venerdì 17 settembre 2021

DIO PADRE - QUESTI PECCATI, CHE VOI DITE VENIALI, SONO ANCORA PECCATO

 


DIO PADRE     

QUESTI PECCATI, CHE VOI DITE VENIALI, SONO ANCORA PECCATO


Rosario serale


Temi:

Voglio anche anime che creino legami molto intimi con Me, con il vostro Dio. Non è questo un grande onore per voi, miei piccoli?

Il Paradiso, il dono che abbiamo per voi, è un dono alla Fede che avete ora e che finirà quando tornerete nel Regno dei Cieli.

La tua missione è più degna e importante che essere preoccupato, pensando a quello che ti succederà oggi, domani o il giorno dopo, che la tua preoccupazione è di essere intimamente con Me, salvando le anime.

Poco meditate l'esperienza del mio Spirito Santo in voi, poco approfittate di Lui, potreste fare tante cose perfette se vi lasciaste guidare pienamente dal mio Spirito Santo che abita in voi.

Vi invito allora, miei piccoli, ad essere una di quelle anime intime in cui posso ricaricarmi e riposare.


Messaggio di Dio Padre a J. V. (13 marzo 2014)


Primo mistero. Dio Padre parla.


Circa: Voglio anche anime che creino legami molto intimi con Me, con il vostro Dio. Non è questo un grande onore per voi, miei piccoli?

Figlioli, voglio farvi un appello speciale. Ho bisogno di anime dedicate a Me, anime che sono come Me, nel senso che sono praticamente completamente dedicate a Me, nella preghiera, nel pensiero, che mi assistono come Io assisto voi, miei piccoli.

Io ti amo tanto e tu sai che puoi contare su di Me in qualsiasi momento, perché io sono il tuo Dio. Vi conosco anche nel più intimo e, perciò, voglio anime sulle quali appoggiarmi, come mi appoggiai, all'inizio, con i vostri genitori Adamo ed Eva, dove ero tutto per loro, ed essi parlavano con Me, chiedevano il mio consiglio, la mia saggezza, il mio appoggio, erano totalmente uniti a Me.

Io sono il vostro Dio e vi ho detto che in realtà non ho bisogno di nessuno per essere completo, ma vi ho creato e vi amo e l'Amore creerà sempre dei legami, così, anche se siete piccoli, insignificanti, amandovi, come vi amo, si crea già un legame ed è per questo che mi prendo cura di voi in ogni momento e cerco di farvi il meglio della Mia Creazione, ma pochi sono quelli che rispondono.

Come Io creo dei legami con voi, voglio anche che le anime creino dei legami molto intimi con Me, con il vostro Dio. Non è questo un grande onore per voi, miei piccoli? Leggete le Scritture, vedete nei tempi antichi come c'erano certe persone che creavano legami con Me e queste diventavano speciali davanti al popolo, non sempre ben accettate, ma il popolo aveva anche un rapporto molto speciale quando queste persone ricevevano, da Me, istruzioni e aiuto, affinché il popolo andasse avanti.

In tutto il mondo, infatti, ho delle anime che hanno creato dei legami con Me e che andranno a difendere il mondo intero contro gli attacchi di Satana e contro tutto ciò che viene a voi. Saranno i vostri intercessori davanti a Me, pregate per loro, perché si daranno anima e corpo a Me.

L'amore, creando dei legami, diventa molto forte e solo in questo modo il male può essere distrutto. Per le vostre povere forze umane, il male di Satana è molto potente, ma creando dei legami d'Amore con Me, il suo potere diminuisce ed egli non può più fare nulla contro tutte quelle anime che sono protette da questo legame d'amore.

Come vorrei, miei piccoli, che tutti voi rispondeste a questa richiesta. Certo, l'avrete nel Regno dei Cieli, ma lì sarà diverso perché, in questo momento, state vivendo nella Fede e nel Regno dei Cieli non ci sarà più la Fede, sarete già perfettamente uniti a Me.

Perciò, miei piccoli, cercate in voi stessi questo bisogno di Me. Chiedetemi aiuto, perché se volete veramente essere uniti a Me, Io vi prenderò, vi plasmerò e così potremo creare quei legami che saranno una protezione per l'umanità. La lotta sarà forte, ma non temete, miei piccoli, il mio Amore darà una lezione a Satana, egli capirà che l'Amore sarà sempre molto, molto più forte dell'odio e del male che possiede.

Godete con Me, miei piccoli, d'ora in poi, questi legami d'Amore, perché voglio che siate miei, voglio che vi occupiate di Me, vostro Padre, vostro Dio, vostro Creatore, come Io mi occupo di voi, anche se siete piccoli e insignificanti. Vi chiedo, con questo, di diventare molto intimi con Me e di prepararvi così a vivere eternamente nel mio Amore.

Grazie, miei piccoli.


Secondo mistero. Dio Padre parla.

Riguardo a: Il cielo, il dono che abbiamo per voi, è un dono alla Fede che avete ora e che finirà quando tornerete al Regno dei Cieli.

Figli miei, sento i vostri lamenti, sento il dolore nel vostro cuore che mi chiama, perché siete oppressi dai governi, dalla malvagità di Satana, dalla malvagità di coloro che vi circondano, ma avete la mia promessa nelle Sacre Scritture, che tutti coloro che vi opprimono, che tutti coloro che hanno fatto accordi con il nemico, che tutti coloro che lavorano in segreto con il vostro nemico, Satana, saranno esposti, le loro azioni saranno conosciute, tutto il male che hanno fatto sarà visto, conoscerete perfettamente il male che vi hanno fatto e la punizione che riceveranno. Ma è qui che deve crescere la vostra Carità verso di loro, sono vostri fratelli, certamente, avranno un castigo per il male che hanno commesso, per gli abusi, per le ingiustizie, ma Mio Figlio, ha anche pagato per loro e la Carità consiste nel fatto che voi pregate per loro, che, certamente, nel loro Giudizio e prima del loro Giudizio, la vergogna darà loro di essere stati esposti davanti a tutta l'umanità, davanti al popolo che hanno oppresso, davanti a coloro che, forse, sono morti, perché loro stessi hanno ordinato di assassinarli.

Prega per loro, affinché io abbia compassione di questi tuoi fratelli, che hanno continuato a vivere nel male e non hanno risposto al mio Bene, che ho cercato tanto di raggiungere, ma non l'hanno accettato.

Molto male è commesso dai vostri fratelli e sorelle che vi opprimono, che prendono da voi ciò che è vostro ingiustamente. Certamente, in qualche modo, pagheranno prima qui sulla terra per il male che hanno commesso e soffriranno dopo. Soffriranno, ma ripeto ancora, Miei piccoli, non compiacetevi di questo, non conoscete la loro storia, non conoscete l'educazione che i loro genitori hanno dato loro, o forse hanno anche evitato di parlare loro di Me. La carità deve sempre sgorgare dal tuo cuore verso i tuoi fratelli, specialmente verso quelli che hanno più bisogno della Mia Grazia.

Mio Figlio ha vissuto sulla terra, ha vissuto tra gli uomini e ha sofferto tutte queste ingiustizie, mali, repressioni, attentati, tante cose che ha sofferto per salvare tutti voi. Se ha fatto questo per ognuno di voi, non merita che anche voi gli offriate le vostre pene?

Tu sei anche sulla Terra per mitigare tutti i dolori che Lui ha sopportato e non solo i suoi, ma quelli di tutta l'umanità, di tutto l'Universo. Quando offrite anche le vostre pene, mitigate a Lui tutto ciò che ha sofferto per la vostra redenzione. Amatelo come Lui vi ama, amatelo per la sua dolorosa donazione, per ognuno di voi. Amatelo per i suoi continui sacrifici, per riscattare ognuno di voi e coloro che vivono nel peccato grave. Amalo, perché Lui ti ama in modo infinitamente grande e con un Amore che tu non potresti capire perché ha aperto completamente il suo Cuore per te. AmateLo per ringraziarLo di tanti favori, ma soprattutto del Suo dono per la vostra salvezza. Amatelo perché condivide con voi il suo Amore che è il mio Amore e, questo Amore, ora lo avete nel vostro cuore e, in questo modo, anche voi potete amare e salvare i vostri fratelli. Amatelo perché è il vostro Dio, è mio figlio, è vostro fratello e avete imparato molto da lui, perché vi ha lasciato tutta una scuola d'amore. Amalo, perché nonostante il tuo peccato, la tua indifferenza, il modo brutto in cui a volte lo tratti, Lui ti ama ancora. Lui è Fedele nel Suo Amore, nonostante quello che Gli fate. Amatelo perché è l'Amore, perché è mio figlio, perché io sono l'Amore e perché vogliamo che anche voi facciate parte del nostro Amore.

Siate grati, miei piccoli, con tutto il cuore, di avere un Dio che vi ama infinitamente, nonostante la vostra piccolezza, nonostante i vostri peccati, la vostra indifferenza, le vostre dimenticanze, i vostri errori.

Chiedete il Nostro Amore per tutti i vostri fratelli e sorelle che non lo cercano, che non lo vivono, che lo rifiutano, che non sono interessati ad esso, che non hanno trovato il suo vero valore, che hanno confuso il Nostro Amore con l'amore mondano.

Ringrazia con tutto il cuore Noi, la Nostra Santissima Trinità, per il dono della vita e per tante bellezze, benedizioni, Grazie, doni, virtù con cui ti abbiamo donato durante la tua vita.

