La Battaglia Finale del Diavolo
Questo libro ha introdotto la tesi di una “Linea del Partito” su Fatima da parte del Vaticano, che sarebbe dettata dal Segretario di Stato e alla quale persino Papa Giovanni Paolo II si era dovuto adeguare, e cioè che il Messaggio di Fatima fa ormai parte del passato, che il Terzo Segreto deve essere interpretato come un semplice racconto di eventi passati (che dovrebbero culminare con il tentato omicidio del 1981) e che le sue richieste – tipicamente Cattoliche – di consacrazione e conversione della Russia devono essere “riviste” perché si confacciano al “nuovo orientamento” della Chiesa. Questo nuovo orientamento prevede “l’ecumenismo”, il “dialogo” e la diplomazia Vaticana, incluso quell’Accordo Vaticano-Mosca grazie al quale il Concilio Vaticano II ha osservato (come fa anche l’attuale apparato Vaticano) un vergognoso silenzio di fronte alle persecuzioni Comuniste contro la Chiesa.
Abbiamo anche spiegato come alcune figure chiave, dietro all’implementazione di questa Linea del Partito, abbiano per così dire “lasciato la scena del crimine” dopo la stesura della prima edizione di questo libro: l’ex Segretario di Stato, Cardinale Angelo Sodano; l’ex capo della Congregazione per il Clero, Cardinale Castrillòn Hoyos; e ovviamente l’ex Cardinale Ratzinger, che è adesso Papa Benedetto XVI. Come ha dimostrato il precedente capitolo nei minimi dettagli, un’altra figura chiave rimane invece coinvolta in prima linea nella perpetuazione di questa Linea del Partito: l’attuale Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Bertone. Come è ormai ovvio, grazie alle prove raccolte nel Capitolo 14, il Cardinale Bertone persevera nel sostenere - in modo persino più vigoroso rispetto al suo predecessore - questa Linea del Partito, malgrado le devastanti rivelazioni del 2006-2007 l’abbiano smascherata come una vera e propria frode ai danni della Chiesa, come lo stesso Socci (conoscente e collaboratore personale del Cardinale) fu costretto ad ammettere.
Durante questi anni, l’ex Cardinale Ratzinger ha cambiato alcune delle sue precedenti opinioni “revisioniste” in merito a Fatima – molte delle quali erano probabilmente dettate dalla Linea del Partito. Dopo essere stato eletto Papa, l’ex Cardinale Ratzinger:
• Ha cambiato la sua opinione, da lui espressa nel proprio commento teologico al Messaggio di Fatima pubblicata insieme all’MDF nel 2000, secondo la quale il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria avvenne 2000 anni fa, quando Maria accettò di divenire la Madre di Dio. Oggi, Papa Benedetto parla di quel Trionfo come di un evento futuro, e dichiara: “Che così avvenga!”
Ha quindi abbandonato (anche se implicitamente) la sua precedente opinione, da lui espressa nell’introduzione al MDF, secondo la quale Fatima “appartiene al passato” e che la pubblicazione della visione del “vescovo vestito di bianco” il 26 giugno 2000 “chiude un tratto di storia, segnata da tragiche volontà umane di potenza e di iniquità” – un’evidente falsità, ideata allo scopo di far addormentare i fedeli dinanzi ad un grave pericolo.
• Ha abbandonato la sua opinione, anch’essa espressa nel MDF, secondo la quale il Cuore Immacolato è simile al cuore di qualsiasi individuo che si avvicina al Signore. Oggi Papa Benedetto dichiara che il Cuore Immacolato è tra quelli degli l’uomini il Cuore più vicino a quello di Gesù. Egli non pone più le parole “Cuore Immacolato” tra virgolette e in minuscolo, come invece aveva fatto nel MDF.
• Ha abbandonato le tesi che risultano implicite nel momento in cui si definisce Edouard Dhanis un “eminente conoscitore” di Fatima – Dhanis ha contestato tutto ciò che Suor Lucia aveva affermato riguardo alla consacrazione e alla conversione della Russia, definendole invenzioni della religiosa. Oggi, Papa Benedetto afferma che il Messaggio di Fatima è “il più importante messaggio profetico del 20° Secolo.”
• Ha ammesso che la Chiesa è nel mezzo di una terribile crisi di fede e di disciplina, che era stata predetta senza dubbio nella parte del Terzo Segreto composta da 25 righe di testo, come affermato dal Cardinale Ottaviani, e che anche il Papa ha letto. Papa Benedetto, a differenza dei suoi immediati predecessori, non parla di “rinnovamento” o di “primavera” del Vaticano II, ma di un vero disastro ecclesiastico dalle proporzioni senza precedenti.
