martedì 21 ottobre 2025

Quanto è grande la clemenza e la pietà di Maria

 


 "Le glorie di Maria" 

di Sant' Alfonso Maria de Liguori 

-santo napoletano del 1700- 


Il padre Carlo Bovio racconta che a Dormans, in Francia, vi era un uomo il quale, pur essendo sposato, aveva una relazione con un'altra donna. La moglie, non potendo sopportare ciò, non faceva altro che invocare su di loro i castighi di Dio. Un giorno, andò in una chiesa, davanti a un altare della beata Vergine, a chiedere giustizia contro la donna che le toglieva il marito. Davanti a questa stessa immagine andava ogni giorno anche quella peccatrice a recitare un'Ave Maria. Una notte la divina Madre apparve in sogno alla moglie la quale, appena la vide, cominciò il suo solito ritornello: «Giustizia? A me chiedi giustizia? Va', trova altri che te la facciano; io non te la posso fare. Sappi che quella peccatrice mi recita ogni giorno un saluto e, qualunque sia la persona che così mi prega, io non posso permettere che essa soffra e sia castigata per i suoi peccati». Quando fu giorno, la moglie andò a sentire la messa in quella chiesa della Madonna. Uscendo da lì, incontrò l'amante del marito e cominciò a ingiuriarla e a dire che era una fattucchiera, che con i suoi sortilegi era riuscita ad incantare anche la santa Vergine. « Taci, le diceva la gente, che dici? ». « Perché dovrei tacere? Quel che dico è assolutamente vero. Stanotte mi è apparsa la Madonna e siccome le chiedevo di farmi giustizia, mi ha risposto che non poteva a causa di un saluto che questa donna malvagia le rivolge ogni giorno ». Chiesero allora alla colpevole quale era questo saluto; rispose che era l'Ave Maria. Ma sentendo che per quella semplice devozione la beata Vergine le usava tanta misericordia, la donna andò subito a inginocchiarsi davanti a quella santa immagine e alla presenza di tutti, chiedendo perdono dello scandalo che aveva dato, fece voto di castità perpetua. Poi, rivestito l'abito religioso, si fabbricò una piccola stanza vicino alla chiesa e vi si rinchiuse perseverando in continua penitenza fino alla morte. 


IO SONO VOSTRA MADRE E VI RACCOMANDO QUESTO MODO DI PREGARE PER CHI VIVE CON POCO TEMPO A DISPOSIZIONE

 


Angeli, benedite tutti il Signore (Dn 3, 58)

Figli miei, quante volte vi lamentate di non avere tempo per pregare, ed è vero, perciò vi istruirò su ciò che potete fare affinché durante tutta la giornata non manchino preghiere al Signore.

Imparate qualche salmo di lode e recitatelo durante il giorno. Potete recitarlo mentre vi lavate, vi vestite o mangiate. Così, figli miei, santificate tutti i momenti e le azioni della vostra giornata. Io sono Maria, vostra Madre, e raccomando questo modo di pregare a tutti coloro che vivono con poco tempo a disposizione quasi tutto il giorno.

Recitate lodi mentre guidate, mentre camminate, anche quando fate sport o riabilitazione, affinché il pensiero rivolto a Dio sia una realtà nella vostra vita. Piccole lodi e benedizioni all'Altissimo sono come gocce d'acqua che bagnano la terra della vostra anima e la conservano in condizioni adatte a Dio. Quando poi potrete pregare di più davanti al Tabernacolo o al Santissimo Sacramento, fatelo, ma mettete in pratica questo modo di pregare che vi raccomando.

Le casalinghe possono pregare con giaculatorie e lodi a Dio mentre cucinano, fanno le faccende domestiche e in questo modo santificano i lavori più umili ma necessari in casa. Io, Maria vostra Madre, ve lo chiedo.

Come una rosa, con i suoi colori e la sua bellezza, loda Dio senza saperlo, così anche la creatura razionale deve lodare Dio consapevolmente, perché la Maestà di Dio copre l'intera Terra e deve ricevere benedizioni da tutte le sue creature. Io, Maria Santissima, vi parlo.

Pace a tutti coloro che leggono questo messaggio, lo mettono in pratica e lo diffondono.

19 Giugno 2013


L'abbandono dei tabernacoli

 


V. C'è abbandono interiore del Santissimo Sacramento?


144. Questa, questa è la piaga che queste paginette vogliono mostrare. E mostrarla in tutta la sua lunghezza, latitudine e profondità, e con tutto il sangue che sgorga e le lacrime che costa e i beni che impedisce e i mali che porta a coloro che sono causa di averla aperta... 

Che cos'è?

Dicevo nel capitolo precedente che abbandonano esternamente il Santissimo Sacramento coloro che, conoscendolo e potendolo visitare, non vi vanno abitualmente. 

Ora aggiungo che l'abbandono interiore è andare al Santissimo Sacramento con il corpo e non con l'anima. Andare a lui e non essere in lui. È andare con il corpo affinché la bocca si apra e ingoi la sacra Forma. Le labbra si muovono e balbettano alcune parole. La testa si inclina. Le ginocchia si piegano per un tempo più o meno lungo, ma non con l'anima. Che non medita ciò che c'è e ciò che si dà e ciò che si chiede nel Santissimo Sacramento. Che non si prepara a mangiare con grande pulizia e un appetito eccitato, né assapora né ringrazia il Cibo. Che non parla né ascolta l'Ospite che lo visita. Che non si presta a raccogliere e custodire le grazie che gli porta, gli avvisi che gli dà, gli esempi che gli insegna, i desideri che gli insinua, la corrispondenza d'amore che gli impone... 

Quante, quante volte dovrà ripetere il Maestro, disprezzato nell'interno di alcuni comunioni e visitatori dei suoi Santissimi Sacramenti, il lamento del Signore con il suo popolo: "Questo non mi onora più che con le sue labbra e ginocchia; ma il suo cuore, quanto è lontano da Me!..."

Un esempio

145. E affinché la definizione e il tipo dell'abbandono interiore entrino e si imprimano profondamente nell'anima di coloro che leggono queste righe. E affinché si veda in anticipo la portata e la trascendenza di questo male, cerco nel Vangelo esempi che lo chiariscano. 

