venerdì 17 ottobre 2025

PRESTO INIZIERÀ L'AVVERTIMENTO DI DIO.

 


Melvin, l'Angelo dell'Avvertimento

 

Gabriele, Arcangelo di Dio e di Maria Regina degli Angeli:

e... Il terzo segno dell'Avvertimento può essere visto stanotte. La luna è il terzo segno dell'Avvertimento... L'Avvertimento di Maria è finito.

PRESTO INIZIERÀ L'AVVERTIMENTO DI DIO. 

MELVIN È IL NOME DELL'ANGELO DELL'AVVERTIMENTO.

... La conclusione del libro è L'AVVERTIMENTO... La luna sarà vista girare e muoversi sul suo asse. È questa più o meno la volontà di Dio che la farà apparire ruotare. Non cambierà la vera posizione della luna. La vera posizione delle stelle deve rimanere. A Fatima non cambiò la vera posizione del sole. Solo sembreranno cadere, e la luna sembrerà ruotare.

MARIA DEV'ESSERE VISTA NELL'AVVERTIMENTO COME UNA BELLISSIMA SIGNORA VESTITA DI LUCE E OMBRA come nel sogno da te avuto. L'hai indovinato. Il sogno che avesti anni fa fu il presagio dell'Avvertimento. Nello stesso modo appariranno gli Angli e Gesù.

Margherita, il Bambino Gesù (nel sogno). Ti spaventasti, e il mondo si spaventerà. Ora conosci il significato dell'Avvertimento e il processo fisico mediante il quale avverrà.

L'AVVERTIMENTO DEV'ESSERE IL PRIMO EVENTO NELLA GRAZIA DI DIO.

Il tuo libro è la chiave dell'Avvertimento.

LA VOLONTÀ DI DIO DEV'ESSERE FATTA SULLA TERRA COME È FATTA IN CIELO.

Ora dev'esserti chiarito, questo vero significato delle parole della Preghiera (del «Padre Nostro»).

LA VOLONTÀ DI DIO È LA NUOVA TERRA. LA VOLONTÀ DI DIO È IL NUOVO CIELO.

La mente di Dio concepì l'universo, e IL PIANO DELLA NUOVA TERRA E DEL NUOVO CIELO FU NELLA MENTE DI DIO DAL PRINCIPIO DELLA CREAZIONE.

Cominci a comprendere il significato?

Se la volontà di Dio è fatta sulla Terra, non è necessaria la Tribolazione. La Sua volontà è che la vecchia Terra sia trasformata a suo tempo, e quelli in Cielo comprendono la Sua volontà, MA QUELLI SULLA TERRA HANNO PREGATO LA PREGHIERA DI GESÙ («VENGA IL TUO REGNO, SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ COME IN CIELO COSÌ IN TERRA» NEL «Padre Nostro») SENZA CONOSCERE IL SIGNIFICATO. VIENE RIVELATO A TE PRIMA. TI DEVONO ESSERE RIVELATE MOLTE COSE CHE T'INCANTERANNO E TI STUPIRANNO...».


Maria, Madre di Dio:

«Attenzione: l'Avvertimento è nella volontà di Dio perché il Misericordiosissimo Dio dà la Sua ultima misericordia prima del Suo Castigo.

Negli ultimi giorni della vecchia terra comincerà la terribile, terribile, tribolazione.

DIO AVVERTIRÀ IL MONDO DELL'INCOMBENTE DISTRUZIONE.

Ti è stato detto qualcosa degli ultimi giorni. Della prossimità neanche tu ti rendi conto, perché non ti è stato fatto vedere l'Avvertimento.

L'AVVERTIMENTO SARÀ LA PRIMA TROMBA DELLA RIVELAZIONE DI DIO.

È tutto pronto ora per esso. State all'erta. Recitate il Rosario e meditate quotidianamente. Leggete la Bibbia e scrutate i segni...

PENSATE ALL'AVVERTIMENTO. PREGATE AFFINCHÉ GLI UOMINI CREDANO E CORREGGANO LA LORO CONDOTTA...

Ho così poco tempo per salvare le anime!

... Piangete, uomini tutti della terra, perché è giunta l'ora in cui incontrerete Dio faccia a faccia. Pentitevi della vostra cattiva condotta, uomini senza cuore, perché il giorno del giudizio di Dio è su di voi... Inginocchiatevi, inginocchiatevi, uomini orgogliosi, dinanzi al Dio vivente che avete dichiarato essere morto. Egli è VIVO ed è in collera, perché il Suo popolo si è rivoltato contro di Lui e ha adorato gli idoli...

È GIUNTO IL TEMPO DI SEPARARE IL BENE DAL MALE, e vi separerete voi stessi, perché tutti i buoni avranno continuato a pregare e tutti i cattivi saranno stati a beffarsi delle parole della Vergine...».

Margherita Sampair

La Vita Spirituale Ridotto a Tre Principi


 

PRIMO PRINCIPIO


Pregare

La preghiera è per l'uomo, l'origine di ogni bene. Da ciò si deduce che sapere pregare, dare alla preghiera il giusto valore, dedicarci alla sua pratica, con zelo e fervore, è, per il tempo come per l'eternità, un tesoro di valore inestimabile.


CAPITOLO PRIMO  

Che cos'è pregare  


1. Pregare è tutto ciò che c'è di più semplice, la prima ragione di ciò è la stessa necessità che abbiamo della preghiera.  

2. Per pregare, non è necessario un talento speciale, eloquenza, denaro né raccomandazione di alcun tipo. Anche la devozione sensibile non è necessaria; la dolcezza e la consolazione sono cose accessorie e non dipendono da noi. Se Dio ce le concede, dobbiamo riceverle con riconoscenza, poiché rendono la preghiera più gradevole. Pregare, nonostante l'aridità, è sempre pregare. Consolati o meno, è necessario farlo.  

3. A tal fine, basta la conoscenza di Dio e di noi stessi, sapere chi è Lui e chi siamo noi; quanto è infinita la Sua bontà e quanto profonda la nostra miseria.  

Per pregare, è necessaria una sola scienza: la fede e il catechismo.  

Le parole saranno dettate dalle nostre stesse necessità. Poche idee (meno numerose sono, meglio è), alcuni desideri e infine alcune parole uscite dal cuore, - perché se non è così, non c'è preghiera propriamente detta, - ecco tutto ciò che è necessario.  

Ci sarà, per caso, un uomo che non abbia un solo pensiero, un unico desiderio? Bene, è proprio di ciò che abbiamo bisogno per intraprendere il nobile lavoro della preghiera. La grazia, Dio ce la dà, volentieri, a tutti e a ciascuno in particolare.  

4. Pertanto, pregare è semplicemente parlare con Dio; è conversare con Lui, mediante l'adorazione, la lode, la supplica. Alcuni teologi opinano che la preghiera sia un discorso rivolto a Dio, un'udienza concessa da Lui. È un grande passo avanti. Grande è il numero di coloro che non sanno produrre un discorso, e l'udienza, essendo troppo cerimoniosa, esclude la cordialità.  

