domenica 13 agosto 2023

LA NECESSITÀ DELLA PREGHIERA

 


24 settembre 1996 

Il Signore

 Più avanti vi parlerò della necessità che avete di pregare. La preghiera è onnipotente e, anche essendo  solo una, tutto può ottenere. Io ho detto: “Chiedete e riceverete.” Ma, non dimenticate che se volete essere  ascoltati, è necessario che chiediate nel modo appropriato. Molti chiedono. Ma tutti non ricevono, perché  non chiedono nel modo giusto: Con umiltà. Con fiducia. Con perseveranza.

Io non tollero i superbi; Mi rifiuto di ascoltare le loro suppliche. Se ne ricordino quegli uomini superbi,  che confidano nelle proprie forze e si credono migliori degli altri; sappiano che le loro preghiere non saranno ascoltate.

Ascolto, invece, le suppliche degli umili. La preghiera dell’umile trapasserà le nubi e non gli ritornerà  senza essere presentata a Me. La preghiera di colui che si umilia, sale al Cielo e non ridiscende senza che Io l’ascolti e la esaudisca. Sappiate che quando vi umiliate, Io stesso vengo spontaneamente ad abbracciarvi; ma se vi riempite di orgoglio e vi vantate della vostra saggezza e delle vostre azioni, Mi allontano da voi e vi lascio soli.

Io non disprezzo nessuno, nemmeno i peccatori più dissoluti, quando con il cuore si pentono dei loro peccati e si umiliano in Mia presenza, riconoscendosi indegni delle Mie grazie.

Vediamo ora un altro punto, piccoli Miei. Nessuno di quelli che confidano in Me, sarà respinto. Lo sappiano tutti i peccatori. Qualunque sia il numero di iniquità che un peccatore può aver commesso, non  si è  mai trovato uno che sia stato abbandonato dopo aver posto la sua fiducia in Me. Chi Mi prega con fiducia,  ottiene tutto ciò che chiede. Se le grazie che voi domandate sono spirituali e utili all’anima, siate sicuri  che le otterrete. Ecco, perché vi ho insegnato a chiamarmi con il nome di Padre, quando chiedete qualche  grazia, purché ricorriate a Me con la stessa fiducia con la quale un figlio ricorre al padre suo che lo ama. Se sarete attenti alla promessa che vi ho fatto, di ascoltare colui che prega, chi potrebbe dubitare che Io  non rispetti la promessa fatta? Io non sono come quegli uomini che promettono e non fanno, sia perché  mentono nel fare una promessa, sia perché cambiano idea dopo aver promesso. Io non posso mentire, poiché Sono la Verità; non posso cambiare, poiché Sono la Giustizia e la rettitudine, e conosco bene le conseguenze di tutto ciò che dispongo. Come potrei mancare alle promesse che vi ho fatto?

Per la stessa ragione che desidero il vostro bene, Io vi esorto e vi sprono a chiedermi le grazie di cui avete  bisogno. Per questo vi dico: “Chiedete e riceverete; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto.” Come  potrei esortarvi a chiedermi delle grazie, se non avessi la volontà di donarvele? Dovete essere fiduciosi  che Io vi darò ciò che Mi chiederete, in quanto Io stesso Mi sono impegnato ad ascoltare le vostre suppliche.

Qualcuno dirà: io non ho una grande fiducia in Dio, poiché sono un peccatore; sono stato ingrato e riconosco che non merito di essere ascoltato. Le vostre suppliche non poggiano sui vostri meriti, ma sulla Mia  Divina Misericordia. Ogni volta che chiedete cose utili alla vostra salvezza eterna e Mi supplicate con fiducia, Io vi ascolto. Ho detto cose utili, perché se sono cose nocive per le vostre anime, non posso ascoltarvi. Ad esempio: se qualcuno pensasse di vendicarsi per una ingiuria o a commettere una offesa e chiedesse il Mio aiuto per questo scopo, non lo ascolterei, poiché Mi offende colui che chiede cose cattive o  ingiuste.

Ugualmente, se implorate l’aiuto divino e chiedete che Io vi aiuti, è necessario  non porre nessun impedimento che vi renda indegni di essere ascoltati. Esempio: se Mi chiedete la forza per non ricadere nel peccato, ma poi non volete evitare le occasioni di peccato, Io non vi ascolterò, perché voi ponete un impedimento al fatto che Io ascolti la vostra richiesta. Se in seguito, peccate, non dovete lagnarvi di Me, dicendo: ho chiesto al Signore di darmi la forza per non ricadere nel peccato, ma non mi ha ascoltato. Poiché  questo sarebbe non riconoscere che, non essendovi allontanati dall’occasione, avete voi posto un impedimento. Avete reso, così, inutile la vostra supplica, facendo in modo che Io non la ascolti. 

Devo anche avvertirvi a proposito della promessa che ho fatto di ascoltare colui che supplica per chiedere  grazie temporali, come: vincere un processo, ottenere un buon raccolto, guarirvi da qualche malattia o liberarvi da una persecuzione. Io non concedo le grazie, se non quando sono utili alla vostra salvezza spirituale. Altrimenti, ve le rifiuto  perché vi amo e perché so che tali grazie sarebbero per voi una disgrazia e  dannerebbero le vostre anime. Io rifiuto per Misericordia certe grazie, che invece concedo ad altri come  castigo. Significa che quando voi non ottenete le grazie che chiedete, dovete gioirne, perché è meglio per  voi che tali grazie vi siano rifiutate piuttosto che concesse… Succede che molte volte voi chiedete il veleno che vi ucciderà… Quanti si sarebbero salvati, se fossero morti durante quella malattia o mentre vivevano quel momento di povertà!  Ma, siccome hanno ritrovato la salute o hanno ottenuto grandi onori e dignità, il loro orgoglio si è gonfiato, si sono dimenticati di Me e si sono dannati. Ecco, perché dovete accettare che la Mia volontà vi accordi ciò che chiedete, solo se quanto chiedete vi conviene.

Veniamo ora al lato spirituale. Le grazie spirituali come: il perdono dei peccati, la perseveranza nella virtù, il vostro amore per Me, tutto questo dovete chiederlo assolutamente e senza condizione, con la ferma  speranza di ottenerlo. 