La vita è un dono per la vostra anima, potete imparare tanto da Noi, dovete imparare tanto dalla Vita del Cielo, chiedete aiuto ai vostri santi angeli custodi, agli arcangeli, a tutti i cori celesti, angelici, affinché vi insegnino ad amare Noi, nella nostra Santissima Trinità.

Chiedi agli angeli del cielo di insegnarti a rispettarci, a rispettare il tuo Dio, a lodarlo, a goderlo, a viverlo, non c'è niente di più bello per un'anima che avere una coesistenza intima e costante con Me, con il tuo Dio, nella mia Santissima Trinità. Non sprecate dunque, miei piccoli, il dono della vita, la Fede, le Virtù che vi sono state prestate per la vostra missione sulla Terra. Ora vivete con un velo davanti agli occhi, ma non immaginate qual è il valore della Fede, che è immenso e che, grazie alla Fede, riceverete grandi doni quando rimarrete uniti e credenti, anche senza vedere. Il Cielo, il dono che abbiamo per voi, è un dono alla Fede che avete ora e che finirà quando tornerete al Regno dei Cieli. La Fede Assoluta è la vostra chiave per entrare con sicurezza nel Regno dei Cieli, coltivatela, perché il vostro posto vi aspetta.

Grazie, miei piccoli.


Terzo mistero. Dio Padre parla.

Su: La tua missione è più degna e importante che essere preoccupato, pensando a quello che ti succederà oggi, domani o il giorno dopo, lascia che la tua preoccupazione sia di essere intimamente con Me, salvando le anime.

Figli miei, non abbiate paura di quello che succede intorno a voi, Satana vuole portarvi via la mia Pace, che deve abitare pienamente nel vostro cuore, in tutto il vostro essere.

Egli sa quali sono le Virtù ed è per questo che vi attacca, affinché perdiate la Fede, la fiducia e l'amore per Me, il vostro Dio.

Dovete sempre mantenervi nella Fede assoluta, non fate caso ai suoi attacchi, perché appena arrivano, devono andare, ma se avete fretta di loro, se vi preoccupate delle bugie che vengono trasmesse, allora cadrete nelle sue reti.

E così, in questo modo, ingenuamente o per paura, si possono commettere gravi colpe. Tenetevi uniti a Me, miei piccoli, e così uniti, da cuore a cuore, alla Pace che Io posso darvi, se me la chiedete, vedrete come gli avvenimenti intorno a voi, che iniziano e crescono, poi cadono e vengono dimenticati.

Quando metti tutta la tua attenzione sulle tue paure e su qualcosa che accade intorno a te, lascia il cuore molto inciso in esse e quegli eventi non si dimenticano ed è questo che devi rimuovere da dentro di te, perché se continui a pensare quei pensieri, perderai continuamente la pace che è così importante per te, perché se qualcuno è continuamente attaccato, il tuo corpo soffre, la tua anima è anche piena di molto dolore e di preoccupazioni, e così il tuo corpo e la tua anima sono minati, perché non hai fiducia nelle mie cure, non hai fiducia nelle mie parole e in tutto l'Amore che riverso su di te.

Il male finirà non appena lo scaccerete dalla vostra mente e non gli presterete attenzione.

Mantenetevi in preghiera, in uno stato di Grazia e vedrete come vincerete Satana. Voi siete sulla terra per servirMi e non per farvi preoccupare di ciò che Satana può farvi attraverso i vostri fratelli o direttamente. La tua missione è più degna e importante che essere preoccupato, pensando a quello che ti succederà oggi, domani o il giorno dopo, fa che la tua preoccupazione sia quella di essere intimamente con Me, salvando anime, vivendo in pace e in armonia con la natura che ti circonda, che Mi obbedisce ed è con Me.

Preghiera, preghiera continua, miei piccoli, e vedrete che vi porterà la pace interiore che manca a molti di voi.

Grazie, miei piccoli.


Quarto mistero. Dio Padre parla.

Su: Poco meditate sulla vivacità del mio Spirito Santo in voi, poco approfittate di Lui, potreste fare tante cose perfette se vi lasciaste guidare pienamente dal mio Spirito Santo che abita in voi.

Figlioli, perché è così difficile per voi vivere nel bene? Nei tempi antichi, dopo il peccato originale, certamente il mondo viveva nelle tenebre, viveva nelle tenebre, ma l'uomo poteva mantenersi nel bene se voleva, perché dentro di te abita il Mio Santo Spirito, che ti dice cosa è bene e cosa è male, ti guida, guida i tuoi passi, guida la tua vita, se tu lo permetti.

Voi meditate poco l'esperienza del mio Spirito Santo in voi, approfittate poco di Lui, potreste fare tante cose perfette se vi lasciaste guidare pienamente dal mio Spirito Santo che abita in voi. Come vi dicevo prima, vi manca molta Fede e mancando la Fede, non vi rivolgete al mio Spirito Santo che abita in voi, per consigliarvi, per insegnarvi cos'è la perfezione, per parlarvi di Me, per parlarvi di mio Figlio.

Voi cercate grandi tesori e conoscenze rare e antiche, per sentirvi migliori degli altri, e non vi rendete conto che non dovete cercare esteriormente di essere migliori, ma dovete cercare nel vostro cuore Colui che vi può dare tutto, che è il mio Santo Spirito.

Non sprecate dunque la Sua Saggezza, la Sua Guida Suprema, affinché la vostra vita sia guidata correttamente e non abbiate inciampi gravi o minori, voi avete il Cielo in voi perché Io, nel Mio Santo Spirito, sono Vivente in voi.

Quando un bambino conosce la Mia Presenza in lui, e la apprezza, e la fa crescere, non si sente più solo, può vivere nel mondo, correttamente, perché è guidato dal Mio Santo Spirito, tutto funziona meglio per lui che per gli altri, perché sa ascoltare la Saggezza Divina che scaturisce da dentro di lui. Un'anima che sa essere sostenuta dal Mio Santo Spirito avrà molti successi durante la sua esistenza, mentre altri cadranno e cadranno continuamente, perché vorranno fare tutto con le loro povere forze umane, con le loro poche capacità, perché così è l'uomo quando cerca di vivere per se stesso e confidando in se stesso, non è niente e colui che confida in Me, vostro Dio, dà lezioni anche ai sapienti e agli intelligenti, come dicono le Scritture. Un'anima semplice fa vergognare coloro che pensano di essere saggi, umanamente parlando, e che non si rivolgono a Me.

Sii semplice, affinché Io possa darti la Mia Immensità.

Grazie, miei piccoli.


Quinto mistero. Dio Padre parla.

Su: Vi invito allora, miei piccoli, ad essere di quelle anime intime, nelle quali posso ricaricarmi e riposare.

Figlioli, quando diventerete piccoli, semplici, umili e quando aprirete il vostro cuore e vi unirete al mio Cuore, difficilmente commetterete colpe gravi contro il mio Cuore, contro le Leggi che vi ho dato, perché i bambini sono così e per questo Mio Figlio vi ha chiesto di essere come i bambini, affinché tu non commetta colpe gravi che danneggino il Mio Cuore, perché, anche, quando commetti colpe gravi, il tuo cuore è danneggiato, perché non riceve pienamente le Mie Grazie e, così, la tua anima diventa sterile, senza forza, non cresce, non porta frutto, perché il peccato grave ti separa da Me, tuo Dio.

D'altra parte, le piccole anime semplici, che lottano e cercano di stare con Me, difficilmente commettono queste gravi colpe che fanno perdere la Grazia e mi tradiscono. Non potete immaginare, Miei piccoli, la gioia che Mi danno le anime che cercano di stare con Me e portano molto frutto. Io vizio quelle anime, le riempio della Mia Bontà, mi danno molta soddisfazione e si rallegrano di sapere che Io mi rallegro.

Datemi, miei piccoli, molte gioie, toglietemi i dolori che mi danno tante altre anime, anime che vivono per il male, per il peccato, che non rispettano i Comandamenti che vi ho dato, che non apprezzano il mio Amore.

Un'anima che si dà completamente a Me può salvare tutta una città, e tu lo sai per la Mia Misericordia, questa è la forza che un'anima acquisisce riempiendosi di Me, lavorando per Me, vivendo il Mio Amore.

Permettetemi, miei piccoli, di coccolarvi e di togliervi i dolori che tante anime mi infliggono. Io sono un Dio molto sensibile e per questo voi credete che i vostri piccoli difetti non facciano tanto male al Mio Cuore, e non è così, Miei piccoli, Mi fanno male, e molto. Quei peccati, che voi dite veniali, sono ancora peccati e vanno sempre contro le mie leggi e il mio amore.

Perciò, cercate di mantenervi nella perfezione, chiedete il Mio aiuto, affinché siate santi e in questo modo, non danneggerete più il Mio Cuore e affinché Io vi conduca ad alti gradi di perfezione, affinché raggiungiate la vostra santità e, mentre effonderò su di voi le Mie Benedizioni, comincerete a capire perfettamente cosa significa vivere uniti a Me e capirete la ragione delle Mie gioie e la ragione delle Mie pene e Mi accompagnerete in esse perché capirete meglio il vostro Dio.

Le anime sante capiscono tutto questo perché Io glielo permetto ed è per questo che non si separano da Me, perché entrano in una tale intimità spirituale nel Mio Cuore che rimangono con Me, per accompagnarmi in ogni momento, godendo con Me, ma anche soffrendo con Me.

