lunedì 13 aprile 2020

PARLA IL PADRE SANTISSIMO




19 marzo.
(…)
Io sono in grande tempesta. Proprio una di queste tempeste di marzo con luminosità di sole e cupo di nuvoli temporaleschi che si alternano. Ho l’impressione di essere una navicella su onde infuriate, ora in cima, in cima all’onde e in pieno sole, ora giù, giù fra due montagne d’acqua che sembrano volermi sommergere in un cupo d’abisso. Mi sembra passare da un oceano in burrasca al più placido dei porti alternativamente, e di essere, sempre alternativamente, tuffata nel fiele e poi nel miele. Che soffrire da ieri sera!
Ci sono momenti in cui sono in Cielo per le brevi e dolci parole, per i beati sorrisi che mi dànno Gesù e Maria, e per la forza che da essi mi vengono. Dico allora: “Oh! sono ben sicura di non essere una ingannata e una peccatrice” (circa i dettati e le visioni, si intende). Poi ecco che risprofondo nel gorgo cupo in cui è il fragore pauroso delle parole di minaccia di ieri sera. E dopo il Paradiso gusto l’inferno. Poi torna a soccorrermi la bontà di Gesù e Maria, e la povera anima mia viene sollevata nel sole, verso il cielo, in una beatitudine che mi empie di dolcezza. E poi da capo giù, nell’amarezza, nel buio, nello spavento. Ho paura... Mi aiuti a superare questa battaglia.
Oggi, una signora che mi ha vista piccina e che mi è stata amica materna per tanti anni, e che poi per volontà altrui ho dovuto lasciare e che finalmente ho potuto riavvicinare, mi ha detto e parlato della Marina... e dei dettati miei, di cui ella ha letto dei fascicoli. E io ho chiesto, mostrando di non sapere nulla, che differenza ha trovato fra le due persone di cui una è nota e l’altra è semi‑ignota, perché la si crede un servita o una signorina ammalata, ecc. ecc... Mi ha detto che secondo lei quelli della M... sono scritti in trance mentre gli altri sono: “... sublimi, ma fanno paura perché invece di far sentire la misericordia di Dio fanno sentire la sua giustizia. Però ha delle parole di una luce speciale, di una elevatezza spirituale che scuote. Vi è una preghiera della Madonna che è meravigliosa”. E ha terminato: “Fàtteli dare da leggere. Io non li ho potuti più avere. Ma dico la verità che li desidero”.
Creda o non creda che non sono io, e che io non li conosco, non lo posso dire. Ma è stata una goccia di miele. Perché è donna religiosa, colta e che ho sempre trovata molto equilibrata. Perciò il suo giudizio e il suo desiderio mi hanno confermato che le anime sentono nei dettati Dio.
Dio! Dio!... Avere solo uno scopo: servirlo e farlo amare. E temere di essergli invisa. Ecco il mio dolore. Ma è tempo di Passione... Oh! mi aiuti, perché sotto l’apparente calma io sono tutta una ferita che duole.
 
