domenica 20 marzo 2022

La carestia si estenderà su tutta la terra su disposizione dei potenti delle potenze, che vi condurranno verso l’abisso e dopo aver patteggiato con il male riusciranno a portare l’umanità a soffrire come mai era successo. - Spunterà nuovamente la malattia

 


MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO
A LUZ DE MARIA
17 MARZO 2022


Amato Popolo del Nostro Re e Signore Gesù Cristo:


Quale Capo degli Eserciti Celesti, vi benedico con la Benedizione del Mio Re e Signore, Gesù Cristo.


VI CHIAMO ALLA CONVERSIONE URGENTE, ORA!
DOVETE FARLO IN FRETTA, “IPSO FACTO”, PRIMA CHE VENIATE ANCORA PIÙ CONFUSI.


Come Corpo Mistico dovete ubbidire e rimanere fedeli alla Sacra Scrittura.
Fate attenzione, non deviate su sentieri contrari alla Volontà Divina.
Rispettate i Sacramenti, questo è necessario, e riconciliatevi con i vostri fratelli.
Siate amore, pace, misericordia e ricevete la Sacra Eucaristia debitamente preparati.
Offrite il Santo Rosario pregato con il cuore, alla Nostra Regina e Madre.


È IMPRESCINDIBILE CHE SIATE AMORE…
DI FRONTE ALL’AMORE IL DEMONIO FUGGE.


Non giudicate gli altri e non sarete giudicati voi stessi, perché nello stesso modo in cui voi giudicate, sarete giudicati e la medesima misura che voi usate per gli altri, sarà usata per voi. (Mt. 7, 1-2)


Sto vedendo le persone allontanarsi dal Nostro Re e Signore Gesù Cristo e dalla Nostra Regina e Madre, vedo che si stanno aggiungendo alle fila del male, disponendosi a distruggere i loro fratelli, senza pietà né rimorso.


L’umanità è immersa nell’ideologia del comunismo (1) che, assieme alla massoneria (2), stanno tenendo nella sfiducia e nella divisione il Popolo del Nostro Re e Signore Gesù Cristo e i figli della Nostra Regina e Madre degli Ultimi Tempi.


Popolo della Nostra Regina e Madre, abbiate paura di cadere e di non rialzarvi più.


CONVERSIONE, CONVERSIONE, IMMEDIATAMENTE!


Quanto siete testardi nel decidere di continuare a dispensare il male, cooperando con il comunismo e diffondendo la loro ideologia, il cui obiettivo è quello di prendere il potere territoriale e il dominio sui popoli in ogni ambito.


Quanto lo rimpiangerete!
Quanto vi lamenterete, figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo!
Spunterà nuovamente la malattia (3) …


La carestia (4) si estenderà su tutta la terra su disposizione dei potenti delle potenze, che vi condurranno verso l’abisso e dopo aver patteggiato con il male riusciranno a portare l’umanità a soffrire come mai era successo.


Popolo della Nostra Regina e Madre, pregate, supplicate, invocate che la Nostra Regina accolga le suppliche sincere e fatte con il cuore.


Dovete mantenere la pace interiore, per poterla condividere con i vostri fratelli. Questa generazione ha bisogno dell’amore che emanano i Sacri Cuori, per poter intenerire i cuori induriti degli uomini.


Quanto avete bisogno di preghiera!
Quanto avete bisogno di confessare i vostri peccati e di un vero ed autentico pentimento!

Per poter essere degni della Protezione Materna, alla quale la Trinità Sacrosanta ha affidato i tempi dell’attuale generazione, piegate la superbia e il vostro modo di pensare.


Popolo della Nostra Regina e Madre:


Non separatevi dalla Mano benedetta di Colei che è la Madre del Nostro Re e Signore Gesù Cristo e la Generalissima degli Eserciti Celesti e verrete protetti dalla Nostra Regina, ALLA QUALE LA TRINITÀ SACROSANTA HA CONFERITO DI INTERCEDERE PER IL BENE DELL’UMANITÀ E L’HA SCELTA PER SCHIACCIARE ED INCATENARE IL DRAGONE INFERNALE.


Il futuro dell’umanità troverà la Regina e Madre dei Cieli e della Terra davanti ai Suoi figli, che difenderà e libererà da ogni male, SE ADORERANNO IL SUO SANTISSIMO FIGLIO E COMPIRANNO LA VOLONTÀ DIVINA.


Avanti Popolo del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, con una Fede salda tramite il potere della Nostra Regina e Madre, senza dubitare che alla fine il Suo Cuore Immacolato trionferà!


Vedrete ogni ginocchio piegarsi davanti alla Nostra Regina ed ogni persona esclamare:


“Ave Maria Purissima, Ave Maria Purissima, Ave Maria Purissima”.


Popolo fedele, siate saldi, senza venire meno a quello a cui siete stati chiamati.  
Popolo fedele, siate saldi nella battaglia contro il male, nel Nome del Nostro Re e Signore Gesù Cristo.  


Noi vi proteggiamo, vi benedico.


San Michele Arcangelo


AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO


  1. Riguardo al Comunismo, leggere…

  2. Riguardo alla Massoneria, leggere…

  3. Sulle piante medicinali, leggere…

  4. Sulla carestia, leggere…


COMMENTO DI LUZ DE MARIA


Fratelli:


Questo è un appello urgente di San Michele Arcangelo per il Popolo di Dio, che deve immediatamente risvegliarsi ed essere amore, per poter dare amore.
Ci chiede di non essere giudici e così non saremo giudicati.
Questo è un momento in cui veniamo messi alla prova nelle nostre virtù personali, specialmente nella carità (amore), centro della vita del cristiano.