Vi invito allora, miei piccoli, ad essere una di quelle anime intime, in cui posso ricaricarmi e riposare.

Grazie, miei piccoli.


giovedì 16 settembre 2021

LA VITA DI SAN BENEDETTO

 


Il miracolo di sua sorella Scolastica 

Gregorio: Credi, Pietro, che al mondo ci sia stato uno più degno di Paolo?  Eppure egli supplicò tre volte il Signore per essere liberato dallo stimolo della  carne, e non riuscì ad ottenere quanto voleva.

Perciò è necessario che io ti racconti come ci fu una cosa che il venerabile  Benedetto, desiderò, ma non gli fu concesso di ottenerla.

Egli aveva una sorella di nome Scolastica, che fin dall'infanzia si era anche lei  consacrata al Signore. Essa aveva l'abitudine di venirgli a fare visita, una volta  all'anno, e l'uomo di Dio le scendeva incontro, non molto fuori della porta, in un  possedimento del Monastero.

Un giorno, dunque, venne e il suo venerando fratello le scese incontro con  alcuni discepoli. Trascorsero la giornata intera nelle lodi di Dio ed in santi colloqui,  e quando cominciava a calare la sera, presero insieme un po' di cibo. Si  trattennero ancora a tavola e col prolungarsi dei santi colloqui, l'ora si era protratta  più del consueto.

Ad un certo punto la pia sorella gli rivolse questa preghiera: "Ti chiedo proprio  per favore: non lasciarmi per questa notte, ma fermiamoci fino al mattino, a  pregustare, con le nostre conversazioni, le gioie del cielo... ". Ma egli le rispose:  "Ma cosa dici mai, sorella? Non posso assolutamente pernottare fuori del  monastero".

La serenità del cielo era totale: non si vedeva all'orizzonte neanche una nube. Alla risposta negativa del fratello, la religiosa poggiò sul tavolo le mano a dita  conserte, vi poggiò sopra il capo, e si immerse in profonda orazione. Quando  sollevò il capo dalla tavola si scatenò una tempesta di lampi e tuoni insieme con un diluvio d'acqua, in tale quantità che né il venerabile Benedetto, né i monaci  ch'eran con lui, poterono metter piedi fuori dell'abitazione.

La santa donna, reclinando il capo tra le mani, aveva sparso sul tavolo un  fiume di lagrime, per le quali l'azzurro del cielo si era trasformato in pioggia.  Neppure ad intervallo di un istante il temporale seguì alla preghiera: ma fu tanta la  simultaneità tra la preghiera e la pioggia, che ella sollevò il capo dalla mensa  insieme ai primi tuoni: fu un solo e identico momento sollevare il capo e  precipitare la pioggia.

L'uomo di Dio capì subito che in mezzo a quei lampi, tuoni, e spaventoso  nubifragio era impossibile far ritorno al monastero e allora, un po' rattristato,  cominciò a lamentarsi con la sorella: "Che Dio onnipotente ti perdoni, sorella  benedetta; ma che hai fatto?". Rispose lei: "Vedi, ho pregato te e non mi hai  voluto dare retta; ho pregato il mio Signore e lui mi ha ascoltato. Adesso esci  pure, se gliela fai: e me lasciami qui e torna al tuo monastero".

Ormai era impossibile proprio uscire all'aperto e lui che di sua iniziativa non  l'avrebbe voluto, fu costretto a rimaner lì contro la sua volontà. E così trascorsero  tutti la notte vegliando e si riempirono l'anima di sacri discorsi, scambiandosi a  vicenda esperienze di vita spirituale.

Con questo racconto ho voluto dimostrare che egli ha desiderato qualcosa, ma  non riuscì ad ottenerla. Certo, se consideriamo le disposizioni del venerabile  Padre, egli avrebbe voluto che il cielo rimanesse sereno come quando era  disceso; ma contrariamente a quanto voleva, si trova di fronte ad un miracolo,  strappato all'onnipotenza divina dal cuore di una donna.

E non c'è per niente da meravigliarsi che una donna, desiderosa di trattenersi  più a lungo col fratello, in quella occasione abbia avuto più potere di lui perché,  secondo la dottrina di Giovanni: "Dio è amore"; fu quindi giustissimo che potesse  di più colei che amava di più!

Pietro: confesso che mi piacciono moltissimo questi racconti.

tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno

Vi dico: il tempo che vi è concesso è minimo, non vi accada di sprecare questo come già avete fatto nel passato.

 


Gesù 29-01-2002

I cuori che veramente si sono aperti, vedranno i tempi nuovi e la terra sfolgorante della Mia Luce…

Prima della Perfetta Giustizia voglio abbracciarvi tutti con le Ali della Mia Infinita Misericordia.    Il Mio Vicario in terra parla e non tace,  Io, Io Gesù parlo con le sue labbra ed amo con il suo cuore, i suoi passi sono i Miei Passi.      In lui c’è la Mia Presenza Viva.

Voi, uomini, lo ascoltate con ammirazione ma non fate tesoro delle sue parole, non le vivete, dite nel vostro cuore: “È bello ciò che dice ma è difficile vivere la sua parola.

Dite questo perché siete ribelli che non vogliono divenire docili, siete peccatori che restano volentieri nel fango del peccato!    Ebbene, vi dico: il tempo che vi è concesso è minimo, non vi accada di sprecare questo come già avete fatto nel passato.

Vi dico che l’uragano che è in arrivo non lascerà neppure una pianta dalle radici deboli, la sua furia trascinerà ogni cosa, solo le querce resisteranno solide e maestose, neppure un loro ramo sarà spezzato.

Esse solo vedranno l’Alba nuova rifulgere ed in Essa vivranno.

La terra avrà solo querce solide e maestose, il resto non ci sarà più, la furia del vento, la forza dell’acqua, l’ardore del fuoco opererà la grande purificazione.


Maria Santissima 29-01-2002

Vi dico con tanto Amore: siate come bimbetti che si stringono fiduciosi alla madre e si lasciano condurre dove ella vuole senza chiedere nulla, affidatevi a Dio che vi ama, vi ama immensamente, che vi conosce, vi conosce perfettamente, che vi desidera, vi desidera ardentemente.

Gesù viene vicino a ciascuno di voi e vi invita, figli: cari figli, questo è un tempo speciale e meraviglioso, accogliete subito l’Invito Suo e non trovate mille scuse, pretesti, per rimandare…

Vivete come amici di Dio ogni giorno, amando quello che Egli ama, rispettando ciò che Egli rispetta.

Quando alla sera prendete riposo dalla fatica quotidiana, pensate a ciò che avete fatto durante il giorno, pensate all’amore che avete dato o negato.     Gioite per quello che avete dato, riflettete su quello negato.

Figli cari e tanto amati, non sparlate l’uno dell’altro perché chi sparla del prossimo offende gravemente Dio e, se si accosta alla SS.Eucarestia, profana il Sacramento e mangia e beve la sua condanna.

Amatevi, figli cari, accoglietevi, perdonatevi, aiutatevi con cuore sincero.

Desidero che, per ognuno di voi, il Mio adorato Gesù scriva alla fine del libro della vita la parola ‘Amore’ a lettere d’oro.

Fate come vi ho detto giorno dopo giorno, già i Miei Occhi vedono brillare le prime lettere, siate perseveranti e Dio scriverà anche le conclusive.


ESISTENZA E NATURA DI DIO

 


Funzione della ragione e della cultura nella teologia. 

8 — Insistendo sul processo teologico come fu attuato nella Summa Theologiae, intendiamo di giustificarne il valore. Ma non vogliamo sostenere che proprio della teologia sia puramente dedurre delle conclusioni di principi rivelati. Come è possibile infatti dedurre conclusioni vere e proprie che spieghino il reale ricco contenuto dei principi rivelati, se non approfondendo la conoscenza dei principi stessi, con lo studiarne seriamente le fonti‘, cioè la Scrittura e la Tradizione che nei Padri ha il suo canale sacro? Se alla Scolastica decadente si può fare il grave appunto di aver trascurato questo necessarissimo studio, sarebbe supremamente ingiusto fare un tale rimprovero a S. Tommaso, che per i Padri ebbe la più grande venerazione e il più assiduo studio specialmente nella contemplazione della verità nelle questioni di S. Scrittura. Ma anche in questo è necessario l‘uso della dialettica, come si riscontra in particolare negli scritti dei santi [Padri].... ». (1 Sent, Prol., q. 1, a. S.).  Questa dottrina sulla natura della teologia è applicata in modo vivo in tutta la Somma. Per questo la trattazione di S. Tommaso, seguita e penetrata con attenzione, produce sull‘animo un effetto di riposante soddisfazione; che proviene appunto dal modo connaturale alla ragione, con cui egli procede. Dottrina teologica autentica, non immessa nel dogma dalla filosofia, ma dedotta dai dogma, usando della filosofia ancella e non dominatrice (q. 1, a. S., ad 2). Ancella tuttavia perfettamente libera nelle sue mosse, perchè solo così, come osserva il Gilson, può prestare la sua valida opera di prezioso servizio alla Rivelazione.  

