lunedì 15 settembre 2025

L’“abominio della desolazione” non è forse appena fuori della sede di Pietro? Sì. Compite pure l’ultimo delitto.

 



Dice Gesù: 

«Continuiamo il riferimento fra il passato e il presente, che nell’eterno essere di Dio è un sempre “presente”. E oggi ti farò guardare quello che è più vicino al tuo cuore. 

Io non nego l’amore di Patria. Io, l’eterno Figlio di Dio, divenuto Uomo, ho avuto una Patria e l’ho amata di una perfezione d’amore. La mia Patria terrena l’ho amata, avrei voluto saperla degna della protezione di Dio e, sapendola invece indegna, ho pianto su essa. Capisco perciò il dolore di un cuore leale che vede la Patria non solo in pericolo, ma condannata a giorni di un dolore rispetto al quale la morte è un dono. 

Ma dimmi, Maria. Potete voi dire che Io non ho amato questa terra che è la patria vostra e nella quale ho mandato il mio Pietro a erigervi la Pietra che non crollerà per soffiare di venti; questa terra dove, in un momento di prudenza umana, Io sono venuto per confermare Pietro al martirio, perché c’era bisogno di quel sangue in Roma per fare di Roma il centro del Cattolicesimo? 

Potete voi dire che Io non ho amato questa terra nella quale i miei confessori sono caduti a manipoli come spighe di un grano eterno, falciate da un Eterno Mietitore, per farne nutrimento al vostro spirito? 

Potete voi dire che Io non ho amato questa terra dove ho portato le reliquie della mia vita e della mia morte: la casa di Nazareth dove venni concepito in un abbraccio di luminoso ardore tra il Divino Spirito e la Vergine, e la Sindone dove il sudore della mia Morte ha impresso il segno del mio dolore, sofferto per l’umanità? 

Potete voi dire che Io non ho amato questa terra dove sono fioriti i più grandi santi, quelli simili a Me per il dono delle ferite, quelli che non hanno avuto veli nel vedere la Essenza Nostra, quelli che, aiutati da Me, hanno creato opere che ripetono nei secoli il miracolo del pane e del pesce moltiplicati per i bisogni dell’uomo? 

Potete dire voi che Io non ho amato questa terra alla quale ho dato tanti geni, tante vittorie, tanta gloria, tanto bello di cielo, di terra, di mare, di fiori, di monti, di selve? 

Potete dire voi che Io non ho amato questa terra dandovi aiuto per divenire liberi e uniti? Nelle guerre contro nemici dieci volte più grandi di voi, in imprese folli, a giudizio umano, Io ero coi miei angeli fra le vostre schiere. Ero Io, ero Io che illuminavo i condottieri, che proteggevo i gregari, che sventavo i tradimenti, che vi davo Vittoria e Pace. Ero Io che vi davo la gioia della conquista, quando questa non era opera di prepotenza, ma poteva essere opera di civilizzazione, o di redenzione di terre vostre da un dominio straniero. 

Potete dire voi che Io non vi ho concesso la più necessaria Pace: quella della mia Chiesa che i vostri padri avevano offesa e che ha perdonato perché l’Italia fosse realmente una e grande? 

E non sono venuto a darvi acqua per le messi assetate, sole per i campi bagnati, salute nelle epidemie? 

E non vi ho dato la Voce che parla in mio Nome, che parla prima a voi che agli altri, perché anche nel mio Vicario, Pastore universale, è l’amore di Patria, e il mio Vicario da secoli è italiano? Dal cuore d’Italia si spande la Voce sul mondo e voi ne ricevete l’onda prima, anche la più lieve. 

E che è giovato tutto ciò? 

Avete prevaricato. Vi siete creduto lecito tutto perché avete stoltamente pensato di avere Dio al vostro servizio. Avete pensato che la mia Giustizia mettesse l’avallo alle vostre colpe, alle vostre prepotenze, alla vostra idolatria. Più Dio era buono e longanime, e più voi ve ne approfittavate. Avete respinto sistematicamente il Bene e avete abbracciato il Male facendo di esso un culto. 

E allora? Di che vi lamentate? 

Ma “abominio della desolazione” non è forse appena fuori della sede di Pietro? Non spinge le sue onde fetide di vizio, concupiscenza, frode, idolatria del senso, delle ingiuste ricchezze, del potere predato e predatore, contro i gradini stessi della Cattedra di Pietro? E che volete di più? 

Ma leggete con attenzione le parole di Giovanni e non chiedete di sapere oltre. 

Dio non si schernisce e non si tenta, o figli. E voi l’avete tanto tentato e lo tentate continuamente. 

Nell’interno delle vostre anime, delle vostre menti, dei vostri corpi, nell’interno delle vostre case, nell’interno delle vostre istituzioni. Dappertutto lo tentate e lo schernite. 

I miei angeli si velano la faccia per non vedere il vostro mercimonio con Satana e i suoi precursori. 

Ma Io lo vedo e dico: Basta! 

Se Gerusalemme fu punita dei suoi delitti, non lo sarà la seconda Gerusalemme che dopo 20 secoli di cristianesimo alza, sugli altari bugiardi, nuovi dèi imposti da padroni ancor più segnati del segno della Bestia di quel che non siate voi d’Italia, e crede di ingannare Cristo con un bugiardo ossequio alla sua Croce e alla sua Chiesa, eseguito solo per raffinata ipocrisia che cela, sotto il sorriso e l’inchino, la spada del sicario? 

Sì. Compite pure l’ultimo delitto. Perseguitate Me nei miei Pontefici e nei miei fedeli veri. Ma fatelo apertamente e fatelo presto.  

Ugualmente presto Io provvederò44. 

È dolore parlare così e parlare ai meno colpevoli. Ma non ho, negli altri, orecchie che mi odano. 

Cadono e cadranno maledicendomi. Almeno, almeno sotto la sferza del flagello, nell’agonia che stringe cuori e patria, sapessero convertirsi e chiedere pietà! 

Ma non lo faranno. E pietà non ci sarà. La pietà piena che vorrei darvi. Troppo pochi coloro che meritano, rispetto agli infiniti che demeritano ora per ora sempre più. Se i buoni fossero un decimo dei malvagi, ciò che è segnato potrebbe conoscere mutamento. Invece la giustizia segue il suo corso. Siete voi che la obbligate a seguirlo. 

Ma se non sarà più pietà collettiva, sarà giustizia individuale. Coloro che macerano se stessi per amore di patria e dei fratelli, saranno giudicati con immenso amore. Gli altri con rigore. I maggiori colpevoli, poi, sarebbe meglio non fossero mai nati. Non una goccia di sangue estorta alle vene degli umili, non un gemito, non un lutto, non una disperazione estorta a un cuore, non un’anima rapita a Dio, rimarrà senza peso nel loro giudizio. 

Perdonerò agli umili che possono disperare per orrore di eventi. Ma non perdonerò a coloro che li hanno indotti alla disperazione in obbedienza ai voleri della Bestia.» 

DA: I QUADERNI DEL 1943


Signore che accogli con bontà i nostri desideri

 


Poiché sei tanto ben disposto ad ascoltarci, veniamo, con semplicità e fiducia, a rivolgerti le nostre domande.

Ti imploriamo innanzi tutto per le intenzioni più care al tuo cuore, quelle della salvezza dell'umanità.

Ti supplichiamo di sostenere e di estendere la tua Chiesa, di diffonderla sempre più nell'universo, di accrescere la sua fede e la sua carità, di fortificare la sua unità.

Ti preghiamo per tutti i cristiani, per tutti gli uomini, per tutti quelli che ne hanno maggior bisogno e per quelli che non conoscono né il prodigio della tua Eucaristia, né i miracoli del tuo amore.

E solo in un secondo tempo ti affidiamo le nostre intenzioni particolari, tutto ciò che desideriamo personalmente e tutto ciò che ci è causa di preoccupazione.

Veglia sulle persone della nostra famiglia, su quelle che ci circondano, su quelle che sono state affidate alle nostre cure e alle quali consacriamo il nostro servizio.

