domenica 8 ottobre 2023

Lucifero tenne un concilio con i suoi demoni all'inferno dopo la morte di nostro Signore Gesù Cristo.

 


Secondo le visioni di Marie D'AGRÉDA 1602-1665

1424La caduta che Lucifero e i suoi demoni fecero dalle alture del Calvario fino al fondo dell'abisso fu più violenta di quando furono scagliati giù dal cielo. E sebbene questo triste luogo sia ancora una terra oscura, coperta dalle ombre della morte, piena di orrore, miseria e tormento,, Come dice il sant'uomo Giobbe, ci fu in quel momento un disordine ancora più spaventoso, perché i dannati furono presi da un nuovo terrore, e dovettero subire una punizione aggiuntiva, a causa della violenza con cui i demoni caddero su di loro, e degli eccessi di rabbia in cui indulgevano.

 

È ben vero che non hanno alcun potere all'inferno di tormentare le anime secondo la loro volontà, e di metterle in luoghi dove le punizioni sono maggiori o minori, poiché questo è regolato dal potere della giustizia divina, secondo il grado di demerito di ciascuno dei reprobi, che sono tormentati solo fino a quel punto. Ma, oltre alla pena essenziale, il giusto Giudice ordina che possano successivamente subire, in determinate circostanze, altre pene accidentali; Perché i loro peccati hanno lasciato radici nel mondo, e molti cattivi esempi, che contribuiscono alla rovina di un gran numero di persone, ed è il nuovo effetto dei loro peccati, che non hanno riparato, che causa loro questi dolori.

 

I demoni inflissero nuovi tormenti a Giuda per aver venduto Gesù Cristo e per avergli procurato la morte. E allora seppero che l'orribile luogo in cui lo avevano posto, e che ho già descritto, era destinato alla punizione di coloro che, avendo ricevuto la fede, si sarebbero dannati per mancanza di buone opere, e di coloro che disprezzerebbero volontariamente l'adorazione di questa virtù e il frutto della redenzione. È contro questa classe di reprobi che i demoni rivolgono tutta la loro ira; cercando di esercitare su di loro l'odio che hanno concepito contro Gesù e Maria.

 

1425Non appena Lucifero ebbe ricevuto il permesso di occuparsi dei suoi nuovi disegni, e poté uscire dallo sconforto in cui rimase per qualche tempo sprofondato, si impegnò a comunicare ai demoni la nuova rabbia che aveva contro il Signore. Perciò li convocò tutti insieme, e dopo essersi posto in un luogo eminente, disse loro: "Voi non siete ignoranti, voi che avete abbracciato per tanti secoli il mio giusto partito, e che resterete fedeli ad esso per vendicare le mie offese, non ignorate, dico, di ciò che ho appena ricevuto da questo nuovo Dio-Uomo; Voi sapete che egli mi ha tenuto in una strana perplessità per trentatré anni, nascondendomi il suo essere divino e le operazioni della sua anima, e che ha trionfato su di noi con la stessa morte che gli abbiamo procurato per liberarcene.

 

Lo aborrivo ancor prima che prendesse carne umana, e rifiutavo di riconoscerLo come più degno di me di ricevere l'adorazione di tutti come Sovrano Signore. E sebbene io sia stato gettato dal cielo con voi a causa di questa resistenza, e rivestito di quella deformità così indegna della mia grandezza e della mia bellezza primitiva, ciò che mi tormenta più della mia degradazione è vedermi così oppressa da quest'uomo e da sua Madre. Li ho cercati con instancabile attività dal momento in cui il primo uomo è stato creato, per distruggerli, o almeno per annientare tutte le loro opere, e per impedire a chiunque di riconoscerlo come suo Dio, e di trarre profitto dagli esempi del Figlio e della Madre. Ho fatto ogni sforzo per riuscirci, ma è stato vanopoiché mi ha vinto con la sua umiltà e povertà, mi ha rovesciato con la sua pazienza e infine mi ha privato con la sua passione e morte ignominiosa del dominio che ho esercitato sul mondo. Questo mi tormenta così tanto, che se potessi strapparlo dalla mano destra di suo Padre, dove sta per sedere trionfante, e poi trascinarlo, con tutti coloro che ha redento, nell'abisso in cui siamo, non sarei ancora soddisfatto, e la mia ira non sarebbe ancora placata.


1426. "È possibile che la natura umana, così inferiore alla mia, sia così esaltata al di sopra di tutte le creature? Possa essere così amata e favorita dal suo Creatore, che Egli l'abbia unita a sé nella persona del Verbo eterno! Che mi ha perseguitato anche prima di questa unione, e che dopo mi ha così disfatto e confuso!

L'ho sempre considerata la mia nemica più crudele; È sempre stato odioso per me. O uomini così favoriti dal Dio che aborro, e così amati dalla sua ardente carità, come potrò ostacolare la vostra felicità? Come posso renderti infelice come me, dal momento che non posso annientare l'essere che hai ricevuto? Che cosa faremo ora, o miei sudditi? Come ristabiliremo il nostro impero?


Come recupereremo le nostre forze per attaccare l'uomo? Come saremo in grado di sconfiggerlo ora? Poiché d'ora in poi, a meno che i mortali non siano del tutto insensibili e ingrati, a meno che non siano più induriti di noi riguardo a questo Dio-Uomo che li ha redenti con tanto amore, è certo che tutti lo seguiranno a volontà; daranno il loro cuore a Lui e abbracceranno la Sua dolce legge; nessuno ascolterà le nostre menzogne; fuggiranno dai vani onori che promettiamo loro e cercheranno il disprezzo; si sforzeranno di mortificare la loro carne e conosceranno il pericolo che risiede nei piaceri; abbandoneranno le ricchezze per abbracciare la povertà, che è stata così onorata dal loro Maestro, e disprezzeranno tutto ciò che possiamo offrire ai loro sensi, per imitare il loro vero Redentore.

Così il nostro regno sarà distrutto, poiché nessuno verrà ad abitare con noi in questo luogo di confusione e di tormento; acquisiranno tutti la felicità che abbiamo perso; si umilieranno e soffriranno con pazienza; Nulla rimarrà per la mia furia e il mio orgoglio.