9 - S. Tommaso  ha perfetta coscienza di quanto spetta al dominio proprio della fede e a quello proprio della ragione: distingue nettamente, più che qualsiasi teologo precedente, l‘ordine soprannaturale dall‘ordine naturale; ma non li separa, bensì li associa amichevolmente.  Oggi la dottrina dell‘Aquinate è comune, si può dire, in tutta la Chiesa; ma ai suoi tempi egli fu considerato come un innovatore e fu accusato da alcuni teologi, più pii che illuminati, di laicizzare la teologia, non solo perchè metteva a servizio di essa le dottrine profane dei filosofi (l‘accusa di alcuni modernissimi, dunque, è ben antica!); ma soprattutto, allora, perchè sembrava togliere ad essa, per abbandonarli a queste ultime, dei territori che, secondo loro, le appartenevano (cfr. SOM. FRANC., Dieu, I. p. 329).  Accusa anche questa ben inconsistente. In realtà S. Tommaso precisava i confini delle scienze profane e della teologia. La teologia è scienza e sapienza nel suo ordine; e le dottrine profane sono scienze nel loro ordine. La teologia lascia ad esse tutta la libertà di costituirsi e svilupparsi secondo la natura dei loro oggetto, secondo i loro propri principi e il loro proprio metodo. Il contatto inevitabile fra scienza sacra e scienze profane non è intrusione di quella nei domini propri di queste, pretesa di dominarle e renderle schiave; ma collaborazione amica, anche se il primato di dignità, a causa della nobiltà del suo oggetto e della fonte da cui attinge, spetta alla teologia (cfr. q. 1, a. S.).  

10 — Il giudizio che la teologia dà delle scienze, e la direzione che tiene in qualche modo su di esse, sono estrinseci; riguardano, cioè, le conclusioni delle scienze, le quali non possono essere contrarie alla verità della teologia, a causa dell‘unità del vero, che scaturisce da una stessa fonte suprema, che è Dio; e a causa dell‘unità della coscienza che non ammette- doppia verità. La teologia è nel suo pieno diritto di rigettare le conclusioni delle scienze profane realmente contrastanti con le sue verità dimostrate; ma non può pretendere di sostituirsi ad esse in nessun campo, neppur nel correggere l‘errore. Solo le scienze sono in grado di fare scientificamente questa correzione con ritorni riflessivi più esatti sul proprio oggetto e sui propri procedimenti.  

L‘espressione filosofia ancella della teologia, già antichissima, e che S. Tommaso richiama (nella q. 1, a. 4, ad 2), non ha per nulla un significato mortificante per le scienze razionali. Esse, infatti, sono libere ancelle e se rendono servigi alla teologia, ciò è un onore che le eleva, poichè entrano così, senza nulla perdere della loro libertà, in un nuovo campo, dove nuovi problemi prima sconosciuti, ma pieni di vitale interesse, sono sottoposti al loro esame e aspettano da loro una soluzione conforme a ragione, pur sotto il controllo estrinseco della Rivelazione; la quale, pur additando la mèta da conseguire e la via che vi conduce, non entra propriamente nell‘ interno dominio delle scienze, ma resta esterna, come il faro, che indica il porto e ‗la rotta da seguire, resta esterno alla nave (influsso negativo). 

 11 — I servigi che la filosofia rende alla teologia si possono così riassumere (cfr. De Trinit., q. 2, a. 3):  a) La ragione naturale, come quella che è presupposta alla fede e in qualche modo conduce a essa, dimostra i « preamboli della fede», i quali vengono esposti e difesi nell‘Apologetica.  b) Fornisce similitudini o analogie alla speculazione teologica per illustrare le verità della fede (cfr. I Cont. Gent., c. 8).  e) Presta i suoi principi alla teologia, affinché per mezzo di essi metta in evidenza e più distintamente enuclei il ricchissimo contenuto della Rivelazione; e affinché possa confutare le obiezioni portate contro la fede, mostrandone razionalmente la falsità, o almeno la mancanza di forza cogente (2 Cont. Gent., cc. 3, 4).  Questo metodo è stato applicato magistralmente da S. Tommaso. Esso ha l‘approvazione della Chiesa (cfr. Syllabus, 13; DENZ., 1713; Leone XIII, «Aeterni Patris»; Pio X, « Pascendi»; Pio XI,  « Studiorum Ducem ») ed è ricco di ottimi frutti.  A proposito dei contrasti che possono sorgere tra filosofia e teologia, ecco un bel testo di S. Tommaso che chiarisce i rapporti tra esse (De Trinit., 1. c.) : « Come la sacra dottrina si fonda sul lume della fede, così la filosofia si fonda sul lume naturale della ragione. Onde, è impossibile che gli‘ insegnamenti della filosofia siano contrari a quelli della fede.... Che se nei detti dei filosofi si trova qualcosa contrario alla fede, ciò non è filosofia, ma piuttosto abuso della filosofia per difetto di ragione. E perciò è possibile con i principi stessi della filosofia (quindi su terreno prettamente filosofico e con mezzi filosofici) confutare siffatto errore, o dimostrando che ciò che fu obiettato è affatto impossibile, o almeno che non è inoppugnabile. Questa distinzione s‘impone: come infatti le cose della fede non si possono provare dimostrativamente vere, così alcune coso contrarie alla. fede non si possono provare dimostrativamente false; ma si può sempre dimostrare che non sono necessitanti ».  La teologia è così opus fidei et rationis — opera insieme della fede e della ragione — attinge alla sorgente pura della Parola di Dio, la elabora in concetti più espressivi, per soddisfare la sete di ogni anima. I misteri divini infatti, come insegna il Concilio Vaticano I, pur restando sempre misteri, hanno una. loro intelligibilità fruttuosissima per una mente religiosa che vi si applica, appunto per l‘analogia col mondo creato e per il nesso che li lega tra loro e col fine ultimo dell‘uomo (cfr. DENZ., 1796).

  di P.Tito S. Centi  e P. Angelo Z.

LA PASSIONE DELLA CHIESA NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA

 


Roma, quanti peccati! Trame dei nemici della Chiesa, ecco i castighi: 

…Questa mattina il mio adorabile Gesù è venuto e mi ha trasportata fuori di me  stessa. Mi pareva che fosse Roma. Quanti spettacoli si vedevano in tutte le classi di  persone! Fin nel Vaticano si vedevano cose che facevano ribrezzo. Che dire poi dei  nemici della Chiesa? Come si rodono di rabbia contro di essa, quante stragi vanno  macchinando, ma non possono effettuarle perché Nostro Signore li tiene come legati  ancora. Ma quello che più mi ha fatto spavento è che vedevo il mio amante Gesù quasi  in atto di dar loro la libertà. Chi può dire quanto sono rimasta costernata? Onde,  vedendo Gesù la mia costernazione mi ha detto: “Figlia, sono assolutamente necessari  i castighi. In tutte le classi è entrato il marciume e la cancrena, quindi è necessario il  ferro e il fuoco per fare che non periscano tutti; perciò questa è l’ultima volta che ti  dico di conformarti al mio Volere, ed Io ti prometto di risparmiare in parte”. (Vol. 4°,  22.03.1901) 

"...dicono che sarà la fine del Mondo. No! No! No! E' la fine di questi tempi"

 


Martedì 4 Dicembre 2007 – Messaggio del Signore Gesù


Giuseppe Auricchia: “Pregavo intensamente per tutto quello che sta accadendo nel Mondo, vedo Gesù cosi mi dice:”

“Figlio, scrivi con attenzione queste Mie parole che sono parole veraci e di verità.
Tutti parlano della fine, tutti dicono che sarà la fine del Mondo. No! No! No! E' la fine di questi tempi.
E' la fine di questo Mondo che è assoggettato al male di questi tempi che sono corrotti e corruttibili. E' l'inizio di un mondo nuovo, simboleggiato dal Millennio Apocalittico che vivrete per entrare in questo Mondo in cui Dio rinnoverà tutte le cose, è necessario passare attraverso una dura prova che purificherà la Chiesa e l'umanità. Quando tutto vi sembrerà perduto si realizzerà tutto quello che la Madonna ha annunziato a Fatima, ciò che è putrido cadrà, ciò che cadrà, più non si rialzerà.
Allora quelli che sopravvivranno in ogni avvento, saranno ancora in vita, proclameranno nuovamente Iddio e la Sua gloria, lo serviranno come un tempo quando il Mondo non era il Mondo, non era perfetto, come tanti sono oggi imperfetti di fronte a Dio e si vantano che sono perfetti. Benedicendoti.”


La lingua biforcuta del diavolo è fra voi!

 


Non lasciatevi affascinare dalle dolci parole provenienti dalle bocche di chi vuole la vostra perdizione!

State attenti, figli Miei, e guardate dietro la facciata che il maligno ha costruito in modo che voi non scorgiate la verità. Egli vi prende in giro e quello che ancora oggi si scioglie come zucchero sulle vostre lingue presto si trasformerà in amarezza e disagio!

Il gioco per creare confusione è cominciato ed è difficile comprendere gli intrighi: soltanto ciò che il diavolo vuole vi viene mostrato, la reale verità però vi è tenuta nascosta e i suoi più malvagi malfattori vi sono presentati come benefattori e fautori di pace si addirittura come portatori di speranza!

La lingua biforcuta del diavolo è fra voi e chi non la riconosce, può facilmente andare perduto!

Pregate soprattutto lo Spirito Santo affinché vi dia la capacità di discernere perché ne avete sempre più bisogno ogni giorno che passa!

Pregate gli uni per gli altri e contro l’attuazione dei piani malvagi dell’Elite.