Condivido con voi i seguenti Appelli del cielo:



NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
18 SETTEMBRE 2016

Questa generazione commette grandi abomini contro la Nostra volontà, commette sacrilegi come mai prima l’uomo ne aveva commessi, sminuite Mia Madre, negando la Sua Purezza Verginale e la Sua Maternità per tutta l’umanità.
Questa generazione pecca costantemente contro il Mio Santo Spirito, dimenticando che la vita dell’uomo dipende dalla Nostra Volontà.


LA SANTISSIMA VERGINE MARIA
13 MAGGIO 2020

Figli amati, il comunismo sembra addormentato, ma il mondo ne vedrà il risveglio quando starà già flagellando l’Europa.


SAN MICHELE ARCANGELO
9 FEBBRAIO 2021

Alcune persone si sentono abbattute per l’aspettativa alla quale viene sottoposta la Chiesa, aspettativa che ormai si è accorciata, sotto la spinta della forza del male sul mondo.
Queste persone si sono però dimenticate che Dio non abbandona il Suo Popolo, ma permetterà che succeda quello che è stato annunciato, vale a dire: l’empietà, le eresie, le mancanze di rispetto per quello che rappresenta Dio, i sacrilegi, le persecuzioni future, la guerra, le carestie, i grandi terremoti e gli effetti che ci saranno in natura.


Amen.


 


sabato 19 marzo 2022

Le persone si vergognano di chiedermi di perdonare i loro peccati.

 


PERDONO

Mia amata figlia prediletta, questo è stato un viaggio straordinario per te in un tempo così breve. Mi rendo conto che adesso sei stanca. Eppure la velocità con la quale hai ricevuto e pubblicato, così in fretta, in tante lingue questi Messaggi, dimostra l‟urgenza che essi rappresentano. 

Questo conferma anche l‟ispirazione Divina che è all‟opera nella sua forma più perfetta. 

Questi Messaggi, sebbene pieni di Miei Insegnamenti, sono dati in realtà per spiegare l‟importanza della preparazione della vostra anima in questa vita, fintanto che è possibile. Molte persone, soprattutto coloro che credono poco in Dio, il Padre Eterno, saranno turbati quando leggeranno questi Messaggi. Molti si convertiranno. Alcuni saranno angosciati per il loro futuro su questa terra e quello delle loro famiglie e amici. 

Dite loro che li amo. Aprendo il loro spirito alla reale esistenza di Dio, saranno allora pronti per la seconda fase. Questa avverrà quando cominceranno a chiedersi il perché di tali comunicazioni a tutti. Perché Gesù Cristo, il Figlio Unico di Dio, il Padre Eterno, prenderebbe delle misure così straordinarie. Quindi arriveranno alla conclusione evidente. È perché Io amo tutti e ognuno di voi che voglio salvarvi di nuovo. 

Voglio accudirvi tutti e farò gli sforzi più straordinari per avvicinarvi al Mio Cuore. Voglio toccarvi nei vostri cuori affinché una luce illumini le vostre anime. Non c‟è nulla da temere in questo mondo se avete completamente fiducia in Me. Ho dei piani meravigliosi per tutti coloro che si rivolgono al Mio Sacro Cuore. I doni più preziosi vi attendono. Non vi preoccupate per le agitazioni del mondo poiché  proteggerò tutti coloro tra di voi che credono in Me e provvederò ai vostri bisogni personali. Abbiate fede in Me, il Signore dell‟umanità, mandato ancora una volta per salvarvi dalle tenebre eterne. 

Venite a Me come lo farebbero dei bambini innocenti. Non è necessario imparare le preghiere se non le conoscete. Sì, esse sono utilissime e potenti, ma tutto ciò che vi chiedo di fare è di parlare con Me come fareste discutendo normalmente con un amico. Rilassatevi. Confidatevi con Me. Chiedete il Mio aiuto. La Mia Misericordia è piena e traboccante, essa non chiede che di ricoprirvi. 

Se solo conosceste la compassione che ho per tutti sulla terra, anche per i più peccatori. Vedete, i Miei figli sono i Miei figli, anche quando il peccato sporca la loro anima. Io detesto il peccato ma amo il peccatore. Molti di voi hanno paura di chiederMi perdono con regolarità. Ma non siate mai preoccupati. Mai. Se siete veramente pentiti, sarete perdonati. 

Il peccato, figli Miei, sarà un problema costante nelle vostre vite. Anche i Miei più ferventi discepoli peccano e peccano più e più volte. È un dato di fatto. Una volta che satana è stato liberato nel mondo, il peccato si è diffuso. Molti si vergognano troppo per rivolgersi a Me. Abbassano il capo e chiudono gli occhi quando hanno agito male. Troppo fieri e imbarazzati, continuano come se il peccato fosse dimenticato. Ciò di cui non si rendono conto è che le tenebre attirano le tenebre. Allora quando peccate è molto più facile peccare di nuovo. 

Se bloccate la vostra coscienza questo ciclo comincerà e ricomincerà di nuovo. Poi i peccatori cercheranno tutti i pretesti per ignorare le loro malefatte. Continueranno a cadere sempre più in basso in questa spirale. Questo capita perché non sanno come chiedere perdono. Essi trovano impossibile rivolgersi a Me per chiederMi di perdonarli, perché non hanno capito l‟importanza dell‟umiltà. 

Non è così complicato, sapete, chiederMi perdono. Non abbiate paura di Me. Aspetto ciascuno di voi che ha il coraggio di condannare i propri peccati. Quando avrete preso questa abitudine, vi saranno concessi doni straordinari. Dopo aver confessato i vostri peccati, sarete in stato di Grazia. Allora, quando riceverete la Santa Eucaristia, proverete un‟energia la cui fiammata vi sorprenderà. Allora e solamente allora troverete la pace vera. 

