cardinale continua a sostenere  una simile falsità. 

Rimandiamo il lettore alle pagine precedenti per i dettagli di queste  menzogne che costituiscono la Linea del Partito su Fatima e che sono  servite, ovviamente, ad alimentare la Grande Bugia, secondo la quale  Fatima “appartiene al passato” e che le sue profezie non ci riguardano  più. 

Il Cardinale Bertone insiste nel raccontare questa Grande Bugia  – nonché quelle minori che servono ai suoi scopi – malgrado la sua  versione degli eventi sia stata confutata pubblicamente dai clamorosi  risultati ottenuti da Socci e da altri Cattolici, alle cui legittime obiezioni  Bertone non è mai riuscito a replicare, anche se fa finta (e con gran  dispiego di mezzi) di averlo fatto. Riprendiamo i fatti principali che  abbiamo esaminato nelle pagine precedenti, che danno un’idea della  tenacia con cui il Cardinale si sta aggrappando alla sua testimonianza,  ormai del tutto priva di credibilità: 

•  Il 22 novembre 2006 Antonio Socci pubblica la sua inchiesta sul  Terzo Segreto dagli esiti devastanti: la testimonianza dell’Arcivescovo  Capovilla, da lui riportata, dimostra che esistono due testi e due buste  (il “plico Capovilla” e il “plico Bertone") riguardanti il Terzo Segreto.  Lo stesso Papa Benedetto XVI invia a Socci una nota personale di  riconoscimento e ringraziamento per il suo libro, malgrado Socci  abbia accusato personalmente il Cardinal Bertone di aver occultato il  secondo testo del Segreto.

•  Di fronte a queste accuse gravissime, Bertone non solo non si tira  indietro ma pubblica un proprio libro il 10 maggio 2007, nel quale  attacca Socci ma non riesce a rispondere a nessuna delle domande  sollevate dal giornalista. 

•  Il 12 maggio 2007 Socci risponde pubblicamente al Cardinale,  dimostrando come Bertone abbia in realtà evitato di rispondere a  tutte le argomentazioni portate avanti dal giornalista. L’unica risposta  di Bertone è il silenzio. 

•  Il 31 maggio 2007, tuttavia, Bertone appare a Porta a Porta per  attaccare Socci una seconda volta, di nuovo senza rispondere  ad alcuna delle domande del giornalista. Al contrario, durante  quella trasmissione televisiva Bertone non solo non fornisce alcun  chiarimento alle prove accusatorie portate da Socci, ma rivela  inavvertitamente nuove e devastanti prove che contraddicono le sue  precedenti posizioni. Tra queste nuove ed improvvide ammissioni vi  sono la prova dell’esistenza di due buste sigillate pertinenti al Terzo  Segreto, ciascuna delle quali reca su di sé l’ordine della Madonna  per il quale esse non dovevano essere aperte prima del 1960, e  l’ammissione di Bertone secondo il quale il Cardinale Ottaviani aveva  testimoniato “categoricamente” sull’esistenza di un testo del Terzo  Segreto composto da un singolo foglio e scritto su 25 righe. 

•  Il 2 giugno 2007 Socci risponde pubblicamente all’apparizione di Bertone a Porta a Porta, dimostrando come quella partecipazione  televisiva non abbia fatto altro che confermare le sue tesi, e cioè che il Cardinal Bertone sta effettivamente nascondendo il secondo testo  del Terzo Segreto. Ancora una volta, la risposta di Bertone a queste  osservazioni è un assoluto silenzio. 

•  Il 21 settembre 2007, dopo che la sua posizione si è fatta insostenibile,  Bertone organizza una propria trasmissione televisiva, durante la quale  non solo non risponde (ancora una volta!) a nessuna delle domande  sollevate da Socci - e adesso anche dalle rivelazioni improvvide fatte  dello stesso Cardinale pochi mesi prima - ma mostra al pubblico  un’intervista televisiva, pesantemente editata, all’Arcivescovo  Capovilla, durante la quale l’Arcivescovo in persona conferma l’esistenza  di quella stessa busta (il “plico Capovilla”) che Bertone si è fino ad oggi  rifiutato di mostrare in pubblico. Malgrado tutto ciò, Bertone continua  audacemente ad affermare di aver pubblicato tutto il contenuto del  Terzo Segreto: una menzogna smentita dai fatti. 

•  Prima dell’inizio della trasmissione del 21 settembre 2007, Socci  viene cacciato fuori dall’edificio da cui stava per andare in onda,  in modo che non potesse porre alcuna domanda a Bertone. Socci,  tuttavia, riesce a far sentire a diversi giornalisti presenti quel giorno  una registrazione audio dell’intervista all’Arcivescovo Capovilla, in  cui si sente il prelato mentre ammette chiaramente che esiste “un  allegato” al testo della visione del “vescovo vestito di bianco”. Questo  allegato non è mai stato pubblicato e probabilmente contiene le  parole della Madonna che spiegano la visione. Malgrado la stampa  Italiana riporti chiaramente questa rivelazione, il giorno dopo,  Bertone continua a non rispondere e pertanto non nega – cosa assai  sospetta e rivelatrice - l’esistenza di un “allegato” al testo della visione e non ancora pubblicato. 

•  Nel luglio 2008 esce la traduzione in italiano di un libro scritto  dall’avvocato e saggista Cattolico Christopher A. Ferrara (l’originale  in inglese era stato pubblicato qualche mese prima), dove vengono  raccolte tutte le prove e analizzati tutti gli sviluppi summenzionati, e  molti altri ancora, che dimostrano senza ombra di dubbi che il Cardinale  Bertone non sta dicendo la verità sul Terzo Segreto. Malgrado il libro  di Ferrara venga tradotto in italiano e distribuito in Italia, il Cardinale  Bertone non fornisce alcuna risposta, se non lamentandosi in privato  del libro con una lettera indirizzata ad un sacerdote, senza peraltro  rispondere a nessuno dei punti sollevati da quel libro. Si tratta dello  stesso, assordante silenzio che il Cardinale Bertone ha mantenuto in  merito alle domande sollevate dal libro di Socci. 