20 marzo.
Parla il Padre Santissimo: «Vi pare dura la parola che dice la verità. Vorreste solo parole di misericordia. Potete dire di meritarla? Non è misericordia anche la Voce severa che vi parla di castigo incitandovi a pentirvi? E vi pentite forse?
Questo desiderio di sentire solo promesse di bontà, questa smania di avere da Dio solo carezze è la deviazione della Religione. Avete reso epicureismo anche questa sublime cosa che è la Religione nel Dio vero. Da essa volete godimento. Non volete dare ad essa sforzo. Volete adagiarvi in una comoda transazione fra il comandato e quello che a voi piace. E pretendereste che Dio venisse a questo adattamento. Un tempo fu detto “quietismo” questo vizio spirituale. Ancora è detto dai dottori di spirito. Io sono più severo e lo chiamo epicureismo dello spirito.
Dalla Religione, da Dio, dalla sua Parola vorreste avere solo quanto accarezza il senso. Perché così siete discesi che anche lo spirito avete reso sensuale. Perciò volete dargli sensazioni e brividi tutti umani. Sembrate quei folli di altre religioni che provocano con opportune cerimonie uno stato psichico anormale per godere le false estasi dei loro paradisi.
La grande, la più grande misericordia di Dio non la capite più. E chiamate durezza, spavento, minaccia quello che è amore, consiglio, invito al ravvedimento per avere grazie. Volete parole di misericordia. Dite che volete queste per avere forza di risorgere? Non mentite. Vi piacerebbero perché sono dolci. Ma voi rimarreste amari come tossico al labbro di Dio.
Le parole di misericordia, le visioni tutte amore che da un anno vi sono elargite, per ultima prova di elevazione delle vostre paganizzanti anime verso Dio, servono a che? A molti per diletto, ad alcuni per rovina, ad una minoranza di una esiguità spaventosa per santificazione. Continua il destino del Cristo: di essere segno di contraddizione per molti.
Oggi Io parlo. Parlo per mostrare che è ancora infinita la mia misericordia se non vi seppellisce sotto una grandine di fuoco, o colpevoli più dei sodomiti 1. 1 Genesi 19, 24‑25.
È detto: “Tu castighi i traviati e poco per volta, li riprendi dei loro falli e li ammonisci affinché, messa da parte la malizia, credano in Te” 2. 2 Sapienza 12, 1‑2.
Questi periodi tremendi non sono andati aumentando piano piano? Vi ho lasciati percuotere tutto in una volta così infernalmente? No. Sono decenni e decenni che la punizione aumenta in forma e in durata, dandovi dentro per dentro 3 3 Come a pag. 12  nota 1
un miracoloso aiuto che ve ne liberava e che voi usavate per preparare con il vostro stesso volere un flagello ancor più fiero.
Mai siete tornati migliori. Malizia e miscredenza sono aumentate sempre, derisori di Dio. E ora? Ora, se non sapessi come vi ho creati, Io mi chiederei se avete un’anima. Perché le vostre opere sono da più di bruti. Vi spiace sentirvelo dire? Non agite in modo da meritarvi questa parola!
Nella Sapienza si legge, detto verso i Cananei: “Gli antichi abitatori della tua terra santa Tu li avevi in orrore, perché detestabili davanti a Te erano le opere loro che facevano con malie ed empi sacrifizi. Uccidevano senza pietà i loro figlioli, mangiavano le viscere degli uomini e bevevano il sangue in mezzo alla tua sacra terra. Quei genitori carnefici di anime indifese Tu li volesti distruggere...” 4. 4 Sapienza 12, 3‑7.
Non vi riconoscete, o generazioni di uomini d’ora, in questi vostri antenati? Io vi riconosco. Aumentati in malizia siete. Essa è divenuta più satanica. Ma vi fa sempre di questa genia che è a Me detestabile. Il satanismo si è diffuso divenendo quasi la religione degli stati. Grandi ed umili, colti e ignoranti, e fino nelle case dei ministri di Dio, si vuole e si crede sapere attraverso a malie che hanno il sigillo sicuro: quello di Satana.
Non fate i sacrifizi dei cananei? Ma di peggiori ne fate! Immolate non le carni ma le anime vostre e dei vostri simili, conculcando il diritto di Dio e la libertà dell’uomo. Perché siete giunti al punto di violentare con lo scherno o col comando le coscienze che sanno ancora rimanermi fedeli, e le detronizzate dal trono della loro fede  che  a  Me  le  eleva  corrompendole  con  dottrine  maledette,  oppure  le  uccidete credendo con questo di spogliarle della fede. No. Anzi di incorruttibile fede con questo le vestite. Ma voi siate maledetti per la corruzione che seminate onde levare a Dio i fedeli.
E non vi riconoscete voi, generazioni di genitori che senza pietà uccidete moralmente i vostri figli comunicando ad essi, innocenti, le vostre incredulità, le vostre sensualità, tutto il corredo del razionalismo e della bestialità che vi satura e che ora, ora, ora, poi, questi figli, non più sorretti da nessuna colonna spirituale, voi finite di uccidere in quanto loro resta: nella carne, permettendo che come bestie di lussuria di essa carne facciano mercato, consenzienti e felici e questo mercato che vi permette di pascervi e di godere con il sacrificio dei figli?
Non esagera, no, la Sapienza a dirvi carnefici di anime indifese! Avete più cura della bestia che allevate per venderla e della pianta che coltivate per averne frutto, di quanta ne avete dei vostri figli. Essi sono deboli e voi non li fortificate né dando loro la religione di Dio né, quanto meno, quella della onestà civica e dell’amore familiare.
Padri, non siete più i tutori dei minorenni. Madri, siete idoli e non angeli per le vostre creature. Mancate allo scopo per cui Io vi ho messi. Abdicate ai vostri doveri e ai vostri diritti. Mi fate ribrezzo. Siete degli idoli idolatri. Idoli perché senza spirito. Idolatri perché adorate ciò che tutto è meno che spirito. Avete adorato l’uomo, avete permesso che si giungesse al culto del corpo. Si tornasse al culto del corpo come i pagani trovati da Cristo, o neo pagani, due volte colpevoli di paganesimo, per esserlo e per esserlo dopo avere avuto la vera religione.
Anche nei lutti, anche nelle gioie, che fate? Idolatria. Venerate, adorate ciò che è peribile. Non avete pensiero allo spirito ed al Creatore dello stesso, e questo “è un inganno per la vita umana in quanto gli uomini, assecondando l’affetto o i tiranni, dànno alla pietra o al legno o alla tela dipinta il Nome incomunicabile” 5. 5 Sapienza 14, 21.
Io sono, solo Io sono Dio.
Vi pare che Io vi sferzi? E allora udite: “Né bastò avere sbagliato nella cognizione di Dio ma, vivendo nella grande guerra dell’ignoranza, a sì grandi mali dànno il nome di pace. Ora immolano i figli, ora fanno tenebrosi sacrifizi, ora passano la notte in orgie infami. Non conservano pure né la vita né le nozze. Ma l’uno uccide l’altro per invidia o lo contrista con adulteri. Tutto è sossopra: sangue, omicidi, furti, frodi, corruzioni, infedeltà, tumulti, spergiuri, vessazione dei buoni, dimenticanza di Dio, contaminazione delle anime, inversione dei sessi, incostanza nei matrimoni, adulteri, impudicizie, perché l’abominevole culto degli idoli è causa, principio e fine d’ogni male. Essi o folleggiano in gozzoviglie, o vaticinano il falso, o vivono nell’ingiustizia e senza esitazione spergiurano, perché fidando in idoli inanimati non temono alcun pregiudizio per i loro spergiuri” 6. 6 Sapienza 14, 22‑29.
Ma è la Sapienza dettata un secolo avanti il Cristo, o è scritto dettato per i momenti attuali? E vorreste parole di misericordia ancora?
Non avete mai visto un popolo in fuga sotto una grandine grossissima? Fugge, fugge e viene colpito perché i grossi chicchi lo perseguitano da ogni dove. Se dovessi parlare per come meritate e parlare Io, Dio Padre, sareste simili a questi percossi da innumerabile grandine.
Parla la Bontà e non capite. Parla la Giustizia e la trovate ingiusta. Avete paura e non vi correggete. Stolti o delinquenti? Folli o indemoniati? Ognuno si esamini. Ed è per questi che il Figlio del Padre fu mandato a morire?
Veramente che se fosse possibile trovare errore in Dio si dovrebbe dire che tale Sacrificio fu un errore, perché è nullo per troppi il suo infinito valore. Un errore. Sì. Che testimonia della mia Natura. Perché se non fossi Amore, o uomini che colpevoli come siete trovate che Io non vi tratto con misericordia, non vi avrei dato la Redenzione. Sì, che in verità se avessi dovuto agire come voi fate, volendo il 100 per 100, e anche il 1.000 per 100 quando fate un poco di bene, Io non avrei mai dovuto farvi grazia. Perché le grazie, tutte, cominciando da quella del Sangue effuso per voi, vengono da voi trascurate, derise, volte a disgrazie.
Oggi non parla Gesù, e non vede il piccolo Giovanni 7. 7 Per l’appellativo di “piccolo Giovanni”, che ricorre spesso, vedi I quaderni del 1944, pag. 51  nota 16.
Oggi parlo Io. Per dirvi che ora come due anni fa il mio Pensiero è sempre quello 8. 8 Probabile riferimento al dettato del 23 aprile 1943, ne I quaderni del 1943, pag. 53.
Per dirvi che se taccio è perché so inutile il parlare, per dirvi che la parola è amore e il silenzio è amore, che la severità è amore. Solo voi, nell’amore sovrano che informa tutto quanto da Dio viene, siete disamore. Ed è questa la vostra condanna.»

Tratto da: “I Quaderni dal 1945 al 1950” - Maria Valtorta

AMATI FIGLI, SONO IL VOSTRO UNICO BENE, SONO PRONTO ALL’INCONTRO.



Domenica di Pasqua
    Amati figli, sono il vostro Unico Bene, sono pronto all’incontro.
Ecco il mio straordinario dono per tutti voi che Mi ascoltate, Mi seguite e mettete in opera la mia Parola.
Figli di Gerusalemme, state per salire alla vetta più alta, state per toccare il Cielo.
Credete fermamente nella mia seconda venuta e amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi. Sono salito al Padre, da qui vi guardo e aspetto l’istante di abbracciarvi tutti a Me.
Sono il vostro Dio Amore, il vostro Redentore, sono Colui che dovete amare con tutte le vostre forze, perché solo in Me avete la salvezza.

