sabato 27 luglio 2024

Perché Adamo cadde così in basso dopo il peccato.

 


ADAMO E LA SUA VITA NELL’UNITA’ DEL SUO CREATORE E PADRE


(Volume 21 - Marzo 26, 1927)

(Luisa scrive:)

[…] Pensavo tra me: “Come mai Adamo, da un posto sì alto quando fu creato da Dio, cadde così in basso dopo il peccato?” Ed il mio sempre amabile Gesù, muovendosi nel mio interno, mi ha detto: “Figlia mia, nella Creazione una fu la Volontà che uscì in campo nel creare tutte le cose; e con diritto a Questa sola spettava il dominio, il regime e lo svolgimento della sua stessa Vita in ciascuna cosa ed essere da Essa creati. Ora, l’uomo col sottrarsi dalla nostra Volontà non fu più una la Volontà che regnava sulla terra, ma due; e siccome l’umana era inferiore alla Divina, si svuotò di tutti i beni di questo Fiat Supremo, e [l’uomo] facendo la sua [volontà], tolse il posto alla Volontà Divina e questo fu il più grande dei dolori, molto più che questa volontà umana era uscita ed era stata creata dalla Divina Volontà perché tutto fosse proprietà sua, dominio suo.

Ora, l’uomo col sottrarsi dalla Nostra si rese reo di rubare i diritti divini, e facendo la sua, nulla più gli apparteneva delle cose create da questo Fiat. Sicché dovea trovare un luogo dove non si stendeva la nostra opera creatrice, ma ciò era anche impossibile, questo luogo non si trova; e mentre non era con la nostra Volontà, prendeva delle cose sue per vivere: se ne serviva del sole, dell’acqua, dei frutti della terra, di tutto, e questo erano tutti furti che Ci faceva. Sicché l’uomo col non fare la nostra Volontà si rese il ladroncello di tutti i nostri beni.

Come fu doloroso vedere che la Creazione doveva servire a tanti disertori, a tanti che non appartenevano al Fiat Divino! E quante creature dovevano venire alla luce e non dovevano vivere nel Regno nostro e farsi dominare dalla nostra Volontà, tanti posti [Essa] perdeva sulla terra. Successe come in una famiglia che, invece di comandare e dominare il padre, comandano e dominano tutti i figli, i quali neppure sono d’accordo tra loro, chi comanda una cosa e chi un’altra. Qual è il dolore di questo povero padre nel vedersi tolto il dominio dai figli, e la confusione ed il disordine di questa famiglia? Molto più fu doloroso per il mio Fiat Supremo che l’opera delle sue stesse mani creatrici le toglieva il dominio [alla Divina Volontà] e, facendo la sua volontà, si metteva contro la Mia togliendole il diritto di regnare. Figlia mia, il non fare la mia Volontà è il male che racchiude tutti i mali ed è il crollo di tutti i beni, è distruzione di felicità, d’ordine, di pace, è la grande perdita del mio Regno divino”.

Serva di Dio Luisa Piccarreta


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