Per riassumere, il Cardinale Bertone è ormai un testimone  completamente screditato che insiste caparbiamente a difendere la  propria testimonianza, anche dopo che questa è stata privata di qualsiasi credibilità. Egli rappresenta quindi un problema ancora più grande, per  la Chiesa, rispetto al suo predecessore alla guida della Segreteria di  Stato. Perché Bertone non è solo pronto a difendere la Linea del Partito,  ma ormai anche la propria reputazione, danneggiata oltremodo da uno  scandalo pubblico nel quale uno dei più famosi giornalisti Cattolici  d’Italia, Socci, lo ha accusato di tenere nascoste le parole della Madre  di Dio. Ecco il motivo per cui Bertone si è impegnato in una furiosa  campagna di pubbliche relazioni a difesa della sua testimonianza ormai  screditata, che lo ha visto pubblicare un libro e partecipare a ben due  trasmissioni televisive, solo per vedere confermata l’indifendibilità della  sua versione. Eppure Bertone continua a puntare i piedi, rifiutandosi di  ammettere le ovvie implicazioni dovute alle sue involontarie rivelazioni  e ammissioni. Egli si è quindi trasformato in un ostacolo pesantissimo  all’obbedienza della Chiesa nei confronti del Messaggio di Fatima.  Stiamo parlando di un singolo burocrate Vaticano che sta mettendo a  repentaglio la Chiesa ed il mondo intero per il proprio orgoglio personale.  Ora, nel 2000 Bertone era un sottoposto del Cardinale Ratzinger, in  quanto Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, e sia  lui che Ratzinger stavano portando avanti la Linea del Partito secondo  i dettami dell’allora Segretario di Stato Sodano. In quelle circostanze, è  lecito pensare che il Cardinale Ratzinger potesse ritenere affidabile la  testimonianza dell’allora Arcivescovo Bertone, inviato nell’aprile 2000 da  Sodano ad intervistare Lucia, in vista dell’imminente pubblicazione della  visione del “Vescovo vestito di bianco”. Allo stesso modo, nel novembre  2001, il Cardinale Ratzinger continuava a credere alla testimonianza  dell’Arcivescovo Bertone in merito a quell’infame “intervista”, della quale  – su oltre due ore di conversazioni non registrate con la veggente - Bertone  aveva pubblicato solo 9 parole attribuite a Suor Lucia sul Terzo Segreto!  Forse, all’epoca, il Cardinale Ratzinger sentiva di non aver altra scelta  se non quella di seguire la testimonianza dell’Arcivescovo Bertone ed i  dettami del Cardinale Sodano, allora Segretario di Stato, come sembrano  suggerire i tanti deferenti accenni del Cardinale alla “interpretazione di  Sodano” sulla visione, che si possono leggere nel commento teologico di  Ratzinger nel MDF (un compito, quello dell’interpretazione del Segreto,  per il quale tra l’altro Sodano non possedeva assolutamente alcuna  autorità o competenza, ma che il Segretario di Stato del Vaticano si era  semplicemente arrogato a sé). 

Come abbiamo suggerito precedentemente, fu forse per via della  “soluzione di compromesso” ipotizzata da Socci, se nel 2000 l’allora  Cardinale Ratzinger si sentì giustificato ad adottare una riserva  mentale riguardo al testo di 25 righe, ancora nascosto e che contiene  indubbiamente le parole della Vergine a spiegazione della visione. Nel  portare avanti quella “soluzione di compromesso”, potrebbe essere stato  deciso che durante le “interviste” a Lucia condotte da Bertone (e che,  in modo assai conveniente per il Cardinale, non erano state registrate)  questi avrebbe ottenuto “l’assenso” di Lucia - cioè l’accettazione sottomessa, o perlomeno una sua non obiezione, da parte di quella  obbediente suora di clausura – alla proposizione secondo cui il testo  non pubblicato poteva essere “non autentico”. A Papa Giovanni Paolo  II sarebbe stato permesso quindi di rivelare solamente la sostanza del  testo “contestato”, attraverso i suoi riferimenti apocalittici alla “coda  del Drago”, durante la sua omelia del 13 maggio 2000 a Fatima. Quelle  velate ammissioni, insieme alla visione del “Vescovo vestito di bianco”,  sarebbero state presentate come “l’intero” Terzo Segreto, senza alcun  palese travisamento, proprio come suggerito da Socci. 

Ma a parte queste ipotesi speculative, è un fatto che sin d’allora  il Cardinale Ratzinger è diventato nel frattempo il Papa, e che sin  dalla sua elezione sono emerse prove schiaccianti che rendono oramai  oggettivamente impossibile credere alla testimonianza di Bertone.  Anche i drastici cambiamenti d’opinione avuto dal Papa dopo la sua  elezione, indicano che Benedetto XVI sa bene che il Terzo Segreto  contiene proprio quegli avvertimenti profetici che non abbiamo ancora  potuto leggere. C’è poi l’importante nota indirizzata dal Pontefice a  Socci, con la quale lo ringrazia per aver dato alle stampe un libro che  accusa apertamente il Segretario di Stato del Vaticano di nascondere  deliberatamente una parte del Terzo Segreto. Si può stare certi che se  Socci avesse accusato ingiustamente Bertone di un simile misfatto, il  Papa glielo avrebbe detto con chiarezza e gli avrebbe intimato di ritirare  le sue accuse per far cessare lo scandalo. 

È chiaro quindi che il Papa sa di non poter difendere pubblicamente  la versione dei fatti fornita dal Cardinale Bertone, semplicemente  perché questa non corrisponde alla verità. Tuttavia il Santo Padre, per  colpa di decisioni compiute prima che diventasse Papa, si trova dinanzi  ad un dilemma: quel testo che non ancora pubblicato è stato tuttavia  “rivelato” in modo velato da Giovanni Paolo II, a Fatima, ma questo è  accaduto grazie alla “soluzione di compromesso”, cosa che implicava  una rivelazione solamente “velata” dei contenuti del testo mancante, un  testo che i Cardinali Bertone e Sodano, nonché tutto lo schieramento  che in Vaticano è contrario a Fatima, hanno definito come “discutibile” o  addirittura “non autentico”. Come potrebbe ora il Papa rivelarlo, senza  rischiare una vera e propria rottura all’interno del Vaticano? 