State vivendo tempi molto duri, ma la vostra redenzione comincia dalla vostra trasformazione, aprite il vostro cuore al vostro Dio Creatore e mettete in Lui ogni vostro pensiero affinché Lui possa correggerlo.
Amati figli, sono tutto vostro, sono il vostro Unico Bene, sono pronto all’incontro, sono in attesa del comando del Padre; state pronti, con le fiaccole accese, il santo Rosario in mano e pregate, pregate perché l’ora giunga nella misericordia infinita del Padre.
Rullano i tamburi a morte, la mia Chiesa è caduta! La mia Autorità è negata, gli stolti hanno preso potere, coloro che oggi gridano vittoria senza fare discernimento alcuno.
Questa è l’ora del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, uniti vengono a manifestarsi al mondo quali possessori della Legge. Dio è Amore e amore sarà in tutto l’Universo.
Vibrino festanti i vostri cuori nella certezza che Dio c’è, che Egli è con voi!
Apro il mio Petto, sono tutto per voi figli miei, venite, venite a Me, cantate inni di lode al vostro Dio Amore! Ecco il tempo delle meraviglie. Dio ama il suo popolo e lo conduce a Sé dove latte e miele scorrono abbondanti. Nella Luce del Cristo Risorto tutto sarà trasformato, anche le più piccole cellule verranno messe all’amore del vostro Dio Amore.

Fuggite potenze nemiche, ecco che il Re della Gloria avanza per portare la sua Luce, la tenebra sparirà e la Luce resterà perenne. Dio vuole santificare il suo popolo e il suo popolo è pronto!
Avanti figli miei, ecco che il Cielo si apre a voi.

Benedizione a voi, pace a voi, o popolo mio. Amen!
Carbonia 12.04.2020 

Oggi, nel tuo mondo, la famiglia è sottoposta a grandi attacchi da parte dei miei nemici che sono così pienamente tra di voi.



Gesù di Nazaret


Mio figlio,
Oggi, nel tuo mondo, la famiglia è sottoposta a grandi attacchi da parte dei miei nemici che sono così pienamente tra di voi. Parlo dei miei nemici nel mondo spirituale che hanno esercitato la loro influenza sui figli del mondo e che stanno scatenando devastazioni e distruzioni proprio sulla fibra della vita familiare.
Tra voi oggi, attraverso i media, le istituzioni, i luoghi di istruzione superiore, nel vostro governo e nelle vostre scuole, la famiglia come progettata dal Padre viene attaccata e ridotta a un'esistenza oscura della famiglia che Dio Padre aveva progettato per i Suoi figli, tutti voi, fratelli e sorelle.
Vedete, il Padre celeste ha scelto che il Suo popolo crescesse nella sua vita attraverso l'Amore, il tipo di Amore che è eterno e che viene dal Padre, non il tipo di amore che vi viene nutrito oggi attraverso i media e le fonti della comunicazione che tenta di ridurre l'amore a un'emozione secolare e senza spirito che è solo di natura carnale e che non resisterà alla prova del tempo; poiché tutti i rapporti ordinati dal Padre non sono di natura puramente carnale.
L'amore che Dio Padre intende per i Suoi figli è l'amore eterno che condividiamo qui nei Regni celesti. La forma più pura di amore che sperimentiamo qui può essere sperimentata solo nei regni terreni attraverso un grande sacrificio personale che uno ha per l'altro, con un vero impegno a livello spirituale, e non il tipo di amore romantico che ti è stato soffocato dal i media come ultima forma di amore.
Non vedi cosa sta succedendo alle famiglie di tutto il mondo adesso? Le famiglie vengono attirate dal materialismo e dall'avidità del mondo nel perseguire piaceri edonistici, non solo personalmente ma anche come famiglia; poiché i miei nemici non conoscono limiti nel tentativo di rovinare il piano del Padre per i Suoi figli.
Attraverso le tue riviste, libri, televisione e altri mezzi di comunicazione, le famiglie stanno perdendo la capacità di comprendere la natura stessa del legame familiare. La famiglia perfetta come manifestata dalla Sacra Famiglia di mia Madre Maria e dal mio terreno Padre Joseph è una famiglia per tutti voi da emulare in quanto la Sacra Famiglia della mia vita terrena aveva fatto grandi sacrifici in modo che tutti voi poteste trarre profitto e prosperare dal mio messaggio all'umanità per salvarsi dalla distruzione ritornando al piano di Dio Padre per tutta l'umanità.
Ricorderete che la Sacra Famiglia ha faticato molto per assicurare che sarei cresciuto per compiere la mia missione come ordinato dal Padre e come profetizzato nelle antiche scritture. Riesci a immaginare come sarebbe il mondo oggi se il mio viaggio con te, fratelli e sorelle, non fosse stato compiuto? Il mio viaggio con te quando ho camminato sulla faccia della Terra era in parte per impedire all'umanità di autodistruggersi, e sono stati fatti grandi risultati in tal senso, perché mi sono sacrificato per te e per mio Padre; oltre a sacrificare affinché grandi cose fossero compiute da coloro che mi hanno seguito nella Chiesa che è stata ordinata dal Padre tramite il Figlio.
Ora vengono fatte grandi richieste alla Chiesa, in particolare affinché la Chiesa riconosca l'importanza di mantenere la santità della famiglia e la santità della vita umana. La Chiesa deve difendere la famiglia come istituzione in questi tempi perché i miei nemici vogliono sminuire e dissolvere i valori della famiglia e della famiglia che il Signore e il Salvatore vogliono che tu segua, affinché le famiglie stiano insieme; e che stanno insieme attraverso l'Amore, l'Eterno Amore del Padre, l'Amore Guida che condurrà tutte le famiglie di fede nei momenti più difficili.
Ma ahimè! Molte famiglie hanno perso di vista l'Amore del Padre e del Mio Amore, e queste famiglie stanno cadendo sulla strada e stanno vivendo la devastazione e la perdita della loro vita familiare perché l'Amore del Padre e del Figlio non è con loro.
Ma ora c'è un tempo per il cambiamento di queste famiglie e per tutte le famiglie di ritornare all'ordine o al piano di creazione originale che Dio ha ordinato per la famiglia in questo mondo.
Ora è il momento per la famiglia di pregare insieme affinché la direzione e la guida dello Spirito Santo entrino nella famiglia e nella vita familiare per cambiare la famiglia in meglio.
Questo è un chiaro appello alla famiglia, a tutte le famiglie dell'Universo affinché si uniscano sotto lo stendardo dell'Eterno Amore che Dio Padre ha ordinato per te. Tutte le famiglie che stanno vivendo la perdita, il dolore e la desolazione, a causa della mancanza dello Spirito Santo, dovrebbero unirsi ora in preghiera per un ritorno della loro famiglia in un luogo che condurrà tutti i membri della famiglia all'Eterna Ricompensa.
Chiedo a tutti voi di fare uno sforzo speciale per riunire i vostri voti a vostro marito o vostra moglie; legare con i tuoi figli; e di ritornare alla Chiesa dove la tua vita familiare è stata ordinata per la prima volta di ricevere le grazie e le benedizioni del Padre per la famiglia.
Un ritorno alla Chiesa per la famiglia e per ogni singolo membro della famiglia in questi tempi è necessario per riportare tutte le famiglie all'ovile del Padre e del Creatore. Prenditi il ​​tempo adesso come famiglia per affrontare i problemi che ti presento oggi. Non è ora che tu e i tuoi familiari torniate a Dio?
Se fai queste cose insieme come una famiglia, ti prometto che i momenti difficili che ti aspettano saranno visti diversamente per te, perché tu e i tuoi familiari sarete in grado di affrontare il futuro con coraggio e speranza, non depressione e disperazione, perché il il potere dello Spirito Santo che opera attraverso te e i tuoi familiari renderà le prove di questo mondo più leggere che se tu proseguissi da qui a perseguire ciecamente il mondo materiale dell'avidità e della corruzione.
È giunto il momento per tutte le famiglie di trarre vantaggio dalla chiamata alla preghiera e al sacrificio che il Padre ha sempre chiesto alla famiglia di rafforzare e rafforzare i legami con il mondo eterno attraverso la preghiera e il sostegno alla famiglia.
Ricordati di me oggi, come Gesù di Nazareth, il Figlio dei genitori che ha fatto grandi sacrifici in modo da poter compiere il mio viaggio e la mia missione. Pensa a te stesso che ricopri il ruolo dei genitori del Salvatore e i sacrifici che dovresti fare, e quindi forse potresti capire l'importanza del tuo ruolo nel salvare l'umanità dalla distruzione. Forse allora inizierai a condurre la tua vita in modo più santo che ti condurrà alla Casa celeste ed eterna che è condivisa da tutti i santi che si sono trasformati dal loro viaggio umano per assumere un posto di pace e serenità nella Casa celeste .
Oggi vengo da te come Gesù di Nazareth e ti chiedo di pregare non solo per la tua famiglia e i suoi membri, ma anche per tutte le famiglie di tutto il mondo.
Di Ned Dougherty1 novembre 2007

