domenica 2 giugno 2019

QUANDO COMINCIA LA VITA UMANA?



Handbook sull’aborto 

Questo è il problema. Tutto dipende dalla risposta che diamo a questo interrogativo. Una madre, che ha sfidato le leggi allora in vigore nell'Illinois, parlando dell'embrione disse: "Non credo sia un essere umano, è troppo piccolo". 

Il suo punto di vista è forse altrettanto valido quanto quello di un qualsiasi Giuseppe o di una qualsiasi Maria che possiamo incontrare per la strada. Molti saranno d'accordo con lei e molti no. La nostra sola reazione consisterebbe nel chieder loro la fonte di conoscenza su cui sia i sostenitori dell'aborto sia i loro avversari basano le rispettive risposte.  

«Gli abortisti hanno organizzato una campagna su scala mondiale per modificare drasticamente leggi e pratiche in materia di aborto. Le conoscenze dell'opinione pubblica media, dell'uomo della strada, derivano da una presentazione unilaterale e parziale dei fatti, compreso un certo numero di grossolani e ripetuti errori sull'aborto. Non sorprende che l'opinione pubblica stia gradualmente allentando la propria opposizione all'aborto. Pochi sono coloro che vogliono  

essere personalmente coinvolti in questo pasticcio, ma il canto della sirena di una facile soluzione sembra più accettabile se sono gli "altri" a sporcarsi le mani. 

Ma torniamo alla questione di fondo.  

Qual è l'opinione degli studiosi di scienze naturali?  

Il congresso scientifico più qualificato che abbia finora trattato a fondo questo problema nel corso degli ultimi dieci anni è stata la prima Conferenza Internazionale sull'Aborto, svoltasi a Washington nell'ottobre del 1967, che ha visto riuniti esponenti autorevolissimi dei campi della medicina, della legge, della morale e delle scienze sociali provenienti da ogni parte del mondo.  

Per molti giorni i congressisti si sono incontrati confrontando i loro pensieri e le loro idee. Il problema di maggior rilievo trattato dal gruppo medico è stato il seguente: quando inizia la vita umana?  

Il gruppo medico era composto da biochimici, ostetrici e ginecologi, genetisti; ogni disciplina accademica, ogni razza ed ogni religione era rappresentata in misura proporzionale (ad esempio il 20% era costituito da cattolici). La quasi unanime conclusione (19 contro 1) è stata la seguente:  

"La maggioranza dei membri di questa commissione non ha potuto individuare un momento tra l'incontro dello sperma con l'ovulo (o almeno dalla fase blastocistica) e la nascita del bambino in cui si potesse affermare che il concepito non aveva vita umana". (La fase blastocistica si verifica immediatamente dopo la fecondazione ed a tale livello si originano alcune delle gravidanze gemellari.) Il documento proseguiva:  

"I cambiamenti che intervengono fra il momento dell'annidamento, il momento in cui l'embrione ha 6 settimane, il feto ha 6 mesi ed il neonato ha una settimana o raggiunge l'età adulta non sono che i diversi stadi di un processo di sviluppo e di maturazione". 

Non si è mai avuto, né prima, né dopo, un gruppo altrettanto qualificato ed importante di esperti di scienze naturali che, a livello collettivo, abbia discusso a fondo e sia giunto ad una conclusione in proposito. Fino a quando un altro gruppo di esperti di pari importanza scientifica non si sarà riunito per giungere a conclusioni forse diverse, riteniamo che il dibattito sull'aborto, dal punto di vista scientifico, debba partire dal presupposto che in qualunque momento prima della nascita si tratta di vita umana.  

Quali sono le basi delle loro conclusioni scientifiche?  

Nell'ultimo decennio la scienza moderna ci ha fornito una gamma senza precedenti di dati sulla fecondazione e gli sviluppi iniziali di tutti gli esseri. Oggi sappiamo che lo spermatozoo contribuisce alla nuova vita per il 50 per cento e l'ovocita per l'altro 50 per cento. Lo spermatozoo contiene il codice genetico del padre e non ha vita o funzione continuativa al di là dell'unico scopo della sua esistenza, cioè la fecondazione. L'ovocita contiene il codice genetico della madre ed è indiscutibilmente parte del suo corpo. L'unica sua funzione è quella di essere fecondato e, ove non lo sia, muore.  

Quando al momento della fecondazione i 23 cromosomi contenuti nello spermatozoo si uniscono ai 23 cromosomi presenti nell'ovocita, si crea un nuovo essere. Mai prima d'ora si è avuto ed in futuro mai si avrà un essere identico ad un altro. Si tratta di un essere unico, completamente diverso, dal punto di vista genetico, dal corpo del padre e della madre, indipendente, programmato dall'interno, sviluppantesi in un continuo processo di crescita e sviluppo e sostituzione delle proprie cellule morte.  

Questo essere vivente, cui viene assicurato un ambiente protettivo, è completamente indipendente fin dall'inizio della sua vita, dal momento della fecondazione, e dopo soli dieci giorni di vita assume il pieno controllo fisiologico del corpo della madre, dando luogo all'interruzione dei suoi cicli mestruali.  

Il fatto scientifico definitivo, di cui tutti devono tener conto è che ...  
Nulla si aggiungerà  
a questo essere vivente,  
vivente dalla fecondazione al momento  
della morte dell'adulto, nulla  
salvo il nutrimento.  

Ognuno di noi esiste "in toto" a partire da quel momento; successivamente non facciamo altro che maturare.  

Il concepito, come può essere umano già da quel momento? Non diviene umano successivamente?  

Derivate da un neonato? No. Voi siete stati un neonato, che si è sviluppato ed è cresciuto fino a divenire il ragazzo o l'adulto che oggi siete. Nulla è stato aggiunto a quel neonato, salvo il nutrimento.  

Derivate da un ovocita fecondato? No. In passato siete stati un ovocita fecondato, che si è sviluppato ed è cresciuto fino a divenire il ragazzo e l'adulto che oggi siete. Nulla è stato aggiunto all'ovocita fecondato che eravate, salvo il nutrimento.  

Oggi siete più sviluppati, più grandi, più maturi, ma esistete interamente fin dall'inizio.   

Ho sentito paragonare l'ovulo fecondato ad un progetto. Che valore ha questo paragone?  

