lunedì 4 luglio 2022

“Fra un anno riavrai Francuccio”

 


A Felicia Ulisse: “Fra un anno riavrai Francuccio” 

Nella primavera del 1967 la signora Felicia Ulisse si recò a San Giovanni Rotondo per avere  una parola di conforto da padre Pio: un anno prima aveva perduto un figlio di nove anni,  Francuccio. Mentre il chirurgo operava per l’asportazione delle tonsille, recise di netto l’aorta  al fanciullo, per cui la morte sopraggiunse immediata per dissanguamento.  

Né lei, né il marito Amerigo se la sentirono di denunciare il medico, perché alla loro disgrazia  non volevano far seguire dolore altrui. Erano buoni cristiani e vollero prendere dalle mani di  Dio quanto egli permetteva nella loro vita.   

Pur godendo la presenza di un altro figlio, quello più grande, la sofferenza della perdita del  piccolo si faceva sentire sempre di più, e ad essa si aggiungeva il rammarico di non poter  avere altre creature che potessero allietare la loro famiglia. Quando Felicia si accostò al  confessionale e cominciò il colloquio con Padre Pio, fu tanto presa dalla dolcezza delle parole del Santo che si scordò del tutto della sua disgrazia.   

Dopo aver ascoltato i suoi consigli e ricevuta l’assoluzione stava per allontanarsi dal  confessionale, quando il Padre le domandò: “E di Francuccio, che ti è venuto a mancare, non  mi dici niente? Nulla di tutto quello che ti è successo?” Quella mamma, a cui sembrava di  vivere momenti di Cielo, ritornò alla dura realtà, ma, prima che potesse pronunciare qualche  parola, il Padre le disse: “Stai tranquilla, fra un anno riavrai Francuccio.” Ritornò veramente  confortata a San Benedetto del Tronto e dopo qualche mese rimase incinta.  

Allo scadere dell’anno, come le aveva predetto il Santo, nacque un bambino, somigliante al  figlio perduto. E gli fu imposto il suo nome ‘Francuccio.’  

Conclude suor Silvia Zoccari che ci ha dato questa testimonianza: “È questa la storia  incredibile di chi si affida a Dio. Vera però, che può essere raccontata dai familiari del bimbo  morto.” 17 

Giuseppe Caccioppoli 

Ci saranno terremoti, siccità e nubifragi, nella Chiesa, è entrato il male e il maligno ed è senza più mio Figlio.

 


Trevignano Romano, 03 luglio 2022

Cari figli preziosi al mio cuore e a quello di Gesù, grazie per essere qui nella preghiera e per aver piegato le vostre ginocchia. Guardo questi piccoli in preghiera e come vorrei che anche voi foste così come loro con i cuori puri! Ricordate cosa ha detto Gesù: i piccoli entreranno nel mio Regno. Figli miei, vi supplico, sarà peggio del diluvio universale se voi non vi convertite, non voglio mettervi paura ma avvertirvi, tornate a Dio con le mani giunte, piegando le ginocchia e con il cuore e l’anima rivolti all’unico Salvatore, per poi vivere nell’eternità in paradiso. Figli, ci saranno terremoti, siccità e nubifragi, nella Chiesa, è entrato il male e il maligno ed è senza più mio Figlio. Guardatevi intorno, perché non riconoscerete più i vostri fratelli. Vi chiedo preghiere, digiuno e amore fraterno. Ora vi benedico, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo amen. Oggi scenderanno molte grazie su di voi, testimoniate!

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO - Ho Gesù che avvalora tutto

 


Ho Gesù che avvalora tutto

Per reggere nell'avvilimento della natura indegna, mi appello a Dio anche con le tre potenze di Gesù: l'Incarnazione, l'Immolazione e il suo Sangue prezioso. E sento in me un'esuberanza di vita soprannaturale che riveste di splendore le stesse miserie.

Sento che l'aridità è una prova come la consolazione; che la desolazione è ricolma di meriti come il fervore. Se ho Gesù che avvalora tutto, che importa la diversità della cosa e della forma? q. 25 : 24 novembre

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO


PADRE

 


Ovunque vado Ti trovo, ovunque guardo Ti vedo, ovunque Ti cerco ci sei, ovunque Ti parlo mi rispondi, ovunque Ti prego mi ascolti, ovunque sei il Solo mio, Tutto mio, ovunque Ti incontro Ti amo. 

Madre Eugenia Elisabetta Ravasio


Quando credi, l’impossibile si compie nella tua vita. Quando confidi, la guarigione arriva nel tuo cuore. Voi sapete che riceve un grande miracolo solo l’uomo che ha il cuore in Dio. Più grande è il tuo abbandono, più grande è la grazia.

 


Messaggio ricevuto da Marilda Santana a Piedade dos Gerais (MG-Brasile) domenica 26.06.2022


Cari figli,
è una gioia, è una benedizione, oggi è una domenica piena di grazie, Gesù è qui nel nostro cuore, lo Spirito Santo illumina ogni cuore, ogni figlio di Dio, e l’amore di Dio Padre è grandioso nelle nostre vite, nelle comunità, in quest’anno della fraternità. Voi siete qui in una fraternità, unita al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

La prima grazia che vogliamo chiedere oggi è la guarigione di tutti i cuori, di tutti i figli che hanno bisogno di essere guariti, liberati, esorcizzati. È tempo di molte battaglie nelle famiglie, nella vita dei giovani e anche dei bambini. Sta mancando molta pace, ci sono grandi e forti tribolazioni, turbamenti.

Siamo qui per volontà di Dio. A te che sei qui oggi, Dio ha dato la grazia di vivere questa domenica in preghiera, in questa Valle dedicata alla Madre della Pietà, l’Immacolata Concezione, chiedendo e supplicando a Dio il trionfo del mio Cuore Immacolato sulla Terra, la pace sulla Terra, la pace tra gli uomini. Perché molti già non riescono più a sopportare le lacrime, la sofferenza. La battaglia è grande, non è una battaglia qualsiasi. Oggi siamo nel grande combattimento, dobbiamo combattere, dobbiamo vincere, perché il nostro combattimento è contro tutte le trappole del demonio che stanno sul cammino. E quanto sono grandi queste trappole! Le divisioni, l’avidità, la gelosia, la menzogna, la pigrizia, la mancanza di fede, di fiducia. Ci sono tante trappole: quelle dei vizi, dei peccati della carne, dei peccati di omissione. Oggi abbiamo bisogno di guarigione. Il Brasile, il mondo, ha bisogno di molta pace.

