lunedì 22 luglio 2024

Incredibile! Gli scienziati scatenano forze oscure e assistono al miracolo [L'esorcista P. Ripperger conta]

 


Incredibile esperimento da parte di scienziati con forze oscure che fortunatamente va bene.

Hai mai sentito parlare di antichi rituali per evocare i demoni?

Sono terrificanti, con storie oscure e seri avvertimenti.

Di recente, gli scienziati hanno deciso di tentare un'invocazione e l'esorcista Padre Chad Ripperger ne ha parlato.

Gli scienziati erano divisi sull'esistenza o meno di Satana e sul fatto che le invocazioni di antichi testi magici potessero indurlo a manifestarsi.

Padre Ripperger ripeté loro che non dovevano dubitare che esistessero entrambi.

Ma non potevano contro il bene e contro Nostro Signore.

E insistette che non ci provassero perché stavano giocando con il fuoco.

Ma la loro incredulità e il desiderio di sperimentare hanno avuto la meglio su di loro e gli scienziati si sono preparati a eseguire il rituale.

E nel rituale assistettero a qualcosa di spettacolare, che nemmeno lo stesso Ripperger avrebbe immaginato potesse accadere davanti agli occhi di quelle menti scientifiche.

Qui vogliamo raccontarvi cosa accadde quando un gruppo di scienziati fece l'esperimento di invocare il demone.

Rimarrete sorpresi e stupiti, ve lo prometto.

Per molto tempo, gli scienziati e Padre Chad Ripperger hanno discusso se Satana esista e se i rituali possano evocare demoni.

Questo problema ha causato intense discussioni tra gli scienziati, dividendo nettamente le opinioni.

Alcuni credono che questi antichi rituali, pieni di leggende oscure e misticismo, possano richiamare i demoni ad essere visibili.

Altri, invece, pensano che i demoni siano solo storie inventate dalla paura umana e dal folklore, senza un vero fondamento.

Per risolvere questo dibattito in corso, un gruppo di scienziati nel sud degli Stati Uniti ha deciso di fare un esperimento.

Questo gruppo comprendeva un mix eterogeneo di ricercatori, psicologi, antropologi e fisici.

Tutti condividevano la curiosità per l'ignoto e il desiderio di esplorarlo.

Il loro obiettivo era quello di eseguire uno di questi antichi rituali in condizioni controllate, per vedere se c'era qualcosa di vero nelle affermazioni sull'evocazione dei demoni.

Con l'avvicinarsi del giorno dell'esperimento, un senso di attesa e disagio cresceva tra il gruppo.

Sapevano che stavano entrando in un'area spesso liquidata dalla comunità scientifica come superstizione e mito, ma il loro impegno a scoprire la verità li ha spinti avanti.

La notte del rituale, gli scienziati si sono riuniti in un luogo isolato, in una vecchia casa, lontano da qualsiasi distrazione.

La notte era fredda quando gli scienziati arrivarono uno dopo l'altro e il loro respiro era visibile nell'aria frizzante.

Portavano con sé ogni tipo di oggetto antico e raro, necessario per il rituale: mazzi di erbe essiccate, candele di diverse forme e dimensioni, gessetti per disegnare simboli speciali e un grande libro antico pieno di antichi incantesimi.

Prepararono con cura la stanza principale della villa, coprendo le finestre con pesanti tende per bloccare la luce esterna.

hanno allestito una grande area circolare al centro, delimitata da simboli disegnati con il gesso bianco.

Le candele erano collocate in punti specifici intorno al cerchio e le loro fiamme scintillanti proiettavano lunghe ombre danzanti sulle pareti.

La stanza era scarsamente illuminata dalle candele.

L'aria era carica dell'odore dell'erba bruciata, che si aggiungeva all'atmosfera inquietante.

Il ricercatore principale, il dottor Jonathan Hawthorne, un antropologo esperto con un profondo interesse per gli antichi rituali, era in piedi al centro del cerchio e il vecchio libro era aperto tra le sue mani.

I suoi colleghi si radunarono intorno a lui, e i loro volti mostravano curiosità e nervosismo.

Avevano passato settimane a prepararsi per questo momento, studiando i testi e assicurandosi che ogni dettaglio fosse perfetto.

Quando l'orologio ha suonato la mezzanotte, il rituale ha avuto inizio.

Il dottor Hawthorne iniziò a recitare le invocazioni dell'antico libro, con voce ferma nonostante la crescente tensione nella stanza.

E poi cominciò a cantare con voce bassa e chiara, leggendo il vecchio libro.

Gli altri scienziati si unirono, fondendo le loro voci in un coro ritmico e spettrale.

Hanno seguito esattamente ogni passo del libro e, mentre lo facevano, la stanza diventava inquietante.

L'aria, già pesante per l'odore delle erbe bruciate, lo divenne ancora di più, poiché la temperatura sembrava scendere rapidamente, facendo rabbrividire gli scienziati nonostante i loro pesanti cappotti.

Mentre i canti continuavano, un'atmosfera sempre più inquietante ha iniziato a riempire la stanza.

Le ombre si oscurarono e il silenzio riempì l'aria.

Le fiamme delle candele tremolavano e danzavano selvaggiamente, proiettando ombre inquietanti che sembravano muoversi da sole.

L'aria divenne densa e opprimente, premendo sugli scienziati come un peso fisico.

Poi le ombre negli angoli della stanza si fecero più profonde, sembrando assumere una vita propria.

E all'improvviso, un vento freddo attraversò la stanza, spegnendo le candele e facendo precipitare lo spazio nell'oscurità.

Il canto degli scienziati vacillò, sostituito dal suono del loro respiro affannoso e dagli scricchiolii della vecchia villa.

Il senso di terrore si fece più forte e gli scienziati sentirono una paura quasi tangibile salire lungo la schiena.

Nella stanza buia, un debole bagliore rossastro iniziò ad apparire al centro del cerchio.

Gli scienziati osservarono con orrore e fascino il bagliore intensificarsi, prendendo forma davanti ai loro occhi.

una figura emerse dalle tenebre: Satana, come descritto in innumerevoli testi religiosi e mitologici.

La sua presenza era allo stesso tempo ipnotizzante e terrificante, una figura di pura malvagità, che riempiva la stanza di un travolgente senso di terrore.

Gli scienziati rimasero congelati, con il cuore che batteva forte nel petto.

La paura nella stanza era quasi soffocante, una forza palpabile che rendeva difficile respirare.

proprio quando sembrava che il terrore li avrebbe consumati completamente, una luce improvvisa e brillante riempì la stanza.

In un lampo di radiazione divina, apparvero Gesù e San Michele Arcangelo.