Nulla vi turberà più. Sarete forti non solo nella vostra anima. La vostra mente sarà più calma e più controllata. Affronterete la vita con una prospettiva differente e più positiva. Chi non desidererebbe una tale vita? 

Tornate a Me, figli Miei, in questi momenti di dolore nel mondo. Lasciate che Io vi mostri la gioia che sarà vostra quando vi rivolgerete a Me. Ricordatevi che ho dato la Mia Vita per voi una volta. Il Mio amore non conosce limiti. Risponderò al vostro appello. Tutto ciò che dovete fare è chiedere. 

Il vostro prezioso amorevole Salvatore, 

Gesù Cristo. 

28 Aprile 2011

Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva:

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE

[10]Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva:

L’estasi è il rapimento dell’anima presso Dio. È come se l’anima lasciasse il corpo, pur essendo e rimanendo nel corpo, per essere là dove il Signore vuole che essa sia, per vedere ciò che il Signore vuole che essa veda, ascolti, senta.

Ecco come il Nuovo Testamento parla dell’estasi:

“Gli venne fame e voleva prendere cibo. Ma mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi (At 10,10).

“Io mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e vidi in estasi una visione: un oggetto, simile a una grande tovaglia, scendeva come calato dal cielo per i quattro capi e giunse fino a me” (At 11,5).

“Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi” (At 22,17).

Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva” (Ap 1,10).

“Subito fui rapito in estasi. Ed ecco, c'era un trono nel cielo, e sul trono uno stava seduto” (Ap 4,2).

Nell’estasi l’anima viene rapita presso Dio e viene resa partecipe del mistero che Dio vuole rivelare all’uomo, o per se stesso, o per gli altri.

San Paolo così parla del suo rapimento presso il Signore, o il terzo Cielo: “Bisogna vantarsi? Ma ciò non conviene! Pur tuttavia verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore. Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest'uomo se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio, fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare. Di lui io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò fuorché delle mie debolezze. Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi solo la verità; ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me. Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza. Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte” (2Cor 12,1-10).

Il giorno del Signore indica la Domenica. I cristiani al tempo in cui Giovanni ha scritto l’Apocalisse vivevano questo giorno come il giorno consacrato al Signore. Possiamo affermare che già è avvenuta la sostituzione del Sabato con la Domenica.

Il giorno del Signore è il primo giorno dopo il sabato, il giorno della Risurrezione di Cristo Gesù.

“Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro” (Mt 28,1).

“Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole” (Mc 16,2).

Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni” (Mc 16,9).

Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato” (Lc 24,1).

Negli Scritti del Nuovo Testamento troviamo indicazioni precise sul trasferimento della sacralità dal sabato al primo giorno della settimana.

Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane e Paolo conversava con loro; e poiché doveva partire il giorno dopo, prolungò la conversazione fino a mezzanotte” (At 20,7).

Ogni primo giorno della settimana ciascuno metta da parte ciò che gli è riuscito di risparmiare, perché non si facciano le collette proprio quando verrò io”. (1Cor 16,2).

La tromba serve per richiamare l’attenzione, per svegliare dal sonno, per convocare, per radunare il popolo, per preparare le schiere al combattimento, o per farle smettere da ogni attività.

Ecco alcuni passaggi essenziali dell’Antico e del Nuovo Testamento:

“Mentre Samuele offriva l'olocausto, i Filistei si accostarono in ordine di battaglia a Israele; ma in quel giorno il Signore tuonò con voce potente contro i Filistei, li disperse ed essi furono sconfitti davanti a Israele” (1Sam 7,10).

“Egli nei cieli cavalca, nei cieli eterni, ecco, tuona con voce potente(Sal 67,34).

“Allora una voce potente gridò ai miei orecchi: Avvicinatevi, voi che dovete punire la città, ognuno con lo strumento di sterminio in mano” (Ez 9,1).

“Appunto al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore” (Es 19,16).

Il suono della tromba diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con voce di tuono” (Es 19,19).

“In quel giorno suonerà la grande tromba, verranno gli sperduti nel paese di Assiria e i dispersi nel paese di Egitto. Essi si prostreranno al Signore sul monte santo, in Gerusalemme” (Is 27,13).

“Grida a squarciagola, non aver riguardo; come una tromba alza la voce; dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati” (Is 58,1).

“Annunziatelo in Giuda, fatelo dire a Gerusalemme; suonate la tromba nel paese, gridate a piena voce e dite: Radunatevi ed entriamo nelle città”(Ger 4,5).

“Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato. Le pareti del mio cuore! Il cuore mi batte forte; non riesco a tacere, perché ho udito uno squillo di tromba, un fragore di guerra(Ger 4,19).

“Fino a quando dovrò vedere segnali e udire squilli di tromba?” (Ger 4,21).

“Io ho posto sentinelle presso di voi: Fate attenzione allo squillo di tromba. Essi hanno risposto: Non ci baderemo!” (Ger 6,17).

“Alzate un vessillo nel paese, suonate la tromba fra le nazioni; preparate le nazioni alla guerra contro di essa, convocatele contro i regni di Araràt, di Minnì e di Aschenàz. Nominate contro di essa un comandante, fate avanzare i cavalli come cavallette spinose” (Ger 51,27).

Dà  fiato alla tromba! Come un'aquila sulla casa del Signore... perché hanno trasgredito la mia alleanza e rigettato la mia legge” (Os 8,1).

Suonate la tromba in Sion e date l'allarme sul mio santo monte! Tremino tutti gli abitanti della regione perché viene il giorno del Signore, perché è vicino” (Gl 2,1).