Molti non stanno riuscendo a superare le sofferenze presenti, ma Gesù ci dice che solo chi prega le supererà. Se preghi le superi, le vinci. Chi non prega è già a terra, è già crollato, senza forze, mentre chi prega può anche avere il cuore sanguinante ma è in piedi, saldo, forte, fedele. Perché la preghiera è la forza, la preghiera è l’arma della vittoria che combatte veramente il nostro maggiore e peggiore nemico, che è il demonio. La preghiera è la nostra fortezza. Ecco perché a tutti i figli che vengono in questa Valle, io Maria – che porto tra le mani il santo rosario – dico: prega, prega che il dolore passa, prega che la battaglia sarà vinta, prega che il problema sarà risolto, prega che le lacrime saranno di consolazione e non di sconfitta, perché tu non sei sconfitto, sei vittorioso. E Dio ti sta sempre dando questa grazia della vittoria, questa grazia di andare avanti, perché non sarà facile la vostra lotta. La lotta del popolo di Dio oggi è una lotta enorme, è necessario essere ben armati con la preghiera.

La grazia che dobbiamo ottenere oggi è la misericordia, molta misericordia. Il mondo non è mai stato immerso nel mare della misericordia come oggi. Non è un fiume ma un mare, un oceano di misericordia. È Cristo che sta riversando sul mondo il suo amore, il suo amore pietoso, il suo amore misericordioso. Perché vi parlo di questo amore di Gesù Misericordioso? Perché oggi ci sono talmente tanti peccati che, se non avremo questo oceano di misericordia, non ci sarà modo per l’uomo di vincere. Allora è necessario aggrapparsi alle mani di Gesù, entrare nel Cuore di Gesù, stare nelle profondità di questo Cuore affinché Egli vinca questo fiume di sangue che i peccati dell’umanità stanno causando. Oggi l’uomo non sa difendere ciò che è più sacro per Dio: i figli di Dio.

L’uomo deve imparare ad amare Dio e amare se stesso. Quando amerà Dio e amerà se stesso, tutto sarà valorizzato: la natura, gli animali, i fiumi, i mari, le valli. Oggi l’uomo non ama Dio come dovrebbe e non ama se stesso come dovrebbe. Oggi l’umanità vive cieca, vagando nelle tenebre. Non parlo di cecità degli occhi, sto parlando della cecità spirituale.

Tu che sei qui oggi in questa Valle di grazia, devi aprire gli occhi e comprendere il tempo che stai vivendo: il mondo è sprofondato nel fango del peccato, le persone si stanno deprimendo, sono malate non nel corpo ma nell’anima; l’avidità sta corrompendo le nazioni, le persone sono senza religione. Oggi è domenica, giorno del Signore, e la Casa di Dio dovrebbe traboccare di uomini, donne, giovani e bambini. Ma l’uomo non sa incamminarsi verso Cristo Eucaristico, fare un momento di adorazione, di dialogo con il Cielo. In un momento in cui il mondo è tanto malato, è tanto debole, è tanto fragile, l’uomo dovrebbe avere sete di arrivare ai piedi di Gesù e mettersi in ginocchio. Chiedere perdono. Ma chiedere perdono davvero, uscire da lì e non voler peccare più, come ha detto Gesù: “Non peccare più!”.

L’uomo dovrebbe avere conoscenza della Parola, sete della Parola, chiedersi: “Cosa vuole la Parola di Dio per me?”. Spesso vivi la domenica, ma non vivi la Parola di Dio. La Parola di Dio si fa vita in noi, ci porta speranza. Quando ascolti una Parola che esce direttamente dalla bocca di Dio, a volte sei nelle lacrime ma da queste lacrime viene il sorriso della vittoria e dici: “Quanto Dio mi ama!”. Perché non sarà colui che percorre la strada facile ad essere felice, ma colui che piange, che segue la strada difficile. Quando ascolti la Parola, anche se la tua casa si sta sgretolando e ti senti affondare nella sofferenza, Dio ti rimette in piedi, Dio ti rialza, Dio ti mostra che tu non sei uno qualunque ma sei suo figlio, amato, caro, protetto. Egli ti vuole bene. Chi ti vuole male è il Male, chi ti vuole abbattere è il Male, mentre Dio ti rialza, Dio ti rende un uomo nuovo. La Parola di Dio ha il potere di fare nuove tutte le creature.

Quando ti lavi il viso al mattino e dici “Padre!” e comprendi la volontà di Dio, riesci a togliere tutta la sofferenza da questo volto stanco, perché la Parola di Dio guarisce, la Parola di Dio è esorcismo, è Cristo, Colui che si fa vita. Per la Parola del Signore, Cristo si fece vita nel mio grembo e questa Parola di Dio ha il potere di fare in modo che Cristo viva in noi. Dobbiamo volere che Cristo viva in noi: “Ovunque vado voglio che Cristo sia con me; quando arrivano i cattivi pensieri voglio che Cristo mi insegni a vincere questi cattivi pensieri; nel momento della grande agonia voglio che Gesù mi porti sul monte a pregare, come faceva Lui”.

Ci sono momenti in cui hai bisogno di allontanarti dal rumore, dagli intrighi, dai giudizi, e stare a tu per tu con Gesù, per dialogare direttamente con Lui. Egli ti darà una risposta. A volte è difficile da credere, ma Dio ti dà una risposta, non ti lascia mai senza risposte. Perché Egli è l’Acqua che ti disseta e il Sangue che ti purifica, che ti santifica, che ti libera.

Quando arrivi qui ai piedi della Madre della Pietà, io metto le vostre richieste nel Cuore di Gesù. Cristo compirà il miracolo nella tua vita. La grazia di Dio si compirà nella vostra vita. Ma potete stare certi, figli: voi pregherete, imparerete ad amare la preghiera, non inizierete più una giornata senza affidarla, senza pregare; non andrete più a dormire senza dire “grazie”, senza fare una preghiera di ringraziamento. È questo che il mondo ha bisogno di capire: quando amerai Dio al di sopra di tutte le cose e imparerai ad amare te stesso come Dio ti ama, tutto sarà trasformato. Oggi spesso non ti ami come ti dovresti amare, non ti rispetti come dovresti rispettarti.

Per questo il mondo è così malato, per questo le persone sono così carenti di Dio. La Casa di Dio dovrebbe essere traboccante di figli, mentre oggi è difficile incontrare uomini che abbiano la gioia di dire “Sto andando alla Casa di Dio. Oggi è il giorno del mio incontro con Dio, il mio banchetto oggi sarà diverso, sarà il Signore, il maggior banchetto del mondo”.

Ecco perché l’umanità deve credere nel miracolo, nella grazia. Quando credi, l’impossibile si compie nella tua vita. Quando confidi, la guarigione arriva nel tuo cuore. Voi sapete che riceve un grande miracolo solo l’uomo che ha il cuore in Dio. Più grande è il tuo abbandono, più grande è la grazia.