La santità sacerdotale



Una scuola di vita interiore

I seminaristi, per tutto l’anno di spiritualità, si applicano a vivere della vita dello spirito. Cercano di trovare Dio; ora Dio è Spirito. Nostro Signore lo dice alla Samaritana, “Dio è Spirito e vuole essere adorato in spirito e verità” (Gv 4,24). Il mondo che rimarrà, è il mondo spirituale. Il mondo materiale proviene dal mondo spirituale. E’ creato dallo spirito e non il contrario. Una volta distrutta la terra e caduti gli astri dal cielo alla fine dei tempi, questo mondo scomparirà. Ci sarà allora una terra nuova che sarà quasi spirituale, come il nostro “corpo resuscitato sarà un corpo spirituale” secondo l’espressione di san Paolo (1 Cor 15,44), perché il corpo sarà sottomesso alle virtù dello spirito. Il corpo non sarà più un ostacolo per le funzioni spirituali. Oggi, il nostro spirito è in qualche sorta imprigionato. Per spostare la nostra anima, bisogna spostare il nostro corpo. Lo spirito per natura è sottile, rapido. Basta che desideri trovarsi in un luogo per trovarcisi, mentre quaggiù è prigioniero. L’anima è dipendente dal corpo. E’ lo stesso nel campo della conoscenza. Come dice san Tommaso, “ogni conoscenza proviene dai sensi48”. E’ questo che rende la nostra conoscenza frazionaria e ridotta. La nostra intelligenza procede con modo di ragionare che trae tale conclusione da ciò che abbiamo visto qui, tal altra da un certo avvenimento, ed è concatenando i ragionamenti che finiamo per giungere alla scienza, ma è complicatissimo. Noi in questo modo approfittiamo dei ragionamenti di tutte le generazioni passate.

Per gli angeli, non è così. Gli angeli hanno naturalmente una scienza infinitamente maggiore della nostra. Il mondo degli spiriti senza dubbio ci meraviglierà quando moriremo. Davanti a Dio, resteremo ammutoliti, non dallo stupore e dallo spavento, ma di fronte al posto incredibile che occupa. Dio è uno Spirito infinito, che è ovunque. Si ha un bel tentare di comprendere, noi siamo di fronte ad un mistero che supera totalmente la nostra immaginazione. Come dice san Paolo, “noi siamo in Dio, noi viviamo in Dio, noi ci muoviamo in Dio” (dagli Atti 17,28). E’ vero, Dio è qui. Noi non saremmo qui se Dio non ci mantenesse in vita. Evidentemente noi non Lo vediamo, questo dunque ci rende molto difficile la conoscenza esatta della realtà.

Per questo viviamo in un certo accecamento, in una certa illusione continua. Se vivessimo nella realtà, se vedessimo Dio, non potremmo vivere, umanamente parlando. Prendete ad esempio quelli che hanno visto qualcosa del Cielo, come la piccola Bernadette. Erano in estasi, non si muovevano più. Si bruciavano loro le dita, e non lo sentivano, catturati dal Cielo, anche se non vedevano che una piccolissima luce, un piccolo raggio del Cielo. Guardate gli apostoli sul Tabor, “cadono a terra, spaventati davanti allo splendore di Nostro Signore” (Mt 17,6). Ora Dio non ha mostrato loro che una piccolissima luce del Suo splendore.


Ma, se non possiamo vedere Dio, dobbiamo credere in Lui perché infine vivere con Dio, è tutta la nostra vita presente e la nostra vita futura! Non è un’invenzione, non è fare del misticismo, dell’immaginazione, è la realtà. E’ triste pensare che noi viviamo sempre in una specie d’illusione, in questa cecità, quest’accecamento di cui parla l’orazione49. 

Ma nella misura in cui noi sviluppiamo la nostra vita interiore, la vita spirituale, la vita con Dio, la vita del battesimo, sforzandoci di dare alla nostra anima il posto che le è dovuto nella nostra esistenza, scopriamo un mondo nuovo. E’ questo il mondo che scoprono i seminaristi, specialmente nel corso del loro anno di spiritualità, implorando spesso la luce dello Spirito Santo per vivere davvero spiritualmente50.