Eppure egli deve rivelarlo. Come scrisse Socci il 2 giugno 2007,  dopo la partecipazione di Bertone a Porta a Porta, il Papa in persona “ha  aperto la strada verso la verità” affermando, proprio in quella lettera che  Bertone aveva incluso nel suo libro, che “le parole autentiche della terza  parte del Segreto sono state pubblicate,” il che “implica chiaramente  che esistono parole del Segreto considerate ‘non autentiche’. Coraggio,  allora: pubblichiamolo tutto. ‘La verità vi renderà liberi.’”433

La verità ci renderà liberi. Al Segretario di Stato del Vaticano non  deve più essere permesso di ostacolare la rivelazione del Segreto:  Benedetto XVI è il Sommo Pontefice e Bertone è solo un suo sottoposto.  È giunto il momento in cui il Papa ponga fine al predominio del  Segretario di Stato sulla vicenda di Fatima e cancelli i danni recati da  Bertone e Sodano a causa delle loro azioni ingannevoli e sconsiderate.  Solo il Santo Padre è nella posizione di porre rimedio a questa grave  ingiustizia, immediatamente. Oltre a rivelare integralmente il Terzo  Segreto e a compiere la Consacrazione della Russia, attesa da troppi  anni, questo rimedio dovrebbe includere la ritrattazione pubblica della  Linea del Partito e delle sue ovvie menzogne, da parte di Bertone,  oppure la sua rimozione dall’incarico di Segretario di Stato, per il bene  della Chiesa e di tutta l’umanità. Siamo costretti a chiedere tutto questo,  nella Petizione al Santo Padre con la quale ha termine il nostro libro. 



Angelo Cardinal Sodano (a sinistra). Ex Segretario di Stato del  Vaticano, ha “gestito” la rivelazione della visione del “Vescovo  vestito di bianco” nel 2000, la cui insostenibile “interpretazione”,  che vorrebbe in tale visione l’anticipazione del tentato omicidio del  1981 alla vita di Giovanni Paolo II, è stata largamente rifiutata dai  fedeli. L’”interpretazione” di Sodano è stata citata non meno di quattro  volte nel commento teologico del Vaticano alla Visione, Il Messaggio di  Fatima, pubblicato insieme alla visione il 26 giugno 2000. Ma quale  autorità teologica può avere mai il Segretario di Stato del Vaticano  nell’”interpretare” un Messaggio consegnato alla Chiesa e al mondo  intero dalla Madre di Dio, nel lontano 1917? Qui possiamo vedere  all’opera la “diplomazia” vaticana, che si è appropriata ingiustamente  del Messaggio di Fatima al fine di salvaguardare mere e fallaci iniziative  umane, quali il “dialogo”, “l’ecumenismo” e la “Ostpolitik”. 
Tarcisio Cardinal Bertone (al centro). Succeduto al Cardinal  Bertone come Segretario di Stato, quand’era ancora Arcivescovo ha  rivestito la carica di Segretario della Congregazione per la Dottrina  della Fede (e in quel ruolo ha contribuito alla pubblicazione del Messaggio di Fatima). Le azioni di Bertone, tra le quali una serie di  improvvide ammissioni e rivelazioni - compiute tra il 2000 ed il 2009  - in merito all’occultamento di un testo non ancora pubblicato del  Terzo Segreto, che contiene senza dubbio le parole della Vergine a  spiegazione della visione pubblicata, sono al centro dell’indagine  approfondita che abbiamo svolto in questo libro. 
Giuseppe De Carli (a destra). Il vaticanista che è stato strumentale  al fine di quest’occultamento, grazie alle sue domande a Bertone,  inoffensive e servili, e alla sua difesa prevenuta nei confronti dello  stesso Cardinale. È stato de Carli, in qualità di giornalista privato  inviato da Bertone, ad aver condotto un’intervista pesantemente  editata nei confronti dell’Arcivescovo Capovilla, testimone oculare  dell’esistenza di un secondo testo del Terzo Segreto, custodito  nell’appartamento del Papa. In quell’intervista, usando domande  guidate, De Carli ha cercato di indurre l’Arcivescovo a cambiare la sua  testimonianza sull’esistenza di un testo non pubblicato del Segreto.  Non solo questo tentativo non ha avuto successo, ma al contrario  l’Arcivescovo ha confermato che il “plico Capovilla”, contenente quel  testo, esiste davvero. Ciò nonostante, questo plico non è mai stato  mostrato in pubblico da Bertone o Sodano.


Padre Gruner pone delle domande a De Carli sul testo del Terzo Segreto  scritto da Suor Lucia. Padre Gruner sottolinea a De Carli la differenza  tra la parola “foglio”, al singolare, e la parola “fogli”, al plurale. De Carli  concorda. Padre Gruner allora fa notare al giornalista che nel libro di De  Carli e Bertone si afferma che Suor Lucia avrebbe detto d’aver scritto il  Terzo Segreto su dei fogli di carta, al plurale, ed il fatto che il Cardinale 
Bertone fino ad oggi ha solo mostrato un singolo foglio di carta. De Carli  concorda, ma afferma che nella nuova edizione del loro libro le parole di  Suor Lucia vengono riportate diversamente, e che lei ha affermato d’aver  scritto il Segreto su di un unico foglio di carta. 
Ma va fatto notare che nella Prefazione alla nuova edizione del libro del  Cardinale Bertone, scritta da Papa Benedetto XVI, il Santo Padre afferma  che Suor Lucia aveva scritto il Segreto su dei fogli! Il Papa in persona,  pertanto, conferma che Suor Lucia aveva scritto il Segreto su dei fogli di  carta, e non su un foglio singolo. È quindi grazie ad una frase scritta da  Papa Benedetto XVI in persona che sappiamo oramai con certezza che  esiste un testo mancante del Terzo Segreto. 

Padre Paul Kramer


La vostra preghiera compie miracoli in questo tempo della fine!

 


Non ci devono più essere allontanamenti perché siete più vicini alla fine di quanto voi crediate. Cominciate quindi ora a uniformare la vostra vita a Gesù, a piacere a LUI in tutto quello che fate. 

Quando la fine viene, dovete aver trovato Gesù e avere completa fiducia in LUI.

Potete cambiare questa condizione dichiarandovi per Gesù!

In caso contrario invece sarete colpiti da sofferenza e pena.

Alzatevi e uscite dalla vostra vita “comoda”! Soltanto la vostra purificazione vi renderà liberi dal peccato e la vostra devozione a Mio Figlio vi renderà felici.

Non accettate in nessun caso il marchio della bestia perché esso v’impedirà l’ingresso nella Gloria! 

Le innovazioni del vostro mondo sono allestite per la vostra perdizione.

Pregate ora amati figli, contro tutto il male che deve ancora venire.

Non interrompete mai la preghiera

Perché la vostra preghiera compie i miracoli in questo tempo della fine.

La vostra Mamma Celeste.

20 dicembre 2014

Seguite la Mia chiamata e pregate gli uni per gli altri, in modo che il diavolo non possa più diffondere l’odio!

 


Tantissima sofferenza è inferta ai Nostri figli credenti in tutto il mondo e l’odio che è fomentato in molti cuori aumenta. Il diavolo e i suoi demoni posseggono queste anime e le incitano a uccidere, abusare, massacrare, torturare, flagellare e tormentare  proprio quelli che credono in Mio Figlio, che Lo seguono, Gli sono fedeli e devoti.