Ma quanto più ami Gesù, più grande è anche la tua sofferenza. Perché in questo mondo di oggi soffri quando vedi tante anime che non stanno seguendo il cammino del bene e della pace. In quest’anno della fraternità missionaria – fatta di bambini, giovani, padri, madri, sacerdoti, tutto il popolo di Dio che evangelizza se stesso – dobbiamo imparare da Gesù, seguire le orme di Gesù. Il mondo ha bisogno di una grande trasformazione, di una grande pace, ha bisogno di una guarigione molto speciale. Per questo abbiamo davanti a noi un oceano di misericordia che si riversa sulla Terra, e questa misericordia ci salverà. Per questo, dì sempre a Gesù: “Gesù, io confido in te!”. Abbiate fiducia e Gesù vi guarirà.

So che oggi molti qui hanno bisogno di questa fiducia, di confidare in Gesù e ottenere questa guarigione che sei venuto a chiedere a Gesù: togliere tutto questo risentimento dalla tua anima, dal tuo cuore, tutti questi peccati capitali che ti stanno impedendo di sovrabbondare nei doni e nei frutti bellissimi del divino Spirito Santo. Permetti alla luce del Cielo di entrare nella tua vita, permetti a Gesù di compiere il miracolo nella tua casa, perché quest’anno è l’anno della fraternità e un uomo che vive l’unione è un uomo forte. Se l’uomo vivrà la fraternità sarà un uomo di vittorie. E Gesù è la nostra vittoria, Cristo è la nostra vittoria. Che regnerà per sempre.

Con grande affetto e amore, in questo momento voglio darvi la mia benedizione.

in questo momento la Madonna benedice tutti

Cari figli,
benedirvi è anche sentirmi benedetta da Dio. È così bello essere Madre e benedire i figli, e ancora più bello è sapere che esiste un Figlio meraviglioso che benedice tutti noi.

Chiedo sempre a Gesù di benedire questi fiori, che porterete con voi affinché siano guarigione e liberazione per ciascuno di voi, per questo miracolo bellissimo che Gesù è, fonte di misericordia e di amore per noi. Tutto quello che metterete nel Sacro Cuore di Gesù lo otterrete. Questo Cuore è sacro di amore, amore per ciascuno di noi.

Oggi la parola di Dio è fortissima e noi dobbiamo riflettere molto su questo: la Parola di Dio guarisce. Di cosa hai bisogno oggi? Di leggere, meditare e vivere la Parola di Dio. La guarigione maggiore oggi si fa presente nelle nostre vite attraverso la Parola del Signore. Abbi sete di catechizzare te stesso con il messaggio più ricco e prezioso, che è la Parola di Dio, sacra e santa, che il Cielo stesso ci ha lasciato attraverso la testimonianza viva di coloro che testimoniarono la propria fede e vissero il piano di Dio con ogni amore e sapienza.

Gesù ci parla anche del grande amore a Dio. Perché il mondo oggi è malato? Perché le persone non amano più Dio e non amano più se stesse. Perché chi ama Dio ama se stesso, rispetta se stesso, valorizza se stesso.

Ed Egli ci chiama a una forte attenzione alla vita di preghiera. Egli ci dice: vista la situazione del mondo oggi la Casa di Dio dovrebbe essere traboccante di uomini, donne, giovani, bambini, ma oggi ci sono tanti cuori che non cercano Dio, non cercano Gesù nella Santa Eucaristia. Per questo il mondo non guarisce se stesso. Perché la guarigione è Gesù, è il perdono, la confessione, il pentimento, la comunione con l’Alimento supremo del mondo: Gesù Eucaristico.

Oggi gli uomini hanno tempo per tutto tranne che per Dio. Allora Gesù ci chiede di avere tempo per Dio: “Abbi la gioia di stare alla mia presenza, di metterti in ginocchio e chiedere la grazia, e Io ascolterò con amore le vostre richieste”.

Gesù ci allerta. Dove finirà questo mondo se non si converte, figli? Cadrà nella sofferenza spirituale, che l’umanità non riuscirà a superare da tanto sarà dolorosa. Perché se Gesù è la forza e l’uomo lo rifiuta, come può l’uomo vincere? Allora, per vincere, l’uomo deve avere più amore per le cose di Dio. Gesù è in mezzo a noi e lo Spirito Santo ci sta illuminando per combattere tutte le trappole del demonio, che oggi sono innumerevoli lungo il cammino, soprattutto lungo il cammino dell’uomo di fede.

Lascio qui con voi il mio Cuore, lodo la Santissima Trinità per la presenza dei bambini, giovani, padri, madri, missionari, di tutto il popolo di Dio. Benedico i sacerdoti, missionari, religiosi, religiose, tutti quelli che servono la bella messe del Signore. Vi auguro la pace.

A chi compie gli anni auguro molta luce per seguire il cammino di Dio.

Ecco la Serva di Dio, Maria l’Immacolata Concezione, Madre della Pietà. Il Signore mi chiama.

 


domenica 3 luglio 2022

E' in questa vita, e non in un'altra, che dovete testimoniare che siete di Gesù. La mancanza di amore per la verità si diffonderà ovunque e la morte sarà presente nel Tempio Santo di Dio.

 


Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, trasmesso il 02/07/2022


Cari figli, voi appartenete al Signore e solamente Lui dovete seguire e servire. Allontanatevi dalle cose mondane e vivete rivolti al Paradiso per il quale unicamente siete stati creati. Il Mio Gesù vi ama e si aspetta molto da voi. Vivete in un tempo peggiore del tempo del Diluvio e i Miei poveri figli camminano per l'abisso dell'autodistruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani. Pregate molto. Cercate forze nel Vangelo e nell'Eucaristia. Giorni verranno in cui molti si pentiranno, ma sarà tardi. Non vi dimenticate: è in questa vita, e non in un'altra, che dovete testimoniare che siete di Gesù. La mancanza di amore per la verità si diffonderà ovunque e la morte sarà presente nel Tempio Santo di Dio. Soffro per quello che viene per voi. Ritornate in fretta! Quello che dovete fare, non lasciatelo per il domani. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per averMi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Io vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

IL CUORE DEL PADRE - Il « mistero » dell'amore paterno

 


Il « mistero » dell'amore paterno

Qual è precisamente questo « mistero di Dio », questo disegno stabilito dalla volontà del Padre, disegno che Cristo ci ha rivelato? Nella sua lettera agli Efesini san Paolo vuol rendere un solenne omaggio al Padre descrivendo il grandioso piano del suo amore, piano che si attua nel presente, ma che ha la sua remota origine nel passato: « Benedetto sia il Dio e padre di nostro Signor Gesù Cristo. Egli ci benedisse nei cieli colmandoci di ogni benedizione spirituale, in nome di Cristo. Poiché in lui egli ci elesse prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e immacolati agli occhi suoi. Egli ci predestinò nel suo amore a divenire suoi figli di adozione per i meriti di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. Onde si celebri la gloria della grazia, di cui egli ci fece dono nel suo Figlio diletto, il cui sangue ci valse la redenzione e la remissione dei peccati. Egli prodigò in noi la sua grazia, sovrabbondando in sapienza e prudenza, per far noto a noi il mistero della sua volontà, il disegno che egli aveva concepito di riunire nella ordinata pienezza dei tempi in Cristo tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono in terra ».

