martedì 23 luglio 2024

“Chi non vuole abbandonare il peccato, non è degno della grazia dello Spirito Santo”



Dalle rivelazioni di Gesù a Santa Brigida di Svezia


Risposte ad alcune domande

Il giudice rispose: «Amico mio, da molto tempo la superbia degli uomini è tollerata grazie alla mia pazienza, affinché l’umiltà sia esaltata e la mia virtù manifesta; e poiché la superbia non è una creazione mia bensì del diavolo, bisogna evitarla. Occorre mantenersi umili, perché l’umiltà conduce in cielo; è grazie a questa virtù che ho insegnato con la parola e l’esempio. Ho dato all’uomo i beni temporali perché ne faccia un uso ragionevole e le cose create siano tramutate in onore, ossia in me, loro Dio; l’uomo, perciò, deve lodarmi, ringraziarmi e onorarmi per tutti i beni di cui l’ho colmato, e non vivere e abusarne secondo i desideri della carne.
Sono io che ho stabilito la giustizia e la legge, perché fossero compiute nella carità suprema e nella compassione mirabile, e affinché tra gli uomini si consolidassero l’unità divina e la concordia. Se ho dato all’uomo il riposo del corpo, l’ho fatto per rinvigorire la carne inferma e perché l’anima fosse più forte e più virtuosa. Ma, poiché la carne diventa spesso insolente, occorre sopportare le tribolazioni, le angosce e tutto quanto concorre alla correzione». Libro V, 1, Interrogazione 2

«Ho dato all’uomo il libero arbitrio, affinché abbandonasse la propria volontà per amore mio, che sono il suo Dio e per questo avesse più merito. Ho dato all’uomo il cuore, perché io, Dio, che sono ovunque e incomprensibile, possa essere contenuto per amore nel suo cuore e l’uomo, pensando di essere in me, ne ricavi piaceri indicibili». Libro V, 1, Interrogazione 3

«Chiunque goda del libero arbitrio, deve temere e capire
veramente che nulla conduce più facilmente alla dannazione eterna di una volontà priva di guida. Per questo chi abbandona la propria volontà e l’affida a me, che sono il suo Dio, entrerà in cielo senza fatica». Libro V, 1, Interrogazione 4

«Tutte le cose che ho creato non sono semplicemente buone, ma buone in sommo grado e sono state fatte per essere impiegate dall’uomo, o per metterlo alla prova, o ancora per l’utilità degli animali e affinché l’uomo stesso serva ancora più umilmente il suo Dio, che eccelle in felicità. Ma, poiché l’uomo, peccando, si è rivoltato contro di me, suo Dio, tutte le cose si sono rivoltate contro di lui». Libro V, 1, Interrogazione 5

«Alla domanda perché le avversità assalgono il giusto, rispondo con le seguenti parole. La mia giustizia desidera che ogni uomo giusto ottenga ciò che desidera; ma non è un uomo giusto chi non è disposto a soffrire per l’amore dell’obbedienza e per la perfezione della giustizia, così come non è un giusto colui che non ha la carità di fare del bene al prossimo. Per questo motivo i miei amici – considerando che sono il loro Dio e Redentore, pensando a ciò che ho fatto e promesso loro e vedendo la perversità che anima il mondo -, chiedono con maggior decisione di sopportare le avversità temporali, per evitare i peccati, essere più avveduti ed avere la salvezza eterna. Per questa ragione permetto che le loro tribolazioni siano frequenti, sebbene alcuni non le tollerino con sufficiente pazienza; tuttavia ammetto le loro sofferenze a ragion veduta, e li aiuto a sopportarle. Infatti, io sono come la madre che, colma di carità, corregge il proprio figlio adolescente e questi non la ringrazia nemmeno perché non comprende le motivazioni materne e tuttavia raggiunta la maturità la ringrazia, cosciente che la guida della madre lo ha distolto dalle cattive abitudini educandolo ai buoni costumi; ebbene io mi comporto nello stesso modo con i miei eletti, poiché essi rimettono la loro volontà alla mia, e mi amano sopra ogni cosa. Perciò permetto che talvolta siano afflitti da tribolazioni e, sebbene al momento essi non capiscano completamente la grandezza di tale beneficio, compio cose di cui in futuro trarranno dei vantaggi». Libro V, 1, Interrogazione 6

Come non dimenticare i peccati veniali, affinché non ci inducano in peccati mortali

Il Figlio di Dio eterno parlò alla sua sposa, dicendole: «Perché sei inquieta e provi ansia?» Ella rispose: «Perché sono assalita da una moltitudine di pensieri vari e inutili che non riesco a scacciare; e sentir parlare dei tuoi terribili giudizi mi turba». Il Figlio di Dio rispose: «È questa la vera giustizia: così come prima godevi degli affetti del mondo contro la mia volontà, allo stesso modo ora permetto che svariati pensieri ti importunino contro la tua volontà. Tuttavia, temi con moderazione e abbi fiducia in me, tuo Dio, sapendo con certezza che quando la volontà non prova piacere nei pensieri del peccato ed anzi li scaccia perché li detesta, essi fungono da purificazione e da corona per l’anima. Se provi piacere nel commettere qualche piccolo peccato che sai essere tale e malgrado questo lo compi, nutrendo fiducia nell’astinenza e nella presunzione della grazia, senza pentirti né dare altra soddisfazione, ebbene sappi che ciò ti dispone al peccato mortale. Se, dunque, la tua volontà si diletta in un qualsiasi peccato, pensa subito alle conseguenze e pentitene, perché nel momento in cui la natura è debilitata dal peccato lo commette più di sovente; non c’è uomo, infatti,che non pecchi almeno venialmente.