Suonate la tromba in Sion, proclamate un digiuno, convocate un'adunanza solenne” (Gl 2,15).

Risuona forse la tromba nella città, senza che il popolo si metta in allarme? Avviene forse nella città una sventura, che non sia causata dal Signore?” (Am 3,6).

“Giorno di squilli di tromba e d'allarme sulle fortezze e sulle torri d'angolo” (Sof 1,16).

“Allora il Signore comparirà contro di loro, come fulmine guizzeranno le sue frecce; il Signore darà fiato alla tromba e marcerà fra i turbini del mezzogiorno” (Zac 9,15).

“Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa” (Mt 6,2).

“Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli” (MT 24,41).

“In un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati” (1Cor 15,52).

“Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo” (1Ts 4,16).

“Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva” (Ap 1,10).

“Dopo ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo. La voce che prima avevo udito parlarmi come una tromba diceva: Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito”. (Ap 4,1).

Appena il primo suonò la tromba, grandine e fuoco mescolati a sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra fu arso, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò” (Ap 8,7).

Il secondo angelo suonò la tromba: come una gran montagna di fuoco fu scagliata nel mare. Un terzo del mare divenne sangue” (Ap 8,8).

Il terzo angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque” (Ap 8,10).

Il quarto angelo suonò la tromba e un terzo del sole, un terzo della luna e un terzo degli astri fu colpito e si oscurò: il giorno perse un terzo della sua luce e la notte ugualmente” (Ap 8,12).

“Vidi poi e udii un'aquila che volava nell'alto del cielo e gridava a gran voce: Guai, guai, guai agli abitanti della terra al suono degli ultimi squilli di tromba che i tre angeli stanno per suonare!” (Ap 8,13).

Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell'Abisso” (Ap 9,1).

Il sesto angelo suonò la tromba. Allora udii una voce dai lati dell'altare d'oro che si trova dinanzi a Dio”. (Ap 9,13).

“E diceva al sesto angelo che aveva la tromba: Sciogli i quattro angeli incatenati sul gran fiume Eufràte” (Ap 9,14).

“Nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce e suonerà la tromba, allora si compirà il mistero di Dio come egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti” (Ap 10,7).

Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano: Il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo Cristo: egli regnerà nei secoli dei secoli” (Ap 11,15).

“La voce degli arpisti e dei musici, dei flautisti e dei suonatori di tromba, non si udrà più in te; ed ogni artigiano di qualsiasi mestiere non si troverà più in te; e la voce della mola non si udrà più in te” (Ap 18,22).

Dio non parla a Giovanni con voce sommessa, dolce, piana, quasi impercettibile.

Dio gli parla con voce potente, simile al suono di una tromba. La voce è forte perché Giovanni possa ascoltarla in tutto il suo vigore.

Niente di quanto il Signore dice deve andare perduto. Tutto deve essere udito. Tutto ascoltato. Tutto riferito con altrettanta fermezza e decisione.

Da questo versetto (v. 10) la conclusione da trarre è una sola: ciò che Giovanni si sta accingendo a scrivere non è frutto della sua mente. È invece vera rivelazione, vero dono di Dio, vera visione. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


L'uomo che trova Me trova la Vita

 


2 marzo 2022

Vi ho creato per istruirvi con Saggezza per insegnare di nuovo all'umanità i Miei atti di Giustizia e la Figura Maestosa che Io Sono! Ho mostrato la Mia Santità a tutti voi, non ho mai smesso di invitare al pentimento e alle preghiere; preghiere che guariranno la vostra anima e il vostro corpo; attraverso la preghiera imparerete a fare la Mia Volontà e imparerete le Mie Vie; imparerete a mantenere le Mie Vie che vi condurranno a Me perché l'uomo che Mi trova trova la Vita; per la Mia stessa Gloria e Bontà e attraverso il Mio Potere Divino ho dato a questa generazione tutto ciò di cui hanno bisogno per raggiungere la divinità attraverso la vera devozione, e per avvicinarsi a Me intimamente, in modo che Mi conoscano;

Sì, ho ricordato a tutti voi le stesse verità come sono scritte nella Mia Parola;1 venite ora! In Me solo c'è riposo per la vostra anima; non cercate altrove la pace e l'armonia, la sicurezza e il riposo;

Vassula, il Mio desiderio è che tu mi abbia costantemente nella tua mente; e al mattino quando ti svegli, abbi i tuoi primi pensieri su di Me, riempiendomi del tuo amore; finisci la tua giornata con Me, non lasciandomi mai dal tuo fianco; poi, durante il giorno, non smettere mai di lodarmi, istruendo i tuoi dintorni della Mia Gloria, della Mia Onnipotenza, fa che Io sia la gioia del tuo cuore come tu sei la gioia del Mio Cuore!


'Io, il tuo Signore, sono venuto per ungerti come Mia sposa, per cambiare il tuo cuore in una benedizione e rivestirti di Me stesso, perché questo è il cuore che ho scelto, è qui che resterò per sempre".


allora ti recingerò tutto intorno con la Mia Gloria, così che la notte che ti ha circondato si trasformi in Luce, allora le tenebre non abiteranno più in te; sono noto per guarire i cuori spezzati, perché sono noto per mostrare amore in tutto ciò che faccio;

Io sarò al tuo fianco, figlia mia, per continuare ad insegnarti perché questo è ciò che mi piace, affinché tutto ciò che tu impari da me mi sia gradito e mi sia gradito;

Io ti benedico e ti ricordo di prestarmi orecchio ogni tanto; ic


1 Le Scritture

L’ordine degli avvenimenti annunziati nell’Apocalisse

 