Siate un tutt’uno con Mio Figlio e pregate giorno e notte. Pregate il vostro Santo Angelo Custode affinchè preghi sempre con voi e con la vostra anima anche nei momenti in cui siete occupati o distratti. In questo modo la vostra preghiera non s’interrompe mai e così molte cose buone sono attuate.

La vostra Mamma Celeste

Le grandezze di Gesù

 


Elevazioni

O fortunata cessione! O onorevole privazione! O investitura ricca, regale, preziosa! O Commercio divino! O adorabile comunicazione! O ammirabile Consiglio della Sapienza increata che priva l’Umanità in Gesù della personalità umana, per conferirle la personalità divina! O privazione! O spogliazione che è tutt’assieme il fondamento della vita nuova dell’Uomo Dio e il modello della vita nuova del giusto secondo lo spirito! Come il Figlio eterno di Dio nella sua natura umana non ha personalità umana, vale a dire, sostanzialmente e personalmente non ha Io umano: così pure il figlio adottivo di Dio, sotto l’influsso della grazia, moralmente e spiritualmente non deve avere un Io umano.


Card. Pietro de Bérulle


« FIAT »

 


« FIAT »  

Luisa inizia ogni suo scritto con la parola latina “Fiat”, e non è per caso. E’ con  questa parola (“Sia fatto!”) che Dio diede inizio a tutte le sue Opere: la Creazione  (“Fiat lux!”, Gen. 1,3), l’Incarnazione del Verbo (“Fiat mihi secundum Verbum  tuum”, Lc. 1,38), la Redenzione (“…non mea voluntas, sed Tua fiat”, Lc. 22,42),  l’invocazione della venuta del suo Regno (“Fiat Voluntas tua, sicut in Coelo et in  terra”, Mt. 6,10). Questa parola riassume in sé tutto quanto Luisa ha detto e ha vissuto,  allo stesso modo che esprime tutto ciò che Dio fa, anzi, la Vita stessa di Dio, il suo Atto  eterno ed assoluto, espressione del suo Volere infinitamente Santo.  

Si deve tener presente che, sebbene in Dio tutte le cose sue formano una perfetta  Unità, tuttavia manifesta una distinzione tra la sua Divina Volontà (che è un sostantivo:  indica cioè la Sua Sostanza, appunto, quello che Egli è), ed il suo Divin Volere (che è  un verbo, sia pure sostantivato: indica la Sua Vita, quello che Dio fa), allo stesso modo  che non sono la stessa cosa “il cuore” ed il battito del cuore, oppure il motore ed il  moto del motore, e tanto meno gli effetti che esso produce. Così possiamo dire che se  “il cuore” rappresenta la volontà, “il battito” indica il volere e “il movimento” che esso  produce è figura dell’amore. Quindi, la parola “Fiat”, che troviamo spesso nelle pagine  di Luisa, in genere esprime il Volere Divino, l’Atto unico, infinito ed eterno nel quale  Dio è Colui che è, e fa tutto quello che Egli fa, l’Atto che contiene tutta la Sua Vita  Divina e le sue opere. Il “Fiat” Divino contiene tutto, fa tutto, è la Sorgente di ogni  bene e felicità…, mentre il “fiat” che l’uomo può pronunciare ha come scopo  immedisimarsi, identificarsi con il “Fiat” di Dio. 

Con la parola “Fiat” la Divina Volontà esprime tutta Sé stessa, invece altre parole  (per esempio: “OK”, va bene, d’accordo, sissignore…) esprimono soltanto un  consenso ad una determinata cosa voluta da Dio o da un altro. 

Ecco cosa è il “Fiat” Divino. Ci sarebbero tante altre cose da aggiungere: che  mentre per essere santi – anzi, per salvarsi – occorre dire con i fatti di sì a Dio, vivere  invece nella Divina Volontà è dire (inoltre) Sì con Dio, anzi, dire il Sì stesso di Dio…   E a che cosa Dio dice di Sì? Se lo dicono a vicenda le Tre Divine Persone, lo dicono  eternamente all’Umanità SS. del Verbo Incarnato, alla sua Madre SS. Lo dicono agli  infiniti Attributi di Dio: alla loro Gloria, alla loro Bontà, alla loro Sapienza, al loro  Amore, alla loro Misericordia, alla loro Giustizia o Santità, ecc. Dicono il loro Sì a tutte  le loro opere e creature, ad ogni circostanza da Dio permessa o stabilita per ognuno di  noi…   

Sì o Fiat dice Dio: perciò è giusto e necessario che l’uomo, per poter essere figlio di  Dio, dica anche lui sì o fiat. Ma il sì o fiat dell’uomo esprime solo una intenzione, un  desiderio, mentre il Sì o Fiat di Dio realizza ciò che vuole: perciò Dio desidera che il  nostro sì o fiat ed il Suo siano una sola cosa, come le poche gocce d’acqua unite al vino  nel calice per celebrare la Messa, o come una goccia d’acqua che si getta nel mare per  formare unità e così fare con Dio ciò che fa Dio e vivere con Dio quello che vive Dio. 

P. Pablo 

LE 24 ORE DELLA PASSIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO

 


QUATTORDICESIMA ORA 

Dalle 6 alle 7 del mattino Gesù di nuovo innanzi a Caifa e poi è condotto da Pilato


Mio addolorato Gesù, già sei fuori dalla prigione, sei tanto sfinito che vacilli ad ogni passo. Voglio mettermi al tuo fianco per sorreggerti quando vedrò che stai per cadere. Vedo che i soldati Ti portano innanzi a Caifa, e Tu, o mio Gesù, come sole ricomparisci in mezzo a loro, e, sebbene sfigurato, spandi luce dappertutto. Già vedo che Caifa gongola di gioia nel vederti sì malamente ridotto. Ai riflessi della tua luce si acceca maggiormente e, nel suo furore, torna ad interrogarti: “Sicché, sei Tu veramente il vero Figlio di Dio?”. E Tu, Amor mio, con Maestà suprema, con la grazia del tuo dire e col tuo solito accento dolce e commovente da rapire i cuori, rispondi: “ Sì, Io sono il vero Figlio di Dio”.  

E i tuoi nemici, sebbene sentano in loro tutta la forza della tua parola, soffocando tutto, senza voler sapere altro, ad unanime voce gridano: “È reo di morte, è reo di morte!”. Caifa conferma la sentenza di morte e T’invia a Pilato. E  Tu, mio condannato Gesù, accetti questa sentenza con tanto amore e rassegnazione, quasi da strapparla all’iniquo pontefice, e ripari tutti i peccati fatti deliberatamente e con tutta malizia, e per quelli che, invece di affliggersi del male, ne gongolano ed esultano dello stesso peccato, e ciò li porta alla cecità ed a soffocare ogni lume e grazia.  

Vita mia, le tue riparazioni e preghiere fanno eco nel mio cuore, e riparo e prego insieme con Te. Dolce mio Amore, vedo che i soldati, avendo perduto quel poco di stima di Te, nel vederti condannato a morte, Ti prendono, aggiungono funi e catene, Ti stringono tanto forte da togliere quasi il moto alla tua divina Persona e, spingendoti e trascinandoti, Ti mettono fuori dal palazzo di Caifa. 

Turbe di popolo Ti attendono, ma nessuno per difenderti . E Tu, mio Sole divino, esci in mezzo a loro, volendo con la tua luce ravvolgere tutti. E come muovi i primi passi, volendo racchiudere tutti i passi delle creature nei tuoi, preghi e ripari per quelli che muovono i primi passi per operare con fini cattivi: chi per vendicarsi, chi per uccidere, chi per tradire, chi per rubare o per altro. Oh, come Ti feriscono il Cuore tutte queste colpe! E, per impedire tanto male, preghi, ripari ed offri tutto Te stesso.  

Ma, mentre Ti seguo, vedo che Tu, mio Sole Gesù,  T ’incontri al primo scendere dal palazzo di Caifa con la bella Maria, la nostra dolce Mamma. I vostri sguardi s’incontrano, si feriscono e, sebbene ne restiate sollevati nel vedervi, nascono pure nuovi dolori: per Te, nel vedere la bella Madre trafitta, pallida ed ammantata di lutto; per la cara Mamma, nel vedere Te, Sole divino, eclissato e coperto di tanti obbrobri, piangente ed ammantato di Sangue. Ma non potete godere a lungo lo scambio degli sguardi, e, col dolore di non potervi dire neppure una parola, i vostri cuori si dicono tutto, e, fusi l’uno nell’altro, cessate di guardarvi perché i soldati Ti spingono; e, così calpestato e trascinato, giungi a Pilato. Mio Gesù, mi unisco con la trafitta Mamma nel seguirti, per fondermi in Te insieme con Lei; e Tu, dandomi un tuo sguardo d’amore, benedicimi. 


Riflessioni e Pratiche  

Gesù esce alla luce del giorno ed è portato innanzi a Caifa, e con animo fermo conferma che Egli è Figlio di Dio. E noi, quando usciamo, ci facciamo dirigere da Gesù? Il nostro contegno è di esempio agli altri, e i nostri passi, come calamita, chiamano le  anime intorno a Gesù? Tutta la vita di Gesù è un richiamo continuo di anime. Se noi ci uniformeremo alla sua Volontà, cioè se i nostri piedi come camminano chiamano le anime; se i nostri palpiti, facendo eco ai palpiti divini, si armonizzano insieme e chiedono anime; e così di tutto il resto, noi, a seconda che operiamo così, formeremo in noi la stessa Umanità di Gesù. Sicché, ogni richiamo di anime in più che facciamo, è un’impronta di più che dal nostro Gesù riceviamo. La nostra vita è sempre uguale, oppure la cambiamo in peggio a seconda degl’incontri che ci vengono? 