E speriamo che non sia così grafico ed espressivo quello che offre la scena della prima Comunione che si è data sulla terra per le mani dello stesso divino Autore! 

La prima Comunione e il primo abbandono interiore

146. Leggete la descrizione che di essa fa in particolare l'evangelista san Luca e, addolorati, troverete come corteo di quella prima Comunione, quel malandato abbandono interiore di cui vi sto parlando.

Ciò che il Maestro e i suoi Apostoli dicono, interrogandosi e rispondendosi momenti prima e dopo aver ricevuto quella prima Ostia consacrata, rivela in modo vivido ciò che il Gesù di questa Ostia trovò nell'anima dei suoi primi comunicatori.  

Cosa trova?  

Nell'anima di Giuda, supponendo che arrivasse a comunicarsi, trova il tradimento, e in esso gli echi di tutti gli ululati dell'odio dei dannati; e la faccia di invidia e vendetta dei demoni. Nell'anima degli altri o dei più, invece della gratitudine e dello stupore che avrebbero assorbito tutti gli affetti e i sentimenti, trova l'affanno mondano, l'ambizione meschina e volgare e crudelmente inopportuna, in quel doloroso istante di separazione, su chi di loro sarebbe reputato il maggiore quando si stabilisse il suo regno sulla terra. E, se questo fosse ancora poco, comunicando loro la sua prossima prigionia e il grande scandalo e chiedendo loro angusti di prevenire con gli aiuti delle armi spirituali che lasciava, principalmente in quella Comunione, tutta la risposta che ottiene da loro è che contano già con due spade... E poi, come azione di grazie della Comunione... il sonno nell'agonia dell'Orto, la fuga, la negazione!...  

Anime delicate, non è vero che meditando su quel primo ingresso di Gesù Sacramentato nelle anime degli uomini, ci si sente molto soli lì dentro, nell'anima e nei sentimenti dei suoi amici? O detto con le sue parole: non è vero che si sente in quella Comunione molto abbandonato?  

Quale parola del Vangelo, quale accento di quelle bocche, quali gesti di quelle facce, fa capire o presupporre che la tenerezza e la veemenza di quel grande Cuore, sul punto di sciogliersi o di esplodere in quell'ora augusta del dono massimo e del massimo sacrificio, trovassero nei cuori dei suoi Apostoli echi e battiti di supremi corrispondenze o, almeno, leggere manifestazioni di intelligenza?  

Gesù solo, abbandonato nell'anima dei suoi amici! Cioè, Gesù che visita anime e vive nelle case dei suoi amici senza essere compreso, né sostenuto, né ascoltato, né interrogato, né preso in considerazione!...  

Questo è l'abbandono interiore che si ripete in una proporzione che spaventa nei nostri Sagrari.  

È vero che merita di essere meditato e pianto?

***

Manuel González


Segni dei tempi

 


Generazione, state veramente vivendo negli ultimi tempi, con ogni giorno che passa i segni del Mio Glorioso ritorno sono visibili, e solo i ciechi rimangono incapaci di vedere.

Il mondo è diventato un posto molto pericoloso, tutto è fuori controllo, i cuori degli uomini sono diventati perversi e, per questo motivo, la violenza ai vostri giorni aumenta senza sosta.

Nella Sacra Scrittura potete trovare il racconto degli uomini che avrebbero abitato il mondo quando Io Sarò alle Porte. Sarebbero stati amanti di se stessi, avidi, vanagloriosi, orgogliosi, spietati, bestemmiatori, disobbedienti ai genitori, ingrati, empi, schernitori, calunniatori, traditori, altezzosi, senza amore, senza fede, più vicini ai piaceri di questo mondo che a Me, vostro Dio. Rispondetemi, figli Miei: non è forse questa la condizione attuale di gran parte dell'umanità? La Mia Santa Parola viene rifiutata da molti; la rifiutano di loro spontanea volontà e, volgendo il loro cuore alle favole, vengono avvolti nelle tenebre.

I vostri studiosi, scienziati e insegnanti insegnano la cosiddetta teoria dell'evoluzione come se fosse la verità assoluta della creazione del mondo. Pertanto, i vostri giovani, avendo imparato questa menzogna, crescono rifiutando la Mia Parola e, col tempo, si ribellano a Me. Invece di apprendere la Mia Legge e i Miei Insegnamenti, cercano cose nuove, perché considerano la Bibbia semplicemente un libro di personaggi storici.

Ogni giorno, la vostra società produce migliaia di giovani apostati che serviranno un Nuovo Ordine Mondiale progettato per rendervi schiavi; purtroppo, la maggioranza sta già diventando complice di Satana. Molti di coloro che affermano di essere ferventi cristiani e obbedienti alla Mia Legge stanno anche abbracciando le mode dell'inferno. Quante di queste persone si lasciano coinvolgere quotidianamente nelle pericolose innovazioni del Mio nemico, che spesso sembrano così innocenti, ma sono in realtà trappole per distogliervi dal Mio Santo Cammino e condurvi sulla strada dell'inferno?

Oggi, figli Miei, con così tanti sentieri sbagliati, molte cose che un tempo erano considerate inaccettabili sono ora considerate accettabili e normali nel mondo. La malvagità dell'umanità colpisce anche i loro fratelli e sorelle più piccoli che non sono ancora nati. Quanti, al tempo dei vostri nonni, avrebbero sostenuto l'aborto, l'uccisione di bambini innocenti, senza diritti e indifesi? Pochi... Ora vi chiedo: quanti oggi sostengono questo atto perverso e crudele? Una stragrande maggioranza!

I vostri governi dettano le proprie leggi, senza curarsi di andare contro la Mia Legge. Infrangono la Mia Legge nel peggior modo possibile; oltre a uccidere, uccidono senza il diritto di difendersi e senza alcuna pietà per il loro fratellino. Questi Erode del vostro tempo dovranno fare i conti con Me nel Giorno della Mia Giustizia; non ci sarà pietà per coloro che non hanno mostrato pietà al loro fratello. Li seppellirò dalla faccia della Terra con le loro leggi malvagie; non ci sarà giustificazione per spargere sangue innocente. Figli miei, molti dicono di credere in Me, ma le loro azioni dimostrano il contrario. Oltre a ciò che vi ho detto sul massacro degli innocenti, anche il comportamento della vostra società conferma che i vostri governi Mi hanno completamente rifiutato.