Figli miei. Quest’odio si diffonderà sempre più se voi tutti non cominciate a vivere nell’amore gli uni con gli altri. Mio Figlio vuole salvare ogni anima, pregate quindi gli uni per gli altri e pregate insieme, invocate lo Spirito Santo per ricevere aiuto e grazie per queste anime indurite e annerite, perché sono tenute prigioniere dall’odio del diavolo e non sanno come evadere, non ne hanno nemmeno la volontà, perché sono talmente accecate e possedute dai gregari del diavolo che si aggirano per il vostro mondo e tentano i deboli, gli” ignoranti “e quelli che non sono rinforzati in Gesù!

Seguite la Mia chiamata e pregate gli uni per gli altri in modo che il diavolo non possa diffondere ancora più odio. Amen.

La vostra amorevole Mamma Celeste.

17 dicembre 2014

IL REGNO DI DIO SI INSTAURA CON LA SECONDA VENUTA DI GESU CRISTO

 


CAPITOLO 1: GLI AVVENIMENTI PRECURSORI DELLA SECONDA  VENUTA DI GESÙ. 


A) I preparativi nel Cielo.  

1) La visione della Santissima Trinità prima dell'ascensione di Gesù Cristo.

  Il Libro dell'Apocalisse sviluppa a partire dal Capitolo 4 gli avvenimenti che sboccheranno nella  Parusía del Signore. In questo Capitolo si presenta in visione a Giovanni il Cielo come esiste fin dalla  creazione. Potremmo dire che è il Cielo durante l'epoca dell'Antico Testamento, se applichiamo allo  stesso i tempi della storia umana.   

  Questo implica, ovviamente, non entrare nelle profondità della discussione teologica sul no-tempo  nell'eternità, bensì semplicemente assumiamo che è una visione di qualcuno che è immerso nella  temporalità terrena. 

Apocalisse 4: “Dopo ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo. La voce che prima avevo  udito parlarmi come una tromba diceva: Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in  seguito. Subito fui rapito in estasi. Ed ecco, c'era un trono nel cielo, e sul trono uno stava seduto.  Colui che stava seduto era simile nell'aspetto a diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile a smeraldo  avvolgeva il trono. Attorno al trono, poi, c'erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti  ventiquattro vegliardi avvolti in candide vesti con corone d'oro sul capo. Dal trono uscivano lampi,  voci e tuoni; sette lampade accese ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di Dio.  Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e intorno al  trono vi erano quattro esseri viventi pieni d'occhi davanti e di dietro. Il primo vivente era simile a un  leone, il secondo essere vivente aveva l'aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l'aspetto d'uomo,  il quarto vivente era simile a un'aquila mentre vola. I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali,  intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere: Santo, santo, santo  il Signore Dio, l'Onnipotente, Colui che era, che è e che viene! E ogni volta che questi esseri viventi  rendevano gloria, onore e grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, i  ventiquattro vegliardi si prostravano davanti a Colui che siede sul trono e adoravano Colui che vive  nei secoli dei secoli e gettavano le loro corone davanti al trono, dicendo: «Tu sei degno, o Signore e  Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per la tua  volontà furono create e sussistono».”

La visione è quella della Santissima Trinità. In primo luogo risalta Dio Padre, seduto nel trono,  assolutamente luminoso e radiante, circondato d’una specie di arcobaleno smeraldo. Questa  immagine, come altre della stessa visione (i "Viventi"), ha molti elementi comuni con le visioni  profetiche di Isaia (6,1-5) ed Ezechiele (1,1-28). Anche Ezechiele descrive il trono e la figura di Dio  luminosa come fuoco, come metallo brillante.  

  Nella visione dell'Apocalisse, davanti al trono si trova presente lo Spirito Santo, simbolizzato per le  sette lampade accese che già nell'Antico Testamento rappresentavano lo Spirito di Dio (Zaccaria 4,26). 

  Ma inoltre è presente il Figlio, simbolizzato per i lampi, voci e tuoni che escono dal trono. Vediamo  in dettaglio alcuni elementi che ci permetteranno di provare questa affermazione, fino a dove  sappiamo, innovativa. 

a) Lampi: 

  La parola greca utilizzata è "astrape", e la troviamo applicata nei vangeli per descrivere come si  vedrà l'apparizione di Gesù nella sua Parusia: 

Matteo 24,27: “Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del  Figlio dell'uomo.” 

Luca 17,24: “Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio  dell'uomo nel suo giorno.”  

  Vediamo che nel simbolo del lampo c'è una chiara identificazione con Gesù Cristo nella sua venuta. 

b) Voci e tuoni: 

  Questi due vocaboli vanno uniti perché il senso è che si ascoltano voci che suonano come tuoni,  forma comune per esprimere la voce di Dio fin dall'Antico Testamento: 

Salmi 104 (103), 5-8: “Hai fondato la terra sulle sue basi, mai potrà vacillare. L'oceano  l'avvolgeva come un manto, le acque coprivano le montagne. Alla tua minaccia sono fuggite, al  fragore del tuo tuono hanno tremato. Emergono i monti, scendono le valli al luogo che hai loro  assegnato.” 

  Notiamo che all'ordine di Dio, la cui voce suona come un tuono, le acque prendono il suo posto. In  Giobbe troviamo anche che si associa al tuono con la voce di Dio: 

Giobbe 37, 2-5: “Fragore che esce dalla sua bocca. Il lampo si diffonde sotto tutto il cielo e il suo  bagliore giunge ai lembi della terra; dietro di esso brontola il tuono, mugghia con il suo fragore  maestoso e nulla arresta i fulmini, da quando si è udita la sua voce;  mirabilmente tuona Dio con la  sua voce, opera meraviglie che non comprendiamo!” 

  Anche San Giovanni descrive il suono di una voce che viene dal cielo ed è confusa con un tuono: 

Giovanni 12, 27-29: “Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma  per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo:  «L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!». La folla che era presente e aveva udito diceva che era  stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato».” 

  Crediamo che nell'Apocalisse la voce che come tuono esce del trono è la Parola, il Verbo, come lo  espressa San Giovanni nel principio del suo Vangelo: 

Giovanni 1, 1-3: “In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in  principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto  ciò che esiste.” 

c) Lampi, Voci e Tuoni: 

È molto interessante analizzare quando nell'Apocalisse si usa il vocabolo "tuono" (o il plurale  "tuoni") che sempre è significato per il suono di una voce. Appare in 8 passi distinti, in tre dei quali  si identifica chiaramente di chi proviene la voce: 

*6,1: “Quando l'Agnello sciolse il primo dei sette sigilli, vidi e udii il primo dei quattro esseri viventi  che gridava come con voce di tuono: «Vieni».” 