Il progetto di casa vostra è semplicemente un disegno che, una volta utilizzato, può essere cestinato: non è divenuto la casa. L’ovocita fecondato non è il progetto, ma la casa in miniatura: col tempo è destinato a crescere, ma fin dall'inizio è la casa nella sua interezza. La vostra casa è stata costruita pezzo per pezzo, assumendo alla fine la forma di una casa. Il piccolo essere umano che eravate una volta, si è sviluppato nell'adulto di oggi, ma fin dal concepimento esistevate nella vostra interezza. Ciò che vi occorreva per divenire l'adulto di oggi era il nutrimento, l'ossigeno ed il tempo.  

La donna della citazione precedente ha detto che non pensava trattarsi di un essere umano perché era troppo piccolo. Come può un essere umano non avere un aspetto umano?  

Se l'unico strumento scientifico utilizzato è l'occhio nudo, la conclusione cui si può giungere è che non si tratta di un essere umano finché non assume un aspetto umano.  

Oggi però disponiamo di microscopi, di stetoscopi a ultra suoni e di conoscenze genetiche che vanno ben al di là delle limitate informazioni ottenibili con il solo occhio nudo. Basare il proprio punto di vista esclusivamente su ciò che si vede, piuttosto che su ciò che la scienza è in grado di dirci, non è molto razionale. 
Ciò vale nel determinare tanto se un paziente soffre di un'affezione cardiaca quanto se un feto è un essere umano.  

Possiamo considerare l'embrione che si sviluppa una forma di vita vegetale o animale che diviene umana soltanto in una fase successiva?  

Decisamente no! Il seme o l'ovocita fecondato di una pianta, di un animale o di un essere umano è, fin dal momento della fecondazione e dell'inizio dello sviluppo, quella pianta nella sua totalità, quell'animale o quell'essere umano. Sulla base delle nostre attuali conoscenze della struttura cromosomica e genica e della complessa programmazione genetica sappiamo che una pianta può svilupparsi soltanto in ciò che è già, cioè una pianta; un animale, ad esempio un cane, può svilupparsi soltanto in un cane di quel tipo specifico. Tutto ciò è determinato ed esiste già nella sua totalità al momento della fecondazione. Lo stesso vale per l'uomo. 

Perché allora gli scienziati dicono "almeno allo stadio blastocistico"? (cfr. pag. 11)  

L'ovocita fecondato è una monocellula, detta anche zigote, e le sue fasi successive di sviluppo vengono denominate in modo diverso. Lo zigote si annida nella parete dell'utero, dopo di che viene chiamato blastocisti. Gli scienziati hanno citato questa fase in modo da poter sgombrare il campo dal fatto che talvolta si possono verificare concepimenti gemellari. Due gemelli non identici sono due soggetti separati, generati dall'unione di due ovociti con due spermi. Vi sono però anche gemelli identici, quando un ovocita fecondato o zigote si divide apparentemente in due, dopo di che ognuna delle due parti, che è ora uno zigote a sé, cresce indipendentemente verso il pieno sviluppo e la maturità in modo identico allo zigote singolo. Questo avviene talvolta nella fase intercorrente tra la fecondazione e l'annidamento nella parete dell'utero, ma mai dopo l'annidamento.  

Qual è la posizione della World Medical Association?  

“Io mi impegno solennemente a consacrare la mai vita al servizio della umanità ... Io eserciterò la mia professione con coscienza e dignità; la salute del mio paziente sarà la mia prima preoccupazione ... Io manterrò con tutti i mezzi a mia disposizione l'onore e le nobili tradizioni della professione medica ... Io non consentirò che considerazioni di religione, nazionalità, razza, partito politico o classe sociale interferiscano con i miei doveri verso i miei pazienti. Io manterrò il più alto rispetto per la vita umana a partire dal momento del concepimento, anche in caso di pericolo, non userò le mie conoscenze mediche in modo contrario alle leggi dell'umanità. Io faccio queste promesse solennemente, liberamente e sul mio onore”.  

Dichiarazione di Ginevra Associazione Medica Mondiale  

Possiamo dunque dire che un essere umano vivente (lo zigote) può suddividersi in due esseri umani viventi (i gemelli identici)?  

Su questo punto i pareri degli esperti sono tutt'altro che unanimi. Un modo di affrontarlo consiste nel considerare lo zigote umano originario, che libera una sua cellula o metà di se stesso (non sappiamo esattamente ciò che avviene), il genitore del nuovo essere umano. Questo potrebbe essere una forma di partenogenesi o di riproduzione per via non sessuale. Sappiamo che ciò avviene in talune forme di vita vegetale o animale. Possiamo solo immaginare questo tipo di processo per spiegare lo sviluppo di gemelli identici in un essere umano.  

La possibile alternativa è che l'essere umano esistente, dividendosi, muoia, dando così origine a due nuovi esseri umani identici, uguali a sé.  

Il punto cruciale in entrambi questi casi è che, nel momento in cui un essere umano completo esiste, a questo dovrebbero essere riconosciuti e attribuiti tutti i diritti spettanti agli altri esseri umani viventi.  

Ma cosa fare se una persona dubita sinceramente che si tratti di vita umana intrauterina?  

Anche qualora una persona dubiti della presenza di una vera e propria vita umana nell'utero in un determinato momento della, gravidanza, quale sarebbe l'atteggiamento veramente umano da assumere? Una guida può forse essere rappresentata dal modo in cui trattiamo da sempre la vita umana altrui in caso di dubbio della sua esistenza'. In caso di dubbio non prendiamo forse posizione in favore della vita? Noi non seppelliamo coloro della cui morte dubitiamo, ci adoperiamo freneticamente per aiutare a salvare dei minatori rimasti bloccati sotto terra, un bambino sperso in montagna, una persona rimasta sotto le macerie di un edificio, Spara forse un cacciatore prima di essersi accertato trattarsi effettivamente di un animale e non di un altro uomo? Riteniamo dunque che l'atteggiamento veramente umano consista nel garantire alla vita il beneficio del dubbio.  