La sua presenza era pura bontà, completamente diversa dall'oscurità precedente.

Gesù, con la sua calma e compassione, irradiava un senso di pace e di amore.

Mentre San Miguel, con il suo atteggiamento feroce e protettivo, emanava un'aura di forza e giustizia.

La sua presenza era fonte di ispirazione, un faro di speranza e di rettitudine che fendeva l'oscurità.

Il confronto tra queste forze cosmiche è stato a dir poco spettacolare.

Gesù e San Michele agirono rapidamente e con potenza, e le loro azioni travolsero tutti i presenti.

Gesù alzò la mano e una calda luce dorata si diffuse in tutta la stanza, spingendo indietro l'oscurità e riempiendo lo spazio di un senso di pace e conforto.

Mentre San Michele, con la sua spada di luce, stava a guardare, con gli occhi fissi su satana, pronto a proteggere chi ne aveva bisogno.

Gli scienziati, che erano stati terrorizzati, ora vedevano qualcosa di sacro e stimolante.

L'impatto emotivo di assistere a un confronto soprannaturale era troppo da sopportare per gli scienziati.

Molti di loro si sono commossi fino alle lacrime, sopraffatti da un misto di paura, sollievo e riverenza.

E alcuni sono svenuti, incapaci di elaborare il significato profondo di ciò a cui avevano appena assistito.

Mentre la luce divina continuava a diffondersi, videro come satana cominciava a svanire, dissolvendosi nelle ombre da cui era emerso.

L'oscurità che un tempo riempiva la stanza è stata completamente bandita, sostituita da un senso di pace e serenità.

Gesù e San Michele stavano davanti agli scienziati, la loro presenza era una testimonianza del potere del bene sul male.

Da quel momento in poi, gli scienziati sarebbero cambiati per sempre.

Avevano assistito a una battaglia diretta tra il bene e il male, che sarebbe rimasta con loro e avrebbe cambiato la loro visione del mondo e dell'ignoto.

Ciò che Padre Ripperger aveva detto loro si era avverato e più che compiuto, ma con un rischio enorme.

Ebbene, è di questo che volevamo parlare dell'esperimento che un gruppo di scienziati ha fatto e ha visto davanti ai loro occhi il trionfo del bene sul male.

Fori di Foro della Vergine Maria

Tutto stava per iniziare con una grande catastrofe naturale che sarà così ...

 


PADRE CELESTE: L'inizio Tramite il più piccolo dei servi - 3 dicembre 2015 - tutto stava per iniziare con una grande catastrofe naturale che sarà così ...


Durante il culto, in Chiesa, Gesù mi ha detto che è arrivato il tempo della giustizia di Suo Padre. Che non può più sopportare la crudeltà dei suoi figli, mentre il cielo si riempie delle grida degli innocenti.


Il Padre celeste allora parlò: “IO SONO L'Eterno, il vostro Dio, e nessuno mi deriderà più. VOI INFRANGETE CONTINUAMENTE IL MIO QUINTO COMANDAMENTO SENZA RIMORSI O PENTIMENTI.

VI COMPORTATE COME SE FOSTE GLI ARTEFICI DELLA VITA E SPETTASSE A VOI DECIDERE CHI DEVE VIVERE E CHI DEVE MORIRE. QUESTO NON SARÀ TOLLERATO!!! ORA SENTIRETE LA MIA GIUSTIZIA E MI TEMERETE!!! NON MOSTRERÒ ALCUNA PIETÀ PER COLORO CHE HANNO RIEMPITO LA TERRA DI SANGUE INNOCENTE, POICHÉ SOFFRIRANNO TERRIBILMENTE IN QUESTA VITA DI MALATTIA E DI PUNIZIONE AL DI LÀ DI OGNI VOSTRA IMMAGINAZIONE E LA MORTE NON PORTERÀ ALCUN SOLLIEVO, POICHÉ ENTRERETE NELLE FIAMME ETERNE DELL'INFERNO CHE VI TORTURERANNO E BRUCERANNO INCESSANTEMENTE PER TUTTA L'ETERNITÀ.

HO INVIATO UN PROFETA DOPO L'ALTRO PER AVVERTIRVI AFFINCHÉ VI PENTIATE DEL VOSTRO MALE. INVECE DI SENTIRE GRIDA DI PENTIMENTO DALLE VOSTRE LABBRA, HO SENTITO PIANI PER IL MALE PEGGIORE, UN MALE COSÌ DISTRUTTIVO CHE ORA IL MONDO INTERO RISCHIA DI ESSERE DISTRUTTO. QUESTO NON POTRÒ TOLLERARLO, PERCHÉ ORA TUTTA LA NATURA SI STA RIBELLANDO A VOI E AI VOSTRI PIANI PIÙ DIABOLICI. PIANI COSÌ DIABOLICI CHE IL MONDO NON HA MAI VISTO NULLA DI SIMILE.

OH GENERAZIONE MALVAGIA E DIABOLICA, COME AVREI VOLUTO STRINGERTI DOLCEMENTE TRA LE MIE BRACCIA MISERICORDIOSE, MA NON ERA QUESTO CHE VOLEVI O DESIDERAVI. È STATO IL MIO POTERE CHE AVETE VOLUTO ANCOR PIÙ DEI VOSTRI PRIMI GENITORI, PERCHÉ VOLEVATE ELIMINARMI E PRENDERE IL MIO POSTO SUL MIO TRONO. STUPIDI, IDIOTI, STUPIDI UOMINI, ORA SUBIRETE LE RIPERCUSSIONI DELLE VOSTRE DECISIONI! CI SARÀ UNA CATASTROFE NATURALE DOPO L'ALTRA, E SARANNO DI TALE PORTATA CHE I VOSTRI STRUMENTI SCIENTIFICI NON SARANNO IN GRADO DI MISURARLE. ACCADRÀ IN TUTTO IL MONDO, NESSUN LUOGO SARÀ RISPARMIATO QUANDO LA MIA IRA PORTERÀ ALLA LUCE QUESTI UOMINI MALVAGI. INIZIERÀ A BREVE E NON SI FERMERÀ FINCHÉ LA PURIFICAZIONE NON SARÀ COMPLETA. ”


La Madonna allora parlò e mi disse che la terra era stata così saturata dal sangue degli innocenti che non poteva più tollerare.