L'Apocalisse commentata da Don Dolindo Ruotolo 


Per procedere avanti in questo misterioso capitolo e in quelli che seguono, è necessario richiamare alla mente l‟ordine e la tessitura del Sacro Libro. Questo sguardo generale e sintetico su tutto l‟argomento che tratta ci orienterà nel cammino. Lo riportiamo come ce lo presenta L‟A Lapide (Vol. XIX, pag. 767): Nei primi tre capitoli ci sono correzioni istruzioni e ammonimenti alle sette Chiese dell‟Asia. Poi si propone il libro, l‟Apocalisse, segnato da sette sigilli, e questi sigilli si aprono sino al capitolo XI. Questi suggelli contengono ciò che dovrà avvenire alla Chiesa sino alla fine del mondo, e principalmente i castighi e i prodigi, precedenti l‟anticristo e l‟estremo giudizio. 

Dal capitolo XI alla fine, aperti già i suggelli, si narrano le visioni e le predizioni che riguardano l‟anticristo, il giudizio universale e la gloria dei Beati. 

Da questo prospetto sintetico vediamo che i capitoli che seguono riguardano l‟anticristo. Il capitolo XI che stiamo meditando è centrale, diciamo cosi, e sta tra le due parti principali del libro. Esso contiene un grande mistero, come abbiamo visto, e annunzia una prima formidabile lotta contro la Chiesa, e un primo grande trionfo suo contro i suoi nemici, al tempo nel quale, dopo una guerra sterminatrice, i figli suoi saranno bene distinti e separati dal mondo, e i due testimoni, il Papa e il Re dell‟Amore, avranno trionfato dei perversi. 

Siccome tutti i Padri veggono in questi due testimoni Enoc ed Elia, che verranno alla fine del mondo a combattere contro l‟anticristo, volendo noi attenerci sempre a quello che è insegnato dai Padri, abbiamo logicamente riconosciuto nel Sacro Testo che riguarda i due testimoni, un‟anticipazione di quello che avverrà ai tempi dell‟anticristo. È evidente dal fatto che dell‟anticristo si parla solo dopo. Il Signore annunzia dopo la grande guerra due testimoni che dovranno dare alla Chiesa un primo grande trionfo, per il quale Essa raccoglierà i suoi figli, li distinguerà nettamente dal mondo, e preparerà la generazione dei Santi che dovranno sostenere l‟ultima lotta che Essa subirà da Satana e dal mondo, ossia la lotta dell‟anticristo. 

Siccome, secondo il pensiero dei Padri, nel tempo dell‟anticristo verranno due testimoni a combatterlo, Enoc ed Elia, è chiaro che i due testimoni del primo trionfo della Chiesa sono figura di Enoc ed Elia che verranno alla fine del mondo, al tempo dell‟anticristo. Di questo tempo calamitoso il Sacro Testo ci parla in seguito, e quindi quello che dice qui dei due testimoni è un‟anticipazione. Solo così può conciliarsi il Sacro Testo con l‟interpretazione unanime dei Padri, che, secondo il precetto della Chiesa, dobbiamo seguire. 

L‟Angelo che si pose ritto sul mare e sulla terra, e aveva in mano il libricino, disse a S. Giovanni che nei giorni della voce del settimo Angelo, quando comincerà a dar fiato alla tromba [Quando comincerà, dunque non sarà un periodo breve o un solo avvenimento, ma una serie di anni e forse di secoli nei quali si compirà il mistero di Dio. In questi anni o secoli gli avvenimenti saranno come la continuazione del suono della settima tromba], sarà compiuto il mistero di Dio (X, 7), ossia il trionfo finale della Chiesa e il Regno eterno del Signore in Essa; in questo capitolo che meditiamo, al verso 15 è detto che il settimo Angelo diede fiato alla tromba, e che al suo suono si alzarono grandi voci nel cielo che dicevano: Il regno di questo mondo è diventato del Signor nostro e del suo Cristo, ed Egli regnerà per i secoli dei secoli. A queste voci seguirono le adorazioni e i ringraziamenti dei ventiquattro seniori, perché il Signore aveva cominciato a regnare, e perché era venuto il momento per i morti di essere giudicati, e di sterminare coloro che corruppero la terra. 

Queste parole di applauso e ciò che disse l‟Angelo che posò sul mare e sulla terra farebbero supporre che appena suonata la settima tromba si fosse compiuto il mistero di Dio. Invece, subito dopo, nei capitoli seguenti, si parla di sette portenti, e poi dell‟anticristo, e delle sette coppe dell‟ira del Signore, cioè degli ultimi grandi flagelli che colpiranno la terra prima del giudizio finale. È dunque chiarissimo che in questo capitolo si parla di un primo trionfo della Chiesa su questa terra, nella quale il regno di questo mondo diventerà del Signor nostro e del suo Cristo, e che questo trionfo è figura del trionfo finale ed eterno, come i due testimoni che ne sono strumento sono figura di Enoc e di Elia che saranno strumenti del secondo e finale trionfo. 

Questo mistero di due avvenimenti, dei quali l‟uno è figura e annunzio dell‟altro, non è una confusione, come a prima vista potrebbe apparire, ma indica chiaramente due periodi della vita della Chiesa, uno che si chiude con un trionfo visibile sulla terra [qui Don Dolindo sembra riferirsi alla cosiddetta Era di Pace; N.d.R.], ed un altro che comincia da questo trionfo, culmina in una nuova corruzione delle genti e nell‟anticristo, ha la sua crisi nei nuovi tremendi castighi che colpiscono la terra, e finisce con la resurrezione dei morti, il giudizio finale, il trionfo eterno di Gesù Cristo e della Chiesa, e la gloria dei Beati. 

