giovedì 18 luglio 2019

Battibecco fra esorcista e demonio



Non si tratta di discorsi completi, ma di domande e risposte o battute che scaturiscono al momento e non sempre si ricorda tutto. Più volte il demonio si arrabbia e si lamenta perché  soffre molto.  
Prontamente gli dico:  
“È proprio quello che voglio: quando sarai stanco di soffrire, tornerai nella geenna dove ti ha mandato il Signore”.  
“Oh no, io rimango qui perché io sono più forte di te. Tu creperai, ma io no, perché sono eterno. E poi all’inferno si soffre molto di più e si litiga, ci si odia l’un l’altro. Qui sto meglio, mi diverto. Tu fai soffrire me e io faccio soffrire lui; più fai soffrire me, più faccio soffrire lui (Tobia)”.   
“Tu dici di essere il principe dei demoni, dunque sei Lucifero! Non è vero, sei falso, devi obbedire e star qui come un cane a catena. Dov’è la tua forza, la tua libertà?”.  
 “No no, sono libero, sono io che voglio stare qui perché sto meglio e non posso andarmene perché mi hanno venduto l’anima”.   
 “E io continuerò a bastonarti con le preghiere, con le benedizioni finché il Signore ti manderà via; e tu obbedirai”. 
 “Prete, ti sbagli, io non ho mai obbedito e starò qui perché sono più forte di te, sono il più forte. Prete, non hai altro da fare? Qui con me perdi il tempo? Pretucolo, non vali niente. Cos’hai fatto di bello nella vita? Niente! Vieni con me; mi interessano i preti perché le loro maledizioni sono più forti”.  
“Sono un pretucolo perché nella vita ho fatto solo il prete. 
Se vengo con te a fare il male allora sono un bravo prete”.  
“Sì, sì, facciamo tante cose insieme!”.  
E poi ride a non finire, per disturbare la preghiera e soddisfatto della risposta. Nel recitare le preghiere succede, dato l’impegno di tenere a bada il demonio, o per rispondere alle sue domande, di dire qualche parola non esatta, o di passare da un mistero doloroso ad uno  glorioso. Subito mi dice:  
“Prete, hai sbagliato. Sì sì, hai sbagliato, te lo dico io: sono intelligentissimo, so tutto”. E poi ride e sghignazza a lungo, sempre per disturbare la preghiera. 
Un giorno mi interrompe e mi dice: “Prete quelle preghiere lì non ci sono sul libretto; leggi quelle e non aggiungerne altre”. Ed era vero: avevo aggiunto qualche altra preghiera personalizzata alle esigenze del giovane e della sua fidanzata, ma a lui non piacevano perché contrarie al suo progetto. Lui non vuol sentire le preghiere per ridare ai due giovani il reciproco amore, per formarsi una famiglia, un futuro.   
È certo che non gli sfugge niente. Qualche volta mi dice: “Prete hai sbagliato; ed avevi sbagliato anche prima due volte, ma ho taciuto: sei un ignorante”. Ogni volta sottolinea un errore si diverte, sghignazza abbondantemente e riafferma: “Io sono intelligentissimo, tu sei un ignorante”.    
Gli ricordo: “Ma non sei così intelligente come credi di essere! Nella scelta più importante e decisiva della tua esistenza hai sbagliato tutto, ti sei rovinato, sei stato maledetto e confinato all’inferno. Sai che mi dispiace sapere che soffri molto all’inferno e sulla terra tutti ti cacciano via. Se potessi fare qualcosa per liberarti verrei anche all’inferno, non per starci, ma per benedirti con l’acqua santa”.  
“Ah, sei un cretino! L’acqua santa all’inferno non può starci”, e giù una risata!  
“Povero pretucolo, che hai fatto nella vita? Vieni con me!”. Non vuole sentirsi ricordare che è stato maledetto. Un giorno gli porto un quadretto raffigurante Michele Arcangelo e gli Angeli fedeli che cacciano dal cielo Lucifero e gli angeli ribelli: un ricordo di famiglia.  
Abbassa la testa e non lo vuole vedere. La stessa cosa ha fatto anche dinanzi al Santissimo e al Crocifisso! 
FRATELLO ESORCISTA 

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