Alla luce delle azioni e delle parole del Papa, la divergenza che si è andata a creare tra Papa Benedetto XVI ed il Cardinal Bertone e la sua Linea del Partito su Fatima è ormai così drammatica, che per descrivere questa situazione non è lontano dalla verità parlare di “Bertone contro Benedetto”.
È evidente, inoltre, che l’ex Cardinale Ratzinger - proprio perché ha potuto leggere il Terzo Segreto nella sua integralità, fornendo nel 1984 alcuni indizi fondamentali sui suoi contenuti - è oggi un Papa che cerca di introdurre (anche se parzialmente) un “cambio di rotta” nel panorama ecclesiastico, che sembrerebbe ideato al fine di affrontare proprio ciò di cui parla la parte non pubblicata del Terzo Segreto: un collasso apocalittico della fede e della disciplina all’interno della Chiesa, che porterebbe a quello che lo stesso Papa ha definito (nel settembre 2009) un “ambiente ecclesiale secolarizzato” e “un deserto senza Dio.” Abbiamo visto che questo tentativo di cambiare rotta, da parte del Papa, prevede la storica “Liberazione” della Messa in Latino, la remissione della “scomunica” ai vescovi della Società di San Pio X ed il suo invito ai rappresentanti della Società, un fatto davvero eccezionale, affinché si impegnino col Vaticano in “discussioni teologiche” sulle enormi problematiche causate dai testi del Vaticano II (discussioni che hanno avuto inizio il 26 ottobre 2009).
Il Cardinale Bertone, d’altro canto, persevera come prima nell’inseguire incessantemente la “saggezza” mondana di una burocrazia Vaticana che desidera farla finita con Fatima una volta per tutte. Nel Capitolo 14 abbiamo discusso di come le rivelazioni del biennio 20062007 abbiano smascherato la Linea del Partito come una semplice rete di menzogne. Ricorderemo adesso tre tra queste bugie più evidenti che Bertone ha insistito nello spacciare per vere, negli ultimi anni, malgrado prove decisive le smascherassero come palesemente false:
• Suor Lucia avrebbe “confessato” al Cardinale che la Madonna di Fatima non le aveva mai detto niente sul collegamento tra il Terzo Segreto e l’anno 1960, quando è stato lo stesso Bertone a mostrare alle telecamere due buste (preparate chiaramente per contenere due testi differenti dello stesso Segreto), su ciascuna delle quali Suor Lucia aveva scritto che “per ordine espresso della Madonna” i suoi contenuti non dovevano essere rivelati fino a quell’anno. Questa menzogna, da sola, priva il Cardinale Bertone di qualsiasi credibilità.
• Il “plico Capovilla”, mai mostrato in pubblico da Bertone, e il “plico Bertone” sarebbero la stessa cosa. È lo stesso Bertone ad aver fatto testimoniare in televisione l’Arcivescovo Capovilla, secondo cui sulla parte esterna del “plico Capovilla” (che contiene un testo del Segreto ed era custodito nell’appartamento del Papa) c’erano le parole scritte da lui stesso (Capovilla), una lista dei nomi dei prelati che avevano letto i suoi contenuti e le parole dettate all’Arcivescovo da Papa Giovanni XXIII “lascio ad altri commentare o decidere”. C’è bisogno di un’audacia senza paragoni perché Bertone possa affermare con candore che ciò che non ha mai fatto vedere in pubblico sia in realtà quello che ha mostrato alle telecamere durante Porta a Porta, che invece non reca alcuna scritta da parte di Capovilla. Bertone, tuttavia, continua ad insistere in questa bugia, malgrado sia stata smascherata come tale ormai da tempo.
• La pubblicazione della visione del 26 giugno 2000 “chiude un tratto di storia, segnata da tragiche volontà umane di potenza e di iniquità.” Gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, le guerre in Iraq e in Afghanistan, l’ascesa di una Russia neo-Stalinista e flagellata dall’aborto, una nuova alleanza militare tra Cina e Russia, la crisi economica mondiale del 2008-2009 (provocata proprio dall’avidità) e la continua discesa del mondo intero in una spirale sempre più grave di depravazione morale, rendono quell’affermazione ridicola e tragica al tempo stesso. Eppure, il Cardinale continua a sostenere una simile falsità.