Dr. Jack C. Willke e Barbara Willke 

PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO



Spirito Santo, Amore del Padre e del Figlio, vieni, colma questa Tua creatura dei Tuoidoni. Splendore Divino, Fuoco Sacro, Sorgente Cristallina di pura fraternità, vita dei cristiani, bastone degli indifesi, luce nelle tenebre, calore nel gelo, sveglia il mio essere addormentato, eleva la mia anima verso di Te.
Vieni Spirito Santo, donami la Tua saggezza per agire rettamente. 
Dammi l’intelligenza santa, per attirare i miei fratelli, per non sentirmi superiore ai miei simili, bensì il più piccolo, affinché Tu possa sorgere con forza.
Vieni, prendi la mia mente e rinnovala; fa che io sia un’eco della Tua voce e una guida verso la Divina Volontà, non verso la mia. 
Dammi la forza di non vacillare e di resistere guardandoti; estasiato dalla Tua forza, fa che io sia un apostolo fedele.
Oh Divino Spirito, che io sia il riflesso della Tua saggezza, fa che io ricerchi la Tua gloria, allontana da me le cose mondane. Penetra nella profondità del mio cuore e infondi in esso la Tua stessa pietà, per amare col Tuo stesso amore.  
Realizza nel mio essere il miracolo del timore di Dio; dammi sete di anime, in modo che, senza guardare altro, io operi per il Tuo Regno.
Oh Santo Spirito, infondi in me il dono dell'amore vero. Ti ringrazio, Santo Spirito Divino, vivi in me con pienezza; consapevole del mio bisogno, ti chiamo a prendere liberamente possesso della mia vita. 
Grazie, oh Divina Bontà, Misericordioso Sovrano, Sacro Fuoco.
Amen.

† Con Imprimatur, Mons. José Oscar Barahona Castillo, Vescovo  Emerito di San Vicente, El Salvador, C.A.

Coloro che si opposero alla Mia Prima Venuta rifiutarono di accettare la Volontà di Dio



Mia amatissima figlia, la Mia Volontà è scolpita sulla pietra e tutti coloro che veramente Mi amano, si stringeranno alla Divina Volontà del Signore. Se rifiutate la Mia Volontà non potrete mai essere Miei. Se vi ribellate contro di Me, Io non vi permetterò di entrare nel Mio Regno, poiché solo coloro che vengono a Me, con definitiva rinuncia del loro libero arbitrio, possono veramente dire di essere Miei. Se non Mi appartenete, come posso conquistare i vostri cuori ingrati? Coloro tra voi che Mi maledicono, riversando il proprio disprezzo su coloro i quali sostengono la Mia Parola, e che inoltre cercano d‟interferire con la Santa Volontà di Dio, verranno gettati nell‟abisso, dopo che sarà stato fatto ogni tentativo per salvarli. 

Quando Io nacqui, molti dei Miei nemici, le cui anime erano infestate dagli spiriti maligni, resero la vita di Mia Madre molto difficile. Coloro che la perseguitarono durante la Mia vita sulla terra non erano consapevoli, in molti casi, del motivo per cui provavano tanto odio verso di lei, eppure ella subì tutto in Nome Mio. Coloro che si opposero alla Mia Prima Venuta, rifiutarono di accettare la Volontà di Dio, che era quella di donare loro la libertà dalle catene serrate intorno alle loro caviglie da parte dei demoni. 

Io dedicai gran parte della Mia Missione sulla terra a scacciare gli spiriti maligni dalle anime degli afflitti, così come ad illuminare coloro che non conoscevano la Volontà di Dio. Ora, Mi preparo a ritornare, ma la Mia Missione sarà ancor più impegnativa, questa volta. A tutti voi che avete il cuore indurito e vi rifiutate di ascoltarMi, Io dico questo: a meno che non vi consacriate veramente a Me, attraverso una vita di preghiera e devozione, non riuscirete a completare questo viaggio verso la Vita Eterna, contando solo sulla vostra fede. Voi non siete benedetti dal dono del discernimento, e neppure siete a conoscenza della Mia Parola, se respingete il Mio Avvertimento in questo momento. 
Perché adesso Mi disprezzate? Cosa pensate di fare per essere degni di stare davanti a Me, nel momento in cui Mi chiederete di donarvi la vita eterna? Io vi dico che la vostra ostinazione vi rende ciechi alla Verità della Divina Rivelazione, a cui state assistendo attraverso questi Miei Santi Messaggi trasmessi a beneficio del mondo. 

Anime ingrate, voi mancate della conoscenza che invece vi fu accuratamente trasmessa attraverso la Santissima Bibbia. Non avete imparato nulla da tutte le lezioni che vi furono impartite. Sono deluso dal vostro orgoglio e dalla vostra ricerca di auto-gratificazione. I vostri occhi non riescono a vedere e, di conseguenza, non sarete adeguatamente preparati per Me. 
Mi dovrete rendere conto di ogni insulto che voi proferite contro coloro che proclamano la Verità o sostengono la Mia Santa Parola, nonostante la vostra opposizione. Io vi chiederò quindi di giustificare le vostre parole, le vostre opere e le vostre azioni compiute contro di Me. 
Non potete asserire di essere Miei, mentre Mi combattete attraverso la Mia Parola, che vi é stata concessa grazie alla Misericordia di Dio, il Quale non si stancherà mai nella Sua affannosa Ricerca di salvare le vostre anime. 

Quando vi viene elargito il Dono della rivelazione privata, voi avete il diritto di fare discernimento, non avete però l‟autorità di giudicare gli altri o di ferirli, anche se essi non vengono da Me. Io, Gesù Cristo, ho reso noto che l‟uomo non ha il diritto di giudicare un‟altra anima. Se voi Mi sfidate provando persino rancore contro i falsi profeti, Io vi giudicherò e vi punirò, proprio come voi avete punito coloro che odiavate. Voi non potete odiare un‟altra persona, nel Mio Nome. Se odiate un‟altra persona, allora lo fate nel nome di Satana. Io vi laverò dalla vostra iniquità, solamente quando verrete e Mi supplicherete di redimervi da tale peccato, ma molti di voi non lo faranno mai, poiché si sino posti al di sopra di Me e per questo soffriranno. 

Non permettete ad alcun uomo tra voi di dichiarare che un‟altra anima appartiene al maligno, poiché egli, Satana, si compiace di coloro che si rendono colpevoli di commettere questo errore. Nessuno di voi è così incontaminato dal peccato da poter esprimere un simile giudizio. 