Mi ha fatto capire che tutto inizierà con una grande catastrofe naturale che sarà così grande da sconvolgere il mondo. Questa catastrofe naturale si verificherà sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Che avverrà molto presto


TRATTATO DI DEMONOLOGIA

 


MAGDA N.N., TREVIRI, GERMANIA OCCIDENTALE 1941-1945


***

3. Prima fase: il demonio tenta invano di camuffarsi

Magda si sentiva sempre più schiava del demonio, meglio, dei demoni che erano in lei. Ne aveva paura e non si azzardava di contravvenire ai loro desideri e ai loro ordini. Questa paura diventava sempre più forte e ne aumentava la cattiveria. Odiava con tutte le forze tutto ciò che sapeva di sacro,Dio, la chiesa, i preti e soprattutto la santissima eucarestia. I frequenti furti di ostie consacrate ne erano la prova evidente.

Padre Rodewyk, che era venuto a conoscenza di questi precedenti, non ebbe difficoltà a trovare uno stretto rapporto di causa ed effetto tra questi furti sacrileghi e la possessione diabolica. Gli altri sintomi potevano dire molto o poco e passavano in seconda linea se fosse stato possibile risalire alla vera causa dei mali costatati.

La cosa più importante da fare in quel momento, come suggerisce anche il rituale romano, era indurre Magda a collaborare col sacerdote, ossia a desiderare la propria liberazione e a pregare Dio per ottenerla. Il padre pensò che per prima cosa bisognava prendere la donna dal lato umano, guadagnare la sua confidenza, allontanare da lei la fiducia che aveva nel demonio e infonderle una grande fiducia in Dio.

Nello stesso tempo bisognava ingaggiare una decisa lotta coi demoni stessi. Il loro comportamento corrispondeva in pieno a quello descritto nel rituale, cioè di nascondersi, di non rispondere alle domande poste dall’esorcista, di far passare l’ossessione come una semplice e banale malattia nervosa senza nessun rapporto o carattere preternaturale. Essi si sforzavano di far apparire i fenomeni diabolici come isterici. Tra isteria e possessione diabolica, si sa, la somiglianza esteriore non è poca. Frequente era anche il caso di finte liberazioni. Non potendo ingannare l’esorcista sull’entità del male, sui carattere preternaturale dei fenomeni, i demoni facevano in modo che gli astanti si illudessero credendo finita la possessione. Fallito anche questo ultimo trucco, rivolgevano i loro assalti più feroci contro l’esorcista stesso per obbligarlo ad abbandonare l’impresa. Tutta questa tattica è descritta fin nei minimi particolari dal rituale romano.

Pertanto, mentre il nemico cercava in tutti i modi di nascondersi e di camuffarsi, e di camuffare nello stesso tempo anche la sua opera, in pratica non faceva che scoprirsi e farsi conoscere ancora di più.

Paolo Calliari

Quanti di voi credono veramente che io sia presente nell'Eucaristia?

 


Figlio mio, scrivi e medita su queste parole che ti ho dato. Leggi Luca 18:8. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà, pensate voi, la fede sulla terra? Meditate su queste parole per molti giorni. Che cosa significano queste parole? Il primo significato si riferisce alla mia seconda venuta in carne e ossa alla fine dei tempi. Questo non è il tempo in cui vivete. Ma ci sono altri significati in questo versetto. Un secondo significato si riferisce alla mia Presenza eucaristica. Dopo la mia ascensione al cielo, ho fatto la promessa: “Sarò con voi tutti i giorni, fino alla consumazione del mondo”. Matteo 28,20. Questo versetto si realizza con l'inabitazione dello Spirito Santo ricevuta nel battesimo, nella cresima e nel sacramento della Santa Eucaristia. Voi ricevete il mio corpo, il mio sangue, la mia anima e la mia divinità durante ogni Santa Messa con la Santa Eucaristia. Figlio mio, vengo sulla terra ogni giorno in modo sacramentale attraverso l'Eucaristia”. Rileggete queste parole. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà forse la fede sulla terra? Oggi vengo a voi nella mia presenza eucaristica. Ma tuttavia vi pongo una domanda: trovo fede sulla terra? Quanti di voi credono veramente che io sia presente nell'Eucaristia? La maggioranza dell'umanità non crede, o per ignoranza o per negazione diretta della mia presenza eucaristica. Quanti nella mia Chiesa cattolica negano la mia presenza eucaristica? Secondo i vostri sondaggi, il 70-80% dei cattolici americani non crede nella mia presenza eucaristica. Questo non lascia davvero molti fedeli nel mio mondo. Di quelli che mi rendono omaggio a parole, quanti mi rendono omaggio con il cuore? Quanti prendono la mia Eucaristia per abitudine, in peccato mortale o senza riverenza? In verità, quando il Figlio dell'uomo verrà nel vostro tempo, troverà poca fede sulla terra. Siete tra questi, figli miei? In verità, io sono il più rifiutato e perseguitato su questa terra. Popolo mio, se credete veramente nella mia Eucaristia, perché vi affrettate a uscire dalla chiesa dopo la Santa Messa? Siete così presi dai piaceri di questa vita che vi sfugge la perla di grande prezzo? Il fatto che abbiate appena ricevuto la Santissima Trinità nell'Eucaristia non vi sfiora nemmeno il pensiero? Il mio popolo cerca invano la felicità e non la trova. L'unica fonte di felicità viene da me stesso, Gesù Cristo: Vero Dio e Vero Uomo. Io vi aspetto, popolo mio, ma pochi vengono a me. Popolo mio, quando mi cercate con altri mezzi, negate alla vostra anima il suo cibo vivificante. Nel battesimo ricevete la mia vita divina nella vostra anima. La Santa Eucaristia continua a nutrire la mia vita divina nella vostra anima e promuove la crescita spirituale. Senza la mia presenza nella vostra vita, la vostra anima può morire. Quante piante sopravvivono senza acqua continua? Un neonato sopravvive senza il cibo della madre? Così la vostra anima non è diversa. Quando cercate altri mezzi per soddisfare la vostra anima, mi state dicendo, con il vostro orgoglio, che sapete meglio di Dio. Se mi cercate in altre religioni o denominazioni che negano la mia presenza eucaristica, non mi troverete e negherete il cibo per la vostra anima. In verità, Satana farà di tutto per distrarvi e impedirvi di partecipare alla Santa Messa, perché conosce la verità. Se mangerete degnamente la mia carne e berrete il mio sangue, avrete la vita eterna. Vi profetizzo, infatti, che quando negate la mia Presenza eucaristica, contribuite all'abominio della desolazione predetto dal profeta Daniele, che porterà al regno dell'uomo del peccato. L'abominio della desolazione, infatti, è la fede nella dottrina protestante della messa, come mia Madre ha spiegato attraverso molti messaggeri. O siete con me o contro di me. O avete fede in tutte le mie parole, o non avete alcuna fede. Un terzo significato di questo versetto si ha con il trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Il mio spirito, con lo splendore della mia venuta, getterà all'inferno Satana, i suoi demoni e coloro che rifiutano la mia grazia, e l'umanità entrerà in un'era di pace. Come sarà quest'era? Sarà il compimento della volontà di mio Padre attraverso il mio regno eucaristico nella mia Santa Chiesa Cattolica. Riflettete su queste parole, perché il mio popolo viene ingannato da un angelo della luce. A Satana non interessa come intrappolare la vostra anima, userà qualsiasi metodo. La mia presenza eucaristica nella vostra vita proteggerà e preserverà la vostra anima dall'inganno e dalle menzogne di Satana. Perché è davvero il compimento dell'Antico Testamento che afferma: “Io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo”. Siate il mio popolo della Santa Eucaristia ed entrate nella mia era di pace. Cominciate oggi stesso. L'ora è tarda. Vivete oggi nella mia pace. Non aspettate domani, perché domani potrebbe essere troppo tardi per la vostra anima. Queste sono le parole del Signore. 