Rimandiamo il lettore alle pagine precedenti per i dettagli di queste menzogne che costituiscono la Linea del Partito su Fatima e che sono servite, ovviamente, ad alimentare la Grande Bugia, secondo la quale Fatima “appartiene al passato” e che le sue profezie non ci riguardano più.
Il Cardinale Bertone insiste nel raccontare questa Grande Bugia – nonché quelle minori che servono ai suoi scopi – malgrado la sua versione degli eventi sia stata confutata pubblicamente dai clamorosi risultati ottenuti da Socci e da altri Cattolici, alle cui legittime obiezioni Bertone non è mai riuscito a replicare, anche se fa finta (e con gran dispiego di mezzi) di averlo fatto. Riprendiamo i fatti principali che abbiamo esaminato nelle pagine precedenti, che danno un’idea della tenacia con cui il Cardinale si sta aggrappando alla sua testimonianza, ormai del tutto priva di credibilità:
• Il 22 novembre 2006 Antonio Socci pubblica la sua inchiesta sul Terzo Segreto dagli esiti devastanti: la testimonianza dell’Arcivescovo Capovilla, da lui riportata, dimostra che esistono due testi e due buste (il “plico Capovilla” e il “plico Bertone") riguardanti il Terzo Segreto. Lo stesso Papa Benedetto XVI invia a Socci una nota personale di riconoscimento e ringraziamento per il suo libro, malgrado Socci abbia accusato personalmente il Cardinal Bertone di aver occultato il secondo testo del Segreto.
• Di fronte a queste accuse gravissime, Bertone non solo non si tira indietro ma pubblica un proprio libro il 10 maggio 2007, nel quale attacca Socci ma non riesce a rispondere a nessuna delle domande sollevate dal giornalista.
• Il 12 maggio 2007 Socci risponde pubblicamente al Cardinale, dimostrando come Bertone abbia in realtà evitato di rispondere a tutte le argomentazioni portate avanti dal giornalista. L’unica risposta di Bertone è il silenzio.
• Il 31 maggio 2007, tuttavia, Bertone appare a Porta a Porta per attaccare Socci una seconda volta, di nuovo senza rispondere ad alcuna delle domande del giornalista. Al contrario, durante quella trasmissione televisiva Bertone non solo non fornisce alcun chiarimento alle prove accusatorie portate da Socci, ma rivela inavvertitamente nuove e devastanti prove che contraddicono le sue precedenti posizioni. Tra queste nuove ed improvvide ammissioni vi sono la prova dell’esistenza di due buste sigillate pertinenti al Terzo Segreto, ciascuna delle quali reca su di sé l’ordine della Madonna per il quale esse non dovevano essere aperte prima del 1960, e l’ammissione di Bertone secondo il quale il Cardinale Ottaviani aveva testimoniato “categoricamente” sull’esistenza di un testo del Terzo Segreto composto da un singolo foglio e scritto su 25 righe.
• Il 2 giugno 2007 Socci risponde pubblicamente all’apparizione di Bertone a Porta a Porta, dimostrando come quella partecipazione televisiva non abbia fatto altro che confermare le sue tesi, e cioè che il Cardinal Bertone sta effettivamente nascondendo il secondo testo del Terzo Segreto. Ancora una volta, la risposta di Bertone a queste osservazioni è un assoluto silenzio.
• Il 21 settembre 2007, dopo che la sua posizione si è fatta insostenibile, Bertone organizza una propria trasmissione televisiva, durante la quale non solo non risponde (ancora una volta!) a nessuna delle domande sollevate da Socci - e adesso anche dalle rivelazioni improvvide fatte dello stesso Cardinale pochi mesi prima - ma mostra al pubblico un’intervista televisiva, pesantemente editata, all’Arcivescovo Capovilla, durante la quale l’Arcivescovo in persona conferma l’esistenza di quella stessa busta (il “plico Capovilla”) che Bertone si è fino ad oggi rifiutato di mostrare in pubblico. Malgrado tutto ciò, Bertone continua audacemente ad affermare di aver pubblicato tutto il contenuto del Terzo Segreto: una menzogna smentita dai fatti.
• Prima dell’inizio della trasmissione del 21 settembre 2007, Socci viene cacciato fuori dall’edificio da cui stava per andare in onda, in modo che non potesse porre alcuna domanda a Bertone. Socci, tuttavia, riesce a far sentire a diversi giornalisti presenti quel giorno una registrazione audio dell’intervista all’Arcivescovo Capovilla, in cui si sente il prelato mentre ammette chiaramente che esiste “un allegato” al testo della visione del “vescovo vestito di bianco”. Questo allegato non è mai stato pubblicato e probabilmente contiene le parole della Madonna che spiegano la visione. Malgrado la stampa Italiana riporti chiaramente questa rivelazione, il giorno dopo, Bertone continua a non rispondere e pertanto non nega – cosa assai sospetta e rivelatrice - l’esistenza di un “allegato” al testo della visione e non ancora pubblicato.