Durante la preghiera, il nostro comportamento deve essere identico a quello che abbiamo nei confronti di un amico intimo e caro. A lui confidiamo sinceramente ciò che abbiamo nell'anima: dispiaceri o gioie, speranze e timori; da lui riceviamo consigli e avvisi, aiuto e conforto; con lui decidiamo i più importanti affari, semplicemente e quasi sempre senza che la sensibilità si manifesti in alcun modo. E questo non impedisce che tutto sia trattato in modo serio e leale. È così che, nella preghiera, dobbiamo essere con Dio. Quanto maggiore sarà la nostra semplicità, tanto meglio sarà: diamo spazio al cuore.  

5. Se molte volte la preghiera ci sembra penosa e difficile, è colpa nostra; è perché non sappiamo come avvicinarci, e ne facciamo un'idea errata. Manifesteremo a Dio i sentimenti della nostra anima; diremo le cose così come si presentano e la preghiera sarà sempre proficua. Ogni strada porta a Roma, dice il proverbio, e ogni idea apre la sua per arrivare a Dio.  

Sapremo pregare solo quando lo faremo semplicemente. A che ci serve rivolgerci al Signore con discorsi sublimi o ornati di grazia?  

Se succede che nessuna idea ci venga in mente, abbiamo la semplicità di esporre questa stessa nostra indigenza. È ancora pregare, glorificare Dio e sostenere espressamente la nostra causa.

R. P. Mauricio Meschler, S. J.


Dio vuol trovare nel nostro amore il poggio delle sue opere, il nascondiglio della sua Vita.

 


Dal Vol. 35 - Aprile 10, 1938

Nell’anima che vive nella Divina Volontà Gesù vuol trovare tutto e la vuol trovare in tutti; e l’anima ama Dio con lo stesso Amore delle Tre Divine Persone.
Dio vuol trovare nel nostro amore il poggio delle sue opere, il nascondiglio della sua Vita.

La mia povera mente è sempre di ritorno nel Voler Divino, ed avendo fatto la Santa Comunione stavo dicendo al mio amabile Gesù: “Nel tuo Volere tutto è mio, perciò Ti amo coll’amore della mia e tua Mamma Regina, Ti bacio colle sue labbra, Ti abbraccio stretto stretto colle sue braccia, e prendo Te e mi rifugio nel suo Cuore per darti le sue gioie, le sue delizie, la sua maternità, affinché trovi le dolcezze, la custodia che ti sa fare la tua Mamma”. Ma mentre mi chiudevo insieme con Gesù nella mia Mamma, il dolce Gesù tutto tenerezza mi ha detto: “Figlia mia e figlia della Madre mia, come son contento di trovare la figlia colla mia Madre e la Mamma colla figlia! Perché Lei vuole che le creature Mi amino col suo stesso amore e si servano della sua bocca per baciarmi e delle sue braccia per abbracciarmi; vuol dar loro la sua maternità per mettermi al sicuro e farmi fare da mamma. Trovare la Madre e la figlia che Mi amano con un solo amore è per Me il più gran contento, sento che ambedue Mi danno un nuovo Paradiso in terra. Ma ciò non Mi basta; in chi vive nella mia Volontà voglio trovare tutto, se manca qualche cosa non posso dire ch’è completa nella creatura. E non solo voglio trovare al suo posto d’onore, di Regina e di Madre, in essa, la Madre mia, ma voglio trovare il mio Celeste Padre e lo Spirito Santo; e [l’anima] facendo suo il loro Amore Mi ama coll’immensità ed infinità del loro Amore. Quindi, figlia mia, dammi il gusto di dirmi che Mi ami come Mi amo col Padre e collo Spirito Santo”.

Gesù ha fatto silenzio per aspettare che Gli dicessi come Lui voleva; ed io, sebbene indegna, per contentarlo Gli ho detto: “Ti amo nella Potenza ed Amore immenso del Padre, coll’Amore interminabile dello Spirito Santo; Ti amo coll’amore con cui Ti amano tutti, Angeli e Santi; Ti amo con quell’amore che Ti amano o dovrebbero amarti tutte le creature presenti, passate e future; Ti amo per tutte le cose create e con quell’amore con cui le creasti...”

Il caro Gesù ha tirato un lungo sospiro ed ha soggiunto: “Finalmente Mi sento appagate le mie brame di trovare tutto nella creatura: trovo i nostri mari d’amore che non finiscono mai; trovo le delizie della mia Mamma che Mi ama; trovo tutto e tutti. Sicché in chi vive nella mia Volontà devo trovare tutto e tutti, e la devo trovare in tutti. E poi, il mio Padre Celeste Mi generò nell’Amore e, chi Mi ama e non si fa sfuggire nulla del nostro amore, Me la sento con Me, in atto di darmi e di ricevere Amore continuo”.

Dopo ciò ha soggiunto: “Figlia mia, ecco, perciò sentiamo, nel nostro Amore, un bisogno estremo che le creature Ci conoscano e conoscano le nostre opere: se non Ci conoscono restiamo come appartati da loro, mentre viviamo dentro e fuori di loro e, mentre siamo a giorno di ciò che fanno e pensano, amandole in ogni atto loro, non solo non Ci amano, ma neppure Ci riconoscono. Che dolore! Se non Ci riconoscono l’amore non sorge, e se manca l’amore non abbiamo dove poggiare le nostre opere, né il nostro amore trova un rifugio dove sfogarsi e ricoverarsi; tutto resta come sospeso.

Perciò vogliamo trovare nelle nostre opere il Ti amo della creatura che, armandolo della nostra Potenza, possiamo poggiare le nostre opere più grandi; ed oh, come restiamo contenti nel trovare il piccolo Ti amo di essa per appoggio delle nostre opere! Operare e non trovare dove poggiarle è un dolore per Noi, pare che Ci manca la vita del nostro Amore; il nostro Amore operante viene represso, soffogato: poter fare e non fare, e sol perché la creatura ingrata né Ci riconosce né Ci ama! E siccome tutte le opere nostre sono dirette a pro di essa, non potendole dare, perché mancando la conoscenza, l’amore, manca lo spazio dove poter mettere le opere nostre, quindi Ci legano le braccia e Ci mettono nell’inutilità. E poi, a che pro operare se non troviamo chi le vuole ricevere? Anzi, tu devi sapere che prima d’operare guardiamo chi le deve conoscere, ricevere ed amare, e poi operiamo.

La mia stessa Umanità non faceva atto se prima non trovasse a chi dovea amare e dare quell’atto; ed ancorché non trovassi chi lo ricevesse per allora, Io guardavo i secoli e dirigevo il mio atto a chi l’avrebbe amato, conosciuto e ricevuto, tanto [che], Bambino nato, Io piangevo, [e] quelle mie lacrime erano dirette a chi dovea compungersi, dolersi dei suoi peccati e lavarsi per riacquistare la vita della grazia; camminavo, [e] i miei passi erano già diretti a coloro che doveano camminare la via del bene, per forza, per guida del loro cammino. Non ci fu opera che feci, parola che dissi, pena che soffrii, in cui non cercai le opere delle creature per poggio delle mie: la mia parola per poggiarla nelle parole di esse, le mie pene cercavano il poggio nelle loro pene per dare il bene che conteneva ciò che Io facevo. Era la mia passione d’amore che non Mi faceva fare altro se non ciò che poteva essere utile per i figli miei. Ed è questa una delle ragioni più potenti ché voglio che si viva nel mio Volere, perché solo allora tutte le opere mie, la Creazione, la Redenzione, anche un mio sospiro, troverà dove poggiarsi per farsi opere delle loro opere, pene delle loro pene, passi dei loro passi, vita della lor vita; ed allora tutto ciò che ho fatto e sofferto si cambieranno in gloria e vittoria, da sbandire tutti i nemici e richiamare in mezzo a loro l’ordine, l’armonia, la pace, il celeste sorriso della Patria Celeste ”.