 

1427. O miserabile uomo che sono, ciò che tormenta il mio errore mi causa. ! Se tentavo quest'uomo nel deserto, ciò serviva solo a fargli ottenere una vittoria netta su di me e a lasciare un esempio molto efficace agli uomini per superarmi. Se lo perseguitavo, faceva risplendere ancora meglio la sua umiltà e la sua pazienza.

Se ho persuaso Giuda a venderlo e gli ebrei a crocifiggerlo con tanta crudeltà, è stato solo per far avanzare la mia rovina e la salvezza degli uomini, e per stabilire nel mondo quella dottrina che volevo distruggere.

Come poteva Colui che era Dio umiliarsi in questo modo?

Come ha fatto a soffrire così tanto per mano di uomini così malvagi?

Come ho fatto io stesso a lavorare così duramente per rendere la redenzione degli uomini così abbondante, così ammirevole e così divina, che mi tormenta orribilmente e mi riduce a tanta impotenza?

Come mai questa donna, che è sua Madre e mia nemica, è così forte e invincibile? Questa potenza è straordinaria in una semplice creatura; senza dubbio la riceve dal Verbo eterno, al quale ha dato carne umana. L'Onnipotente ha sempre mosso la massima guerra contro di me per mezzo di questa donna, che la mia ambizione mi ha fatto detestare dal primo momento in cui la sua immagine mi è stata rappresentata. Ma se non riuscirò a soddisfare il mio odio e il mio orgoglio, continuerò comunque a combattere perennemente contro questo Redentore, sua Madre e gli uomini.

Ebbene, compagni, questo è il momento di abbandonarci al nostro odio per Dio. Avvicinatevi a me e consultate con me i mezzi che utilizzeremo, perché desidero conoscere la vostra opinione in merito.

 

1428. Alcuni dei principali demoni risposero a questa orribile proposta di Lucifero e lo incoraggiarono comunicandogli vari disegni che avevano ordito per impedire il frutto della redenzione negli uomini. Tutti erano d'accordo sul fatto che non era possibile attaccare la persona di Gesù Cristo, né sminuire il valore infinito dei suoi meriti, né distruggere l'efficacia dei suoi sacramenti, né cambiare la dottrina che aveva predicato; ma che era tuttavia necessario, tenendo conto dei nuovi mezzi e favori che Dio aveva provveduto per la salvezza degli uomini, inventare nuovi artifici per impedire loro di trarne profitto e cercare di sedurli con tentazioni più grandi.

A tal fine, molti dei demoni più astuti dissero: "È vero che gli uomini hanno ora una nuova dottrina e una legge molto potente; che hanno nuovi sacramenti, che sono efficaci, un nuovo esempio, che è il Maestro delle virtù, e un eloquente Avvocato in questa donna straordinaria; ma le inclinazioni e le passioni della loro carne e natura sono sempre le stesse, e le cose deliziose e sensate non sono state cambiate.

Così, raddoppiando la nostra malizia, distruggeremo, per quanto dipende da noi, ciò che questo Dio-uomo ha operato per loro, e faremo una guerra vigorosa contro di loro, perché cercheremo di attirarli a noi con i nostri suggerimenti e di eccitare le loro passioni, in modo che possano essere trascinati dalla loro impetuosità senza considerare le loro conseguenze fatali; Sappiamo tutti che la capacità umana è così limitata che, occupandosi di un oggetto, non può essere attenta a ciò che gli si oppone. »


1429. Dopo questa deliberazione, I demoni si divisero in diverse bande, secondo i diversi vizi, e si divisero tra loro gli uffici che dovevano esercitare per tentare gli uomini con tutta l'astuzia possibile. Decisero che dovevano sforzarsi di mantenere l'idolatria nel mondo, in modo che gli uomini non giungessero alla conoscenza del vero Dio e alla redenzione della razza umana.

E che se l'idolatria dovesse scompariredarebbero origine a nuove sette ed eresie, scegliendo a questo scopo gli uomini più perversi e corrotti, che sarebbero i primi ad abbracciarli e insegnarli.

 

Fu in questo concilio infernale che furono inventate la setta di Maometto, le eresie di Ario, Pelagio e Nestorio, e tutte quelle che si sono verificate nel mondo dalla Chiesa primitiva ai giorni nostri, tra molte altre, e che non è né necessario né appropriato riferire qui. Lucifero approvò questo sistema diabolico perché contrario alla verità divina e minava il fondamento della salvezza dell'uomo, che consiste nella fede. E si congratulò, accarezzò e pose vicino a sé i demoni che lo avevano immaginato, e si era impegnato a cercare gli empi che erano adatti a introdurre questi errori.

 

1430Altri demoni promisero per proprio conto di pervertire le inclinazioni dei bambini osservandoli fin dalla culla; altri ancora, di rendere i genitori negligenti nell'educazione dei loro figli, sia per avversione che per eccessiva tenerezza, e di ispirare ai figli antipatia per i loro genitori.

C'erano alcuni che si offrivano di seminare divisione tra le persone sposate e di facilitare l'adulterio e il disprezzo per gli obblighi reciproci e la fedeltà reciproca.

Tutti si impegnarono a diffondere conflitti, odio, discordia e vendetta tra gli uomini; eccitarli ad essa con giudizi avventati, con orgoglio, con sensualità, con avarizia e con ambizione; per combattere con argomenti capziosi tutte le virtù che Gesù Cristo aveva insegnato, e soprattutto per distogliere i mortali dal ricordo della sua passione e morte, e dal beneficio della redenzione, dal pensiero dei tormenti dell'inferno e della loro eternità. Con tutti questi mezzi i demoni si lusingavano che gli uomini si attaccassero esclusivamente alle cose sensibili e non si preoccupassero molto delle cose spirituali e della propria salvezza.

 

1431. Quando Lucifero udì questi piani e molti altri che i demoni avevano formato, disse loro:

 

"Sono molto contento del tuo consiglio, li ammetto e li approvo tutti, e non ho dubbi che otterremo un facile successo su coloro che non abbracceranno la legge che questo Redentore ha dato agli uomini. Ma sarà una cosa seria attaccare coloro che lo ricevono. Tuttavia, intendo usare tutta la mia rabbia contro questa legge e perseguitare crudelmente coloro che la seguono; Contro di loro dobbiamo condurre un'aspra guerra fino alla fine del mondo.

Cercherò di seminare la mia zizzania in questa nuova Chiesa, vale a dire l'ambizione, l'avarizia, la sensualità, gli odi mortali e tutti i vizi di cui sono la fonte.