Quando Mi si chiedono grazie spirituali, Io non Mi preoccupo se colui che Mi prega è giusto o peccatore. 

Peccatori: se voi non meritate di ottenere queste grazie, Io ho dei grandi meriti agli occhi del Padre  Mio; chiedete nel Mio Nome, cioè per i Miei meriti, e Io vi prometto di ottenere dal Padre Mio tutto  ciò che chiederete.

Chiedete, soprattutto, con perseveranza, senza stancarvi. Questo vi permette di capire perché Io vi ho detto: pregate senza sosta, fate della vostra vita intera una preghiera. Che niente vi trattenga dal pregare ogni  volta che potete. Smettendo di pregare, vi private del soccorso divino e venite vinti dalle tentazioni. La  perseveranza nella grazia è un dono assolutamente gratuito, che voi non potete meritare; ma questo dono  si può ottenere per mezzo della preghiera. Domandate questa grazia, quotidianamente.

La vostra perseveranza sino alla morte, per mantenervi nella Mia Santa Grazia, non dipende da un solo  aiuto, ma da molti; da tutti quelli che voi sperate di ottenere durante tutta la vostra vita. Allora, a questa  catena di aiuti divini, deve corrispondere la catena delle vostre suppliche, senza la quale poche volte, Io  dispenso le grazie. E se interrompete la catena delle suppliche e smettete di chiedere, Io allora interromperò la catena di aiuti e voi perderete la perseveranza. Leggete Luca 11, 5-8.

Gli uomini si infastidiscono quando li si importuna chiedendo loro qualcosa; ma Io vi esorto a chiedermi  ripetutamente. Non Mi infastidisco. Al contrario, Mi piace vedere che siete perseveranti. Dicendovi: “cercate, chiamate”, ho voluto farvi comprendere che dovete essere come quel povero mendicante che chiedeva l’elemosina. Anche se scacciati, non cessate per questo di chiedere e di insistere, fino a quando vi sarà  dato.  

Catalina rivas

Come e in che modo si perviene a perfetta pace.

 


OPERA A BEN VIVERE 


Disboscato è il giardino, e diradicate son d'esso le male radici; resta ora di seminarvi  dentro buon seme, per modo che le anime nostre vi passino avere d'esso frutto perfetto, e  consolazione. Ora in questo capitolo è da vedere, in che modo si possa pervenire a perfetta  pace, la quale Iddio, per il profeta, tanto ci conforta che noi dobbiamo cercare, dicendo:  «Cerca la pace». Da poi che l'anima s'è partita dal male, e ha cominciato a far bene, resta ora  che detto bene si sia sì fatto, che per esso possa pervenire a perfetta pace, alla quale tanto ci  conforta il profeta. 

   Parmi dunque anche necessario, per meglio intendere a che modo dobbiamo pervenire a  detta pace, di pigliare pur anca l'esempio di quello, che materialmente disbosca il giardino  suo. Dico dunque, che colui che ha disboscato il suo giardino, e stirpato d'esso ogni mala  radice e ogni mal seme, mette poi in punto la sementa sua buona; e innanzi che la semini, sì  la vaglia, e nettala da ogni mal seme, a ciò che nel suo giardino non vi nasca se non tutti  buon frutti; e la terra, che una volta è purgata e netta da ogni mala radice, non si avveleni  più con alcuno mal seme. 

   Or così bisogna fare a noi, spiritualmente, a questo esempio: che, poi che ci siamo partiti  dal peccato, e purificati da esso per la santa confessione, e, per grande desiderio di pervenire  a qualche gusto e amore di Dio, abbiamo estirpato dall'animo nostro ogni vizio e  concupiscenza, e ogni mal appetito; dobbiamoci preparare, quanto possiamo, il Cuor nostro,  a seminarvi sì netto seme, che, per nostra negligenza, la terra dell'anima nostra, già  purificata per la santa confessione, non s'imbratti daccapo con alcune male spezie di  peccato. Onde dice l'Apostolo: «Uno poco di lievito corrompe tutta la massa della pasta». E  Santo Iacopo dice: «Chi osserva tutta la legge, e solo offende in uno comandamento, è fatto  trasgressore di tutta la legge». 

   Bisognaci dunque diligentemente disaminare le nostre coscienze; ciò è, che non facciamo  cosa che la coscienza nostra ce n'abbi a remordere. E che cosa sono, figliuola mia, le buone  opere, se non seme, le quali noi gettiamo in terra? Ciò è, facciamo e operiamo, meno tre che  stiamo nella terra di questo mondo, nel tempo che noi ci stiamo; le quali ciò è facciamo, per  animo di ricogliere in cielo de' beni celestiali, cento per uno. 

   E che questo sia vero, ce lo dichiara l'Apostolo, dicendo: «Chi semina in lacrime, ricoglie  allegrezza e gaudio»; ciò è, chi si esercita in questo mondo con penitenza e pianti, a tempo  ricoglie il frutto suo, gaudio e allegrezza in vita eterna, senza fine, con ogni consolazione. E  qual sia questo seme che abbiamo a seminare, lo dichiara l'Apostolo, dicendo a' Galati: «Il  frutto dello spirito si è questo: carità, gaudio spirituale, pace, pazienza, longanimità (cioè,  perseverare nel bene cominciato) virtuoso, benigno, mansueto, fedele, modesto, continente,  casto». E poi all'ultimo dice: «Quelli che sono di Cristo, hanno crucifisso la loro carne coi  loro vizii, e colle loro concupiscenze». 

   Vuole dunque da noi questo nostro dolcissimo Ortolano delle anime nostre, che tutto il  nostro seme, che noi seminiamo nel giardino delle anime nostre, sia puro e netto, senza  nulla macula; ciò è, che ogni nostra opera che facciamo, sia fatta con purità e semplicità di  cuore, senza nulla duplicità, e che tutta la nostra intenzione sia pure a farle e operarle a suo  onore. 