San Paolo, nello slancio della sua riconoscenza, pone l'accento sui due aspetti essenziali dell'opera di salvezza: tutto viene dal Padre e tutto si concentra in Cristo. Il Padre è all'origine e Cristo è al centro; ma se, per il fatto d'essere al centro, Cristo è destinato a riunire in sé ogni cosa, ciò avviene perché tutto il piano di redenzione è uscito da un cuore paterno, e in questo cuore paterno si trova la spiegazione di tutto.

Tutto il destino del mondo è stato comandato da questa fondamentale volontà del Padre: egli ha voluto averci come figli in Gesù Cristo. Da tutta l'eternità il suo amore era volto al Figlio, quel Figlio che san Paolo chiama con un nome così suggestivo: « colui che è amato », o meglio, per rendere con maggior esattezza la sfumatura del verbo greco: « colui che e stato perfettamente amato ». Per meglio comprendere la forza di quest'amore bisogna ricordare che l'eterno Padre non esiste che come Padre, che tutta la sua persona consiste nell'essere Padre. Un padre umano è stato una persona prima di diventare padre; la sua paternità viene ad aggiungersi alla sua qualità d'essere umano e ad arricchire la sua personalità; perciò un uomo ha un cuore umano prima d'avere un cuore paterno, ed è nell'età matura che egli impara ad essere padre, acquistandone la disposizione d'animo. Per contro, nella Trinità divina il Padre è Padre sin dall'origine e si distingue dalla persona del Figlio appunto perché Padre. Egli è dunque Padre integralmente, in una pienezza infinita di paternità; non ha altra personalità che quella paterna e il suo cuore non è mai esistito che come cuore paterno. E' con tutto se stesso, dunque, che egli si volge verso il Figlio per amarlo, in uno slancio in cui tutta la sua persona s'impegna a fondo. Il Padre non vuol essere che sguardo per il Figlio, dono al Figlio e unione con lui. E quest'amore, ricordiamocene, e così forte e così straordinario, così assoluto nel dono, che fondendosi con l'amore reciproco del Figlio costituisce in eterno la persona dello Spirito Santo. Ora, è precisamente nel suo amore per il Figlio che il Padre ha voluto introdurre, inserire, il suo amore per gli uomini. La sua prima idea è stata di estendere a noi la paternità che possedeva nei riguardi del Verbo, suo unico Figlio; ha cioè voluto che, vivendo della vita del Figlio suo, rivestiti di lui e trasformati in lui, noi fossimo anche figli suoi.

Egli, che era Padre soltanto di fronte al Verbo, ha voluto essere anche nei nostri confronti essenzialmente Padre, in modo che il suo amore per noi fosse tutt'uno con l'amore eterno che egli votava al Figlio. Quindi tutta l'intensità e l'energia di quell'amore si sono riversate sugli uomini, e noi siamo stati circondati dal fervore dello slancio del suo cuore paterno. Siamo divenuti istantaneamente oggetto di un amore infinitamente ricco, pieno di sollecitudine e di generosità, pieno di forza e di tenerezza. Dall'istante in cui tra sé e il Figlio il Padre fece sorgere l'immagine dell'umanità riunita in Cristo, egli si legò a noi per sempre nel suo cuore paterno e non può più distogliere da noi lo sguardo che rivolge al Figlio. Non avrebbe potuto farci penetrare più profondamente nel suo pensiero e nel suo cuore, né conferirci ai suoi occhi un valore più grande, che guardandoci unicamente attraverso il suo Figlio diletto.

I primi cristiani avevano compreso quale grande privilegio fosse il loro di potersi rivolgere a Dio come a un Padre; e grande era l'entusiasmo che accompagnava il loro grido: « Abba, Padre! ». Ma come non evocare un altro entusiasmo, quello precedente, e cioè l'entusiasmo divino! Non si osa quasi esprimere in termini di linguaggio umano e con immagini terrene quel primo grido che si aggiunse alla ricchezza della vita trinitaria, con un traboccare di gioia divina verso l'esterno, quel grido del Padre: « Figli miei! Figli miei in mio Figlio! ». Il Padre fu infatti il primo a rallegrarsi, ad esultare della nuova paternità che voleva suscitare; e la gioia dei primi cristiani non fu che l'eco della sua gioia celeste, una eco che, pur vibrante, non era ancora che una risposta assai flebile all'intenzione primordiale del Padre d'essere nostro Padre.

Davanti a quello sguardo paterno del tutto nuovo che contemplava gli uomini in Cristo, l'umanità non formava un tutto indistinto, come se l'amore del Padre fosse semplicemente rivolto agli uomini in generale. Indubbiamente quello sguardo abbracciava tutta la storia del mondo e tutta l'opera di salvezza, ma si arrestava anche su ogni uomo in particolare. San Paolo ci dice che in quello sguardo primordiale il Padre « ci ha prescelti ». Il suo amore mirava a ciascuno di noi personalmente; si riposava, in certo qual modo, su ogni uomo per fare di lui, individualmente, un figlio. La scelta non indica qui che il Padre ne prendesse alcuni per escluderne altri, perché questa scelta riguardava tutti gli uomini, ma significa che il Padre considerava ciascuno nelle sue caratteristiche personali ed aveva per ciascuno un amore particolare, distinto dall'amore che indirizzava agli altri. Il suo cuore paterno si dava sin da quel momento a ciascuno con una predilezione piena di sollecitudine, che si adattava alle diverse individualità che voleva creare. Ciascuno era prescelto da lui come se fosse il solo, con lo stesso ardore d'amore, come se non fosse circondato da una moltitudine di compagni. E ogni volta la scelta procedeva dal profondo di un amore insondabile.

Ben inteso, questa scelta era del tutto gratuita e s'indirizzava a ciascuno non in virtù dei suoi meriti futuri, ma in ragione della pura generosità del Padre. Il Padre non doveva nulla a nessuno; era lui l'autore di ogni cosa, colui che faceva sorgere in immagine davanti ai propri occhi un'umanità ancora inesistente. San Paolo insiste sul fatto che il Padre ha formulato il suo grandioso piano secondo il proprio beneplacito, secondo la propria libera volontà. Egli non ha preso l'ispirazione che in se stesso e la sua decisione non é dipesa che da lui. Tanto più impressionante, dunque, é la sua decisione di fare di noi i suoi figli, legandosi definitivamente a noi con un amore paterno irrevocabile. Quando si parla del beneplacito » di un sovrano, si sottintende una libertà che può anche degenerare in gioco e abbandonarsi a fantasie di cui fanno le spese gli altri senza alcun danno per se stesso. Nella sua assoluta sovranità il Padre non ha usato del suo potere come per gioco; nella sua libera intenzione, egli ha impegnato il suo cuore paterno. Il suo beneplacito l'ha fatto consistere in una totale benevolenza, nel compiacersi nelle sue creature conferendo loro la posizione di figli; cosi come ha voluto riporre la sua onnipotenza unicamente nel suo amore.