Infatti, se i peccati si moltiplicano una volta tra i fedeli, essi faranno arrabbiare Dio con la loro malizia e la loro grossolana ingratitudine, e Lo obbligheranno a rifiutare loro giustamente l'abbondante aiuto di grazia che il loro Redentore ha meritato per loro; E se se se ne privano con le loro iniquità, siamo sicuri di ottenere grandi vittorie su di loro.

 

Dobbiamo anche lavorare per privarli della pietà e del gusto per tutto ciò che è spirituale e divino, in modo che non comprendano la virtù dei sacramenti, o li ricevano senza essersi purificati dai loro peccati, o almeno senza devozione; Infatti, poiché questi benefici sono spirituali, è indispensabile riceverli con fervore per accrescerne i frutti. E se i mortali disprezzano il loro rimedio, recupereranno la loro salute molto tardi e resisteranno meno alle nostre tentazioni; non scopriranno le nostre menzogne, dimenticheranno i favori celesti, ignoreranno la memoria del loro Redentore e disdegneranno l'intercessione di sua Madre; questa nera ingratitudine li renderà indegni della grazia, e il loro Dio e Salvatore sarà troppo adirato per concedergliela. Voglio che tutti voi assecondiate la mia impresa e le dedichiate tutta la vostra attenzione, senza perdere tempo o opportunità nel portare a termine ciò che vi comando. »

 

1432. Non è possibile esporre le risoluzioni che Lucifero e i suoi ministri presero in questa occasione contro la santa Chiesa e i suoi figli, per cercare di assorbire queste acque del Giordano. Ci basterà dire che questa conferenza durò quasi un anno intero dopo la morte di Gesù Cristo, e considerare lo stato in cui si trovava il mondo anticamente, e quello in cui si trovava da quella preziosa morte, e da quando il Signore ha manifestato la verità della fede con tanti miracoli. con tante benedizioni e con l'esempio di tanti santi personaggi.

 

E se tutto questo non è sufficiente a riportare i mortali sulla via della salvezza, possiamo comprendere l'estensione del potere che Lucifero ha acquisito su di loro, e la ferocia dell'odio che ha giurato loro, tale odio che possiamo dire con San Giovanni: "Guai alla terra, perché Satana scende a voi pieno di furia e di rabbia".

Ma, ahimè! Verità così infallibili e così importanti come queste, e così adatte a renderci consapevoli del nostro pericolo e a permetterci di evitarlo con tutti i mezzi possibili, dovrebbero oggi essere così lontane dalla memoria dei mortali che non si accorgono delle perdite irreparabili che questa dimenticanza provoca nel mondo?

 

Il nostro nemico è astuto, crudele e vigile, eppure stiamo a guardare! C'è da meravigliarsi che Lucifero sia diventato così potente nel mondo, quando così tante persone lo ascoltano, lo accolgono e credono alle sue menzogne, e pochissimi gli resistono,, perché non pensano alla morte eterna che questo nemico implacabile procura loro così maliziosamente? Prego coloro che leggeranno questo di non disprezzare un pericolo così spaventoso.

E se la situazione del mondo e le sue disgrazie, se le esperienze fatali che ciascuno ha in sé, non sono capaci di illuminarci sull'imminenza del pericolo, impariamo almeno a conoscerlo dalla grandezza dell'aiuto che il nostro adorabile Salvatore ci ha lasciato nella sua Chiesa; perché non ci avrebbe dato tanti rimedi se l'estrema gravità della nostra malattia non ci avesse esposto alle peggiori terribili possibilità di un morte eterna.

Bisogna che le tribolazioni esterne ed interne, i fiaschi, la svogliatezza, la stanchezza, le derisioni, i rovesci e altre croci ci purifichino e ritemperino.

 


LETTERA 56   

A Fr. Paolo Moratti, Roma G.M.G.Fr.  

Zakopane 26 I 19211  

 

Carissimo Confratello  

 Non ripeto questo che già ho scritto nel foglio per il Fr. Girolamo perché la salute non me lo permette. Domandi dunque a lui e faccia sapere lui delle cose di M.I., che metto qua come risposta alla Sua lettera.  

 Io non posso dire niente di ufficiale, perché (come ho detto nel foglio al Fr. Girolamo) sono adesso, per la Volontà della nostra carissima e benignissima Mamma Immacolata, un semplice membro.  

 Riguardo dunque alla condizione del consenso del confessore posso comunicare soltanto il fatto che dai secolari in Polonia questa condizione non si esige. Neppure la mettevamo quando si trattava dei Padri.  

 Bisogna anche concedere che, stampata la pagella, tutti coloro che compiscono le condizioni ivi indicate appartengono alla M.I. Dunque strettamente parlando è la consacrazione alla Madonna Immacolata (anche con atto interno) secondo lo spirito di M.I. cioè come strumento incondizionato e totale in vita, morte ed eternità, come la Sua proprietà, che costituisce l'essenza di M.I. La Sua medaglia è il segno esterno della consacrazione e fonte di tante grazie da Essa promesse. È dunque una parte integrante, non però essenziale, così che se mancano le medaglie, si fa a meno, senza però troncare subito M.I.  

Anche l'inscrizione nel libro non figura come condizione, dunque strettamente parlando non è assolutamente necessario, ma però si deve fare per avere evidenza e comodo nel reggere l'associazione. La giaculatoria e in genere i mezzi non sono la condizione «sine qua non». Questo è finora; se poi nel concedere le indulgenze la Congregazione vorrà richiedere come condizione anche l'inscrizione o qualche altra cosa, p.e. la giaculatoria, allora chi non la osserverebbe non avrebbe parte nelle indulgenze.  