• Nel luglio 2008 esce la traduzione in italiano di un libro scritto dall’avvocato e saggista Cattolico Christopher A. Ferrara (l’originale in inglese era stato pubblicato qualche mese prima), dove vengono raccolte tutte le prove e analizzati tutti gli sviluppi summenzionati, e molti altri ancora, che dimostrano senza ombra di dubbi che il Cardinale Bertone non sta dicendo la verità sul Terzo Segreto. Malgrado il libro di Ferrara venga tradotto in italiano e distribuito in Italia, il Cardinale Bertone non fornisce alcuna risposta, se non lamentandosi in privato del libro con una lettera indirizzata ad un sacerdote, senza peraltro rispondere a nessuno dei punti sollevati da quel libro. Si tratta dello stesso, assordante silenzio che il Cardinale Bertone ha mantenuto in merito alle domande sollevate dal libro di Socci.
Per riassumere, il Cardinale Bertone è ormai un testimone completamente screditato che insiste caparbiamente a difendere la propria testimonianza, anche dopo che questa è stata privata di qualsiasi credibilità. Egli rappresenta quindi un problema ancora più grande, per la Chiesa, rispetto al suo predecessore alla guida della Segreteria di Stato. Perché Bertone non è solo pronto a difendere la Linea del Partito, ma ormai anche la propria reputazione, danneggiata oltremodo da uno scandalo pubblico nel quale uno dei più famosi giornalisti Cattolici d’Italia, Socci, lo ha accusato di tenere nascoste le parole della Madre di Dio. Ecco il motivo per cui Bertone si è impegnato in una furiosa campagna di pubbliche relazioni a difesa della sua testimonianza ormai screditata, che lo ha visto pubblicare un libro e partecipare a ben due trasmissioni televisive, solo per vedere confermata l’indifendibilità della sua versione. Eppure Bertone continua a puntare i piedi, rifiutandosi di ammettere le ovvie implicazioni dovute alle sue involontarie rivelazioni e ammissioni. Egli si è quindi trasformato in un ostacolo pesantissimo all’obbedienza della Chiesa nei confronti del Messaggio di Fatima. Stiamo parlando di un singolo burocrate Vaticano che sta mettendo a repentaglio la Chiesa ed il mondo intero per il proprio orgoglio personale. Ora, nel 2000 Bertone era un sottoposto del Cardinale Ratzinger, in quanto Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, e sia lui che Ratzinger stavano portando avanti la Linea del Partito secondo i dettami dell’allora Segretario di Stato Sodano. In quelle circostanze, è lecito pensare che il Cardinale Ratzinger potesse ritenere affidabile la testimonianza dell’allora Arcivescovo Bertone, inviato nell’aprile 2000 da Sodano ad intervistare Lucia, in vista dell’imminente pubblicazione della visione del “Vescovo vestito di bianco”. Allo stesso modo, nel novembre 2001, il Cardinale Ratzinger continuava a credere alla testimonianza dell’Arcivescovo Bertone in merito a quell’infame “intervista”, della quale – su oltre due ore di conversazioni non registrate con la veggente - Bertone aveva pubblicato solo 9 parole attribuite a Suor Lucia sul Terzo Segreto! Forse, all’epoca, il Cardinale Ratzinger sentiva di non aver altra scelta se non quella di seguire la testimonianza dell’Arcivescovo Bertone ed i dettami del Cardinale Sodano, allora Segretario di Stato, come sembrano suggerire i tanti deferenti accenni del Cardinale alla “interpretazione di Sodano” sulla visione, che si possono leggere nel commento teologico di Ratzinger nel MDF (un compito, quello dell’interpretazione del Segreto, per il quale tra l’altro Sodano non possedeva assolutamente alcuna autorità o competenza, ma che il Segretario di Stato del Vaticano si era semplicemente arrogato a sé).