Conduci a buon fine gli impegni che dobbiamo assolvere, il nostro lavoro professionale e soprattutto le attività apostoliche di cui ci hai dato la responsabilità.

Supplisci alle nostre insufficienze e ai nostri errori; fa' concorrere tutto al bene di coloro che amiamo.

Dal tabernacolo, esaudisci le nostre preghiere, spandendo su di noi l'abbondanza dei tuoi benefici!


Le città del peccato scompariranno, i Miei fedeli saranno riscattati dai Miei Angeli.

 


MESSAGGIO DI DIO PADRE
A LUZ DE MARIA

13 SETTEMBRE 2025


Amati figli:


VOI SIETE LA PUPILLA DEI MIEI OCCHI (Cf. Dt. 32,10)
NON SIETE MAI LONTANI ABBASTANZA DALLA MIA VISTA PERCHÈ IO CESSI DI VEDERE COME VI STATE COMPORTANDO E COSA STATE METTENDO IN ATTO.


Per i Miei figli è impossibile nascondersi da Me…
Io vi chiamo continuamente, vi offro diverse opportunità affinché ritorniate a Me.

 

IO VI HO CONCESSO UN TEMPO DI MISERICORDIA E VI DO L’OPPORTUNITÀ DI VENIRE DI NUOVO A ME, COME SE FOSSE LA PRIMA VOLTA.


Pentitevi in questo preciso momento che state vivendo!
Pentitevi prima che sia tardi!

 

In quanto Padre, Io amo ciascuno dei Miei figli, perciò sto estendendo la Mia Misericordia a coloro che si sono allontanati da Me, affinché ritornino a Me.

 

Amati figli, Io desidero che tutti si salvino e giungano alla conoscenza della Mia Verità. (Cf. 1 Tim. 2,4)

 

Anche in questo MOMENTO continuate a rimanere gli stessi…
Nonostante vi troviate nel MOMENTO del compimento di quello che Io vi Ho annunciato, non avete intenzione di cambiare vita, ma continuate ad essere stolti, ribelli, superbi, disobbedienti e vi ribellate, lasciandovi dominare dall’ego.

 

State proseguendo nelle vostre abitudini e nella stoltezza, continuate ad essere gli stessi, vi nutrite delle briciole della Mia Tavola, mentre potreste vivere nella pienezza del Mio Amore, essendo persone di Fede e di obbedienza. (Cf. Lc. 15,11-32)

 

Figli, per cambiare non basta pronunciare delle parole, è necessario che vi trasformiate in persone diverse, che vi togliate le catene che vi legano ai vizi del peccato. (Cf. Mt. 7,21-27)

 

Questa generazione sta continuando e continuerà ad essere purificata, fino a quando abiterete nella Nuova Terra e fino a quando, figli, sarete persone rinnovate.

 

Ci saranno grandi cambiamenti sulla terra, i movimenti tellurici sono e saranno più intensi che in passato. L’acqua, il fuoco, la terra e l’aria, non stanno agendo come in passato, ma scatenano e scateneranno tutta la loro furia, per ricordarvi quanto lontani continuate a rimanere dalla Mia Casa.

 

Voi sarete testimoni delle trasformazioni della terra che cambieranno la sua geografia in tutti i Continenti.
Se cercate la sicurezza, convertitevi adesso!

 

I prossimi terremoti saranno forti, l’acqua del mare manterrà in allerta i Miei figli, che dovranno trasferirsi in luoghi più in alto, a causa delle fortissime mareggiate.

 

Le città del peccato scompariranno, i Miei fedeli saranno riscattati dai Miei Angeli.

 

L’acqua negli Stati Uniti, in Cina e in Francia, sarà contaminata dalla radioattività.
Io vi ho chiesto di mettere da parte l’acqua.
La stessa cosa sarà vissuta dalla Russia, dal Giappone, dall’India, dalla Corea del Sud e dall’Ucraina.
Quanto Sono addolorato per questo!

 

Corpi celesti attraverseranno l’atmosfera della terra e il fuoco cadrà dal Cielo. (1)

 

In quanto Padre, vi chiedo di convertirvi in persone di pace, rispettose, amorevoli, obbedienti, adempienti la Mia Volontà, senza aspettare di essere entrati nel crogiolo per cambiare.

 

Il tempo diventerà un non tempo, nei momenti più cruciali della purificazione vi dimenticherete del tempo.

 

Amati:

 

LA MIA VOLONTÀ VI È STATA DATA PERCHÈ VENGA COMPIUTA SU TUTTA LA TERRA, (Cf. Mt. 6, 6-13) e a causa di questo gli uomini si scaglieranno gli uni contro gli altri, spinti dalla disperazione provocata dal peccato che li rode dall’interno e dalle provocazioni del demonio che li porterà a ribellarsi contro di Me.

 

Figli Miei, vi amo, preparatevi per affrontare l’Avvertimento (2), che sopraggiungerà in modo inaspettato.

 

I MIEI ANGELI PROTEGGERANNO COLORO CHE CONTINUERANNO NELLA QUOTIDIANA BATTAGLIA CONTRO LE CATTIVE INCLINAZIONI E CONTRO I DESIDERI PERVERSI NEI CONFRONTI DEI LORO FRATELLI.


Sono troppi coloro che credono di fare il bene, Io li giudicherò per aver agito nel male contro i loro fratelli.

 

Voi non temete, siete Miei figli, Io non vi darò pietre al posto del pane.

 

Vostro Padre


AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO

 

(1) Sul pericolo degli asteroidi, leggere…

(2) Sull’Avvertimento di Dio, scaricare…

 

 

COMMENTO DI LUZ DE MARIA


Fratelli:

 

Di fronte alle Parole del nostro Adorato Padre, posso solo dire:

 

Padre, sii nostro rifugio in questo momento!
Che Tu sia adorato in ogni tempo e in ogni luogo, nei secoli dei secoli.


Amen.

APPARIZIONI DELLA MADRE DI DIO IN VENEZUELA



Richieste speciali di San Michele Arcangelo


Messaggio pubblico del 28 aprile 1996

“Sono Michele, Principe delle Milizie Celesti, ed oggi vengo a voi in Nome di Dio per richiamarvi alla fedeltà, alla semplicità, alla verità e a vivere una risposta salda ed eterna al richiamo del Signore.

E’ necessario offrire molti sacrifici e preghiere per riparare i crimini dell’umanità. Gli uomini, a causa della perdita di coscienza, stanno abusando della Misericordia di Dio, ed è per questo che vengo a chiamarvi per coinvolgervi, in modo semplice ma autentico.

Oggi, nel nome del Signore, vi richiamo affinché siate fedeli alle veglie degli ultimi sabati di ogni mese. Vi dico che quando offrite qualcosa al Signore dovete farlo con il cuore. Quindi non date a Dio ciò che vi avanza; badate che dovete riuscire a darGli ciò che avete di meglio, perché è degno di ogni Onore e Gloria.

Vi dico specialmente che durante le veglie dovete dedicarvi alla preghiera. Per il riposo non prendetevi più di un’ora, suddividerete questo tempo durante la notte fino al mattino. Vegliate in preghiera e non addormentatevi. Rimanete in raccoglimento e riconoscete i vostri errori. Se offrirete tutto questo a Dio con amore, Egli accetterà i vostri sacrifici in espiazione dei vostri peccati e di quelli dell’umanità.

Se confrontate le numerose offese che il Signore quotidianamente riceve, con i sacrifici da voi compiuti, potete vedere come questi (i sacrifici) siano ben poca cosa, perciò vi dico che quando li fate, fateli con vero amore, così che siano un sacrificio gradito al Signore.

Oggi vengo nel nome di Dio Padre, di Dio Figlio, e Dio Spirito Santo, per allontanare da voi ogni pigrizia e per allontanare la debolezza, ma anche voi dovete sforzarvi. A partire da oggi vi prometto la mia assistenza e quella dei Santi Angeli, durante le veglie; saremo in preghiera con voi, affinché le vostre preghiere salgano al Cielo come l’incenso dell’amore.