   Onde questo nostro avversario, come scrisse una volta Santo Paolino e Santo Augustino,  «ha mille arti per ingannarci, e mai non dorme né si posa, né mai è contento di noi, in sino a tanto che non ci ha rapito l'anima». Il quale suole molto, a quelli che si parteno dall'amore  del mondo, e che desiderano e cercano di accostarsi a quello di Dio, (avendo già lasciato le  male opere, e cominciato a pigliare le buone) di imbastardire esse buone opere, seminando  fra loro zizzania. Come di ciò il Signore cel manifesta, dicendo per similitudine, che  «dormendo l'uomo, venne il nemico suo, e mescolò nel seme buono la zizzania». 

   Allora, figliuola mia, il nostro nimico semina zizzania nel nostro buon seme, quando si  ingegna di pervertire le virtù in vizio. 

   Onde, nel principio, a quelli che da lui si vogliono partire, vedendo di non poterli più  ingannare, né farli più cadere n' peccati passati, s'ingegna di impedirli, che i beni che fanno  non siano sinceri e puri, ma mescolati con alcuno vizio. Onde suole molto tentare questi tali  di vanagloria: mostrando loro che abbino fatto gran cosa, essendosi partiti dal male, e  cominciato a far bene, facendo loro parere d'una pulce un liofante; e poi, dall'altro lato,  ordina e stimola altre persone a lodare tale persona. Lo qual vizio è sì pericoloso, che pochi  son quelli che perfettamente da loro si sappino schermire. 

   Per la qual cosa, mi pare molto utile e necessario di porre in questa operetta, e mostrare  alcuna cosa di questo vizio il suo pericolo, e a che modo l'uomo se ne debba guardare: però  che non è possibile che mai l'anima devota possa pervenire a questo terzo grado della pace,  se perfettamente la coscienza sua non gli rende buona testimonianza, di seminare nell'orto  dell'anima sua buon seme. Ciò è, le opere buone ch'egli fa, con purità e semplicità di cuore;  non desiderando, né volendo che di dette opere, né egli né altri, n'abbia né tutto né parte  della gloria, ciò è, laude; ma ch'ella sia tutta di Dio, dal quale tutta procede ogni nostra  buona opera. 

   La qual cosa, quando ciò faremo, l'anima nostra sentirà una pace e consolazione di mente,  per modo, che eziandio in questo mondo sentirà alcuna particella del gaudio di paradiso, per  la testimonianza della buona coscienza; dicendo San Paolo: «Certo, la gloria nostra si è  questa, la testimonianza della nostra coscienza». 

   Porremo dunque prima il pericolo ch'è, di udire volentieri li lusinghieri; e poi, nella  seconda parte, in che modo gli dobbiamo fuggire, o vero resistere ad essi: a ciò che il seme  delle nostre buone opere, possino essere pure e monde nel cospetto di Dio; a ciò che, per la  testimonianza della buona coscienza, possiamo pervenire, in questa vita, a perfetta pace,  (alla quale tanto ci conforta Iddio per la bocca del profeta) e nell'altra, per mezzo d'essa,  possiamo pervenire a quella beata gloria di vita eterna. 

SAN ANTONINO


Atto di affidamento al Crocifisso

 


Crocifisso Signore Gesù, che ci hai chiamati a fare memoria della tua passione, morte e risurrezione, noi vogliamo elevare con Te la nostra lode, benedizione e ringraziamento a Dio, Padre tuo e Padre nostro.

Noi riconosciamo che il Padre ha tanto amato il mondo da mandare Te, suo diletto Figlio, non perché Tu giudichi e condanni, ma perché l'uomo accettandoti con fede avesse la vita nel tuo nome.

Ci hai chiamati a vivere e testimoniare tra i nostri fratelli questa tua parola di gioia, di novità e di salvezza e noi vogliamo dire con Te la nostra piena adesione alla volontà del Padre.

Mossi dal tuo amore infinito, vogliamo metterci a servizio di questo disegno di salvezza nello spirito e carisma di S. Paolo della Croce.

Perciò vogliamo seguire Te che, da ricco che eri, ti sei spogliato di Te stesso, assumendo la condizione di servo.

E agli uomini, nostri fratelli, impegnati a costruire la città terrena, proponiamo "la grata memoria della tua Passione: la più grande e stupenda opera del Divino Amore; la fonte da cui deriva ogni Bene". Accetta, Crocifisso Signore Gesù, la nostra disponibilità e il nostro impegno a questo dono del tuo Amore, mentre siamo consapevoli di dover camminare nell'oscurità della fede.

Fa' che noi siamo testimoni autentici e credibili della vocazione e missione passionista.

Manda lo Spirito Santo che venga in aiuto alla nostra debolezza e porti a compimento l'opera che ci hai affidato.

Questo ti chiediamo e presentiamo per l'intercessione di Maria Addolorata, nostra Madre, di S. Paolo della Croce e di tutti i nostri Santi patroni, che ti proclamano eternamente Santo e Signore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

 

TUTTO SARÀ PUBBLICATO

 


          Avere Dio e non avere l'amore è nulla. Chiamarmi senza bisogno è offenderMi. Senza piantare ciò che è buono, non si vive. Sposarsi per non avere figli è desiderare la carne. Fuggire dai miei diritti è non nutrirsi del mio corpo.

          Questo è ciò che vedo crescere nel mondo di oggi: bambini che nascono per niente. Sono frutti che non arrivano a maturazione. La peste uccide proprio con il veleno che il mio nemico ha piantato. Gli appelli di mia Madre non trovano risposta. Quelli che ascoltano, partecipano, ma non completano.

          Benedetto, figlio mio, la Scrittura dice: Dove due o tre sono riuniti, io Gesù sarò in mezzo a loro, se parlano nel mio nome (Mt 18,20). Ma questo è molto raro, perché appena parlano nel mio Nome, arrivano già quelli che deridono, o cominciano con gli scherzi, o mescolano la religione con la politica. Questo non è amore. L'amore è quando una o più persone che parlano nel mio nome riflettono attentamente su ciò che dicono, in modo che Io rimanga al centro. Tutte le parole devono darmi la massima sicurezza, perché io sono onnipotente e il mio nome non può essere pronunciato invano.