Ma Dio, nella sua immensa misericordia, ha fornito all’uomo il rimedio della vera contrizione di tutte le colpe, anche quelle che abbiamo scontato, per paura che non siano state espiate a sufficienza; il Padre, infatti, non odia nulla quanto il peccato e quanto l’insensibilità di chi non si cura di abbandonarlo e crede di meritare più degli altri; tuttavia Dio ti permetterà di compiere il male, perché fai anche del bene; quand’anche tu stessa compissi mille buone azioni per ogni peccato, non potresti compensare uno dei mali minori commessi, né soddisfare Dio, l’amore che nutre nei tuoi confronti e la bontà che ti ha trasmesso. Se non riesci a scacciare i pensieri, sopportali dunque con pazienza e sforzati di opporti ad essi con la volontà, anche se si insinuano nella tua mente; sebbene tu non possa impedire loro di entrarvi, puoi comunque fare in modo di non trarne diletto. Evita con timore che la superbia, tuo malgrado, sia causa della tua rovina, perché chiunque resiste senza cadere, permane nella virtù dell’unico Dio.

Il timore, quindi, permette di accedere al cielo; molti, infatti, sono caduti nei precipizi e nella morte perché avevano abbandonato questa paura, e hanno avuto vergogna di confessare i loro peccati davanti agli uomini, mentre non si sono vergognati di commetterli davanti a Dio: essi, infatti, non si sono preoccupati di chiedere perdono per un piccolo peccato.
Poiché non mi degnerò di rimettere e perdonare la loro colpa, i peccati si moltiplicheranno in ogni loro azione; quindi ciò che era veniale e remissibile con la contrizione, sarà aggravato dal disprezzo, come puoi vedere in quest’anima giudicata ora. Ella, infatti, dopo aver commesso un atto veniale e remissibile, lo ha acuito con la consuetudine, fidando in qualche buona azione compiuta, senza considerare che io giudico ogni minima cosa; così l’anima, lasciandosi andare ai piaceri sregolati che le erano consueti, non li ha corretti, né ha represso la volontà del peccato, finché non ha visto approssimarsi il Giudizio e la fine dell’esistenza. Per questo, al volgere della vita, d’un tratto la sua coscienza è caduta in uno stato di sciagurata confusione: da una parte le doleva essere prossima alla morte, non volendo separarsi dalle misere cose temporali che amava; dall’altra sapeva che Dio soffriva e che l’avrebbe attesa sino all’ultimo momento. Ella, infatti, avrebbe voluto abbandonare la volontà libertina che la spingeva a commettere il peccato, ma poiché tale volontà non si correggeva, l’anima era tormentata in modo incessante. Il diavolo, sapendo che ognuno viene giudicato secondo la propria coscienza e la propria volontà, cerca
particolarmente di illudere l’anima, per farla deviare dalla retta via; e Dio lo permette perché l’anima non ha voluto vegliare su di sé quando invece avrebbe dovuto farlo». Libro III, 19

Chi non vuole abbandonare il peccato, non è degno della grazia dello Spirito Santo

La Santa Vergine Maria dice: «Sei abituata a dare qualcosa a chi viene a te con una borsa pura e pulita, e a giudicare indegno di ricevere qualcosa da te chi non vuole aprire né pulire la sua borsa piena di fango e di sporcizia. Lo stesso succede nella vita spirituale: quando la volontà non intende abbandonare le sue offese, la giustizia non vuole che goda dell’influenza dello Spirito Santo; e quando una persona è priva della volontà di correggere la propria vita, non merita il cibo dello Spirito Santo, che si tratti di un re, di un imperatore, di un sacerdote, di un povero o di un ricco».

Disposizione interiore dell’anima

Così come il corpo esternamente è composto da membra, allo stesso modo interiormente l’anima deve essere disposta in senso spirituale. Il corpo è provvisto di ossa, midollo e carne e nella carne scorre il sangue e il sangue è nella carne; similmente l’anima deve avere tre cose: la memoria, la coscienza e l’intelletto. Alcuni, infatti, comprendono cose sublimi sulle sacre Scritture, ma non hanno la ragione: manca loro una parte preziosa.
Altri hanno una coscienza assennata, tuttavia sono privi dell’intelligenza.
Altri ancora hanno l’intelletto ma non la memoria, e ciò li rende molto infermi. Invece sono fiorenti nell’anima coloro che hanno la ragione sana, la memoria e l’intelletto. Del resto, il corpo ha tre ricettacoli: il primo è il cuore, rivestito da una membrana fragile che lo protegge da qualsiasi cosa immonda, perché, se anche avesse la minima macchia, l’uomo morirebbe in men che non si dica. Il secondo ricettacolo è lo stomaco. Il terzo sono le viscere, tramite cui viene espulsa ogni cosa nociva.