Ai tempi dei vostri nonni, c'era rispetto per la famiglia e la nozione di peccato era presente nei loro cuori. Oggi, pochi danno importanza al peccato; la maggior parte agisce liberamente, senza alcun peso sul cuore. Quando in passato i vostri nonni avrebbero preso in considerazione il matrimonio tra persone dello stesso sesso? Oggi è considerato normale. Questa è la prova che la Mia Parola e la Mia Legge vengono rifiutate dalla stragrande maggioranza.
State attenti, non dormite, siate vigili, perché Satana sta già perseguitando ferocemente coloro che non vogliono unirsi a lui, trasformandoli in zizzania. Dovete resistere, rimanete grano!

Sapete che il Mio nemico sta cercando di distruggere questo canale di evangelizzazione, che il Mio strumento usa per diffondere questi Miei ultimi avvertimenti. Non permettete che ciò accada; fate del vostro meglio per preservare la poca Luce che ancora avete. Il Mio nemico non vuole assolutamente che i vostri occhi vedano la verità; vuole che rimaniate addormentati, così che possiate essere sorpresi dalla tempesta che si sta già preparando. La saggezza che imparate qui servirà come vostra difesa. Aiutate a mantenere questo canale di evangelizzazione saldo nella lotta, custodendo la Fede e la Verità. Aiutate ora, finché potete, perché non sapete cosa vi porterà il domani.

IO SONO l'Alfa e l'Omega, l'inizio e la fine.

IO SONO il Vivente; ero morto e sepolto, ed ecco, sono vivo per sempre!

Ho vinto il mondo. IO SONO.

Annuncio dell'APTF del 30 luglio 2004.

La pietà: la sua natura, i suoi vantaggi.

 


I. - La spiritualità è la scienza che insegna a progredire nella virtù e, in particolare, nell'amore divino. Si distingue dalla morale, scienza dei doveri. Questa, mentre mostra quali sono le obbligazioni che non possono essere violate senza peccare, valuta la gravità delle colpe. La spiritualità, ponendo in evidenza la questione delle obbligazioni della coscienza, espone i mezzi pratici per combattere i difetti, acquisire le virtù e incrementare la carità: guida, dunque, l'anima nel lavoro della sua santificazione. 

Per conoscere bene le meraviglie dell'amore divino, l'illuminazione interiore della grazia è indispensabile e si ottiene, non per l'astinenza, ma per la generosità, per la fiducia nella grazia. Così, si apprende la scienza spirituale più dalla pratica che dalla teoria. Coloro che fanno poco, a maggior ragione quelli che non fanno nulla, per progredire nell'amore di Dio, non comprenderanno se non superficialmente la bellezza dell'ideale e non sapranno afferrare con certezza i mezzi che assicurano la loro ricostruzione; siano quali siano gli studi che intraprendono, non possederanno mai sufficientemente la scienza spirituale. Al contrario, coloro che si sforzano, rimangono, nel breve tempo, abbastanza chiariti e apprendono molto meglio le lezioni del sacerdozio. A questo giova straordinariamente lo studio di questa scienza spirituale, che è la scienza dei santi. 

La spiritualità è la scienza dei santi, perché sono essi che l'hanno creata. Ne hanno tratto gli elementi prima di tutto dalla Scrittura, soprattutto dal Vangelo, dalle luci che hanno ricevuto da Dio e, infine, dalla propria esperienza. È ancora la scienza dei santi perché ci insegna a portare felicemente a termine l'opera della nostra santificazione. È questo lavoro di santificazione che san Paolo raccomandava tanto a Timoteo: «Esercitati nella pietà; la pietà è utile a tutto; ha per sé le promesse della vita presente e della vita futura» (1). La pietà è, dunque, la disposizione di un'anima applicata alla sua santificazione. L'anima che cerca solo di evitare il peccato e di fare la sua salvezza, ma che, assorbita dalle preoccupazioni temporali, non si preoccupa del suo avanzamento spirituale, è un'anima cristiana, non è un'anima pia. 

Il termine pietà può essere inteso in diversi sensi. Non gli diamo, qui, il significato di una virtù speciale che, secondo san Tommaso, ci porta a compiere verso i nostri genitori e la nostra patria, i nostri doveri di amore e di dedizione. Non intendiamo nemmeno che essa sia, come vuole il volgo, un'applicazione più perfetta alla pratica della religione; ma è ciò che Francesco di Sales chiama devozione e che, nel suo pensiero, di san Tommaso e dei teologi, è l'amore di Dio abbastanza forte da determinarci ad agire con cura, frequenza e prontezza. 

La pietà non consiste, dunque, nelle pratiche esterne. Ogni persona che recita lunghe formule di preghiere, non è per questo pia. Se non cerca di correggere i propri difetti, di migliorare le proprie virtù, se non vuole lottare contro la propria natura, ma le cede in tutto, ad eccezione dei peccati gravi, la sua pietà è falsa. (2) Ma se le pratiche della pietà non costituiscono l'essenza della pietà, sono, tuttavia, mezzi sicuri che l'anima pia impiega per avanzare, e non si può avere una vera pietà trascurando ogni pratica. 


2.- La pietà nasce dalla fede; si alimenta e si sviluppa con il pensiero delle grandi verità: grandezze, diritti sovrani, benefici e amore infinito di Dio, opere e perfezioni di Gesù, bruttezza del peccato, bellezza e necessità delle virtù, interessi eterni dell'anima. Si basa, dunque, la pietà sul dogma; l'anima che conosce male la propria religione, non può essere solidamente pia; al contrario, una conoscenza più perfetta delle verità che la fede insegna, è un potente ausilio per la consolidazione e l'aumento della pietà. 

Sembra superfluo dire che richiede, prima di tutto, il minimo di vita cristiana obbligatoria per tutti e, di conseguenza, l'osservanza dei comandamenti. Chi viola gravemente e frequentemente questi, non può arruolarsi nelle fila dei cristiani pii. 


3.- Abbiamo già citato la celebre parola di san Paolo esaltando i vantaggi della pietà. Ispirato dallo Spirito Santo, merita tutto il credito e il rispetto. Inoltre, è facile comprendere quali siano questi frutti preziosi che la pietà fa raccogliere in questa vita e nell'altra. 