Dunque anche i Chierici come gli altri fedeli possono (dicendo strettamente) appartenere alla M.I. senza il consenso del Confessore, ma saranno allora incapaci di vincere le avversità, le contraddizioni e diverse burrasche alle quali ogni opera di Dio era stata esposta. Se si troveranno degli uomini del resto molto savii e santi, che però non saranno per loro i Superiori nel rispettivo foro (interno o esterno secondo i diversi atti) e questi uomini metteranno fuori le ragioni molto savie e sante in contrario così che loro si persuaderanno; di più se troveranno difficoltà in ogni passo e continui fiaschi, quando ci perderanno voglia per tutto questo, allora non potranno resistere. Ci ho io anche degli esempi. Perché dove potrebbero allora trovare l'appoggio? Sola certezza che non si appartiene alla M.I. per la propria volontà (volubile) e secondo la propria ragione (fallibile), ma secondo e per l'ubbidienza cieca, è un fondamento incrollabile. Tutte le obiezioni e avversità potranno affliggere, ma non mai rompere. Solo l'ubbidienza contraria potrà cambiarci, ma anche allora non diremo mai di aver sbagliato facendo prima «sì» e adesso «no», ma che prima era bene «sì» perché così voleva Iddio e la Mamma e adesso è buono «no» per questa stessa ragione. Siamo strumenti nella mano dell'Immacolata, Essa dunque deve chiamarci. E la certezza possiamo avere solamente nella santa ubbidienza. Perciò dico che senza questa condizione si può appartenere alla M.I., ma quelli che così appartengono non avranno tanta forza e pace quanto gli altri, che piuttosto entrano nel 3° grado di M.I. cioè in modo eroico.  

 Potrà dire al P. Rettore [P. Stefano Ignudi], che io mi misi a piantare la M.I. nei nostri collegii perché R.mo P. Generale [P. Domenico Tavani] privatamente ha detto a me quando ero a Roma di fondare M.I. (secondo il programma che benedisse) nei nostri Collegii (si parlava di tutto l'Ordine, perché in generale). Dunque io Gli comunico questo desiderio del R.mo P. Generale.  

Riguardo alla Confraternita di Parigi2, questa si limita soltanto alla preghiera, M.I. però benché la usi come l'arma principale, ugualmente si mette in azione con tutti i mezzi permessi dalle circostanze come p.e. da noi in Polonia: dunque approfondire la scienza della religione in sé e fra gli altri, libri, stampe, biblioteche, conferenze, discussioni, etc. I Chierici si preparano a questo per mezzo delle collocuzioni apologetico-religiose (in Noviziato da noi si tratta l'ascetica) e i Sacerdoti lavorano secondo la preparazione acquisita nel Chiericato.  

 Poi, noi ci consacriamo illimitatamente all'Immacolata e questo costituisce l'essenza di M.I.; nell'Associazione di Parigi questo non c'è. - Ogni nostra passione e l'azione, pensieri, parole, atti; vita morte eternità tutti noi siamo sempre la proprietà irrevocabile (che dolcezza) dell'Immacolata Regina del cielo e della terra. Dunque anche se non ci pensiamo (come piace a riflettere) Essa dirige ogni nostro atto e predispone tutte le circostanze, ripara le cadute e ci porta amorevolmente verso il cielo e per mezzo di noi si compiace di seminare buoni pensieri, affetti, esempi, di salvare le anime e ricondurle al buon Gesù. - C'è dunque una bella differenza.  

 Ma la Volontà della nostra Mamma è lo stesso che la Volontà di Dio? Senza dubbio, ma (se si può dirlo) c'è qualche distinzione cioè che la Mamma è lo strumento della Misericordia di Dio, non però della Giustizia. Il Buon Dio per non punirci ci diede la Mamma per poter restringere quanto più la Sua Giustizia.  

 Noi dunque, consacrandoci ad Essa, siamo anche, come Essa nella mano di Dio, così noi nella Sua immacolata mano gli strumenti della misericordia di Dio. L'ubbidienza è la Volontà di Dio, e per noi di Dio per mezzo dell'Immacolata cioè di Dio misericordioso.  

 Lasciamoci dunque guidare, siamo quieti, quieti, non pretendiamo di fare più di quello che vuole Essa, oppure più presto. Lasciamoci portare da Essa. Essa ci penserà a tutto, ci provvederà a tutti i nostri bisogni di anima e di corpo; ogni difficoltà, dispiacere diamo a Lei e confidiamo che ci penserà meglio di noi. Dunque pace, pace, molta pace nell'illimitata confidenza in Lei. Tutta M.I. non la abbiamo fatta noi e neppure noi la sappiamo o possiamo portare avanti. Se è la cosa della Mamma gli ostacoli la faranno più forte, se poi no, cada pure; perché deve impicciare? Se anche la Mamma non volesse che M.I. durasse più, ma si contentasse di quello che si è fatto finora, è Essa la nostra Signora, faccia come Le pare.  

Occupiamoci, ma non preoccupiamoci. Bisogna che le tribolazioni esterne ed interne, i fiaschi, la svogliatezza, la stanchezza, le derisioni, i rovesci e altre croci ci purifichino e ritemperino. Ci vuole molta pazienza anche con se stesso e perfino col buon Dio, che per amore ci prova.  

 Scrivete quanto più presto a fra Garleanu di queste cose che sono scritte in questa lettera e potrebbero servirgli specialmente che non si turbi, lasci tutto alla Mamma, perché noi tutti non facciamo da noi che rovinare. Io non gli scrivo perché ammalato e come vedete per francare una lettera ci vogliono 10 marchi. Salutatemelo tanto tanto.  

Preghi alla Mamma che anch'io mi converta. Aff.mo confratello  

Massimiliano M. Kolbe M.C. M.I.  

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Testo originale in lingua italiana.  

(1) Nell'originale vi è l'indicazione «1920»: si tratta, evidentemente, di un errore. Il probabile destinatario è stato identificato in base ad un confronto della presente con la lettera n. 55. - (2) Associazione della Medaglia Miracolosa. cf. SK 34.  


SARÀ CON I COLPI ININTERROTTI DELLA MIA SCURE DI GIUSTIZIA DIVINA CHE QUESTO ALBERO MALVAGIO SARÀ DISTRUTTO! ! !

 


PARLA IL PADRE ETERNO

UN ALBERO VELENOSO DEL MALE È STATO PIANTATO NEL 1973 IN QUESTA NAZIONE UN TEMPO POTENTE. ORA È CRESCIUTO A DISMISURA ESSENDO STATO NUTRITO DAL SANGUE DI MILIONI DI BAMBINI INNOCENTI NON NATI CHE SONO STATI MASSACRATI PER ALIMENTARLO.

LE RADICI DI QUESTO ALBERO MALVAGIO SI SONO DIFFUSE IN TUTTO IL PAESE E ORA CHIEDONO DI ESSERE ALIMENTATE CON ALTRO SANGUE DI INNOCENTI.

QUESTO NON LO TOLLERERÒ! !