Quando i due testimoni, risorti dalla morte, furono chiamati al Cielo e vi ascesero in una nube e quando la decima parte della città santa cadde e vi perirono settemila uomini, è detto nel Sacro Testo che quelli che restarono furono spaventati e diedero gloria al Dio del Cielo. Subito dopo è soggiunto che il secondo guai è passato, ed ecco che viene il terzo guai, evidentemente il suono della tromba del settimo Angelo. Intanto quando il settimo Angelo diede fiato alla tromba non segui un guai immediatamente, come sarebbe stato logico aspettarsi, ma si alzarono grandi voci nel cielo che dicevano: Il regno di questo mondo è diventato dei Signore nostro e del suo Cristo, ed Egli regnerà per i secoli dei secoli. A queste voci di esultanza i ventiquattro seniori si prostrarono per adorare e ringraziare Dio che, facendo uso della sua grande potenza, aveva cominciato a regnare. Adorando e ringraziando essi annunziarono il prossimo giudizio universale, e al loro annunzio si apri il Tempio di Dio nel Cielo, e apparve l’Arca della sua alleanza nel suo Tempio, e seguirono folgori, gridi, terremoto e molta grandine. 

Che cosa significa tutto questo? 

E‟ una conferma dei due periodi di trionfo di Dio e della Chiesa, dei quali abbiamo ora fatto cenno. Quelli che sopravvissero alla rovina della decima parte della città santa furono spaventati e diedero gloria al Dio del Cielo. Dunque dopo il trionfo dei due testimoni vi sarà un grande movimento di conversione a Dio, da parte degli uomini scampati non solo alla rovina della santa città, ma ai flagelli del primo e secondo guai. Questo movimento di conversione riguarda non la fine del mondo, ma la fine del sesto periodo della vita della Chiesa; non segue al trionfo di Enoc e di Elia, ma al trionfo dei due testimoni che ne sono figura, cioè al Papa e al Re dell‟Amore [qui è ipotizzabile un parallelismo con il Papa Santo e il Grande Monarca di cui parlano tanti santi e mistici nelle loro rivelazioni; N.d.R.]. 

Nel tempo nel quale Roma sarà conculcata dalle genti perverse per tre anni e mezzo, essi compiranno il loro apostolato prodigioso; poi saranno vinti dai perversi e uccisi, o fisicamente, o moralmente con la loro degradazione ordinata dai perversi medesimi. Per un prodigio divino, dopo tre giorni e mezzo, o presi letteralmente, o presi per un periodo breve [Il sette rappresenta nella Scrittura il numero perfetto, e quindi un periodo lungo e completo di tempo; la metà di sette, tre e mezzo, rappresenta quindi un periodo breve e incompleto. Non c‟è alcuna difficoltà però, nel caso nostro, a prendere letteralmente il numero dei tre giorni e mezzo nei quali i due testimoni appariranno vinti e sopraffatti] essi risorgeranno alla vita e alla loro dignità; alla vita, se realmente uccisi, alla loro dignità e al loro prestigio se solo abbattuti ed esclusi. 

Un flagello di Dio, particolare per la città santa, nella quale si consumerà il delitto della lotta contro i due testimoni, scuoterà le anime traviate per l‟apostasia, ed esse spaventate dal castigo, daranno gloria al Dio del Cielo, riconoscendolo e convertendosi a Lui. 

Intanto il settimo Angelo comincerà a dar fiato alla tromba, cioè comincerà il settimo periodo della vita della Chiesa. Il trionfo dei due testimoni e la conversione delle genti al Signore sarà fine del sesto periodo e principio del settimo, e per questo, invece di seguire immediatamente il terzo guai, segue l‟applauso di riconoscenza del Cielo per il primo trionfo di Dio e della Chiesa sulla terra: Il regno di questo mondo è diventato del Signor nostro e del suo Cristo. 

Questo regno di amore verrà per preparare le anime all‟ultima grande lotta che la Chiesa avrà dall‟anticristo nel settimo periodo della vita di lei, e per questo i ventiquattro seniori, ringraziando Dio del primo trionfo, e vedendo lontano la finale apostasia delle nazioni adirate contro Dio, annunziano anche la resurrezione dei morti, il giudizio universale e l‟apparizione dell‟Arca di Dio nel Tempio della sua gloria, cioè della gloriosa Umanità del Redentore, tra folgori, gridi, terremoto e molta grandine, ossia tra lo sconvolgimento della terra. 

Questa serie cosi complessa, e, nello stesso tempo, cosi logica, ordinata e chiara di avvenimenti ci fa capire ancora una volta quanto è misterioso il parlare di Dio, che ha tutto presente, e non può non parlare che come Colui che ha tutto presente. Noi, piccoli atomi, non possiamo fare altro innanzi a Lui, eterna Trinità, Potenza, Sapienza ed Amore, che adorare, ringraziare e pregare. In mezzo al fluttuare dei secoli, siamo come un piccolo fuscello di paglia travolto dalle onde del tumultuoso oceano, e come possiamo presumere di elevarci a giudici di Dio?  

Umiliamoci, umiliamoci, e facciamo tesoro della piccola particella di tempo che ci è concessa per operare il bene. Siamo appena come un atomo di un immenso monte, una cellula d‟un colossale albero, e non possiamo noi valutare e tanto meno criticare le profonde ragioni per le quali Dio vuole o permette tanti avvenimenti nella vita dei secoli e in quella della Chiesa. 