Colui che è Mio e che veramente Mi conosce, non flagellerebbe mai un‟altra anima nel Mio Nome. 

Il vostro Gesù 

31 Ottobre 2014


sabato 1 giugno 2019


santa Veronica Giuliani



AMORE

(Un giorno Dio disse a Veronica) Essendo io sommo Amore, con amore ti ho amata, e con amore ti amo. Ed è così grande l’amore che ti porto, che sempre ti tengo nel mio Cuore. (D II, 38) 




ADAMO E LA SUA VITA NELL’UNITA’ DEL SUO CREATORE E PADRE



dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta 

L’uomo:  capolavoro della Potenza Creatrice.

(dal Volume 12 - Febbraio 24, 1919)
[…]  (Gesù a Luisa:)  “Niente hai detto della creazione dell’uomo, del capolavoro della Potenza Creatrice, dove l’Eterno non a spruzzi, ma a onde, a fiumi gettava il suo amore, la sua bellezza, la sua maestria;  e preso da eccesso d’amore metteva Se stesso come centro dell’uomo, ma Lui ne voleva una degna abitazione.  Che fa dunque questa Maestà Increata?  Crea l’uomo a sua immagine e somiglianza;  dal fondo del suo Amore vi trae un respiro e col suo alito onnipotente vi infonde la vita, dotando l’uomo di tutte le sue Qualità, proporzionate a creatura, facendolo un piccolo Dio.  Sicché tutto ciò che vedi nel creato era un bel nulla a confronto della creazione dell’uomo.  Oh, quanti cieli, stelle, soli più belli [l’Eterno] stendeva nell’anima creata!, quanta varietà di bellezza, quante armonie!  Basta dire che mirò l’uomo creato e lo trovò tanto bello da innamorarsi e, geloso di questo suo portento, Lui stesso si fece custode e possessore dell’uomo e disse:  ‘Tutto ho creato per te, ti do il dominio di tutto;  tutto è tuo e tu sarai tutto mio’. 
Tu non tutto potrai comprendere i mari d’amore, le relazioni intime e dirette, la somiglianza che corre tra Creatore e creatura.  Ah, se la creatura conoscesse quanto è bella la sua anima, quante doti divine contiene e come tra tutte le cose create sorpassa tutto in bellezza, in potenza, in luce - tanto, che si può dire:  ‘E’ un piccolo Dio ed un piccolo mondo che tutto in sé contiene’ - oh, come lei stessa si stimerebbe di più e non imbratterebbe con la più leggera colpa una bellezza sì rara, un prodigio così portentoso della potenza creatrice!  Ma la creatura, quasi cieca nel conoscere se stessa, molto più cieca nel conoscere il suo Creatore, si va imbrattando tra mille sozzure, da sfigurare l’opera del Creatore, tanto, che stentatamente si riconosce.  
Pensa qual è il nostro dolore!  Perciò vieni nel mio Volere ed insieme con Me vieni a sostituirti per i nostri fratelli innanzi al trono dell’Eterno, per tutti gli atti che dovrebbero fare per averli creati come un prodigio d’amore della sua onnipotenza, eppure così ingrati!”.
(E Luisa commenta:)  In un istante ci siamo trovati innanzi a questa Maestà Suprema ed a nome di tutti abbiamo espresso il nostro amore, il ringraziamento, l’adorazione per averci creato con tanto eccesso d’amore e dotato di tante belle qualità.

Gruppo di Preghiera ‘Divino Volere e Divino Amore’






SPIRITO SANTO



Vieni, o Vita dell'anima, chè senza di Te non solo siamo privi d'ogni bene, ma restiamo purtroppo in preda ad ogni male, poichè senza Te nulla è in noi di innocente. 

Siate come girasoli che si volgono verso il sole cercando la Luce



Maria Madre di Dio

la pace sia con voi;

Miei figli diletti, fate come il Signore vi chiede; pregate per gli altri Miei figli e le altre Mie figlie che sono lontani da Noi, pregate per la loro conversione; cercate sempre ciò che è santo;

siate come girasoli che si volgono verso il sole cercando la Luce; guardate ciò che il Signore vi offre e lodate il Suo Santo Nome; avvicinatevi, voi tutti che desiderate che Egli sia tanto vicino a voi, e saziatevi con i Suoi Frutti; Dio è vostro Creatore e può essere anche vostro Educatore;

non cessate di pregare quando per voi tutto va bene, pregate anche nella gioia; venite e lodateLo, venite ed esaltatelo; Dio è anche il vostro Guardiano, dipendete da Lui e non vi verrà mai meno, poiché la Sua Luce è vostra Guida nelle tenebre; osservate i Suoi comandamenti, diletti, siate docili nelle Mani di vostro Padre; desiderate ardentemente di avere la Sapienza come vostro Educatore e vostra Guida, crescete nella Sapienza, crescete nello Spirito del Signore per essere in pace ed in perfetta unione col Signore;

un consiglio in più per oggi: seguite il sentiero della Fede, rispettando la Legge; vi prego, vivete i Nostri Messaggi, meditate i Nostri Messaggi; pensate quale gioia Gesù e Io proviamo nell’insegnarvi; ma la Nostra gioia diverrà ancor più grande il giorno in cui giungerete a superare completamente il vostro torpore e vi abbandonerete completamente a Dio, confidando in Lui;

benedico ciascuno di voi; ricordatevi della Nostra Santa Presenza, non Ci dimenticate ... pregate, Miei figli diletti; riempite le vostre giornate con la Presenza dell’Amore;

9 Febbraio, 1990

Oltre la morte



I Santi e il Purgatorio


L’esperienza dei santi conferma la nostra fede nel purgatorio.