*

Mio Gesù, santità che non ha pari, guidami Tu, e fa ’ che anche il mio portamento esterno manifesti tutta la tua vita divina. 

Il Mistero dell’Iniquità

 


Il Mistero dell’Iniquità


POSTFAZIONE DELL’AUTORE

Per capire la gravità attuale della situazione internazionale, dobbiamo  prima capire quali sono gli scopi, i progetti ed i complotti della Massoneria.  La Massoneria sta cercando di creare uno stato globale, un nuovo ordine  mondiale, così come una nuova religione e una nuova razza umana.

Per descrivere questo nuovo ordine mondiale lo si può paragonare  all’ideologia di Adolf Hitler, perché la fonte degli errori dei nazisti fu  proprio la Massoneria. La dottrina della massoneria è la dottrina di Hitler,  ad eccezione del razzismo germanico. Ma la Massoneria non è certo meno  razzista del Nazismo, anzi è assai più radicale; tutto questo è documentato  nel mio ultimo libro Il Mistero dell’Iniquità. Se qualcuno avesse dei dubbi,  vi invito a leggerlo al più presto.

Quando la Madonna ci disse che solo Lei può aiutarci, ci stava parlando  di questa grande minaccia alla sopravvivenza della razza umana. Un ministro  di Hitler una volta affermò: “Il nostro programma è l’annientamento della  razza umana”. Il programma della Massoneria è l’annientamento della  razza umana, al fine di introdurre un nuovo ordine mondiale ed una nuova  razza di super uomini. Hitler trasse la sua dottrina direttamente da quella  Massonica!

Oggi i Massoni si stanno impadronendo del mondo e stanno  implementando i loro progetti a lungo termine. Per questo motivo  Nostro Signore Gesù Cristo, nel Vangelo, parlando del tempo della  grande tribolazione, disse: “Se quei giorni non fossero abbreviati, la  razza umana non potrebbe sopravvivere”. (Mt 24,22) Stiamo parlando  dell’annientamento totale della razza umana! È lo scopo del maligno, i cui  servitori si sono impegnati a realizzare al fine di distruggere l’opera di Dio. San Paolo ci disse che “La nostra battaglia non è contro creature fatte  di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori  di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.” (Ef 6,11)

Esiste una soluzione soprannaturale per combattere questo male  infernale che minaccia la nostra esistenza e che non riguarda solo  l’annientamento delle nazioni (che forse avverrà). L’arma soprannaturale  che ci ha donato il Cielo è la Consacrazione della Russia al Cuore  Immacolato di Maria, come richiesto dalla Madonna di Fatima. Senza  questa consacrazione l’umanità potrebbe essere annientata. 

L’attuale situazione internazionale è talmente grave che ormai siamo  sull’orlo di una nuova guerra mondiale. Il Ministro degli Esteri Russo ha  affermato che le guerre in Medio Oriente si stanno legando l’una con  l’altra, in modo da diventare presto un’unica guerra globale. Se vi sarà  una guerra mondiale (e ci sarà, se non consacreremo la Russia), dopo di  essa avverrà qualcosa di ancora peggiore, e cioè l’instaurazione del nuovo  ordine mondiale della massoneria, un progetto ancor più nazista di quello  della Germania hitleriana del secolo scorso! 

La minaccia è la più alta possibile, perché è in gioco la sopravvivenza  stessa della razza umana. Non esiste alcuna soluzione umana che possa  risolvere questa crisi, ma soltanto quella proposta dalla Madonna di Fatima,  perché solo Lei può salvarci! 

Padre Paul Kramer

CHIESA E ANTI-CHIESA

 


"ASCOLTA, ISRAELE!"


CHIESA E ANTI-CHIESA


2) – Origini possibili della Massoneria: il manoscritto. 108 

Tutti pensano che la Massoneria sia stata fondata nel 1717 con l’istituzione della Grande Loggia d’Inghilterra, e che a fondarla sia stato il Dott. James Anderson il quale, come tutti sanno, ha scritto le sue “Nuove Costituzioni”. 109 Pochi sanno che la Massoneria ha 2000 anni d’età, e che il suo capo fondatore è Erode Agrippa, re dei Giudei. Questi l’ha fondata nell’anno 43 dopo Cristo col consiglio di Hiram Abiud, e con l’assenso di Moab Lévy, Adoniram, Johanan, Jacob Abdon, Antipas, Solomon Aberon, e di Ashad Abia. Allora queste nove persone hanno dato alla loro associazione segreta il nome di: “Forza Misteriosa”. Questa preziosa informazione è basata su di un manoscritto redatto in lingua ebraica, e contenente i verbali delle riunioni dei fondatori.  

Le nove persone sopra nominate hanno trasmesso i verbali delle loro prime riunioni unicamente ai loro discendenti diretti. Sette delle nove copie del prezioso manoscritto sono scomparse durante l’esilio del Popolo ebraico, esilio che si è iniziato nel nell’anno 70 dopo Cristo con la distruzione di Gerusalemme per opera dei Romani, e che in un certo senso dura tuttora benché siano trascorsi 19 secoli. Nel XVII secolo una di queste nove copie originali del manoscritto ebraico è stata lasciata in eredità da Moab Lévy, il discendente di uno dei fondatori, a Joseph Lévy. Joseph Lévy è stato assassinato da Desaguliers, che ha fondato la Massoneria moderna dopo essersi impossessato del manoscritto di Joseph Lévy.  

Il figlio di Joseph Lévy, Abraham Lévy, ha sposato Esther, e due anni dopo è morto di tubercolosi. Esther si è risposata con Abraham Abiud, un discendente di Hiram Abiud, uno dei nove fondatori. Abraham Abiud possedeva un’altra copia del manoscritto originale. La loro unica figlia (chiamata Esther anche lei) ha sposato Samuel Lawrence. Loro figlio, Jonas Lawrence, 110 ha ricevuto in eredità questo manoscritto, ed ha tentato di pubblicarlo, ma è stato assassinato a causa della sua conversione al Cristianesimo, ed anche perché non era considerato un discendente diretto della famiglia dei Lévy. La volontà di Jonas Lawrence di pubblicare il manoscritto si è potuta realizzare solo quando un suo pronipote, il protestante Lawrence G. S. Lawrence, nato nel 1868, 111 riuscì à tradurre il contenuto del manoscritto dall’ebreo all’inglese, col titolo: “The Dissipation of the Darkness, the Origin of Masonry”. (Traduzione: Dissipazione dell’oscurità, origine della Massoneria).  

Siccome il manoscritto originale è stato tradotto in lingua inglese da Lawrence G. S. Lawrence, le citazioni qui riportate si riferiscono alla traduzione inglese del manoscritto, non al manoscritto in ebraico.  

«Ho ereditato da mio padre un manoscritto composto dai nostri antenati in lingua ebraica. Uno dei nostri antenati l’aveva tradotto in lingua russa prima che un altro ancora non lo traducesse in inglese.» (p. 18).   

Jonas, un nostro antenato, ha introdotto in questo manoscritto una serie di avvenimenti. Così questa storia è il risultato del suo proprio lavoro, e del lavoro dei suoi antenati. Jonas lo ha messo in ordine dividendolo in due sezioni. Voleva pubblicarlo, ma ne fu impedito da ostacoli di diversa natura: salute, mezzi economici e avvenimenti politici. L’idea di pubblicare questa storia è stata concepita da lui e da sua moglie Janet. Quando si accorsero che erano incapaci di realizzare questo loro progetto, hanno trasmesso l’ordine a loro figlio Samuele, che è mio nonno. Jonas è morto senza aver potuto realizzare il suo sogno di pubblicazione.» (p. 18).   

Mio nonno si chiamava Samuele. Era figlio di Jonas, che a sua volta era figlio di Samuel Lawrence. Qui mio nonno parla a suo figlio George, che è mio padre. Dice a mio padre: “Figlio, potrete voi stesso notare che queste introduzioni sono precedute da una lista di nomi. Questi nomi corrispondono agli eredi successivi di questo manoscritto, dal momento in cui l’associazione (La Forza Misteriosa) è stata rinnovata, fino al momento in cui essa ha cambiato nome, ed è divenuta “Massoneria”. Fra questi nomi c’è anche quello di Joseph Lévy”.» (p. 19)  

Joseph Lévy è uno di quelli che hanno rinnovato l’associazione. Egli è di razza ebraica, e il manoscritto gli è stato lasciato in eredità dai suoi antenati i quali, a loro volta, lo avevano ereditato da Moab Lévy, uno dei nove fondatori. È il nostro antenato Joseph che ha concepito l’idea di cambiare il nome dell’associazione (la quale si chiamava: “Forza Misteriosa”, ed ora è divenuta: “Massoneria”), e di riformarne gli statuti. Ecco i dettagli: Egli era stato mandato a Londra con suo figlio, Abraham, e un amico chiamato Abraham Abiud, tutti ebrei discendenti degli eredi del manoscritto, e ben ricchi. In un primo tempo avevano cercato di entrare in un’altra città, ma non essendoci riusciti si sono in fin dei conti recati a Londra. Là essi hanno incontrato due persone influenti e ben informate che hanno accettato di aiutarli a realizzare il loro obiettivo. Queste persone sono: John Desaguliers ed un suo accompagnatore, chiamato George (il proprietario di questo manoscritto non sa che cognome avesse George).  (p. 19)  

