mercoledì 10 luglio 2019

LA VITA DI SAN BENEDETTO



Il ferro che torna nel manico

Si era presentato a chiedere l'abito monastico un Goto. Era un povero uomo di scarsissima intelligenza, ma il servo di Dio, Benedetto, lo aveva accolto con particolare benevolenza.

Un giorno il santo gli fece dare un arnese di ferro che per la somiglianza ad una falce viene chiamato falcastro, perché liberasse dai rovi un pezzo di terra che intendeva poi coltivare ad orto. Il terreno che il Goto si accinse immediatamente a sgomberare  si  stendeva  proprio  sopra  la  ripa  del  lago.  Quello  lavorava vigorosamente, tagliando con tutte le forze cespugli densissimi di rovi, quando ad un tratto il ferro sfuggì via dal manico e andò a piombare nel lago, proprio in un punto dove l'acqua era così profonda da non lasciare alcuna speranza di poterlo ripescare.

Tutto tremante per la perdita dell'utensile, il Goto corse dal monaco Mauro, gli rivelò il danno che aveva fatto e chiese di essere punito per questa colpa. Mauro ebbe premura di far conoscere l'incidente al servo di Dio e Benedetto si recò immediatamente sul posto, tolse dalle mani del Goto il manico e lo immerse nelle acque. Sull'istante il ferro dal profondo del lago ritornò a galla e da se stesso si andò ad innestare nel manico. Rimise quindi lo strumento nelle mani del Goto, dicendogli: "Ecco qui, seguita pure il tuo lavoro e stattene contento!".

tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno

Nessun commento:

Posta un commento