CON IL PASSARE DEGLI ANNI HO OSSERVATO E ASPETTATO DI VEDERE SE L'UMANITÀ AVREBBE ABBATTUTO QUESTO ALBERO MALVAGIO. L'UMANITÀ NON HA DISTRUTTO QUESTO ALBERO MALVAGIO, MA HA COMMEMORATO LA SUA CRESCITA CONTINUANDO A NUTRIRLO CON SEMPRE PIÙ SANGUE DI INNOCENTI. ORA QUESTO ALBERO MOLTO MALVAGIO È COSÌ GRANDE E POTENTE CHE L'UMANITÀ NON PUÒ DISTRUGGERLO.

SOLO CON LA SCURE DELLA MIA GIUSTIZIA DIVINA QUEST'ALBERO SARÀ COMPLETAMENTE DISTRUTTO! ! ! SARÀ CON I COLPI ININTERROTTI DELLA MIA SCURE DI GIUSTIZIA DIVINA CHE QUESTO ALBERO MALVAGIO SARÀ DISTRUTTO! ! ! I COLPI INCESSANTI DELLA MIA SCURE DI GIUSTIZIA DIVINA NON FERMERANNO L'AMERICA FINCHÉ QUESTO ABOMINIO NON SARÀ ELIMINATO IN QUESTO PAESE. A QUESTO ALBERO MALVAGIO NON SARÀ PIÙ PERMESSO DI STARE IN PIEDI! ! (IL PADRE ETERNO PARLA ORA CON VOCE SEVERA E POTENTE)

L'AMERICA SI PREPARI A INCONTRARE LA MIA SCURE DI GIUSTIZIA DIVINA!!! !

Messaggio urgente del Padre Eterno al più piccolo dei suoi servi - 22 marzo 2010

I FIORETTI DI SAN GASPARE

 


La profezia

Il Signore, quando sceglie i suoi apostoli, prima di lanciarli nell' azione, li fa passare attraverso il crogiolo del dolore. La prova, per Gaspare, comincia a Piacenza... per non finire mai più, fino all' ultimo anelito.

Dopo pochi giorni dall'arrivo, Gaspare è preso da una debolezza sempre più grave, accompagnata da inappetenza, da vomiti e da continue emicranie. Nessuna cura gli giova, i nervi s'irrigidiscono e scattano all'urto più lieve, infine la febbre lo assale e lo prostra, complicando paurosamente la nevrastenia già in corso. Apprende che la madre, nello stesso tempo, come lui, sta declinando nella salute. Il dolore 10 deprime ancora di più, lo soffoca! I medici ammettono che la loro prestazione si è esaurita.

Gli vengono amministrati i Sacramenti; è dunque la fine! Marchetti e Gambini sono accanto al giaciglio impietriti dal dolore: Gaspare è tanto giovane! Stranamente 1' Albertini ha il viso sereno; proprio lui che lo predilige! Anzi sembra che il suo sguardo sia luminoso, ridente.

Marchetti e Gambini, per lasciar soli il Padre Spirituale e il suo pupillo in quegli ultimi istanti, escono. Non è bene disturbare l'ultimo colloquio tra di loro sulla terra.

Ecco l'Albertini che si siede con calma al capezzale dell'infermo e racconta:

«Ascoltami, figliolo. Nel Monastero delle Paolotte, in Roma, conobbi Sr. Maria Agnese del Verbo Incarnato, al secolo Barbara Schiavi, e ne divenni confessore». A quel nome Gaspare trasalisce. Di quella Suora, tenuta in venerazione dal Vescovo Vincenzo Strambi, dal Pignatelli e da Clotilde di Savoia, aveva sentito tanto parlare. «Era in fama di grande santità - continua l'Albertini - favorita da Dio del dono dei miracoli, di profezia, del consiglio. Ora ella così mi disse:

- Conoscerete nelle angustie della Chiesa un giovane sacerdote, zelante della gloria di Dio e, con lui, nell' oppressione dei nemici e nelle pene stringerete amicizia e ne sarete il Direttore. Il distintivo carattere del medesimo sarà la devozione a S. Francesco Saverio. Egli verrà destinato Missionario apostolico ed una nuova Congregazione di sacerdoti missionari, sotto l'invocazione del Divin Sangue, sarà da esso fondata per la riforma dei costumi e per la salvezza delle anime, per promuovere il decoro del Clero secolare, per destare i popoli dall'indifferentismo e dall' incredulità, richiamando tutti all' amore del Crocifisso. Fonderà un Istituto di Suore, che egli però non dirigerà. Egli finalmente sarà la tromba del Divin Sangue, onde scuotere i peccatori ed i settari nei difficili tempi della cristianità».

L'Albertini conclude: «Figliolo, il designato di Sr. Maria Agnese sei certamente tu, non posso ingannarmi. Tu hai accettato nel tuo cuore il sacrificio supremo, la morte, rassegnato alla Volontà di Dio. Ma i disegni della Provvidenza sono diversi, non puoi morire».

Gaspare obbedisce con docilità e, contro tutte le previsioni, la febbre scende, lo stomaco comincia a tenere il cibo, gradatamente tornano le forze e il volto riprende 1' abituale colorito.

Gaspare sente nel cuore, come un sussurro, la voce di Gesù: «Questa infermità non è per la morte, ma perché in te si manifesti la Gloria di Dio. Alzati e cammina!».

Gaspare si alzò e si pose in cammino.


