lunedì 22 luglio 2024

Come può Gesù desiderare di ritornare?

 


IL MILLENNIO


Come può Gesù desiderare di ritornare?


Perizia escatologica-evolutiva del concetto divino di santità.  

La vigilanza è la sovrana esecutrice e rivelatrice nel cuore umano del tempo in cui lo Sposo viene.  

Rendere perfetta l’attesa sarà gioioso compito per ogni anima sposa del Divino Amore.  

Non si tratta di enfatizzare l’aspetto poetico, ma l’aspetto sostanziale di ciò che tale evento comporta. 

Nel Divin Volere  ogni anima attragga in sé la luce universale della verità e dell’amore poiché nulla è più mirabile della santità. 

La corona di grazia e giustizia non può essere retaggio della concupiscenza e del sistematico infierire contro la realtà e stabilità della Chiesa.

I termini di convergenza con l’assoluto richiamano al risveglio della consapevolezza e alla responsabilità individuale d’essere vigilanti e pronti con la lampada accesa.  

Lo sguardo dell’infinita bontà divina è su ogni uomo e supera l’insuperabile, pur di donare anche una sola scintilla ad ogni cuore perché s’infiammi e creda alla potenza del suo amore.  

La santità appare amara allo stolto perché non cessa di credere al proprio orgoglio d’essere perfetto.  

Nella disarticolata conoscenza del bene e del male l’uomo rimane inerte, pur nella speranza del bene e nel disprezzo di ciò che è male.  

La sapienza infinita di Dio mira a smantellare il male, in ogni modo questo si manifesti.  

L’orrido della corruzione e del peccato giunge così ad essere palese notizia, costante e martellante invito alla conversione.  

Ogni uomo ha così l’esempio lampante del degrado a cui è giunto e quanto sia penoso risalire la china della propria autodistruzione, perché di ciò si tratta.  

Il tempio umano della sapienza divina, quale l’uomo dovrebbe essere, crolla lasciando cosi intravedere quanto è illusorio ciò che il male aveva promesso.  

Nell’arbitrare la propria volontà l’uomo troppo spesso soccombe alla debolezza e perde la partita.  

Ecco allora l’azione divina che giunge a dare speranza, a risollevare i cuori affranti, a rielaborare l’ordine perduto a causa della violenza e del terrore.  

Il documento vissuto di ogni forma di banalità, di trivialità, di sadismo, di violenza, di guerra interpersonale e di fatto tra le nazioni dimostra, nonostante il passare dei secoli, il culto della morte in contrapposizione alla difesa della vita.  

La giustizia è dilaniata dall’imperversare della corrente del fiume in piena dell’odio e della violenza.  

Come può Gesù desiderare di ritornare?  

Nella certezza che egli comunque ritornerà, i veri figli di Dio operano con perseveranza e amore.  

Lo scredito e il malanimo contro la Chiesa non scalfisce certo la certezza cristiana sulla sua inaffondabilità.  

La perversione diabolica mistifica e ingiunge alle anime la ribellione, il carattere diabolico per far ritenere perduta ogni speranza di bene e nel far ritenere bene ciò che è male.  

La ricchezza ideologica del cuore umano baciato dalla grazia non cede e crede che ogni lingua e nazione proclamerà che Gesù è il Signore.  

L’esercito dei giusti ha già imboccato la strada santa, e già risplende all’orizzonte il candore di un’alba nuova per il risveglio delle coscienze alla gioia di recar lode al Signore.  

L’amaro senso di ogni conflitto par voglia indurre alla disperazione, ma tutto è transitorio perché l’uomo porrà in Gesù il cuore dell’intera umanità per il trionfo del bene sul male.                     

Saper attendere dunque, saper vigilare, saper perseverare è già azione santificante e fede operante.

 22/1/1992  - Scritti di Anna Maria Ossi 

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