Io son rimasta sorpresa nel sentir ciò, ed il mio amato Gesù ha soggiunto: “Figlia mia benedetta, il vivere nella mia Volontà racchiuderà tali sorprese e molteplici novità divine, da far stupire gli stessi Angeli e Santi; molto più che nella mia Volontà non ci sono parole, ma fatti: le stesse parole, i desideri, le intenzioni, le converte in fatti ed opere compiute. Fuori della mia Volontà, ciò che la creatura vuole si riduce in parole, desideri ed intenzioni; ma dentro di Essa, standovi la virtù creante, ciò che vuole la creatura acquistano [il valore di] fatti compiuti, opere piene di vita; molto più che stando nel nostro Volere [la creatura] già è a giorno di ciò che Noi facciamo, sente ciò che Noi vogliamo, perciò Ci segue nelle opere, vuole ciò che vogliamo né può farne a meno, né mettersi da parte. Per essa diventa, il nostro Fiat, la più grande delle sue necessità, di cui non può farne a meno; per essa è più che respiro che deve dare e ricevere, più che moto che sente l’estremo bisogno di muoversi. Insomma la mia Volontà è tutto per essa; vivere senza di Essa le riesce impossibile. Perciò sii attenta ed il tuo volo sia sempre nel nostro Fiat ”.

Sia tutto a gloria di Dio e per compimento della Divina Volontà.

(Dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta)


L'uomo distrugge ciò che Io ho creato...

 


Messaggio del nostro Padre Celeste tramite Robert Brasseur - 2 ottobre 2025


«Caro figlio, che la tua luce possa illuminare i Miei figli, che attualmente sono nelle tenebre, affinché possano ricevere questa luce. Molti non hanno ancora compreso tutta l'importanza di unirsi alla Mia Divinità.

Il male li corrode da ogni parte e nulla mostra loro che questa strada li conduce all'abisso. Quanti saranno delusi quando arriveranno davanti a Me alla fine della loro vita...

Un numero incalcolabile dei Miei figli si precipita nell'abisso!

La morte per iniezione è un SACRILEGIO, perché nessuno dei Miei figli può distruggere ciò che Io ho creato.

La morte per iniezione porta loro anche sofferenze, ma anche la perdita della loro anima nei tormenti dell'inferno.

Questo tempo di Grandi Tribolazioni che sta iniziando è il risultato di questa dimensione infernale che conduce l'uomo alla propria distruzione. È così che il modernismo porta alla decadenza del corpo umano e l'anima ne subisce le conseguenze.

L'uomo distrugge ciò che Io ho creato e con la sua decadenza contravviene a ciò che Io gli ho chiesto:

L'AMORE E IL DONO DI SÉ.

Il mio Cuore di Padre soffre enormemente nel vedere la distruzione di colui che ho creato con tanto Amore:

L'UOMO.

Caro figlio, se tu conoscessi tutta l'importanza delle tue notti di preghiera, ne rimarresti sbalordito. Con ogni sacrificio offerto alla Mia Divinità, tu salvi un gran numero di anime!

Caro figlio, unito alla Mia Divinità, tu trasformi i cuori e porti loro la perseveranza nella loro lotta.

Grazie per avermi ascoltato. Benedico te e tutti coloro che sono vicini al tuo cuore.

Il tuo Papà, che ti riempie di tutto il Suo Amore


La guerra Europea e le Profezie




Profezia di S. Malachia vescovo d’Armach nel 1127 
sulla successione dei Papi.

1. Ignis ardens (il defunto Pio X).
2. Religio depopulata.
3. Fides intrepida.
4. Pastor angelicus.
5. Pastor et nauta.
6. Flos florum.
7. De medietate lunae.
8. De labore solis.
9. De gloria olivae.
10. « Nella persecuzione estrema della Chiesa regnerà Pietro II, romano, che pascerà il gregge in molte tabulazioni, le quali passate, la città dei sette colli sarà distrutta, ed il Giudice tremendo giudicherà il suo popolo ».

Giuseppe Ciuffa

giovedì 16 ottobre 2025

Scopo delle sofferenze – Prove – Pigrizia dello spirito

 


Perché devo soffrire?


Certi avvenimenti nella vita rendono l’uomo scoraggiato – è come un cerchio che si mette intorno al cuore di tali uomini. Sempre e ripetutamente vogliono insinuare dei dubbi nella Bontà e Misericordia di Dio, quando troppo sovente si presentano sofferenza e preoccupazioni – e malgrado ciò queste vi danno solamente la maturità interiore, che dovreste conquistarvi altrimenti in un periodo molto più lungo. E dato che la vita terrena comprende soltanto una spanna di tempo breve, questi avvenimenti sovente opprimenti o tormentosi dovranno presentarsi più sovente, e qualche volta velocemente uno dopo l’altro, affinché ve ne venga della benedizione, ed il vostro desiderio si distolga sempre di più dal mondo ed i suoi fascini, che significano per voi contemporaneamente un serio pericolo.

Al singolo la vita appare sovente insopportabile, a volte il figlio terreno sovente si stanca e lascia pendere le ali, si lascia sospingere senza fare esso stesso qualcosa, per cambiare questo vivere scoraggiato. E vi sarebbe comunque una cosa facile, appena la giusta predisposizione verso Dio vi annuncia la via che dovete intraprendere. Badate una volta ai molti ostacoli nella vostra vita che sembrano insormontabili, sareste forse sfuggiti a questi se non si fosse presentato ogni volta Aiuto dall’Alto? Voi non lo riconoscete sempre come inviato dall’Alto, ma ogni avvenimento è un Deflusso della Grazia di Dio – sia bene o male – ha sempre lo stesso scopo, di influire nobilitando voi figli d’uomini. E quando siete in grado di vedere in ogni prova un mezzo di miglioramento, allora c’è già anche la riconoscenza dei propri errori e debolezze, e con la riconoscenza arriva anche il leggero desiderio di combatterli. Allora ogni prova ha già compiuto il suo scopo, e per questo in tutte le situazioni difficili i pensieri si devono sempre rivolgere là in modo che siano necessari per il raggiungimento di un grado superiore, che sono per modo di dire i gradini sulla scala che conducono alla perfezione dell’anima. 

Una vita senza lotta significherebbe un sostare sempre sullo stesso gradino, soltanto la lotta contro sé stesso è molto più difficile da condurre che contro i nemici, che si presentano all’uomo dall’esterno. Ogni risveglio dalla pigrizia dello spirito è un progresso. L’uomo sveglio si ricorderà anche del suo spirito, non lo lascerà languire, ma la pigrizia è un retrocedere, in nessun modo è da chiamare vivificante, soffocherà ogni spinta all’attività, e per questo non può mai agire in modo promovente sull’anima. 