Dopo aver fatto conoscenza, Joseph Lévy ha rivelato ai suoi compagni il nome dell’associazione: “La Forza Misteriosa”. In sintesi, e con discrezione, egli ha pure rivelato loro alcune parti del manoscritto, ma senza rivelarne i segreti fondamentali. Li ha informati che per un lungo periodo di tempo l’associazione era rimasta inattiva, quasi morta, perché per essere rinnovata aveva bisogno di un cambiamento di nome e di una riforma degli statuti. Solo così essa avrebbe potuto attirare molti membri nuovi, e crescere.  (p. 19)   

Con la sua eloquenza e la sua abilità Joseph Lévy è riuscito a convincere i suoi due amici, Desaguliers e George, della necessità di ridare nuova vita all’associazione. Alla fine della riunione, i membri del gruppo si sono accordati per un ulteriore incontro allo scopo di scegliere il nuovo nome dell’associazione. In vista di ciò ognuno si è preso l’impegno di ritornare alla riunione con tre nomi suscettibili di diventare il nuovo nome dell’associazione. La riunione successiva si è tenuta dieci giorni dopo. Ogni membro ha presentato i suoi tre nomi, e il nome Massoneria è quello che è stato scelto. Esso era stato proposto da Joseph Lévy. Questo avvenne il 25 agosto del 1716.  (p. 20)   

Abraham Lévy, figlio di Joseph Lévy, che fu presente alle due sessioni, ha detto: Questo nome è stato preferito agli altri nomi per due ragioni. Primo perché corrisponde a un nome che gli architetti italiani avevano adottato nel XIII secolo (massoni), secondo perché era un’espressione che conveniva bene agli antichi segni e simboli già presenti nell’associazione: La Forza Misteriosa. 

Questi simboli appartenevano un tempo alla costruzione e all’architettura, erano simboli che Hiram Abiud, uno dei nove fondatori, aveva a suo tempo già proposto per nascondere l’origine dell’associazione, che in questo modo sarebbe stata situata in epoche precedenti quella di Cristo.  (p. 20)  Desaguliers ha approvato gli argomenti di mio padre, aggiungendo: “In terzo luogo, gli architetti e i costruttori hanno delle associazioni, dei sindacati e delle logge, nelle quali si riuniscono allo scopo di dare forza e dignità alla loro professione. Dunque con questo nome noi possiamo riunire tutti in un’unica associazione senza che nessuno conosca le nostre finalità ultime. E in quarto luogo, i termini ‘massoneria e ‘massone’, siccome esistono fin dall’antichità, saranno come un velo spesso teso sopra il segreto che si trova all’origine della nostra fondazione. Sono nomi che sicuramente favoriranno il prestigio dell’Associazione”.  (p. 20)   

Il nostro antenato Abraham Lévy ha aggiunto prima di morire: “Desaguliers ha precisato che le persone che a Londra si sono iscritte alle logge prima del 1717 erano “massoni” in un senso particolare. Erano ingegneri, erano architetti, erano costruttori, erano apprendisti, che non avevano nessun vero legame con l’associazione “La Forza Misteriosa”, quella che ha iniziato la vera Massoneria”. (p. 20)  

Cinque uomini si sono incontrati a questo scopo. Si tratta di Lévy, Desaguliers, e delle tre persone menzionate prima. Essi hanno deciso di associare al termine “Massoneria” il termine “Free” (Free = Libero = Franco), nascondendo così in modo assoluto e perfetto i tempi della sua fondazione non solo ai membri associati ma anche al resto del mondo.  (pp. 20-21)   

John Desaguliers e l’amico suo hanno cominciato a chiedere a Lévy di mostrare loro l’esemplare che era in suo possesso. Lévy aveva già detto loro che dei nove esemplari ereditati, ne rimanevano solo due, e che il suo era stato tradotto in inglese. Tre erano andati persi ultimamente, e altri quattro erano stati smarriti in precedenza. Ne rimanevano soltanto due, il suo e un altro (Nota: l’altro è l’esemplare di Abraham Abiud, quello di cui ho in mano la traduzione). Queste dichiarazioni hanno svegliato l’interesse di Desaguliers e George, che da quel momento hanno cominciato a reclamare un esemplare originale per poter creare più facilmente i nuovi statuti a partire da esso. Si sono mostrati talmente fedeli ai princìpi, ai desideri e alle dottrine di Lévy, che alla fine costui si è lasciato convincere di prestar loro l’esemplare. L’esemplare è stato consegnato loro. Un lasso di tempo è trascorso durante il quale essi hanno potuto leggerlo.  (p. 21) I cinque si sono ancora riuniti dopo aver invitato altri amici col pretesto di creare un’“Associazione di persone solidali”. 

Il vero scopo era il rinnovamento dell’associazione “La Forza Misteriosa”, la sua resurrezione con il nuovo nome scelto dai cinque, e il ripristino della Loggia principale (Gerusalemme). È proprio quello che Lévy voleva. (p. 21)   

Il 10 marzo 1717 i cinque si sono ancora riuniti dopo aver invitato altre persone, architetti e numerosi amici. L’assemblea degli invitati era presieduta da un uomo rispettabilissimo, un certo Dr. James Anderson, amico di Desaguliers. Dopo lunghe discussioni si è deciso di indire una nuova riunione, molto grande, per il 24 giugno 1717.  (p. 21)   

Nel frattempo Lévy preparava suo figlio, Abraham, ai grandi avvenimenti del futuro. Qualche giorno dopo, Abraham Lévy si è messo in viaggio per il Portogallo con Abraham Abiud, suo parente. Quest’ultimo è un discendente di Hiram Abiud, uno dei nove fondatori, ed è proprietario del manoscritto che ho tra le mie mani.  (pp. 21-22)  

Tra il 10 marzo e il 24 giugno un grande conflitto è scoppiato tra Lévy da un lato, e Desaguliers e George dall’altro, questo perché i due ultimi rifiutavano di restituire l’esemplare ricevuto in prestito. Durante la riunione del 24 giugno la maggioranza delle persone presenti erano dalla parte di Desaguliers e di Anderson; conseguentemente i due hanno cospirato contro Lévy, e lo hanno assassinato. Gli hanno rubato i suoi documenti, compreso l’esemplare inglese e quello in lingua ebraica.  (p. 22)   

Durante la riunione del 24 giugno 1717, si è deciso di creare la Grande Loggia d’Inghilterra. Qui è bene notare i nomi degli eredi successivi del manoscritto, partendo dal nostro antenato Joseph Lévy, che ha rinnovato l’associazione, fino a me, Lawrence. Joseph Lévy era figlio di Nathan, che era figlio di Abraham, Abraham era figlio di Jacob, Jacob era figlio di Nathan, Nathan era figlio di Jacob, che era il figlio di Isaac, che era figlio di Moab, Moab essendo figlio di Raphaël, eccetera ... Fino a Moab Lévy che è il primo antenato dei nove fondatori dell’associazione chiamata “La Forza Misteriosa”.» (p. 22-23)  

Johannes De Parvulis

 


SUPPLICA A MARIA

 


O Vergine Santissima, per quell'immenso dolore da cui fu trafitto il tuo Cuore, quando udisti che il tuo amatissimo Figlio era stato preso e legato dai suoi nemici, trascinato davanti al Sinedrio, deriso e umiliato: ottienimi un salutare dolore dei miei peccati e un proposito sincero di emendare la mia vita; affinché, nell'ora della morte, non abbia a temere le accuse del demonio e i rimproveri della coscienza, alla vista del Giudice divino.

Che io veda invece il suo volto amabile e ne provi gioia e immensa fiducia. Te lo chiedo, o Maria, per l'amore che porti a Gesù che con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.


I sapienti rispettano e obbediscono ai Comandamenti del Padre

 


Festa della Madonna Addolorata

15 settembre 2021 

Santo Amore - Holy Love

“Sia lodato Gesù. Oggi state osservando il giorno dei Miei Dolori. Sono venuta a dirvi, figlioli cari, che il Mio Cuore soffre ancora oggi per i superbi di cuore che vivono come se tutto dipendesse dai propri sforzi umani. Dio è una parte di ogni momento presente, che sia riconosciuto o meno. Egli permette. Egli ordina. Egli dirige tutte le cose potentemente.”

“I sapienti pongono Dio Padre, il Figlio e lo Spirito Santo in Dominio sui loro cuori e sulle loro vite. I sapienti rispettano e obbediscono ai Comandamenti del Padre. Si rendono conto che la loro vita sulla terra è temporanea e non è il tutto, il fine di tutto. Sono addolorata per il corso generale degli eventi umani che si stanno verificando a causa del predominio del peccato nei cuori.”

“Cari figli, non ascoltate semplicemente le Mie parole, mettetele in pratica. Vincete la lotta contro il male sia nei vostri cuori che nel mondo che vi circonda.”

Leggi Galati 1:10+ Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!
Leggi Colossesi 3:23-25+ Qualunque cosa facciate, fatela di cuore come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che come ricompensa riceverete dal Signore l’eredità. Servite a Cristo Signore. Chi commette ingiustizia infatti subirà le conseguenze del torto commesso, e non v’è parzialità per nessuno.