È stato lui a dare a se stesso il motivo di amarci al massimo, in quanto volle sceglierci « in Cristo ». Una scelta fatta in considerazione delle singole persone umane in quanto tali avrebbe solo quel valore che il Padre, creandolo, riconoscerebbe ad ogni essere umano per il fatto della sua dignità di persona. Ma una scelta che considera ogni volta Cristo, riceve un valore infinìtamente superiore. Il Padre sceglie ciascuno come sceglierebbe Cristo, il suo unico Figlio; ed é meraviglioso pensare che, guardandoci, egli vede dapprima in noi suo Figlio e che in questo modo egli ci ha guardati, fin dall'origine, prima di chiamarci ad esistere, e che non cesserà di guardarci. Siamo stati prescelti e continuiamo ad ogni istante ad essere prescelti da quello sguardo paterno che, volontariamente, ci associa a Cristo.

Ecco la ragione per cui quella scelta iniziale e definitiva si traduce in una profusione di benefici, la cui effusione san Paolo sembra voler esprimere con un incalzare di espressioni sempre più ricche. Il Padre ci ha prodigato la sua grazia e colmato delle sue ricchezze, perché Cristo, nel quale ormai egli ci contémplava, giustificava tutte le liberalità. Per diventare figli in quell'unico Figlio era necessario che condividessimo la grandezza della sua vita divina. Dall'istante in cui il Padre volle vederci nel Figlio suo e sceglierci in lui, tutto quanto egli aveva dato a quel Figlio era elargito anche a noi: perciò la sua generosità non poteva avere. limiti. Nel primo sguardo a noi rivolto il Padre ha voluto dunque dotarci d'uno splendore sovrumano, prepararci un destino luminoso, associarci intimamente alla sua felicità divina, stabilendo fin d'allora tutte le meraviglie che la grazia avrebbe prodotto nella nostra anima e tutte le gioie che la gloria della vita immortale ci avrebbe procurato. In questa ricchezza abbagliante, di cui egli ha voluto rivestirci, noi siamo apparsi per la prima volta ai suoi occhi: ricchezza di figli, che é riflesso e comunicazione della sua ricchezza di Padre, e che si riduceva, d'altra parte, a una sola, che superava e riassumeva tutti gli altri benefici: la ricchezza di possedere il Padre, divenuto « nostro Padre » il più gran dono che abbiamo ricevuto e che possiamo ricevere: la persona stessa del Padre in tutto il suo amore. Il suo cuore paterno non ci sarà mai più tolto: é il nostro primo e supremo possesso.

Di Jean Galot s. j.


Siate certi che il diavolo lavora di nascosto!

 


Figlia Mia. Mia cara figlia. Scrivi bambina Mia e ascolta ciò che oggi Io, la tua Santa Mamma Celeste alla presenza del Nostro Padre Celeste pieno d’amore per i Suoi figli, ho da dire ai figli del mondo:

Preparatevi perchè vi resta ancora poco tempo! Pregate e non perdete tempo con le cose mondane. Sempre più distrazioni e controllo sono imposti nel vostro mondo e se credete che non succeda niente siate invece certi che il diavolo lavora di nascosto.

Il diavolo non dorme mai per questo attenti amati figli e preparatevi! La fine è più vicina di quanto crediate e anche se pensate di non vedere nulla di allarmante, siate certi che i progetti malvagi di quelli che lavorano per il diavolo sono tramati di nascosto e preparati per essere realizzati!

Pregate, figli Miei perché la vostra preghiera è l’arma più potente che possedete! Essa opera il bene in questo tempo così oscuro ed essa trattiene la mano punente del Padre! Pregate dunque figli Miei con amore e devozione e abbiate fiducia nel vostro Gesù!

Le schiere celesti sono pronte, quindi abbiate fiducia e vivete coscienziosamente perché soltanto chi è puro e preparato sarà degno, soltanto chi crede e ha fiducia vivrà il futuro Avvertimento con gioia e felicità!

Non abbiate mai paura perché vige ancora l’ora della misericordia e chi pentito porta con cuore sincero i propri peccati davanti al Signore, si confessa, espia e si pente riceverà il perdono!

Sfruttate dunque quest’ora della misericordia e fate la santa confessione perché molto presto non ne avrete quasi più l’opportunutà. Sfruttate l’ora della misericordia e avvicinatevi completamente a Gesù!

State attenti perché questa è la calma prima della tempesta e voi non dovete mai seguire le guide della Chiesa che non sono fedeli alla Parola di Dio perché chi lo fa, si mette quanto mai in grande pericolo! Accettate dunque la Nostra Parola e mettetela in pratica!

Il Padre guarda con amore la Sua creazione e voi che siete fedeli e ubbedienti. Davanti a LUI, l’Altissimo, NESSUNO può nascondere qualcosa! EGLI conosce ogni figlio e ogni cuore! Preparatevi, dunque e non fingete perché il Signore vede ogni falsità e quando l’ora della misericordia passerà, gli ipocriti faranno una brutta fine!

Purificatevi dunque e siate pronti in ogni momento perché la fine è molto vicina e vi resta soltanto poco tempo. Amen.

Non aspettate figli Miei che questo o quell’altro si realizzi. Molti ipocriti sono fra voi per condurvi su vie sbagliate. State attenti perché la Nostra Parola è sacra. Amen.

Io vi amo. Preparatevi. Amen.

La vostra Mamma Celeste con Dio Padre, l’Altissimo. Amen.

17 febbraio 2016

Cosa fare con questi diavoli - L'IMBROGLIO DI CHI SFASCIA LE FATTURE

 


SOLO GESÙ SCONFIGGE SATANA 


L'IMBROGLIO DI CHI SFASCIA LE FATTURE 

Spiegata la prima verità fondamentale che «solo Gesù ci salva», passiamo alla seconda verità, anche essa fondamentale, che «maghi e affini» non sfasciano, ma confermano il male delle presenze spiritiche. 

 

DOMANDA: Si sa che è costume molto diffuso ormai ricorrere a maghi, cartomanti, parapsicologi e compagnia. Quando si è convinti d'essere colpiti da fatti strani e inspiegabili, si cerca la salvezza rivolgendosi a costoro. Essi spiegano che è stato fatto a loro del male, ma danno garanzia di essere in grado di liberarli. 

Si fanno pagare somme a volte veramente rilevanti e assicurano che sono quelli che sfasciano le fatture, ma non le fanno e confermano l'asserzione dando anche acqua o sale benedetti, qualche santino o medaglietta. È vero che hanno questa facoltà di liberare da ogni influsso malefico o è un imbroglio? 

R. - In effetti è un colossale imbroglio che frutta miliardi, nella gran parte dei casi al di fuori di ogni controllo fiscale e i malcapitati stanno peggio di prima. 

