Le pie pratiche del Sacro Cuore
L’icona dell’Amore misericordioso
La più recente pratica legata al culto al Sacro Cuore è la
devozione all’ icona dell’Amore misericordioso, nata dalle apparizioni
del Redentore alla suora polacca santa Faustina
Kowalska, negli anni Trenta del XX secolo.
Nel suo Diario, ella racconta che Gesù le apparve il 22 febbraio
1931 con gli occhi bassi, con la mano destra benedicente
e con la sinistra indicante il proprio Cuore, dal quale uscivano
due raggi, uno di colore pallido e l’altro rosso. Questi raggi
significano l’acqua e il sangue sgorgati dal suo petto al colpo
di lancia ricevuto sulla Croce, e simboleggiano la virtù purificatrice
del Battesimo e della Confessione e la virtù rigeneratrice
della Eucaristia74. L’icona dell’Amore misericordioso si è
diffusa dovunque con la scritta: «Gesù, confido in Te».
Il Salvatore così presentò la devozione a santa Faustina:
«Desidero che questa immagine venga venerata nel mondo intero;
prometto che l’anima che tributerà culto a questa immagine
non si dannerà; le prometto pure la vittoria sui suoi nemi ci, già qui sulla terra, ma specialmente nell’ora della morte. Io
stesso la difenderò per la mia gloria». Gesù stesso spiegò così
il significato di questa devozione: «Figlia mia, dì che io sono
l’Amore e la Misericordia in persona. La piaga del mio Cuore
è la sorgente della Misericordia illimitata. Dì alle anime che io
do a loro come scudo la mia Misericordia; è per loro che combatto,
affrontando la giusta collera del Padre mio. (...) Figlia
mia, dì all’ umanità sofferente che si stringa alla Misericordia
del mio Cuore, e io la colmerò di pace. (...) Questa icona è un
segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il giorno della
giustizia»75
.
Esaudendo la richiesta fatta da Gesù a suor Faustina,
Giovanni Paolo II ha istituito nel 2000 la festa liturgica della
divina Misericordia, da celebrarsi ogni anno nella prima domenica
dopo Pasqua.
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