In questa vita, la pietà facilita i sacrifici che richiede il compimento dei nostri doveri e aiuta a svolgerli con maggiore fedeltà e perfezione. Per lo zelo che ci ispira, per la correzione che porta ai nostri difetti e per l'acquisizione delle virtù che ci fornisce, essa ci fa evitare un numero considerevole di peccati. Per le preghiere che ci mette sulle labbra, più raccolti, più ardenti, ci raggiunge abbondanti e preziose grazie. Le virtù a cui ci applica, ci forniscono dolcezze intime che non conoscono le anime volgari.

La pietà, infine, mitiga le asperità della vita; induce a servir Dio con maggiore attenzione, maggiore diligenza, maggiore perfezione. Per praticare le virtù è necessario, non si può negarlo, compiere atti penosi, impor alla natura sacrifici, privazioni e incomodi, costringerla a rinunciare a soddisfazioni a cui è molto attaccata: soddisfazioni di amor proprio, di vanità, di sensualità, di curiosità, ecc. Ma coloro che si dedicano alla pietà comprendono presto che queste privazioni e abnegazioni non sono così costose. Quanto durano? A volte lo spazio di alcuni minuti, e di esse resta solo il ricordo. Cosa sperimentiamo oggi delle privazioni che ci siamo imposti un anno fa, dieci, venti anni fa? Che piacere proviamo di quelle soddisfazioni il cui sacrificio Dio ci chiedeva e che gli abbiamo rifiutato? Lo Spirito Santo ce lo dice in termini penetranti nel Libro della Sapienza, quando ci rappresenta i malvagi che, dopo la morte, ma invano, comprendono l'inanità dei godimenti della vita. A che ci è servito l'orgoglio? Che profitto abbiamo tratto dalla ricchezza di cui tanto ci vantavamo? Tutte queste cose si sono svanite come un'ombra; sono passate come il messaggero affrettato, come la nave che solca le onde tempestose senza lasciare tracce del suo passaggio... come l'uccello che attraversa i cieli senza segnare il suo percorso... o come l'aria che, colpita dalla freccia scagliata contro il bersaglio, si ricompone così istantaneamente che non si sa da dove sia passata... I beni che l'empio aspetta sono come il fiocco di lana che il vento porta via, come la leggera schiuma che l'uragano disperde, come il fumo che il soffio del vento dissipa, come il ricordo fugace dell'ospite di un giorno. La fede, in verità, preserva anche le anime comuni dagli gravi errori degli empi. I buoni cristiani non vogliono sacrificare la loro salvezza alle loro passioni, ma sono lontani dal comprendere così bene come i cristiani pii, il nulla dei beni transitori, e sono più esposti a lasciarsi affascinare e sedurre da essi. Cedono con maggiore facilità alla natura che cerca di soffrire il meno possibile e godere il più possibile. Quante persone sposate, non si vedono, ai nostri giorni, che si dicono cristiane e, per sfuggire agli oneri del loro stato, per conservare più sicuri i beni di questo mondo, si liberano di doveri sacri e vivono nel peccato compromettendo gravemente la loro salvezza? Se si applicassero alla pietà, la loro fede sarebbe più viva e più illuminata e non aumenterebbero il numero, purtroppo già molto grande, dei disertori della fede. Coloro che non si dedicano con ardore all'estirpazione dei propri difetti, si costituiscono schiavi di essi. Soffrono, ammirano coloro che praticano le virtù contrarie; sentono invidia di questi, ma rimangono attaccati ai difetti che li tirannizzano. Mille volte più felici sono i cristiani pii che, per amore di Dio, combattono fedelmente le loro cattive inclinazioni e si sforzano di progredire nelle virtù. Le vittorie che ottengono su se stessi, le azioni generose che compiono, fanno loro sperimentare gioie dolci e profonde di cui le persone senza pietà non hanno alcuna idea. 


4 - La pietà non isola dai pesi della vita, ma aiuta a sopportarli con spirito di fede e rassegnazione. La grande infelicità del mondo, infelicità mai abbastanza deplorata, sta nel soffrire con impazienza, perché, così si soffre senza profitto. Soffrire con pazienza non è infelicità, poiché i dolori rassegnatamente sopportati devono, secondo la parola del Divino Maestro, trasformarsi in gioia senza fine. Qui sulla terra, anche chi soffre con fede, fiducia in Dio e amore, è incomparabilmente meno sfortunato di colui che sopporta i mali di questa vita e, nella sua prova, non vuole vedere la mano della divina Provvidenza. Generalmente i cristiani senza pietà considerano solamente le cause seconde, cioè le creature, che sono la causa o occasione dei mali che li affliggono. Non si penetrano del fatto che Dio, che tutto governa, non permette nulla che non sia per il nostro profitto spirituale e che tutto concorre per il bene di coloro che davvero Lo amano. Inoltre, e sopra ogni cosa, avendo poco amore, poco si impressionano dei patimenti che Nostro Signore ha sopportato per loro; non sono rafforzati dai Suoi divini esempi, né eccitati a soffrire come Lui e per Lui. Non hanno, dunque, nelle loro pene, le inestimabili consolazioni che l'anima pia trova lì. 


5 - In una comparazione graziosa e molto azzeccata, San Francesco di Sales ci ha fatto comprendere i grandi vantaggi della devozione: «Gli struzzi non volano mai, le galline volano raramente, pesantemente e rasoterra, ma le aquile, le colombe, le rondini volano frequentemente, con leggerezza e molto in alto. Così, i peccatori non volano in Dio, si muovono sempre sulla terra e per la terra; gli uomini di bene, che non hanno ancora raggiunto la devozione, volano in Dio attraverso le loro buone azioni, ma raramente, lentamente e pesantemente; le persone devote volano in Dio frequentemente, pronte e in alto.» Chi non comprende quanto sia vantaggioso servire il Signore con questa prontezza e generosità?