Rimanete nella pace, e non aprite le porte al nemico con le invidie, le gelosie e le rivalità. Siate gelosi delle opere che il Signore vi affida per mezzo delle mani di Maria.

Inoltre la Vergine Maria ci invita ad invocare i nostri Angeli Custodi: “Figlioli, voi non sapete quanto vi amo; il mio Cuore soffre per tutti quelli che sono lontani da Me; aiutatemi a salvarli; invocate la protezione dell’Arcangelo San Michele, degli Angeli e del vostro Angelo Custode, e chiedetegli sempre che vi mostri la via più conveniente per piacere a Dio…
Invocate i vostri Angeli Custodi; anche loro vi faranno animo e vi aiuteranno a rialzarvi dopo ogni caduta, e vi aiuteranno a portare il peso della dolce e soave Croce che mio Figlio vi invita a condividere”.

domenica 14 settembre 2025

Perché Dio parla agli uomini?

 


La prova di volontà


Riflettete voi uomini sul fatto di ciò che significa quando il vostro Dio e Creatore Stesso si abbassa a voi per parlarvi, perché Egli deve perseguire con ciò uno scopo, che voi non potete afferrare in tutta la sua profondità. Io Stesso Mi abbasso a voi per parlarvi, quindi deve essere anche molto importante che voi sentiate il Mio Discorso, che voi veniate informati da Me di una certa conoscenza perché considero l’ultimo necessario. Non si tratta soltanto di ammonimenti ed avvertimenti che vi porto, ma cerco di aumentare il vostro grado di conoscenza e vi do delle indicazioni per quanto le ultime siano sempre possibili. Voglio per primo togliervi dall’oscurità in cui voi uomini camminate, e perciò vi voglio anche dire qual è il motivo di questa oscurità e come potete eliminarla. Vi voglio dare una luce perché l’oscurità è per voi uno stato non beato, e voi non potete trovare in quest’oscurità la giusta via verso la luce del giorno. Voi avevate dato via ogni Luce, ogni Conoscenza, voi non sapete più niente di Me, vostro Dio e Creatore, il QualeE vuole essere vostro Padre. Voi non sapete nulla di voi stessi, ciò che eravate in principio, perché vi siete mutati, e per quale motivo voi camminate sulla Terra. E questo è uno stato senza conoscenza che non può venire chiamato divino, ma voi siete di Origine divina, voi siete stati un tempo perfetti, e così stavate anche nella Luce, sapevate tutto del Mio ultra grande Amore che vi ha costantemente irradiato ed impediva appunto questa oscurità, affinché afferravate in voi chiaramente e limpidamente tutti i nessi e avevate un sapere che appunto soltanto un essere divino può possedere. Ma volontariamente voi avete dato via questo sapere, la luce, la conoscenza, e siete caduti in uno stato d’assenza di luce – i vostri concetti si sono confusi e non potevate più comprendere nulla, ne voi stessi ne il vostro scopo dell’esistenza, ne il nesso con Me, con Colui dalla Cui Forza d’Amore voi siete proceduti. Voi siete caduti nell’oscurità, e l’oscurità vi tiene catturati fintanto che voi desiderate volontariamente di nuovo la Mia Irradiazione d’Amore che vi donerà di nuovo anche una luce della conoscenza. Ed in quest’oscurità risuona la Mia Parola dall’Alto. Potete afferrare la profondità del Mio Amore che vorrebbe di nuovo donarvi tutto ciò che voi avevate dato via volontariamente? - Potete voi per questo riconoscere la Mia Parola nel Suo ultra alto valore come il più grande Dono di Grazia da Parte Mia, che apporto agli uomini per rendere facile e possibile il loro ritorno all’Amore? Vi parlo direttamente, metto un ponte sull’ampio abisso, che esiste ancora tra di noi e lascio affluire dal Regno della Luce una corrente di Grazia alla Terra, che deve innaffiare e nuovamente vivificare questa grande secca spirituale. Voglio mutare lo stato miserevole in cui gli uomini si trovano, per dar loro dell’Aiuto, affinché trovino la via fuori dallo stato di oscurità, affinché a loro irradi una Luce incontro. Loro devono essere pronti ad accoglierla e lasciare illuminare il lontano percorso di vita terrena affinché trovino anche sicuri la meta, che può sempre soltanto essere nella Luce e mai nell’oscurità. E’ un Atto di ultra grande Misericordia, che offro agli uomini, che offro di nuovo loro, che un tempo hanno rigettato la Luce d’Amore – la stessa Luce d’Amore, che guido alla Terra, benché gli uomini non ne esternano alcun desiderio, eccetto pochi che ora utilizzo come portatori intermedi, affinché portino la luce anche là dove è ancora oscurità. Ma gli uomini devono poter parteciparvi, non voglio preservare a nessun uomo il Mio Dono di Grazia, voglio guidare ogni singolo nella Mia Cerchia di Luce e cercare di irradiarlo, affinché ora possa venire guidato da parte del mondo della Luce che attende sempre soltanto che un uomo si dischiuda alla sua preoccupazione d’amore. E sempre di nuovo irradierò una Luce sulla Terra, perché fino alla fine l’oscurità si intensificherà ancora, ma a colui che cerca la Luce, a lui splenderà. Egli entrerà di nuovo nello stato di conoscenza, perché viene di nuovo introdotto da Me Stesso nel profondo sapere che non gli può venire portato dall’esterno, almeno che lo accetti da parte dei Miei messaggeri, che Io Stesso ho introdotto in quel sapere. Ed offrirò ancora a molti uomini i Miei Doni di Grazia e chi chiede soltanto una piccola luce, a lui splenderà e lo introdurrà in un sapere secondo Verità, che lo renderà anche felice. Perché verso ancora riccamente i Doni del Mio Amore prima che venga la fine – ed ognuno che è di buona volontà, può ancora cambiare il suo stato imperfetto fino alla fine, può accettare Luce ed egli stesso la può ancora aumentare attraverso una vita d’amore, ed allora non avrà da temere la fine, appena sa quale è lo scopo e la meta della sua vita terrena ed ora tende anche coscientemente verso questa meta. Perché allora la sua volontà ha preso la giusta decisione, egli chiede di ritornare da Me, ed ora raggiungerà anche sicuro la sua meta. 

Amen

24. luglio 1963

APPARIZIONI MARIANE ATTRAVERSO I SECOLI

 


MESSAGGI DELLA VERGINE AL MONDO DURANTE

I PRIMI DUE MILLENNI DEL CRISTIANESIMO


PERSECUZIONI DELLA CHIESA DURANTE LA CHIESA DI EFESO


La Chiesa cattolica è sia divina che umana; è l'estensione di nostro Signore Gesù Cristo, il suo fondatore. Nel corso della storia, subirà persecuzioni. Nostro Signore lo ha avvertito in Marco 13:9. La Vergine Maria, dal cielo, ha sempre protetto la Chiesa dall'aggressione dell'Anticristo. La persecuzione si verifica quando la libertà della Chiesa viene limitata con molestie, torture, martirio, trattati, infiltrazioni di nemici al suo interno, ecc. Per mancanza di spazio, ricorderemo solo alcune persecuzioni della Chiesa durante i suoi vari periodi storici: 

Erode Agrippa I perseguitò la Chiesa primitiva, come attestato dal Vangelo di Matteo 19:9-20 e dagli Atti degli Apostoli, capitolo 20. Fin dalla sua fondazione, la Chiesa cattolica è stata perseguitata in quasi tutti i paesi del mondo. I primi a perseguitare la Chiesa cattolica furono gli ebrei e i romani nell'anno 64 e vari imperatori romani continuarono questa persecuzione fino all'anno 313. 

Poi, la persecuzione della Chiesa fu portata avanti dai giudaizzanti, che, con i loro intrighi, lo facevano a volte direttamente, altre volte dall'interno della Chiesa, per distruggerne la dottrina e seminare divisione.