Perciò non fatevi spaventare se il disagio della vita vi sembra sempre duro da sopportare, se da questo avete riconosciuto i vostri errori e li combattete, allora dopo non troppo tempo scomparirà di nuovo da voi, perché il Signore permette tali prove finché queste non abbiano raggiunto il loro scopo, ed abbiano agito come miglioramento sul cuore dell’uomo. Perché non è la Sua Volontà che voi soffriate, ma soltanto che vi rendiate degni dell’eterna gioia mediante le stesse. 

Amen

11. aprile 1938

Lasciami bere la tua grazia col tuo Sangue


 

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO


Dammi la grazia che purifica, che ritempra, che istruisce, che guida, che sostiene e santifica.

O grazia eccelsa, sgorgata dai patimenti, dalle immolazioni, dalla consumazione del mio Gesù!

O adorabili piaghe del Salvatore, mistiche sorgenti della grazia, della salvezza e della Redenzione copiosa! 0 Gesù, lasciami bere la tua grazia col tuo Sangue divino!

- Entra, figliuola, nelle mie piaghe e bevi e chiedi le grazie che vuoi. -

Chiedo, o Signore, il perdono de' miei peccati, la perseveranza finale, la grazia di conoscerTi, di servirTi e di amarTi. Chiedo di poter estendere alle anime la virtù della tua Passione, di ottenere per tutti il dono della grazia che schiude la vita eterna. q. 29

 SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO


Non perdete tempo, non ne avete, usatelo per il bene delle vostre anime e delle vostre famiglie

 


CONFIDENZE  DI  GESÙ 

AD  UN’ ANIMA  BAMBINA 


Poi Gesù mi ha detto: “Figlia mia, bambina mia, ascolta bene e di’ a tutta la tua famiglia, ai tuoi amici più cari e a tutte le persone che ti hanno beneficato nella vita: 12

Io, il Signore di tutte le cose vi dico: potete vaccinarvi quando questo sarà reso necessario, altrimenti non potrete sopravvivere. Non temete nulla, Io in persona vi proteggerò da qualsiasi conseguenza, voi tutti sarete immuni dal male che si diffonderà silenzioso e nascosto dall’ipocrita crudeltà di satana e dei suoi figli.

I primi tre anni saranno un tempo di angoscia, tenebre, scandalo, ingiustizia, freddo, miseria, fame, necessità, malattie, vuoto, oscurità, menzogna, sacrilegio, assenza. Molto sarà devastato, molto scomparirà, molto cambierà, molto sarà bruciato, quello che è ora non sarà e quello che sarà non è mai stato, per 26 settimane; 13 poi la realtà si distenderà piano piano, la sofferenza continuerà, l’abominio perderà potere e alla fine tornerà la mia luce e pace, e la vittoria trionferà, ma non solo come potete pensare umanamente, tutto questo avverrà soprattutto spiritualmente...

Invito tutti voi, chi può, a riprendere le antiche preghiere in latino, chi può cerchi il sacramento della Riconciliazione, leggete i Vangeli, leggeteli bene ed anche le lettere dei miei Apostoli. Fatelo in casa, fatelo anche tra di voi e con i vostri figli; non perdete tempo a cercare, cercare notizie e risposte, ormai la verità la conoscete. Concentratevi, state con Me, preghiamo insieme, adorate anche in casa davanti a Me crocifisso, accendete la sera sempre una candela, spegnete la televisione, lasciate gli altri mezzi di informazione se non per sapere cosa dovete fare giorno per giorno. Satana vuole distrarvi con tutto, incuriosirvi con tutto, attirarvi in mille discorsi. Non perdete tempo, non ne avete, usatelo per il bene delle vostre anime e delle vostre famiglie, ricordate che la curiosità del sapere può portare alla disperazione e alla confusione. Io e solo Io posso designare anime che possono sapere, tutti gli altri devono fare quello che Io gli dico per il loro bene. Non accettate Sante Messe e Sante Comunioni sacrileghe, celebrate alla meglio, in fretta, senza nulla, per la strada, nelle piazze; Io sono Dio e desidero essere ricevuto nella mia casa. Se così non può essere, Io stesso vado dai miei figli come andai dalla figlia di Giairo...

Coraggio, Io sono con voi. Questo che vi dico, lo dico per dono divino. Siate sereni, rallegratevi, non sarete mai soli. Unitevi a mia Madre, la Vergine Addolorata, pregate con Lei nel mese a Lei dedicato, fate l’ufficio mariano, festeggiate l’8, il 13, il 27. All’inizio del mese mettete una rosa bianca sotto la statua di mia Madre e così anche alla fine del mese, una statua che avete in casa o, se riuscite, in una chiesa... Questo è il tempo dell’Addolorata. Ora come non mai prima piange per quello che chiese a Fatima e a Lipa e che nessuno dei miei ha ascoltato.

Vi benedico e vi esorto: pregate, amate, donate con il cuore!”

(29 Aprile 2020) 


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(29 Aprile 2020)

Durante il rosario, Gesù mi ha portato vicino ad un muro dipinto con un affresco molto bello, in una grande sala di stile imperiale, vicino al muro ho sentito varie voci che dicevano: “dobbiamo eliminarlo, dobbiamo farlo fuori, è una pietra d’inciampo...”

E Gesù mi ha mostrato un palco, non so se all’aperto o al chiuso, dove qualcuno doveva fare un discorso o una conferenza stampa; ho visto arrivare il presidente Putin. Mentre parlava –aveva una giacca scura– qualcuno ha sparato e un colpo lo ha trapassato al cuore, è caduto a terra e una moltitudine di gente si è riversata addosso... Sono rimasta senza fiato; non so dire se è stata una mia proiezione o no, è stato cosi reale! Ho chiesto quando questo dovrebbe succedere e qualcuno mi ha detto “il 22 ottobre, il 22 ottobre”..., ma non so di quale anno!

(29 Aprile 2020) 

La grazia è una partecipazione alla increata natura divina

 


LE MERAVIGLIE DELLA GRAZIA DIVINA


1. E una gran cosa che l’uomo per mezzo della grazia venga innalzato al disopra dell’intera natura creata. Ma cosa ancora più grande si è che egli sia reso partecipe dell’increata natura divina2 . O per dir meglio: appunto perché l’uomo, per la grazia, è così sollevato in alto sopra ciò che v’ha di creato, perché egli è collocato così vicino a Dio, che egli viene, per questa vicinanza, a partecipare alle prerogative di Dio, come un corpo riceve più luce e più calore dal fuoco a misura che si trova ad esso più vicino. A questa relazione con Dio accenna S. Pietro (2Pt 1, 4) quando scrive che Egli «ha donato a noi grandissime e preziose promesse in Gesù Cristo affinché diventiamo partecipi della natura divina». Secondo la spiegazione unanime dei Santi Padri egli vuol dire con ciò che le prerogative caratteristiche della natura divina vengono – per quanto è possibile – partecipate, per la grazia, anche alla nostra natura. 