*14,2-3: “Udii una voce che veniva dal cielo, come un fragore di grandi acque e come un rimbombo  di forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di arpa che si accompagnano nel canto  con le loro arpe. Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi  e ai vegliardi.” 

  In questo brano il canto che suona come tuono si emette davanti al trono e non sorge da lui, e  proviene sicuramente dalla gran moltitudine di redenti che stanno lì, come lo descrivono i passi di  7,9-10 e 19,1-6.  

*19,6: “Udii poi come una voce di una immensa folla simile a fragore di grandi acque e a rombo di  tuoni possenti, che gridavano: «Alleluia. Ha preso possesso del suo regno il Signore, il nostro Dio,  l'Onnipotente.” 

  Quest’altro brano conferma quello visto anteriormente, poiché il cantico come tuono proviene dalla  moltitudine davanti al trono. Ma ora analizzeremo cinque passi in cui appaiono associati i tre  vocaboli:  "lampi, voci e tuoni": 

1°) *4,5: è quello che vedemmo già all'inizio in questa analisi del Capitolo 4 dell'Apocalisse.  

2°) *8,5: “Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco preso dall'altare e lo gettò sulla terra:  ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulmini e scosse di terremoto.” 

   Questa scena succede durante la descrizione del 7° Sigillo che subito vedremo in dettaglio, ma  avanziamo un po' ed anticipiamo il significato di quest’ultimo sigillo: è l'inizio degli avvenimenti previ  alla Parusía, quello che chiameremo "il tempo della misericordia di Dio", dove ancora esisterà la  possibilità della conversione degli uomini (il tempo delle sette Trombe), previo al tempo del giudizio  (il tempo delle sette Coppe). 

  È il momento che ha scelto Dio Padre affinché si comincino a scatenare in forma irreversibile gli  avvenimenti che culmineranno con la Parusía di Gesù Cristo. E è il momento nel quale risuona sulla  terra dal cielo il compimento delle parole che Gesù espresse come il suo desiderio più ardente nella  sua permanenza nel mondo:  

Luca 12,49: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!”   

3°) *11,19: “Allora si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza. Ne  seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.” 

  È la descrizione della settima Tromba, il fine del tempo dell'avvertenza e principio del giudizio di  Dio che realizzerà Gesù Cristo, chi regna e giudica al mondo: 

*11,15: “Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano:  «Il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo Cristo: egli regnerà nei secoli dei secoli».” 

  Cioè, lampi, voci e tuoni simbolizzano nuovamente Cristo che assume il suo regno sul mondo, e  che annuncia che si avvicina la fine producendo il segno annunciato di un gran terremoto. 

4°) *16, 17-18: “Il settimo versò la sua coppa nell'aria e uscì dal tempio, dalla parte del trono, una  voce potente che diceva: «È fatto!». Ne seguirono folgori, clamori e tuoni, accompagnati da un  grande terremoto, di cui non vi era mai stato l'uguale da quando gli uomini vivono sopra la terra.”  

  È culminato il "Giorno dell'ira di Dio” del quale parlano i profeti dell'Antico Testamento, il giudizio di  Gesù Cristo sui vivi, e si è stabilito il Regno di Dio. Nuovamente i lampi, voci e tuoni simbolizzano  questo Cristo che assume il suo regno che non avrà fine. 

5°) *10, 1-4: “Vidi poi un altro angelo, possente, discendere dal cielo, avvolto in una nube, la fronte  cinta di un arcobaleno; aveva la faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco. Nella mano  teneva un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il sinistro sulla terra, gridò a  gran voce come leone che ruggisce. E quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire la loro voce.  Dopoché i sette tuoni ebbero fatto udire la loro voce, io ero pronto a scrivere quando udii una voce  dal cielo che mi disse: «Metti sotto sigillo quello che hanno detto i sette tuoni e non scriverlo».” 

  Esaminiamo questo ultimo passo dell'Apocalisse che si riferisce al vocabolo "tuono." Qui solo si  parla di "sette tuoni" che alzano le sue voci e parlano. Ricordiamo che il numero sette ha in ebreo il  significato di pienezza (vedemmo già che lo Spirito Santo si presenta in 4,5 come sette lampade di  olio accese), e qua sembrerebbe indicare al Figlio di Dio incarnato, Gesù Cristo, che parla. 

   Osserviamo che quando Giovanni si dispone a scrivere quello che ha detto la voce dei sette tuoni,  un'altra voce distinta che viene dal cielo (possibilmente è il Padre), gli dice che lo metta sotto sigillo.  Se accettiamo che Cristo è quello che parla, allora possiamo dedurre che le sue parole non sono per  conoscerle ora, al contrario di tutto il contenuto del Libro dell'Apocalisse, il quale l'angelo chiede  espressamente a Giovanni che non lo metta sotto sigillo (22,10). È possibile che queste parole del  Signore che si sigillarono siano quelle che pronuncierà quando nella sua Parusia "tutte le razze della  terra vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole dal cielo con gran potere e gloria”. (Mateo  24,30) 

  Diamo così per provata la nostra affermazione che il Capitolo 4 dell'Apocalisse ci mostra alla Trinità  Eterna nel cielo, dalla creazione del mondo fino all'ascensione del Signore Gesù Cristo al Cielo. 

  Seguendo con l'analisi della scena descritta nel Capitolo 4 vediamo che inoltre circondano a Dio  Padre quattro "Viventi" che sembrerebbero essere angeli simili ai serafini di Isaia ed i cherubini di  Ezechiele, che servono permanentemente a Dio nel suo trono, e danno gloria a Lui gridando e  chiamandolo "il tre volte santo”, come i serafini in Isaia 6,15. 

  Troviamo anche attorno al Trono altri ventiquattro troni occupati per Vegliardi di candide vesti ed  corone di oro, che si inchinano adorando a Dio ogni volta che i Viventi gli danno "gloria, onore ed  azione di grazie", e riconoscendo in Lui al creatore di tutte le cose. 