6. - I vantaggi eterni che Paolo attribuisce alla pietà sono ancora più preziosi. In primo luogo, essa rende la nostra salvezza più garantita: «Assicurate la vostra salvezza, dice l'Apostolo, con timore e tremore». Se «una sola cosa è necessaria», cioè servire bene Dio e, in questo modo, evitare l'inferno e raggiungere il cielo, è follia disprezzare la pietà che ci aiuta a rendere a Dio un culto degno di Lui. Chi non si preoccupa del proprio avanzamento nella virtù, del proprio progresso nella carità, non ha nei confronti di Dio se non un amore estremamente debole ed è incapace di resistere agli assalti del tentatore e alle cattive inclinazioni della natura: compromette gravemente la propria salvezza. Chi, al contrario, si applica con impegno al servizio di Dio, si preserva dal peccato e impiega il miglior mezzo per salvare la propria anima. Se coloro che conducono una vita senza pietà, pensando a Dio solo di tanto in tanto, facendo pochi sforzi per compiacerlo, riescono a sfuggire alla condanna eterna, al momento della loro morte saranno privi di meriti e, di conseguenza, poverissimi d'amore. Ora, dovendo essi conservare, per tutta l'eternità, il grado d'amore che possiederanno nel momento della morte, saranno eternamente inferiori, immensamente inferiori a coloro che sono stati pii. Questi ultimi, infatti, che quotidianamente praticano un gran numero di atti soprannaturali che sono semi dell'eternità, semi dell'infinità delizie: preghiere, pratiche pie, doveri di stato svolti con grande spirito di fede, prove pazientemente sopportate, sacrifici generosi, aspirazioni amorose... che abbondante messe dovranno raccogliere! che tesori stupendi dovranno godere! Saranno molto più amati da Dio, lo conosceranno molto meglio e lo ameranno anche molto di più. Dio si darà loro molto più abbondantemente; essi saranno i ricchi del paradiso; e, se, per il fervore della loro vita e la perfetta generosità, sono riusciti a elevarsi alla categoria degli amici intimi del Re del Cielo, per tutta l'eternità saranno i suoi prediletti, i suoi favoriti.

P. A. SAUDREAU

 




CHE NON PASSI UN SOLO GIORNO SENZA RECITARE IL SANTO ROSARIO.

 


MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO  


Ecco, faccio nuove tutte le cose! Ecco, faccio nuove tutte le cose!  

Ho atteso a lungo questo momento, momento di grande trasformazione dell'umanità. Sappiate, figli Miei, tutto riguardo a questo. Prenderò possesso di ciò che è Mio. Dirò alle pecore obbedienti: venite! E esse verranno. Tutte le buone pecore in un solo gregge. Non spaventatevi, figli, quando la luce del cielo si spegnerà. In quel momento saremo insieme in preghiera – solo la Croce Gloriosa si illuminerà, voglio che siate accanto a essa. Perciò, vengo a preparare già da ora, affinché questo diventi realtà. Vi preparo, figli, e molti altri che vi accompagneranno, perché voglio i Miei piccoli protetti da ogni male.  

Amati, voglio anche comunicarvi l'importanza del Santo Rosario. Dite questo a tutti: che non passi un solo giorno senza recitarlo, e che non abbiano pigrizia nel recitarlo, poiché questa viene dal maligno. Rinunciate a ogni sorta di male.  

Figli amati, non ritraetevi se qualcuno vi opprime o vi discredita, poiché sarò con voi. Lezione numero 4: Attenzione! Quando aprirete le porte, ogni sorta di persone entrerà, perciò siate ben preparati. Ci sarà zizzania in mezzo a voi. Fate tutto ciò che Io vi insegnerò. La Mia cara Madre condurrà a Me questo bellissimo gregge. Anche lei userà un Bastone come lo uso ora. Lei guiderà i greggi per ordine del Padre. Lei conosce tutto.  

Voglio oggi darvi una benedizione molto speciale, in cui cingerò i vostri fianchi con la fascia della giustizia, e con l'olio, vi darò saggezza. Prostratevi.  

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Andate in pace.  

Rallegratevi con il bellissimo paesaggio che offro a tutti.  

Confidente Sílvia Maria – 08/11/2000 

La guerra Europea e le Profezie



Predizione di Girolamo Botin morto il IO luglio 1420.

« ... Le are di Beelzebub saranno diroccate. Gli operai d’iniquità saranno distrutti e periranno. La rugiada celeste scenderà sulla terra desolata e sulla Chiesa addolorata, e saravvi un figliuolo del sangue di re, della casa d’Artois, che governerà con prudenza ed onore la Francia, e lo spirito del Signore sarà con lui... ». «... Un pastore condurrà i popoli nell’equità e i re nella giustizia, ma prima d'aver esso suo impero stabilito, colui il quale non si curvò punto dinanzi a Baal, fugga di Babilonia (1)... ». « Il Signore presentò per la mano di cotesta empia città devastatrice dei popoli, carnefice de’ suoi sacerdoti, de’ suoi re, e de’ propri figliuoli, il calice di sue vendette a tutti i popoli della terra; tutte le nazioni bevettero del vino di suo furore; elleno soffrirono tutte le agitazioni di sua cattività e di sua barbarie. Ma di presente cadde Babilonia, ed ella s’infranse di sua caduta... »

Giuseppe Ciuffa

lunedì 20 ottobre 2025

Segni della catastrofe mondiale

 