EVOLUZIONE DELLA MARIOLOGIA 

La mariologia studia gli eventi legati alla Madre di Dio. I mariologi basano i loro studi sulle verità mariane, che sono oggetto di fede perché sono state definite dogma dalla Chiesa cattolica. Esaminiamo ora il loro contributo alla scienza teologica. La mariologia nacque nel I secolo e crebbe progressivamente man mano che gli eventi mariani venivano studiati, conosciuti, difesi e divulgati da scrittori, santi e dottori della Chiesa, sempre in accordo con le Sacre Scritture, la tradizione della liturgia e gli insegnamenti dei Santi Padri e Pontefici. La Beata Vergine Maria era già venerata fin dal II secolo; lo confermano gli affreschi delle sue immagini primitive. Queste testimonianze archeologiche sono state trovate in varie catacombe, come quella di Priscilla a Roma. Esse mostrano l'immagine della Vergine Maria artisticamente dipinta sugli altari dove venivano celebrati i santi misteri e dove i cristiani perseguitati dei primi tre secoli venivano a invocare la Regina dei Martiri.


• In questo periodo iniziarono a emergere autori mariani, come Sant'Ignazio di Antiochia (+110), che parlò della nascita di Cristo dalla Vergine Maria. Scrivendo contro i docetisti (che negavano la natura umana di Cristo) e gli gnostici, insistette sulla maternità divina e sulla verginità di Maria. 

• San Giustino, filosofo e martire, morì decapitato nel 165 ed è uno dei più importanti apologeti del II secolo. Tracciò il famoso parallelo tra Eva e Maria, chiamandola la Nuova Eva. Scrisse: "Il Verbo di Dio si è fatto uomo da una Vergine affinché, per la via attraverso la quale iniziò la disobbedienza per ispirazione del serpente, per la stessa via iniziasse la liberazione". 

• Sant'Ireneo di Lione (+202) promulgò la teologia della "nuova Eva" o Corredentrice e parlò di lei come "avvocata di Eva" e colei che "rigenera gli uomini". È chiamato il primo teologo di Maria; Ha confermato la sua verginità, prima, durante e dopo il parto.

• Tra gli anni 100 e 200, troviamo i primi scritti apocrifi che parlano di Maria come Madre di Dio: il "Vangelo di Tommaso", lo pseudo-Matteo e il "Protovangelo di Giacomo", un'opera di un autore cattolico che parla della nascita e dell'educazione della Beata Vergine Maria nel Tempio. È la prima monografia scritta sulla Madonna. 

• L'immagine più antica della Vergine risale al II secolo: raffigura il profeta Isaia alla destra di Maria, seduto con il bambino, con una stella dipinta sopra la sua testa. Fu ritrovata nelle catacombe di Priscilla a Roma. Da questo secolo, nella Chiesa orientale d'Etiopia si celebra la festa mariana di Kidana Mehrat, o patto di misericordia. Questa festa consiste nella promessa fatta da Gesù a Maria di salvare dall'inferno tutti coloro che avessero invocato la memoria della sua santissima Madre. 

• San Lucio (+156) fu il primo dei re d'Inghilterra a convertirsi al cristianesimo durante il periodo di papa Eleuterio (170-185). Divulgò la devozione alla Vergine Maria nei suoi domini. La sua festa è il 3 dicembre. 

• Nel III secolo, Origene di Alessandria (+254) espose la missione di Maria nel corpo mistico di Cristo. Usò per la prima volta il termine Theotokos ("Madre di Dio", "colei che ha dato alla luce Dio") e lo illustrò, alludendo alla maternità spirituale di Maria prima del parto e chiamandola "Tutta Santa". 

• San Pietro di Alessandria (+311) fu il primo a usare l'appellativo "Vergine" per riferirsi alla Madre di Dio. Compose un discorso mariano sulla Madre di Dio. 

• Sant'Ippolito di Roma (+235) fu il primo tra gli occidentali a chiamare espressamente la Vergine Maria "Madre di Dio" (Theotokos) nei suoi scritti. Dimostrò, contro i Valentiniani, la realtà fisica della maternità divina e usò per la prima volta i termini "Santa Vergine" ed "esente da ogni peccato". 

• Tertulliano (+220) scrisse della verginità perpetua di Maria, della sua totale santità, della maternità divina e dell'esenzione da ogni peccato. Elaborò il parallelo Eva-Maria. 

• San Cipriano (+258) spiegò il Protovangelo di Genesi 3:15 e affermò che Maria è la donna promessa da Dio.

• Intorno all'anno 200, apparve la prima preghiera mariana: "Sub Tuum Praesidium" (Sotto la tua protezione... Maria, mediatrice di tutte le grazie). Fu scoperta nel 1938 su un papiro del III secolo. Rappresentazioni della Vergine sono state trovate anche in alcune catacombe romane, dove appare al centro, come figura della Chiesa, con i santi Pietro e Paolo al suo fianco, in una scena del Cenacolo con gli apostoli. 

• Intorno al 250, nacque il monachesimo eremitico in Egitto, con san Paolo eremita e sant'Antonio abate; lì, la devozione mariana fiorì in modo semplice e fu mostrata come la Vincitrice del diavolo. Nell'anno 270, la Vergine apparve in Spagna a san Liborio, vescovo e confessore, mentre celebrava la Santa Messa. 

• In questi primi tre secoli, la mariologia si limitò ad approfondire il ruolo di Maria nei misteri dell'Incarnazione e della Redenzione di Cristo. La chiesa più antica dedicata alla Vergine si trova a Efeso e risale al 280; nel IV secolo iniziò un vigoroso sviluppo della scienza mariologica sia in Oriente che in Occidente. 

• Sant'Efrem Siro (+373), diacono e scrittore, è considerato il primo poeta della Vergine Maria, per il quale è chiamato "la lira dello Spirito Santo". Scrisse della sua perpetua verginità e della sua regalità universale. Fu proclamato Dottore della Chiesa da Benedetto XV nel 1920. 

• Sant'Atanasio (+373), vescovo di Alessandria, difese la perpetua verginità di Maria contro gli ariani, che sostenevano che Maria fosse la madre di Gesù ma non la Madre di Dio. Affermò che Maria è la vera Madre di Dio. Fu scomunicato e successivamente rivendicato e canonizzato. Dottore della Chiesa e Padre della Chiesa d'Oriente. 

• Sant'Epifanio (+402) è il primo "dottore del culto di Maria". • San Giovanni Crisostomo (+407) insegnò la maternità divina e la missione corredentrice di Maria; la chiamò “Aiuto potentissimo”. Così ebbe inizio la devozione a Maria Ausiliatrice in Oriente. 

• San Cirillo di Gerusalemme (+386), vescovo della Chiesa greca. Approfondì la Theotokos e morì scomunicato insieme a San Basilio Magno (+379) per aver difeso la verità; tuttavia, fu in seguito canonizzato. Nel 1883 fu dichiarato Dottore della Chiesa. 

• In Occidente: Ambrogio di Milano (+397). Dottore della Chiesa e considerato il padre della mariologia latina, è un esponente della perpetua verginità di Maria; scrisse “Il ritratto della Vergine”.

• San Zenone di Verona (+372) espose la maternità divina di Maria. Difese la Vergine contro la setta ariana. 

• San Gaudenzio di Brescia, Italia (+405) espose la verginità perpetua e la corredenzione di Maria. 

• Sant'Ilario di Poitiers (+367), vescovo francese, insieme ad altri santi, parlò della semplice fede del popolo nella Vergine Maria. Fu proclamato Dottore della Chiesa da Pio IX. 

• Il nome Maria non è ancora comune a Roma, ma esiste già una Basilica a lei dedicata, chiamata Madonna della Neve. 

• Le catacombe di Sant'Agnese, San Callisto, Sant'Achille e Santa Priscilla possiedono immagini della Vergine in cui la Madonna appare con il Bambino Gesù tra le braccia. Queste testimonianze mostrano l'immagine di Maria dipinta artisticamente sugli altari dove la Santa Messa veniva celebrata in latino. 

