La seconda arma
La seconda arma è il diffidare delle proprie forze, cioè, senza alcun dubbio, dare per certo che mai da sole si possa fare una qualunque cosa buona, secondo l'affermazione di Cristo Gesù: «Nulla potete fare senza di me.»; né, tantomeno, si possa resistere alla furia dei nemici infernali e alla loro astuta malizia. Nessuna confidi nella propria esperienza e sappia che, per giusto giudizio, certamente cadrà in grande rovina, se non si comporterà secondo le mie esortazioni, perché il nemico è più malizioso di noi; anzi, è la malizia stessa. Perciò, dico che la seconda arma, per combattere il male, è il non fidarsi di sé, e beata chi avrà questa nobilissima dote! E più la religiosa è virtuosa, o ha incarichi di responsabilità, più ne ha bisogno. Io stessa udii raccontare da un vecchio e onestissimo prelato che, se egli decideva cose pertinenti al suo ufficio secondo il proprio giudizio, Dio permetteva l'attuazione della maggior parte di quelle che portavano affanno e tribolazione, mentre tutto andava a buon fine, con sua grande consolazione, se le cose venivano fatte non secondo il suo giudizio, ma secondo coscienza e secondo il parere della maggioranza dei suoi subordinati.
Dunque, come potrà avere tanto ardire la religiosa, e in particolare la novizia, da voler vivere di testa sua e con stolto fervore? Viva essa, piuttosto, secondo la coscienza e la volontà della sua superiora e maestra, affinché la virtù della santa umiltà in lei risplenda e rafforzi l'arma del diffidare delle sole proprie forze. A lode di Cristo. Amen.
Santa Caterina da Bologna
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