L'ULTIMA BATTAGLIA - IL DIVINO PROGETTO - GESÙ IDEALE DI DIO E DELL'UOMO

 


IL DIVINO PROGETTO 

1. GESÙ IDEALE DI DIO E DELL'UOMO 


Quanto la Rivelazione ci dice potremmo così enunciarlo: Dio vede certamente se stesso. Quell'immagine di sé non è passeggera, né accidentale, ma è vivente: è il Verbo. Nel Verbo il Padre vede il modello di tutto quello che vuole creare e lo crea con una Parola, ossia per mezzo dello stesso Verbo; e, siccome ama infinitamente il Verbo, crea tutto per lui: « Tutto è stato fatto per lui e senza di lui niente è stato fatto di ciò che fu fatto » (Gv. 1,2). 

Dio non ha bisogno di nulla; anzi egli è Dio precisamente perché non ha bisogno di nulla. Per tal motivo tutto quello che egli crea lo crea per amore; ossia ogni cosa creata è in definitiva un atto di Amore, di quell'Amore infinito del Padre e del Figlio, che è lo Spirito Santo. 

Dio nulla odia di quanto ha creato; se l'odiasse non l'avrebbe creato (Sap.11,25). Avendo creato per amore, ha creato gli esseri esistenti perché vivano. Egli non ha creato la morte; la morte è entrata nel mondo a causa del peccato (Rom. 5,12). Dio ha creato l'uomo perché vivesse e fosse felice. Non trovando l'uomo la felicità in questa vita, qualunque ne sia stata la causa, Dio deve rendergliela possibile in un'altra vita: tale felicità non può essere altro che la partecipazione della stessa felicità di Dio, perché solo così Dio poteva dare la prova del suo massimo e infinito amore agli uomini. « Dio, infatti, è amore » (Gv. 4,8). Per mettere gli uomini in grado di partecipare della sua felicità, Dio doveva mostrare come egli stesso è fatto, affinché gli uomini potessero imitarlo e raggiungere così tale felicità. Per tal motivo il Verbo si è fatto uomo. Gesù è l'ideale perfetto di Dio, ossia è l'uomo perfetto, così come Dio lo vuole: d'altro lato solo Dio poteva realizzare il suo ideale perfettamente. Gesù è contemporaneamente l'ideale perfetto dell'uomo ossia di come l'uomo deve divenire per divenire Dio, giusta l'espressione sintetica e bellissima di S. Agostino: « Dio si è fatto uomo affinché l'uomo divenisse Dio »; ossia si divinizzasse. 

Un giorno S. Filippo chiede a Gesù: « Signore, mostraci il Padre e ci basta ». Gesù gli dice: « Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi vede me, vede anche il Padre » (Gv. 14,9). 

Quando vogliamo vedere come è fatto Dio, basta vedere come è Gesù. Gesù è: infinitamente sapiente; egli sa tutto, vede anche i pensieri; ogni pagina del Vangelo ci mostra una saggezza alla quale nessun filosofo e nessun sapiente sono giunti, né sarebbero potuti giungere; infinitamente buono e sensibile: si commuove dinnanzi alle turbe che sono come pecore senza pastore, dinnanzi a ogni bisogno e ad ogni sofferenza; piange sulla tomba di Lazzaro; è disponibile verso tutti, dice sì a tutti, ascolta ogni preghiera, soccorre ogni bisogno, guarisce ogni ammalato che ricorre a lui; infinitamente puro: in lui nessun peccato di nessun genere, neanche mai la minima impazienza, o la minima vanità, o una sola parola inutile; infinitamente dolce ed umile con tutti, anche con i più grandi peccatori: « Egli non è venuto a spegnere il lucignolo fumigante, né a spezzare la canna fessa» (Mt. 12,20). 

Egli dice: « Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo non perché condanni il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo suo » (Gv. 3,17). Egli è infinito amore al Padre e agli uomini e per loro vive e per loro muore. « Nessuno ha amore più grande, egli dice, di colui che dà la vita per la persona amata » (Gv. 15,13). 

L'uomo non avrebbe potuto neanche concepire tale ideale. Senza Gesù l'uomo non avrebbe potuto mai divenire uomo perfetto. 

« Egli, dice Le Compte du Nouy, è il termine supremo dell'evoluzione. Dopo di lui non resta all'uomo che andare dietro di lui ». Quando Le Compte du Nouy cominciò a studiare Gesù era ateo. Quando scrisse queste parole nel suo libro L'uomo e il suo destino e vi meditò sopra, finì per convertirsi e divenne fervente cattolico.

Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)

L’ANTICRISTO E LA FINE DEI TEMPI

 


L’Anticristo 

             Nelle Sacre scritture Gesù presenta se stesso come il Buon Pastore che và alla ricerca della persona smarrita. (1) L’immagine del Buon Pastore è un’immagine consolante di un Dio che è qui per la nostra salvezza, e in modo speciale  per quelli che sviano.  Questa è un’immagine che viene scoperta in un modo nuovo negli scritti dei primi secoli della Cristianità. La prima Cristianità include gli scritti degli Apostoli e dei loro discepoli, che sono i primi Padri della Chiesa, i  Dottori e gli scrittori.           

            Questi primi scritti Cristiani sviluppano l’insegnamento che Cristo ha loro rivelato. E ci ricordano che il Dio la cui  ira dura un momento, ma la sua misericordia dura per migliaia di generazioni e risponde sempre ad ogni  richiesta di  misericordia. Negli ultimi  anni Gesù ha rivelato alla mistica polacca Santa Faustina Kowalska (1905 – 1938) che nel preparare il mondo alla sua nuova venuta (2) Lui non  intende punire l’umanità bensì salvarla. 

               Nella Vecchia Alleanza Io ho mandato Profeti che brandivano le saette al Mio popolo. Oggi stò mandando la Mia Misericordia agli uomini di tutto il mondo (???) Non voglio punire l’umanità bensì Io desidero guarirla, stringendola al Mio Cuore Misericordioso. Io uso la punizione quando sono loro  stessi che mi forzano a farlo; la Mia mano è  riluttante ad usare la spada della giustizia. Prima del  Giorno del Giudizio vi  manderò il giorno della Grazia. ( 3) 

             Se la grazia misericordiosa di Dio trattiene la spada della giustizia, i peccati dell’umanità forzano La Sua mano a castigarla e correggerla perché migliori. La grazia misericordiosa di Dio ed i peccati dell’umanità sono un tema abbastanza familiare nell’escatologia. L’escatologia esplora la grazia ed i peccati attraverso gli eventi della morte ed il giudizio e le conseguenze del Paradiso, Inferno e Purgatorio. Chiunque si applica allo studio dell’escatoloogia subito si trova faccia a faccia con le forze avverse del bene e del male: Dio e Satana, Cristo e l’Anticristo. E’ precisamente questa figura dell’Anticristo che intendo esplorare in questo libro. 

       L’Anticristo occupa parte del panorama teologico nelle Sacre Scritture e nella Tradizione primitiva. Nelle Sacre Scritture l’Anticristo non può essere limitato ad un solo individuo, ma si riferisce a molti individui diabolici durante tutto il corso della storia. Però, la Tradizione primitiva presenta l’Anticristo più specificamente come un individuo diabolico nei giorni che precederanno il ritorno del Signore. Nelle Sacre Scritture si scopre che S. Giovanni è l’unico scrittore biblico che si riferisce all ”Anticristo” come un qualunque spirito che si oppone a Dio. L’Anticristo prende  un aspetto più individualista e descrittivo nella Tradizione primitiva della Chiesa. Poiché questa Tradizione primitiva include gli scritti degli Apostoli, dei primi Padri della Chiesa, dei Dottori e degli Scrittori, viene considerata una fonte di rivelazione non meno attendibile delle Sacre Scritture. Invero, alcuni primi Padri presentano l’Anticristo come un “individuo diabolico” il cui debutto pubblico segnala la fine dei tempi. Nell’Escatologia  si deve realizzare che l’espressione “fine dei tempi” non è la fine del mondo, ma un continuo di eventi storici che precedono la fine del mondo e la  fine della storia dell’umanità. 

Rev. Joseph L. Iannuzzi

 


La mia Chiesa è ormai alla deriva a causa del peccato e dell’amore verso altri idoli.

 


Trevignano Romano 14 settembre 2021

Messaggio di Gesù

Figli miei, grazie per essere qui presenti nel giorno dell’esaltazione della mia croce. Non fissate lo sguardo solo sulla mia sofferenza e guardando la mia croce come qualcosa di triste, ma guardatela piuttosto come Redenzione per ognuno di voi. Fratelli miei, la mia Chiesa è ormai alla deriva a causa del peccato e dell’amore verso altri idoli. Ecco, in questo luogo benedetto dal Padre mio potrete risollevare la vostra anima. Fratelli miei, la vostra fede e il vostro cuore fa di voi dei figli prediletti ai miei occhi e questo luogo sarà uno dei tanti dove fonderò la mia Chiesa. L’apostasia all’interno della mia Chiesa vi ha fatto allontanare da essa a causa dell’ipocrisia e del peccato, venite qui a refrigerarvi con l’amore di Dio che salva, rinfranca e consola. Figli miei, non abbiate mai paura perché Io sono qui. Lottate per la verità e unitevi, solo così sarete vincitori nell’amore e nel vero magistero della fede. Passerò tra di voi per benedirvi uno per uno, nel nome del Padre, nel mio nome e dello Spirito Santo, amen. 

Il vostro Gesù