Il Sangue è la manifestazione del Mistero
All'appressarsi di Gesù sento l'invito a coprirmi col suo Sangue prezioso. Ed io lo invoco quale rugiada celeste che ravvivi il fervore, l'amore, le dedizioni di tutta la vita.
- Esso è ancor più - dice il Signore - seme, germoglio, fiore e frutto, rugiada e calore, aura e forza, è la vita nel suo complesso, in tutte le sue manifestazioni, nell'inizio e nel progresso, nella intensità e nella perfezione.
Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue, ha la vita eterna. La vita eterna è la vita della grazia nel suo pieno godimento, nella sua continuità, nella sua perfezione. -
Il Sangue è la manifestazione sensibile del Mistero della grazia. Come avrebbe fatto l'uomo ad intuire, desiderare e gustare la grazia senza un segno possente che lo impressionasse? La grazia fluisce da Gesù e specialmente dalla sua Passione come i raggi scendono dal sole.
Sotto qualunque aspetto la si contempli, da qualunque punto l'anima si elevi a Lui, è avvolta dalla sua grazia divina. Essa scaturisce dalle parole, dai prodigi, dal silenzio, dal sacrificio, dalle umiliazioni, dalla gloria di Gesù: dalla sua vita segreta, nascosta e faticosa, e dalla vita pubblica, prodigiosa e trionfale ma, sopra tutto, scaturisce dalla Croce, dalle fonti vive, perenni, inesauribili.
O mio Dio, come può reggere l'anima sotto il peso delle tue grandezze, meglio, come posso amare in corrispondenza della luce, della grazia e della tua misericordia? E Gesù si mostra ferito e sanguinante. Ecco la corrispondenza: adorare, baciare, medicare le sue piaghe.
In qual modo, o Signore?
- Con il balsamo stesso che scaturisce dal Sangue. -
Non si adora, non si ama, non si ringrazia, non si ripara che con i doni stessi ricevuti da Gesù. Se l'anima volesse dare di se stessa, non troverebbe che un fondo miserabile di colpe e di imperfezioni. E vero, anch'esse possono deporsi col patimento e con l'amore, sulle piaghe di Gesù, aperte per noi. L'anima bacia e adora e avvolge ogni piaga con il mistico lino della purezza attinta dal Sangue prezioso. E Gesù manifesta il gradimento per questi atti pietosi che vorrebbe si ripetessero all'infinito da tutte le anime per il bene, per le elevazione, per la santificazione delle anime stesse. Mossa da interno impulso, quale mistica tomba, resa nuova dalla grazia, l'anima si apre ora per accogliere Gesù che vuole entrare in essa col suo divino Corpo piagato. Come riceverTi, o Signore, come contenerTi?
Quando l'anima non giunge a comprenderlo, a possederlo, allora Egli s'impiccolisce, si umilia, si adatta alla capacità, pur di abitare nel cuore con la sua Passione e con l'amore. q. 25 : 16 novembre
SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO
Nessun commento:
Posta un commento