Santa Faustina Kowalska (1905-1938) dice nei suoi scritti autobiografici: «Vidi l’Angelo Custode che mi ordinò di seguirlo. In un momento mi trovai in un luogo nebbioso, invaso dal fuoco, e, in esso, una folla enorme di anime sofferenti. Queste anime pregano con grande fervore, ma senza efficacia per se stesse: soltanto noi le possiamo aiutare. Le fiamme che bruciavano loro, non mi toccavano. Il mio Angelo Custode non mi abbandonò un solo istante. E chiesi a quelle anime quale fosse il loro maggior tormento. Ed unanimemente mi risposero che il loro maggior tormento è l’ardente desiderio di Dio. 
Scorsi la Madonna che visitava le anime del purgatorio. Le anime chiamano Maria “Stella del Mare”. Ella reca loro refrigerio. Avrei voluto parlare più a lungo con loro, ma il mio Angelo Custode mi fece cenno di uscire. Ed uscimmo dalla porta di quella prigione di dolore. 
Udii nel mio intimo una voce che disse: “La Mia Misericordia non vuole questo, ma lo esige la giustizia» (Quaderno I, 11).  
«Una volta di sera venne da me una delle Suore defunte, che in precedenza era già stata da me alcune volte. Quando l’avevo vista la prima volta era in uno stato di grande sofferenza, ma poi man mano venne in condizioni di sempre minor sofferenza e quella sera la vidi splendente di felicità e mi disse che era già in paradiso» (II, 234).
«Quando venne a mancare suor Domenica, la notte verso l’una venne da me e mi fece capire che era morta. Pregai fervorosamente per lei: La mattina [...] il Signore mi fece conoscere che soffriva ancora in purgatorio. Radoppiai le mie preghiere per lei [...]. Il quarto giorno mi fecero conoscere che le dovevo ancora delle preghiere e che ne aveva bisogno. Formulai immediatamente l’intenzione di offrire un giorno intero per lei...» (V, 459).

P. Angel Peña

AVVISI DALL'ALTRO MONDO SULLA CHIESA DEL NOSTRO TEMPO



CHE COS'É LA POSSESSIONE? 


Motivi delle possessioni 
 
Brevemente detto: Può essere peccato, peccato grave, che apre la porta ai diavoli. Può essere, che la persona in questione si sia offerta al diavolo col suo sangue (un caso presso Santa Teresa d'Avila, vuol dire Giovanni della Croce24 con una suora), o che essa abbia avuto a che fare con pratiche occulte, o che la persona sia stata maledetta, o che Dio abbia avuto l'intenzione speciale, espiazione e simili. 

Possessione e scienza 
 
Possessione e Satana appartengono al soprannaturale. La scienza non ha nessun accesso al soprannaturale, ma si occupa soltanto dei fenomeni. Se si esprime su Satana e la possessione, essa sorpassa le sue competenze e non è degna di fede. Ciò vale anche per psicologi, parapsicologi e medici. 
É ragionevole e raccomandabile in casi di presunti possessi di pensare prima sempre a cause naturali, anche a malattie psichiche. Ma in conformità con la ragione bisogna essere anche aperti alla possibilità d'una possessione. Un esame profondo del caso deve condurre alle cause dello stato della persona. 
L’insuccesso del trattamento medico di un caso può essere l'indicazione per una possessione. Se la scienza fallisce, deve pur essere aperta la via all’esorcismo, per mezzo della Chiesa, come Cristo stesso l'ha ordinato: «Espellere i demoni!».25 
La dottrina secondo cui Cristo sarebbe stato condizionato dalla mentalità dell’epoca a proposito dei demoni contraddice alla sua Divinità ed è da rifiutare. 
La possessione è una malattia? 
La possessione non è in fondo una malattia, ma può senz’altro essere accoppiata ad una malattia. Le malattie dei possessi hanno spesso la loro causa nell’influsso dei demoni e non possono essere curate medicalmente. 

(Padre Arnold Renz, SDS) 

Il Sacro Cuore



«Nel passare dei secoli, ho rivelato in diversi modi il mio amore agli uomini e il desiderio che mi consuma della loro salvezza. Ho concesso a loro di conoscere il mio Cuore. Questa devozione è stata come una luce che ha illuminato il mondo e oggi è il mezzo del quale si servono per muovere i cuori la maggioranza di coloro che lavorano per estendere il mio Regno» 

(Rivelazione del Sacro Cuore a suor Josefa Menéndez, dell’ 11 giugno 1923)


Ci troviamo in un mondo caotico, dal quale ogni certezza e sicurezza sembrano abolite. In genere si dimentica che l’errore e il male derivano dalle tenebre del cuore umano e che la principale causa della crisi odierna è un odio diffuso, che genera divisioni e guerre. 
Se è vero che l’unico vero antidoto all’odio è l’amore, è purtroppo altrettanto vero che questa ultima parola è stata travisata e strumentalizzata più di tutte le altre. Se dunque vogliamo ricuperare il vero significato dell’amore, la via migliore è quella di riscoprirlo nella sua sorgente suprema: l’Amore divino, che dà senso e valore a quello umano. Questo Amore si è manifestato nella storia varie volte; ultimamente esso si è espresso nel messaggio del Sacro Cuore di Gesù, come devozione suggerita da Dio stesso per salvare l’umanità in crisi.

Per i consacrati



Hai amato la giustizia e odiato l’iniquità, perciò Dio, 
il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di esultanza, 
a preferenza dei tuoi compagni (Eb 1,9).


O Cristo, redentore dell’uomo, 
sei stato chiamato ad annunciare 
con la vita e le parole 
il messaggio di liberazione.
Fa’ che i consacrati e le consacrate 
sentano sempre la tua voce 
che li chiamò ad unirsi a te. 
Tu sei stato mandato a risanare i cuori affranti 
e a fasciare le loro ferite. 
Fa’ che quanti sono stati chiamati 
collaborino alla tua missione redentrice 
con fiducia e coraggio.
Tu hai fatto dono della tua vita fino al Sangue 
e sei entrato così nel profondo 
delle nostre miserie. 
Fa’ che, quanti ti seguono da vicino 
nella via dei consigli evangelici, 
siano disponibili a farsi carico del mondo 
fino a dare la propria vita. Amen. 

"Mi rendo visibile dopo molti avvertimenti. Do molti segni. Il mio cuore trabocca insieme all'ira di Dio...il calice è colmo. Pochi sono i buoni. Non pregano".



"Figlia Mia, prega per tutta l'umanità.
Voglio che Mi ascoltino.
Io Mi chino sopra questa terra.
Mi rendo visibile dopo molti avvertimenti.
Do molti segni.
Il Mio cuore trabocca...l'ira di Dio...il calice è colmo.
Pochi sono i buoni.
Non pregano...
Ti dono la mia parola affinché tu parli.
Ti comando di ascoltare ciò che ti dico".