2. I santi ed i teologi più insigni non trovano parole atte ad esprimere l’elevatezza di questo dono. S. Dionisio scrive: «La santità, o la grazia santificante, è un bene divino, un’immagine inesprimibile della Divinità infinita, e dell’infinita Bontà (2) in forza della quale noi ci eleviamo ad una dignità divina per mezzo di una nascita tutta celeste» (3). Il santo martire Massimo (4) scrive: «A noi è data la divinità, mentre che la grazia penetra potentemente la nostra natura con un lume celeste, e per la grandezza della sua magnificenza la solleva al disopra del suo stato naturale». In perfetto accordo con molti altri Padri e Dottori della Chiesa (5), S. Tommaso (6) ci dichiara che per la grazia noi siamo quasi divinizzati, ed a questo riguardo riferisce le parole stesse del Salvatore (Gv 10, 34): «Vi dico, voi siete dèi e figli dell’Altissimo». È facile vedere come ogni espressione sia debole ed inadeguata per spiegare, anche menomamente, un mistero così grande. I commenti più profondi a noi lasciati dai più grandi geni della scienza divina non ci appariscono che come la parola balbuziente di un piccolino che vuole esprimere la sua meraviglia al vedere per la prima volta lo spettacolo del sole che sorge. Però non dobbiamo stupircene. Basterà una breve considerazione a mostrarci che non può essere altrimenti. 

3. Se osserviamo attentamente le varie specie di esseri a noi noti vedremo come ognuna di esse differisce dall’altra per la sua natura, e come una è più perfetta dell’altra, di maniera che tutte insieme vengono a formare una scala di molti gradini alla cui cima trovasi Dio solo. Alcune cose hanno semplicemente l’essere, senza la vita, come le pietre ed i metalli; altre hanno un certo tal grado di vita, come le piante che di per sé stesse germogliano dalla loro radice e portano fiori e frutti. Gli animali hanno, in più, sensibilità, intelligenza e moto; l’uomo finalmente ha anche una vita dello spirito per la quale egli può conoscere ed amare anche le cose immateriali. Però anche al disopra di lui si eleva il gradino smisurato che porta ai puri spiriti che noi non possiamo vedere, spiriti di cui ognuno ha la perfezione sua propria. Sopra tutte queste nature si erge il divino, l’infinito. In paragone del sole divino tutte le creature non sono che tenebre, e se anche esse rappresentano, in un modo o in altro, le prerogative divine, sono però ben lontane, anche le più elevate tra esse, dal rappresentarci, in un’immagine anche approssimativa, le perfezioni tutte proprie di Dio. 

4. Questa eccelsa divina natura, per l’infinita potenza del suo insondabile amore, attira a sé – con la grazia – la nostra natura, l’immerge in sé stesso, come si tuffa il ferro nella fornace ardente. In modo analogo veniamo noi ad appartenere alla generazione di Dio, come l’aria, illuminata dal tramonto del sole, diviene essa stessa luminosa; come l’atmosfera, riscaldata dal sole in pieno meriggio, diviene essa stessa una sorgente di calore. Se Dio avesse negato agli Angeli lo splendore di questa dignità e l’avesse concessa ad un’anima sola per la partecipazione della sua grazia, quest’anima, agli occhi delle schiere celesti, non solo oscurerebbe la bellezza dell’intera natura, compreso il sole, ma anche di tutti gli spiriti celesti e cagionerebbe a questi un tale stupore da farli inclinare ad adorare quest’anima, come Dio stesso. L’essere questo dono concesso, non a misura, ma profuso sopra di noi con una magnificenza regale, quasi direi prodiga, non scema per niente la sua meravigliosa bellezza. 

5. Ciò che rende questo dono ancor più prezioso sono gli effetti interni che esso produce. Gli onori esterni stanno più nell’opinione e nella stima degli uomini che nei pregi personali di colui che ne è l’oggetto. Così uno può occupare, per volere del sovrano, gli uffici i più altolocati senza per questo divenire egli stesso più giusto e più degno d’onore. Ma quando la grazia ci partecipa una dignità divina, essa, non solo ci dona un nome cospicuo, ma in realtà una perfezione di qualità divina, poiché essa rende l’anima somigliante a Dio in maniera soprannaturale. «Noi siamo partecipi della natura divina», dice S. Cirillo Alessandrino, «per l’unione col Figlio e con lo Spirito Santo – non solamente a parole, ma in tutta realtà – noi tutti che crediamo e siamo divenuti immagine di Dio; poiché noi siamo stati trasfigurati ed elevati a sublime bellezza sopra tutto il creato. Poiché Cristo ci vien raffigurato in modo inesprimibile, non come una creatura in rapporto di un’altra» – cioè in quanto che essa imprime nell’altra la sua immagine – «ma come Dio della natura creata», vale a dire per la divina, immutabile, creatrice attività di Cristo, infinitamente superiore alla creatura, oppure, come dice il Santo: «mentre Dio, per lo Spirito Santo, ci trasforma nella sua immagine e ci eleva ad una dignità superiore ad ogni creatura» (1). Con questo non s’intende naturalmente di voler dire che la grazia faccia l’anima nella sua essenza simile a Dio, ma si vuole significare, come insegna S. Tommaso (2), che ciò che è in Dio per essenza, deve considerarsi nell’anima, che per la grazia viene a partecipare dell’amore divino, come una prerogativa accessoria alla sua natura. 

6. I Santi Padri ci spiegano tale mistero con vari paragoni (3). S. Atanasio paragona la divinità all’ambra e al balsamo i quali partecipano il loro profumo agli oggetti coi quali vengono a contatto, o ad un sigillo che imprime nella cera molle la propria figura. S. Gregorio Nazianzeno dice che la nostra natura viene ad essere così intimamente unita a Dio e così partecipe delle sue prerogative, come una goccia d’acqua che, fatta cadere in un boccale pieno di vino, si cangia in questo, prendendo il colore, l’odore ed il gusto del vino stesso. S. Tommaso, servendosi della stessa similitudine di S. Basilio, ci ricorda come il ferro sia in sé stesso rozzo, freddo, nero, resistente. Ma messo nel fuoco e ben penetrato dal suo ardore diventa esso stesso infuocato e, senza perdere la propria essenza, appare luminoso, caldo, flessibile e fluido. 7. Noi ben sappiamo come Dio sia in se stesso Luce spirituale purissima e Fuoco di eterno amore. Non ci sarà quindi difficile comprendere come Dio, quando si abbassa verso la creatura col suo amore e con le sue perfezioni infinite, Egli, senza cambiar od annientare l’essenza della creatura stessa, la deve però tutta penetrare del suo calore, della sua luce, della sua santità. E deve farlo in tal modo che, malgrado la sua bassezza e deficienza, la creatura venga riempita di Dio ed elevata ad una forma di esistenza assai più sublime, come il poeta ed il musico – questi certamente soltanto in modo passeggero – nel momento del loro entusiasmo artistico si trovano così penetrati ed innalzati dal loro ideale che, non sentendo quasi più il fragile vaso della loro carne inferma, sembrano insensibili a tutto ciò che li circonda, ed isolandosi in mezzo ai loro simili, vedono e ritraggono (sia col pennello che con la melodia) cose che ben poco hanno che fare con questa nostra vita terrena. 8. Udendo parlare di codesti uomini di genio e delle loro opere, noi sospiriamo, dicendo senza volere a noi stessi che anche prescindendo dai loro talenti speciali, noi non avremmo certo la forza di seguirli nelle loro lotte e nelle loro fatiche Poiché sappiamo troppo bene come ciò che un uomo – anche se dotato di forte ingegno – può compiere di cose grandi che lo rendano celebre, richiede bene spesso fatiche immani ed un costante rinnegamento di se stesso. Noi bramiamo la celebrità nella scienza e nell’arte e saremmo pronti a dare qualunque cosa per conseguirla, se però potessimo farlo con quella facilità con cui possiamo accrescere in noi la grazia divina! Quale vergogna! Le prerogative e le bellezze della natura divina le quali, non solo arricchiscono la nostra natura, ma tutta la penetrano e nobilitano e l’innalzano fino all’infinito, non ci sembrano abbastanza grandi da meritare il più piccolo sforzo per acquistarle! Ma dov’è dunque il nostro intelletto e dove la nostra fede cristiana?