  L'identità di questi anziani è misteriosa, ed al massimo si può dire che rappresentano una specie di 

consiglio celestiale, trovandosi permanentemente in presenza di Dio. Magari un riferimento ad essi lo  troviamo in Geremia 23,18-22, dove il profeta menziona un "consiglio di Yahveh" che è chi espressa  ai veri profeti di Dio il messaggio che devono comunicare. Se uniamo questi concetti a quello che si  dice su essi nel seguente Capitolo dell'Apocalisse, vale dire che offrono le preghiere dei santi (5,8), è  probabile che siano esseri angelici. 

   Ma quello que veramente importa è non perdere di vista a causa dei dettagli il quadro generale di  questa grandiosa visione del cielo, che si va ripetendo durante l'Apocalisse con varianti molto  importanti man mano che avanzino gli avvenimenti che sboccheranno nella Parusía. 

  Il tratto fondamentale che troviamo è l'adorazione a Dio Trinità, portata a capo "giorno e notte  senza cessare", cioè, sempre ed in ogni momento, per gli angeli, i quattro viventi ed i 24 vegliardi,  riconoscendo a Dio Trinità come il principio di tutte le cose. 

GIANFRANCO BENEDETTO 

ILLUSTRAZIONI DI UNA SERVA DI DIO SULL'APOCALISSE DI S. GIOVANNI

 












signor Le Maitre de Sancy

Angeli santissimi, vegliate su di noi, dovunque e sempre

 


Angeli santissimi, vegliate su di noi, dovunque e sempre; Arcangeli nobilissimi presentate a Dio le nostre preghiere e sacrifici; Virtù celesti, donateci forza e coraggio nelle prove della vita. Potenze dell’alto, difendeteci contro i nemici visibili e invisibili; Principati sovrani, governate le nostre anime e i nostri corpi; Dominazioni altissime, regnate di più sulla nostra umanità. Troni supremi, otteneteci la pace; Cherubini pieni di zelo, dissipate tutte le nostre tenebre; Serafini pieni di amore, infiammateci di ardente amore per il Signore.


Dio Padre spiega i Dieci Comandamenti

 


Il Secondo Comandamento afferma che non nominerete il Mio Nome invano


25 giugno 2021 

Dio Padre

“Continuo, figli, con la mia spiegazione dei Comandamenti. Ciò è necessario poiché la mancanza di rispetto per le Mie Leggi è comune oggigiorno. Non c’è una complessiva attitudine di voler compiacere Me. Il Mio Santissimo Nome e il Nome di Mio Figlio sono diventati comuni parole di gergo quotidiano universalmente. Il Secondo Comandamento afferma che non nominerete il Mio Nome invano. Eppure, la pratica comune di oggi è quella di profanare questa Legge come mezzo per esprimere sorpresa, allarme o rabbia. Il motivo nel cuore quando il Mio Nome o il Nome di Mio Figlio viene usato, deve essere di riverenza, di omaggio e rispetto. Durante questi tempi malvagi, c’è molto poco rispetto o riverenza nei cuori per Me.”

“Ogni Comandamento ha profonde radici di comprensione. I Comandamenti non devono essere interpretati sommariamente a un livello di ampia superficialità. Ogni anima sarà responsabile per più ancora. Conoscere Me è amare Me. L’anima non può amarmi o conoscermi senza conoscere e comprendere i Miei Comandamenti.”

Leggi Matteo 22:34-40+ Il più grande Comandamento – Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: “Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?”. Gli rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”.

Lo stato tristissimo della Chiesa e dei Sacerdoti

 


LA PASSIONE DELLA CHIESA NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA


Lo stato tristissimo della Chiesa e dei Sacerdoti: 

…In un batter d’occhio ho visto le tante miserie umane, l’avvilimento e spogliamento  della Chiesa, lo stesso degrado dei sacerdoti, che invece di essere luce per i popoli,  sono tenebre. Onde tutta amareggiata da questa vista ho detto: “Santissimo Iddio, date  la pace alla Chiesa, fatele restituire ciò che le hanno tolto, non permettete che i cattivi  ridano alle spalle dei buoni”. E mentre ciò dicevo [le Divine Persone] hanno detto: 

 “Sono arcani di Dio incomprensibili”. (Vol. 4°, 13.11.1900) 


REPLICA A UN AVVERSARIO DELLA LEGGE E DEI PROFETI

 


Scopo e piano dell'opera. 

1. 1. Fratelli carissimi, per rispondere in modo breve, per quanto  posso, al libro di non so quale eretico, che mi avete inviato, ho  indicato in primo luogo quale errore venga in esso trattato. 

Secondo quanto avete scritto, il testo veniva letto sulla piazza del  porto alla turba che accorreva con pericolosa curiosità e ascoltava  con piacere. In verità i Manichei non sono gli unici che condannano  la Legge e i Profeti, ci sono anche i Marcioniti e alcuni altri le cui  sette non sono molto conosciute dal popolo cristiano. Questo  individuo, il nome del quale da questo libro non sono riuscito a  trovare, rigetta Dio come creatore del mondo, mentre i Manichei  non accettano il libro della Genesi e lo bestemmiano, senza dubbio  professano però che Dio ha creato il mondo buono, sebbene da una  natura differente dalla propria e plasmando la materia. Per quanto,  dunque, io non sia riuscito a scoprire di che setta sia questo  individuo blasfemo, la Scrittura divina che egli attacca con le sue  malevoli discussioni deve esser difesa contro la sua lingua. Inoltre,  poiché vuol apparire in ogni modo cristiano, giacché adduce alcune  testimonianze del Vangelo e dell'Apostolo, dev'esser confutato  ricorrendo anche alle Scritture che fanno parte del Nuovo  Testamento, affinché si veda in modo ancora migliore che egli,  nell'attaccare il Vecchio Testamento, delira più con sconsideratezza  che con furbizia. 

La prima questione: il principio del tutto. 