          Cari figli, Io, Gesù della Misericordia, non vorrei che perdeste altro tempo in cose banali e nemmeno in lunghi progetti. Dedicatevi di più alla preghiera. Invece di andare a un ballo, pregate di non essere presi all'improvviso. Invece di andare in spiaggia per mostrare il vostro corpo, copritelo sempre meglio, in modo da non fare brutta figura alla Mia venuta. Invece di dare conforto a un cane o a un gatto, date da mangiare a un povero che muore di fame, così la vostra ricompensa sarà degna. Invece di litigare con vostra moglie, o viceversa, amatevi sempre di più, così sarete chiamati entrambi.

          Figli! Invece di disobbedire ai vostri genitori, date più attenzione e amore, solo così sarete tutti salvati. Famiglie! Volete vivere con Me in Paradiso? Non deludetemi più come state facendo. È triste per Me vedere tante famiglie divise in casa. Guardate che le ore stanno arrivando e tutto ciò che è stato scritto si compirà. Non andrà perduto nemmeno un granello di ciò che è stato scritto (Mt 5,18). Chiunque abbia manipolato le parole della Sacra Scrittura sarà imputato nel giudizio. Non ci sarà pietà per coloro che mi hanno disobbedito. Essi regoleranno i conti con Me fino all'ultimo centesimo.

          Figlio mio Benedetto, nulla sarà tolto da tutte queste mie parole. Tutto sarà pubblicato. Coloro che sono sul mio cammino riconosceranno che questi scritti sono veri. È un Dio dei vivi che te li ha trasmessi, e non uno falso. Le mie parole hanno vita. Quelle del bugiardo sono presto note per la loro avidità in tutto. Queste sono pure, uscite da me Gesù, perché io cerco solo la pace, e la pace può venire solo da Dio.

          Grazie, figlio mio. Dopo aver detto queste parole, la tua mano non ha sbagliato nulla. Hai scritto tutto con la massima precisione. Sii con la mia pace.

GESÙ

08/07/1995

 


sabato 12 agosto 2023

La croce è scuola di amore.

 


LETTERA 51   

A Fr. Alfonso Kolbe, Cracovia S.l.G.C. 99  

Zakopane 27 X 1920  

 

Caro fratello!  

 Non ero ancora a conoscenza della composizione della presidenza della M.I. dei chierici ed anche del fatto che pure P. Floriano è membro della associazione. Comunque, nemmeno ora conosco i membri della M.I. dei chierici1. Del resto, non sono obbligato a tenermi informato su nessuna di queste novità.  

Dato che i romani hanno stampato 1e pagelline d'iscrizione in italiano, certamente queste saranno utili anche per i laici. Per i chierici, tanto qui come in Italia, è più difficile (quasi impossibile) agire fuori della propria cerchia, in mezzo ai laici. Questo apostolato è più consono ai sacerdoti. Perciò, mi sembra che in Italia, non tanto gli alunni del collegio quanto piuttosto due o tre sacerdoti della M.I. potrebbero agire più facilmente tra i laici. Senza dubbio, dopo le ordinazioni, dopo le prime destinazioni, potranno agire in maniera più considerevole quelli che a tale scopo si sono ben preparati durante il periodo del chiericato. Mi sembra che la stessa cosa avverrà anche da noi. Non c'è, quindi, da meravigliarsi se (come scrivi) non si riesce ad attirare qualcuno dal di fuori.  

 E poiché ciò non è la «condizione indispensabile per l'apostolato», non si possono incolpare i confratelli se non se ne occupano.  

 Il testo della benedizione del vescovo Teodorowicz è completo2. Può darsi, tuttavia, che quel foglio fosse accompagnato da una lettera (che don Adamo Bogdanowicz non mi ha mandato). Anch'io ho avuto la stessa impressione. 

 Quanto a me, sto sempre meglio, solo che le malattie polmonari sono sempre lunghe...  

 L'intelletto è al di sopra dei sensi e la fede al di sopra dell'intelletto, benché essa «sia un ossequio della ragione per ciò che riguarda l'evidenza esteriore, non già quella interna»3. E quanto meno l'intelletto vede la «evidenza interna» e tuttavia cammina ugualmente seguendo i dettami della fede, tanto maggiore è la gloria che rende a Dio, riconoscendo la sua infinita sapienza, bontà e potenza. La perfezione consiste nell'amore di Dio, nell'unione con Lui, nella nostra divinizzazione. L'amore si manifesta mediante l'attuazione della volontà di Dio, che a noi si rivela per mezzo della volontà dei superiori, qualora questa non sia apertamente e sicuramente contraria alla legge di Dio (in modo esplicito o implicito) - in realtà, esiste anche una subordinazione di leggi e di superiori. L'angelo custode disse a Gemma che la via più breve e più autentica per giungere al cielo è l'obbedienza4.  

Il rimettersi alla volontà di Dio e la sua attuazione, specialmente in ciò che è contrario ai sensi e persino ad un intelletto limitato e fallibile, infiamma sempre più l'amore verso Dio. La croce è scuola di amore.  

 Termino con l'augurio che l'Immacolata non risparmi le croci alla sua «Milizia» e a nessuno dei membri per causa di essa; solo così, infatti, si purificano le intenzioni, sicché non si aderisca ad essa né in essa si lavori per propria esibizione o per compiacenza interiore, ma unicamente per puro amore (come in «Blogoslawieni»5).  

 Con sforzo comune i membri procurino di conoscere bene le odierne correnti antireligiose, i fondamenti della fede, il socialismo, il bolscevismo, la massoneria, il protestantesimo, ecc. e imparino ad agire contro di essi.  

Ti chiedo una preghiera.  

Tuo fratello  

Fr. Massimiliano  

 

 Non capisco cosa voglia significare il termine «fantasie»6, però credo che la M.I. si debba mantenere su una strada difficile e dura, ma vantaggiosa, nello sforzo di conoscere gli errori, i pregiudizi antireligiosi - oggi così largamente disseminati - la loro natura, le conseguenze deleterie, i metodi di propaganda, i loro rappresentanti e nel modo di agire contro di essi, nel modo di salvare tante anime che si perdono; e non si trasformi in un'associazione letteraria o artistica, perché fallirebbe lo scopo. Il periodo del chiericato è breve e la materia da apprendere è abbondante, occorre quindi utilizzare bene il tempo.  