 09/04/07 A.M.  - VERNE DAGENAIS 

Come può Gesù desiderare di ritornare?

 


IL MILLENNIO


Come può Gesù desiderare di ritornare?


Perizia escatologica-evolutiva del concetto divino di santità.  

La vigilanza è la sovrana esecutrice e rivelatrice nel cuore umano del tempo in cui lo Sposo viene.  

Rendere perfetta l’attesa sarà gioioso compito per ogni anima sposa del Divino Amore.  

Non si tratta di enfatizzare l’aspetto poetico, ma l’aspetto sostanziale di ciò che tale evento comporta. 

Nel Divin Volere  ogni anima attragga in sé la luce universale della verità e dell’amore poiché nulla è più mirabile della santità. 

La corona di grazia e giustizia non può essere retaggio della concupiscenza e del sistematico infierire contro la realtà e stabilità della Chiesa.

I termini di convergenza con l’assoluto richiamano al risveglio della consapevolezza e alla responsabilità individuale d’essere vigilanti e pronti con la lampada accesa.  

Lo sguardo dell’infinita bontà divina è su ogni uomo e supera l’insuperabile, pur di donare anche una sola scintilla ad ogni cuore perché s’infiammi e creda alla potenza del suo amore.  

La santità appare amara allo stolto perché non cessa di credere al proprio orgoglio d’essere perfetto.  

Nella disarticolata conoscenza del bene e del male l’uomo rimane inerte, pur nella speranza del bene e nel disprezzo di ciò che è male.  

La sapienza infinita di Dio mira a smantellare il male, in ogni modo questo si manifesti.  

L’orrido della corruzione e del peccato giunge così ad essere palese notizia, costante e martellante invito alla conversione.  

Ogni uomo ha così l’esempio lampante del degrado a cui è giunto e quanto sia penoso risalire la china della propria autodistruzione, perché di ciò si tratta.  

Il tempio umano della sapienza divina, quale l’uomo dovrebbe essere, crolla lasciando cosi intravedere quanto è illusorio ciò che il male aveva promesso.  

Nell’arbitrare la propria volontà l’uomo troppo spesso soccombe alla debolezza e perde la partita.  

Ecco allora l’azione divina che giunge a dare speranza, a risollevare i cuori affranti, a rielaborare l’ordine perduto a causa della violenza e del terrore.  

Il documento vissuto di ogni forma di banalità, di trivialità, di sadismo, di violenza, di guerra interpersonale e di fatto tra le nazioni dimostra, nonostante il passare dei secoli, il culto della morte in contrapposizione alla difesa della vita.  

La giustizia è dilaniata dall’imperversare della corrente del fiume in piena dell’odio e della violenza.  

Come può Gesù desiderare di ritornare?  

Nella certezza che egli comunque ritornerà, i veri figli di Dio operano con perseveranza e amore.  

Lo scredito e il malanimo contro la Chiesa non scalfisce certo la certezza cristiana sulla sua inaffondabilità.  

La perversione diabolica mistifica e ingiunge alle anime la ribellione, il carattere diabolico per far ritenere perduta ogni speranza di bene e nel far ritenere bene ciò che è male.  

La ricchezza ideologica del cuore umano baciato dalla grazia non cede e crede che ogni lingua e nazione proclamerà che Gesù è il Signore.  

L’esercito dei giusti ha già imboccato la strada santa, e già risplende all’orizzonte il candore di un’alba nuova per il risveglio delle coscienze alla gioia di recar lode al Signore.  

L’amaro senso di ogni conflitto par voglia indurre alla disperazione, ma tutto è transitorio perché l’uomo porrà in Gesù il cuore dell’intera umanità per il trionfo del bene sul male.                     

Saper attendere dunque, saper vigilare, saper perseverare è già azione santificante e fede operante.

 22/1/1992  - Scritti di Anna Maria Ossi 

ANGELO CUSTODE ACCUSATORE E INTERCESSIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

 


In questo punto mi parve che il Signore mi facesse intendere, che voleva che io facessi la confessione generale da Lui. Così dissi: Insegnatemi voi, o Signre quello che devo dire. Esso mi disse: Fa come hai fatto altre volte. Già mi era accorso altre volte tutto ciò. Così tutta tremante mi parve dire: Io ho offeso voi, e mi confesso da voi, mio sommo Bene. E più non potevo dire per il dolore che avevo delle commesse colpe.
In questo punto parevami vedere che il Signore si copriva il volto per non mirarmi. In questo punto mi diede una vista generale di tutte le mie colpe. Parevami che anche la Beata Vergine e quei Santi mi fossero tutti contro. Nesuno trovavo per avvocato presso il Signore. Che confusione! che rossore! che dolore era il mio, vedendomi, davanti a tutti, in tutto quello, che avevo commesso in tempo di mia vita! Stavo tutta timorosa aspettando la sentenza di dannazione. Così mi pareva che mi pervenisse, stante la gran moltitudine di colpe, ed in particolare l'ingratitudine di non aver corrisposto a Dio.
Mi pare di ricordarmi che il Signore in un subito chiamò il mio Angelo custode perché egli mi accusasse di tutto. Così esso con brevi parole disse tutto distintamente, chiaramente. In persona mia disse tutte le colpe e i difetti, in quel modo che si trovavano davanti a Dio. Io mi ricordo che cominciò dai pensieri, parole ed opere, in specie d'ingratitudine, in particolare quello che avevo fatto contro i voti e di tutto quello che avevo mancato contro la santa Regola. E di più in modo più chiaro mi accusò che non avevo corrisposto alle divine chiamate ed ispirazioni, d'aver occultato molte grazie e doni, i quali sarebbero stati per bene mio e di molte altre persone. Ogni volta mi pareva che mi crescesse il dolore. Il Signore mi diceva: Dimmi, che vuoi da me? Mi pare di ricordarmi che io dicessi così: Signore, perdono vi chiedo per i vostri santi meriti e per le vostre piaghe santissime. Placatevi con me, Dio mio. Eccomi pronta a quanto volete.
Di già stavo aspettando la sentenza di separarmi per tutta la eternità da Dio: i miei peccati lo meritavano. Oh! Dio! che dolore avevo di essi! in quel punto mi pareva di vederli tutti ivi davanti al Giudice. Non posso colla penna narrare quasi niente di quello che provai e sentii di pena. In quel mededimo istante di nuovo dicevo: Signore mio, pietà, perdono. Ed il Signore rivolto verso la Beata Vergine si prostrò ai piedi del suo Figlio e pose una sua mano sopra il mio capo. Così diceva: Figlio, pietà, perdono a quest'anima. in questo punto vennemi un dolore così grande e parevami di piangere dirottissimamente. La Beata Vergine diceva: Figlio, ti offerisco queste lacrime con quelle che io sparsi sotto la croce. Orsù! perdono, perdono! Mi pare che il Signore dicesse: Sia fatta la grazia. In un subito parvemi vedere la Vergine assisa nel trono ivi accanto al Signore. Non vedevo più le mie colpe. Il Signore mi diede la sua benedizione e mi disse: Vade in pace, jam amplius noli peccare [Va in pace, non peccare più – Gv 8,11].