Come abbiamo suggerito precedentemente, fu forse per via della “soluzione di compromesso” ipotizzata da Socci, se nel 2000 l’allora Cardinale Ratzinger si sentì giustificato ad adottare una riserva mentale riguardo al testo di 25 righe, ancora nascosto e che contiene indubbiamente le parole della Vergine a spiegazione della visione. Nel portare avanti quella “soluzione di compromesso”, potrebbe essere stato deciso che durante le “interviste” a Lucia condotte da Bertone (e che, in modo assai conveniente per il Cardinale, non erano state registrate) questi avrebbe ottenuto “l’assenso” di Lucia - cioè l’accettazione sottomessa, o perlomeno una sua non obiezione, da parte di quella obbediente suora di clausura – alla proposizione secondo cui il testo non pubblicato poteva essere “non autentico”. A Papa Giovanni Paolo II sarebbe stato permesso quindi di rivelare solamente la sostanza del testo “contestato”, attraverso i suoi riferimenti apocalittici alla “coda del Drago”, durante la sua omelia del 13 maggio 2000 a Fatima. Quelle velate ammissioni, insieme alla visione del “Vescovo vestito di bianco”, sarebbero state presentate come “l’intero” Terzo Segreto, senza alcun palese travisamento, proprio come suggerito da Socci.
Ma a parte queste ipotesi speculative, è un fatto che sin d’allora il Cardinale Ratzinger è diventato nel frattempo il Papa, e che sin dalla sua elezione sono emerse prove schiaccianti che rendono oramai oggettivamente impossibile credere alla testimonianza di Bertone. Anche i drastici cambiamenti d’opinione avuto dal Papa dopo la sua elezione, indicano che Benedetto XVI sa bene che il Terzo Segreto contiene proprio quegli avvertimenti profetici che non abbiamo ancora potuto leggere. C’è poi l’importante nota indirizzata dal Pontefice a Socci, con la quale lo ringrazia per aver dato alle stampe un libro che accusa apertamente il Segretario di Stato del Vaticano di nascondere deliberatamente una parte del Terzo Segreto. Si può stare certi che se Socci avesse accusato ingiustamente Bertone di un simile misfatto, il Papa glielo avrebbe detto con chiarezza e gli avrebbe intimato di ritirare le sue accuse per far cessare lo scandalo.
È chiaro quindi che il Papa sa di non poter difendere pubblicamente la versione dei fatti fornita dal Cardinale Bertone, semplicemente perché questa non corrisponde alla verità. Tuttavia il Santo Padre, per colpa di decisioni compiute prima che diventasse Papa, si trova dinanzi ad un dilemma: quel testo che non ancora pubblicato è stato tuttavia “rivelato” in modo velato da Giovanni Paolo II, a Fatima, ma questo è accaduto grazie alla “soluzione di compromesso”, cosa che implicava una rivelazione solamente “velata” dei contenuti del testo mancante, un testo che i Cardinali Bertone e Sodano, nonché tutto lo schieramento che in Vaticano è contrario a Fatima, hanno definito come “discutibile” o addirittura “non autentico”. Come potrebbe ora il Papa rivelarlo, senza rischiare una vera e propria rottura all’interno del Vaticano?
Eppure egli deve rivelarlo. Come scrisse Socci il 2 giugno 2007, dopo la partecipazione di Bertone a Porta a Porta, il Papa in persona “ha aperto la strada verso la verità” affermando, proprio in quella lettera che Bertone aveva incluso nel suo libro, che “le parole autentiche della terza parte del Segreto sono state pubblicate,” il che “implica chiaramente che esistono parole del Segreto considerate ‘non autentiche’. Coraggio, allora: pubblichiamolo tutto. ‘La verità vi renderà liberi.’”433
La verità ci renderà liberi. Al Segretario di Stato del Vaticano non deve più essere permesso di ostacolare la rivelazione del Segreto: Benedetto XVI è il Sommo Pontefice e Bertone è solo un suo sottoposto. È giunto il momento in cui il Papa ponga fine al predominio del Segretario di Stato sulla vicenda di Fatima e cancelli i danni recati da Bertone e Sodano a causa delle loro azioni ingannevoli e sconsiderate. Solo il Santo Padre è nella posizione di porre rimedio a questa grave ingiustizia, immediatamente. Oltre a rivelare integralmente il Terzo Segreto e a compiere la Consacrazione della Russia, attesa da troppi anni, questo rimedio dovrebbe includere la ritrattazione pubblica della Linea del Partito e delle sue ovvie menzogne, da parte di Bertone, oppure la sua rimozione dall’incarico di Segretario di Stato, per il bene della Chiesa e di tutta l’umanità. Siamo costretti a chiedere tutto questo, nella Petizione al Santo Padre con la quale ha termine il nostro libro.
Padre Paul Kramer
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