L’anno di spiritualità ha l’obiettivo d’insegnare a pregare affinché i seminaristi ricevano le grazie dello Spirito Santo.


La preghiera non si limita alla preghiera vocale. I seminaristi imparano nuove preghiere, imparano a meditare ed a apprezzare le belle preghiere del breviario e degli uffici liturgici. Ma la preghiera è più di questo. Nella preghiera, i seminaristi imparano soprattutto, spero, ad unirsi a Nostro Signore Gesù Cristo. Nella loro preghiera, imparano a contemplare Nostro Signore Gesù Cristo, a contemplare Dio.


La contemplazione non è riservata alle anime particolarmente privilegiate da Dio. La contemplazione è offerta a tutte le anime che si aprono a Dio, che desiderano conoscerLo, che desiderano prendere coscienza che Dio è in esse. “Se voi mi amate, dice Nostro Signore, mio Padre e Me, Noi verremo e stabiliremo la nostra dimora in voi” (da Gv 14,23). Lo dice a tutti, ma lo dice in modo particolare ai seminaristi che si preparano al sacerdozio. Dio è venuto in noi e abita in noi. E’ questa coscienza della presenza di Dio in noi ed in tutte le cose che definisce, in qualche modo, la contemplazione.


Noi sfortunatamente siamo talmente lontani da Dio! I nostri spiriti ed i nostri cuori sono così attaccati alle cose di questo mondo! Quello che possediamo, tutto ciò che abbiamo, la nostra reputazione, quello che si pensa di noi, che si dice di noi, tutto questo ci preoccupa molto più di Dio. Se potessimo distaccarcene maggiormente!


Perché è lì che si trova forse il principale sforzo che devono fare i seminaristi durante l’anno di spiritualità: distaccarsi dai beni di questo mondo, distaccarsi dagli onori, dalla reputazione, dai loro propri pensieri, dai loro propri desideri, per non avere più che quelli di Dio, per non pensare più che a Dio, per donarsi interamente a Dio, abbandonarsi nelle mani di Dio, per non avere più che gli interessi di Nostro Signore Gesù Cristo nei propri cuori e nelle proprie anime.


Allora, quando vanno in cappella davanti a Nostro Signore Gesù Cristo nel Santo Sacramento, le loro anime si elevano veramente da sole verso Dio, si danno interamente a Dio. Se per disgrazia le loro anime restassero attaccate, legate a tutti questi beni effimeri, che non sono nulla rispetto a Dio, alla Santissima Trinità, a Nostro Signore Gesù Cristo, esse non potrebbero elevarsi51.


Riassumendo, lo scopo della spiritualità dei seminaristi è l’imitazione di Nostro Signore Gesù Cristo. E’ quello di ogni spiritualità, ma a maggior ragione per dei futuri sacerdoti. Ecco perché Nostro Signore Gesù Cristo deve essere l’oggetto della loro conoscenza, del loro studio, della loro meditazione, della loro orazione52.

Mons. Marcel Lefebvre

domenica 12 aprile 2020

EUCARISTIA



IL SACRIFICIO DELL’ALTARE

La luce della fede mi fa assaporare il mistero dell’Eucaristia, introducendomi nel segreto della sua realtà. (17-10-72)

La Chiesa è come un mistero di eucaristia: Dio che vive con l’uomo e l’uomo che vive con Dio la vita infinita, e che la fa vivere agli altri sotto «specie» create. (17-1-67)

La Messa è la ricapitolazione di tutto il Mistero di Cristo nella sua totale universalità, partecipato da tutti noi. (9-1-67)

In ciascuno degli atti della vita di Cristo, sono contenuti misteriosamente tutti gli altri; ed il Sacrificio dell’altare è la maniera che Egli, nella sua infinita sapienza, estrasse per perpetuare tutta la sua vita fra di noi. (9-1-67)

Nel mistero dell’Eucaristia sono compendiati tutti gli altri Sacramenti, che sono segni per i quali Dio si dà all’uomo, racchiudendo ciascuno di questi segni la donazione dell’incarnazione, vita, morte e resurezione di Cristo e persino la sua ultima venuta. (17-1-67)

L’Eucaristia è il modo di stare di Gesù realmente con gli uomini del nostro tempo, come l’Incarnazione fu il modo di stare durante trentatré anni con quelli del suo tempo. (17-1-67)

Amandoci, Dio s’incarnò; ed amandoci fino alla consumazione dei tempi, inventò l’Eucaristia. (17-1-67)

Amandoci fino alla fine, il Verbo si è incarnato ed è rimasto nell’Eucaristia affinché siamo uno con Lui, con il Padre e con lo Spirito Santo ed uno tra di noi. (17-1-67)

Dio mio, come potrò ringraziarti per il Sacrificio incruento dell’altare, dove la divina Vittima ti dà, mia Deità Trina, tutta la infinita gloria e riparazione che Tu meriti? (18-4-61)

Io ho bisogno di rendere vita la mia Messa quotidiana, per poter vivere la mia vocazione ed il mio essere Chiesa come Tu mi chiedi. (18-4-61) 

Le mie mattine passate presso le porte dell’eternità –accanto al tabernacolo– e la mia Messa giornaliera, profondamente vissuta, sono la soddisfazione completa del mio desiderio di Dio, così come lo si può avere sulla terra. (22-6-74)

La Messa è il centro della mia vita; in essa vivo e mi viene dato tutto il mistero di Cristo con la sua incarnazione, morte e risurrezione; ed io nella mia misura, offro tutto questo grandioso mistero a Dio per la sua gloria ed a favore di tutti gli uomini. Come è grande la mia Messa di ogni giorno! (8-1-75)

Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



Le immagini sacre Abbi in casa immagini sacre per porre la tua famiglia sotto la mia protezione e sotto la protezione di Maria Santissima. Quelle immagini parleranno al cuore dei tuoi figli, al cuore vostro. Come si studiano le stelle nello specchio di riflessione del telescopio e se ne misurano la bellezza e la grandezza, così si possono meditare le cose celesti anche attraverso le immagini sacre. La fede è come il telescopio dell'anima; le immagini sacre sono specchi di riflessione delle cose celesti. Non tollerare in casa tua nessuna immagine impura né farti illudere dall'inganno dell'arte. L'impurità non è arte, ma e specchio ottenebrato che concentra in sé le fiamme dei sensi; è vento che attizza il fuoco nascosto nella sensibilità dei piccoli e dei grandi.

don Dolindo Ruotolo

Geremia



Ricostruzione del popolo di Dio

23Il Signore dell'universo, Dio d'Israele, dice: 'Quando avrò fatto ritornare il mio popolo nella terra di Giuda, in tutte le sue città si dirà di nuovo: 'Il Signore ti benedica, monte santo, dove abita veramente il Signore'. 24Allora vivranno insieme gli abitanti della campagna di Giuda e quelli delle sue città, agricoltori e allevatori di greggi. 25Io concederò riposo a quelli che sono stanchi e darò il necessario a chi ne ha bisogno. 26Per questo la gente si sveglierà e dirà: 'Abbiamo dormito bene'. 27Presto renderò molto fecondi uomini e animali nelle regioni di Giuda e d'Israele. Lo dico io, il Signore. 28Fino a questo momento mi sono occupato di loro solo per sradicare, demolire, abbattere, distruggere e danneggiare. D'ora in poi mi interesserò di loro per ricostruire e piantare. 29Allora nessuno ripeterà più il proverbio: 'I genitori mangiano l'uva acerba e ai figli rimane la bocca amara'. 30Invece, soltanto chi mangerà l'uva acerba avrà la bocca amara e soltanto chi ha peccato morirà'.