Allo stesso modo l’anima deve avere tre ricettacoli di tipo
spirituale: il primo è un desiderio divino e ardente come un cuore acceso, in modo che essa non desideri nulla al di fuori di me che sono il suo Dio; diversamente, se la colpisse una qualche affezione perniciosa, benché piccola di per sé, ne sarebbe subito macchiata. Il secondo ricettacolo è lo stomaco, ossia una segreta disposizione del tempo e delle opere, poiché ogni cibo viene digerito nello stomaco: similmente i pensieri e le opere devono sempre essere assimilati e disposti secondo l’ordine della divina Provvidenza, con saggezza e utilità. Il terzo ricettacolo sono le viscere, ossia la contrizione divina attraverso cui vengono purificate le cose immonde e il cibo della saggezza divina viene gustato meglio. D’altra parte, il corpo ha tre cose mediante cui progredisce: la testa, le mani e i piedi. La testa rappresenta la carità divina; infatti, così come la testa custodisce i cinque sensi, allo stesso modo l’anima assapora nella carità divina tutto ciò che è vista e udito e compie con grande costanza tutto ciò che viene ordinato. Di conseguenza, così come l’uomo privo della testa muore, allo stesso modo muore l’anima priva di carità nei confronti di Dio, che è la vita dell anima. Le mani dell’anima simboleggiano la fede: la mano è una ma composta da varie dita e allo stesso modo la fede, benché unica, custodisce diversi articoli; per questo motivo la fede perfetta permette il compimento della divina volontà, e deve partecipare a ogni opera di bene; infatti, così come esteriormente si compiono le opere con la mano, allo stesso modo, grazie alla fede perfetta, lo Spirito Santo opera a livello intimo nell’anima, essendo la fede il fondamento di ogni virtù; infatti, là dove non c’è fede, la carità e le opere di bene sono svilite. I piedi dell’anima sono la speranza, in quanto attraverso essa l’anima va verso Dio; il corpo cammina grazie ai piedi e similmente l’anima si avvicina a Dio con il passo dei desideri ardenti e della speranza. La pelle che copre tutte le membra rappresenta la consolazione divina, che placa l’anima turbata. E benché talvolta al diavolo sia permesso turbare la memoria, oppure altre volte le mani o i piedi, Dio difende sempre l’anima come un lottatore, la consola come un padre pio e la cura come un medico, perché non muoia». Libro IV, 115

Come nostro Signore sarebbe pronto a morire nuovamente per i peccatori

«Io sono Dio. I miei poteri sono infiniti. Ho creato tutte le cose perché fossero utili agli uomini e servissero tutte a istruire l’uomo; ma questi abusa di ognuna di esse a suo svantaggio. E del resto si preoccupa poco di Dio e l’ama meno degli altri uomini. Durante la Passione, gli ebrei adirati mi inflissero tre tipi di pena: una fu il legno sul quale venni inchiodato, flagellato e incoronato; l’altra fu il ferro con cui mi legarono i piedi e le mani; la terza fu il fiele che mi diedero da bere. Inoltre bestemmiarono contro di me dicendo che ero uno stolto, poiché in tutta libertà mi ero esposto alla morte, e mi accusarono di dire menzogne. Quante persone di questa fatta ci sono al giorno d’oggi, persone che mi danno ben poche consolazioni poiché mi legano al legno con la loro volontà di peccare; mi flagellano con la loro impazienza, perché non una di loro tollera una parola per amore mio; e mi incoronano con spine di superbia, in quanto desiderano essere più grandi di me. Mi trafiggono le mani e i piedi con il ferro della loro insensibilità, poiché si gloriano di aver peccato e diventano duri in modo da non temermi. Con il fiele mi offrono tribolazioni insopportabili; per la dolorosa Passione che avevo accettato con gioia, mi credono uno sciocco e dicono che sono un bugiardo. In realtà sono così potente da sommergerli, e l’intero mondo con loro, per via dei loro peccati, se solo lo volessi; e se li sommergessi, quelli che resterebbero mi servirebbero per timore; ma ciò non sarebbe giusto ed equo, poiché in realtà dovrebbero servirmi fedelmente per amore. Ora, se apparissi loro in modo visibile e di persona, i loro occhi non mi potrebbero guardare, né le loro orecchie sentirmi. Infatti, come può un mortale vedere un immortale? Certo che morirei senza tirarmi indietro, se fosse necessario e possibile, spinto dall’incomparabile amore che provo per l’uomo». Allora apparve la Beata Vergine Maria, e suo Figlio le disse: «Cosa desideri, amatissima Madre mia?» Ed ella rispose: «Ahimè! Figlio mio, abbi misericordia degli uomini per amore del tuo amore». E nostro Signore riprese: «Avrò misericordia di loro ancora una volta per amore tuo». Poi lo Sposo, nostro Signore, parlò alla sposa dicendo: «Sono Dio e Signore degli angeli. Sono Signore della morte e della vita. Io in persona desidero restare nel tuo cuore. Ecco quanto amore nutro per te: il cielo, la terra e tutto quello che contengono non può contenere me, eppure desidero rimanere nel tuo cuore, che è un semplice brandello di carne. E allora chi dovrai temere? Di chi potresti avere bisogno dopo aver ricevuto dentro di te il Dio onnipotente che custodisce in sé ogni bene?

Bisogna dunque che ci siano tre cose nel cuore che deve essere la mia dimora: il letto su cui riposarsi, la sedia su cui sedersi, la luce per essere illuminati. Quindi, che nel tuo cuore ci sia un letto per il riposo e la quiete, affinché tu possa abbandonare i pensieri perversi e i desideri del mondo, e pensare incessantemente alla gioia eterna. La sedia deve essere la volontà di abitare con me, sebbene a volte tu ne abbia in eccesso: infatti è contro l’ordine naturale delle cose essere sempre nella medesima condizione. Ora, rimane sempre nella stessa condizione chi desidera stare al mondo e non sedersi mai con me. La luce deve essere la fede, con la quale tu credi che io possa tutto e sia onnipotente al di sopra di ogni cosa». Libro 1, 30

(Dalle rivelazioni di Gesù a Santa Brigida di Svezia)

lunedì 22 luglio 2024

La seconda opportunità per Israele

 


Maria 

In tutto il mondo le tensioni aumentano e la sofferenza si moltiplica, soprattutto in Siria, dove non sembra esserci nessuna fine in vista. Lo stesso vale in Egitto, dove i problemi sono più profondi di quanto sospetti chiunque. Oggi voglio parlare di Israele, che in una certa misura, si trova appena ai margini e guarda a tutti questi sviluppi, che sono così importanti per la sua sicurezza naturale. 

O Israele, io sono la tua sicurezza. Io porto il tuo sangue nelle mie vene. Mi sono sempre identificata come “figlia di Israele”. Io non rinuncerò al patrimonio religioso che mi hai dato. Nella tua sinagoga, ho imparato la tua storia. Ho imparato a conoscere il Messia, l’unto che doveva venire. Ho imparato i nomi e gli insegnamenti dei tuoi profeti. In tutti i sensi, io ero tua figlia, nella mia carne e nel mio spirito. Ti ho amato, Israele, più di ogni altra delle tue figlie. Per te e la tua salvezza, ho portato avanti il Cristo. Lo ho nutrito nella fede. Gli ho insegnato i tuoi salmi e i tuoi inni. L’ho portato al tempio e ho pregato con lui nella sinagoga. Ho risposto alle sue domande e formato la sua anima, tutto nello stampo di Israele. 

Eravamo ebrei, ebrei fedeli, che hanno cercato solo le benedizioni di Dio su Israele. Eravamo ebrei che cercavano di ottenere la tua salvezza, non la libertà dai Romani, ma la tua vera salvezza, la salvezza interiore del tuo spirito e la ri-costituzione di un vero rapporto col Padre celeste. Questo è ciò che abbiamo cercato, ma hai rifiutato il dono. Di volta in volta, ci hai respinto. Hai respinto mio Figlio. Hai respinto i suoi discepoli e ancora rifiuti il Cristo. 

Sono ancora una figlia di Israele e tu sei ancora al centro del mio cuore e al centro del piano di Dio. I tuoi profeti ti hanno detto giustamente che eri suo figlio e lui non potrà mai rigettarti. “Anche se una madre potrebbe rifiutare il figlio del suo grembo, io non ti rigetterò, o Israele”. 

Ora avete altri nemici, con armi ancora maggiori. Essi, pure, ti circondano da ogni lato. Il tuo futuro non è più nelle tue mani. Non fidarti delle tue armi e dei tuoi eserciti. I tuoi antenati lo hanno fatto con i Romani e hanno perso. Il tuo Messia è venuto a salvarti e tu lo hai rifiutato. Ora, io vengo, vera figlia di Israele. Io vengo con le mie parole per salvarti. Ascolta questi messaggi e io ti condurrò su un percorso sicuro. Allora, io ti manderò mio figlio, il Papa, che porterà il dono della pace. 

Commento: La storia si ripete e Israele ha sempre un’altra possibilità di scegliere il Messia. 

03/12/2011 

È possibile sapere se una persona deceduta è andata in Paradiso o all'Inferno?

 


È possibile sapere se una persona deceduta è andata in Paradiso o all'Inferno? La vera conversione del cuore, più che la mera apparenza esteriore della pietà, è ciò che determina la salvezza di una persona. Riflettiamo più a fondo su questo di seguito.


È possibile sapere se una persona deceduta è andata in Paradiso o all'Inferno?

Il professor Raphael Tonon, in un video dalla Comunità cattolica Pantokrator, ha detto: "Ci sono molte persone con l'aspetto di santi che si condanneranno e ci sono molte persone con l'aspetto di peccatori, pervertiti, che saranno salvati. Perché? È il pentimento, è la penitenza finale. Quanta gente va in chiesa per anni e anni ma ha il cuore duro, la testa dura [...]?".

Nella dottrina cattolica, la salvezza è intesa come una grazia divina che si manifesta attraverso la fede e le opere (Giacomo 2:14-26). Tuttavia, non è solo la pratica esteriore dei rituali religiosi a garantire la salvezza, ma la trasformazione interiore e il pentimento sincero. Gesù Cristo ha sottolineato questa verità in diverse parabole, come quella del Fariseo e del Pubblicano (Luca 18:9-14), dove il pubblicano, pur essendo considerato un peccatore, è giustificato per la sua umiltà e il suo sincero pentimento, mentre il Fariseo, che si considerava giusto, è condannato per la sua arroganza e mancanza di misericordia.

La citazione di Tonon risuona con l'insegnamento di San Giovanni Paolo II sulla misericordia divina. Nella sua enciclica Dives in misericordia, spiega che Dio, nella sua infinita misericordia, è sempre disposto a perdonare coloro che si pentono sinceramente, indipendentemente dai loro peccati passati. La Chiesa cattolica insegna che la confessione e la penitenza sono sacramenti essenziali per la riconciliazione con Dio. Nel Catechismo della Chiesa Cattolica (1422-1498) si sottolinea che la confessione sincera, accompagnata da un autentico pentimento, porta all'assoluzione dei peccati.

Pertanto, si può frequentare la chiesa per molti anni, compiere atti religiosi e mantenere una parvenza di santità, ma se non c'è una vera conversione del cuore, questi atti possono essere privi di significato spirituale. Gesù criticava spesso i farisei e gli scribi per la loro ipocrisia, sottolineando che la vera santità viene dall'interno e non solo dalle azioni esteriori.

D'altra parte, una persona che può sembrare un peccatore agli occhi della società, ma che si pente sinceramente e cerca la misericordia di Dio, può ottenere la salvezza. La storia del buon ladrone, Disma, sulla croce (Lc 23,39-43) ne è un potente esempio. Disma, riconoscendo i suoi peccati e chiedendo a Gesù di ricordarsi di lui in Paradiso, riceve la promessa della salvezza.

di Altair Fonseca 

Convertitevi ora, in modo da poter essere protetti dal Mio Sigillo di Predilezione


Messaggio di Dio Padre


Ascoltate gli abitanti del mondo, il mio Shofar, che risuona in tutti i confini della terra, è l'ultima chiamata perché tutto è iniziato e la mia ira si diffonderà su tutta la terra.

Pertanto, non c'è tempo per mettere in ordine la tua vita se non c'è una conversione a 180 gradi, per sopravvivere agli eventi a venire, devi convertirti ma FALLO ORA e SINCERAMENTE.

CON UN CUORE PURO, se i vostri Cuori NON sono Puri e Semplici il male entrerà in voi e non SOPRAVVIVERETE agli Attacchi degli Spiriti Maligni che vagano per il Mondo per farvi cadere nelle Tentazioni.

Pertanto, vi sono state date le Preghiere di Guarigione per le vostre Anime e i vostri Cuori.

E' TARDI, PENTITEVI CON TUTTO IL VOSTRO CUORE e Io vi darò la grazia di guarire i vostri cuori, purché sia con sincera disposizione e conversione e soprattutto con pentimento di cuore.

Piegate le vostre ginocchia davanti a un crocifisso e chiedete misericordia e clemenza e io vi perdonerò e guarirò i vostri cuori e le vostre anime:

Andate al Sacramento della Confessione il prima possibile.

E poi con cuore fiducioso e umiliato davanti a un crocifisso,

Chiederà la conversione della tua vita in modo radicale ed enfatico.

dandomi il tuo FIAT come alleanza tra te e me.

Dovete dare un FIAT impegnato e sincero, perché vi terrò in considerazione nell'esercito della Vergine Maria di Guadalupe, che sta ancora aspettando i suoi ultimi soldati.

Facendo parte di questo esercito, otterrete grandi grazie e doni nel giorno dell'illuminazione delle coscienze, tra voi:

Diventate Tabernacoli Viventi e Perciò, Siate

Protetti dal Mio Sigillo di Predilezione da tutti gli eventi fatali della vostra vita.

Sarete protetti da ogni male e portati alla Mia presenza affinché, in un luogo sicuro al di fuori di questo mondo, sarete preservati da ogni male.

Altri saranno guidati verso rifugi sulla terra, per essere protetti dalla tribolazione.

E altri saranno scelti per decreto divino come martiri, verseranno il loro sangue per la salvezza dei loro fratelli e il rinnovamento della Chiesa.

Essi saranno, infatti, quando andranno davanti alla mia presenza dopo il martirio, i governatori della mia nuova creazione.

