lunedì 15 aprile 2019

CRISTO CROCIFISSO CAPOLAVORO DELL’AMORE



IL RITORNO DI CRISTO E IL CROCIFISSO CAPOLAVORO DELL'AMORE

Nel Credo, noi confessiamo questo ritorno dicendo: "E di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti, e il suo Regno non avrà fine". Tuttavia, stando a ciò che ci dicono gli Atti degli Apostoli: "Quel Gesù or ora salito al cielo ritornerà nello stesso apparato con cui lo avete visto andarvi" (At 1,2), sembrerebbe possibile potersi aspettare un altro ritorno di Gesù prima di quello finale, di cui confessiamo nel Credo; poiché questo si fa aspettare, il soggiorno di Cristo in cielo in sé definitivo per quel che lo concerne, resta una tappa transitoria nell'economia generale della salvezza: vi rimane nascosto agli uomini in attesa della sua ultima manifestazione, al momento della restaurazione universale (At 3,21).
Questa restaurazione universale poi, dovrebbe avvenire alla fine dei tempi; perciò il titolo che abbiam dato sopra ("4° Tempo") non comprende certo un periodo di secoli, come nei precedenti, ma solo il passaggio dal tempo all'eternità: "come la folgore viene da oriente ad occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo" (Mt 24,27). Siccome però questo passaggio segnerà il trionfo del Crocifisso capolavoro dell'Amore, ecco che gli avvenimenti, che in esso avverranno, avranno un'importanza quale non fu in tutto il corso del tempo.
La Scrittura che tratta di questi avvenimenti si diffonde nei cosiddetti discorsi escatologici, cioè discorsi circa le cose ultime, esposti sia dai tre Vangeli sinottici, sia dalle Apocalissi: in essi discorsi si tratta anche della distruzione di Gerusalemme ad opera dei Romani e delle sue conseguenze, ma ciò che a noi interessa qui, ora, è la realizzazione di quella prima grande Profezia, con la quale il Padre impegnava la Donna e il suo Seme a schiacciare la testa di Satana, portando a termine così contro di lui la grande vittoria del Crocifisso.
Ebbene, sono tre i fatti principali che celebrano questa vittoria: il primo lo prendiamo da Mt 24,30: dove, dopo aver parlato di un periodo di grandi tribolazioni, durante il quale il Vangelo del Regno sarà annunziato in tutto il mondo (e allora verrà la fine), aggiunge: "subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce. Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo, e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria".
Notiamo anzitutto il comparire in cielo il "Segno" del Figlio dell'uomo. Tutti i santi Padri concordano nel vedere in quel segno la Croce! E la Croce splendente come il sole! Ricorderemo tutti come il Verbo di Dio, incaricato dal Padre a nascere dalla Vergine, per fare poi della sua vita umana assunta da Lei la redenzione, cioè la liberazione da Satana per tutti gli uomini, Egli subito, fin dagli inizi del mondo, si era proposto avanti la Croce, come lo strumento più adatto per dare su di esso compimento al suo Sacrificio! Ora, finalmente, era disceso da essa per mostrarla a tutti come il Vessillo del suo Trionfo.
Il secondo fatto che celebra la vittoria del Crocifisso è il giudizio delle nazioni, e lo prendiamo dall'Apocalisse di Giovanni (Ap 20?,11): "Poi vidi i morti grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Il mare restituì i morti che esso custodiva e la morte e gli Inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere. Furono aperti i libri e anche il libro della vita. La morte e gli Inferi furono gettati nello stagno di fuoco: questa è la seconda morte. E chi non era scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco".
Cristo era disceso dalla Croce perché era ormai giunta l'ora termine della generazione umana, perciò non c'era più alcuno da salvare: ed era giunta pure l'ora del giudizio, e il primo ad essere gettato nello stagno di fuoco era proprio lui, Satana, insieme alla sua creatura, la morte e insieme quelli che avevano creduto nella morte!
Ed ecco allora il terzo fatto che sigilla la vittoria della Croce e del Crocifisso capolavoro dell'Amore (Ap 21,1): "Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più". Già San Pietro: "Noi aspettiamo cieli nuovi e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la Giustizia" (2Pt3, 13). Qui il Crocifisso capolavoro dell'Amore ha un suo particolare motivo di cantar vittoria: Lui, per il quale era stato creato il primo mondo, con tutte le sue infinite bellezze, prima fra tutte la coppia umana Adamo ed Eva; Lui che di tanto bene ne aveva fatto il capolavoro di quella Sapienza che non era se non Lui in persona, e lui se lo vedeva subito, così appena fatto, imbrattare dalla zampa infernale, sacrilega di Satana, il quale, ingannando la dolce Eva e, per lei, in grande Adamo, li induceva a commettere quel peccato per cui sopra quel suo capolavoro scenderà la notte funerea della Morte e della Maledizione del Padre!, Lui, il Verbo cosa farà? Ma ecco che sulla maledizione prevarrà la Misericordia del Padre, e Lui, per amore dell'Umanità, appena sbocciata alla vita, dovrà impegnarsi per un nuovo capolavoro: il capolavoro dell'Amore: dovrà incarnarsi, caricarsi della Croce, e con essa giungere a quel trionfo di cui sopra, con la comparsa finale di quei "cieli nuovi e quella terra nuova abitati dalla Giustizia".
Così la vittoria su Satana sarà completa e perfetta: vittoria sul peccato, vittoria sulla Morte, vittoria sul Maligno: ormai sulla sua testa il piede della Donna e del suo Seme si è avventato e l'ha schiacciata a morte! Per lui tutto è finito, e con lui tutto il mondo del peccato: ecco i "cieli nuovi e la nuova terra". Ed ecco anche la nuova Gerusalemme, la Sposa dell'Agnello, che discende dal Cielo, per le Nozze eterne!

Padre Virginio Carlo Bodei O.C.D.

Nessun commento:

Posta un commento