Riconoscete i segni del tempo 


Ad ogni catastrofe mondiale precedono dei segni affinché l’umanità riconosca l’avvicinarsi della stessa, perché Dio l’ha annunciata in tutti i tempi con la Sua Parola, e se voi badate a questi segni – sappiate, che ora è venuto il tempo; o così sapete anche che dovete prepararvi in modo che non andiate incontro alla totale rovina. Tutto ciò che Dio fa e lascia anche venire ora sulla Terra è condizionato dalla volontà dell’umanità, cioè la volontà umana non attira proprio direttamente quella catastrofe, ma nella sua avversità ne è la causa. Si abusa talmente della volontà umana che una catastrofe mondiale deve esserne una conseguenza inevitabile. Soltanto qualcosa del tutto straordinario può guidare questa volontà avversa, in certo qual modo contrario alla natura, sulla giusta via. Più il pensiero umano ora si muove nella direzione sbagliata, più urgente è l’intervento divino, perché il prezioso tempo della Terra sta passando senza portare all’essere il necessario sviluppo verso l’alto. La volontà abusata però non può mai avvantaggiare lo sviluppo verso l’alto, ma soltanto diminuire. Gli avvenimenti del tempo, la crescente malafede, le tendenze anticristiane, ed i messaggeri della Sua Parola risvegliati da Dio devono ammonirvi che è venuto il tempo cui il Signore della Terra ha fatto menzione. E perciò dovreste essere diligenti e pensare alla Salvezza della vostra anima. E per quanto vi sembri ancora incredibile che una catastrofe deve irrompere sulla Terra, ricordatevi che per Dio nessuna cosa è impossibile, che tutto può essere quando Dio lo vuole. E che Dio lo vuole, è motivato dal comportamento degli uomini stessi, nella loro disposizione d’animo errata verso Lui. Se agli uomini è stata data la vita terrena per un certo scopo, ma che loro non vivono la loro vita in base a questo scopo, allora lasciano passare inutilizzata una elargizione di Grazia e Dio ammonisce ora ancora una volta con Parole ferree che nessuno può fare finta che non può sentire. La volontà umana soltanto è la causa per un’opera di distruzione di dimensione inimmaginabile, e quando il Signore l’ha annunciata, Egli ha previsto la volontà invertita degli uomini. Ma la Sua Volontà è di riconquistare l’umanità guidata nell’errore, ed Egli impiega perciò l’ultimo mezzo che è apparentemente un Atto di infinita crudeltà, ma ha per motivo soltanto l’Amore e la Misericordia divina, perché ad incalcolabilmente tanti uomini verrà la conoscenza e questi sono salvati per l’eternità.

Amen

30. gennaio 1941


La vostra preghiera in questo giorno è molto importante, perché i governi della terra si stanno preparando alla guerra!

 


Apparizione di San Michele Arcangelo il 29 settembre 2025,
nel giorno della memoria dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele.


Rinnoviamo la nostra amicizia in preghiera con San Michele Arcangelo e poi recitiamo l'"Oratio ad Sanctum Michael". San Michele Arcangelo è già emerso dalla sfera dorata di luce. Una sfera di luce più piccola fluttua accanto a lui. San Michele Arcangelo è vestito come un soldato romano in bianco e oro, e vedo che indossa sandali dorati. La sua spada è rivolta verso il cielo e indossa una corona principesca dorata con un rubino sul davanti. San Michele Arcangelo indossa un mantello rosso da generale con una fibbia dorata a forma di testa di leone. Nella mano sinistra porta il suo scudo dorato, su cui è visibile l'iscrizione "Quis ut Deus". San Michele Arcangelo ci guarda dall'alto e dice:

"Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo vi benedicano! Amen. Quis ut Deus! Dal Trono del Signore sono venuto a voi. Io sono San Michele Arcangelo. Gioisco della vostra amicizia. Pregate intensamente per la pace! Non cessate di pregare! Finché pregherete, io verrò a voi! Consacratemi in particolare la terra tedesca, che è così coinvolta nei tumulti di Satana. Pregate per questa, la vostra terra. Quando pregherete e offrirete il Santo Sacrificio della Messa per la vostra terra, per i vostri paesi, allora la potenza di Dio si diffonderà e la benedizione del Signore dimorerà nei cuori degli uomini! Perciò, non cessate nella preghiera e formate un contrappeso contro ogni male. Non cessate di pregare nemmeno per la Chiesa! La vostra preghiera in questo giorno è molto importante, perché i governi della terra si stanno preparando alla guerra! Cercate rifugio nel Preziosissimo Sangue del mio Signore Gesù Cristo. Il Preziosissimo Sangue, cari amici, è il vostro rifugio! Così vedete gli angeli ascendere e discendendo sul Signore. Non è stato detto questo?"

Ora la sfera di luce più piccola si apre e Santa Giovanna d'Arco, vestita con un'armatura dorata e con il suo stendardo, scende verso di noi. Depone il suo stendardo e la vedo inginocchiata davanti a San Michele Arcangelo con la Vulgata, la Sacra Scrittura, tra le mani. La Vulgata si apre e San Michele Arcangelo indica con la sua spada un passo della Sacra Scrittura, Geremia 16:10-18:

Quando racconterai tutto questo a questo popolo, e ti diranno: "Perché il Signore ci ha minacciato con tutto questo grande male? Qual è la nostra iniquità e qual è il nostro peccato, che abbiamo commesso contro il Signore, nostro Dio?", tu risponderai loro: "Perché i vostri padri mi hanno abbandonato", dice il Signore , "e hanno seguito altri dèi, servendoli e prostrandosi davanti a loro. Mi hanno abbandonato e non hanno osservato la mia legge, e voi avete fatto peggio dei vostri padri. Ecco, ognuno di voi ha camminato secondo la caparbietà del suo cuore malvagio e non mi ha ascoltato. Perciò vi caccerò da questo paese, verso un paese che né voi né i vostri padri avete conosciuto, e là servirete altri dèi giorno e notte, perché io non vi userò alcuna misericordia. Perciò ecco, verranno giorni», dice il SIGNORE , «nei quali non si dirà più: «Per la vita del SIGNORE che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto», ma: «Per la vita del SIGNORE che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese del settentrione e da tutti i paesi dove li aveva dispersi, io li ricondurrò nel loro paese, che ho dato ai loro padri».

Ecco, io manderò molti pescatori, dice il Signore , e li pescheranno. Poi manderò molti cacciatori, e li daranno la caccia su ogni monte, su ogni colle e nelle fenditure delle rocce. Poiché i miei occhi sono su tutte le loro vie; non possono nascondersi da me, e la loro iniquità non è nascosta ai miei occhi. Perciò prima ripagherò la loro iniquità e il loro peccato, il doppio, perché hanno contaminato la mia terra; hanno riempito la mia eredità con i cadaveri dei loro abomini e con le loro abominazioni.

San Michele Arcangelo ci parla:

"La perdizione deriva dalla vostra mancanza di fede, dalla vostra durezza di cuore nel rimanere nel peccato. Il peccato culmina sempre nella guerra e lì si rivela. Perciò pregate affinché i cuori degli uomini siano santificati in Dio. Ancora una volta vi dico: cercate rifugio nel Preziosissimo Sangue di Cristo!"