"Ti dico, sono molto contento del Mio servo che ha comunicato le Messe di riparazione.
È tempo di parlare alla gente e di raggiungere le loro coscienze.
Li avverto perché li amo".

"Figlia Mia, voglio parlare senza mai stancarMi: sono necessarie molte preghiere e molti sacrifici per evitare la distruzione della Chiesa e... calpestato, le preghiere e la penitenza saranno fonte di salvezza.
Per Me sei una grande consolazione.
Il mondo è pieno di terrore.
Il diavolo ha preso possesso delle anime e questa umanità peccatrice non vuole pentirsi.
Ecco perché devo proclamare i Miei messaggi in tutte le parti del mondo.
È già stato fatto ma bisogna ancora che essi odano che questa è l'ora.
Non aver paura.
Ti ho scelta per nasconderti nel Mio cuore.
Ti rivelerò ancora il Mio amore.
Sii un esempio. Soffri.
Ti assicuro che la sofferenza eleva alla vita eterna.
Guarda!
La luce distingue il bene dal male".

"Figlia Mia, prega specialmente in questa ora segreta.
La massoneria, capeggiata dal Rosso Lucifero, suo padrone, sta cercando di pianificare ogni male al fine di nuocere.
Ma ti dico che Io sono abbastanza potente da raggiungere il mio scopo al di là da ogni comprensione umana.
Il male causato da loro sarà tutto vano".
"Ti benedico".

21 ottobre 1987  suor Anna Alì 

QUANDO IL MAESTRO PARLA AL CUORE



ASCOLTAMI E PARLAMI


Raccontami la tua giornata. Certo io già la conosco, ma mi piace sentirtela narrare, come alla madre piace il chiacchierio del suo bambino al ritorno da scuola. Esponimi i tuoi desideri, i tuoi progetti, i tuoi fastidi, le tue difficoltà. Forse che non sono in grado di aiutarti a superarli?

Parlami della mia Chiesa, dei vescovi, dei confratelli, delle missioni, delle suore, delle vocazioni, dei malati, dei peccatori, dei poveri, degli operai; sì, di quella classe operaia che ha troppe virtù per non essere cristiana, almeno nel fondo del cuore. Non è forse presso gli operai, spesso derisi, spesso soffocati dalle preoccupazioni e dai contrattempi, che si trova la maggiore generosità e la maggiore disponibilità al rispondere « sì » ai miei appelli, quando non sono resi inudibili dalla cattiva testimonianza di coloro che si fregiano del mio nome?

Parlami di tutti coloro che soffrono nel loro spirito, nella loro carne, nel loro cuore, nella loro dignità. Parlami di tutti coloro che muoiono in questo momento, di quelli che stanno per morire e lo sanno e ne sono terrorizzati, oppure sono sereni, e di tutti coloro che stanno per morire e non lo sanno.

Parlami di me, della mia crescita nel mondo e di quella che io opero nell'intimo dei cuori; e di ciò che realizzo in cielo a gloria del Padre mio, di Maria e di tutti i beati.

Hai delle domande da farmi? Non esitare. Io sono la chiave di tutti i problemi. Non ti darò la risposta immediatamente, ma se la tua domanda parte da un cuore che ama, la risposta verrà nei giorni successivi, sia per l'intervento del mio Spirito, sia attraverso gli avvenimenti.

Hai qualche desiderio da formulare, per te, per gli altri, per me stesso? Non temere di chiedermi troppo.

Così facendo affretterai in una certa misura, seppure invisibile, l'ora dell'assunzione in me di tutta l'umanità e farai elevare il livello dell'amore e della mia presenza nel cuore degli uomini.

Come per Maria Maddalena al mattino di Pasqua, il mio cuore ti chiama continuamente per nome; sono in ansia per la tua risposta. Io dico il tuo nome sottovoce e aspetto il tuo ecce adsum : « eccomi », in testimonianza della tua attenzione e della tua disponibilità.