Ci può aiutare a capire questa situazione una composizione sceneggiata. 

Siamo in una bella piazza con colonnati laterali: sulla destra sostano due ragazzi innamorati. Per aiutare la memoria diamo loro due nomi che iniziano con la prima lettera dell'alfabeto: Armando e Anna. Si vogliono bene, stanno bene insieme. 

Dall'altra parte nella piazza c'è un giovane solitario, Zeno, che è triste, senza amore, e guarda con invidia Armando e Anna. Un giorno Zeno prova ad avvicinare Anna, poi ci riprova con insistenza. Anna entra in crisi, dichiara ad Armando di voler prendere qualche tempo di libertà per riflettere, poi un giorno Armando la vede uscire serena e felice con Zeno. 

Alla disperazione di Armando viene incontro un'amica con la quale si è confidato. In una via adiacente alla piazza c'è il Mago d'Oriente: «Va' da lui - gli suggerisce l'amica - ha dei poteri magici ed è capace di far tornare Anna da te. Lo ha fatto con molti altri, lo può fare anche con te». 

Il Mago d'Oriente chiede un milione per l'operazione: «Io spero - dice - di far tornare Anna da te, quantomeno la farò star male talmente da non andare più con Zeno, poi con il tempo potrà tornare da te». In effetti Anna incomincia a soffrire di fenomeni stranissimi, tanto che i medici non ci capiscono niente e le medicine non servono a nulla. 

Un'amica le dà un suggerimento: «All'angolo della piazza c'è la Maga Sibilla. Ti debbono aver fatto qualcosa di male e lei è capace di liberartene». La Maga Sibilla riceve Anna e le spiega subito: «Armando il tuo ex ragazzo, ti ha fatto una fattura perché l'hai lasciato. Io sono una che le fatture non le fa, ma le sfascia. Mi dai un milione e mezzo, ti metti addosso negli indumenti intimi questa bustina di plastica, io poi farò degli scongiuri e tu sarai liberata». 

Lasciamo gli innamorati alla loro vicenda e ci poniamo la domanda fondamentale: ce la farà veramente la brava Maga Sibilla a liberare Anna? 

Proviamo a ragionare: i poteri che ha Sibilla provengono dalla stessa fonte dalla quale provengono i poteri del Mago d'Oriente, cioè dal commercio con gli spiriti del male. Anche Gesù nel Vangelo dice che ogni regno in se diviso finisce nella rovina. Non è possibile che chi ha ottenuto dei poteri con le forze del male ci possa fare del bene, nuocendo all'altro che è a servizio degli stessi padroni. 

Spiego ai miei pazienti: se tu ricevi la Comunione dal tuo parroco, Gesù ti fa dono del suo amore, se tu la ricevi da me, anche se non conosco il tuo parroco, Gesù ti ripete il suo dono, se vai al Santuario di S. Antonio di Padova e un religioso che non conosciamo ti dà la Comunione, Gesù ti dà ancora il suo dono di vita e di amore: perché noi sacerdoti siamo tutti ministri dell'amore di Cristo, dovunque ci troviamo. Così è per gli operatori del male: dovunque si trovino e comunque operino, sono sempre ministri di satana, che non può fare altro che il male. 

Ma se questo discorso fosse troppo teologico, ne facciamo anche un altro più concreto e più accessibile per questa società così materialistica. 

Se la Maga Sibilla avesse liberato Anna, avrebbe messo in difficoltà l'altro, il Mago d'Oriente, perché aveva intascato un milione (per di più senza ricevuta fiscale) e chi ha pagato vuol vedere gli effetti promessi. Inoltre sappiamo che una persona colpita da questo tipo di male non si ferma mai a un solo mago: vengono da me persone che ne hanno passati dieci, quindici, venti e anche di più: se avesse guarito Anna, avrebbe spezzato questo giro infernale di disgraziati che fanno la via Crucis di maghi e fattucchieri. Armando per colpire Anna aveva dato un milione al Mago d'Oriente, ma Anna probabilmente dopo il milione e mezzo dato alla Sibilla, avrebbe girato ancora, arrivando magari a dare altri dieci milioni, sommando le parcelle di tutti. Di persone che globalmente hanno pagato somme ingenti ne incontro moltissime. Armando, il commissionatore, ha dato un milione, Anna, la colpita, potrebbe averne dati dieci a questa gente. La ricchezza di questi speculatori non viene da chi va da loro per la commissione, ma dai poveretti che sono colpiti. Il 70% di questo fiume di soldi che gira in questi ambienti è costituito da quelli dei colpiti: se fosse vero che ognuno sfascia quello che ha fatto l'altro, questa categoria di persone non esisterebbe più. Si pensi, per esempio, alle fatture a morte per le quali si pagano 20 milioni di cui una metà subito, l'altra metà a morte avvenuta. È pensabile che un altro mago sfasci la fattura facendo perdere al collega 10 milioni? 

Solo chi è completamente estraneo a questa realtà può illudersi che ci sia chi fa e chi sfascia. Tutti fanno e tutti fanno finta di sfasciare, così si tiene in piedi il giro commerciale. 

 

DOMANDA: Si sa che maghi e fattucchieri lavorano moltissimo, spesso le loro sale di attesa sono gremite di gente. Possibile che tutte queste persone vadano da loro, pagando somme cospicue, per ottenere niente, anzi per peggiorare la loro situazione, come tu dici? 

R. - Questa domanda è veramente di grande interesse e rispondo con tre precisazioni. 

1 - Queste persone hanno veramente poteri paranormali, quindi vedono ciò che noi ordinariamente non possiamo vedere; quando si presenta da loro una persona dicono cose che impressionano il cliente: tu ti senti così e così, questo è cominciato due anni e mezzo fa, perché ti è stata fatta una fattura dal tale, per tale motivo ecc... Questo in genere è tutto vero e la persona che arriva disorientata e spaventata si sente capita in tutto e già questo è un primo motivo di forte aggancio. 

2 - Fa parte del sistema un fenomeno chiamato «effetto sospensione». Per un po' di tempo, in genere per qualche mese, sospendono completamente, d'accordo con le forze del male, tutti gli effetti negativi del maleficio. Così si rendono credibili e dispongono i clienti a pagare. 

3 - Nel frattempo, dando piccoli oggetti da portare addosso o da tenere a casa o dando da bere qualcosa o in altri modi simili, riconfermano quello che ha fatto il primo mago, così che in seguito, passato l'effetto sospensione stanno peggio di prima. Non si sa quante persone ho ricevuto le quali, dopo aver passato tanti fattucchieri, sono venute da me. Riflettendo dopo avere ascoltato la spiegazione di questo diabolico meccanismo, hanno confessato: «È vero, dopo che siamo stati da loro ci sembrava di star meglio, ma in realtà la nostra situazione è gradualmente peggiorata». 