Poniamo il caso che potessimo trovare un uomo in cui Dio avesse riunito quanto di più bello si ritrova nelle creature: che fosse più forte del leone, più bello dell’aurora e dei fiori del campo, sfolgorante come il sole, più illuminato dei Cherubini, e tutti questi beni se li giocasse per un nonnulla: chi è che vorrebbe farsi reo di tale volontaria pazzia? Così la stoltezza di Sansone si palesò in modo più vistoso in proporzione della grandezza della sua forza, la quale egli rivelò ad una donna bugiarda, commosso dalle sue false lacrime! E noi vendiamo la nostra parentela con Dio, lo splendore del sole divino, la forza delle virtù divine alla nostra miserabile carne, che è la figlia della putredine, la sorella e la madre dei vermi! E qui cerchiamo ora di misurare cosa c’infligge il peccato. Se alcuno viene espulso dal consiglio del re, non può consolarsi dello smacco ricevuto. E dobbiamo noi non considerare come grave perdita, come una dolorosa ferita al nostro onore quando noi, per il peccato mortale, non solo siamo esclusi da ogni rapporto con Dio, ma anche dalla sua famiglia e dalla sua parentela? E ciò con tutta ragione. Poiché col peccato Dio stesso è messo in dispregio, i rapporti con la sua bontà infinita sono posti in non cale e questo stesso peccato è in pari tempo il nemico mortale dell’uomo, del suo onore, della sua ragione, di sé stesso (Tob 12, 10; Pr 8, 36). Imparino dunque i cristiani ad ammirare e stimare la loro dignità e Colui che ne è l’origine – il Padre dei lumi – e cerchino con tutto l’amore del loro cuore di abbracciarsi a Lui e di rassomigliargli! Se i pianeti potessero avere il senso della loro radiosa bellezza, di quale amore riconoscente arderebbero verso il sole, conoscendo che è per la luce del sole che essi appariscono così chiari e luminosi! Il pittore ama il suo quadro, il poeta il suo poema perché per questi egli è divenuto celebre o ricco. Il principe ama gli antenati della sua prosapia, e se un figlio vuole essere veramente degno di tal nome amerà suo padre. Infine ognuno ama i suoi simili. E non dobbiamo provare un simile senso di giusto orgoglio per quella nostra parentela con Dio che ci solleva a Lui dalle bassezze della terra e c’infonde sentimenti divini? Dio non permetta che noi cristiani siamo meno illuminati a riguardo di questa nostra eccelsa dignità di quel che erano i filosofi pagani della dignità umana, al solo lume della ragione! Essi chiamavano l’uomo un essere meraviglioso, il segnacolo ed il cuore del mondo, la più bella tra le creature, il re di tutte le cose. Ma se l’uomo già appare così grande al lume della ragione, cosa sarà egli mai al lume della fede? Apriamo dunque gli occhi dell’anima nostra e seguiamo il caldo appello di S. Giovanni Crisostomo: «Vi prego e vi scongiuro, non soffrite che questo magnifico dono di Dio (che abbiamo ricevuto per la grazia di Cristo) per la sua infinita grandezza venga ad aumentare il debito ed il castigo contratti per la nostra negligenza!».

M . J . S C H E E B E N


Preghiera per la Chiesa minacciata

 


Ricevete questo testo scritto alla presenza di Gesù Cristo durante il dialogo che abbiamo avuto ieri sera.

Nel testo biblico che Gesù mi chiede di leggere, Libro di Ester (3,15b; 4,4), Gesù paragona la situazione della Chiesa, il Suo popolo, a quella degli ebrei di quel tempo.

Egli dice: «Preghiamo per la Chiesa che è soggetta allo stesso decreto».


«Dolce figlia dell'Amore, della Luce e della Santità, ti benedico nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. La mia divina protezione è su di te, mia amata. Preghiamo per la Chiesa che è soggetta allo stesso decreto. Essa è il mio popolo eletto. »


« Preghiamo:


Padre Eterno,

Creatore del cielo e della terra, il Tuo Amore infinito mantiene l'ordine dell'universo. Nonostante le opposizioni, le disobbedienze e le rotture di alcuni dei Tuoi figli, Tu mantieni intatta La Promessa e apri la via del ritorno a coloro che rispondono alla Tua chiamata.

Dio Onnipotente, Giusto e Buono

Dona la fede e l'Amore a tutti coloro che alzano gli occhi verso di Te. Essi hanno questo riflesso filiale di cercarti, Padre.

Dio Magnanimo, Misericordioso e Generoso

Concedi il Tuo perdono e le Tue benedizioni a coloro che si riconoscono peccatori, deboli e colpevoli, ma anche timorosi davanti al Tuo Potere. Sono stati ingannati dalle menzogne del bugiardo. La vergogna li fa abbassare gli occhi.

Dio Unico, Santa Trinità,

Creatore, Salvatore e Consolatore nostro, Dio di tutte le vite

Accogli i tuoi figli secondo la tua Divina Volontà, Tu che sei Amore e Giustizia, affinché possiamo adorarti e servirti eternamente.

Nella Tua benevolenza, hai tracciato per noi, in ogni giorno, il cammino terreno del ritorno a Te. Cristo, Tuo Figlio Prediletto, è venuto a riconciliare l'Uomo con Te, Padre, che non lo avevi mai abbandonato nella sua chiusura.

Hai dato la Chiesa agli apostoli riuniti attorno a Maria Immacolata, Corredentrice, affinché il Sacrificio Puro e Santo rimanesse in ogni momento la Salvezza dei figli di Dio e affinché la Parola fosse portata in tutta la terra.

Dio Onnipresente

Ti sei sempre fatto conoscere, e Ti fai conoscere, a ciascuno dei Tuoi figli che apre il proprio cuore. La Tua Presenza è un incanto, un assaggio di felicità, per tutti coloro che Ti accolgono con umiltà e semplicità.

O Padre molto Amorevole

Guarda la sofferenza dei Tuoi figli. Non lasciare che l'opera delle Tue Mani Divine sia distrutta dall'ignoranza e dall'arroganza imposte dall'orgoglio ben radicato sulla terra.

O Gesù Cristo, Figlio Unico del Padre,

venuto tra gli uomini per renderci fratelli ed eredi della Salvezza promessa, guarda la Chiesa, popolo di Dio, invasa, attaccata, paralizzata dalla paura e dalla negazione della sua condizione. Cosa resta del suo cammino di croce affinché la terra tremi e la Verità squarci le tenebre, ne strappi il velo e liberi i tuoi figli fedeli, ostaggi della seduzione o di un'obbedienza deviata?

O Spirito Santo

Purifica il nostro cuore, donaci coraggio e forza. Vieni in nostro aiuto! Siamo soli in questo caos minaccioso, siamo deboli e vulnerabili. Tu sei il nostro unico rifugio. Il «piccolo residuo» si sta riducendo!