• A quest'epoca, conosciamo già la festa della Presentazione del Bambino al Tempio di Gerusalemme, 40 giorni dopo la sua nascita, che si celebra a Roma il 2 febbraio (VII secolo). 

• In Siria, secondo recenti scoperte, sono state rinvenute diverse anafore mariane (preghiere eucaristiche) risalenti al IV secolo, che mostrano come veniva invocata la Vergine Maria. Si tratta di tracce della prima liturgia della Vergine Maria. 

• A metà del XX secolo, nella chiesa di Santa Engracia a Saragozza, in Spagna, è stato rinvenuto un sarcofago raffigurante il mistero dell'Annunciazione di Maria: si vede una mano emergere dalle nuvole per prendere il braccio della Vergine, circondata dagli apostoli. 

• Si tennero il Concilio di Nicea, nel 325, e il Concilio di Costantinopoli, entrambi di grande importanza per la mariologia. Sant'Elena (+327), vedova e madre dell'imperatore Costantino, dopo aver consacrato il suo regno alla Vergine Maria, trovò la Santa Croce a Gerusalemme. La sua festa è il 18 agosto. Durante gli scavi condotti dai francescani nella Basilica dell'Assunta a Nazareth, sono stati scoperti iscrizioni e resti di luoghi di culto, a dimostrazione che la Vergine era già venerata lì a quell'epoca. La devozione alla Vergine fa parte della dottrina cattolica e non lo è, come sostengono i protestanti, il culto di Maria era sconosciuto nei primi secoli del cristianesimo, e quindi lo respingono come una novità e un errore.


Cosa passa e cosa perdura?



Maria 

Non giudicate da quello che vedete. Avete bisogno che la parola di Dio vi illumini, perché la vostra mente non illuminata si lascia ingannare e abbagliare dalla luce del mondo. Solo una mente illuminata dallo Spirito Santo può vedere la follia del mondo e può dichiarare che la luce del mondo non è affatto di luce. 

Il mondo sembra permanente, la grande realtà che è il teatro per la persona umana. In realtà, il mondo è soltanto una tappa, sempre passa. Gli attori di un secolo cedono il passo a chi viene dopo di loro. I nomi cambiano. Quelli famosi sono stati dimenticati. Coloro che sembravano così importanti si dissolvono nella storia. Che cosa è questa storia? 

Regni che ascendono e cadono 

Guarda alla terra con una mente illuminata. Vedi che tutto passa e cambia. Nulla perdura sulla terra. Regni ascendono e cadono. Le nazioni hanno i loro momenti di importanza e di declino. Solo la persona umana perdura. Solo la persona sopravvive. La saggezza deve porre la domanda: “Che cosa è di valore duraturo?” Non la ricchezza o la fama o il potere o la posizione. Solo l’anima umana, la persona fatta a immagine di Dio, non svanisce e muore. 

Questo è il mio messaggio, o lettore. Hai la saggezza e proprietà e una posizione. Tutti questi svaniranno. Hai anche un’anima, un’anima immortale. Quando tutto passa, quando il tuo corpo non potrà più sostenere la vita, avrai solo la tua anima. La morte ti metterà a nudo di tutto. Allora, perché queste cose sono così poco importanti per te adesso? 

La tua anima immortale 

Se al momento della morte, avrai solo la tua anima immortale, perché è ora così poco importante per te? Non è questo un rovesciamento di valori, una sciocchezza? Apprezzi quello che sta passando e trascuri ciò che è immortale. Quindi, ti supplico. Prenditi cura della tua anima immortale. Mettiti a posto con Dio. Questo è nelle tue mani. Ognuno può essere giustificato dalla grazia di Dio. Apri il tuo cuore all’azione purificatrice di Dio. Non avere paura del fuoco di Dio. È una fiamma che brucia via solo i tuoi peccati. 

Commento: Le persone hanno smesso di dare valore alla salvezza delle loro anime. Coloro che non sono ingannati, giudicano correttamente che il mondo passa. 

 08/03/2012 

Il Mistero della Corona di Spine - CORONA DI SPINE: CORONA DI IGNOMINIA

 


Il mistero della corona di spine

di un padre passionista

1879



CAPITOLO IX

CORONA DI SPINE: CORONA DI IGNOMINIA


«E, inginocchiandosi davanti a lui, lo schernivano dicendo: “Salve, re dei Giudei!”» [Mt 27, 29]


1. Quando vediamo una persona che soffre molto, un sentimento comune di umanità suscita compassione nei nostri cuori. Questo sentimento è così profondamente radicato nella natura umana che estende la sua simpatia anche agli animali. La sofferenza ha per il cuore umano qualcosa di sacro e misterioso. Calma le passioni, placa l'odio e sottomette la vendetta. Questi effetti sono prodotti anche dalle sofferenze pubbliche di un criminale condannato. La sua punizione è, in un certo senso, un'espiazione alla giustizia. La sua rassegnazione alla sofferenza e la sua disponibilità a versare il sangue della sua vita sono un sacrificio offerto alla santità della legge e dell'ordine; e il ripristino dell'ordine e della legge, così realizzato, si ripercuote sulla vittima e la santifica agli occhi dell'umanità. Pertanto, in tutte le nazioni civili, si mostra un certo rispetto pubblico verso un povero criminale che accetta la punizione decretata contro di lui dall'autorità legittima e la sopporta con virtuosa rassegnazione.

2. Il nostro santissimo Signore non era e non poteva essere un criminale. Ma quanto più era innocente e santo, tanto più pazientemente e docilmente sopportava la flagellazione a cui era stato condannato dal governatore romano Pilato. Durante la flagellazione al pilastro, il suo corpo delicato era stato ricoperto di ferite. La sua carne sacra era stata lacerata e squarciata da orribili fruste, armate di uncini di ferro. Ma Gesù sopportò questo martirio senza una parola di lamentela, senza un mormorio. Lo abbiamo visto coronato di spine ed era silenzioso. Una tale eroica fortezza nella sofferenza, una tale virtuosa pazienza avrebbero dovuto valergli la rispettosa compassione di tutti gli spettatori e la commiserazione dei suoi carnefici. I soldati, più di tutte le altre classi di uomini comuni, sono inclini ad ammirare il coraggio virile e la fortezza nella sofferenza. Ma ogni sentimento di umanità sembra estinto nei cuori di questi uomini crudeli verso il nostro Signore sofferente. La loro malvagità supera la barbarie dei selvaggi. Nessuna crudeltà selvaggia ha mai coronato di spine una vittima umana, come hanno fatto quei soldati pagani con l'innocente Figlio di Dio. Istigati dai demoni dell'inferno, continuano a riversare insulti e scherni sulla Vittima della loro barbarie. Ci fermeremo a testimoniare questo nuovo oltraggio della malvagità umana contro il nostro benedetto Signore, affinché, mentre l'empietà lo schernisce, la nostra fede e la nostra devozione possano onorare e adorare la Sua adorabile Persona.

3. Dobbiamo considerare le profonde umiliazioni subite dal Figlio di Dio incarnato, in occasione della sua coronazione di spine. Fu allora che la profezia di Isaia si realizzò pienamente, quando nostro Signore fu disprezzato e reso il più abietto degli uomini. Ogni sincero sentimento di rispetto di sé, ogni sentimento di virile onore fu schiacciato in Lui e calpestato da quei carnefici senza cuore. Dio ha instillato nel cuore umano profondi sentimenti di onore. Questi sono ricordi della nostra antica grandezza e il caro simbolo della nostra dignità originaria. L'uomo era stato creato da Dio grande e glorioso. «Siamo stati fatti poco meno degli angeli. Siamo stati coronati di gloria e di onore. Siamo stati posti da Dio sopra tutte le opere delle sue mani» [Sal 8, 6].