"Oggi lo Spirito Santo ricorda l’Amore di Dio" "Chi non entra nel mistero dell'Amore e della Vita, conosce solo odio" "Il Natale svela il mistero più grande sull'Amore del Padre"

 


Avola, domenica 26 Giugno 2011 – Festività del Corpus Domini - Messaggio privato della Madonna


Giuseppe Auricchia: "Recitavo le mie preghiere a Gesù e Maria in questo giorno santo della festa del Corpo e Sangue di Gesù Cristo. Una grande, meravigliosa luce, è la Vergine Maria, così dice:"

Figlio Mio, oggi lo Spirito Santo ricorda l’Amore di Dio.
E' il mistero più grande, dove l'uomo fatica ad entrare. Osservate bene come l’umanità si affanna per conoscere il mistero di Dio. Tutti credono di poter ottenere ricchezze, per poter arrivare alla conoscenza dei misteri.
Ma a quali misteri credete voi? Mai potete comprendere il mistero dell’Amore di Dio. Se non conoscete questo mistero, non conoscerete mai e nulla di ogni mistero, staccato dal più grande mistero dell’Amore di Dio.
Non conoscendo l'Amore, così tutto diventa follia, eresia, peccato, violenza.
satana svela ai servi suoi i misteri che è il mistero della morte.
Dio svela a chi lo ama i Suoi misteri che sono misteri d'Amore, di Pace e di Salvezza.
Questa è la grande lotta di oggi delle due Luci. Lotta tra il mistero dell'Amore e il mistero dell'odio, tra il mistero della vita e il mistero della morte.
Chi non entra nel mistero dell'Amore e della Vita, conosce solo odio, violenza e morte.
Io scendo potentemente sulla terra per rivelare il mistero dell'Amore di Dio, che è il mistero dei misteri.
Il mistero antico e nuovo che mai è stato compreso dall’umanità. Ogni creatura non arriva a comprenderlo bene e tutti si sforzano di conoscerlo. Tutti parlano d'amore e pensano di avere scoperto questo grande mistero, ma spesso arrivano solo superficialmente all’amore che è quello umano e sporco, perché sono egoisti. No, figlio Mio, l'umanità di questa terra non è entrata nel mistero dell’Amore di Dio.
Il Natale svela il mistero più grande sull'Amore del Padre verso tutta l'umanità.
L'umanità non entra nella conoscenza, nella comprensione del mistero dell'Amore che il Padre manifesta attraverso Gesù Cristo e non si salverà. satana ha terrore, perché, se l'umanità entra nella conoscenza dell'Amore di Dio, sa bene che quando ciò avviene, l'uomo è salvo. Cadono le barriere, si scioglie il ghiaccio dei cuori duri e cadono i sensi di colpe, con i quali satana tiene schiavi gli uomini.
Sarà la nuova lotta, l'ultima volta, tra la Luce di Dio e le tenebre di satana.
Ti benedico in questo giorno santo e tutti i figli presenti. Io Maria la Madre della vostra speranza"

La esistenza di Dio - Dalle creature materiali a Dio

 


Dalle creature materiali a Dio 


L’intelletto umano può conoscere l’esistenza di Dio avvicinandosi a Lui attraverso un cammino che ha come punto di  partenza il mondo creato e come itinerari due versanti, le creature materiali e la persona umana. Sebbene questo  cammino sia stato specialmente sviluppato da autori cristiani, gli itinerari che, partendo dalla natura e dalla coscienza  umana, conducono fino a Dio, sono stati esposti e percorsi da molti filosofi e spiriti religiosi di diverse epoche e culture. 

Le vie verso l’esistenza di Dio vengono chiamate anche “prove”, non nel senso che le scienze matematiche o naturali  danno a questo termine, ma nel senso di argomenti filosofici convergenti e convincenti, che il soggetto comprende con  maggiore o minore forza a seconda della sua formazione specifica[6]. Che le prove dell’esistenza di Dio non possano  intendersi nel senso delle prove impiegate dalle scienze sperimentali discende con chiarezza dal fatto che Dio non è  oggetto della nostra conoscenza empirica.  

Ciascuna via verso l’esistenza di Dio perviene soltanto ad uno specifico aspetto o dimensione della realtà assoluta di  Dio, quello dello specifico contesto filosofico entro cui la “via” di snoda: «partendo dal movimento e dal divenire, dalla  contingenza, dall’ordine e dalla bellezza del mondo si può giungere a conoscere Dio come origine e fine dell’universo»[7]. La ricchezza e l’incommensurabilità di Dio sono tali che nessuna di queste vie, da sola, possa giungere  ad una immagine personale di Dio, ma solo a qualche aspetto di essa: la sua esistenza, intelligenza, provvidenza, ecc. 

Fra le vie cosmologiche più note vi sono le celebri “5 vie” elaborate da san Tommaso d’Aquino che riprendono in buona  parte le riflessioni di filosofi a lui precedenti, e per la cui comprensione sono necessari alcuni elementi di metafisica[8].  Le prime due vie propongono l’idea che le catene causali (passaggio dalla potenza all’atto; passaggio dalla causa  efficiente all’effetto) che osserviamo in natura non possono risalire nel passato all’infinito, ma devono riposare su un  primo motore e su una prima causa; la terza, partendo dall’osservazione che gli enti naturali sono contingenti e limitati  deduce che la loro causa deve essere un Ente incondizionato e necessario; la quarta, considerando i gradi di perfezione  partecipata che si riscontrano nelle cose, ne deduce l’esistenza di una fonte di tutte queste perfezioni; la quinta via,  osservando l’ordine e il finalismo presenti nel mondo, conseguenza della specificità e della stabilità delle sue leggi, ne  deduce l’esistenza di una intelligenza ordinatrice che sia anche causa finale di ogni cosa. Questi ed altri itinerari analoghi  sono stati proposti da diversi autori con diversi linguaggi e diverse forme, fino ai nostri giorni. Essi mantengono pertanto  la loro attualità, sebbene per comprenderli sia necessario impiegare una conoscenza delle cose basata sul realismo (in  opposizione a forme di pensiero ideologico), che non riduca la conoscenza della realtà al solo piano empiricosperimentabile (evitando cioè il riduzionismo ontologico), consentendo infine alla mente umana di ascendere dagli effetti  visibili alle cause invisibili (affermazione del pensiero metafisico). 

La conoscenza di Dio è anche accessibile al senso comune, cioè al pensiero filosofico spontaneo esercitato da ogni  essere umano, come risultato di esperienze esistenziali semplici: la meraviglia di fronte alla bellezza e all’ordine della  natura, la gratitudine per il dono della vita, il fondamento e la ragione del bene e dell’amore. Questo tipo di conoscenza è  importante anche per cogliere a quale soggetto si riferiscano le prove filosofiche dell’esistenza di Dio: san Tommaso, ad  esempio, termina le sue cinque vie collegandole con l’affermazione: “e questo tutti chiamano Dio”. 

La testimonianza della Sacra Scrittura (cfr. Sap 13,1-9; Rm 1,18-20; At 17,22-27) e gli insegnamenti del Magistero della  Chiesa confermano che l’intelletto umano può giungere, partendo dalle creature, fino alla conoscenza dell’esistenza di  Dio creatore[9]. Al tempo stesso, sia la Scrittura che il Magistero avvertono che il peccato e le cattive disposizioni morali  possono rendere più difficile questo riconoscimento. 


