Consolazioni delle anime. - La S. Vergine. - Rivelazione di S. Brigida. Il Padre Girolamo Carvalho.
- Il B. Renier cistercense. - La S. Vergine Maria e il privilegio del sabato. - La vener. Paola di Santa Teresa. S. Pietro Damiani e la defunta Marori.
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Le anime del Purgatorio ricevono pure grandi consolazioni dalla S. Vergine. Non è dessa la Consolatrice degli afflitti? e quale afflizione è paragonabile a quella delle povere anime? Non è dessa la Madre della Misericordia? e non è forse per quelle anime sante e sofferenti che tutta deve mostrare la misericordia del suo cuore? Dunque non bisogna meravigliarsi, se nelle Rivelazioni di S. Brigida la Regina de' Cieli dà a se stessa il bel nome di Madre delle anime del Purgatorio. «Io sono, disse a quella santa, la madre di tutti quelli che sono nel luogo dell'espiazione: le mie preghiere addolciscono i castighi che sono inflitti pei loro falli. (52).
Il 25 ottobre 1604, nel collegio della compagnia di Gesù a Coimbra, morì in odore di santità il P. Girolamo Carvalho, nell'età di sessant'anni. Sentiva questo mirabile ed umile servo di Dio un vivissimo timore delle pene del Purgatorio. Né le crude macerazioni alle quali più volte ogni giorno si abbandonava, senza contare quelle che anche ogni settimana gli suggeriva la memoria più particolare della Passione, né le sei ore che sera e mattina consacrava alla meditazione delle cose sante sembravano assicurarlo contro i castighi, dopo la sua morte dovuti alle pretese sue infedeltà.
Ma un giorno la stessa Regina del Cielo, per cui aveva una tenera divozione, si degnò consolare il suo servo colla semplice assicurazione che era la madre della misericordia per i suoi cari figli del Purgatorio, non meno che per quelli che vivono sulla terra. - Cercando più tardi di diffondere una dottrina tanto consolante, il santo uomo, per inavvertenza e nel calore del discorso, si lasciò sfuggire queste parole: Ella me lo ha detto.
Si riferisce che un altro gran servo di Maria, il beato Renier cistercense (53), tremava al pensiero dei suoi peccati e della terribile giustizia di Dio dopo la morte, e nel suo spavento essendosi rivolto alla sua grande protettrice, che si chiama la Madre della misericordia, fu rapito in ispirito, e vide la Madre di Dio supplicar il Figlio in suo favore: «Figlio mio, diceva, fategli grazia del Purgatorio, perché umilmente si pente dei suoi peccati. - Madre mia, rispose Gesù Cristo, nelle tue mani rimetto la tua causa»: il che voleva dire: sia fatta grazia al tuo protetto, come desideri. - Con una ineffabile gioia comprese il beato che Maria gli aveva ottenuto l'esenzione dal Purgatorio.
In certi giorni specialmente la Regina dei cieli esercita la sua misericordia nel Purgatorio. Questi giorni privilegiati sono dapprima tutti i sabati, poscia le varie feste di Maria, che per tal modo sono come i giorni di festa pel Purgatorio. Nelle rivelazioni dei Santi vediamo che il sabato giorno specialmente consacrato alla S. Vergine, la dolce Madre di misericordia scende nelle prigioni del Purgatorio per consolare e visitare i suoi divoti. Allora, secondo la pia credenza dei fedeli, essa libera le anime che, avendo portato il santo scapolare, hanno diritto al privilegio detto sabatino; quindi prodiga le dolcezze delle sue consolazioni alle altre anime che particolarmente l'hanno onorata. Ecco quanto in questa parte vide la venerabile suor Paola di S. Teresa, religiosa domenicana nel monastero di S. Caterina a Napoli (54).
Essendo stata rapita in estasi, un giorno di sabato, ed in ispirito trasportata nel Purgatorio, fu tutta sorpresa di trovarlo trasformato in un paradiso di delizie, illuminato da una viva luce invece delle tenebre abituali. Stando per chiedere la ragione di questo cambiamento, scorse la Regina dei cieli, circondata da una infinità di angeli, ai quali ordinava di liberare le anime che le erano state specialmente devote e di condurle al Cielo.
Se così avviene dei semplici sabati, non si può guasi dubitare che non sia lo stesso nei giorni di festa consacrati alla Madre di Dio. Fra tutte queste feste quella della gloriosa Assunzione di Maria sembra essere il grande giorno delle liberazioni. S. Pietro Damiani (55) ci dice che ogni anno nel giorno dell'Assunzione, la Santa Vergine libera parecchie migliaia d'anime. Ecco la meravigliosa visione che riferisce a questo riguardo.
«È una pia usanza, dic'egli, fra il popolo romano, di visitare le chiese con un cero in mano durante la notte che precede la festa dell'Assunzione di Nostra Signora. Ora in questa occasione avvenne che una distinta persona, stando inginocchiata nella basilica d'Ara Coeli al Campidoglio, scorse che pregava dinnanzi a lei un'altra dama, sua madrina, morta parecchi anni prima. Sorpresa e non potendo credere ai suoi occhi, volle chiarire questo mistero e si pose vicino alla porta della chiesa. Appena la vide uscire, la prese per mano e tirandola in disparte: «Non siete voi le disse, la mia madrina Marozzi, che mi avete tenuta al fonte battesimale? - Sì, rispose tosto la comparsa, sono io stessa. - E come avviene che vi trovo fra i vivi, dacché siete morta da quasi un anno? - Sino ad oggi rimasi immersa in un fuoco spaventevole per i molti peccati di vanità da me commessi nella mia gioventù; ma in questa grande solennità, la Regina del Cielo scese in mezzo alla fiamme del Purgatorio e mi liberò insieme ad un gran numero di defunti, per entrare in Cielo nel dì della Assunzione. Questo grande atto di clemenza lo esercita ogni anno: e nell'attuale circostanza, il numero di coloro che liberò uguaglia quello del popolo di Roma.»
«Vedendo che la sua figlioccia rimaneva stupita ed ancora sembrava dubbiosa, la comparsa aggiunse: «A prova della verità delle mie parole sappi che tu stessa entro un anno, nella festa dell'Assunzione, morirai; se passa questo termine, abbi il tutto per illusione».
S. Pietro Damiani termina questo racconto dicendo che la giovane dama passò l'anno in buone opere per prepararsi a comparire innanzi a Dio. L'anno seguente, l'antivigilia dell'Assunzione, cadde inferma e morì il giorno stesso della festa, come le era stato predetto.
Dunque la festa dell'Assunzione è il gran giorno delle misericordie di Maria per le anime; essa si compiace d'introdurre nella gloria i suoi figli nel dì anniversario in cui vi fu introdotta ella stessa «Questa pia credenza, aggiunge l'abate Louvet, è appoggiata ad un gran numero di particolari rivelazioni: per questo a Roma la chiesa di Santa Maria in Montorio, che è il centro dell'Arciconfraternita dei suffragi pei trapassati, porta il titolo dell'Assunzione».
Padre F. S. SCHOUPPE d. C. d. G.
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