Ora mi ricordo distintamente di un’altra confessione che io feci dal Signore, la quale mi fu di gran dolore e pena. La descrivo acciò che meglio comprendano chi sono stata. Mi pare di ricordarmi che questa confessione fu avanti che avessi questi segni esterni nell’anno 1697.
Una notte, mentre statomi in orazione veneri il raccoglimento colla visione di Nostro Signore. Così mi parve. In un subito mi disse: Voglio che tu ti confessi da me nuovamente. E disse: Su, incomincia la confessione. Io appena dissi: Mio Signore ho offeso voi e da voi mi confesso. Più non potevo parlare per il dolore delle mie colpe. Il mio Angelo custode seguitò la confessione in persona mia, e diceva: O Eterno Iddio, giudice giustissimo, io custode di quest’anima, in persona sua parlo per la gloria vostra, per la salute della medesima. Questa è quell’ingrata che ai in sua vita ha saputo fare un atto di ringraziamento verso di V. D. M. [Vostra Divina Maestà].
In quel punto piedini conoscimento sopra tutte le grazie speciali che Iddio mi aveva fatto, la creazione, la redenzione, la conservazione, la vocazione, i doni, le grazie, i benefici, gl’inviti, le chiamate, le ispirazioni, le illuminazioni, l’orazione, l’applicazione, i ratti, i raccoglimenti, le visioni, gli aiuti di tanti confessori, ricordi di tanti Servi di Dio, le prediche, i buoni libri spirituali, il sentire tanto parlare di Dio, i vedere tanti esempi di anime buone, il sentire le vite dei santi, e ogni buon pensiero. tutto distintamente, chiaramente vedevo ivi davanti; e in tutto quello che avevo mancato in ciò per la mia ingratitudine m’accusava d’ogni minimo neo. Oh! Dio! che dolore, che pena avevo di tutto! E vedevo tutto davanti a quel Signore giudicante, tremavo, temevo e di dolore sentivo crepare il cuore. Io adesso non mi ricordo bene di tutto, ma racconterò quello che mi ricordo che il mio Angelo mi diceva in persona mia.
Così mi pareva che dicesse: Questa è quella che non si è mai servita della sua lingua, di parole solo per vostra gloria, ma ha fatto tutto l’opposto; non ha cercato la salute de’ prossimi ed il proprio avanzamento nella virtù e mortificazione; in tutte le opere mai vi è stato quel fine buono e retto della sola gloria vostra. Mi pare di ricordarmi che in quel punto io vedevo tutti i miei mancamenti e sentivo nuovo dolore. Pareva che dicesse: Le avete dato i sentimenti [sensi] ma ella se ne è servita infruttuosamente. E vedevo tutto e tutti i miei peccati commessi contro S. D. M. Oh! che pena! oh! che dolore! E sentivo dire: Questa è quella, cui voi avete fatto tante grazie e doni. Vi facevate vedere e sentire, ma ella attendeva alla propria volontà e soddisfazione, ed alle cose momentanee di questo mondo. Qui avevo lume più particolare, e vedevo tutte le colpe commesse sopra questo punto e quanto avevo mancato nell’esercizio della divina presenza. Erano ivi davanti a Dio in quella conformità che li avevo commessi. Oh! quanti ve n’erano, che io non avrei mai pensato che fossero difetti, piuttosto virtù. Ma non era così. Non posso nemmeno ora dir tutto, perché non finirei mai; ed anche di presente mi si rinnova il dolore di tante offese che ho fatto. Il mio Angelo si voltava verso di me e dicevamo: E tu che dici? Ed io confermavo tutto; e con pena e dolore stavo in mezzo a tutte queste colpe; ove guardavo non vedevo altro. Fu una confessione fatta di tutto quello che mai avessi mancato all’interno, esterno e tutto. Ma non posso più dire niente per il dolore che sento. Queste colpe non sono immaginazione, sono tutte vere, e sono senza numero.
Durò questa confessione più ore e vidi in essa non solo le colpe, ma, tutto quello che mi ha fatto, ha operato Iddio nell’anima mia. Ritornai in me più morta che viva e siedi come fuor di me per più giorni. Di queste confessioni non posso descrivere, perché la pena del cuore m’impedisce che non posso fare niente, né dire nulla. Sia tutto a gloria di S. D. M.

S. VERONICA GIULIANI


La Passione fu un cumulo di oltraggi

 


Il peccato fu un oltraggio alla Maestà del Padre e Gesù, nella Passione subì l'oltraggio massimo alla sua Sacra Umanità. Non rimase fibra del suo Corpo senza dolore, né vi fu in Lui nessun dolore senza umiliazione.

Il peccato fu un oltraggio alle leggi di Dio.

La Passione fu un cumulo di oltraggi a tutte le leggi dell'umanità: fu il massimo oltraggio all'amore di Dio. E nel Cuore Divino di Gesù si accumularono tutte le ingratitudini umane e per conseguenza tutta la Giustizia del Padre...

O Sangue di Gesù, che ripari gli oltraggi fatti alla divina Maestà, abbi pietà di me!

O Sangue di Gesù, che ripari gli oltraggi fatti alla legge di Dio, abbi pietà di me!