ALL’ANGELO CUSTODE

 


Angelo mio, siamo già al principio del giorno: il sole con la sua luce vivifica la terra, e Tu, Angelo santo, portami al mio Sole, Gesù, onde l’anima mia si vivifichi tutta in Lui. Da Gesù aspetto il pensiero, il palpito, l’amore, tutto il moto della mia vita, perché senza di Lui tutto è morto per me. Perciò, Angelo mio, fagli premura che venga, e subito; digli che aspetto la luce della sua Presenza per attingere la sua Vita, altrimenti me ne starò senza far nulla; coprimi sotto le ali della tua protezione, e metti in volo i miei pensieri, gli affetti, i desideri, gli sguardi, i passi, i movimenti, la voce, insomma tutti pronti sulle tue ali per volare a Gesù. Se Egli non viene portami tu a trovarLo.

Presto, Messaggero Celeste, il giorno è chiaro, non c’è tempo da perdere, e tu lo sai che senza di Gesù non posso stare. E quando starò insieme con Gesù, tu tienimi sotto le tue ali, fa’ che la mia compagnia Gli sia dolce, ricordando ora per ora ciò che ha sofferto, per soffrire in vece sua. Così, aiutato da te, quest’oggi non farò altro che sorvolare dalla terra al Cielo per portare in me la Vita di Gesù ed impedire che la Giustizia scarichi i suoi giusti fulmini sulle povere creature. Dal Cielo poi volerò sulla terra per portare a tutti rescritti di grazie, di perdono, di amore. E tu, Angelo mio, suggella con la tua benedizione la Volontà e tutta la Vita di Gesù in me.

Santi tutti, Abitatori Celesti, i vostri sguardi mi proteggano, e violentate il mio dolce Gesù, che presto mi faccia rimpatriare con voi in Cielo. Il mio esilio, i miei gemiti vi muovano a compassione; e tutti gli atti che farò in questo giorno siano altrettanti scalini che mi facciano arrivare in Cielo e mettano termine all’allontanamento del mio Sommo Bene. Anche da tutti voi imploro la santa benedizione.


Dio Padre: Io Sono la Verità. Prendete la Mia Mano e seguiteMi. Ogni Vita proviene da Me.

 


AMORE DI DIO


Mia carissima figlia, l‟uomo ha il controllo del proprio destino, poiché gli è stata concessa la libertà di scelta, come Dono da parte Mia. 

Alcuni scelgono la strada giusta in direzione del Mio Regno Celeste, che passa attraverso il Mio Unigenito Figlio, Gesù Cristo, mentre altri fanno scelte insensate. A causa dei doni dell‟uomo, che includono l‟intelligenza, la conoscenza ed il libero arbitrio, molti diventano orgogliosi, altri cercano delle cose sbagliate e grandi doni materiali, che il mondo rende possibili, finché, alla fine, per loro diventano importanti solo i propri desideri immediati. Essendo egocentrici, essi attuano delle azioni e dei comportamenti egoistici e, attraverso la ricerca della realizzazione personale, a scapito degli altri, condannano sé stessi a causa del peccato che li rende schiavi.

Cari figli, rifiutando di accettare il Dono della Vita Eterna, che Io porto a tutti voi che prenderete parte al Mio Regno, sarete separati da Me per l‟eternità. Io vengo, in questo tempo, con lo scopo di intervenire, a causa del vostro profondo interesse per il mondo, il quale ha eliminato dai vostri cuori, tutto l‟amore per Me. Io vengo a portarvi la Verità, la conoscenza del Mio Regno e a ricordarvi le due scelte che vi verranno presentate: la prima scelta è quella di accettare la Mia Mano di Misericordia e vivere una vita gloriosa condividendo la Vita Divina nel Mio Nuovo Regno, mentre la seconda scelta è quella di scegliere le tenebre eterne e diventare in tal modo, schiavi dell‟abisso, dove Satana rimarrà per sempre. 

Molti di voi rifiutano il Mio Amore, la sapienza che vi ho dato attraverso Mia Santa Parola e gli ammonimenti trasmessi a voi dai profeti. Non crediate che oggi il mondo sia diverso rispetto al tempo passato, poiché sulla Terra, l‟umanità non è mai cambiata. Il peccato è ancora la vostra maledizione e sarà solo combattendo il nemico, il quale vi porta la miseria e il dolore, che voi diventerete capaci di accettare la Vita che ho creato per voi. 

Ora ascoltate poiché vi ricordo la Mia Promessa: Ho creato un Paradiso Eterno che appartiene a voi. Esso vi darà la Vita Eterna del corpo e dell‟anima. Esso vi aspetta, non sprecate la vostra eredità. Se lo farete, Mi si spezzerà il Cuore e vi pentirete di questa decisione per l‟eternità. 

Ascoltate ora la Mia Chiamata, perché Io vi manderò ogni segno, ogni Miracolo e ogni Grazia, in modo da risvegliare i vostri cuori affaticati, fino a quando Io non infiammerò, dentro di voi, la conoscenza della Verità. 

Io Sono la Verità. Prendete la Mia Mano e seguiteMi. Ogni Vita proviene da Me. 

Il vostro Padre Eterno, 

Dio l‟Altissimo.

3 Luglio 2014

 


sabato 7 ottobre 2023

Non date a Satana la custodia della vostra anima arrendendovi a coloro che non rappresentano la verità.

 


5 ottobre 2023 - 19:25

Figlia mia, l'obbedienza è un grande atto d'amore. Quando un'anima cerca di arrendersi alla volontà di mio Padre, è un grande atto d'amore. Ogni giorno, ogni ora che passa l'umanità attraversa un altro corridoio della storia. Questo è un tempo per imparare, figli miei, a non commettere i peccati di coloro la cui avidità e il cui amore per l'autorità privano il mio popolo del suo libero arbitrio. Figli miei, non aprireste la porta a un ladro che vuole rubare i vostri beni, allora vi dico di non dare al grande ladro un'apertura alla vostra anima, perché egli indugia sempre fuori dalla porta. Io sono l'unico contenitore di cui avete bisogno. Sono il contenitore che vi protegge e vi nutre nell'anima e nel corpo. Sono l'unico corridoio tra il cielo e la terra. Sono il pane della vita, perché sono Gesù.