Non uno dei Nostri figli dovrebbe dubitarne!



Noi, il Cielo, i Santi, gli Angeli del Signore, Gesù e Dio Padre, Creatore di tutti Noi, siamo reali, cioè esistiamo veramente e non uno dei Nostri figli, dovrebbe dubitarne!

Figli Miei. Avete soltanto una scelta: decidervi per Noi, per il Cielo e quindi per Gesù e Dio Padre, oppure andare perduti con il diavolo. Non esiste nient’altro, dove la vostra anima soggiornerà per l’eternità, quindi svegliatevi dalle fantasie e dal negare e affrontate la verità, perché chi non si decide per Gesù e Dio Padre, seguirà il diavolo nell’inferno, che lo voglia o no!
“Siate figli buoni del Signore e impegnatevi ad amare il vostro prossimo, perché il vostro prossimo è un figlio di Dio e come figli del Signore avete l’obbligo, di essere buoni gli uni con gli altri e di aiutarvi a vicenda, sia materialmente sia nella fede; se un figlio si è perduto, aiutatelo a ritornare sulla via di casa verso Dio, il Signore! Io, il vostro Santo Padre Pio, soffro quando vedo che anche i credenti fra voi nutrono poca compassione o comprensione per quelli che si trovano per vie sbagliate, invece voi dovreste fare di tutto per riportare queste anime smarrite al Padre”.
I Santi soffrono, perché ciò che accade nel vostro mondo, causa loro grande sofferenza e trafigge dolorosamente e sempre nuovamente, il Santissimo Cuore di Mio Figlio. La ferita della lancia, che EGLI patì sulla croce, la patisce oggi a causa del comportamento di voi tutti.
“Non mettete voi stessi al primo posto, ma chi ha bisogno del vostro aiuto, sia dal punto di vista materiale che spirituale” Padre Pio.
Io vi amo dal profondo del Mio cuore materno, invocate i vostri Santi e pregateLi di aiutarvi e di guidarvi.
La vostra Mamma Celeste.

IL PADRE NEGLI ULTIMI TEMPI



«VOGLIO ESSERE COME UN BAMBINO PICCOLINO... »

"Voglio essere come un bambino piccolino... che tira la veste al suo Papà e con il sorriso gli chiede le cose più semplici, che al mondo possono sembrare le più impossibili..."
La piccolina del Padre

Le "promesse" nella Scrittura

Dio promette la redenzione dopo il peccato di Adamo ed Eva (Gen 3,14-15); promette a Caino protezione anche dopo l'omicidio di Abele (Gen 4,15); promette ad Abramo che è senza figli una discendenza numerosa come la polvere della terra e le stelle del cielo (Gen 12,2 ss.; Gen 15,5); simile promessa fa ad Agar, per consolarla dei maltrattamenti subiti da parte di Sara (Gen 16,10); al popolo ebraico promette, in Mosè, di condurlo in "un paese dove scorre latte e miele" (Es 3,17), appunto la terra "promessa"; in tutte le pagine della Scrittura ed in tutti i profeti Dio promette il Redentore, il segno supremo della sua fedeltà, della sua alleanza, del suo amore.
Quando Gesù sta per tornare al Padre, e vede i suoi rattristati e sperduti, li consola ancora con una promessa: "Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi... il Padre vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di Verità" (Gv 14,15-15).
La Scrittura è tutta un crescendo di promesse - tutte regolarmente mantenute da Dio che è fedele - sempre più luminose: la liberazione dalla schiavitù dell'Egitto; la terra promessa; il Messia e la liberazione dal peccato e dalla schiavitù dell'inferno; Dio con noi, Dio in noi... tutte prove dell'infinito amore del Padre che man mano avanza nella riconquista d'amore dei Suoi figli, delle Sue creature, dell'universo intero.
In questo quadro di amore sempre più ampio la "promessa" di un "fuoco distruttore" è quanto mai inconcepibile: l'unica spiegazione logica e coerente è che questa "pioggia di fuoco" ci sarà - perchè Dio lo ha promesso - ma sarà fuoco di Spirito Santo.
E appunto di questo si tratta nella II Lettera di S.Pietro: la prima promessa è quella di una nuova Pentecoste, a dimensioni universali.
La seconda promessa è conseguenza della prima: «Emitte Spiritum tuum et creabuntur, et renovabis faciem terrae». Ecco cosa chiede la Chiesa allo Spirito Santo: di rinnovare, di creare di nuovo tutte le cose. E San Pietro, che ben conosce l'azione dello Spirito Santo, data per certa la promessa di una universale Pentecoste, può con tranquillità garantirne l'effetto: "Secondo la sua promessa, noi aspettiamo cieli nuovi e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia" (2 Pt 3, 13).
Questa Pentecoste universale non poteva avverarsi nel tempo in cui Pietro scriveva le sue lettere, perché era necessario che prima tutti gli uomini fossero pronti a ricevere questa "pioggia di fuoco", perché Dio "usa pazienza verso di noi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi" (2 Pt 3, 9).
Per convincerci che si tratta di fuoco di Spirito Santo leggiamo la descrizione della Pentecoste negli Atti degli Apostoli, e facciamo un breve confronto con il brano di 2 Pt:
"Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posavano su ciascuno di loro, ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo..." (At 2, 2-4) 

Atti 2,2: Venne all'improvviso dal cielo un rombo
2Pt 3,10: Il giorno del Signore verrà come un ladro... i cieli passeranno con fragore
Il clima è lo stesso. In un momento imprevedibile, tra un rombo notevole - che è sempre parte delle grandi manifestazioni divine - dal "cielo" e nei "cieli" si manifesta l'azione di Dio nel mondo dello spirito in generale e delle anime in particolare. I "cieli" cioè le anime "passeranno" dalla morte alla vita, dalla tenebre alla Luce. Come? Per effetto del "fuoco"....

