sabato 9 marzo 2019

SE MI APRI LA PORTA...



DAL MANOSCRITTO DI UNA PICCOLISSIMA ANIMA AMORE PER AMORE


Un fiume che scorre

«Prendi il mio Cuore! Il mio cibo è l'amore. La mia vita è l'amore. La mia felicità è l'amore. Per amore ho ideato la vostra creazione; Io stesso, Amore infinito, sarò il vostro premio.
Il mio amore per voi è incrollabile, perché è basato sulla Divinità. Mi sono fatto, obbligo, fin dall'inizio della vostra creazione, di amarvi sempre. E se dite voi che nobiltà obbliga, tanto più mi sento impegnato, io che sono la vera, l'unica nobiltà, perché divina.
Dalla nascita alla morte vi amo, anzi vi perseguito con il mio amore, anche quando vi ribellate ad esso o non ve ne curate affatto... Io sono immutabile nell'amore, anche quando non lo meritate. È come un fiume che scorre ugualmente, quale sorta di melma trovi nel suo letto.

Il mio amore per voi non conosce confini, perché è l'amore di Uno che è Dio. Neppure in Paradiso potrete capire, nella sua immensità e potenza divina, il mio amore per voi.
Come un bimbo di pochi anni, figlio di un grande scienziato, non può capire l'erudizione paterna, così a voi, pur nella beata comprensione, non sarà dato di misurare l'intensità dell'amore del vostro Dio per le sue creature. Sarebbe un eccesso di gioia impossibile a sopportare, anche se sarete già fortificati nella beatitudine.
Il mio Cuore mai è stato assorbito da altra preoccupazione: vi è unicamente l'amore per voi, il dolore per voi, le ansietà per voi.
Tutta la mia onnipotenza, bontà, giustizia, tutta e sempre per voi, per le vostre anime. Non ho potuto fare di più per voi, benché onnipotente, perché sono andato fino al colmo.
Potrei ancora, come Dio, creare miliardi di mondi più belli e più perfetti, ma non potrei, come Uomo-Dio, accogliere e offrire più sofferenza e subire morte peggiore.
Non ho esitato a sacrificarmi per la vostra salvezza, e non mi sono riposato se non dopo aver dato, fino all'ultima goccia, il mio Sangue per la vostra redenzione.
Non è più necessario che Io ritorni a patire e morire per voi, altrimenti vi verrei con lo stesso slancio di allora spontaneamente e gioiosamente.

Anche se tutti voi vi conservaste intatti nella coscienza, dalla nascita alla morte, non avreste fatto neppure un passo degno della riconoscenza che mi dovete. Tutte le creature più sante che sono state, sono e saranno, non potrebbero mettere assieme un sospiro solo d'amore per Me, che sia degno di Me. Tutto l'amore dei Serafini e dei Santi non potrà mai corrispondere a un solo battito del mio Cuore.
Se non fossero le vostre ingratitudini e i vostri peccati che me lo impediscono, farei delle vere pazzie d'amore per voi, tanto siete da Me teneramente amati.
Siete le mie conquiste, i trofei delle mie vittorie: come i guerrieri amano fare mostra delle medaglie acquistate con il loro valore, Io mi compiaccio di presentare al mio Divin Padre i frutti della mia Passione e Morte.

DON RENZO DEL FANTE





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