Egli solo sa quello che è giusto, santo e armonico in questa vita, per la sua gloria e per il bene e l‟eterna felicità delle sue creature. Sappiamo che è infinita Sapienza ed infinito Amore, e dobbiamo confidare in Lui ed abbandonarci al suo amore. Abituiamoci ad umiliarci profondamente innanzi a Dio con sentimenti di grande fiducia e di grande amore. È così dolce il sentirsi nelle mani dell‟Onnipotente, è così rassicurante il sentirsi affidati alla sua Sapienza e al suo Amore. Che importa che non giungiamo a comprendere tutto ciò che Egli dispone o permette nel mondo? Ci basti unirci alla sua volontà come un bimbo si unisce a quella dei suoi genitori, affidandosi completamente a loro. 

  

Da " La Sacra Scrittura - L'Apocalisse" di Don Dolindo Ruotolo, pagg. 312-316 (pubblicato nel 1974 con Imprimatur di Mons. Vittorio. M. Costantini, Vescovo di Sessa Aurunca) 


Sono il tuo gentile Protettore che ti sostiene

 


10 gennaio 2022

Ah Signore! Sono pienamente a Tua disposizione, cercando di camminare con cura; allora vieni a nascondermi in Te; nascosto in Te, so che sarò nascosto nella Vita; Tu sai che ancora non capisco pienamente come sia possibile che una creatura insignificante come me sia stata attirata ad essere intrecciata con Te, donandoTi totalmente a me e nascondendomi nel Tuo caldo abbraccio, vicino al Tuo cuore, sentendo il Tuo Amore incondizionato, sentendomi a casa, al sicuro, senza nulla di cui preoccuparmi, appartenente, confortata...

Mia Vassula, il mio Cuore è per tutti; Io sono lo Sposo di tutti coloro che Mi accettano; essi sono uniti a Me e diventano le Mie spose, e tu, piccolo narciso, non ti ho forse condotto nella Casa di Davide? Beati voi che Mi cercate e Mi trovate, beati coloro che Mi inseguono e Mi desiderano, mai più saranno attratti ad abbracciare alcuna sostanza terrena, perché troveranno la beatitudine e la vera Ricchezza in Me; Io, allora, a Mia volta, li possederò, li tratterò con compassione e tenerezza senza limiti; e sì! Io diventerò il loro Istruttore, il loro Sposo, il loro Compagno e amico, la loro famiglia, il loro tutto, così che non abbandoneranno mai la fonte della Saggezza! impareranno la conoscenza e la comprensione con Me... ricorda la Mia Vassula,1 sì! quando una volta ti ho detto: Ti darò solo "passione", tu allora, perplessa, chiedesti: "passione?" sì, "passione" ti dissi; ebbene ora forse hai capito cosa intendevo, e oh, sono contento! quando ti ho rivelato il Mio Volto 2, quando sei stata sollevata per contemplare la Mia Gloria, la tua anima esultante si è precipitata a Me, gridando forte: "Tu sei il mio Dio, Tu solo sei il mio Salvatore!" e la tua anima con insaziabile sete di Me, imparò a desiderarMi con ardente passione e amore divino; fosti messa in fiamme, avvolta dal Mio Abbraccio, mantenni viva la tua passione per Me, finché la tua anima fu ferita dall'Amore, sì, il Mio Splendore Immortale ti ferì;

ascoltaMi: Io ho, nel Mio geloso Amore, infuso in te di desiderarMi con passione, ferendoti quando ti ho rivelato la Mia Bellezza! da una terra arida che eri una volta, ti ho trasformato in un terreno ricco dove i Miei semi d'Amore ti hanno fatto prosperare per crescere come un ulivo carico di frutti per avere cibo celeste per tutti;

se solo questa generazione impoverita si voltasse invece di imboccare un sentiero che non li porta da nessuna parte se non alla morte... se solo si ricordassero della Mia Misericordia e di quanto sono ricco di Perdono, nel perdonare tutte le loro offese, cadrebbero con la faccia a terra per adorarMi in adorazione e in soggezione!

Io sono il tuo dolce Protettore che ti sostiene, che ti incorona con Amore e Tenerezza e che ti ha redento; Io sono il tuo Cantor, che canta dolci melodie del cielo, per incantare il tuo cuore, placando la tua fragilità e la tua paura;

sai una cosa? quando guardo il mondo esterno con le sue terribili vedute, e il clamore assordante che esce da questo mondo, il Mio Cuore sanguina; ma, Mia Vassula, trovo il Mio riposo nel silenzio di quei cuori che Mi amano; ascoltaMi: porta alla luce ciò che hai imparato diligentemente da Me, e trasmetti a questa generazione, questa Conoscenza liberamente;

presto il Cielo si chinerà, perché i sospiri di coloro che sono ora prigionieri sono stati ascoltati; perché Io sono un Dio d'Amore, sono un Dio di Bontà; sono sempre noto per essere dalla parte degli oppressi;

aspettate e vedrete... l'Amore vi ama!


"Separati" da Dio e a Dio



Sul monte Tabor, gli Apostoli di Cristo e, per estensione, tutta la Chiesa sono "segregati" dal mondo. Ma questa separazione non è fine a se stessa; piuttosto, si è ordinati all'unione con Dio. Gesù ci porta fuori dal mondo perché possiamo stare con Lui.


La Chiesa di Cristo è santa, e una parte essenziale della santità deve essere separata [dal mondo]. Certo, questa separazione, se male interpretata, può dare origine a una mentalità da "ghetto", a una sorta di isolazionismo o a una chiusura malaticcia in sé. L'abuso, tuttavia, non prende l'uso o la verità. San Pietro proclama: "Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una nazione santa, un popolo acquisito per Dio" (1 Pt 2, 9). La Chiesa deve distinguersi e, in una certa misura, vivere separata dal mondo. Il racconto della Trasfigurazione (cfr. Mc 9,2-10) ci mostra come e perché la Chiesa è così.