Atti 2,4: "Apparvero loro come lingue di fuoco che si dividevano e si posavano su ciascuno di loro, ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo ".
2 Pt. 3, 7: "Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli empi."
L'effetto dello Spirito Santo sui primi discepoli lo conosciamo. Eguale effetto - e più splendido ancora - esso avrà sugli uomini tutti. Questi - cieli e terra, cioè anima e corpo - sono "conservati " in attesa di essere penetrati dal "fuoco" dello Spirito Santo al quale sono "riservati" per il giorno del giudizio e per la rovina degli empi. Chi sono gli "empi" che saranno "rovinati" in questo giudizio? I demoni, che dovranno lasciare l'uomo, la terra, l'universo intero che essi, falsi "principi" hanno usurpato, ma che appartiene all'uomo, unico vero "re" del creato.
In questo giorno sarà eseguita la sentenza che Gesù aveva emessa a suo tempo: "Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori" (Gv 12,31).
Il fuoco dello Spirito Santo penetra nei primi discepoli, brucia tutto ciò che sapeva di inferno, frutto dell'antico inquinamento spirituale dell'uomo, e li trasforma. Toglie la paura, il rispetto umano, la nebbia dell'ignoranza e essi non esitano ad uscire in pubblico e ad affrontare flagelli e carcere per testimoniare la Verità: sono diventati "cieli nuovi e terre nuove", sono stati fusi e temprati dal Fuoco Divino.
Esaminiamo anche la Pentecoste minore di cui si parla negli Atti degli Apostoli e facciamo anche di questa un rapido raffronto con la lettera di S.Pietro:

«Quand'ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò, e tutti furono pieni di Spirito Santo e annunziavano la parola di Dio con franchezza. La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor solo e un'anima sola... » (Atti 4,31-32).

Atti 4, 32: "La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor solo e un'anima sola".
2Pt. 3,12: "Nel giorno di Dio i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno".
La fusione dei metalli è opera propria del fuoco, che solo può scioglierli, purificarli, amalgamarli.
La "fusione" tra gli uomini è opera propria, specifica del fuoco dello Spirito Santo: la moltitudine che aveva "un cuor solo e un'anima sola" è appena una primizia di quell'«Unum sint» per cui Gesù ha pregato ed ha offerto se stesso: "Padre, che siano una cosa sola, come noi" (Gv 17, 11).


Quando verrà la pienezza dei tempi, il «giorno di Dio», sull'umanità intera sarà riversata una tale potenza di fuoco di Spirito Santo che gli uomini, penetrati da questo Fuoco, saranno trasformati nell'anima e nel corpo: cieli e terre nuove.

I corpi perderanno tutte le incrostazioni di peccato e di sensualità ("la terra e quanto è in essa sarà distrutta") e saranno resi capaci di recepire l'azione dello Spirito e di lasciarsi guidare da Lui. Scompariranno le nebbie dagli spiriti ("i cieli si dissolveranno"), e questi avranno pienezza di Luce e di Amore che li farà agire in armonia perfetta con i corpi.
Tutti gli uomini, rigenerati nello spirito e nel corpo, formeranno una unità perfetta tra di loro e con Dio: saranno "un cuor solo e un'anima sola" (Atti, 4, 32), saranno "nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia" (2 Pt. 3, 13). Quello che risulta evidente, in 2 Pt e in Mt 24, è che gli "ultimi tempi" saranno molto duri per l'umanità perché - mentre Dio tacerà (Mt 24,29) - l'inferno griderà la sua rabbia con "carestie, terremoti, dilagare dell'iniquità, tribolazione grande..." (Mt 24,7 ss.) per far cadere le vecchie strutture.


Noi, in questo clima di caos e di tenebre, che dobbiamo fare? Gesù ci rassicura: "Guardate di non allarmarvi; "E’ necessario che tutto questo avvenga" (Mt 24, 6), e Giovanni Paolo II - Papa e Pastore, Sacerdote e Profeta dei nostri tempi - ci indica la via da seguire nella «Dives in Misericordia»:


«Nel nome di Gesù Cristo crocifisso e risorto, nello spirito della stia missione messianica, che continua nella storia dell'umanità, eleviamo la nostra voce e supplichiamo perché, in questa tappa della storia, si riveli ancora una volta quell'azione che è, nel Padre, e per opera del Figlio e dello Spirito Santo si dimostri presente nel mondo contemporaneo, è più potente del male: più potente del peccato e della morte » (Dives in Misericordia, VIII, 15).

Obbedendo alla voce del Pastore, invece di disperarci in gratuite elucubrazioni sul come si manifesterà l'ira di Dio, viviamo con pienezza la nostra dimensione di figli, pregando il Padre di liberarci dal male; chiedendoGli misericordia, forza e spirito nuovo per tutti. Egli ci ascolterà, perché Egli vuole aiutarci più di quanto noi vogliamo essere aiutati, e perché è fedele alla sua promessa. Egli ci libererà dal male, cioè interverrà con la sua potenza non per distruggere l'uomo, ma per allontanare l'oppressore che "ha fatto molto male" (GI 2,20) alla sua creatura, e stringerà questa a sé, per sempre.
Si, la Chiesa è nel caos, non ci sono più sacerdoti-guida, gli uomini sono in uno sbandamento totale sia sul piano spirituale che su quello materiale, ma non bisogna scoraggiarsi:
«la Chiesa stessa deve essere costantemente guidata dalla piena coscienza che... non le è lecito, a nessun patto, di ripiegarsi su se stessa. La ragione del suo essere è, infatti, quella di rivelare Dio, cioè quel Padre che ci consente di essere "visto" nel Cristo» (Dives in Misericordia, VIII, 15).

Questo è il tempo del Padre, il tempo della Misericordia. Tanto più profonde le tenebre, tanto più generale il caos, tanto più splendida sarà la Luce e più pieno il trionfo della Misericordia del Padre:
«Quanto più la coscienza umana, soccombendo alla secolarizzazione, perde il senso del significato stesso della parola misericordia, quanto più, allontanandosi da Dio, si distanzia dal mistero della misericordia, tanto più la Chiesa ha il diritto e il dovere di far appello al Dio della misericordia con "forti grida". Queste "forti grida" debbono essere proprie della Chiesa dei nostri tempi, rivolte a Dio per implorare la sua misericordia, la cui certa manifestazione essa professa e proclama come avvenuta ma Gesù crocifisso e risorto, cioè nel mistero pasquale. E' questo mistero che porta in sé la più completa rivelazione della misericordia, cioè di quell'amore che è più potente della morte, più potente del peccato e di ogni male, dell'amore che solleva l'uomo dalle abissali cadute e lo libera dalle più grandi minacce » (Dives in Misericordia, VIII, 15).