Quando inizierete a vedere la mia Chiesa priva di un pastore e vi sembrerà che io abbia abbandonato le mie pecore, sappiate che questo è un tempo di purificazione per ripulire le mura dal male che vi si è infiltrato. Proprio come un cavallo senza cavaliere sembra non avere freni, questo è un grande segno che il tempo della mia visita è vicino. Non temete, non arrendetevi. Venite, figli miei, venite alla mia misericordia, venite a me nell'Eucaristia, venite a me nell'adorazione. Il disfacimento è iniziato e l'agitazione nella vostra anima è dovuta al fatto che state assistendo alle menzogne dell'ingannatore. Non date a Satana la custodia della vostra anima arrendendovi a coloro che non rappresentano la verità. Ora andate avanti perché io sono Gesù e siate in pace, perché la mia misericordia e la mia giustizia prevarranno.

Jennifer

Le città che non volevano convertirsi

 


Gesù era passato molte volte per le strade e le piazze delle città che circondavano il lago di Gennesaret, e i miracoli e le benedizioni che riversava sui suoi abitanti erano innumerevoli; ma non si convertirono, non seppero accogliere il Messia di cui avevano tanto sentito parlare nella sinagoga. Ecco perché il Signore si lamenta con dolore: Guai a te, Corozaín! Guai a te, Betsaida! Infatti, se a Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati compiuti in voi, essi avrebbero fatto penitenza molto tempo fa. E tu, Cafarnao, sarai esaltato al cielo? All'inferno sarete colpiti.1 Gesù aveva seminato a piene mani e non c'era molto che raccogliesse in quei luoghi. I segni si erano moltiplicati uno dopo l'altro, ma i suoi abitanti non facevano penitenza, e senza questa conversione del cuore, accompagnata dalla mortificazione, la fede si oscura e non sappiamo come scoprire Cristo che ci visita. Tiro e Sidone avevano meno responsabilità perché ricevevano meno grazie.

Perciò, come dice lo Spirito Santo: se oggi ascoltate la sua voce, non indurite i vostri cuori... Dio parla agli uomini di tutti i tempi. Cristo continua a passare attraverso le nostre città e i nostri villaggi, e continua a riversare le sue benedizioni su di noi. SaperLo ascoltare e compiere la Sua volontà oggi e ora è di fondamentale importanza per la nostra vita. Niente è così importante. In ogni momento è necessario ascoltare prontamente e docilmente quegli appelli che Cristo rivolge al cuore di ciascuno, perché «non è colpa della bontà di Dio del fatto che non nasce la fede in tutti gli uomini, ma dell'insufficiente disposizione di chi accoglie la predicazione della parola». Questa resistenza alla grazia è spesso chiamata nella Sacra Scrittura durezza di cuore.4 L'uomo a volte lamenta difficoltà intellettuali o teoriche nel convertirsi o nel fare un passo avanti nella sua fede, ma spesso si tratta in realtà di cattive disposizioni nella volontà, che rifiuta di abbandonare una cattiva abitudine o di lottare con decisione contro un difetto che gli impedisce una maggiore corrispondenza a ciò che il Signore, Chi passa accanto a lui, glielo chiede.

La mortificazione prepara l'anima all'ascolto del Signore e dispone la volontà di seguirlo: «Se vogliamo andare a Dio è necessario mortificare l'anima con tutte le sue forze»5. Con la mortificazione, il nostro cuore diventa terreno buono in attesa che il seme porti frutto. Come fa il contadino, dobbiamo sradicare e bruciare le zizzanie, le erbacce che tendono a crescere continuamente nell'anima: pigrizia, egoismo, invidia, curiosità ... Per questo la Chiesa ci invita sempre, ma ci ricorda in modo particolare in questo giorno della settimana, il venerdì, di esaminare come va il nostro spirito di penitenza e di mortificazione, e ci spinge ad essere più generosi, imitando Cristo sulla croce, che ha offerto se stesso per tutti gli uomini. Strettamente legata alla mortificazione è la gioia, che ci è così necessaria.

Parlare con Dio

LA SFIDA DELL’UOMO IN DIO CONTRO SATANA.

 


Carbonia 07.10.2023

La sfida dell’Uomo in Dio contro Satana.

Buona è questa mano che Io stesso conduco nella mia Santa Parola.

Venite al mio sacro Colle e mettetevi in ginocchio davanti alla mia Grotta.

Grazia e misericordia su di voi o figli della Luce!

Il Cielo attende la conversione degli uomini!

  • Dio ha fretta di aprire i suoi Cieli per ricoverare in Sé tutti i Suoi.
  • Cercate la salvezza della vostra anima, o uomini; non sciupate questo mio Amore per voi:

Io sono il vostro unico Bene, sono il Padre vostro, il vostro Creatore.

Ecco, giunge l’alba dell’ultimo giorno:

  • il cielo si oscurerà la tenebra sarà devastante.
  • Gesù è Risorto dai morti, e così porterà nella sua Risurrezione, tutti i Suoi.
  • Sono giunti i tempi della fine.
  • Lo sfacelo è nella Chiesa terrena:
  • gli altari vengono profanati con riti satanici,
  • la terribile apostasia si accende sempre più!

Figli miei,

  • il mondo è giunto alla sua fine:
  • questa storia passerà, una nuova verrà.

Dio Padre, nel suo infinito amore, chiede

  • la conversione degli uomini,
  • la santità ai sacerdoti, …
  • chiede ai buoni pastori della sua Chiesa di annunciare la fine del Male e l’inizio del Bene:

Questo è il tempo della grande battaglia:

è la sfida dell’Uomo in Dio contro Satana.

Avanti con coraggio, Figli miei, Io sono con voi:

  • metterò in voi di Me, sarete in Me vittoriosi!
  • Credete fermamente in Me.
  • Io sono il Dio Creatore, il Padre vostro:
  • non abbandonerò nessuno dei miei Figli nella lotta.
  • Avanza la maledetta guerra, l’Europa sarà invasa dai nemici.
  • L’Italia perderà la sua bellezza!
  • Roma diventerà la sede dell’Anticristo!
  • Tutto ciò che era in Me sarà cancellato;
  • a causa dei traditori della Chiesa di Dio, molti fedeli periranno all’Inferno.

Dio Padre.