Per un momento di relax, racconterò quella che ritengo la più buffa fra le tante cose strane che questa gente costringe a fare ai loro clienti, almeno, fra tutte quelle che finora ho sentito. 

Venne da me un signore di mezza età visibilmente sconvolto, e mi disse: «A casa mi succede il finimondo, ho chiamato un mago e dopo aver visitato la mia casa ha detto: qui è stata fatta una grandissima maledizione e per liberarvi c'è solo un mezzo: fate celebrare duecento messe, in duecento camposanti diversi, da duecento preti diversi. Tu mi devi aiutare, perché io duecento preti dove li vado a trovare?». Gli risposi: «E io, con questi chiari di luna, dove vuoi che trovi uno squadrone di duecento preti da spedire in duecento camposanti?». 

 

DOMANDA: Ma allora, al di fuori di chi ha un preciso incarico dalla Chiesa, non vi è nessuno che possa aiutare chi soffre di questi disturbi? 

R. - Dato che questo male è così diffuso e la Chiesa è stranamente così restia a dare incarichi specifici ai suoi ministri, si può ritenere che la Provvidenza amorosa di Dio intervenga con doni particolari elargiti a delle buone persone. Sono dei "carismi" che ricevono alcuni fedeli di sicura vita spirituale, attraverso i quali hanno sensibilità di capire se, e fino a qual punto, una persona è veramente colpita dalle forze del male e qualche volta con le loro preghiere possono dare un valido aiuto per la liberazione. Questo lo spiegherò quando parlerò della «preghiera di liberazione» che possono fare tutti i fedeli e del carisma dei sensitivi. 

Ma bisogna essere molto attenti: la falsità di coprirsi con immagini sacre non ha limiti e si ricorre alle forme più incredibili. Un famoso mago della mia zona invitava i clienti a prendere l'acqua santa presso un convento di suore in un paese lontano 25 Km. Le suore, felici che tanta gente chiedesse una cosa così buona, la facevano benedire in continuazione dal Parroco. Una mia telefonata ha aperto gli occhi alle incaute religiose e l'imbroglio è finito. 

Posto dinanzi a un bel piatto di funghi, del quale mi spiegano che posso essere sicuro al 98% che siano buoni, ma che resta un 2% di possibilità che siano velenosi, io elimino quel piatto e mangio tranquillamente una porzione di patate. Il rischio di rimanere imbrogliati è enorme. Prima di fidarsi bisogna avere sicure garanzie. 


Flash - IL GRANCHIO DEL MONSIGNORE 

« Dopo avere senza alcun esito consultato, a seconda del tipo di disturbi, o il medico o il neurologo o lo psicologo o lo psichiatra, si provi ad avvicinare un sensitivo o chi viene indicato comunemente ancora come mago, purché persona seria, onesta e di cui ci si possa fidare. Nel caso esista un maleficio, gli si può chiedere come rimediarvi o di provvedere lui stesso, qualora lo faccia o almeno lo possa fare in modo lecito; e ciò, al limite, anche se si prevedesse che lo farà con un nuovo maleficio, poiché tale previsione non rende illecito il ricorso» (C. Balducci Il diavolo, Piemme, Casale Monferrato 1988, p. 326). 

Siamo all'assurdo. Un mago dovrebbe, con una fattura da farsi col potere di satana, distruggerne un'altra già fatta con lo stesso potere. Un sacerdote dovrebbe aver letto l'insegnamento di Gesù nel Vangelo: «Ma egli, chiamateli, diceva loro in parabole: "Come può satana scacciare satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi".» (Mc 4, 23-24). 

È un controsenso, o come direbbe Trilussa: «Un granchio a secco e grosso assai». Consigliare una cosa del genere è immorale e rovinoso. 

Mons. Corrado Balducci ha dichiarato più volte che non ha mai fatto un esorcismo. Perciò, come capita con frequenza, quando mi domandano che penso dei suoi libri, sono solito rispondere: «Per me, il libro di un demonologo che non ha mai fatto esorcismi è come un libro sui problemi della maternità scritto da una zitella». 

Sacerdote Esorcista Raul Salvucci 

Voglio che i miei figli si rendano conto che quando giudicano negativamente condannano se stessi.

 


Messaggio privato di Nostra Signora di Emmitsburg a Gianna Talone-Sullivan 20 giugno 2022


Mio caro piccolo, sia lodato Gesù!

È così importante che i miei figli si rendano conto di quanto si giudichino l'un l'altro e facciano ogni sforzo per fermarsi.

Non dovresti giudicare nessuno. Solo Dio solo ha l'autorità di giudicare. Spesso, le persone si giudicano a vicenda come se avessero un'agenda con cui vogliono che l'altra persona si conformi. Se quella persona non lo fa, allora quella persona è vista come non degna del Cielo. Voglio che i miei figli si rendano conto che quando giudicano negativamente condannano se stessi.

Dite ai miei figli, sono chiamati ad essere la Luce di Gesù. Sono chiamati a invitare al perdono, a pregare, ad amare e ad essere misericordiosi gli uni verso gli altri. Nessuno dovrebbe evitare, condannare, giudicare e/o manipolare qualcuno per conformarsi a un ordine del giorno. Ti dico, caro, che tutti saranno misurati con quello con cui misurano.

Guarda prima i tuoi modi. Non vorresti che qualcuno ti giudicasse negativamente sulla tua condotta, o che fosse manipolato per adattarsi a un ordine del giorno, non di tuo gradimento, e, se non ti conformassi, che fosse evitato, etichettato come un ingannatore e non degno dell'invito di Dio a stare con Lui in Cielo. Vorresti essere perdonato, abbracciato, amato e ricevere Misericordia.

Dite ai miei figli di stare attenti quando sono stati dotati di un livello di maturità spirituale e della Saggezza di Dio. La vera saggezza vi direbbe di non giudicare mai negativamente, ma di tendere la mano con l'olio della carità e di perdonare invece di versare aceto sulle ferite. Ricorda le tue vie del passato e la gratitudine che hai avuto quando Gesù ti ha perdonato! Dovresti aiutare gli altri, non giudicarli.

Vi amo e amo tutti i miei figli. Vi prego di trasmettere a tutti il mio messaggio di amore e di preoccupazione.

Pace a voi. Estendo a voi l'onnipotente Benedizione del mio piccolo Bambino Gesù mentre vi alza le sue adorabili mani.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Ad Deum

UN PERCORSO DI SANTITÀ. 2 - DI COSA HA BISOGNO UNA PIANTINA PER GERMOGLIARE E CRESCERE?

 


La Vergine Maria parla 


TEMA 1: DI COSA HA BISOGNO UNA PIANTINA PER GERMOGLIARE E CRESCERE? 

In questo tema, (la Trinità dentro di voi, che è ciò che vi fa crescere. E l'aria che è la vostra essenza, la vostra anima. 