Padre Courtois 

PADRE PIO DA PIETRELCINA



   I DIRETTORI SPIRITUALI 


1.   Padre Benedetto da San Marco in Lamis 

Nacque il 16 marzo 1872; mentre frequentava a Foggia le scuole professionali, sentì la vocazione religiosa e l'11 dicembre 1890 vestì l'abito cappuccino nel noviziato di Morcone. Terminati lodevolmente gli studi ecclesiastici tra i cappuccini di Toscana, l'11 aprile 1898 fu ordinato sacerdote ed in seguito vinse il concorso interno dell'ordine per la cattedra di filosofia e fisica. 
Dal 1903 al 1919, nonostante i diversi incarichi di governo disimpegnati senza interruzione, si dedicò all'insegnamento negli studentati della provincia cappuccina di Foggia. Sia le sue spiccate doti pedagogiche che la sua non comune erudizione suscitavano la simpatia dei giovani, che gli rimasero sempre affezionati e fedeli.  
Padre Benedetto eccelleva nell'arte dello scrivere sia in prosa che in poesia; aveva un gusto naturale del bello e si dilettava di pittura e di scultura 1. Predicava con facilità di parola ed eleganza di stile. Possedeva il dono particolare della direzione delle anime; e furono molte quelle che si affidarono a lui e non poche quelle che, sotto la sua illuminata guida, percorsero la via della perfezione cristiana.  
Le doti di governo lo imposero ben presto all'attenzione  e all'ammirazione dei confratelli, i quali lo elessero superiore. Nel 1903 era già definitore o consigliere del superiore provinciale e poi riconfermato nel 1906; dal febbraio 1908 al luglio 1919 governò la provincia monastica di Foggia; in quest'ultimo anno, e poi nel 1922 e nel 1928 fu eletto delegato per il capitolo generale dell'Ordine.  
Disimpegnò l'ufficio di visitatore generale delle province cappuccine di Bari Lecce e di Messina; dal maggio 1920 al 5 novembre 1921 fu vicedirettore e direttore spirituale del collegio internazionale "San Lorenzo da Brindisi" a Roma. Ritornato in provincia, si dedicò con plauso all'apostolato e ricoprì varie volte la carica di superiore fino alla morte, che lo colse a Sansevero il 22 luglio 1942 2.  
Padre Benedetto e padre Pio si conobbero il 25 aprile 1903 a Morcone, e furono insieme durante l'anno scolastico 1905 1906 a San Marco la Catola. Le loro relazioni diventarono frequenti dopo che padre Benedetto fu eletto provinciale ed ebbe ad occuparsi della situazione di padre Pio, costretto a vivere fuori convento.  
Il presente epistolario dimostra il modo e la frequenza dei rapporti intercorsi tra i due religiosi. Complessivamente abbiamo 268 lettere, delle quali 165 sono di padre Pio e le altre 103 di padre Benedetto. Le lettere di padre Pio sono giunte tutte a noi; invece parecchie del padre Benedetto sono disperse, forse distrutte da lui stesso perché troppo personali e quasi confessioni scritte.  
Le lettere di padre Benedetto, letterariamente ben elaborate, in genere sono brevi e sobrie ma ricche di dottrina ricavata dalle fonti rivelate, dai maestri classici dell'ascetica e mistica e dalla propria esperienza; rivelano l'uomo di vasta cultura, di profonda dottrina e di larga esperienza come maestro e direttore di spirito.  
Nella sua direzione è esigente, alquanto autoritario ed alle volte sembra poco espansivo e quasi staccato. Non indulge mai al sentimentalismo, anche quando, in determinate circostanze o condizioni spirituali e psicologiche, il suo discorso si fa più umano ed acquista un tono molto personale di confidenza e intimità. 
Ciò si verifica soprattutto quando si rivolge a padre Pio come discepolo in cerca di consiglio conforto, orientamenti.  
Nonostante certe passeggere difficoltà e incomprensioni, padre Benedetto godette sempre la stima, la venerazione e la incondizionata adesione di padre Pio. Fu il suo vero maestro nelle vie dello spirito e il suo autorevole direttore, e a chi gli domandava, molti anni dopo l'esonero da tale incarico direttivo di padre Benedetto: "E tu l'hai il direttore spirituale?", rispondeva: "L'avevo, era il padre Benedetto; ma da quando me lo levarono, sono rimasto senza"3.  
Testimone convinto dei doni mistici del padre Pio, li mantenne segreti finché gli fu possibile, e non fu affatto credulo nell'accettarli. Quando invece la notizia di quei doni divenne di dominio pubblico, si adoperò con prudenza ed energia a circoscrivere la pubblicità e ricondurre le cose e gli avvenimenti alle loro giuste proporzioni.  
Ma nonostante la sua discrezione e prudenza, qualcuno mise in cattiva luce il suo comportamento di padre spirituale e nel giugno del 1922 padre Pio ricevette ordine di interrompere ogni comunicazione con lui. Detto ordine fu accettato da entrambe le parti con sincera umiltà e devota sottomissione e padre Benedetto non compare più nella vita di padre Pio. Così ebbe termine il capitolo della direzione spirituale, oggetto del presente epistolario.  
Durante i 12 anni che lo diresse raccolse notizie personali su padre Pio, "riferentisi all'evoluzione del suo spirito,  con l'intento di scriverne in futuro la vita, se avesse santamente finito il suo corso mortale e Dio si fosse degnato di dire la sua parola sulla tomba". 
Purtroppo gli avvenimenti impedirono questo suo lodevole disegno e noi non abbiamo potuto consultare tali appunti spirituali, che certamente avrebbero lumeggiato l'itinerario mistico di padre Pio. 


AL CUORE EUCARISTICO DI GESU’ PER OTTENERE SACERDOTI PER IL REGNO DEL DIVIN VOLERE




Mio dolcissimo Gesù, entro nella Tua SS. Umanità, attraverso questi veli Eucaristici, per penetrare nel tuo SS. Volere. Qui vengo a pregarti, a glorificarti, a lodarti per tutti, ma in modo particolare per i fratelli Sacerdoti, parte primaria della tua Chiesa.
Inabissato nel chiostro della mia beata nullità, ma sorretto e nutrito dalla Potenza del Santo Volere Trinitario, faccio mio il Fiat con cui stai istituendo il Santo Sacrificio Eucaristico, frutto della tua perfetta immolazione sulla terra e di quella moltiplicata all’infinito nell’Eucaristia.
Vita mia Gesù, ricchezza divina della mia anima, contemplo in quest’Ostia Santa il Regno del Divin Volere sulla terra, perché vedo come da un purissimo cristallo ogni singola anima rifatta da Te nel tuo Volere, che rende gloria perenne al Padre, uguale come Adamo allo stato d’origine. Ma, o Gesù, Ti contemplo in modo speciale a capo di tutti i tuoi e miei figli Sacerdoti, l’esercito in cui hai depositato la Potenza del tuo Fiat e l’infinità dei Tesori Divini, perché trasmettessero ed infondessero la Luce del tuo Volere, affinché si sviluppasse fino a raggiungere la stabilità e l’estensione del tuo Regno sulla terra.
O Gesù, Ti prego insistentemente per i tuoi Ministri, perché possano essi aprirsi alla Verità del Divin Volere ed assorbire i tesori della tua Vita d’immolazione, di Vittima perenne, di annullamento vitale della umana volontà, di Sacrificio integro, e solo e sempre per la Gloria del Padre.
Mio Gesù, la mancanza di vita sacerdotale nei sacerdoti costituisce nella tua Passione e nella tua Chiesa una parte doppiamente dolorosa, che non viene né riparata né supplita.
Sì, o mio amato Gesù, ascolto di continuo e con insistenza il tuo invito a riparare per i sacerdoti, a rifare i sacerdoti, a fare ciò che essi non fanno, mediante anime misticamente sacerdotali.
Eccomi pronto, o Gesù, racchiuso nel tuo Fiat Eucaristico; a nome di tutti i fratelli Sacerdoti, faccio mia, nel tuo Volere, la tua Vita Sacerdotale, la tua perfettissima immolazione di volontà al Padre, e ripeto con Te ed in Te le parole vitali della Consacrazione: Ecco il mio Corpo, Ecco il mio Sangue, Ecco la mia volontà, perché la sacrifichi e la trasformi nella tua, entro la Quale raccolgo le volontà di tutti i fratelli sacerdoti, per offrirle al Padre come un fascio di Gloria.
Questa offerta intendo continuamente ripeterla ed estenderla da un confine all’altro della terra, ove ininterrottamente viene celebrato il Sacrificio Eucaristico, inclusi anche quelli possibili da celebrarsi ma eliminati per mancanza di fedeltà di coloro che Ti hanno posposto al piacere terreno. In queste concelebrazioni Eucaristiche metto nel tuo Santissimo Volere tutto il clero, con a capo il Santo Padre il Papa, fino al più piccolo seminarista, e tutte le anime che con l’offerta della propria volontà vivono il Sacerdozio Mistico secondo il Volere del Padre.
O Gesù, immerso, sperduto nel tuo Santo Volere, voglio vivere in Te la Vita Eucaristica, nell’immolazione perfetta, nel silenzio, nel nascondimento, nell’abbandono, nell’adorazione e ringraziamento perenne, solo pregando e riparando per i sacerdoti tutti, perché prestissimo si ravvedano e ritornino a prendere il proprio posto con Te sulla Croce.
Mamma Santissima, Regina del Fiat Eucaristico Sacerdotale, e quindi Regina dei sacerdoti, fa’ che questi figli tuoi rientrino nell’autentica vita sacerdotale, e che non offuschino i tesori di grazie divine depositati nel loro Ministero.
Mamma bella li voglio tutti riuniti sotto la tua guida, sorretti dalla tua materna protezione, perché possano attingere da Te, Sacerdote per eccellenza, perché unita perfettamente al Sacerdozio di Gesù, il vero spirito sacerdotale: la Vita del Divin Volere, in tutta la sua perfetta immolazione.
Maria Santissima, Madre e Regina dei sacerdoti, affretta il Regno del Divin Volere nei sacerdoti e nella Chiesa di Gesù.
Luisa, sposa diletta dell’Altissimo, rapisci il cuore di tutti i chiamati al ministero sacerdotale. Infondi in loro il Dono del Divin Volere, affinché possano guidare il gregge affidato con la manna purissima della Divina Volontà, in preparazione al suo Regno sulla terra così com’è in Cielo. Così sia.
O mio Gesù, mi unisco alle tue suppliche, ai tuoi patimenti, al tuo amore penante.Dammi il tuo Cuore, affinché io senta la stessa tua sete per le anime consacrate a Te e, con i miei palpiti, Ti restituisca l’amore e gli affetti di tutti. Permettimi di andare da tutte e di deporre il tuo Cuore in loro. Al suo contatto si riscaldino le fredde, si scuotano le tiepide, si sentano richiamare le fuorviate, ed in loro ritornino le tante grazie respinte.
Ed io, per consolarti, o mio Gesù, faccio scorrere il mio palpito nel tuo Volere per dirti in tutti i palpiti: “Ti amo, Ti amo!”, e muovendomi nel tuo Volere, Ti do gli abbracci di tutti, affinché stretto a Te, abbracciato dalle tue braccia, nessuno più Ti offenda e tutti Ti amino, Ti adorino, Ti benedicano e facciano tutti la tua Santa Volontà. Il fuoco del tuo Amore che, unito a Te, io depongo nel cuore di tutte le anime a Te consacrate, bruciando ogni debolezza di umana volontà faccia salire da ogni loro labbro la preghiera:
 “Mio dolce Gesù, chiudimi nella tua Volontà, affinché non veda, non senta, non tocchi che il tuo Santo Volere, e con la sua potenza formi tanti Gesù nei miei atti per riempire Cielo e terra della Vita Divina. 
Mio Gesù, mi chiudo nel tuo Volere affinché respiri col tuo respiro per respirare col respiro di tutti e cambiarli in tanti baci affettuosi per Te.

Mamma Regina, sii Tu la mia guida, la mia maestra e non permettere che faccia anche un sol respiro senza della Divina Volontà”. (Cfr. le Preghiere di Luisa)

Ave, Maria,



Ave, Maria, che tutte le generazioni proclamano beata: prega il tuo Figlio perché nella tua gioia scopriamo l'amore di Dio verso i più deboli.

La Madre della Salvezza: Accettate la Croce con dignità. Non lamentatevi.



Miei cari figli, quando servite mio Figlio in questa vita, il cammino è gravido di difficoltà. Si tratta di un compito semplice il seguirLo in un certo modo, ma ogni qual volta accoglierete il Dono dello Spirito Santo nella vostra anima, l‟ira del maligno e di ogni nemico di mio Figlio si abbatterà sopra di voi. Questo renderà il vostro viaggio lungo la Via della Verità estremamente difficile. Ad ogni passo sarete ostacolati, anche se rimarrete in silenziosa adorazione di mio Figlio. 

Molti di coloro che amano veramente mio Figlio non riescono a capire perché essi siano vittime di intimidazioni da parte di altri, senza alcun motivo evidente, oppure perché vengano falsamente accusati di compiere dei misfatti. Questo avviene in quanto lo Spirito Santo comporta la Presenza reale di Dio in voi e, di conseguenza, ciò non può passare inosservato dal maligno, che non si fermerà davanti a nulla pur di causarvi afflizione e angoscia. Egli, il maligno, vi provocherà sarcasticamente, senza sosta e lo farà direttamente, o mediante le anime di coloro che riesce ad infestare. 

Tutto questo dolore che per voi é incomprensibile, é causato dalla vostra devozione nei confronti di Gesù Cristo. Egli stesso dovette sopportare il ridicolo, il disprezzo e l‟odio, così accadrà a tutti coloro che Lo servono. Se soffrirete nel Suo Nome su questa terra, alla fine troverete la pace duratura, l‟amore e la gioia nel Suo Regno. Accettate la Croce con dignità e non lamentatevi. Non frequentate coloro che mostrano odio verso di voi, per timore che i vostri cuori si riempiano dello stesso veleno. 

L‟odio genererà altro odio, se reagirete ad esso, mentre d‟altro canto, l‟amore, che ha origine da Dio, genererà altro amore. Mostrate amore nei confronti dei vostri nemici, pregate per loro ed abbiatene pietà. Quando lo farete, Satana non avrà più alcun potere su di voi. 

La vostra amata Madre 

Madre della Salvezza 

30 Ottobre 2014