 Per esperienza personale so che non è lo stesso imparare qualche cosa per la scuola ed essere preparati ad esporre un problema in modo convincente ad ogni persona, di qualunque ceto sociale. Perciò, che Iddio non permetta che  un membro della M.I., trovandosi in qualsiasi luogo, in società o in treno, possa rispondere a qualche obiezione contro la religione solamente con una risposta superficiale, tale da indebolite la fede degli ascoltatori. E casi simili sono successi e proprio tra i sacerdoti.  

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(1) Essi erano: Fr. Bonaventura Podhorodecki (presidente), Fr. Alfonso Kolbe (segretario), Fr. Valentino Skurzak, Fr. Giuseppe Wyrostek, Fr. Giuliano Mirochna, Fr. Giustino Nazim e Fr. Cristoforo G6recki. - (2) P. Alfonso, nella lettera del 25 X 1920 a P. Massimiliano, scriveva: «Ho dimenticato di ricordarti che, della benedizione dell'arcivescovo Teodorowicz alla M.I., ci hai mandato soltanto la parte finale; quindi, forse per disattenzione, devi aver staccato l'inizio, credendo che fosse un foglio pulito. Se non lo avessi ancora usato, guarda - per favore - se non vi sia l'inizio di quella benedizione». - (3) Frase tradotta dal latino. - (4) P. GERMANO DI S. STANISLAO, PASSIONISTA, Biografia della Serva di Dio Gemma Galgani Vergine lucchese, VI ediz. Roma 1910, pp. 177-178. - (5) Cf. SK 48, nota 1. - (6) Nella lettera di Fr. Alfonso a P. Massimiliano in data 25 X 1920 si trova questo brano: «Durante queste ultime [riunioni straordinarie] oltre alle conferenze, alle declamazioni di propria composizione o di qualche poeta, di contenuto confacente alla solennità, e al canto, hanno o avranno luogo discorsi, dialoghi e perfino fantasie».  


Solamente alcuni saranno salvati dal castigo che sta per venire. Molti saranno ritirati dal mondo prima che arrivi questa sofferenza. Molti saranno scelti dal Padre per resistere come martiri, attendendo la venuta di Mio Figlio.

 


"Ho trascorso molti anni sulla terra per prepararvi a..."
"Il numero cinque è salito dall'abisso"
"Egli sarà incatenato da Michele e precipitato nell'abisso"

Avola, domenica 30 Ottobre 2011 - Messaggi privati della Madonna e del Signore Gesù


Giuseppe Auricchia. "Di buon mattino prego Gesù e Maria per la pace nel mondo. Vedo Maria e così dice:"

Figlio Mio, Io ho trascorso molti anni sulla terra per prepararvi a questa importante tappa che state vivendo. Che questo non sia un tempo di paura, ma una preparazione a quel giorno glorioso nel quale Mio Figlio, ricostruirà la Sua Casa e la rinnoverà.
Voi passerete tutti attraverso una penosa crocifissione. Coloro che in questo modo dovranno seguire Mio Figlio nel Regno, prima dell'arrivo di Mio Figlio, molti di essi avranno scelto il cammino facile. Questo ci fa una grande pena, sapendo ciò che deve sopraggiungere, ho chiesto che foste informati in anticipo, su ciò che vi aspetta. Continuate figli Miei le vostre preghiere di riparazione, ce n'è un grande bisogno, perché le anime cadono nell'inferno con un ritmo terrificante.
Solamente alcuni saranno salvati dal castigo che sta per venire. Molti saranno ritirati dal mondo prima che arrivi questa sofferenza. Molti saranno scelti dal Padre per resistere come martiri, attendendo la venuta di Mio Figlio. Coloro che si sono dati anima e corpo a lucifero, ora sono accecati su ciò che li aspetta. Si mangerà, si berrà, si celebreranno nozze, quando all' improvviso apparirà la sfera di fuoco. La pelle seccherà e scomparirà intorno alle proprie ossa, come se non fosse mai esistita. Tutti coloro che avranno disonorato il proprio corpo, tempio dello Spirito Santo, lo vedranno bruciare all'improvviso".

Giuseppe Auricchia: “Vedo Gesù, che mi ha fatto notare come ai nostri giorni il nemico di Dio distruggerà lo spirito con le mode indecenti”.

Gesù avverte: "Fareste meglio a nascondere agli agenti dell'inferno la vostra nudità!
Fareste meglio a dare l'esempio ai vostri figli! Ogni genitore sarà ritenuto responsabile della distruzione delle anime dei loro figli. Le forze del male sono coalizzate contro la gioventù.
Risvegliate l'anima dei vostri figli che incontrano gli agenti dell’inferno, appena mettono i piedi fuori casa. Pregate, pregate insieme e portate su di voi le grazie accumulate nei Sacramenti.
Il numero cinque è salito dall'abisso.
La corruzione dei giovani, aumenterà a tale punto, che l'uomo desidererà di essere soppresso dalla terra. Allora l'umanità chiederà misericordia alla Mia Santissima Madre, che vi è stata inviata come Mediatrice tra il Padre e l'uomo e schiaccerà il principe delle tenebre, lasciandolo steso innanzi a sé. Egli sarà incatenato da Michele e precipitato nell'abisso.
satana, che è scatenato nel vostro mondo per distruggerlo, sa che il suo tempo volge al termine.
Figli, sappiate riconoscere i segni dei tempi. Aprite il libro della Vita e leggete ciò che Giovanni vi ha lasciato scritto. Noi abbiamo istruito sui misteri che saranno rivelati per mezzo di numerosi veggenti, che portano le stimmate sulla loro carne. Cercate e troverete la risposta, voi che avete la grazia di comprendere le parole scritte da Giovanni e rivelate nell’Apocalisse. I giorni della vostra terra sono contati e sono state girate le pagine molto più velocemente di quanto il Padre avesse progettato, ma il destino del mondo è sempre dipeso dalla volontà dell'uomo.
Benedicendovi tutti, Gesù e Maria, i due Cuori Uniti, piangenti per voi che vi allontanate dalla Mia Chiesa e dai nostri sacerdoti".