Santa Giovanna d'Arco ci parla:

Cari amici della Croce, vi chiedo sinceramente di pregare! Ricordate sempre: Dio desidera la santità, la vostra salvezza, non la vostra rovina! Non lasciatevi trascinare nella guerra e combattete con le armi di Dio! Non permettete al male di abitare nei cuori degli uomini. Combattete con la santità dei vostri cuori per Dio e per la pace! Sta a voi chiedere a Dio la grazia della pace! Questo è il mio appello a voi! Come stanno i vostri cuori? Come sono le vostre chiese in questo Paese? Avete delle belle case!

Ora Santa Giovanna d'Arco riapre le Sacre Scritture e vedo un altro passo nella Sacra Scrittura Aggeo 1:

Nel secondo anno del re Dario, nel sesto mese, il primo giorno del mese, la parola del Signore fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo a Zorobabele, figlio di Sealtiel, governatore della Giudea, e a Giosuè, figlio di Iozadac, sommo sacerdote, in questi termini:

Così dice il Signore degli eserciti: Questo popolo dice: «Non è ancora giunto il tempo di ricostruire la casa del Signore » . 3 Allora la parola del Signore fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo: 4 « È forse giunto il tempo per voi di abitare nelle vostre case rivestite di legno, mentre questa casa giace in rovina? Perciò ora dice il Signore degli eserciti: «Considerate voi stessi! Seminate molto e mietete poco; mangiate ma non vi saziate; bevete ma non vi ubriacate; indossate vesti ma non vi riscaldano; e l'operaio guadagna denaro per un sacco forato. Così dice il Signore degli eserciti: «Considerate voi stessi! Andate sui monti, raccogliete legname e ricostruite la casa di Dio. Questo sarebbe il mio piacere e la mia gloria», dice il Signore . Avete sperato molto, ed ecco, è diventato poco; e quando lo avete portato a casa, l'ho soffiato via. Perché allora? 10 Perciò i cieli hanno trattenuto la rugiada per causa vostra, e la terra ha trattenuto il suo prodotto. 11 Ho chiamato la siccità sulla terra e sui monti, sul grano , sul vino nuovo, sull'olio, su tutto ciò che produce la terra, sugli uomini, sugli animali e su tutta l'opera delle vostre mani.

12 Allora Zorobabele, figlio di Sealtiel, e Giosuè, figlio di Iozadak, sommo sacerdote, e tutto il resto del popolo ascoltarono la voce del Signore, loro Dio, e le parole del profeta Aggeo, perché il Signore, loro Dio, lo aveva mandato, e il popolo temeva il Signore . 13 Così Aggeo, messaggero del Signore , parlò al popolo per mezzo del Signore , dicendo: «Io sono con voi», dice il Signore . 14 E il Signore destò lo spirito di Zorobabele, figlio di Sealtiel, governatore di Giuda, e lo spirito di Giosuè, figlio di Iozadak, sommo sacerdote, e lo spirito di tutto il resto del popolo, ed essi andarono e cominciarono l'opera della casa del loro Dio, il Signore degli eserciti. 15 Questo avvenne il ventiquattresimo giorno del sesto mese.

Santa Giovanna d'Arco continua a parlarci:

"È importante non solo abbellire le vostre case, ma santificare i vostri cuori; riempirli della grazia di Dio. Non lasciate che le vostre chiese periscano! Il cuore di un popolo è la Chiesa, la fede e la santità! Impegnatevi per la conversione dei vostri popoli verso Dio! Impegnatevi per la santità! Questo è il mio appello a voi, cari amici della Croce!"

San Michele Arcangelo dice:

"Pregate, pentitevi, affinché il giudizio sia mitigato! Dipende da voi, ricordatelo sempre. Contro tutte le eresie e le favole, leggete degli angeli nel Catechismo della Chiesa Cattolica. Il Catechismo della Chiesa Cattolica è un'opera santa e vi proteggerà dalle eresie. Che la Sacra Scrittura e il Catechismo siano nelle vostre case, affinché non vi smarriate! Entrambi rafforzano le vostre anime: il Catechismo e la Sacra Scrittura! Vivete nei sacramenti del mio Signore: i sacramenti della Chiesa Cattolica, di cui io sono il Patrono. Ascoltate la mia chiamata e pregate!"

San Michele Arcangelo ci chiede di recitare la seguente preghiera:

Sancte Michael Archàngele, defénde nos in práelio, contra nequítiam et insidias diaboli esto praesídium. Imperet illi Deus, súpplices deprecámur: tuque Princeps milítiae caeléstis, sátanam aliósque spiritus malignos, qui ad perditiónem animárum pervagántur in mundo, divína virtúte in inférnum detrúde. Amen.

La spada di San Michele Arcangelo sale al cielo e dice:

"Pregate, pregate, pregate! Pentitevi e il Signore non permetterà che questa terra vada perduta! Quis ut Deus!"

San Michele Arcangelo torna alla luce, e così fa anche Santa Giovanna d'Arco.



Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma quanto segue sui Santi Angeli:
Estratto del testo da: Catechismo della Chiesa Cattolica (1993), nn. 325-336

PARAGRAFO 5 CIELO E TERRA

Io Gli Angeli

L'esistenza degli angeli: una verità di fede

328 Che esistano esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama comunemente «angeli», è una verità di fede. La Scrittura lo attesta con la stessa chiarezza con cui lo attesta l'unanimità della Tradizione. Chi sono?

329 Sant'Agostino afferma: "Angelo" indica ufficio, non natura. Se chiedi della sua natura, è uno spirito; se chiedi del suo ufficio, è un angelo. In essenza è uno spirito, in azione un angelo" (Salmo 103:1, 15). Per il loro stesso essere, gli angeli sono ministri e messaggeri di Dio. Poiché "vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli" (Matteo 18:10), sono "esecutori dei suoi comandamenti, obbedienti alle sue parole" (Salmo 103:20).

330 In quanto creature puramente spirituali, hanno ragione e volontà; sono personali [cf Pio XII: DS 3891] e immortali [cf Lc 20,36]. Superano in perfezione tutte le creature visibili. Lo attesta lo splendore della loro gloria [cf Dt 10,9-12].