La terra, Dio Padre: vi ha incastonato nel suo cuore quando avete dato il FIAT alla Santissima Trinità. 

L'acqua, Dio Figlio: li ha incastonati nelle sue ferite e li ha nascosti al mondo perché crescessero nascosti al mondo a poco a poco. 

Per questo motivo sono stati separati dal mondo e hanno ricevuto missioni specifiche, sono stati assediati dal mondo e anche umiliati e maltrattati da esso, perché sono una pietra d'inciampo per i figli del nemico. 

È per questo che siete stati conservati in otri separati dal mondo (pietra angolare degli altri), vedremo la cosa più importante. Siete come piantine piantate e curate dal Cielo, e quindi avete tutto ciò che vi serve per crescere. Avete il terreno, l'acqua e la luce. Avete il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, come la Madre. 

Se rivedete le vostre vite, avete tutti le stesse caratteristiche: solitudine, umiliazioni, dimenticanza, abbandono e sensazione di non appartenere e di essere dimenticati dal mondo. Ed è per questo, cari figli, che Dio ha voluto così. Quindi, oggi ringraziate il Cielo perché siete consapevoli del motivo per cui avete condotto una vita di purificazione. 

La luce è lo Spirito Santo: La Luce che li illumina e li guida, che insegna loro e mostra loro la strada per seguire le loro ispirazioni. Vi dà un'indicazione su quale decisione prendere e quale percorso seguire nella vostra esistenza. 

Vedete che avete tutto per crescere. Ci sono terra, acqua, luce e aria. Chiedo ai miei amati figli: perché dubitate di Dio? 

Potete diventare Tabernacoli viventi e diventare santi in poco tempo, perché avete tutto ciò che vi serve per crescere. Gli angeli sono incaricati di annaffiare e curare il fertilizzante della terra. Ed essi, con la loro saggezza, vi guideranno. Come potete vedere, siete a casa. Avete trovato la vostra vera casa. Siete stati separati dal mondo e messi in otri diversi da quelli del mondo. 

Di cosa avete bisogno per crescere? Semplicemente e semplicemente permettersi di essere amati da Dio e confidare nella sua cura e nel suo amore per voi sono nelle mani di Dio Padre, inserite nel vostro cuore. Quindi la lotta è contro voi stessi e contro il piccolo verme dentro di voi, che cerca di mangiare la piccola pianta. E quel piccolo verme sono le vostre debolezze, i vostri peccati e ciò che vi impedisce di crescere. 

Attaccheremo quel piccolo verme finché non si indebolirà e soccomberà. Finché non muore e non si confronta con se stesso. Chiamiamoli il sé divino e il sé mondano. E l'io mondano sarà sconfitto. Ora, senza alcun ostacolo, potrete crescere e raggiungere la statura che Dio ha ordinato per ciascuno di voi. 

Inizieremo con questo preambolo: siete già tutti nelle mani di Dio Padre in un giardino, pronti a crescere. Ma c'è un problema: tutti voi siete già stati separati dal mondo e piantati nei vostri piccoli vasi e siete pronti a germogliare e crescere. Ma tutti voi, in quanto partecipi del peccato originale, portate dentro di voi un piccolo verme che solo voi potete combattere; questo è ciò che vi insegnerò in questo piccolo compendio. Come combattere questo piccolo verme finché non sarà più un ostacolo e il Cielo potrà realizzare il suo piano con voi. 

Pertanto, tutto dipende da voi stessi. Gli angeli del cielo vegliano su di voi e vi proteggono e siete tutti nelle mani di Dio Padre. Perciò non temete, TUTTO VA BENE. Il giardino di Dio Padre è meraviglioso. Separati dal mondo, siete pronti a crescere fino a raggiungere la vostra statura perfetta per poter svolgere la vostra missione. 

Figlioli, il primo capitolo è facile e io, come vostra Madre e Guida amorevole, vi darò tutta la mia comprensione e il mio amore. Vi amo, miei piccoli figli. 

Dettato a Lorena 

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO - Il Sangue è la manifestazione del Mistero

 


Il Sangue è la manifestazione del Mistero 

All'appressarsi di Gesù sento l'invito a coprirmi col suo Sangue prezioso. Ed io lo invoco quale rugiada celeste che ravvivi il fervore, l'amore, le dedizioni di tutta la vita.

- Esso è ancor più - dice il Signore - seme, germoglio, fiore e frutto, rugiada e calore, aura e forza, è la vita nel suo complesso, in tutte le sue manifestazioni, nell'inizio e nel progresso, nella intensità e nella perfezione.

Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue, ha la vita eterna. La vita eterna è la vita della grazia nel suo pieno godimento, nella sua continuità, nella sua perfezione. -

Il Sangue è la manifestazione sensibile del Mistero della grazia. Come avrebbe fatto l'uomo ad intuire, desiderare e gustare la grazia senza un segno possente che lo impressionasse? La grazia fluisce da Gesù e specialmente dalla sua Passione come i raggi scendono dal sole.

Sotto qualunque aspetto la si contempli, da qualunque punto l'anima si elevi a Lui, è avvolta dalla sua grazia divina. Essa scaturisce dalle parole, dai prodigi, dal silenzio, dal sacrificio, dalle umiliazioni, dalla gloria di Gesù: dalla sua vita segreta, nascosta e faticosa, e dalla vita pubblica, prodigiosa e trionfale ma, sopra tutto, scaturisce dalla Croce, dalle fonti vive, perenni, inesauribili.

O mio Dio, come può reggere l'anima sotto il peso delle tue grandezze, meglio, come posso amare in corrispondenza della luce, della grazia e della tua misericordia? E Gesù si mostra ferito e sanguinante. Ecco la corrispondenza: adorare, baciare, medicare le sue piaghe.

In qual modo, o Signore?

- Con il balsamo stesso che scaturisce dal Sangue. -

Non si adora, non si ama, non si ringrazia, non si ripara che con i doni stessi ricevuti da Gesù. Se l'anima volesse dare di se stessa, non troverebbe che un fondo miserabile di colpe e di imperfezioni. E vero, anch'esse possono deporsi col patimento e con l'amore, sulle piaghe di Gesù, aperte per noi. L'anima bacia e adora e avvolge ogni piaga con il mistico lino della purezza attinta dal Sangue prezioso. E Gesù manifesta il gradimento  per questi atti pietosi che vorrebbe si ripetessero all'infinito da tutte le anime per il bene, per le elevazione, per la santificazione delle anime stesse. Mossa da interno impulso, quale mistica tomba, resa nuova dalla grazia, l'anima si apre ora per accogliere Gesù che vuole entrare in essa col suo divino Corpo piagato. Come riceverTi, o Signore, come contenerTi?

Quando l'anima non giunge a comprenderlo, a possederlo, allora Egli s'impiccolisce, si umilia, si adatta alla capacità, pur di abitare nel cuore con la sua Passione e con l'amore. q. 25 : 16 novembre

  SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO