venerdì 19 settembre 2025

Molti demoni sono già stati liberati!

 


11 agosto 2025

Buonaventura: Figlia Mia, tempi duri si avvicinano per la vostra terra e la vostra esistenza terrena, ma non temere e non temete perché in ogni momento provvediamo a voi.

 

Gesù, il tuo e il vostro Gesù, starà sempre con voi e non dovete temere di nulla.

 

La vostra preghiera, amati figli, è molto importante in questo tempo e in questi giorni perché l'anticristo e i suoi servi stanno avanzando ed egli vi opprimerà e tormenterà e sempre più demoni verranno rilasciati per torturarviperseguitarvi, influenzarvi e confondervi, per rendervi malvagi, aggressivi e sempre più meschini e traditori, per farvi adorare l'anticristo e il diavolo, il male, per mettere sotto pressione i figli buoni, fedeli e sinceri e per danneggiarli e corromperli!

 

Gesù: Figli, figli il tempo che vi resta è molto breve solo i figli che sono con Me saranno elevati, ma sta arrivando un tempo veramente oscuro.

 

Io, il vostro Gesù, sarò con voi, però dovete essere forti, perseveranti, fedeli e abbandonati nell'amore a Me, fino alla fine!

 

Madre di DioDì questo ai figli, figlia Mia, perché devono convertirsi a Gesù.

 

Un Angelo del SignoreChi non è con il Signore non sarà preso, soffrirà moltissimo e la sua anima andrà perduta nelle grinfie dell'avversario.

 

Bonaventura: Figli, figli vengono liberati già molti demoni ed essi vi metteranno sotto pressione e tenteranno di rubare la vostra anima. Dovete restare forti e perseveranti perché è appena iniziato. Tutto accadrà velocemente e non avrete tempo per riflettere.

 

Per questo rafforzativi ora nel Signore, Gesù Cristo, perché, se non lo fate diverrete una facile preda per l'anticristo.

 

Andrete perduti nelle sue grinfie, di colui che proviene dall'inferno e Gesù il vostro Salvatore allora non potrà più fare nulla per voi.

 

Madre di Dio: Decidetevi dunque, amati figli, per Gesù, Mio Figlio, perché soltanto LUI è la verità, l'amore e la luce, l'altro invece proviene dall'inferno e vi porterà all’inferno!

 

Io, la vostra Mamma Celeste, sono preoccupata per voi, molto preoccupata, Mia amata moltitudine di figli, perché non vedete il pericolo! Non riconoscete le sue seduzioni! Gli correte dritti nelle braccia SENZA neanche accorgervene!

 

Giovanni: Ma il vostro pericolo più grande è che credete che un cuore apparentemente buono possa bastare e non vedete il pericolo nel pensarla così!

 

Soltanto un cuore, che appartiene a Gesù, sarà elevato, tutti gli altri invece no!

 

Quindi non credete né a quelli che dicono di avere un cuore buono, né credete di poter essere elevati senza convertirvi!

 

Io, il vostro Bonaventura con Maria Maddalena, Giovanni, la Madre di Dio, Dio Padre e Gesù vi avvertiamo!

 

Gesù: Il solo avere un cuore buono non è la via per il Regno Celeste perché chi non è con Me, con il suo Gesù, non Mi conosceràMa soltanto Io sono la via per il Padre e per il Regno Celeste, per questo è importantissimo che voi vi convertiate a Me, al vostro Salvatore, Io Sono, che Mi troviate e rinunciate a tutto ciò che avete messo e adorato al Mio posto!

 

Solo Io sono la via! Soltanto Io!

 

Solo Io sono la speranza! Solo Io!

 

Senza di Me andrete perduti quindi convertiteviamati figli e trovate la via verso di Me, verso il vostro GesùIo SonoAmen.

 

Io vi amo molto.

 

Il tuo e vostro Gesù, con Maria la vostra Mamma Celeste, Maria Maddalena, Giovanni il Padre e Bonaventura. Amen. Molti Santi e molti Santi Angeli sono qui.

 

Madre di DioCon la vostra preghiera potete salvare ancora anime, che altrimenti andrebbero perdute. Pregate molto dunque, amati figli. Io vi amo. Amen.

Le ultime sette parole. - Oggi sarai con me nel paradiso



La Seconda Parola 

Oggi sarai con me nel paradiso 

Secondo una leggenda, durante la fuga in Egitto per sfuggire all’ira di Erode, Giuseppe e Maria, con il fanciullo divino, si fermarono in una sperduta locanda. La Vergine Madre chiese alla padrona della locanda dell’acqua per lavare il bambino. La donna allora le chiese di poter bagnare il proprio figlioletto, che era lebbroso, con l’acqua in cui aveva lavato Gesù. Appena il piccolo lebbroso toccò l’acqua che era stata battezzata dalla presenza divina, fu guarito. Il piccolo crebbe, ma divenne un ladro. Il suo nome era Dimas e fu crocifisso a lato del Signore. 

Non sappiamo se durante l’agonia sulla croce Dimas ricordò questa storia della sua infanzia, raccontatagli probabilmente da sua madre, e se questo lo portò a guardare Gesù con favore. Forse il suo primo incontro con il Signore risaliva a quel giorno in cui il suo cuore si era riempito di pentimento nell’ascoltare la storia di un certo uomo che, venendo da Gerico, era stato assalito da malfattori. Oppure possiamo supporre che si rese conto di stare patendo a lato del Redentore quando, voltando il capo, lesse l’iscrizione che portava quel nome: «Gesù», la sua provenienza: «Nazaret», il suo crimine: «Re dei Giudei». 

Comunque siano andate le cose, ora, sull’altare del suo cuore, si era accumulato sufficiente combustibile tanto da trasformarsi in una fiaccola ardente di fede non appena una scintilla cadde su di esso dalla croce di Gesù. Dimas vede una croce, ma l’adora come un trono; vede un uomo condannato a morte, ma lo invoca come un re: «Signore, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Il Signore era stato finalmente riconosciuto per ciò che era! Fra il clamore della folla delirante e il tetro sibilo del peccato universale, in quella terribile e folle rivolta dell’uomo contro Dio, nessuna voce si era elevata in riconoscimento e lode, ad eccezione di quella di un condannato a morte. Era un grido di fede in colui che era stato abbandonato da tutti, ed era solo la testimonianza di un ladro. Se il figlio della vedova di Naim, che era stato risuscitato dai morti, avesse gridato una parola di fede nel Regno di colui che tale Regno stava apparentemente perdendo; se Pietro, che aveva visto il suo volto risplendere come il sole e le sue vesti biancheggiare come la neve sul monte della Trasfigurazione, lo avesse confessato come Signore; se il cieco di Gerico, che aveva riavuto la vista, avesse proclamato la sua divinità, non ne saremmo sorpresi. Perché se solo uno di essi avesse gridato la sua fede, forse i suoi timidi discepoli e i suoi amici si sarebbero rianimati, forse gli scribi e farisei gli avrebbero creduto! Ma in quel momento, quando la morte era ormai prossima e la sconfitta sembrava palese, l’unico, al di fuori del piccolo gruppo ai piedi della croce, che lo riconobbe come Signore del Regno e Capitano delle anime, era un ladro crocifisso alla sua destra. 

Nel momento in cui fu data la testimonianza del ladro, il Signore stava vincendo la più grande battaglia che possa essere vinta e stava emanando da se stesso un’energia molto più grande di quella prodotta da una potente cascata d’acqua; stava infatti perdendo la sua vita e salvando un’anima. In questo giorno, in cui nemmeno Erode, con tutta la sua corte, era riuscito a farlo parlare, né le potenze di Gerusalemme erano riuscite a farlo scendere dalla croce, né le ingiuste accuse in tribunale erano riuscite a fargli rompere il silenzio, in cui nemmeno la folla che lo scherniva dicendo: «Hai salvato gli altri, ora salva te stesso!» era stata capace di ottenere una risposta da quelle labbra di fuoco, ora egli rompe il silenzio volgendosi a quella vita trepidante a suo fianco, e salva un ladro: «Oggi sarai con me nel paradiso». Nessuno prima di lui aveva ricevuto una tale promessa, nemmeno Mosè o Giovanni o Maddalena, nemmeno Maria. 

Era l’ultima preghiera di un ladro, e forse anche la prima . Bussò una sola volta, una sola volta cercò e chiese, ma quell’unica volta mise tutto in gioco per questo, in un’unica volta ottenne tutto. Quando i nostri spiriti si affiancano a Giovanni sull’isola di Patmos, possiamo vedere le bianche schiere delle milizie celesti seguire Cristo nella sua vittoria; quando ci affianchiamo a Luca sul Calvario, vediamo colui che fu il primo di quel corteo trionfante. Cristo, che era povero, morì ricco. Le sue mani furono inchiodate alla croce, eppure fu capace di aprire le porte del cielo e trionfare su di un’anima. Cristo fu scortato al cielo da un ladro. Possiamo veramente dire che questo ladro morì da ladro: rubò infatti il paradiso! 

Dove potremmo trovare una dimostrazione più eloquente della misericordia di Dio? La pecorella perduta, il figliol prodigo, la Maddalena pentita, i ladroni perdonati! Questo è il rosario della misericordia divina. La nostra salvezza preme più a Dio che a noi stessi.  

Un giorno il Signore apparve a san Girolamo e gli disse: «Girolamo, vorrei la cosa a cui tie.ni di più». Allora Girolamo rispose: «Signore, ti darò tutti i miei scritti». Ma il Signore rispose: «Non mi basta». «Ti darò la mia vita di sacrifici e mortificazioni», replicò, ma ancora una volta il Signore rispose: «Non mi basta, Girolamo». «Cos’altro mi rimane da darti, Signore?», si spazientì Girolamo. Allora il Signore gli disse: «Girolamo, dammi i tuoi peccati!». 

Preghiera 

O Gesù! La tua misericordia per il ladrone pentito mi fa ricordare quelle parole dell’Antico Testamento: «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana» (Is 1,18). Dalle tue parole al buon ladrone ho capito cosa intendevi dire quando dicesti: «Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori... Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati... Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione». Ora capisco perché Pietro sia stato fatto tuo vicario sulla terra solo dopo essere caduto per tre volte: affinché la Chiesa, di cui è il capo, potesse capire cosa sono la misericordia e il perdono. Gesù, comincio a comprendere che se non avessi mai peccato, non avrei mai potuto invocarti come «Salvatore». Il ladro non è l’unico peccatore. Anch’io lo sono! Ma l’unico Salvatore sei tu. 

Mons. Fulton John Seen

giovedì 18 settembre 2025

Lo scopo dell’esistenza terrena

 


La rinascita spirituale


Voi stessi vi siete dati il motivo della vostra esistenza terrena, quando vi siete rifiutati di rimanere nella Mia Cerchia di Corrente d’Amore. Eravate degli esseri autonomi, che avevo esternato dal Mio Amore, che però stavano sempre con Me in intimo collegamento e che sono stati anche sempre compenetrati dalla Mia Forza d’Amore. E fino ad allora eravate anche beati, come voi permettevate questa Irradiazione d’Amore. Ma quando voi siete usciti volontariamente dalla Mia Cerchia di Corrente d’Amore, la Mia Forza d’Amore ha perso l’effetto, che significa che siete diventati incapaci di agire, perché per questo necessitate sempre della Mia Forza d’Amore. Ma l’inattività è irrigidimento, l’inattività è paralisi, è uno stato di morte, della totale assenza di vita. E vi siete messi volontariamente in questo stato attraverso il vostro rifiuto d’un tempo contro di Me. E questo stato rimane finché rientrate di nuovo volontariamente nella Mia Cerchia di Corrente d’Amore. Tutti gli esseri una volta decaduti da Me devono passare attraverso questo processo del cambiamento di volontà, per giungere dalla morte di nuovo alla vita. Lo spirituale diventato a Me infedele, che si è indurito in sé mediante il rifiuto della Mia Forza d’Amore, era perciò diventato incapace per ogni attività. E’ stato dissolto mediante la Mia Volontà in innumerevoli particelle, e che venivano avvolti dalla Mia Forza d’Amore e formati in Creazioni delle specie più diverse, in Creazioni, che aiutavano di nuovo lo spirituale ad una attività anche se minima, secondo la Mia Volontà. L’attività è vita, il morto si risvegliava di nuovo lentamente alla vita, ed il grado dell’attività aumentava mediante sempre nuove formazioni dello spirituale legato ora in queste Opere di Creazione. E voi uomini ora siete l’ultima forma, nella quale l’essere una volta caduto deve raggiungere il massimo grado dell’attività e lo può, se usa bene la libera volontà, che ora ha riottenuto. La vostra forma esteriore è contemporaneamente un’Opera di Creazione del Mio Amore, che deve portare a termine il processo: di portarvi la Vita Eterna, che ora non potete più perdere, quando avete compiuto il ritorno da Me. Ma il vostro essere come uomo cela anche in sé un grande pericolo: che voi abusiate di nuovo della vostra libera volontà e così il precedente intero percorso di sviluppo decade, che scendiate di nuovo nell’abisso, che rigettiate di nuovo il Mio Amore e la vostra sostanza spirituale si indurisce di nuovo, che cadiate quindi di nuovo nella morte. L’esistenza come uomo è una incommensurabile Grazia, perché vi viene offerto tutto ciò che può guidarvi alla perfezione. Ma come voi usate questa Grazia, lo determina soltanto la vostra libera volontà. Questa può sempre soltanto venire stimolata o influenzata, ma non viene mai obbligata a muoversi nella giusta direzione. Ma voi uomini dovete sapere, quanto oltremodo importante è la vostra vita terrena, e per questo vi vengono sempre di nuovo chiariti i collegamenti. Vi viene apportato un sapere, direttamente o attraverso i Miei messaggeri, che deve risvegliare in voi una sensazione di responsabilità. Venite sempre di nuovo istruiti mediante la Mia Parola e sentite anche in voi la voce della coscienza. Ma siete liberi come vi predisponete verso quel sapere, siete liberi, se volete accettare le Mie Dirette Rivelazioni. Ma di più anche il Mio ultragrande Amore non può fare, che guidare a voi tali Rivelazioni, che vi danno conoscenza dell’effetto di un giusto cammino di vita, del senso e scopo della vostra vita terrena e della Mia Volontà, il cui adempimento vi garantisce davvero una vita nella Beatitudine. Ma Io non posso obbligarvi a credere nelle Mie Rivelazioni; perché così come una volta Mi avete volontariamente abbandonato, come una volta avete rifiutato il Mio Amore, anche così volontariamente dovete ritornare da Me. Dovete entrare di nuovo volontariamente nella Mia Cerchia di Corrente d’Amore, dovete volere, di essere di nuovo intimamente uniti con Me, ed allora entrerete davvero nella Vita eterna, ritornerete da Me, vostro Padre, e sarete eternamente beati.

 Amen

13. aprile 1961 

Se le persone recitano il Rosario per la conversione dei peccatori. Queste persone saranno liberate dal male.

 



LA RIVELAZIONE DELL’AMORE DIVINO


Strumento dell'Amore di Cristo 


Festa espiatrice e d'azione di grazia 1949: Dio mi rivelò che ha scelto una ragazza che è all'ospedale, come strumento del Suo Amore, per offrire e pregare per la conversione dei peccatori. Egli permise che essa soffrisse per questo motivo, ed Egli la guarirà se essa accetterà la sua missione di riparatrice. In un'altra occasione seppi che una donna gravemente ammalata ritornava a casa dall'ospedale. Suo marito diceva che sarebbe morta. Io mi misi alla presenza della SS. Trinità e domandai se avessi dovuto dirlo a questa persona. Dio mi fece capire che essa lo sapeva già, e pregava. Domandai se dovesse veramente morire, e sentii un "sì"... Domandai se nella Sua misericordia Egli le avrebbe levato la maledizione del peccato, se io glielo avessi chiesto. E Dio disse: " In grazia tua, io sarò misericordioso con lei". 

Io devo essere, per Cristo e i Suoi rappresentanti, uno strumento di cui essi si possono servire secondo il piano della divina Provvidenza. Capivo che la mia missione, con la divulgazione del Rosario nelle famiglie, avrebbe portato la pace. Dio colpirà il Nemico: allora Satana dovrà cedere il suo posto, e gli uomini e tutte le creature glorificheranno Dio. Il Cuore immacolato di Maria trionferà eternamente con il SS. Cuore di Suo Figlio, che è il Re del cielo e della terra. 

29 settembre 1949: Mentre stavo pregando, come di solito, nella mia camera per la conversione dei peccatori, chiesi a Gesù per la prima volta: "Mio Signore e mio Salvatore, leva la maledizione del peccato a tutti coloro che Ti mostrano amore e sottomissione". 

Avevo appena finito di dire questa frase, che sentii nel mio cuore queste parole: "Sia fatto come tu vuoi!" 

Mentre offrivo con nuovo zelo il Sangue di Cristo al Padre celeste, seppi che una donna malata di polmoni, in un sanatorio, dopo aver seguito il mio consiglio e recitato ogni giorno il Rosario per la conversione dei peccatori, era stata guarita e potè così ritornare in famiglia. Fui riempita di gioia profonda. 

Poco dopo venni a sapere che un'altra anima era afflitta da tanto tempo. Pregai Gesù. Egli mi rivelò che era Satana che la faceva soffrire così: si serviva di una persona per nuocere a questa anima. Io ordinai al Nemico, per mezzo di Gesù e per Gesù, di andarsene.

Diedi a questa persona un'immagine di Nostra Signora dei sette dolori, pregandola di recitare il Rosario per la conversione dei peccatori. Le dissi che Dio, con questa sofferenza, l'aveva scelta precisamente per essere strumento del Suo Amore, e le chiesi di pregare per i poveri peccatori. Sentii e vidi questa persona tranquilizzarsi; essa mi ringraziò di tutto cuore. 

Poco dopo seppi che un conoscente aveva perso dei bestiame. Mentre stavo pregando, Dio mi rivelò che il demonio si serve di una persona per nuocere all'altra, e mi rivelò pure che Egli ordina a Satana di ritirarsi, se le persone recitano il Rosario per la conversione dei peccatori. Queste persone saranno liberate dal male. 

Presi gusto a chiedere consiglio a Dio anche per i problemi materiali. Volendo domandarGli di nuovo consiglio per un vantaggio materiale, Egli rimase muto. Avendo paura, pensai: "Tutto ciò non è che illusione?" Pregai Gesù parecchie volte in ginocchio per avere luce e chiarezza. Improvvisamente, sentii queste parole: "Tu non devi ricorrere a Colui che è solo santità per dei problemi materiali. E' solo per la salvezza delle anime che tu puoi ottenere tutto." 

Alle volte venivo assalita da una grande impazienza, poichè non potevo, se non di rado, trovar anime che si offrono come strumento del Suo Amore. Come vorrei poter raggiungere tutti i malati e gli afflitti per essere loro d'aiuto! Se molti pregassero veramente per la conversione dei peccatori, Dio darebbe loro la grazia della conversione. 

2 agosto 1950: Oggi venni a conoscenza di un nuovo caso. Un uomo divenne povero, in seguito a numerose disgrazie che ebbe in famiglia e con il bestiame. Dacchè la sua famiglia recita ogni giorno il Rosario per la conversione dei peccatori, ritornarono la felicità e il benessere. 

All'inizio dell'anno il figlio unico di buoni genitori era diventato la loro maggiore croce, poichè era malato di mente. Alle volte lavorava, alle volte si sdraiava spossato, altre volte ancora non rispondeva a nessuno, nemmeno ai propri genitori; e restava inerte, gli occhi a terra. Alle volte piangeva così forte che non sapeva nemmeno lui il perchè. Se volevano uscire con lui, anche solo davanti alla casa, lui se ne tornava dentro, dicendo che si voleva ammazzarlo. Il medico non riusciva a curarlo; era necessario, diceva, mandarlo da uno specialista di nervi che avrebbe certamente prescritto di ricoverarlo in una clinica. 

Erano passate alcune settimane da quando ebbi l'occasione di parlare con la madre di questo poveretto. Le dissi che doveva recitare il Rosario per la conversione dei peccatori, che oggi era questa la maggiore preoccupazione della Madonna, e che chiunque L'aiutasse a salvare delle anime, poteva essere sicuro di essere aiutato a sua volta. 

6 agosto 1950: Oggi venni a sapere che questo giovanotto di cui parlai poco sopra, aveva riacquistato la salute di prima, ed ora lavora con gioia nella proprietà del padre. 

Dal momento che nessun medico, nessun mezzo potevano essergli di aiuto, dissi: "L'aiuto umano può essere rifiutato, ma Dio per l'intercessione di Sua Madre, viene in aiuto se noi ci preoccupiamo del Suo Regno. Ora tutta la famiglia recita il Rosario per la conversione dei peccatori. - "Datemi dei malati e degli afflitti! Con essi io voglio salvare il mondo peccatore, causa della rovina". (2). 

NOTA: (2) Dagli esempi sopracitati su preghiere esaudite, non si deve necessariamente dedurre che una guarigione dipenda dalla recita del Rosario. Ciò avviene solo nella misura prevista dal piano della Divina Provvidenza. Non si deve nemmeno pensare che la nostra preghiera non sia stata esaudita, se non si è ottenuto ciò che si desiderava ardentemente. Se noi pregassimo solo secondo queste intenzioni, la nostra preghiera, fatta in questo modo, non è ciò che la Madonna desidera. Ella desidera che si reciti il Rosario per amor di Dio e per la salvezza delle anime. Se noi preghiamo secondo i Suoi desideri, animati da un'intenzione retta, Ella può anche intervenire in nostro favore presso Suo Figlio, ottenendoci aiuto, se questa è la volontà di Dio! Non dobbiamo nemmeno dimenticare che, sotto questo aspetto, la maggior parte delle persone che pregano molto devono anche sopportare delle grandi sofferenze. La sofferenza potrebbe diventare una grande grazia di Dio per molti. Ma non escluderebbe il fatto che, pregando con più insistenza, Dio accordi improvvisamente la salute a un malato. I disegni di Dio sono imperscrutabili. Ma una cosa è certa: sia nella sofferenza che nella gioia noi dobbiamo affidarci alla volontà di Dio, domandandoGli umilmente ciò di cui abbiamo bisogno per adempiere i doveri dei nostro stato e del nostro lavoro. Colui che prega con tali intenzioni camminerà nella vita tenendo dolcemente la mano che Maria gli porge, e camminerà sicuro.

Avendo ricevuto la Comunione in cappella, domandai a Gesù, nel mio intimo, di levare a due persone la maledizione del peccato, cioè la malattia, e di volerle guarire. Gesù mi disse: "Non pregare tanto per le cose terrene! E' la pace che io voglio dare a coloro che Mi amano, che Mi amano nelle Mie Membra". 

1953: Era il venerdì di Nostra Signora dei sette dolori; io stavo scopando la nostra camera. Arrivò una signora fino a casa nostra, e poi voleva tornare indietro. lo pensai: è un'anima malata, che non sa ciò che deve fare. La feci entrare: avevo quasi paura di lei. Sembrava tutta agitata. Mi raccontò delle cose incredibili: era tormentata dal demonio. Io sapevo che il diavolo la torturava, e la Madonna la soccorreva. Le dissi che Maria voleva aiutarla, ma che Ella desiderava che recitasse il Rosario per la conversione dei peccatori; in questo modo avrebbe vinto Satana, e sarebbe stata liberata dal suo influsso maligno. 

Questa signora mi rispose che già pregava moltissimo e assisteva a tutte le Messe che si celebravano nel convento. Le dissi di risparmiare un po' le proprie forze, poichè i suoi nervi erano malati. Bastava che assistesse ad una Messa, e che recitasse la sera, per amore della Madonna, il Rosario per la conversione dei peccatori. Me lo promise. La rividi due settimane più tardi. Era felice, e mi assicurò che la Madonna l'aveva aiutata. 

Poco dopo venne un'altra persona. Mi raccontò che la signora sopracitata le aveva raccontato che era venuta da me con i suoi grandi affanni e che era stata aiutata dalla Madonna. Essa mi disse che questa signora era stata veramente aiutata, poichè aveva degli squilibri mentali, e che ora era guarita. 

Le gambe di un'altra persona erano malate, e c'era da temere che presto non potesse più camminare. La pregai di fare ciò che voleva la Madonna: Ella l'avrebbe aiutata se avesse recitato il Rosario per la conversione dei peccatori. Ritornò poco dopo, dicendo che le sembrava che il Signore non fosse contento di lei, ma lei non sapeva esattamente il perchè. Non pareva che la sua salute migliorasse. Pregai Gesù e Maria, e mi sembrò che Gesù in me le dicesse di santificare meglio la domenica. Glielo scrissi, ed essa confessò che effettivamente il suo negozio era aperto la domenica, e che il direttore non le avrebbe certamente permesso di chiuderlo, mentre egli teneva aperte le sue succursali in altre località. Io le dissi di chiedergli se le avesse permesso di chiuderlo, poichè essa sapeva che Dio non voleva che si guadagnasse del denaro la domenica. Il direttore le diede il permesse. Da quel momento essa osservò il riposo festivo e recitò il Rosario. Da allora sono passati circa sette o otto anni, ed essa continua a star bene. 

La mia storia andò di bocca in bocca, e si raccontarono delle cose sbagliate sul mio conto. Nel mese di luglio venne anche il mio confessore, e mi disse di tacere per quello che riguardava le rivelazioni. Obbedii subito. Ma molti trovarono che non era giusto. Ora posso condurre delle anime a Gesù, poichè quelle che parlano di me in senso negativo, o mi calunniano, io le metto nelle S. Piaghe di Gesù, pregandoLo di perdonar loro. Prego pure Maria, la mia buona Madre, di metterli tutti sotto la Sua protezione, poichè essi sono i miei fratelli in Gesù Cristo, di cui Satana si vuole servire per denigrare o mettere in ridicolo il Rosario per la conversione dei peccatori. Ora io sono contenta di poter soffrire qualcosa di più. 

DAGLI APPUNTI DI MARIA GRAF – SUTER

Cancella dal Tuo libro, Signore Misericordioso, tutti gli innumerevoli atti peccaminosi che ho commesso contro di Te.

 


Concedimi, o Dio, in questo momento, la grazia di confessare i miei peccati dinanzi a Te, e di pentirmene sinceramente. Cancella dal Tuo libro, Signore Misericordioso, tutti gli innumerevoli atti peccaminosi che ho commesso contro di Te. Perdona le mie distrazioni nella preghiera, le mie omissioni, i peccati che ho deliberatamente commesso andando contro coscienza. 

Dammi occhi per riconoscere ciò che è giusto, cuore per seguirlo, forza per metterlo in pratica. Fa che in tutto io possa procedere nell’opera di santificazione e compiere sempre la Tua volontà di modo che, tramite la Tua grazia, possa finalmente accedere alla gloria del Tuo Regno eterno, per Gesù Cristo Nostro Signore.

Oxford 1828

John Henry Newman

Dio Padre. "Non è Mio."

 


2 settembre 2025

(Questo Messaggio è stato dettato a Sorella in spagnolo, e questa è la sua traduzione in inglese. 

NOTA: Le note a piè di pagina non sono dettate da Dio. Sono aggiunte da Sorella. A volte la nota a piè di pagina serve a chiarire per il lettore il senso che Sorella dà a una certa parola o idea, e altre volte per meglio trasmettere il senso del tono di Dio o della Nostra Signora quando Parlarono.)


Scrivi, Florecita.

Cosa devo scrivere?1

Ciò che comando esclusivamente, e esclusivamente ciò che comando.2

Scrivi che presto vedrai prodigi nel cielo, sulla terra e nei mari.3

Non lasciarti ingannare. Il diavolo ha il potere di ingannare e di causare prodigi superficiali [apparenti] che stupiscono i Miei figli, e – lasciandosi influenzare da ciò che vedono – permettono che confusione e dubbio entrino nei loro cuori.4

Figli, è per questo che vi conduco lungo il difficile cammino di una Fede forte e profonda. La Fede che va oltre ciò che è visto e compreso. La Fede che è la vostra unica ancora nella tempesta di confusione che state vivendo.

STATE IN PACE.

Vedrete molte cose, figli. Ascolterete molte cose. Cose attraverso le quali il nemico vorrà sedurvi e separarvi dal Mio Cammino.

Figli, i Tempi hanno raggiunto la loro pienezza e tutto ciò che si sta svolgendo è parte del Mio Piano.

Quanti avvertimenti vi ho inviato, figli.

Quanti avete rifiutato, dicendo increduli: "Il Signore non parla in questo modo; il Signore non criticherebbe la Sua Chiesa, né i Suoi Sacerdoti, né la Gerarchia in questo modo…."

No, figli, vi sbagliate.

Chi, se non ME, può giudicare e avvertire senza parzialità, inganno o interesse personale

Chi può avvertirvi su ciò che dovete affrontare, se non Io solo, Che sono al di là di ogni tempo e distanza, Io Che conosco ogni istante e scruto ogni cuore?

Allora, porrete dei limiti a Me?

NO, figli.

UMILTÀ, UMILTÀ, UMILTÀ.

Se desiderate vivere nella VERITÀ, dovrete vivere nell'UMILTÀ.

Vi ho detto che la sporcizia di Satana è entrata, si è radicata e ha usurpato le cattedre dei Miei Apostoli.

Come ha sedotto Satana gli angeli affinché lo seguissero? Come ha sedotto Eva e poi Adamo?

Con SOTTILEZZA, mezze verità, uno spirito di ribellione e orgoglio vestito di umiltà.

Figli, ALL'ERTA.

Con nuove e raffinate sottigliezze, manipolazioni e macchinazioni, il nemico ha avanzato il suo piano per distruggere tutto ciò che è Mio, per distruggere la Mia Santa Chiesa, il baluardo eretto come protezione per i Miei figli e per la Mia Verità.

Se sapeste, figli, l'estensione e la profondità di questa foulness demoniaca, sareste inorriditi. E capireste ciò che vi ho detto.

Ecco perché, figli, devo permettervi di vedere la corruzione, di farvi sentire il fetore della fumi, di farvi ascoltare le menzogne e i sottili inganni, di farvi vedere le stelle cadere dai cieli: i Miei Sacerdoti e Vescovi, che dovrebbero essere guide e luce per i Miei piccoli.

Il Mio BASTA sarà dato, figli. Non dubitatene, non dimenticatelo.

NESSUNO SI FA BEFFA DI ME, FIGLI.

LA VERITÀ BRILLERÀ COME IL SOLE DI MEZZOGIORNO, DAVANTI AL QUALE NIENTE PUÒ NASCONDERSI.

Quando vi dico, figli, che il potere nella Mia Chiesa è stato usurpato ed è nelle mani del Mio nemico e dei suoi "figli", vi dico la VERITÀ che non volete sentire né considerare, ma che DOVETE RICEVERE.

Questa VERITÀ, figli, è la vostra protezione, perché vi apre a una moltitudine di Grazie che ho riservato per quest'ORA.

Beati coloro che, attenti alla Mia Voce e con un cuore umile, pongono le loro menti, i loro pensieri, ragionamenti e criteri ai Miei piedi e ricevono la Luce che vi do in quest'Ora.

Quest'ORA è unica, figli. I secoli l'hanno preparata. Ve l'ho annunciata attraverso la bocca dei Miei Profeti, attraverso la bocca del Mio Gesù, e della Mia Preziosa Perla.5

Colui che è seduto sul trono di Pietro non è Mio.6

State all'erta e attenti. Non lasciatevi confondere o ingannare.

Considerate le opere.

Considerate ciò che è promosso.

Considerate ciò che è permesso.

Considerate ciò che è punito.

Considerate chi è perseguitato.

Lupi in abiti da pecora che non solo sono entrati nel Mio gregge per sedurre e separare, ma che ora agiscono come pastori e guide.

Figli, questi falsi pastori NON VI GUIDANO VERSO LA MIA VOLONTÀ. NON VI GUIDANO VERSO IL CIELO. NON SEGUITE LORO.

Separatevi da loro come da qualcosa di impuro.

Pregate per loro, come ha fatto il Mio Gesù dalla Croce, come ha fatto Maria Santissima ai piedi della Croce, e come chiedo a ogni anima generosa di aiutare queste anime che sono perse per ora.

Miei amati figli, Miei piccoli, vi mostro ciò che state affrontando. Affinché rimaniate saldamente in Me, nel Mio Cuore che vi ama.

Affinché possiate resistere a questi e futuri inganni.

Fidatevi di Me. SO COSA FACCIO E PERMETTO.

State in Pace. Senza paura.

Colui che si fida di Me, che si abbandona con umiltà alla Mia Volontà, NON sarà MAI abbandonato.

Voi siete i Miei figli, la vostra esistenza è il risultato del MIO AMORE. Ho voluto, figli, che voi esistiate, per versare il Mio Amore in voi, affinché possiate vivere con Me per tutta l'eternità.

Quanto vi amo.

Vostro Padre veglia su ciascuno di voi.

Vostro Padre porta il Suo Piano a compimento e alla Vittoria.

Vostro Padre prepara il Suo esercito; lo addestra e lo fortifica.

Vostro Padre vi darà tutto ciò di cui avete bisogno, quando ne avrete bisogno, e come ne avrete bisogno.

FIDATEVI DI ME. Non sarete delusi.

Sì, figli, queste ORE sono orrende. Sono estremamente dolorose. Schiaccianti nel corpo, nell'anima e nello spirito.

Ma è la MIA ORA. E tutto ciò che accade in essa è nelle MIE Mani, è nella MIA Volontà, è nel MIO Permesso.

Non abbiate paura. Rimanete con Me.

Nella Fede, nell'Umiltà e nell'Obbedienza.

Accettate la Verità che vi comunico e permettete che porti il suo frutto nella vostra anima: frutti di pace, di abbandono, di fortezza, di carità, di vera obbedienza.

Non abbiate paura, figli.

Rimanete con Me. Vedete con i Miei occhi. Ascoltate con le Mie orecchie.

VOI SIETE I MIEI FIGLI E EREDI. NON DIMENTICATE QUESTO.

Rimanete in Me.

Vi benedico, figli del Mio Cuore.

Ciascuno di voi. Le vostre famiglie. Le vostre nazioni.

Che la Mia benedizione scenda come una rugiada di consolazione, fortezza e luce per coloro che Mi amano.

Che scenda come un invito alla conversione per coloro che Mi hanno dimenticato.

E che scenda come un tuono su coloro che Mi odiano, come avvertimento e promemoria che IO SONO DIO. NON CE N'È ALTRO.

NELLE MIE MANI C'È TUTTO CIÒ CHE È CREATO.

A ME APPARTIENE IL POTERE E LA GIUSTIZIA.

A ME APPARTIENE IL DOMINIO. A ME APPARTIENE LA GLORIA.

TUTTO CADRÀ AI MIEI PIEDI ALL'ORA STABILITA.

YAHWEH,

SIGNORE DIO DEGLI ESERCITI,

DIO DEI PROFETI E DEI PATRIARCHI,

DIO SOVRANO SU TUTTI I TEMPI E LE NAZIONI,

HA PARLATO.

AMEN.



1. Ogni volta che il Signore apre una dettatura in questo modo, in cui mi ordina di scrivere, e c'è la risposta immediata, "Cosa devo scrivere", mi sembra sempre una dettatura molto più formale e grave. Dio che ordina al Suo servitore di scrivere. Si sente molto diverso rispetto a quando inizia dicendo: "Scrivi per i miei figli" o "Miei amati figli".

2. La ripetizione di quest'ultima frase mi ha sorpreso, ma l'ho percepita come una conferma: cioè, ciò che è scritto qui è solo ciò che Lui stesso ha dettato.

3. Non ho ricevuto alcuna spiegazione riguardo a questi presagi. Ho inteso questa parola come segni o eventi che sembrerebbero meraviglie o causerebbero stupore.

4. La mia comprensione dell'uso della parola "superficiale" è che, sebbene Satana possa creare meraviglie "apparenti" attraverso manipolazione e inganno, tali meraviglie sono "superficiali" per natura perché, essendo lui stesso una creatura, Satana è limitato in ciò che può fare. I miracoli di Dio sono veri miracoli; Lui è l'unico che può realmente creare o cambiare qualcosa nella sua stessa sostanza. I "miracoli" del nemico sono temporanei e sono solo manipolazioni di cose esistenti. Ma sembrano, suonano e si sentono reali. Da qui l'insistenza del Signore di avere una Fede capace di andare oltre ciò che i sensi percepiscono.

5. La nostra Beata Madre. Quando pronuncia queste parole, lo fa con grande dolcezza e amore, quasi sorridendo.

6. Queste sono parole terribili. Difficili da scrivere a causa delle conseguenze che comportano. Sono rimasto sorpreso che non siano state dette come un fulmine. Ma piuttosto, come la Verità che viene espressa senza sensazionalismo o odio, ma che è comunque inesorabile. Come quando un padre spiega qualcosa di difficile a suo figlio, cercando di fargli comprendere una situazione molto grave, che non può essere contestata perché è realtà. Solo Dio stesso può dire tali parole in questo modo. Sono rimasto colpito anche dal fatto che il Signore non menzioni il suo nome. Percepisco che questo è intenzionale. Come se non gli desse nemmeno quel minimo di riconoscimento, come se lo ignorasse. Non so come esprimerlo.

7. Detto con grande gravità, come se ci ricordasse la grande dignità che ci concede come Suoi figli e la grande responsabilità che abbiamo come Suoi eredi di vivere come Lui chiede, di difendere il Suo Nome e di comunicare la Sua Volontà e di essere un esempio della sua realizzazione.

8. Questa chiusura è molto solenne. È sorprendentemente diversa rispetto a quando chiude dicendo: "Il vostro Padre che vi ama." Qui parla come il nostro DIO. Ricordandoci CHI È LUI. Usando "Yahweh, Signore degli Eserciti", ci ricorda il Suo Potere e tutte le meraviglie e le interventi che ha fatto a favore del Suo popolo nell'Antico Testamento; ricordandoci che LUI È LO STESSO DIO che interverrà anche nei nostri tempi. Quando dice: "Il Dio dei Profeti e dei Patriarchi", ci ricorda che è il Signore della Storia della Salvezza, che continua a inviare il Suo aiuto, le Sue parole, la Sua guida al Suo Popolo. E quando dice: "Dio Sovrano su tutto il tempo e tutte le nazioni", è un promemoria che TUTTO è soggetto a Lui. LUI è al comando. LUI dirige la storia. LUI ha il Suo Piano che non può essere ostacolato. E poi, quando dice: "Ha parlato", è come un tuono. Molto solenne e definitivo. Ciò che ci sta dicendo in questo Messaggio è molto importante e molto delicato. Così ci ricorda, sia quando apre che quando conclude, che LUI È DIO. LUI HA L'AUTORITÀ DI PARLARE.

9. Quando pronuncia questa parola, la percepisco come un solenne "sigillo" a ciò che ha appena detto. Come qualcosa che diventa "inciso" in Cielo e sulla Terra. Come una promessa che avrà il suo sicuro adempimento. Diciamo "amen" così facilmente e distrattamente, ma quando lo dice, suona molto diverso. Sono solo quattro lettere, ma è una parola MOLTO GRANDE a causa di ciò che contiene.


Le ultime sette parole. - Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno



Vi sono tre elementi che, alleandosi, creano un grande messaggio: il pulpito, gli ascoltatori e la verità. Queste tre cose erano presenti nei due messaggi più importanti della vita di Nostro Signore, il primo e l’ultimo che egli donò al mondo. Il pulpito del suo primo messaggio erano i monti; gli ascoltatori erano gli illetterati galilei; la sua verità, le beatitudini. L’ultimo messaggio che Egli consegnò al mondo fu pronunciato dal pulpito della croce; i suoi ascoltatori erano gli scribi e i farisei che lo bestemmiavano, i sacerdoti del tempio che lo deridevano, i soldati romani che tiravano a sorte le sue vesti, pochi timidi discepoli pieni di paura: Maddalena con il suo pianto, Giovanni con il suo amore e Maria con la sua afflizione di madre. Maddalena, Giovanni e Maria: penitenza, sacerdozio e innocenza, i tre tipi di anima che si troveranno sempre ai piedi della croce di Cristo. Il sermone che questo pubblico ascoltò, dal pulpito della croce, sono le sette parole, il testamento di un Salvatore che, morendo, sconfisse la morte. 
Nei quattromila anni di storia giudaica, vengono ricordate le ultime parole di tre uomini soltanto: Giacobbe-Israele, Mosè e Stefano. Forse il motivo di questo sta nel fatto che nessun altro è stato considerato così importante e significativo come questi tre uomini. Israele era stato il primo israelita; Mosè, il primo sotto la Legge; Stefano, il primo martire. Con le ultime parole di ognuno di loro ha inizio qualcosa di sublime nella storia del rapporto di Dio con gli uomini. Non così per le ultime parole di Pietro, di Paolo o di Giovanni, che non sono entrate a far parte della nostra tradizione spirituale, perché nessuno spirito ha ispirato una penna che rivelasse il segreto che usciva dalle loro labbra morenti. Ancor oggi il cuore dell’uomo desidera vivamente conoscere i pensieri e lo stato d’animo vissuti in quel momento così comune e tuttavia così misterioso che si chiama morte. 
Nella sua bontà, Nostro Signore, morendo, ha voluto lasciarci i suoi ultimi pensieri; egli rappresenta l’umanità ancor più di Israele, di Mosè e di Stefano. In quest’ora sublime, dunque, egli chiama tutti i suoi figli al pulpito della croce e ogni sua parola viene trascritta affinché possa essere conosciuta eternamente ed eternamente consolare. Non vi è mai stato un predicatore come il Cristo morente. Non vi è mai stata un’assemblea come quella che si radunò ai piedi della Croce. Non è stato mai pronunciato un sermone come quelle ultime sette parole. 
Quelle sette parole, a differenza di quelle di qualsiasi mortale, non moriranno mai. Esse vennero accolte dai numerosi ascoltatori e poi echeggiate fra le colline di Gerusalemme, percorsero i labirinti della mente umana, risuscitarono persino i morti dalle loro tombe. Ancora oggi esse vengono accolte dai nostri poveri cuori che dovranno decidere, ancora una volta, se lasciarsi tentare dall’amore di quel Salvatore. 
Il Calvario è il nuovo monte della tentazione, dove però non è Satana a tentare Cristo, ma Cristo che tenta noi, chiedendoci di amare l’Amore che manca in ogni nostro tentativo di amare. 


La Prima Parola 

Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno 

Sembra essere una realtà della psicologia umana che, quando si avvicina la morte, il cuore dell’uomo esprima parole d’amore a coloro che gli sono più vicini e più cari: non vi è ragione di pensare che fosse stato diverso per il Cuore dei cuori. Se egli parlò secondo una sequenza graduale a coloro che amò maggiormente, allora possiamo aspettarci di trovare le sue prime tre parole secondo l’ordine del suo amore e affetto. Le sue prime parole erano rivolte ai suoi nemici: «Padre, perdonali...»; le seconde, ai peccatori: «...oggi sarai con me nel paradiso»; le terze, ai santi: «Donna, ecco tuo figlio...». Nemici, peccatori e santi: questo è l’ordine dell’Amore divino e della sua sollecitudine. 

Gli spettatori aspettavano ansiosi la sua prima parola. I suoi carnefici aspettavano le sue grida, come avevano fatto tutti coloro che erano stati appesi alla croce prima di lui. Seneca racconta che coloro che venivano crocifissi maledivano il giorno della loro nascita, i loro carnefici, le loro madri; sputavano persino su chi li guardava. Cicerone ci dice che a volte era necessario tagliare loro la lingua, per frenare le loro terribili bestemmie. Quindi i carnefici di Gesù si aspettavano di udire un grido, ma certo non quel tipo di grido che di fatto udirono. Anche gli scribi e i farisei si aspettavano delle grida ed erano sicuri che Gesù, che aveva predicato l’amore verso i propri nemici e di fare del bene a chi ci odia, avrebbe dimenticato questo suo vangelo quando gli sarebbero stati forati le mani e i piedi. Essi pensavano che la terribile e straziante sofferenza avrebbe disperso al vento la forza d’animo che Gesù avrebbe potuto darsi per salvare le apparenze. Tutti, insomma, si aspettavano di sentirlo gridare ma nessuno, ad eccezione dei tre ai piedi della croce, pensava di ascoltare quel grido. Come quegli alberi profumati che lasciano il loro profumo sulla scure che li abbatte, così il grande Cuore appeso all’albero dell’amore esalò dal più profondo di se stesso non un grido, ma una preghiera. La soave, dolce, umile preghiera del perdono: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno». 

Perdonare chi? Perdonare quali nemici? Il soldato nel palazzo di Caifa che lo schiaffeggiò; Pilato, l’uomo politico che preferì condannare Dio per poter rimanere amico di Cesare; Erode, che avvolse la Sapienza con il manto della stoltezza; i soldati che innalzarono il Re dei re su di un albero, fra cielo e terra: perdonarli? Perdonarli, perché? Perché sanno quello che fanno? No, perché non sanno quello che fanno. Se avessero saputo quello che stavano facendo e tuttavia avessero persistito nel farlo, se avessero saputo quale terribile crimine stavano commettendo condannando la Vita a morte; se avessero saputo quale perversione della giustizia era stata quella di aver scelto Barabba al posto di Cristo; se avessero saputo che crudeltà era quella di prendere quei piedi, che avevano camminato sulle colline eterne, per inchiodarli su di un albero; se solo avessero saputo ciò che stavano facendo e tuttavia avessero persistito nel farlo, incuranti del fatto di sapere che quel sangue che stavano versando poteva redimerli, non sarebbero mai stati salvati! Perché? Perché se non fossero stati ignari di quanto terribile fosse quell’azione che stavano commettendo, crocifiggendo Cristo, sarebbero stati dannati eternamente! È solo grazie alla loro inconsapevolezza della gravità del crimine che stavano commettendo che poterono rientrare nell’ambito di coloro che udirono quel grido dalla croce. Non è la conoscenza che salva, ma l’ignoranza! 

Non vi è redenzione per gli angeli caduti; quei grandi spiriti capeggiati dal «Portatore della luce», Lucifero, dotato di un’intelligenza tale che la nostra, comparata alla sua, sembrerebbe quella di un bambino, conoscevano così chiaramente le conseguenze di ogni loro decisione, quanto noi sappiamo che due più due fa quattro. Il prendere una decisione era per loro una cosa irrevocabile; non vi era nessuna possibilità di tornare indietro, per questo per gli angeli non vi può essere redenzione. Poiché sapevano ciò che facevano furono esclusi dal numero di coloro che ascoltarono il grido di perdono che veniva dalla croce. Non è la conoscenza che salva, ma l’ignoranza! 

Allo stesso modo, se noi sapessimo che cosa terribile sia il peccato e, malgrado ciò, continuassimo a peccare; se sapessimo quanto amore vi è nell’incarnazione e, malgrado ciò, continuassimo a rifiutarci di nutrirci del Pane di vita; se sapessimo quanto amore espiatorio ci sia stato nel sacrificio sulla croce e, malgrado ciò, continuassimo a rifiutare di riempire il calice del nostro cuore con il suo amore; se sapessimo quanta misericordia vi sia nel sacramento della penitenza e, malgrado ciò, continuassimo a rifiutarci di piegare il ginocchio davanti alla mano che ha il potere di sciogliere i nostri peccati sia in cielo che in terra; se sapessimo quanta vita ci sia nell’eucaristia e, malgrado ciò, continuassimo a rifiutare di mangiare il Pane che dà la vita eterna e rifiutassimo di bere il Vino che genera e alimenta i vergini; se conoscessimo tutta la verità che si trova nella Chiesa, il corpo mistico di Cristo e, malgrado ciò, le voltassimo le spalle come fece Pilato; se fossimo consapevoli di tutte queste cose e tuttavia rimanessimo lontani da Cristo e dalla sua Chiesa, saremmo perduti! Non è la conoscenza che ci salva, ma l’ignoranza! L’unica cosa che può giustificarci di non essere dei santi è la nostra inconsapevolezza di quanto buono sia Dio! 

Preghiera 

O Gesù! Non voglio avere la sapienza del mondo; non voglio conoscere come vengono forgiati i fiocchi di neve o dove si nascondono le tenebre o dove si trova il grembo da cui nascono i ghiacci; non voglio sapere perché l’oro cade pesantemente in terra, mentre il fuoco si eleva leggero al cielo; non mi interessano né la letteratura né la scienza, non m’importa conoscere le quattro dimensioni dell’universo in cui viviamo; non voglio sapere quanti anni luce misura l’universo, non voglio conoscere l’ampiezza della danza che compie la terra attorno al carro solare; nemmeno la distanza delle stelle, quelle piccole, nivee candele notturne; non intendo sapere quanto sia profondo il mare, né conoscere i segreti dei suoi abissi. Voglio ignorare tutto questo pur di conoscere la lunghezza, l’ampiezza, l’altezza e la profondità dell’amore del nostro Salvatore e Redentore, morto sulla croce. Voglio essere ignorante di tutto quello che riguarda il mondo, pur di conoscere te, Gesù. Allora, per un oltremodo strano paradosso, possederò la vera sapienza! 

Mons. Fulton John Seen

mercoledì 17 settembre 2025

„E chi persevera fino alla fine.... “

 


La Rimozione


"E chi persevera fino alla fine, sarà beato”, così suona la Mia Promessa, una Promessa, che richiede da voi la massima pretesa di perseverare fino alla fine. Vi sarà soltanto un piccolo gregge, che adempie in sé questa Promessa, perché verrà richiesta da voi una grande prova di fede, per la cui resistenza pretende da voi molta forza e collegamento interiore con Me. E dato che da parte dei potenti si procederà con la massima asprezza contro i fedeli, può prestare resistenza con il Mio Sostegno soltanto quell’uomo, il quale approfitta pienamente della Mia Forza, che gli affluisce nell’intimo collegamento con Me. Egli deve appartenere a Me con tutta la sua volontà e con tutta l’anima, e la forza della sua fede in Me gli darà poi anche la forza di cui ha bisogno per la resistenza. Allora egli darà piuttosto la sua vita che Me, Che egli ha riconosciuto come amorevole Padre, e dal Quale non vuole mai più separarsi. E questa forza di fede, proceduta dall’amore per Me, gliela ricompenserò, egli sarà eternamente beato con Me. Questo piccolo gregge che Mi rimarrà fedele, anche nella lotta più aspra di fede, lo salverò dalla massima miseria. Io lo trasferirò in un luogo di pace, per darle poi la Terra nuovamente formata per soggiorno, affinché cominci una nuova epoca, un tempo di pace e della più intima comunione con Me, Che Io Stesso posso stare tra i Miei, perché il loro grande amore per Me lo permette. La ricompensa è veramente grande, ma i Miei l’hanno meritata, perché l’ultimo tempo sulla Terra sarà oltremodo difficile per loro; e malgrado ciò loro Mi rimangono fedeli. Io aiuto loro davvero con tutti i mezzi per raggiungere quella forza di fede, perché Mi rivelo loro già prima in differenti modi. Io Stesso vengo da loro nella Parola, ed il Mio diretto discorso fa diventare vivente il loro amore e la loro fede; il costante rapporto con Me riempie loro con un amore che aumenta sempre di più. Intervengo sovente in modo meraviglioso nella loro vita e verrò anche visibilmente da coloro che Mi attendono nella massima miseria e credono fermamente che li aiuto. Non lascerò nessuno senza conforto e incoraggiamento, O fortificherò tutti in modo che siano in grado di sopportare anche la cosa più difficile. E loro crederanno in ME e si fideranno di Me come di una roccia e non lascerò andare in rovina la loro fede. E così aspetteranno ogni giorno la Mia Venuta, la loro salvezza, quando Io Stesso verrò a prenderli, perché il tempo sarà compiuto, perché metterò fine all’agire del Mio avversario e lo getterò in catene insieme al suo seguito. Ed il Giorno del Giudizio porterà con sé una totale trasformazione della superficie della Terra; tutte le Creazioni in, su e sopra la Terra e tutte le creature verranno dissolte e entreranno in una nuova formazione, per tutti gli uomini sarà venuto il giorno della fine della vecchia Terra, e soltanto chi appartiene ai Miei, verrà sopra elevato dalla Terra e sfuggirà alla distruzione, mentre il seguito del Mio avversario vede davanti agli occhi con totale orrore la rovina e verrà inghiottito dalla Terra. Perché la Terra nella sua figura vecchia ha finito di esistere. Ma sorgerà di nuovo una nuova Terra, comincerà di nuovo un nuovo periodo di salvezza, e questa nuova Terra sarà popolata da coloro che Mi sono rimasti fedeli fino alla fine. E loro saranno beati, come ho loro promesso, perché il Mio avversario non avrà più potere per lungo tempo sugli uomini, perché questi sono uniti a Me nell’amore, e per questo Io Stesso potrò anche rimanere tra di loro ed allora ogni miseria sarà finita. Ci sarà di nuovo pace sulla Terra, ci sarà di nuovo uno stato paradisiaco in armonia e beatitudine, dove regna soltanto l’amore. 

Amen

30. aprile 1962



IL DONO DEL FIGLIO

 


IL VANGELO DALLA SINDONE


S. Giovanni nell'Apocalisse vede Gesú come un Agnello ucciso e vivente (Ap. 5,6). Il grande dono che Gesú dà all'umanità è se stesso immolato nella croce. Piú non poteva donare; piú non poteva soffrire; piú non poteva amare. In questo stato egli si perpetua nella S. Messa e si offre ai suoi discepoli e quale vittima di espiazione e quale cibo che ci divinizza e quale pegno della gloria futura. Con tanti segni e prodigi il Signore ha confermato questa verità.

 

1. Il Crocifisso sull'altare

Un fatto singolare mi è stato raccontato direttamente da Padre Matthew Crawley, l'apostolo del S. Cuore, di cui, a pochi anni della morte, è stato iniziato il processo di beatificazione.

Il fatto è successo a lui. Egli si trovava a Parigi e predicava nella basilica di Mont-Martre sulla consacrazione delle famiglie al S. Cuore di Gesú. Alla fine della predica lo avvicinava una signora la quale gli dice:

- Padre, vorrei consacrare la mia famiglia al S. Cuore di Gesú, ma non possiamo fare quello che ha detto lei, cioè farci prima la comunione tutti i membri della famiglia, perché ho un figliuolo universitario ateo. All'università i compagni e specialmente i professori lo hanno persuaso che Dio non esiste e che Gesú non è addirittura esistito, ma che è una leggenda. Padre Matthew rispose:

- Basterà per lui che intervenga alla Messa, anche solo da spettatore.

La signora con qualche difficoltà riuscí a persuadere il figlio ad andare con loro alla Messa.

Nel giorno stabilito cosí tutti andarono a Messa.

Lei, il marito, la figlia fecero la comunione; il figlio restò in piedi in fondo alla cappella per tutto il tempo della Messa. Al momento della consacrazione il giovane vide scomparire dall'altare il sacerdote e in suo cambio vide sull'altare un uomo reale crocifisso: quell'uomo grondava sangue da tutto il corpo, boccheggiava, guardava con occhi d'infinito dolore e d'infinita pietà, sembrava dovesse morire da un momento all'altro in un bagno di sangue.

Quella visione durò fino alla comunione allorché scomparve, e, al suo posto, ricomparve Padre Matthew che, fatta l'abluzione del calice e dette le ultime preghiere, andò in sacrestia. Il giovane guardò tutto il tempo esterrefatto.

Terminata la Messa, corse in sacrestia e disse a Padre Matthew:

- Padre, cosa avete fatto?

- Ho celebrato la Messa.

- No, durante la Messa cosa avete fatto?

- Nient'altro che celebrare la Messa.

- No, voi avete messo un uomo crocifisso sull'altare! Come avete fatto a mettercelo!?

Padre Matthew non capiva niente. Infine gli chiese cosa egli avesse visto, e, avuto il racconto della visione, disse al giovane:

- Figliuolo, forse le preghiere dei tuoi cari ti hanno ottenuto questo miracolo dall'amore infinito del Cuore di Gesù. Tu hai visto coi tuoi occhi quello che noi crediamo per fede: nella Messa si rinnova misticamente il sacrificio di Gesù nella croce, e dalla consacrazione alla comunione Gesú è realmente presente nell'altare, come l'Agnello immolato dell'Apocalisse, ossia come nelle tre ore di agonia sulla croce. È superfluo dire che quel giovane subito si convertì.


Poiché io sono la Vita, e Vita eterna, il suicidio attenta direttamente contro la felicità eterna dell'anima, che mi rifiuta consapevolmente e desidera condannarsi, lontano da Me per tutta l'eternità.

 


Poiché io sono la Vita, e Vita eterna, il suicidio attenta direttamente contro la felicità eterna dell'anima, che mi rifiuta consapevolmente e desidera condannarsi, lontano da Me per tutta l'eternità.

A questo si arriva per mancanza di speranza, per mancanza di preghiera. Si arriva poco a poco, nel corso di anni e anni, scegliendo consapevolmente un cammino di perdizione eterna.

Ma le vostre preghiere possono raggiungere un po' di speranza e persino il pentimento pieno di chi sta già morendo per suicidio. La salvezza dipende solo dall'ultimo istante, in cui do la mia luce piena al morente, e anche i demoni, le forze del Maligno, lo attaccano per portarmelo via, e lui deve piegarsi verso la luce o le tenebre, scegliere tra la vita e la morte eterna.

Pertanto, pregate, pregate, continuate a pregare per i poveri peccatori, ho bisogno di voi per salvare anime e completare il numero degli eletti. Fatelo con la fiducia che non andrà perso neppure un vostro sospiro.

Anche nelle religioni e sette sataniche che promuovono il suicidio, la causa finale è la mancanza di speranza, la mancanza di preghiera, di amore per Me, per la Vita, e per i fratelli che sono vicini.

Voglio che mi compensiate per questo, per tanta mancanza di Amore che c'è sulla terra, di cui il togliersi la vita è una delle manifestazioni più evidenti. Amate, amate, amate molto e di cuore i poveri peccatori! Chiedete la grazia di poterlo fare in compagnia di Mia Madre, che è una guida molto sicura, lasciatevi guidare da Lei docilmente e riparate per tutto ciò che vedete, così salverete anime e salverete anche voi stessi.

13/01/2012