Le primizie combatteranno contro l'Anticristo ed evangelizzeranno per dare ai loro fratelli conforto e sollievo dalle tribolazioni.

Servirai gli eserciti comandati dalla Vergine di Guadalupe e da San Michele Arcangelo. Alcuni saranno portati via, altri saranno preservati, martirizzati e altri ancora serviranno come primizie, i soldati che affronteranno l'Anticristo in questa sanguinosa lotta tra il bene e il male, spero che tutti si pentano e ritornino a Me, in modo che il maggior numero possibile di anime sia salvato.

Chiedo quindi un sincero pentimento e una conversione che non possa più aspettare, le file dell'esercito si chiuderanno tra poco.

Decidete quindi di appartenere all'Esercito della Madre del Cielo e sarete protetti e farete parte di queste persone che saranno:

  • Portato via
  • Preservato
  • Martirizzato o
  • Primizie

I soldati che affronteranno l'Anticristo in questa sanguinosa lotta tra il bene e il male.

Spero che tutti i miei figli si pentano e ritornino a Me, in modo che il maggior numero possibile di anime possa essere salvato.

Chiedo quindi un pentimento sincero e una conversione che non possa più aspettare.

I ranghi dell'Esercito si chiuderanno in breve tempo, quindi decidete di appartenere all'Esercito della Madre del Cielo e sarete protetti e farete parte di quelle persone che saranno Rapite, Preservate, Martiri o Primizie.

Altrimenti dovrete passare attraverso la porta della mia giustizia, che sarà molto dura.

Perciò vi chiedo il pentimento e la conversione con tutto il cuore, il Dono del Martirio è un Dono per i Miei soldati, è un Dono che dà il Cielo, dando le Grazie necessarie per sopportarlo.

Pertanto, è tempo di prendere decisioni importanti, di decidere per la SALVEZZA DELLE VOSTRE ANIME e di entrare a far parte dell'Ovile delle Sue pecore di Mio Figlio, al fine di godere delle Nozze dell'Agnello e, come parte del Mio Resto Fedele, essere protetti da ogni male.

IO, TUO PADRE YAHWEH

di Lorena

I FIORETTI DI SAN GASPARE - Il merlo vola alto!

 


Il merlo vola alto!


Era appena volato al cielo D. Vincenzo Tani che il Signore volle rimpiazzarlo con un' anima altrettanto candida e dotata di virtù ancor più spiccate: D. Giovanni Merlini, nato a Spoleto il 25 agosto 1795.

Aveva tanto sentito parlare di Gaspare, e di quei santi sacerdoti di S. Felice, che senti il desiderio di salire al Convento, senza però intenzione alcuna di rimanervi. Ma appena conobbe S. Gaspare ne restò affascinato, e Gaspare di lui: il santo lo guardò, lo amò e gli disse: «Rimani con me, diventerai missionario e, nel nome del Sangue di Cristo, salverai tante anime». D. Giovanni rimase. Alla scuola di tanto Maestro, volenteroso solo di obbedirgli e d'imitarlo, raggiunse le più alte vette della perfezione, tanto da essere ritenuto addirittura più santo del Fondatore.

Gaspare lo nominò, così giovane, suo segretario; lo condusse con sé nella predicazione e, se impedito, si faceva da lui sostituire nelle Missioni più importanti e delicate. A L'Aquila, in Abruzzo, autorità e popolo in attesa di Gaspare restarono delusi e irritati all' apparrire di quel pretino biondo e scarno, ma quando lo sentirono!... A lui Gaspare affidò, sebbene giovanissimo, il compito più arduo che possa mai esservi per un sacerdote, anche il più provetto e virtuoso: la direzione spirituale della giovinetta Maria De Mattias, la futura fondatrice delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo. Ne fece un gioiello di santità ed oggi la veneriamo sugli altari.

Altro evento importantissimo della sua vita fu l'apostolato per la conversione dei terribili briganti della Ciociaria. Riuscì ad accattivarsene la fiducia fino al punto che, di notte, uomini così feroci si recavano ad aprirgli 1' animo, disposti ad eseguirne le raccomandazioni. Negli Archivi della Congregazione si conserva una famosa lettera scritta a D. Giovanni dai briganti, nella quale si dichiarano pronti alla resa e chiedono, suo tramite, l'intercessione di Gaspare per ottenere clemenza dal Papa.

Le fiamme che bruciavano nell'anima di D. Giovanni e ne accendevano mistici ardori e ardente zelo, erano il Sangue di Cristo e la Vergine. La vita di D. Giovanni è costellata di tanti episodi meravigliosi. Fu il secondo successore di S. Gaspare nel governo della Congregazione e la condusse a larga espansione in Italia e all'Estero, ne perfezionò le Regole e tradusse in atto con saggezza e fermezza lo spirito del Fondatore. Ottenne da Pio IX l'estensione della Festa del Prez.mo Sangue a tutta la Chiesa, e quel grande Papa lo ebbe carissimo, fino al punto da volerlo suo consigliere e confessore.

Sebbene sordo, nei colloqui di spirito con coloro che si affidavano alla sua direzione e in confessionale, sentiva benissimo. Leggeva con acutezza nel segreto delle coscienze, prevedeva il futuro e dava i consigli più adatti per il bene spirituale di chi 1' ascoltava. Riuscirono sempre esatti! I prodigi da lui operati non si contano; guarì ogni sorta di malattie e in particolare chi era affetto da cecità.

A Sonnino, la cittadina salvata da S. Gaspare dalla distruzione decretata dal Papa, perché nido dei più feroci briganti, lo chiamavano il santo che non si bagna, perché era stato visto più volte camminare frettolosamente per le vie del paese sotto una pioggia torrenziale, senza ombrello, forse dimenticato per accorrere in fretta al capezzale dei moribondi. I Sonninesi si facevano curiosi dietro i vetri delle finestre a guardarlo. «Chi è quel prete così pazzo - domandava chi non lo conosceva - che se ne va in giro senza ombrello con questo tempaccio?» «E' D.Giovanni il santo missionario che non si bagna!» rispondevano. E gli increduli, che andavano a constatare di persona erano costretti ad ammettere con stupore: «È proprio vero!»

Vittima dell'investimento d'un vetturino anticlericale, mori a Roma il 12 gennaio 1873. Negli ultimi istanti coloro che circondavano il suo letto, ebbero la certezza che D. Giovanni avesse avuto la visione confortatrice della Vergine. Infatti spirò col volto luminoso e lo sguardo in alto esclamando: «Madonna mia, speranza mia!».

Di lui 1' elogio più grande, mentre erano entrambi ancora in vita, lo fece proprio 5. Gaspare, alludendo al suo alto grado di santità: «Il Merlo vola alto, molto alto! D. Giovanni è uomo di santità e miracoli».

 

VOI VI TROVATE SUL PRECIPIZIO…

 


MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
A LUZ DE MARIA

21 LUGLIO 2024


Amatissimi figli:

 

IO VI AMO DI UN AMORE PROFONDO E VI PORTO NEL
MIO SACRO CUORE.

 

Amati figli:

 

VI TENGO SULLE PALME DELLE MIE MANI (Cfr. Is. 49,16), NELLE QUALI NESSUNO SI PERDERÀ.

 

Io vi tengo sulle palme delle Mie Mani, ma se qualcuno vuole abbandonare liberamente le Mie Mani, lo può fare. Voi siete Miei figli e quindi avete il libero arbitrio per rimanere al Mio Fianco, oppure per scegliere altre vie al di fuori di Me.

 

Il modo di comportarsi e di agire di questa generazione Mi fa soffrire…
Soffro nel vedere che vi perdete, ciò nonostante vi permetto di scegliere, ma alcuni di voi, alla fine del cammino ritorneranno a Me.

 

Sì, Io vi invito continuamente a mettere in pratica i Comandamenti, i Sacramenti, le Opere di Misericordia (1) e soprattutto a rimanere vicino alla Mia Santissima Madre, la Regina del Cielo e della terra.

 

VOI VI TROVATE SUL PRECIPIZIO…
IO VI VEDO CADERE UNO DOPO L’ALTRO PER NON ESSERMI RIMASTI FEDELI E PER ESSERVI DATI A IDEOLOGIE CHE MI MINIMIZZANO COME DIO.

 

Amati figli, questa vostra debolezza che vi fa allontanare da Me e che vi porta a non riconoscerMi come Dio, vi porterà a dare all’Anticristo la gloria e l’onore che avete negato a Me.
Vederlo risuscitare i morti, compiere miracoli e curare gli ammalati, vi porterà a chiamarlo dio e a dimenticarvi di Me. (Cfr. Apoc. 13, 3-10)

 

Mi detesterete e vi vergognerete di essere chiamati Miei figli, vi proibiranno di chiamarvi cristiani.


Per adorare l’Anticristo, commetterete gravi Sacrilegi e lo seguirete ovunque vada. Vi inchinerete davanti a lui e gli darete la vostra anima, perché è questo quello che vi chiederanno, che gli diate l’anima e quindi i Miei figli si daranno alla peggiore ingratitudine che possano commettere: si trasformeranno nei persecutori dei loro fratelli, giungendo a consegnare gli innocenti in mani empie, per compiacere il potere dell’empio. (Cfr. Mt. 10, 21-22)

 

TUTTO QUESTO È GIÀ STATO ORCHESTRATO! Manca solo l’esecuzione di questo macabro piano, che è stato ordito da tempo.
Tutto questo accadrà a causa del grave infiacchimento dell’organismo spirituale, causato dal peccato, che vi ha debilitato nella Fede.

 

Amati figli, le contese stanno andando avanti sotto i vostri occhi, si stanno incolpando vicendevolmente del disastro nel quale vi trovate e la situazione sarà via via peggiore e sempre più grave.

 

Come in passato, hanno costruito una grande Torre di Babele e l’hanno moltiplicata in tutti i paesi e in tutti i luoghi, con l’aggravante di dire che si trattava di miglioramenti nelle comunicazioni (Cfr. Gen. 11, 1-9) e vi hanno danneggiato gravemente, esponendovi alle radiazioni ventiquattro ore su ventiquattro.