O Sangue di Gesù, che ripari gli oltraggi fatti all'amore di Dio, abbi pietà di me! q. 29

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO


La voglia carnale – Brame terrene - L’attività d’amore

 


Nella voglia carnale voi uomini vedete l’adempimento delle vostre brame corporee, e perciò vi date al godimento terreno. Ma quello che aiuta al piacere del corpo, è di poca benedizione per l’anima, perché questa può procedere nello sviluppo soltanto quando non cede al desiderio corporeo, quando presta rinuncia volontaria a tutto ciò che il corpo pretende per il suo soddisfacimento. L’uomo deve esercitarsi nell’amore e perciò deve sempre aiutare il suo prossimo in tutte le miserie del corpo e dell’anima. Il vero amore vorrà sempre dare e perciò deve anche essere poi pronto all’agire d’amore, quando il prossimo si trova nella ristrettezza. Questa predisposizione è anche determinante per la maturazione dell’anima. In certo qual modo viene valutato da Dio il grado d’amore, quando due persone si uniscono puramente nel corpo. L’uomo può in ogni situazione influire sul prossimo in modo educativo e nobilitante e la volontà per questo è determinante, se una unione corporea è di benedizione oppure non può resistere davanti a Dio. L’Amore divino, la Misericordia e la Pazienza, esercitano la massima indulgenza con gli uomini ed in particolare con coloro che presentano a Dio le loro debolezze e Lo pregano per avere la Forza. Perché fintanto che l’uomo appartiene alla Terra, anche il suo desiderio terreno è maggiore e più difficile da vincere. Ma più l’uomo lotta per sopprimere i desideri terreni, più sensibilmente gli giunge la Forza, di prestare resistenza alla brama terrena, senza infrangere il Comandamento dell’amore verso il suo prossimo, perché l’amore è la prima condizione. L’amore amorevole terrà d’occhio sempre soltanto il bene dell’altro e perciò farà tutto ciò che viene preteso da lui, perché l’amore è sempre il donante e l’uomo amorevole non pensa mai a sé stesso. L’amore donante sarà sempre compiacente dinanzi a Dio e perciò è determinante il grado della disponibilità di dare per lo sviluppo dell’anima verso l’Alto. Amen

14 settembre 1942

Dio Padre rivela a Santa Caterina da Siena: “La gloria dei Beati e dei Santi in Paradiso!”



Tratto dal Dialogo della divina Provvidenza: le rivelazioni di Dio Padre a Santa Caterina da Siena


Parla Dio Padre:
“Anche l’anima giusta che finisce la vita in affetto di carità ed è legata a Dio nell’amore, non può crescere in virtù, poiché viene a mancare il tempo di quaggiù, ma può sempre amare con quella dilezione che la porta a Me, e con tale misura le viene misurato il premio. Sempre mi desidera e sempre mi ama, onde il suo desiderio non è vuoto; ma sebbene abbia fame, è saziato, e saziato ha fame; e tuttavia è lungi il fastidio della sazietà, come è lungi la pena della fame.

Nell’amore i beati godono dell’eterna mia visione, partecipando ognuno, secondo la sua misura, di quel bene, che io ho in me medesimo. Con quella misura d’amore con la quale sono venuti a me, con essa viene loro misurato. Essi sono rimasti nella mia carità ed in quella del prossimo; sono stati insieme uniti nella carità comune ed in quella particolare, che esce pure da una medesima carità.

Godono ed esultano, partecipando l’uno del bene dell’altro con l’affetto della carità, oltre al bene universale, che essi hanno tutti insieme.
Godono ed esultano cogli angeli, coi quali sono collocati i santi, secondo le diverse e varie virtù, che principalmente ebbero nel mondo, essendo tutti legati nel legame della carità. Hanno poi una partecipazione singolare di bene con coloro coi quali si amavano strettamente d’amore speciale nel mondo, col quale amore crescevano in grazia, aumentando la virtù. L’uno era cagione all’altro di manifestare la gloria e lode del mio nome, in sé e nel prossimo. Nella vita eterna non hanno perduto questo affetto, ma l’hanno aggiunto al bene generale, partecipando più strettamente e con più abbondanza l’uno del bene dell’altro.

Non vorrei però che tu credessi che questo bene partico are, di cui ti ho parlato, l’avessero solo per sé: non è così, ma esso è partecipato da tutti quanti i gustatori, che sono i cittadini del cielo, i miei figli diletti, e da tutte le creature angeliche. Quando l’anima giunge a vita eterna, tutti partecipano del bene di quell’anima, e l’anima del bene loro. Non è che il vaso di ciascuno possa crescere, né che abbia bisogno di empirsi, poiché è pieno e quindi non può crescere; ma hanno un’esultanza, una giocondità, un giubilo, un’allegrezza, che si ravvivano in loro, per quanto sono venuti a conoscere di quell’anima. Vedono che per mia misericordia ella è tolta alla terra con la pienezza della grazia, e così esultano in me per il bene che quell’anima ha ricevuto dalla mia bontà.

E quell’anima gode pure in me, nelle altre anime, e negli spiriti beati, vedendo e gustando in loro la bellezza e dolcez a della mia carità. I loro desideri gridano sempre dinanzi a me per la salvezza di tutto quanto il mondo. Poiché la loro vita finì nella carità dei prossimo, non hanno lasciata questa carità, ma sono passati con essa per la porta del mio Unigenito Figliuolo, nel modo che ti dirò più sotto. Vedi dunque che essi restano con quel legame dell’amore, col quale finì la loro vita: esso resta e dura per tutta l’eternità.

Sono tanto conformi alla mia volontà, che non possono volere se non quello che io voglio; poiché il loro libero arbi rio è legato per siffatto modo col legame della carità che, quando viene meno il tempo di questa vita alla creatura, che ha in sé ragione e che muore in stato di grazia, essa non può più peccare. Ed è tanto unita la sua volontà alla mia che, se il padre o la madre vedessero il figliolo nell’inferno, o il figlio ci vedesse la madre, non se ne curerebbero; anzi sono contenti di vederli puniti come miei nemici. In nessuna cosa si scordano di me; i loro desideri sono appagati. Desiderio dei beati è di vedere trionfare il mio onore in voi viandanti, che siete pellegrini in questa terra e sempre correte verso il termine della morte. Nel desiderio del mio onore bramano la vostra salute, e perciò sempre mi pregano per voi. Un tale desiderio è sempre adempiuto per parte mia, se voi ignoranti non recalcitraste contro la mia misericordia.

