« FIAT »
Luisa inizia ogni suo scritto con la parola latina “Fiat”, e non è per caso. E’ con questa parola (“Sia fatto!”) che Dio diede inizio a tutte le sue Opere: la Creazione (“Fiat lux!”, Gen. 1,3), l’Incarnazione del Verbo (“Fiat mihi secundum Verbum tuum”, Lc. 1,38), la Redenzione (“…non mea voluntas, sed Tua fiat”, Lc. 22,42), l’invocazione della venuta del suo Regno (“Fiat Voluntas tua, sicut in Coelo et in terra”, Mt. 6,10). Questa parola riassume in sé tutto quanto Luisa ha detto e ha vissuto, allo stesso modo che esprime tutto ciò che Dio fa, anzi, la Vita stessa di Dio, il suo Atto eterno ed assoluto, espressione del suo Volere infinitamente Santo.
Si deve tener presente che, sebbene in Dio tutte le cose sue formano una perfetta Unità, tuttavia manifesta una distinzione tra la sua Divina Volontà (che è un sostantivo: indica cioè la Sua Sostanza, appunto, quello che Egli è), ed il suo Divin Volere (che è un verbo, sia pure sostantivato: indica la Sua Vita, quello che Dio fa), allo stesso modo che non sono la stessa cosa “il cuore” ed il battito del cuore, oppure il motore ed il moto del motore, e tanto meno gli effetti che esso produce. Così possiamo dire che se “il cuore” rappresenta la volontà, “il battito” indica il volere e “il movimento” che esso produce è figura dell’amore. Quindi, la parola “Fiat”, che troviamo spesso nelle pagine di Luisa, in genere esprime il Volere Divino, l’Atto unico, infinito ed eterno nel quale Dio è Colui che è, e fa tutto quello che Egli fa, l’Atto che contiene tutta la Sua Vita Divina e le sue opere. Il “Fiat” Divino contiene tutto, fa tutto, è la Sorgente di ogni bene e felicità…, mentre il “fiat” che l’uomo può pronunciare ha come scopo immedisimarsi, identificarsi con il “Fiat” di Dio.
Con la parola “Fiat” la Divina Volontà esprime tutta Sé stessa, invece altre parole (per esempio: “OK”, va bene, d’accordo, sissignore…) esprimono soltanto un consenso ad una determinata cosa voluta da Dio o da un altro.
Ecco cosa è il “Fiat” Divino. Ci sarebbero tante altre cose da aggiungere: che mentre per essere santi – anzi, per salvarsi – occorre dire con i fatti di sì a Dio, vivere invece nella Divina Volontà è dire (inoltre) Sì con Dio, anzi, dire il Sì stesso di Dio… E a che cosa Dio dice di Sì? Se lo dicono a vicenda le Tre Divine Persone, lo dicono eternamente all’Umanità SS. del Verbo Incarnato, alla sua Madre SS. Lo dicono agli infiniti Attributi di Dio: alla loro Gloria, alla loro Bontà, alla loro Sapienza, al loro Amore, alla loro Misericordia, alla loro Giustizia o Santità, ecc. Dicono il loro Sì a tutte le loro opere e creature, ad ogni circostanza da Dio permessa o stabilita per ognuno di noi…
Sì o Fiat dice Dio: perciò è giusto e necessario che l’uomo, per poter essere figlio di Dio, dica anche lui sì o fiat. Ma il sì o fiat dell’uomo esprime solo una intenzione, un desiderio, mentre il Sì o Fiat di Dio realizza ciò che vuole: perciò Dio desidera che il nostro sì o fiat ed il Suo siano una sola cosa, come le poche gocce d’acqua unite al vino nel calice per celebrare la Messa, o come una goccia d’acqua che si getta nel mare per formare unità e così fare con Dio ciò che fa Dio e vivere con Dio quello che vive Dio.
P. Pablo
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