Il peccato dei nostri progenitori non ha degradato completamente la dignità della nostra natura umana. Siamo consapevoli della nostra superiorità su tutta la creazione materiale nel possesso e nell'uso delle nostre facoltà intellettuali. L'uomo, in piedi su questa terra, osservando con calma questo vasto universo, sente una voce interiore che lo proclama signore di tutte le creature visibili. «Ho detto che siete di Dio e che siete tutti figli dell'Altissimo». [Sal 81, 6] Non c'è da stupirsi, quindi, che l'uomo concepisca nel suo cuore un alto sentimento della sua dignità e provi un profondo risentimento per ogni umiliante insulto che gli viene rivolto. I sentimenti di onore nascono nella mente umana non solo dal ricordo della nostra dignità passata e dalla consapevolezza dei nostri poteri presenti, ma molto più dalla fede nel nostro destino futuro. «Guardate quale carità ci ha dato il Padre, che siamo chiamati figli di Dio. Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato rivelato ciò che saremo. Sappiamo che quando apparirà, saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è». [Gv 3, 1] La nostra origine, la nostra condizione presente e il nostro destino futuro sono le tre fonti di tutti i nostri sentimenti sinceri di onore e rispetto di noi stessi. Quanto meglio questi saranno compresi e apprezzati, tanto più elevata e raffinata diventerà nella nostra mente la nostra idea di onore. Per questo il saggio dice: «Un buon nome è meglio delle ricchezze, e il favore è al di sopra dell'argento e dell'oro». [Prov. 22: 1) E in un altro passo lo Spirito Santo dice: «Custodisci il buon nome, perché esso ti accompagnerà più di mille tesori preziosi e grandi. Una vita buona ha un numero di giorni, ma un buon nome durerà per sempre». [Eccli. 41:15) Questo sentimento di onore e rispetto di sé, essendo stato instillato nel cuore umano dal nostro divino Creatore e primo Maestro, più una persona diventa saggia e virtuosa, più è ansiosa di preservare il proprio buon nome. Quindi, l'esperienza ci insegna che tutte le persone sagge e prudenti, e in particolare tutti i santi e i servitori di Dio, erano ed sono estremamente attenti ad evitare tutto ciò che potrebbe portare disonore e infamia al loro carattere.

4. Riflettiamo ora sul fatto che nostro Signore è la saggezza incarnata di Dio. Egli è santità eterna ed essenziale. È Lui che ha infuso questo nobile sentimento di onore e rispetto di sé nel cuore umano. È la luce della Sua saggezza e il calore della Sua divina carità che lo esalta nella nostra anima. È Lui che, attraverso la Sua parola ispirata, ci comanda di aver cura del nostro buon nome. Possiamo quindi supporre, anche solo per un momento, che il Suo buon Nome non Gli fosse molto caro? . . . Certamente no. Leggiamo nel Vangelo che quando gli ebrei Lo chiamarono con disprezzo samaritano posseduto da uno spirito maligno, nostro Signore li rimproverò dolcemente per questo insulto, dicendo: «Io non ho un demonio, ma onoro mio Padre, e voi mi avete disonorato». [Gv 8, 48] Il nostro benedetto Redentore merita il più sincero onore e il più profondo omaggio degli angeli e degli uomini a causa delle Sue perfezioni divine, essendo uguale e coeterno al Padre, «che lo ha costituito erede di tutte le cose, per mezzo del quale ha anche creato il mondo; che, essendo lo splendore della sua gloria e l'impronta della sua sostanza, e sostenendo tutte le cose con la parola della sua potenza, avendo compiuto la purificazione dei peccati, siede alla destra della Maestà nell'alto dei cieli, essendo stato reso tanto superiore agli angeli, quanto ha ereditato un nome più eccellente di loro». [Eb 1] La straordinaria santità della Sua vita tra gli ebrei, la Sua costante pratica delle virtù più elevate, la Sua ammirevole saggezza e prudenza, i Suoi miracoli stupendi, la Sua carità attiva, la Sua beneficenza universale, la Sua umiltà, pazienza e mitezza, avrebbero dovuto valergli il rispetto universale dell'umanità. Il nostro Divin Signore desiderava questa stima e questo rispetto nella stessa misura in cui desiderava la gloria del Padre suo celeste e la vera felicità e la salvezza eterna degli uomini. Egli venne sulla terra per redimere e salvare l'umanità. Per questo scopo predicò il Vangelo della grazia; istituì i Sacramenti; scelse i suoi Apostoli e li nominò araldi, ministri e rappresentanti presso tutte le nazioni della terra. Comandò loro di stabilire il suo regno spirituale per la felicità e la salvezza dell'umanità. Ma, per ottenere questo grande obiettivo e questo fine sublime, era assolutamente necessario che il fondatore di questa santa religione godesse tra gli uomini di una reputazione molto alta e indiscussa di saggezza e santità. Fissate bene nella vostra mente, lettori cristiani, questa massima, prima di intraprendere la vostra meditazione sulle umiliazioni, gli oltraggi e gli insulti riversati sul vostro Divino Signore e Maestro durante la Sua coronazione di spine.

5. Prima di procedere, tuttavia, dobbiamo fare un'altra riflessione. La scienza del bene e del male, del dolore e della gioia, dell'onore e del disonore, si acquisisce più pienamente per contrasto. Non possiamo formarci un'idea corretta del male se prima non impariamo cos'è il bene. La gioia si apprezza meglio quando abbiamo sofferto il dolore, e il dolore non è mai compreso appieno se non da chi ha goduto dei benefici di una salute perfetta. Nessuno sente più profondamente il peso schiacciante e opprimente della disgrazia e dell'insulto di chi è stato in alto nella dignità e nella stima e nel favore dei grandi di questo mondo. Il nostro Divino Salvatore era stato stimato e onorato dal popolo della Palestina. Ammiravano la Sua saggezza, erano affascinati dal potere della Sua eloquenza popolare; erano attratti dalla Sua dolcezza e gentilezza; si meravigliavano dei Suoi miracoli, Lo onoravano per la Sua straordinaria santità, i Suoi stessi nemici erano costretti a riconoscere i Suoi doni e le Sue qualità superiori. I farisei invidiavano la Sua virtù; gli scribi temevano le Sue dottrine; i sacerdoti ebrei erano infuriati per il Suo ardente zelo per la gloria di Dio e la salvezza delle anime, che essi non avevano il coraggio di imitare. Il governatore romano e il re Erode davano prove evidenti della stima che nutrivano per Lui.

6. Tutto ciò, tuttavia, non è che una pallida ombra del vero onore e della grande stima manifestati nei confronti di Nostro Signore dagli Angeli del Cielo. Uno dei più alti Arcangeli fu inviato per annunciare il profondo mistero della Sua Incarnazione e per proclamare i titoli della Sua sublime dignità. «Ecco», disse Gabriele alla Sua santissima Madre, «Ecco, tu concepirai nel tuo grembo e darai alla luce un Figlio; e lo chiamerai Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo: e il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre: e regnerà nella casa di Giacobbe per sempre, e il suo regno non avrà fine». [Lc 1, 31] Nove mesi dopo, la nascita del nostro Salvatore fu annunciata all'umanità dagli angeli messaggeri con le seguenti parole: «Ecco, vi porto la buona novella di una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato un Salvatore, che è Cristo Signore, nella città di Davide. ... E improvvisamente apparve con gli angeli una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà”. [Lc 2, 10]