Primo, "Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse da soli su un alto monte" (Mc 9,2). Per farne il loro popolo, il Signore li allontana dal mondo. Chiamati da Dio, anche Abramo, Mosè ed Elia salirono su una montagna, allontanandosi da soli. Questo allontanamento sulla montagna segnala una rottura spirituale più profonda in relazione al mondo. Non erano uomini come gli altri; erano noti per appartenere a Dio. Nel Tabor, gli Apostoli di Cristo e, per estensione, tutta la Chiesa sono "segregati" [dal mondo].

Sì, ogni separazione fa male. Nessuno vuole essere visto come strano. Abramo, Mosè ed Elia sapevano bene cosa significava essere tentati di non separarsi, ma di conformarsi per essere accettati. Gli stessi Israeliti si rifiutarono più e più volte di essere diversi perché volevano assomigliare ad altre nazioni. Di conseguenza, hanno perso la propria terra. È un tema costante tra i profeti: "Siate santi – separati – perché io, il Signore, il vostro Dio, sono santo" (Lv 19,2).

La tentazione di assimilare la cultura dominante salta oggi agli occhi. Se, in passato, i cattolici avevano una mentalità da "ghetto", oggi abbiamo sofferto, nella battuta d'arresto, un desiderio quasi malato di "far parte della classe". Sembriamo più preoccupati di "andare d'accordo" che di proclamare la verità. Rendere le parole più appetibili che convincenti, questo è ciò su cui si concentrano i nostri sforzi. È quindi ironico che ci siamo già separati da una cultura cristiana con la quale avevamo ancora molto in comune, mentre oggi ci conformiamo a quella che abominia le nostre convinzioni più fondamentali.

Siamo stati separati. Pertanto, dobbiamo combattere contro la tentazione di adattarci al mondo, sia noi stessi che la fede stessa. Come gli Apostoli, bisogna lasciarsi prendere da parte, allontanarsi dall'irrealtà del mondo, indipendentemente dal disagio, dal dolore e dalla persecuzione che ciò comporta.

Ma questo essere separati non è fine a se stesso; piuttosto, si è ordinati all'unione con Dio. Come Abramo, Mosè ed Elia, anche gli Apostoli andarono su una montagna per incontrare Dio. Fu su un monte che Dio gridò ad Abramo, diede la Legge a Mosè e si avvicinò a Elia nel "mormorio di una leggera brezza" (1 Rs 19:12). Nel Tabor, Cristo "si è trasfigurato davanti" agli Apostoli, e le sue vesti sono diventate "splendenti e di tale candore che nessuna lavatrice sulla terra può renderle così bianche" (Mc 9,3). Gesù li porta fuori dal mondo per averli con te.

Allo stesso modo, ci allontaniamo dal mondo e dalle sue seduzioni in modo da poterci aggrappare di più a Dio e alle sue promesse. Senza alcuno scopo di separazione, né il distacco né i sacrifici che facciamo avranno senso, ma al contrario, diventeranno un peso irrazionale. In fondo, ci siamo divisi più a causa di Dio che a causa del mondo.

Questo vale prima di tutto per la nostra preghiera particolare. Dobbiamo sfuggire al rumore e alle notizie del mondo per trovare il silenzio e la verità di Dio. Se non attraversiamo la difficile scalata della montagna, disconnettendoci dalle distrazioni e dalle tentazioni mondane, la nostra preghiera non decollerà mai. Allo stesso modo, il modo in cui adoriamo deve separarci dal mondo e condurci a Dio. Se vogliamo raccogliere i frutti della presenza eucaristica di Cristo, la Messa non può ammettere i rumori e la superficialità del mondo.

Ma non rimaniamo nella Messa per sempre, il che ci porta al fine ultimo della nostra separazione: tornare a testimoniare. Quando i grandi uomini della Scrittura scendono dal monte, riuniscono il frutto del loro incontro. Abramo, per esempio, discende da Moria capace di proclamare che Dio non ama i sacrifici umani, perché Egli stesso gli ha fornito un agnello (cfr. Gen 22,1-14); Mosè scende con le tavole della Legge tra le mani (cfr. Ex 32, 15); Elia ritorna in Israele con rinnovato zelo per l'Alleanza (cfr. 1R 19, 14).

Gli Apostoli, è vero, non avrebbero testimoniato immediatamente la Trasfigurazione: "Scendendo dal monte, proibì loro di dire chi avevano visto, finché il Figlio dell'uomo non fosse risorto dai morti" (Mc 9,9). Anche così, gli Apostoli testimoniarono agli altri ciò che sperimentarono sul monte. Essi discendono dal Tabor capaci di testimoniare Cristo, il Figlio di Dio. Più tardi, Pietro scriverà di quella singolare affermazione: "Questo è il mio Figlio diletto, nel quale ho riposto tutto il mio affetto", dicendo: "Quella stessa voce che venne dal cielo l'abbiamo udita, quando eravamo con lui sul monte santo" (2 Pt 1, 17s).

Separazionecomunione e testimonianzaSono queste le note di santità che scandiscono il tempo della Quaresima. Con le nostre rinunce e mortificazioni, ci siamo separati dal mondo e ci siamo dichiarati indipendenti da esso. Il nostro obiettivo è incontrare Cristo, unendoci a Lui specialmente nella sua passione e morte. Quando finalmente arriveremo alla Pasqua, speriamo di testimoniare insieme agli Apostoli: "Non possiamo fare a meno di parlare delle cose che abbiamo visto e udito" (At 4,20).


Pe. Paolo ScaliaTraduzione: Équid Christo Nihil Praeponere