Hanno ancora il desiderio di riavere la dote della loro anima, che è il corpo; questo desiderio non li affligge al presente, ma godono per la certezza che hanno di vederlo appagato: non li affligge, perché, sebbene ancora non abbiano il corpo, tuttavia non manca loro la beatitudine, e perciò non risentono pena. Non pensare che la beatitudine del corpo, dopo la resurre ione, dia maggiore beatitudine all’anima. Se fosse così, ne ver ebbe che i beati avrebbero una beatitudine imperfetta, fino a che non riprendessero il corpo; cosa impossibile, perché in loro non manca perfezione alcuna. Non è il corpo che dia beatitudine all’anima, ma sarà l’anima a dare beatitudine al corpo; darà della sua abbondanza, rivestendo nel dì del giudizio la propria carne, che aveva lasciato in terra.

Come l’anima è resa immortale, ferma e stabilita in me, così il corpo in quella unione diventa immortale; perduta la gravezza della materia, diviene sottile e leggero. Sappi che il corpo glorificato passerebbe di mezzo a un muro. Né il fuoco né l’acqua potrebbero nuocergli, non per virtù sua ma per virtù dell’anima, la quale virtù è mia, ed è stata data a lei per grazia e per quell’amore ineffabile col quale la creai a mia immagine e somiglianza. L’occhio del tuo intelletto non è sufficiente a ve ere, né l’orecchio a udire, né la lingua a narrare, né il cuore a pensare, il bene loro.

Oh, quanto diletto provano nel vedere me, che sono ogni bene! Oh, quanto diletto avranno, allorché il loro corpo sarà glorificato! E sebbene manchino di questo bene fino al giorno del giudizio universale, non hanno pena, perché l’anima è piena di felicità in se stessa. Una tale beatitudine sarà poi partecipata al corpo, come ti ho spiegato.

Ti parlavo del bene, che ritrarrebbe il corpo glorificato nell’Umanità glorificata del mio Figlio Unigenito, la quale dà a voi certezza della vostra resurrezione. Esultano i beati nelle sue piaghe, che sono rimaste fresche; sono conservate nel suo corpo le cicatrici, che continuamente gridano a me, sommo ed eterno Padre, misericordia. Tutti si conformano a lui in gaudio e giocondità, occhio con occhio, mano con mano, e con tutto il corpo del dolce Verbo, mio Figlio. Stando in me, starete in lui, poiché egli è una cosa sola con me; ma l’occhio del vostro corpo si diletterà nell’Umanità glorificata del Verbo Unigenito mio Figlio. Perché questo? Perché la loro vita finì nella dilezione della mia carità, e perciò dura loro eternamente.

Non possono guadagnare alcun nuovo bene, ma si godono quello che si sono portato, non potendo fare alcun atto meritorio, perché solo in vita si merita e si pecca, secondo che piace al libero arbitrio della vostra volontà. Essi non aspettano con timore, ma con allegrezza, il giudizio divino; e la faccia del mio Figlio non parrà loro terribile, né piena d’odio, perché sono morti nella carità, nella dilezione di me e nella benevolenza del prossimo. Così tu comprendi come la mutazione della faccia non sarà in lui, quando verrà a giudicare con la mia maestà, ma in coloro che saranno giudicati da lui. Ai dannati apparirà con odio e con giustizia; ai salvati, con amore e misericordia.”

(Dal Dialogo della divina provvidenza, Santa Caterina da Siena)

domenica 21 luglio 2024

L’ANTICRISTO E LA FINE DEI TEMPI

 


L’Anticristo nel Nuovo Testamento 


Il Vangelo di Matteo 

            Dopo aver esposto la tribolazione anticristiana prima dell’Era di Pace, il Vangelo di Matteo richiama i mille anni di pace della Riv. 20. Matteo elenca tre domande poste a Gesù dai suoi discepoli che rivelano la cronologia degli eventi che portano alla tribolazione finale ed il trionfo e la fine dell’era. Queste domande determinano il tempo della distruzione del tempio, il segno della venuta di Cristo e per ultimo la fine dell’era: Dicci, quando accadranno  queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo? (147) 

            La risposta a queste domande è presentata nell’ordine dei versi: Quando accadrà tutto questo (quando la distruzione del tempio avverrà)? Quale  sarà il segno per la sua venuta? Quale sarà il segno della fine del mondo? 

Quale sarà il segno della fine del mondo? Mt. 24.6-14: “ Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora  la fine. Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno;  vi saranno carestie e terremoti  in vari luoghi;  ma tutto questo è solo l’inizio di tuti i dolori.  Allora vi consegneranno ai supplizi  e vi uccideranno e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome.  Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti;  per il dilagare dell’inequità, l’amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà fino alla fine, sarà salvato.   Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia una testimonianza a tutte le genti,  e allora  verrà la fine.” 

            Nei primi versi del capitolo 24mo  di Matteo, Gesù si riferisce alla preghiera universale del Vangelo e la sua precedente tribolazione, sebbene rifacendosi a molti riferimenti della Scrittura  ad un’Era di Pace quando Cristo sarà conosciuto ed amato sulla terra: 

Perché si conosca sulla terra la tua via, fra tutte le genti la tua salvezza. (148) 

 Ma io ti ti renderò luce delle nazioni perché porti laq mia swalvezza fino all’estremità della terra. (149) 

Ecco ciò che il Signore fà sentire all’estremità della terra: “Dite alla figlia di Sion: Ecco arriva il tuo salvatore! (150) 

Il recente terrorismo dimostra che la proclamazione del vangelo non è stata efficacemente annunciata (151) a tutte le nazioni (152)  perché il potere e la gloria di Dio sia conosciuta agli estremi confini della terra. Tale  compito, la Chiesa insegna, sarà raggiunto completamente dalla Spirito glorioso di Cristo, che attraverso una nuova Pentecoste, stabilirà il regno della volontà di Dio nell’uomo. (153)  Gesù allude a questo quando  mette la consumazione della terra dopo l’annunzio universale del vangelo: “Frattanto questo vangelo del regno sarà annunciato in  tutto il mondo, perché ne sia resa  testimonianza a tutte le genti;  e allora  verrà la fine.” 

               Quando tutto questo accadrà; quando avverrà la distruzione del tempio? Mt. 24.15-27: “Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione , di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo (chi legge comprenda), allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere il mantello. Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. Pregate perché la vostra fuga non accada d’ inverno o di sabato. 

perché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino ad ora, né mai più ci sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati…. Se dunque vi diranno: Ecco è nel deserto, non ci andate; o: E’ in casa, non ci credete. Come la, folgore viene da oriente e brilla fin o ad occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi.” 