Morte di Zaccaria ed Elisabetta - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anne Catherine Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE 

(Dalla nascita di Maria Santissima alla morte di San Giuseppe).


Morte di Zaccaria ed Elisabetta 


Quando Zaccaria si recò al tempio per portare le vittime per il sacrificio, Elisabetta approfittò della sua assenza e andò a trovare suo figlio nel deserto.  All'epoca Giovanni aveva circa sei anni. Zaccaria non era mai stato a vedere il bambino: così, se Heredes gli chiedeva del bambino, poteva rispondere, senza mentire, che non lo conosceva. Ma per soddisfare il grande affetto dei suoi genitori e il desiderio di vederli, il bambino visitò segretamente la casa dei suoi genitori diverse volte di notte e vi rimase per qualche tempo. Senza dubbio il suo Angelo custode lo guidava per evitare i pericoli che lo minacciavano.  Lo vedevo sempre guidato e protetto da spiriti celesti e spesso vedevo figure luminose che lo circondavano. 

Giovanni era predestinato a vivere così in solitudine, lontano dagli uomini e privo dell'aiuto umano ordinario, per essere meglio guidato dallo spirito di Dio. La Provvidenza divina dispose le cose in modo tale che anche a causa di circostanze esterne egli dovette ritirarsi nel deserto. Era anche come spinto da un istinto irresistibile, perché fin dall'infanzia fu sempre pensieroso e solitario. Quando Gesù Bambino fu portato in Egitto, Giovanni, il suo precursore, si nascose nel deserto per un avvertimento divino, perché anche lui era in pericolo. Di lui si era parlato molto fin dai primi giorni della sua vita: era nota la sua nascita meravigliosa e molti sostenevano di averlo visto circondato da splendore.  Per questo motivo Erode voleva catturarlo per ucciderlo. Erode aveva chiesto più volte a Zaccaria dove si nascondesse il bambino, ma non aveva osato prenderlo. Ma ora, mentre Zaccaria si recava al tempio, fu assalito e maltrattato dai soldati incaricati di sorvegliarlo, davanti alla porta di Gerusalemme, chiamata Betlemme, in un luogo della strada bassa da cui non si vedeva la città. Lo portarono in una prigione sul fianco del monte di Sion, dove più tardi vidi i discepoli di Gesù che si recavano al tempio. Il vecchio fu torturato per sapere dove si nascondeva suo figlio e, non riuscendo a ottenere ciò che volevano, finirono per ucciderlo per ordine di Erode. I suoi amici lo seppellirono poi non lontano dal tempio. 

Questo Zaccaria non era quello, morto tra il tempio e l'altare, che vidi uscire dalle mura del tempio vicino all'oratorio del vecchio Simeone, quando apparvero i morti dopo la morte di Gesù. La tomba di questo Zaccaria, che era all'interno del muro, è crollata insieme ad altre nascoste nel tempio. Questo Zaccaria fu ucciso tra il tempio e l'altare a causa di una lotta sulla discendenza del Messia e sui diritti che alcune famiglie pretendevano di avere nel tempio e sui posti che occupavano nel tempio. Ho visto, ad esempio, che non tutte le famiglie avevano il diritto di far studiare i propri figli nel tempio. Ricordo di aver visto un bambino di una famiglia reale affidato all'educazione della profetessa Anna. Solo Zaccaria, figlio di Barachia, morì nella lotta. Ho visto in seguito che le sue ossa furono ritrovate, ma non ricordo più i dettagli dell'evento. 

Santa Elisabetta tornò dal deserto alla città di Juta per attendere l'arrivo del marito, accompagnata in parte dal bambino Giovanni. Elisabetta lo baciò sulla fronte e lo benedisse, e il bambino tornò nel deserto. La madre, entrando in casa, apprese la triste notizia della morte del marito. Il suo dolore era grande e sembrava inconsolabile. Tornò nel deserto e rimase con il bambino fino alla sua morte, avvenuta poco prima del ritorno della Sacra Famiglia dall'Egitto. L'esseno che si prese cura del bambino Giovanni seppellì Elisabetta nelle sabbie del deserto. In seguito, Giovanni si addentrò ulteriormente nel deserto: lasciata la gola rocciosa, si recò in un luogo più chiaro e si stabilì presso un piccolo lago. Sulla spiaggia c'era molta sabbia bianca. L'ho visto andare lontano nell'acqua, mentre i pesci gli nuotavano intorno senza paura. Lì visse a lungo, perché lo vidi costruirsi una capanna o un gazebo tra i cespugli, per passarvi la notte: era piccola e bassa", tanto che poteva a malapena sdraiarsi per dormire. Lì come altrove vedeva forme luminose che si occupavano di lui senza paura e con innocente pietà: sembravano istruirlo e fargli notare cose diverse. Vidi anche che aveva un bastone infilato nel suo bastoncino, in modo da formare una croce. All'estremità del bastone era legata una striscia di corteccia, come una stella filante che fluttuava nel vento mentre lui ci giocava. La casa di Elizabeth a Juta era occupata da una figlia della sorella di Elizabeth. Era una casa molto ben tenuta, in perfetto ordine e pulizia. Quando Giovanni fu cresciuto, vi ritornò di nascosto, tornando subito nel deserto fino al momento della sua comparsa tra gli uomini. 


Guai a chi non rispetta la dottrina di Gesù, perché sarà gettato nel fuoco dell'inferno.

 


(NOSTRA SIGNORA; PEÑABLANCA)


Oggi, venerdì, la Signora è apparsa piangendo e mi ha detto:

Miguel, quello che ti dirò ora non sarà un segreto, dovrai pubblicarlo prima del 13 ottobre 1983.

Poi mi ha guardato e ha detto:

Porta tutti i rosari per benedirli e lei lo fece.

Poi abbiamo cominciato a cantare e molti a pregare e lei mi ha detto:

I sacerdoti, ministri di mio Figlio, con la loro cattiva vita, con la loro empietà nella celebrazione dei Santi Misteri, con il loro amore per il denaro, gli onori e i piaceri, sono diventati cloache di impurità che gridano vendetta. La vendetta si abbatte sulle loro teste.