Soffio di Dio, Volontà Divina, percorri questo mondo in decadenza, ridona Vita, Speranza e Bontà. Credo in Te, Ti amo e amo i miei fratelli. Non lasciarli morire senza che abbiano il privilegio di ascoltare la Tua Chiamata, Dio di tutte le vite.

Dio Tre Volte Santo

Credo, spero. Ti amo e Ti adoro.

Ti prego insieme alla comunità dei Santi per il mondo intero, dal più piccolo al più grande: chi non è ancora nato o non nascerà, il più bisognoso prostrato nella sua sofferenza, il più chiuso in tutte le argomentazioni di una società perturbata e avvilente, che predica l'idolatria e il rifiuto dei doni di Dio; per coloro che credono in Te, Signore, e sono perseguitati, per coloro che sono turbati e smarriti in questo caos, per coloro che con arroganza feriscono e distruggono ciò che li circonda, per coloro che dominano e impongono falsi dei o che manipolano con la seduzione e la menzogna, coloro che nella fede si prostrano fiduciosi nella Tua Parola e nel Tuo Amore e Ti presentano i loro fratelli, le loro famiglie, il loro paese, il mondo.

Nel Tuo amore infinito, Signore, abbi pietà di noi.

Venga il Tuo regno!

«O Dio, la cui forza prevale su tutti, ascolta la voce dei disperati, liberaci dalla mano dei malvagi e liberami dalla mia paura!» Ester 4,17-z.


Parola di Gesù Cristo ricevuta da Maria Caterina dell'Incarnazione Redentrice, umile serva di Cristo.

20 novembre 2019


La Vergine e l'Impero di Satana - II

 


Di fronte a un insulto infernale contro il culto della Vergine Immacolata


Ma da lontano, nell'ombra, nel fango, qualcuno appare, ululando di odio, di rabbia e di disprezzo concentrato. Sente il tallone della donna benedetta calpestargli e schiacciargli la testa. Sente che è giunta l'ora delle grandi lotte e, rimuovendo la sua immondizia, cerca di sporcare il manto candido e originale di Maria. E non potendo toccarla, cerca di morderla al tallone, nella persona di coloro che la seguono. Oh infame! Guardalo attraversare il mondo, cercando, mentendo, bestemmiando; ora sotto una forma così orribile come la sua malizia, ora trasformato in angelo di luce, seducendo, sotto pretesto di pietà ben regolata, anime semplici, candide e inesperte. E per raggiungere questo scopo, tutti i mezzi gli sono buoni.  

Versa il suo veleno nei vasi più ricchi e più attraenti.  

Affascina e abbaglia gli ambiziosi, esalta i orgogliosi, lusinga i deboli; seduce gli ignoranti e tenta persino, sotto pretesto di scienza, di accecare coloro che sono destinati a essere la luce del mondo. Non è questa la storia del modernismo, così giustamente condannato da Pio X?  

Il modernismo non è un semplice errore di dottrina, è un vero e proprio fascio di errori; è l'eresia-madre che contiene in sé tutte le eresie del passato e le rinnova sotto una forma nuova, forma che si direbbe essere come un ultimo sforzo dell'inferno contro la Chiesa di Gesù Cristo, che si chiama "verità". Ma come Gesù Cristo è un composto ineffabile di due nature, l'eresia, nonostante le sue mille forme diverse, attacca il Salvatore in una delle sue nature. Ma non notate subito il ruolo della Vergine-Madre? Essa è il martello che schiaccia la testa di un errore e dell'altro.  

Che cosa più chiara, più forte e più logica di questo semplice argomento?  

Gesù Cristo è uomo da quando è nato da una Madre.  

Gesù Cristo è Dio, perché è nato da una Vergine.  

Gesù Cristo è Dio e uomo, visto che è nato da una Madre-Vergine.  

È il ragionamento di Sant'Ignazio, discepolo di San Giovanni; discepolo di San Giustino, di Sant'Ireneo, di Tertulliano, di Clemente di Alessandria, di Origene, ecc.  

Ecco perché si può dire che Maria ha sterminato tutte le eresie. Questa asserzione è storicamente e dogmaticamente vera. È sempre la realizzazione delle parole dei primi giorni:  

"Io porrò inimicizia tra te e la donna. Essa ti schiaccerà la testa".  

Detto ciò, sorprende che il demonio concentri tutte le sue forze contro questa Vergine benedetta, che cerchi di allontanare da lei le anime, che falsifichi le nozioni vere di una solida devozione verso di Lei?  

Questo stesso attacco contro il culto di Maria ci mostra subito la debolezza di Satana di fronte a questa Creatura benedetta e l'annuncio di salvezza che abbiamo tra le braccia della nostra Madre.  

Oggi il culto di Maria è così universalmente propagato e produce ovunque frutti così abbondanti e così visibili di santità che voler attaccare il suo edificio o diminuire il suo splendore sarebbe un lavoro inutile e un'opera condannata al fallimento...  

No, no, il demonio non riuscirà a allontanare le anime da Maria; non ispirerà loro di non amare la Vergine; ma ispirerà loro che c'è eccesso nella loro fiducia, nel loro amore, nel loro entusiasmo per Lei. Suggerirà loro di essere più moderati, di contenersi in quello che lui chiamerà la giusta misura, la misura ragionevole. E soprattutto niente entusiasmo. L'entusiasmo è follia; bisogna rendere a Maria il culto che le è dovuto, ma non affezionarsi così a Lei, non innamorarsi di Lei, per non amare più la SSma Vergine che lo stesso Dio.  

Non è vero che questo linguaggio è capace di indurre in errore le anime più semplici? In queste parole c'è un veleno dell'inferno, ma così accuratamente coperto sotto i fiori, che sembra essere il succo naturale della pianta.  

Amate Maria, ma non amatela eccessivamente; non andate troppo lontano, potrebbe anche esserci peccato nell'amare tanto la SSma Vergine, poiché dobbiamo amare Dio con tutto il nostro cuore (proposizione che ho sentito insegnare a voce alta e che ho subito confutato). Tali asserzioni sotto forma di ortodossia, oltre alla loro importunità, racchiudono un veleno pericoloso che, sotto pretesto di moderare i fedeli nel loro amore per Maria, lo avvelena nella sua origine, turba le anime semplici ed espelle dai cuori uno degli elementi più efficaci della santità: il trasporto, la passione, l'entusiasmo per l'oggetto del loro amore.  


Non voglio riprendere qui una a una queste asserzioni; le ho già confutate in un'altra occasione.  

(Vedi le nostre opere: Perché amo Maria – Come amo Maria – Il segreto della Vita di Intimità con Maria e altre); mi accontento di opporre loro la verità. Di fronte alla luce di una sana teologia, esse cadranno da sole.  

Facciamo questa semplice domanda:  

Maria può tollerare l'errore nel suo culto?  

La risposta ci farà comprendere il ridicolo e il pericolo di questi devoti che il Beato di Montfort ha qualificato come "devoti critici".

Pe Júlio Ma de Lombaerde


Venite a Me, Io vengo a voi

 


Bretagna – 25 settembre 2025 


Parola di Gesù Cristo:

«Ti benedico, figlia mia, con Amore, Luce e Santità: del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. E voi, figli miei, che cercate la Parola di Dio e reclamate Pace e Verità, siate benedetti con la mia profeta docile e paziente.