Mentre una parte della gerarchia angelica annuncia la nascita del nostro Signore Divino e proclama la Sua dignità all'umanità sulla terra, questo glorioso evento viene celebrato in Cielo con maggiore magnificenza e gloria. Dio Padre rivolge queste parole di amorevole benvenuto al nostro Salvatore bambino: “Tu sei mio Figlio: oggi ti ho generato”. ... Poi, rivolgendosi agli innumerevoli milioni dei Suoi Angeli, dice: «Io sarò per Lui un Padre, ed Egli sarà per Me un Figlio», e immediatamente ordina a tutti gli spiriti angelici, in cielo e sulla terra, di rendere omaggio al Suo Verbo Incarnato: «Tutti gli Angeli di Dio Lo adorino». . . . A questo punto San Paolo osserva: «Colui che fa dei suoi angeli spiriti e dei suoi ministri fiamme di fuoco, dice al Figlio: Il tuo trono, o Dio, è per sempre; lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia. Tu hai amato la giustizia e odiato l'iniquità; perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio di letizia sopra i tuoi compagni. Tu, Signore, hai fondato la terra fin dal principio, e i cieli sono opera delle tue mani» [Eb 1]. A queste magnifiche parole della Divinità, tutti gli spiriti angelici si prostrarono in profonda adorazione davanti alla maestà del Verbo incarnato ed esclamarono: «Tu sei degno, o Signore nostro Dio, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, perché Tu hai creato tutte le cose». [Apoc. 4: 11] Questo omaggio e questa adorazione angelica, che ebbero inizio con l'Incarnazione e la Nascita del Figlio di Dio, non sono mai cessati un solo istante, ma sono continuati da allora e dureranno per tutta l'eternità. Legioni di angeli rimasero intorno alla mangiatoia di Betlemme per proteggere il nostro Salvatore bambino dai disegni astuti e crudeli dell'empio re Erode. Lo scortarono nel suo esilio in Egitto; lo servirono fedelmente sul monte ed erano sempre pronti a servirlo al minimo segno della sua volontà. Un angelo confortò il nostro Signore agonizzante nel giardino del Getsemani, e legioni di spiriti angelici, armati di spade di fuoco, avrebbero distrutto in un istante tutti i suoi nemici, se Egli avesse concesso loro il permesso. Tutti questi santi angeli, in un atteggiamento di profondo rispetto, accompagnarono il nostro Salvatore in ogni fase della sua dolorosa Passione e furono testimoni delle sue terribili sofferenze e delle profonde umiliazioni durante il mistero della Corona di spine.




7. All'onore e all'adorazione offerti al Signore dagli Angeli di Dio, dovremmo aggiungere i segni di rispetto, omaggio e amore manifestati nei Suoi confronti dalla persona più alta e santa sulla terra. Non tenteremo di descriverli, perché non siamo in grado di concepire la profondità e l'intensità dell'amore adorante che riempiva la mente e il cuore della Sua immacolata Madre Vergine e del Suo padre adottivo, San Giuseppe. Santa Elisabetta e il suo santo marito Zaccaria onorarono nostro Signore prima della Sua nascita. Contempliamo umili e semplici pastori in profonda adorazione davanti alla mangiatoia del nostro Salvatore appena nato; e i saggi Re d'Oriente, inginocchiati davanti a Lui, professano la loro fede nel mistero dell'Incarnazione, con le loro parole e con la loro condotta. Offrono al Signore i doni simbolici dell'oro, dell'incenso e della mirra, con l'intento di esprimere la loro fede nella realtà della Sua natura umana assunta, onorandolo come loro Re e adorandolo come loro Dio. Il santo Simeone e la venerabile profetessa Anna adorarono il nostro Salvatore bambino nel tempio di Gerusalemme; «lodarono il Signore e parlarono di Lui a tutti coloro che aspettavano la redenzione di Israele». [Lc 2, 25, 36]

San Giovanni Battista, il più grande tra i profeti e il più santo tra i figli degli uomini, parlando del Signore, disse al popolo ebraico: «Io vi battezzo con acqua, ma verrà uno più potente di me, al quale non sono degno di sciogliere i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il fuoco». [Lc 3, 16] Gli apostoli, gli evangelisti e tutti i discepoli di nostro Signore erano pieni di ammirazione per la sublimità della sua dottrina, il potere dei miracoli e lo splendore della sua santità. Lo adoravano come il Figlio incarnato del Dio vivente e predicavano questo dogma in tutta la Giudea e la Galilea a tutto il popolo.

Impariamo dal Signore che molti antichi profeti e re pii desideravano ardentemente vederlo e adorarlo. Ma questo privilegio straordinario e miracoloso fu concesso solo a due persone. Si trattava di Mosè, il più mite tra gli uomini, ed Elia, il più zelante tra i profeti. Impareremo questo fatto da San Matteo e concluderemo le nostre osservazioni con esso: «Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, suo fratello, e li condusse in disparte su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro. Il suo volto risplendeva come il sole e le sue vesti divennero bianche come la neve. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia che conversavano con lui... E una nuvola luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: «Questi è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo». E i discepoli, udendo, caddero con la faccia a terra» [Mt 17, 1]. Siamo ora chiamati ad assistere allo spettacolo più sorprendente mai visto dagli angeli o dagli uomini dalla creazione del mondo. Il nostro Divin Signore, nella sala di Pilato, è oggetto del contrasto più completo e sorprendente. La profezia del santo Simeone è ora pienamente realizzata. Egli è reso segno e centro delle contraddizioni più opposte. Mentre Dio con i suoi Angeli e le persone più sante sulla terra si uniscono per onorarlo, gli uomini più malvagi e vili riversano sul nostro Signore le offese più crudeli e gli insulti più umilianti. Qui, in verità, il contrasto è più completo e sorprendente. È dolorosamente umiliante essere disonorati e oltraggiati, subito dopo essere stati altamente lodati e onorati. Ma ciò che è singolare nella Persona del nostro Salvatore è che, mentre è effettivamente onorato, lodato e adorato da innumerevoli milioni di spiriti angelici e dai più grandi santi, allo stesso tempo è pubblicamente deriso, schernito, oltraggiato e insultato dagli uomini più malvagi e empì, istigati dai demoni. La consapevolezza che il nostro Divino Signore ha della sacralità della Sua persona, della santità della Sua vita, della sacralità della Sua missione e della Sua sublime dignità, intensifica il Suo senso di disonore e umiliazione oltre la comprensione delle intelligenze create. Pertanto, ritenendo impossibile spiegare a parole questo profondo e sorprendente mistero dell'incoronazione di spine, contempliamolo nella sua terribile realtà. Ecco, dunque, il Re dei Re seduto su una pietra fredda, macchiata del Suo stesso Sangue, con un vecchio mantello militare gettato con disprezzo sulle Sue spalle ferite e insanguinate. Una canna è infilata tra le Sue Mani strettamente legate con corde. Guardate e vedete il sovrano Signore del Cielo e della terra con una canna di scherno nelle Sue Mani Divine al posto dello scettro, uno sporco straccio scarlatto sulle Sue spalle sanguinanti al posto del mantello regale, una corona di spine appuntite sulla Sua adorabile Testa al posto del diadema reale. Una fredda pietra costituisce il Suo trono imperiale. Solo un cuore di pietra può guardarlo senza emozione. Questi finti cortigiani, dopo aver posto sul nostro Signore tutte le insegne di una finta regalità, procedono ora a offrirgli il loro omaggio affrettato... Assumono gli atteggiamenti più insultanti di profondo disprezzo per la Sua persona. Riempiono le Sue orecchie con espressioni volgari di rozza oscenità e sfogano su di Lui gli epiteti più infamanti e blasfemi. Questi uomini crudeli strappano la canna dalle mani del nostro caro Signore e la colpiscono ripetutamente con la corona di spine sulla Sua testa, facendola tremare dappertutto e spingendo le spine più profondamente nella Sua testa, provocando un brivido di dolore in ogni membro e una fitta di agonia al Suo cuore addolorato. Questi mostri senza cuore schiaffeggiano brutalmente il volto dell'eterno Figlio di Dio e vomitano il loro disgustoso catarro sul Suo volto divino. Infine, inginocchiandosi con scherno sul suolo macchiato dal Suo sangue, questi uomini empì salutano nostro Signore e gli dicono beffardamente: «Salve, re dei Giudei» [Mt 27, 29]. Così si realizza più pienamente la visione profetica di Isaia. L'aspetto del più bello tra i figli degli uomini è così orribilmente deformato che i suoi parenti più stretti e i suoi amici più intimi non riescono più a riconoscerlo; ecco le tristi parole del Profeta: «Non c'è bellezza in Lui. Disprezzato e abietto tra gli uomini, uomo di dolori, familiare con la sofferenza, il suo aspetto era come nascosto e disprezzato. Egli ha certamente portato le nostre infermità e si è caricato dei nostri dolori, e noi lo abbiamo considerato come un lebbroso, come uno colpito da Dio e afflitto... Ma egli è stato ferito per le nostre iniquità, e contuso per i nostri peccati... Il Signore ha fatto ricadere su di lui le iniquità di noi tutti» [Is. 53, 2].