            Non solo Matteo ci fa intravedere gli eventi che procederanno l’era dell’ evangelizzazione globale; lui smachera anche l’ultima incarnazione individuale nella “abominevole desolazione” di Daniele. Avendo confuso gli abitanti della terra con i segni che mostra, l’ultimo Anticristo  solleverà le nazioni pagane a saccheggiare e depredare la causa di Israele. Questo periodo,  Gesù ricorda, sarà pieno di tribolazione  “ quale  mai avvenne dall’inizio del mondo fino ad ora, né mai ci sarà”.  Perché il maligno sarà  strapieno di odio satanico alla vista di tutta l’umanità che adora Cristo verso la fine dell’Era di Pace.  Essendo stato liberato dalla sua prigione, Satana, con immenso odio, spingerà i suoi agenti di seduzione a rovinare l’opera di Dio  per l’ultima volta.  Dietro  (ai calcagni) della più grande tribolazione, abbreviata per il bene degli eletti,  Gesù ritornerà dal cielo nella gloria per inaugurare la nuova ed eterna Gerusalemme in un modo che Matteo definisce veloce come un lampo, che viene dall’est ed è visto fino ad ovest.” 

            La conoscenza di Matteo del Libro di Daniele si autoevidenzia. La nuova Bibbia Americana scrive:    “l’abominevole desolazione (di Mt. 24)… è riferita in Daniele 12.11 LXX come la ‘abominevole desolazione’ e lo stesso termine greco è usato qui.” (154) In vista delle profezie di Mt.24 e Dn. 12.11,  si potrebbe fare una stima sul probabile tempo del regno finale dell’Anticristo: “ Dal momento che il sacrificio giornaliero è abolito e l’orribile abominio è installato, ci saranno 1290 giorni.” In effetti, dei tre anni e mezzo un breve tempo sarà lasciato da parte alla fine ai fedeli rimasti  per riunirsi in preghiera per la battaglia finale nella quale San Michele   con i suoi angeli sconfigggerà Satana ed i suoi demoni. (Dan. 12.1) Sotto il nome biblico di Gog, l’ultimo e più furioso Anticristo riaccenderà una persecuzione mondiale contro Dio ed il suo santo luogo, come il suo predecessore, il Falso Profeta che, prima dell’era di Pace,  ha posto le fondamenta per la sua venuta finale. 

Quale sarà il segno della sua venuta?   Mt. 24.29-31: “Immediatamente dopo la tribolazione di  quei giorni, il sole sarà oscurato, e la luna non darà la sua luce, e le stelle cadranno dal cielo, ed i poteri dei cieli saranno scossi. Ed allora il segno del Figlio dell’Uomo apparirà nel cielo, e tutte le tribù della terra piangeranno ,  e loro vedranno il Figlio dell’Uomo venire dalle nuvole del cielo con potere e grande  gloria. E lui invierà fuori i suoi angeli con uno squillo di tromba, ed essi riuniranno i suoi eletti dai quattro angoli, da un lato all’altro del cielo.” 

            I giorni delle tenebre (155) che precedono l’ultima manifestazione di Satana in Gog e Magog saranno causati dall’oscuramento del sole, della luna e delle stelle. Dopo che Satana sarà definitivamente sconfitto e Gog e Magog consumati nel fuoco, essi verranno gettati dentro il lago di fuoco insieme al Falso Profeta ed alla Bestia. (156) Soltanto allora la vittoria eterna di Dio verrà celebrata nei Nuovi Cieli e nella Nuova Terra, dove nessun tempio sarà trovato eccetto quello dell’Agnello, che dà luce e vita ai templi dei nostri corpi.    Questi templi dello Spirito Santo irradieranno luce ovunque, come tabernacoli viventi imbevuti della pienezza della divinità di Cristo: 

Poi ho visto un nuovo cielo ed una nuova terra…. Ho visto anche la citta santa, una nuova Gerusalemme  scendere dal cielo da Dio… Non ho visto templi nella città perché il tempio è il Signore Dio Onnipotente  e l’Agnello. (157) 

 La città non aveva bisogno della luce del sole né della luna, perché la gloria di Dio le dava la luce… né necessitavano luce di una lampada o del sole perché il Signore darà loro la luce ed essi regneranno all’infinito. (158) 

 Se molti Primitivi Padri della Chiesa, Dottori e Scrittori consideravano le due incarnazioni individuali di Satana  nel Falso Profeta e Gog,  era per avertire i loro discepoli delle prove tremende che avrebbero dovuto sopportare. I loro scritti emanano lo spirito dei martiri, pieni di speranza per un mondo libero dai peccati.  Essi ricordano che come  una tempesta serve a purificare l’aria ed il fuoco serve a purificare il suolo, così Dio usa le calamità ed i castighi, meritati per il peccato, per trasformare e rinnovare l’attuale terra.

Rev. Joseph L. Iannuzzi 

Angoscioso appello.

 


Altotting (Germania), 8 settembre 1979. Natività della Beata Vergine Maria.

Angoscioso appello.


«Nel più venerato Santuario di questa grande nazione, tanto esposta ai pericoli, ti ho voluto oggi a celebrare la festa della nascita della tua Mamma Celeste.

In te benedico tutti i miei figli prediletti sparsi in ogni parte del mondo. Ovunque ti ho condotto per raccogliere nel rifugio del mio Cuore Immacolato tutti i Sacerdoti che corrono il grande pericolo di perdersi, travolti dalla bufera che si è ormai scatenata.

Quanti fra i figli prediletti stanno rispondendo con sempre maggiore generosità, e si consacrano al mio Cuore Immacolato!

Fate presto ad affidarvi tutti a Me. Seguite l'esempio e il pressante invito che vi ha rivolto il Vicario di mio Figlio Gesù, che conosce ogni cosa e che sente ormai prossimo l'evento doloroso che da anni Io vi ho preannunciato.

Sì, ancora poco, finché il tempo che il Padre ha stabilito sia compiuto, e poi la battaglia tra Me e il mio Avversario si scatenerà terribile ed entrerà nella sua fase conclusiva.

Molti di voi ho preparato per la prova suprema; fra le mie braccia sarete immolati come piccoli agnelli perché, col sangue di Gesù, anche il vostro serva a purificare la Chiesa e a rinnovare il mondo.

Altri dovranno subire persecuzioni e sofferenze che ora non potete immaginare; ma abbiate fiducia perché Io sarò, in maniera straordinaria, accanto a ciascuno per aiutarlo a compiere fino in fondo il mio disegno.

Ho fretta e vi chiamo ora quasi per un ultimo e angoscioso appello.

Rispondete tutti e affidatevi a Me.

Siate piccoli, docili, umili, poveri.

Siate i fiori più belli attorno alla culla della vostra Mamma bambina, che vi sorride e tutti vi benedice».

Don Stefano Gobbi