Cristo “con tutti i suoi angeli”

331 Cristo è il centro del mondo angelico. Essi sono i suoi angeli: «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui...» (Mt 25,31). Sono suoi perché sono stati creati per mezzo di lui e in vista di lui: «Poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui» (Col 1,16). Sono ancora più suoi perché li ha resi messaggeri del suo disegno di salvezza: «Non sono forse tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza?» (Eb 1,14).

332 Essi sono presenti fin dalla creazione del mondo [cfr Gb 38,7, dove gli angeli sono chiamati «figli di Dio»] e lungo tutta la storia della salvezza; annunciano la salvezza da lontano o da vicino e servono il disegno divino per realizzarla. Chiudono il paradiso terrestre [cfr Gen 3,24], proteggono Lot [cfr Gen 19], liberano Agar e il suo bambino [cfr Gen 21,17], fermano la mano di Abramo [cfr Gen 22,11], comunicano la legge al popolo [cfr At 7,53], guidano il popolo di Dio [cfr Es 23,20-23], annunciano le nascite [cfr Gdc 13] e le vocazioni [cfr Gdc 6,11-24; Is 6,6], assistono i profeti [cfr 1 Re 19,5], per citare solo alcuni esempi. Infine, l'angelo Gabriele appare per annunciare la nascita del Precursore e la nascita di Gesù stesso [cfr Lc 1,11.26].

333 Dall'Incarnazione all'Ascensione, la vita del Verbo incarnato è circondata dall'adorazione e dal servizio degli angeli. Quando Dio «introduce il Primogenito nel mondo, dice: "Lo adorino tutti gli angeli di Dio"» (Eb 1,6). Il loro inno di lode alla nascita di Cristo – «Gloria a Dio...» (Lc 2,14) – risuona nella lode della Chiesa. Essi proteggono Gesù nella sua infanzia [cf Mt 1,20; 2,13.19], lo servono nel deserto [cf Mc 12; Mt 4,11], lo confortano nell'agonia [cf Lc 22,43], e avrebbero potuto liberarlo – come fece un tempo Israele [cf 2 Mac 10,29-30; 11,8] – dalla mano del nemico [cf Mt 26,53]. Gli angeli sono anche coloro che «evangelizzano» (Lc 2,10) annunciando la gioia. Essi annunceranno il messaggio dell'incarnazione di Cristo [cfr Lc 2,8-14] e della sua risurrezione [cfr Mc 16,5-7]. Al ritorno di Cristo, che essi annunciano [cfr At 1,10-11], lo accompagneranno e lo serviranno nel suo giudizio [cfr Mt 13,41; 25,31; Lc 12,8-9].

Gli angeli nella vita della Chiesa

334 Fino al ritorno di Cristo, l'aiuto misterioso e potente degli angeli giova a tutta la vita della Chiesa [cfr At 5,18-20; 8,26-29; 10,3-8; 12,6-11; 27,23-25].

335 Nella sua liturgia la Chiesa si unisce agli angeli per adorare il Dio tre volte santo [cf MR, "Sanctus"]; implora la loro assistenza [come nel "Supplices te rogamus..." della Preghiera eucaristica, nell'"In paradisum deducant te angeli..." della Liturgia esequiale, e anche nell'"Inno cherubico" della Liturgia di san Giovanni Crisostomo] e celebra in particolare la memoria di alcuni angeli (i santi Michele, Gabriele e Raffaele, e i santi Angeli custodi).

336 Dall'infanzia [cf. Mt 18,10] fino alla morte [cf. Lc 16,22], gli angeli circondano la vita umana con la loro protezione [cf. Sal 34,8; 91,10-13] e con la loro intercessione [cf. Gb 33,23-24; Zaccaria 1,12; Tb 12,12]. «Per ogni fedele c'è un angelo come custode e pastore, per guidarlo alla vita» (Basilio, Eun. 3,1). Anche su questa terra, la vita cristiana, mediante la fede, partecipa alla beata comunione degli angeli e degli uomini uniti in Dio.

 

Io vorrei persuadere alle persone spirituali, che il cammino della Perfezione non consiste in tanti modi ; né in molto pensare, ma in negare in tutto se stesso, ed in darsi a patire in ogni cosa per amor di Cristo.

 


DIARIO SPIRITUALE

di Anonimo napoletano


" Io vorrei persuadere alle persone spirituali, che il cammino della Perfezione non consiste in tanti modi ; né in molto pensare, ma in negare in tutto se stesso, ed in darsi a patire in ogni cosa per amor di Cristo. E se vi è mancamento di quest'esercizio, tutte le altre maniere di camminare nella via spirituale sono un andare di pala in frasca, e per via di bagattelle senza profitto alcuno, ancorché la persona avesse un'altissima contemplazione e comunicazione con Dio. " S. Giovanni della Croce. 


Scrive Cassiano dell'Abbate Pafunzio, che la strada, per la quale questi giunse a tanta santità fu per avere egli atteso a mortificare continuamente le proprie voglie: e che in questo modo estinse in sé tutt'i vizi, e perfezionò in tutte le virtù. Il P. Baldassarre Alvarez stava continuamente affliggendosi, e negando se stesso in tutto quello che la natura appetiva, non solo nelle cose grandi, ma ancor nelle piccole: con che giunse ad un'alta Perfezione. La B. Angela di Foligno stando in estasi, vide il Signore, che facea carezze ad alcuni suoi servi, ma a chi più, a chi meno: e bramosa d'intendere la cagione di tale diversità s'avanzò a domandarne il Signore, il quale così le rispose: Io chiamo tutti a me ; ma non tutti veggo venire, perché la strada è intralciata di spine. Quelli poi, che vengono, io tutti l'invito a mangiare al piatto mio, ed a bere alla mia coppa. Ma perché le mie vivande sono ingrate al senso, ed il mio Calice è ripieno d'amarezze ; non a tutti piace di satollarsi meco di quei travagli, de' quali io nel Mondo mi pasceva. Quelli però, che son più costanti in tenermi compagnia, quei son certamente i miei più cari, ed i miei favoriti. Udito ciò la Beata, si riempì di tanta brama di patire, e di negare in tutto sé stessa, che venendole poscia mosse molte contrarietà da' suoi Religiosi, e dai suoi Parenti, vi pruovò tanta consolazione, quanta ne avrebbe ricevuta un mondano in una ricreazione di tutto suo genio e vantaggio.