Eliminiamo le sterili polemiche, finiamola di segnarci l'un l'altro a dito accusando questi o quello di tutti i mali. Questo è il gioco dell'inferno che non vuole farci aggrappare all'unica fonte vera di salvezza: la Misericordia del Padre. Siamo in una spirale di odio che può essere spezzata solo dall'Amore di Dio Padre, e il Papa - profeta di misericordia che echeggia la misericordia di tutti i profeti - ci ha mostrato la strada: che aspettiamo a percorrerla? Chiediamo "con forti grida" la misericordia per tutti, e sperimenteremo che "il Signore è rifugio al suo popolo" (G14,16).


Capiremo finalmente che Dio è Padre, solo Padre che, con infinito amore di Padre, si china sulle sue creature pestate dal male e le stringe a sé. Con il calore del suo Amore darà nuovo alito di Vita ai suoi figli, in una nuova creazione con la quale saranno rigenerati nell'anima e nel corpo:
"Ecco infatti io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente, poiché si godrà e si gioirà sempre di quello che sto per creare, e farò di Gerusalemme una gioia, del suo popolo un gaudio. Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo. Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia... Prima che mi invochino, io risponderò; mentre ancora stanno parlando, io già li avrò ascoltati. Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme, il leone mangerà la paglia come un bue, ma il serpente mangerà la polvere, non faranno né male né danno in tutto il mio santo monte. Dice il Signore". (Is 65,17-25) 

Questo "dice il Signore", e la parola del Signore è già realtà viva. Sta a noi accelerare i tempi di questa stupenda realtà con:
"un grido che implori la misericordia secondo la necessità dell'uomo nel mondo contemporaneo. Questo grido sia denso di tutta quella verità sulla misericordia, che ha trovato così ricca espressione nella Sacra Scrittura e nella Tradizione, come anche nell'autentica vita di fede di tante generazioni del Popolo di Dio. Con tale grido ci richiamiamo, come gli scrittori sacri, al Dio che non può disprezzare nulla di ciò che ha creato, al Dio che è fedele a se stesso, alla sua paternità e al suo amore". (Dives in Misericordia, VIII, 15)

Padre Andrea D'Ascanio

"La Madonna e molto piu bella di quanto io l'abbia dipinta!



Il Beato Angelico, giovane frate, ritornava una sera al convento, recitando il Rosario. Attraversava la campagna. Gli apparve la Regina del Cielo; tanti Angeli le stavano vicino, cantando ed intrecciando una corona di rose. Il frate interruppe la recita del Rosario per contemplare quella scena di Paradiso. Gli Angeli interruppero pure il canto e lasciarono incompiuta la corona di rose. Sorpreso, il Beato Angelico ripiglio la preghiera e gli Angeli ricominciarono a cantare; ad ogni Ave Maria, una nuova rosa veniva inserita nella corona. Terminato il
Rosario, il serto di rose fu presentato dagli Angeli a Maria. Il frate non dimentico piu la visione. Si sforzo di riprodurla in pittura. Trascorse la vita nella preghiera e nel lavoro, lasciando una grande quantita di quadri, rappresentanti la Madonna e gli Angeli.
Negli ultimi istanti della vita, miro a lungo in alto, quasi trasfigurandosi in viso per l'emozione; poi esclamo: La Madonna e molto piu bella di quanto io l'abbia dipinta! E spiro'.

Non tardare Gesù, non tardare!



Salvaci, Signore Gesù!
Vieni presto, amato nostro Signore.
Torna a noi come quando
stavi con i tuoi primi apostoli.
Torna a donarci di Te.
Vieni, Signore Gesù, vieni!

Noi Ti supplichiamo, Ti adoriamo,
Ti benediciamo, Ti ringraziamo
per il tuo grande amore per noi
e Ti attendiamo con il nostro cuore
che arde d’amore per Te!

Non tardare Gesù, non tardare!
I tuoi figli fremono nell’attesa di Te.
Tu sei il nostro Unico Amore,
il nostro Unico Bene.
Non permettere a satana
di farci ancora del male.
Vieni, Signore Gesù, vieni!

IL SEPOLCRO È NEL SILENZIO MA TUTTO STA PER ESPLODERE NELLA MERAVIGLIA DI DIO!



Maria Santissima vi invita alla riflessione.

Non siate stolti, o uomini, il malvagio re sta mettendo in atto il suo piano diabolico.
Questa Umanità subirà il grande martirio se non si metterà nelle mani del suo Dio Amore.

Avanti figli miei, non demordete, camminate con fermezza sulla via del vostro Dio, Egli vi attende per onorarvi di tutto il suo Amore.
Figli di Gerusalemme, avviatevi alla Risurrezione di Gesù con il cuore puro, mettete in voi la sua luce e donategli tutto di voi.
È giunto il tempo del raccolto.

I figli di Dio saranno presi tra le sue braccia e cullati al suo Seno,
rinverdirete in Lui, sarete i suoi tralci,
Egli, la Vite, vi terrà ben custoditi a Sé.

Figlioli, Dio viene a voi nella sua grande misericordia perché possiate ancora sperare nella salvezza.
La Torre di Babele è caduta, i traditori ora piangeranno lacrime di sangue, il supplizio è in atto, nulla potrà salvare l’uomo iniquo, colui che è segnato in Satana.
Fiori del mio Giardino, tanto attendo cogliervi e posarvi sul mio santo Altare dove troverete la felicità eterna. Miei amati bambini non fatevi distrarre dalle luci di questo mondo, tutto è ormai nel buio profondo della tenebra, nulla resterà in piedi di ciò che non appartiene a Dio, al Dio Creatore.
Muovete i vostri cuori all’Altissimo, gridate a Lui tutto il vostro desiderio di essere da Lui presi e posati nel suo immenso amore.

Gradite, figlioli, questo dono d’amore del vostro Dio, che oggi si è fatto Pane spezzato per voi. Dategli il vostro tutto come Lui ha donato il suo Tutto per voi. Rifocillati al suo Seno sarete nuovi e una nuova vita godrete nelle meraviglie eterne, quelle che il Padre vostro ha preparato per i suoi figli.

Il Sepolcro è nel silenzio ma tutto sta per esplodere nella meraviglia di Dio!
Ecco figli miei, ecco a voi la grazia del Supremo Dio Re.

Egli Risorge per tutti i suoi, viene a prenderli in Sé.
Giubilate figli miei, il vostro Dio ha fatto di voi un regno di sacerdoti.

Vi amo infinitamente e attendo l’attimo del rapimento per finalmente congiungere a noi i figli dell’Eterno Amore.
Domani festeggeremo la Risurrezione! Giubilo e vittoria per i figli del Re!
Carbonia 11.04.2020