2. 2. In primo luogo questo autore empio chiede con bocca  sacrilega ciò che un uomo pio avrebbe potuto chiedere in modo  religioso, ovvero " come si debba intendere ciò che sta scritto: In principio Dio fece il cielo e la terra 1 ", tralasciando nel suo testo,  oltretutto, la terra della quale invece poi parla. Domanda quindi: "  Di quale principio si tratta? Di quello in cui Dio stesso cominciò ad  essere o di quello in cui si tediò del fatto d'essere inoperoso? ". A  tali domande si deve rispondere: Dio non ha cominciato ad essere,  né si è tediato della sua solitudine: è sempre esistito e non  illanguidisce quando riposa né si affatica quando opera, e quando il  cielo ancora non c'era non mancava di una sede, né ha ottenuto la  sede solo dopo aver creato il cielo quasi fosse un viandante al  termine delle sue peregrinazioni. Infatti ha il potere di permanere in  modo beatissimo in se stesso e di quel suo tempio, che sono tutti i  santi e gli angeli e gli uomini, si costituisce la sua abitazione, nel  senso che essi ricevono da lui quel bene che li rende beati, non che  lui riceva da loro la dimora senza la quale non potrebbe essere  beato 2. In conseguenza di ciò si dovrà interpretare ciò che sta  scritto: In principio Dio fece il cielo e la terra, come il principio in  cui cielo e terra cominciarono ad essere. Infatti non sono sempre  esistiti, coeterni a Dio, ma, essendo cose create, hanno avuto un  inizio quando hanno cominciato ad essere. Oppure, siccome Dio ha  creato il cielo e la terra nel principio coeterno a sé, lo intendiamo  nel suo Figlio unigenito 3. Costui è infatti la Sapienza di cui  l'Apostolo dice: Cristo è la potenza di Dio e la sapienza di Dio 4. E  nel salmo a Dio che fece il cielo e la terra si dice: facesti tutte le  cose nella sapienza 5. O, se questo individuo non vuole accettare la  testimonianza del salmo, che ascolti l'Apostolo che parla di Cristo: 

Per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e  quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili 6. 

Sant'Agostino

 


 


CIELO (PARTE I)

 


"Ma, come sta scritto: Che occhio non ha visto, né orecchio ha udito, né è entrato nel cuore dell'uomo ciò che Dio ha preparato per coloro che lo amano". - 1 Corinzi 2:9


VISIONE BEATIFICA

"Figlia mia, nessuno può vedere la grande visione, la visione beatifica; nessuno può vederla, perché significherebbe che tu saresti rimosso dal tuo corpo terreno. Questo attende l'umanità solo oltre il velo. Noi ti mandiamo solo ciò che la tua mente umana può comprendere. Se ti mostrassimo, figlia mia, ciò che si trova al di là del velo, la bellezza, la pienezza delle tue emozioni fermerebbe il tuo cuore terreno. Questo non possiamo dartelo finché tu non attraversi il velo". - Nostra Signora, 13 aprile 1974


PORTA DEL REGNO

Veronica - Ora la Madonna sta indicando verso l'alto questa enorme porta. È una porta simile all'acciaio, molto grande, e sopra di essa noto che è come un'area coperta da stelle. Credo che siano stelle; sono luci bianche brillanti. E... oh, ora la Madonna...

     "Figlia mia, ti spiegherò. Quello che stai vedendo è la porta del Regno - una porta mistica, una porta soprannaturale che l'uomo non può trascendere finché non viene a Noi in spirito. Il Regno dei Cieli esiste, come esiste la vostra terra, figli miei. Tuttavia, nessuno può entrare nel Regno finché non si separa dal suo corpo terreno.

     "Il vostro corpo, figli miei, non è che un guscio che ospita il vostro spirito, la vita dentro di voi. - Nostra Signora, 25 luglio 1975


UNA SOLA VERA CHIESA

"Figlia mia e figli miei, voi siete tutti figli miei. Io non vi giudico in base al colore o alla razza, e non vi giudico in base al vostro credo; tuttavia, se vi viene data la conoscenza dell'Unica Vera Chiesa, e vi viene data la via del Cielo lungo la strada stretta, voi la seguirete o sarete respinti." - Nostra Signora, 21 agosto 1985


CASA

"Lavorate per il Padre in cielo. Non datevi al mondo, perché la vostra unica vera casa è con Noi oltre il velo". - Madonna, 28 settembre 1974


AMORE

"Il cammino verso il Cielo è veramente condotto da una scena d'amore". - Madonna, 18 giugno 1990


ROSE

"Sono venuta da voi, figli miei, e vi ho dato, per ordine del Padre, il nome delle rose. Le rose, figli miei, significano le anime, la conservazione della vita per l'eternità nel Regno di Dio." - La Madonna, 31 gennaio 1976


TESORO

"Tutto ciò che potete portare con voi sono i meriti delle grazie che sono state conservate nel vostro tesoro in Cielo". - Madonna, 18 marzo 1974


RESURREZIONE

"Nella resurrezione generale di tutte le anime e di tutti i corpi, Mio Figlio prenderà le ossa e le risusciterà, le annoderà e le unirà, e porrà su di esse una carne incorruttibile, perché la morte sarà vinta. Il dolore non ci sarà più. Il peccato non ci sarà più. La gioia abbonderà. Abbonderà la carità, la bontà, la misericordia, l'amabilità e tutte le bontà create dall'Eterno Padre". - Nostra Signora, 5 agosto 1975


REGOLA

"L'Eterno Padre ha posto sulla terra la sua regola. Egli ha mandato mio Figlio a voi come puro Sacrificio per aprirvi questo Regno. Nessuno entrerà nel Regno dei Cieli se non attraverso Mio Figlio". - Nostra Signora, 18 marzo 1975


LA VIA

"Figli miei, il cielo e la via non cambiano. Non ha bisogno di miglioramenti. È una via semplice, data a voi fin dall'inizio dei tempi dall'Eterno Padre, e resa nota dalla visita di Mio Figlio sulla terra." - Nostra Signora, 1 febbraio 1977


SIGNORE, SIGNORE

"Io vi dico, per Mio Figlio, che tutti coloro che gridano: "Signore, Signore", non entreranno nel Regno dei Cieli!". - Madonna, 9 aprile 1977


BATTEZZATO

"Tutti i cattolici romani battezzati devono morire come cattolici romani battezzati, o non entreranno nel Regno dei Cieli!" - Gesù, 9 giugno 1979


RIMPIANTO

"Mio Figlio ha dato la Sua vita per tutti voi, ma non tutti entreranno nel Regno dei Cieli. Perché molti sono chiamati ma solo pochi sono scelti. Nel conteggio finale, figli miei, ci sarà solo un resto che entrerà nel Regno". - La Madonna, 25 marzo 1978


FALSA SICUREZZA

"Voi avete la falsa sicurezza che tutto è perdonato. Ma non è forse pura follia nel peccato credere di poter offendere il vostro Dio e infrangere le sue regole ed entrare? Che tipo di vita ci sarebbe nel vostro Regno dei Cieli? Tutti entreranno per merito! Molti entreranno per sofferenza, espiazione e penitenza!". - Gesù, 10 febbraio 1976