Figli miei, in un mondo così turbato e malsano, non moltiplicate gli scambi inutili. La mia voce e le mie parole diminuiranno, ma rimarranno accessibili, precise e chiare per tutti.

Coloro ai quali devo chiudere le porte, perché giocano un doppio gioco, saranno sorpresi dal mio intervento. All'illuminazione delle coscienze dovranno riconoscersi nella loro smisurata presunzione e nella loro impressione di essere invulnerabili.

Vengo a proteggere maggiormente i Miei affinché siano nella Luce e senza equivoci, affinché i loro passi siano saldi nella Fede, determinati nella fiducia di essere protetti fino alla Casa che li attende.

Vedo le vostre preghiere ardenti e la vostra gioia di essere insieme vicino a Me, Gesù, e alla Mia Madre Maria Corredentrice che vi guida.

Accompagnate Santa Maria che non cessa di diffondere la Pace e di chinarsi con benevolenza su coloro che rimangono lontani dalla via della Salvezza, nel dubbio e nel timore delle ritorsioni del mondo crudele.

Portate l'entusiasmo del Raduno, miei teneri figli, il “piccolo resto” si sta espandendo! Benedico la vostra generosa partecipazione alla preghiera. Voi siete costruttori e presto ne vedrete i risultati.

Che la vostra buona anima cristiana continui anche a pregare con carità e costanza per i vostri fratelli che si smarriscono e, senza rendersene conto, diffondono il caos, la disperazione e, ahimè, la loro stessa distruzione. Conservate la speranza, la vostra preghiera può portare loro il desiderio di rispondere alla Mia chiamata.

Il tempo della Misericordia è sempre, quello della Giustizia lo accompagna. Figli tanto amati, prima della Fine di questi tempi TUTTI AVRANNO ACCESSO AL BUON DIO.

Venite a Me, Io vengo a voi

Gesù Cristo"


Maria Caterina dell'Incarnazione Redentrice, umile servitrice della Divina Volontà dell'Onnipotente, Unico Dio.


Il regno di Gesù per Maria - I



Di fronte a un insulto infernale contro il culto della Vergine Immacolata


La divina Madre di Gesù regna oggi da un mare all'altro.  
Non c'è paese, illuminato dal sole, dove il nome di Maria sia invocato e dove il suo amore non faccia battere i cuori.  
Maria trionfa e, per Lei, il Cuore di Gesù è esaltato, adorato, amato appassionatamente.  
Quando la porta del Tabernacolo si apre, il prigioniero adorabile e mite vede e sente da vicino al suo cuore migliaia di cuori che esultano e rispondono ai suoi inviti amorosi, con le parole di San Giovanni: “Veni Domine Jesu” Signore Gesù, vieni!  
Oh Divino trionfo! Oh gioia delirante per un cuore sacerdotale vedere il suo Dio, il suo Salvatore e il suo Padre, amato ed esaltato e ovunque!  
E da dove viene questo trionfo?  
La risposta è facile e chiara agli occhi. Gesù trionfa perché: Maria regna! Gesù è amato e amato appassionatamente perché i cuori sono entusiasti per la Vergine Madre.  
L'Ostia Santa, sotto la benedetta e così santamente paterna mano del nostro amato Padre Pio X, del Cristo visibile di Roma, l'Ostia Santa irradia nei cuori, penetra nelle anime, solleva gli spiriti e fa ripetere ogni giorno a migliaia di cristiani la parola del centurione del Vangelo: “Domine non sum dignus!”

E questo grido si espande oggi tanto dalle labbra del bambino quanto dal petto del vecchio. Nella bocca di uno è lo splendore dell'innocenza, nella lingua dell'altro è l'espansione di umiltà e di fiducia. E a uno, Gesù dice che la vita è breve; all'altro, l'eternità si avvicina! Oh dolce trionfo del Cuore così amante e così divinamente amabile di Gesù Cristo! Le associazioni del Cuore di Gesù, dell'ora di guardia, della Comunione riparatrice, dell'Apostolato della Preghiera, delle anime adoratrici e vittime, ecc., prendono un'estensione e una forza d'azione inaudita: è come la parola d'ordine del divino Salvatore, raggruppando attorno a Sé tutto ciò che è puro, nobile, generoso. Ma prima di arrivare ai cuori, prima di risuonare nelle anime, quest'ordine è passato per il Cuore di Maria ed è da lì che si è diffuso. Ex qua mundo lux est orta! È la Vergine che porta la bandiera del Sacro Cuore, invitando con lo sguardo, con la voce e con il gesto a seguirla, a camminare sui suoi passi. E il mondo si è scosso, si è entusiasmato; ha seguito e segue Maria... 

Pe Júlio Ma de Lombaerde

“Io sono Amore, non avere paura di venire a Me.”

 


Un Messaggio da Dio Padre a J.V.


JV dice: Stavo annotando qualcosa mentre ero in Presenza del Santissimo Sacramento Esposto quando improvvisamente, ho udito il seguente messaggio:


Dio Padre parla:

Mi fa profondamente male vedere che le persone hanno paura di venire a Me, poiché questo dimostra mancanza di fede; solo Amore può venire da Me.

Io sono la fonte della Vita. Io sono la fonte dell'Amore. Coloro che hanno sete del Mio Cuore vengano a Me. Tutte le anime sono state create in un atto sublime d'Amore dal Mio Cuore. Tutto il Mio potere è vostro. Siete i Miei figli; il Padre non inganna mai i Suoi figli, Egli dà tutto ciò che è a coloro che ama e che dimorano nel loro Creatore. Io, vostro Padre celeste, cerco anime generose, eppure ne trovo poche. Perché, Miei figli, non trovo una risposta ai miei lamenti? Perché il vostro cuore rimane chiuso alla Grazia e all'Amore?

TUTTO viene da Me – senza di Me non siete nulla. Io sono la fonte della Vita. Prendete da Me, prendete da Me e condividete con i vostri fratelli. La Luce del Mondo vi chiama a darvi completamente. L'oscurità copre tutto e la Grazia non può più essere trovata nell'umanità. Avete permesso all'oscurità di offuscare la vostra mente. Avete scelto la comodità del male piuttosto che l'impegno e la felicità del bene.

Devo agire presto affinché le Mie pecore non si perdano. Ho bisogno delle vostre preghiere, preghiere sincere. Preghiere che provengono da cuori, veri nell'amore. Cuori che sono mossi dall'amore, quando vedono i loro fratelli soffrire. Vivete uniti con la vostra dimora Celeste. Io, vostro Padre, vi nutrirò con sostentamento dai cieli che è duraturo e concede vita eterna.

Miei Figli, vi amo profondamente. Non riempite le vostre vite di tristezza e paura. Come ho detto prima: L'Amore non conosce paura.

Vivete, quindi, cercando di prosperare nell'Amore di Dio e l'Amore prevarrà.

Così, quando il Vero Amore riempie i vostri cuori, non ci sarà spazio per nient'altro. Io sono l'Unico e Vero Amore, Io sono, il vostro Dio e il vostro Creatore, Colui che non ha inizio e non ha fine – tutto ciò che vale la pena. Tutto è inutile senza di Me, poiché Io sono AMORE.

16 Maggio 1998