 

Il male ha fatto incursione nella vita dei Miei figli con una tale naturalezza che sembrerebbe non aver causato danno, invece il male, in un modo o nell’altro, si è incorporato in voi, ingannandovi.

 

Miei carissimi, gli elementi stanno sfidando l’uomo.
La terra, culla dei Miei figli, tremerà talmente forte che alcuni luoghi non saranno più stabili perché i Miei figli ci possano vivere.

  

MANTENETEVI IN PACE E RICONOSCETE CHE, IN QUANTO UMANITÀ, IN QUESTO MOMENTO NON AVETE NIENTE DI SICURO, SONO UNICAMENTE IO, CHE “SONO COLUI CHE SONO” (Es. 3,14) CHE VI DÀ SICUREZZA.

 

Figli, siete arrivati a convincervi della facilità con la quale in un momento voi arriverete a perdere tutto, per questo Io vi ho chiamato alla vera sicurezza, nell’essere Miei figli e nel mantenere la Fede forte e salda.

 

Pregate figli, pregate, perché siate saldi nella Fede.


Pregate figli Miei, pregate e addentratevi nella Sacre Scritture, cosicché Mi conosciate e Mi riconosciate.


Pregate figli Miei, pregate per tutta l’umanità, per quelli che soffriranno maggiormente.


Pregate figli Miei, pregate, le acque dei mari continueranno ad insidiare i Miei figli, continuate ad usare precauzione.


Pregate figli Miei, pregate, obbedite e siate prudenti.


Amato Popolo Mio, in Asia e in Africa si continuerà a soffrire a causa dei fenomeni naturali. Siate prudenti figli Miei, siate prudenti!

 

QUESTO È UN MOMENTO MOLTO PERICOLOSO…
VI INVITO AD ADORARMI NEL SANTISSIMO SACRAMENTO,
DOVE VI ATTENDO CON AMORE ETERNO.

 

I grandi conflitti, che sono già in atto, per rimanere circoscritti hanno bisogno di preghiera, di riparazione e di offerta da parte di ciascuno dei Miei figli.

 

È MIO DESIDEDRIO CHE NON CI SIANO DIVISIONI TRA FRATELLI (2)questi non sono momenti per le divisioni, né per gli intrighi tra fratelli, né per le rivalità, né per gli orgogli e nemmeno per la superbia.

 

I MIEI FIGLI SONO AMATI DA ME, MA NON SANNO TUTTO,
“IO SONO COLUI CHE SONO” E NON C’È NESSUNO PIÙ GRANDE DI ME.

 

Sta per arrivare il momento in cui vi troverete di fronte a voi stessi e ciascuno vedrà come ha vissuto e come si è comportato riguardo al Comandamento dell’amore per il prossimo. (3)

 

Vi benedico, figli Miei, vi chiedo di mantenervi preparati, voi sapete come, così non verrete sorpresi dal male.

 

Voi siete i Miei figli, vi amo tutti.

 

La Mia Misericordia è infinita e perdono il più grande dei peccatori, se viene davanti a Me pentito.
Io desidero che le vostre mani siano colme di opere e di azioni, secondo la Mia Volontà.

 

Il Mio Cuore vi attende, con Amore Eterno.

 

Il vostro Gesù

 

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO

 

(1) Riguardo ai Comandamenti, ai Sacramenti e alle Opere di Misericordia, leggere…

(2) Riguardo all’unità del Popolo di Dio, leggere…

(3) Il Grande Avvertimento di Dio all’umanità, leggere…

 

 

COMMENTO DI LUZ DE MARIA


Fratelli:


Nostro Signore Gesù Cristo ci ama di un Amore Eterno.
Questo mi porta alla mente Geremia 31,3:


“Il Signore mi è apparso in passato dicendo: con amore eterno ti ho amato,
perciò ho usato continua misericordia verso di te.”


Fratelli, noi dobbiamo amare Dio con lo stesso amore con il quale Lui ci ama, particolarmente in questi momenti in cui si sta avvicinando l’apparizione dell’Anticristo.


Con l’accelerarsi dei momenti di dolore per l’umanità, c’è anche l’approssimarsi dell’Anticristo, del quale ci parla nostro Signore Gesù Cristo,  così come  ci parla della prossimità dell’Illuminazione delle coscienze, che alcuni di noi hanno rimosso.


Fratelli, l’umanità sta agonizzando nel suo stesso fango, ma tramite l’Amore Eterno di nostro Signore Gesù Cristo, possiamo ottenere la Divina Misericordia che è sempre disponibile per ciascuno di noi.


Non dobbiamo pensare di poter trascorrere la vita peccando e di pentirci solo alla fine, in quanto non conosciamo né il giorno, né l’ora e quindi dobbiamo vivere ogni giorno come fosse l’ultimo della nostra vita.

 

Con la forza di questo Amore Eterno di Dio, continuiamo a invocare la Sua Divina Misericordia.

 

Amen.