Maledetti i sacerdoti e le persone consacrate a Dio, che con la loro vita malvagia crocifiggono mio Figlio, il vostro Signore.

Il mondo non chiede più misericordia e perdono per il popolo, perché non ci sono più anime generose. Ma non ci sono più persone degne di offrire la Vittima Immacolata all'Eterno per il bene del mondo.

Dio ferirà in modo tale che non ci sia un esempio.

Guai agli abitanti della terra; Dio esaurirà la sua ira e nessuno potrà sfuggire a tanti mali raccolti.

Ricordate quando mi sono fatto vedere a Guadalupa, La Salette, Lourdes, Fatima, San Damiano, Garabandal, Chagres e oggi a Penablanca. Ho sempre dato lo stesso messaggio: pregate il Rosario, fate penitenza, cambiate vita.

In questi giorni in cui sarò con voi, ripeterò molti messaggi.

Ricordate a Fatima le meraviglie del mio Cuore Immacolato. Oggi, a Penablanca, ho voluto salvare le anime  che vanno  in perdizione.

Mi duole molto dirlo, ma tutto è stato detto da mio Figlio, ma questo mondo non vuole capire.

Ancora una volta vi dico: non offendete più Nostro Signore, perché lo avete offeso troppo. In questo momento è giunto il momento di combattere contro satana, il re della menzogna e dell'orgoglio.

La Chiesa attraverserà una crisi orrenda.

Dimenticata la Santa Fede in Dio, ogni individuo vorrà guidare se stesso ed essere superiore ai suoi simili.

Il mondo dovrà pensare prima di agire.

A Fatima ho detto che i grandi scienziati costruiranno armi per distruggere se stessi. Satana è la causa di tutto questo.

Chiedo ai governanti degli Stati Uniti, dell'Inghilterra e della Russia di accogliere i miei appelli per le energie atomiche; esse porteranno solo alla distruzione umana.

Ricordate i messaggi: sono venuto in Cile per qualcosa di molto speciale, per salvare le anime che stanno andando in perdizione. 

Figlioli, pregate il Rosario con molto fervore. Amate il vostro prossimo e adorate Dio.

Ma ti dico, Michelangelo, che i miei figli prediletti devono essere molto saldi nella Fede. Io li aiuterò, perché non sono molti quelli che raggiungeranno il cielo, perché i sacerdoti sono ogni giorno più infedeli. Ma chi ha queste qualità, si metta il cappello, come si dice in Cile. Ma se non le ha, continui così. Perché potrà entrare nel Regno dei Cieli. Ma guai a chi non rispetta la dottrina di Gesù, perché sarà gettato nel fuoco dell'inferno.

Poi mi disse:

Vieni il 13 ottobre alle 9 del mattino e, alzando le mani, mi disse: L'Arcangelo Michele ti darà la comunione il 24 ottobre 1983; si renderà visibile a tutti.

Si alzò e se ne andò.

7 OTTOBRE 1983

La misteriosa lettura dei tuoi pensieri da parte di angeli e santi

 

Come Angeli e Santi sanno esattamente cosa stai pensando.

Angeli e santi non potevano conoscere i nostri pensieri, solo Dio può farlo.

Tuttavia, possiamo comunicare con loro mentalmente per chiedere la loro intercessione e favori.

E alle nostre frasi non verbali si risponde allo stesso modo delle vocali.

Come li raggiungono i nostri pensieri?

Qui parleremo di come Dio ha progettato per angeli e santi per conoscere i nostri pensieri e bisogni profondi, aprendo un mondo di possibilità per noi.

Solo Dio può avere accesso diretto ai pensieri nascosti dei nostri cuori e delle nostre menti.

Ma anche i santi e gli angeli possono conoscerli, quando scegliamo liberamente di parlare loro interiormente o vocalmente.

Con un atto della nostra volontà, dirigiamo i nostri pensieri verso un particolare angelo o santo in preghiera, e questo apre i nostri pensieri specifici alla persona scelta.

Non è una "trasmissione pubblica" a tutti gli angeli o demoni che si trovano nella nostra zona.

Piuttosto, è limitato a coloro a cui vogliamo rivolgerci.

Potremmo anche scegliere di rivolgerci a più di una persona alla volta.

Ciò significa che possiamo pregare in silenzio Dio, Maria, gli angeli e i santi, dal profondo del nostro cuore, in qualsiasi situazione.

Ma possiamo anche comunicare attraverso la preghiera vocale.

Ad esempio, ricordate la preghiera a San Michele Arcangelo, in cui gli viene chiesto di difenderci nella battaglia contro il demonio.

Questo vale anche per i santi.

La comunicazione è bidirezionale. Inviamo e riceviamo messaggi.

Ed è per questo che possiamo chiedere l'intercessione dei santi e degli angeli.

Chiediamo verbalmente o mentalmente in un dialogo, come se stessimo parlando con un amico.

dovremmo stare attenti ad ascoltarli, perché una delle loro funzioni è quella di portarci messaggi e risposte alle nostre richieste.

Ci parlano attraverso gli eventi che ci accadono.

Dobbiamo essere attenti a decifrare i messaggi nelle cose che accadono, aprendo il nostro spirito a vedere e ascoltare.

Mettiamo un caso molto comune, come se stessimo pensando a un bisogno che abbiamo.

improvvisamente ci viene in mente una soluzione a quel problema o una consolazione.

Oppure vediamo qualcosa fuori che ci dà un indizio sulla risposta, come un poster per strada, una persona che ci parla, musica, ecc.

Quindi il ruolo dei santi e degli angeli è quello di portare le nostre richieste a Dio e pregare per loro.

E Dio si occuperà di loro secondo i loro meriti e i nostri.

Ciò significa che questi esseri, che sono in cielo, conoscono i nostri bisogni, perché chiediamo loro di intercedere per noi, e intercedono efficacemente presso Dio per noi.

Ci sono molte prove bibliche di questa interazione degli esseri viventi sulla Terra con angeli e santi, e lo citiamo negli articoli nella descrizione di questo video.