UOMO RICCO

"E ripeto ancora, figlia mia, come ti dico, che sarà più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un uomo ricco entrare in Paradiso. Dico questo per una ragione, e coloro ai quali è diretto, capiranno pienamente. Che vantaggio c'è per un uomo se va in giro per il mondo raccogliendo tutte le ricchezze del mondo e perde la sua anima? Pensateci bene, o uomini del Regno di Dio, che hanno perso la strada mentre cercavano le ricchezze. Pensateci bene, perché molti di voi passeranno il velo tra pochi mesi". - Gesù, 27 settembre 1986


RAPIMENTO

"La terza guerra mondiale non lascerà terra sulla terra. Non ci sarà terra, non ci saranno esseri umani; ma un gruppo sarebbe stato portato in cielo, mia figlia e miei figli, per attendere la terribile devastazione che si abbatterà sull'umanità." - Gesù, 28 maggio 1983


ANGELI

"Perché negate i Miei angeli? Le bellezze del Cielo sono nelle loro braccia". - Madonna, 7 settembre 1970


COMPAGNI

"Tu farai conoscere al mondo che ci sono molti misteri del Cielo.... Ed egli [satana] mente quando nega l'esistenza degli angeli, perché essi sono i prediletti del Padre, i compagni del Padre in Cielo e i compagni delle vere anime che si uniscono a Noi nel Regno." - Nostra Signora, 31 dicembre 1972


SANTI

"Vedete, figli miei, questi sono i santi del cielo. Essi erano un tempo tra voi e hanno conquistato la loro corona con la perseveranza, la preghiera e il sacrificio. Il loro esempio dovrebbe essere seguito, perché essi vi condurranno al Regno di Dio Padre, il Regno eterno di gioia, di pace e di ricompensa - una ricompensa molto al di là di tutto ciò che la vostra mente umana può comprendere, figli miei". - Nostra Signora, 17 maggio 1975


REGINA

"L'ho mandata a voi come vostra Madre, come Mia Madre, la Regina del Cielo e della terra, per guidarvi nella vostra battaglia contro le forze del male". - Gesù, 18 giugno 1975


STELLA

"Ma un'anima deve essere pura come la stella più luminosa del Cielo prima di poter entrare nel Regno". - Nostra Signora, 10 febbraio 1974


SCRITTO IN CIELO

"Non è per caso che siete stati chiamati da Mia Madre, perché i vostri nomi sono stati scritti in Cielo.... Ma con questa grande grazia avete la grande responsabilità di inviare questo Messaggio dal Cielo in tutto il mondo, perché se sarete in grado di recuperarne uno solo per il Cielo, una stella in più sarà posta nella vostra corona." - Gesù, 5 agosto 1975


RISPETTO DELLA SANTA EUCARISTIA SPIEGATO DA NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO

 


Nostro Signore Gesù Cristo parla.
Circa: Il rispetto per la Santa Eucaristia spiegato da Nostro Signore Gesù Cristo.


   Io sono Dio e sono anche uomo, ma non un uomo comune, ma un uomo nella perfezione. Molti vogliono screditarmi togliendo la Mia Divinità e lasciandomi solo come un semplice uomo con tutti i suoi difetti e qualità, io vi dico che in Me, non ci sono difetti perché, anche se sono stato visto come un uomo, la Mia Divinità non si è MAI allontanata da Me fin dalla Mia Concezione nel purissimo grembo di Mia Madre Maria.

   Le mani di mia Madre e di San Giuseppe erano mani SANTE che mi hanno dato tutto il loro amore, si sono prese cura di me e si sono date totalmente per me, per sapere chi ero. Mi hanno sempre rispettato e sostenuto, non tutti mi hanno toccato, ma ho toccato tutti i bisognosi, quelli che mi hanno avvicinato umilmente; solo nella mia dolorosissima Passione, mani impure, peccatrici, piene di sangue perché erano carnefici, hanno toccato il mio Corpo Divino e questo è il dolore che ora provo con il Sacramento dell'Eucarestia che vi ho lasciato.

   Ho benedetto i Miei Apostoli e li ho fatti Miei sacerdoti, cominciando da Pietro, e ho dato loro la Grazia di poter toccare il Mio Corpo Divino nella Transustanziazione, che ora molti vogliono ignorare, sia i Ministri della Mia Chiesa che i fedeli che vi si recano. Il Mio Corpo e il Mio Sangue sono DIVINI e mani non consacrate non devono prenderli, anche se alcuni ministri si sono rivolti al male, essi soffriranno molto per aver profanato il Mio Prezioso Corpo e Sangue perché, nonostante la loro vita di peccato, Mi manifesto veramente quando si pronunciano le giuste parole di Consacrazione, ma a volte vengo nelle mani sante di buoni sacerdoti e a volte vengo in mani peccaminose, sporche della loro malvagità, e venire in questi ministri è paragonato ai dolori causati al Mio Corpo Divino dalla flagellazione di quei malvagi carnefici.

  Ogni anima ha il suo compito sulla Terra e se i Miei Ministri non compiono correttamente il loro, non spetta ai fedeli svolgere questo compito, non devono toccare il Mio Corpo, perché non sono stati scelti per farlo. Solo in casi ESTREMI la Mia Chiesa dà questa possibilità, ma solo in casi ESTREMI e preferibilmente che siano DIACONI, ma questa grazia è riservata solo a mani pure, umili, semplici e molto amorevoli, come quelle della Mia Beata Madre e di Mio padre San Giuseppe.

Ottobre. 2011



La nostra nota:

1: "Non chiunque mi toccherebbe", Gesù ci dice perché i laici lo toccano, al momento della comunione, con quale diritto?

2. "Ho benedetto i Miei apostoli e li ho fatti Miei sacerdoti, e ho dato loro la grazia di poter toccare il Mio Corpo Divino nella Transustanziazione che molti ora vogliono ignorare, sia i ministri (coloro che danno la comunione) che i fedeli (coloro che la ricevono nelle loro mani). 

3. "Non spetta ai fedeli svolgere questo compito, non devono toccare il Mio Corpo. 

4. "Solo in casi estremi e preferibilmente dovrebbero essere diaconi" (con mani pure, semplici e molto amorevoli).

5. Quando un sacerdote celebra la Santa Messa, che sia nella Grazia di Dio o nel peccato, consacra con mani peccaminose. Gesù lo dice chiaramente: "Io mi manifesto", con un dolore simile alla flagellazione dei carnefici quando il sacerdote celebrante è in peccato mortale. 

Qualsiasi sacerdote che non celebra la Messa, cioè non dice le parole giuste, non consacra, sia che sia in grazia di Dio o in peccato.

Qualsiasi prete che celebri la Messa, cioè che dica le parole giuste, consacra, sia che sia in grazia o in peccato grave.