martedì 16 luglio 2019

LA’ DOVE CIELO E TERRA SI INCONTRANO



A voi che pregate solo nei momenti di bisogno.

Mi rivolgo poi a voi che, pur pregando qualche volta, lo fate spinti dal bisogno o dalla paura.  Pensate a Dio come ad un ricco e potente signore, quasi un estraneo, al quale ricorrete solo nei momenti di bisogno: quando il medico non può fare più nulla, o il sindacato non è più in grado di garantirvi il posto di lavoro, o quando avvenimenti più forti di voi minacciano il vostro onore, i vostri affetti e il vostro futuro.  Il Signore non rappresenta il vero fondamento della vostra vita e non orienta in senso autenticamente religioso la vostra esistenza.  E così la vostra preghiera corre il pericolo di trasformarsi in superstizione, di diventare una specie di amuleto, un talismano magico al quale ricorrete per accapparrarvi il potere divino e liberarvi così dai vostri malanni.
 Non intendo togliervi la fiducia che dovete avere in Dio o frenare il vostro desiderio di ricorrere a lui in ogni vostra necessità; voglio solo ricordarvi che non potete vivere come creature impaurite che si sentono sempre minacciate da qualcosa, o creature interessate, tutte tese a proteggere la propria vita di quaggiù, la propria salute, il proprio interesse, la tranquillità di una vita senza dispiaceri.  In questo modo finirete col vedere nel Signore esclusivamente uno “scaccia-malanni”, non saprete dare un tono filiale al vostro rapporto con Dio e di conseguenza perderete il senso gioioso della vostra esistenza cristiana
 Fratelli miei, non dimenticatevi che siete figli di Dio; dovete allargare il cuore, dovete aprire alla vostra anima gli orizzonti della fede, della speranza e dell’amore e lasciarvi attirare dalla paternità di Dio. E’con questi sentimenti che dovete pregare ogni giorno, abbandonando nelle mani di Dio, nostro Padre, ogni sollecitudine e preoccupazione, ben sapendo che egli, se non sempre ci libera dai mali, sempre ci dà la forza di portarli con serenità e fiducia.

Ferdinando  Rancan

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