mercoledì 31 luglio 2024

CUORE DI MARIA - "LA LABORIOSITÀ"

 


Sembra certo che Adamo ed Eva, anche se non avessero peccato nel Paradiso terrestre, evitando il colloquio con il serpente infernale o respingendo il suo inganno e la sua seduzione, avrebbero ugualmente lavorato la terra del giardino dell'Eden. Avrebbero, però, lavorato gioiosamente e senza fatica, ovviamente, ma avrebbero comunque lavorato, evitando ogni indolenza o accidia.  

 

Lavorare per la Vita eterna ...  

   La legge del lavoro, dunque, è una legge connaturale all'uomo, con la grave differenza, però, che in conseguenza del terribile peccato dei nostri Pro genitori - Adamo ed Eva - all'uomo peccatore il lavoro è diventato gravoso e pesante, per la colpa originale che ha inoculato il veleno del peccato in ogni realtà umana e terrena, per cui, anche in ogni lavoro, diventa necessario, all'uomo, l'aiuto e il sostegno della grazia divina, secondo le divine parole di Gesù stesso che disse: «Senza di me non potete far nulla» (Gv.15,5).  

Come tutti sappiamo bene, infatti senza l'aiuto del Signore l'uomo non può fare nulla di valido per la vita spirituale e per la propria salvezza; se lavora senza l'aiuto divino, nel suo lavoro diventa pigro e indolente, amante solo della vita comoda e viziosa, oppure diventa ingordo del guadagno e del successo nel possedere molti beni terreni che gli fanno percorrere la strada larga e in discesa, quella che porta alla perdizione eterna nell'inferno (cfr. Mt 7,13).  

   La Santissima Madre di Dio, Maria, invece, in quanto Immacolata e piena di grazia fin dal primo istante della sua concezione, doveva essere esente, giustamente, dalla legge gravosa del lavoro; ma in realtà, alla pari di Gesù, suo figlio divino, Ella non chiese affatto di essere esentata dal peso del lavoro e l'intera sua vita, di fatto, è stata occupata nel quotidiano e faticoso lavoro, impegnando tutto il suo Cuore Immacolato di Madre per sacrificarsi nel portare a compimento la grande Missione redentiva del Figlio Redentore universale, che l'ha voluta tutta unita a sé quale Madre Corredentrice universale.  

   Sappiamo infatti che Maria di Nazareth ha impegnato tutta se stessa, giorno dopo giorno, nel lavoro domestico, quale mamma impegnata a pulire, spazzare, lavare, filare, cucinare, andare ad attingere l'acqua alla fontana per preparare ogni cosa faticando, stancandosi, sudando, senza risparmio di generosità e di forze. Ella è stata il sostegno sia di Gesù che di san Giuseppe, suo sposo, umile e laborioso falegname.  

   Si tenga presente, del resto, che la Sacra Famiglia apparteneva alla categoria più povera degli israeliti, ossia alla categoria cosiddetta degli "anawim", che erano considerati i più veri "poveri di Jahvè", segnati al vivo dal sacrificio costante del lavoro e dalla povertà più sofferta, ma sempre animati dalla più grande fiducia in Dio, legati alla preghiera confidente del ricorso quotidiano a Lui.  

Con tutto il suo Cuore materno, Maria Santissima fu sempre esempio di lavoro per Gesù quando era bambino, quando era ragazzo e giovane. Ella fu esempio ammirabile di generosità e di diligenza nel compimento di ogni dovere, esempio di obbedienza e di mortificazione, esempio di offerta continua a Dio e di perseveranza fra i travagli della povertà. al di sopra di tutto, però, il lavoro della Madonna fu esempio sublime di amore soprannaturale, amore divino senza nessun limite e nessuna riserva.  

La principale differenza fra il lavoro di Maria Santissima e il nostro lavoro, infatti, sta tutta nella disposizione del nostro cuore che non si impegna a compiere ogni lavoro come offerta di sacrificio e di amore continuo, mentre il Cuore della Madonna era totalmente impegnato a offrire sempre ogni lavoro a Dio. Quando il nostro cuore non offre nulla a Dio, vuol dire che il nostro lavoro è svolto pressoché sempre per interesse e guadagno materiale, oppure è svolto controvoglia, in specie quando esso non piace e non corrisponde ai nostri gusti e alle nostre tendenze.  

Alla scuola umile e generosa del Cuore della Madre di Dio e Madre nostra, dobbiamo tutti imparare a trasfigurare in amore a Dio e al prossimo ogni nostro lavoro quotidiano, affinché diventi mezzo continuo di esercizio delle virtù, di guadagno nei meriti e di profitto importante non tanto per migliorare la vita materiale e terrena, quanto per migliorare la vita spirituale in vista della vita eterna.  

Gli esempi della laboriosità dei santi e delle sante, del resto, ci insegnano bene come imitare la Madonna e come lavorare con il Cuore d'amore della Madonna. Basterebbe, qui, ricordare un solo esempio ammirabile, molto vicino a noi: la grande e novella santa Teresa di Calcutta, la Santa Missionaria della Carità per i più poveri fra i poveri! La prima grande casa che ella, in India, riuscì ad avere in carità per i poveri, la dedicò proprio al Cuore Immacolato di Maria! In questa casa della carità santa Teresa svolgeva da sola - agli inizi - tutti i lavori più umili e faticosi di pulizia, di assistenza, di cura, di sostegno e di conforto per i poveri più sofferenti e abbandonati da tutti: Ella era realmente una madre che consumava il cuore di continuo, senza risparmio alcuno di fatica, nell’amare e curare i sofferenti più poveri fra i poveri!  

 

Grazia del lavoro contro la "disoccupazione"...  

Oggi poi, in questa crisi spaventosa del lavoro che sta riempiendo i popoli di “disoccupati", con le conseguenze dolorose e disastrose che ne derivano all'intera società e ad ogni famiglia senza lavoro, dobbiamo rivolgerci ancora più al benignissimo Cuore della nostra divina Madre affinché faccia superare questa crisi e venga perciò ridonato il lavoro ai tanti "disoccupati" anziani e giovani, in ansia e in angoscia con le loro famiglie.  

Ma è pur certo, però, che se non ritornerà la fedele preghiera quotidiana del Santo Rosario nelle nostre famiglie, con la frequenza alla Santa Messa domenicale e ai sacramenti della Confessione e della Comunione (ogni settimana), sarà davvero vano sperare di riuscire a superare questa crisi mondiale del lavoro che sta affliggendo l'umanità intera.  

Ricordiamoci sempre, infatti; che è soltanto il costante ricordo a Dio, con la preghiera giornaliera, e l'intercessione del Cuore Immacolato della nostra divina Mamma che possono ridonarci la tranquillità del lavoro per la vera ripresa di una sana e feconda vita cristiana.  

Padre Stefano Manelli

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