9. Non possiamo trovare nella storia nessun uomo così ricoperto e sopraffatto dall'opprobrio e dal disprezzo come il Divino Figlio di Dio. «Egli è veramente il più abietto degli uomini». Il disprezzo è difficile da sopportare. Nessun uomo con un minimo di senso dell'onore può sottomettervisi senza almeno fare violenza ai propri sentimenti. Il disprezzo può provenire solo dalla mente meschina e dal cuore corrotto delle persone volgari. Ma essere derisi e scherniti in pubblico, essere scherniti mentre si sopportano agonie di dolore; essere scherniti e derisi per le virtù e per il comportamento mite nella sofferenza, essere derisi e scherniti dai propri carnefici, sopportare tutto questo con mitezza richiede sicuramente una virtù superiore a quella della natura umana. La derisione, tuttavia, ha un pungiglione più acuto e più pungente quando è diretta contro una vittima innocente dell'oppressione, contro un personaggio nobile e di alto rango e, soprattutto, contro un uomo di saggezza superiore, tenuto in grande considerazione dalla maggior parte dell'umanità. La derisione a parole è già abbastanza dolorosa, ma quando alle espressioni derisorie si aggiungono atti di scherno e di insulto, ognuno dei quali aumenta il dolore e la confusione della nobile e innocente vittima, allora il martirio della sofferenza e dell'umiliazione è completo. Egli è il più abietto degli uomini. Dionigi il Certosino dice: «Gli ebrei, non contenti di infliggere colpi crudeli al Suo Corpo, riversarono insulti, derisioni e bestemmie sul Capo di nostro Signore Gesù Cristo». Potremmo credere che se Dio si è fatto uomo per la salvezza dell'uomo, Egli avrebbe dovuto ricevere questo trattamento orribile dagli oggetti della Sua divina carità? Eppure, con eterna confusione della natura umana, così è stato, e questo fatto terribile è descritto nel Vangelo. «Allora i soldati del governatore, portando Gesù nel pretorio, radunarono attorno a lui tutta la coorte; e, spogliandolo, gli misero addosso un mantello scarlatto. E, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo schernivano dicendo: “Salve, re dei Giudei!”». [Mt 27, 27] San Marco aggiunge che questi uomini crudeli e brutali «gli colpivano il capo con una canna e gli sputavano in faccia». [Mc 15, 19] Infine apprendiamo da San Giovanni, che molto probabilmente era presente a questa scena orribile, che i carnefici colpivano con duri colpi il nostro Signore sofferente in varie parti del suo corpo ferito e sanguinante. «Si avvicinarono a lui e dissero: “Salve, re dei Giudei”, e gli diedero dei colpi». [Gv 19, 3] Questo comportamento dei nemici del nostro Salvatore è così straordinario che la saggezza di Dio deve aver nascosto sotto di esso misteri profondi e utili che ora andremo a considerare nel capitolo seguente.


La guarigione e la conversione della Chiesa sono nelle mani dei mistici laici e dei paesi dell'Africa e dell'America Latina. L'Europa è morta. Hanno perso la fede.

 


Messaggio di Nostra Signora del Preziosissimo Sangue a Padre Thomas Mac Smith


“Grazie per essere venuti in questo momento difficile. Vi chiedo di pregare di più in questi momenti, in particolare la Preghiera dell'Offerta della Vita, che promuoverò in tutto il mondo. Con la Preghiera dell'Offerta della Vita, avete la risposta a tutti i vostri bisogni. Vi amo moltissimo. 

Dio Padre desidera toccare ognuno di voi; guarirvi e darvi pace. Imparate ad amare le anime.  Se amate le anime, compiacerete Dio ed Egli vi benedirà. Se pregate per le anime, la guarigione arriverà nelle vostre case. Vedrete miracoli. Questo luogo è protetto da ogni calamità. 

Il mondo è sull'orlo della guerra; una guerra che non si vede a causa dell'apatia di molte persone, a causa delle distrazioni da altre cose, o semplicemente perché sono molto occupati. I miei santi figli, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, lo sanno, perché l'ho detto loro, che la guarigione e la conversione della Chiesa sono nelle mani dei mistici laici e dei paesi dell'Africa e dell'America Latina. L'Europa è morta. Hanno perso la fede. Dobbiamo pregare molto per loro. 

Tutti voi conoscete qualcuno che è molto malato; vi prometto che se recitate la Preghiera dell'Offerta della Vita, sarete guariti; a meno che Dio Padre non abbia già stabilito diversamente. Vi prometto che sarete guariti da problemi emotivi, problemi coniugali, alcolismo, droga e malattie dell'anima. 

Vengo a dirvi stasera che c'è una connessione diretta tra il Venezuela e questo popolo di Washington, Louisiana, e questo continuerà per un certo tempo. Il Venezuela è attaccato dal comunismo. Chiunque abbia detto che il comunismo era morto si sbaglia di grosso; ma la Chiesa in Venezuela è forte; la gente prega e ha fede. Non pensate di essere esenti da questa tragedia. Non vengo come un profeta di distruzione. Non parlo di distruzione. Le persone che dicono che parlo di distruzione, non mi stanno comprendendo correttamente. Parlo di punizioni. Parlo di Dio; vi prego di pregare, implorandoti di pregare.

Chi prega per le anime riceverà la guarigione. Vi dico che sapete quando una persona ama Dio perché ama pregare. L'apostolo San Giovanni dice: "Chi dice di amare Dio ma odia suo fratello è bugiardo". Dovete pregare, dovete perdonare. Vi invito a pregare per i sacerdoti malati. Loro non lo fanno; voi pregate per loro, perché sono nel bisogno. Vi invito a pregare per i leader di questo mondo che si credono dèi e che vogliono distruggere le persone. 

Vi prometto che il Mio Cuore Immacolato trionferà; soprattutto quando la Mia Grazia raggiungerà il Venezuela e da lì, tutta l'America Latina, il dragone sarà distrutto. Pregate per loro. Pregate dai 15 ai 20 minuti, tre volte a settimana per queste intenzioni. Siate fedeli, andate a confessarvi, ricevete l'Eucaristia, adorate Mio Figlio nel Santissimo Sacramento, recitate il Rosario, recitate la preghiera dell'Offerta della Vita e troverete la pace che cercate. Non maledite le persone perdute; Benedicili con le Benedizioni del Padre. Chiamali a tornare alla Casa del Padre. Prega per loro. Ti darò come ricompensa che nel giorno della tua morte verrò a cercarti e ti porterò da Me dove sono. 

Amo questa Chiesa e amo questa comunità (Immacolata Concezione di Washington, Louisiana) perché siete stati obbedienti. Questa Chiesa è stata scelta da Dio Padre, perché da qui andrà in tutta l'America Latina. Questa Chiesa evangelizzerà l'America Latina attraverso le Mie apparizioni e i Miei insegnamenti. Vi conosco e vedo ognuno di voi stasera. Conosco i vostri cuori. So che molti di voi stanno soffrendo molto. Alcuni hanno paura perché sono malati. Alcuni di voi hanno bisogno di confessarsi. Siate liberi. 

Per favore, figli Miei, se solo sapeste quanto Dio ama le anime; se solo sapeste quanto Mio Figlio Gesù ha sofferto sulla Croce, con un dolore insopportabile per amore vostro. Ama anche le persone malvagie di questo mondo; E posso dirvi che finché un'anima respira, può essere salvata se pregate per essa. 

Vengo stasera per darvi una Benedizione speciale. Riceverete molte Grazie nelle vostre case. Riceverete molte Grazie stasera, con la venuta di Mio Figlio nell'Eucaristia; ma soprattutto, la Santissima Trinità viene per onorare questa Chiesa e per onorare voi. Lodo Dio per voi. Grazie per aver ascoltato la Mia chiamata!

18 gennaio 2007