La Bibbia mostra gli uomini sulla Terra che parlano ai morti, che sono in Cielo.

Mostra che gli angeli e i santi sono consapevoli delle cose che accadono sulla Terra.

Che gli angeli e i santi del Cielo si preoccupino di noi.

E presentano le nostre preghiere a Dio.

E sappiamo anche dalla Bibbia che le vostre preghiere sono potenti.

Eppure la Chiesa cattolica non insegna che i santi in cielo sono onniscienti o onnipotenti.

Quindi, come fanno a "sentire" le richieste provenienti dalla Terra? Cosa fa loro conoscere le nostre richieste se solo Dio è in grado di conoscere i nostri pensieri?

La risposta è l'intermediazione dello Spirito Santo.

Sant'Agostino insegna che proprio come la Chiesa è il corpo di Cristo, lo Spirito Santo è "l'anima della Chiesa".

Questa presenza dell'anima nel corpo è ciò che permette ai messaggi di muoversi attraverso il corpo.

Lo Spirito Santo è il canale di comunicazione che comunica le diverse parti della Chiesa, dalla Chiesa trionfante in cielo alla Chiesa pellegrina sulla terra.

È la comunione dei santi.

Tuttavia, ciò che abbiamo detto potrebbe essere considerato come semplice teoria o fantasia da alcuni.

Ma Dio a volte permette ai nostri occhi di vedere, cosa che i nostri cuori di pietra rifiutano di credere.

Un tempo era comune scrivere "SAG" sulle buste, prima di metterle nella posta.

Questo significa "Guida di Sant'Antonio" e ha avuto origine in questa storia miracolosa.

Un mercante spagnolo di nome Antonio Dante lasciò la Spagna per il Sud America nel 1729 per stabilire un'attività a Lima, in Perù.

Sua moglie, rimasta in Spagna, scrisse una serie di lettere indirizzate a lui senza ricevere risposta.

Dopo molti mesi pieni di preoccupazione e con la più grande fede, portò una lettera alla Chiesa di San Francesco a Oviedo.

Nella chiesa c'era una grande statua di Sant'Antonio, e lei mise la lettera a suo marito nella sua mano tesa e pregò: "Sant'Antonio, ti prego, lascia che questa lettera arrivi a te e ottieni per me una risposta rapida".

Il giorno dopo tornò in chiesa e vide che la sua lettera era ancora lì.

Piangendo per la frustrazione che la sua lettera non era stata consegnata, attirò l'attenzione del fratello sacrestano, che cercò di rimuovere la lettera dalla mano della statua, ma non ci riuscì, e chiese alla signora di provare a rimuoverla.

Ci provò e la tirò fuori con facilità.

E quando si toglieva la carta dalla manica della statua cadevano trecento monete d'oro.

Ma anche la lettera che tolse dalla mano della statua di Sant'Antonio non era quella che aveva messo lì il giorno prima, era una lettera di risposta del marito.

Un buon numero di frati fu chiamato e corse sul posto, aspettando che la lettera miracolosa fosse aperta e il loro stupore fu grande.

La lettera era datata 23 luglio 1729 e diceva:

"Mia cara moglie.

Da un po' di tempo sto aspettando una sua lettera, e sono molto ansioso e preoccupato di non avere sue notizie.

Ma finalmente la tua lettera è arrivata, e mi ha dato gioia.

Me l'ha portata un Padre dell'Ordine di San Francesco.

Lei si lamenta che ho lasciato le sue lettere senza risposta.

Ti assicuro che quando non ho ricevuto nessuna lettera da te pensavo che fossi morto, ma puoi immaginare la mia gioia per l'arrivo della tua lettera.

Vi rispondo ora per lo stesso Padre religioso, e vi mando trecento scudi d'oro, che dovrebbero essere sufficienti per il vostro sostegno fino al mio prossimo ritorno.

Nella speranza di essere presto con voi, prego Dio per voi, mi affido al mio caro patrono sant'Antonio, e auspico di cuore che possiate continuare a inviarmi notizie di voi.

Con il più grande affetto, Antonio Dante".

La lettera originale è scritta in spagnolo ed è conservata nel convento francescano di Oviedo.

E più di un secolo dopo troviamo un altro famoso caso che mostra la funzione di comunicazione svolta da un angelo questa volta.

Santa Gemma Galgani fece consegnare le sue lettere, scritte di suo pugno, al suo Direttore Spirituale, che abitava a molti chilometri di distanza, attraverso il suo Angelo Custode.

Perché non aveva soldi per pagare le spese postali e voleva anche che la lettera arrivasse in modo sicuro e veloce.

Ci sono prove fisiche che ha lasciato la lettera sopra un'immagine dell'angelo e poi l'ha ricevuta dal Venerabile Padre Germano senza il francobollo.

Bene, fin qui quello di cui volevamo parlare della comunicazione che possiamo avere con angeli e santi, anche senza articolare parole, aprendo un mondo di possibilità per chiedere la loro intercessione e aiutarci. 

Fori della Vergine Maria

Il mondo come lo conoscete finirà presto

 


Madre della Luce Perpetua 


Il mondo come sta cambiando ora, diventerà presto molto peggiore se l'umanità continuerà a seguire Satana. Il mondo come lo conoscete finirà presto; quindi considerate, cari figli, come trascorrerete questo tempo. Per i figli del Signore che continuano nei loro peccati, non ci sarà più la possibilità di ricominciare. Quando le fiamme si faranno più ardenti, capirete perché non avete risposto quando Dio ha chiamato il vostro nome.

Molti segni sono stati dati, ma sono stati ignorati; invece delle grazie di Dio, state raccogliendo tesori terreni. Coloro che continuano ad adorare gli idoli riceveranno il loro salario; coloro che danno il loro cuore a Dio guadagneranno il regno celeste.

Per attraversare il fuoco che sta avanzando, dovete continuare, cari figli, a recitare il rosario, e così vedrete aprirsi le porte della Terra Promessa dove vi attende il banchetto che Dio ha preparato per voi.

"Sia fatta la tua volontà".

2 gennaio 2009