domenica 12 maggio 2019

Come al tempo del diluvio e della torre di Babele



La Vergine disse:
«Guarda, figlia mia, questa moltitudine di figli miei che provocano la giusta collera di Dio, nel pantano dei loro misfatti. C'è bisogno ancora di preghiere. C'è bisogno ancora di sacrifici e di penitenze. Vi sono troppo pochi miei figli che si consacrano a Me.

- Preghiere fatte per formalità,

- visite fatte per formalità,

- servizi resi per formalità,

- attività della Legione (di Maria) fatte per formalità, ecc.

Bisogna vivificare tutto questo, nell'incontrare il prossimo come se s'incontrasse Gesù, con un amore sincero, con un cuore che prega. Fate sapere questo a tutti. Io accordo il mio amore a tutti i miei figli chiunque siano. Ma lungi dall'accogliere questo amore, troppi miei figli Io profanano e lo respingono. Il mio cuore ne prova un immenso dolore e le mie orecchie mi fanno tanto male a causa dei cattivi propositi penosi ad intendere».

In quel momento, un gran numero di persone si maledicevano le une le altre, esprimevano giudizi  temerari,  bestemmiavano,  si  insultavano,  si  diffamavano,  si  criticavano,  si vanagloriavano, commettevano sacrilegi. Inoltre si portavano invidia, gelosia, s'incollerivano orgogliosamente al punto che anche le mie orecchie cominciarono a farmi terribilmente male a causa delle grida che sembravano perforare il cielo.

Io debbo continuamente soffrire a causa dei miei figli della terra, Io che dovrei essere onorata come Regina del Cielo. Figlia mia!, non rattristarti troppo. Tutte le sofferenze che tu provi non sono forse quelle che offri per la conversione dei peccatori e per cui tu partecipi alle sofferenze di Gesù? Io non ti tolgo questo violento combattimento che ti tormenta. Perché questo violento combattimento trasforma in grazie e in benedizioni, per molte anime, le preghiere, i sacrifici e le penitenze che sono necessarie. È il violento combattimento che Dio ha previsto per santificare le anime. Conosci tu il diluvio di Noè e la torre di Babele? Chi potrebbe dire che vi è meno male ai nostri giorni che allora? Non si deve disprezzare la giusta collera di Dio.

Perché il fuoco del cielo non cada sulla terra, Io prego senza posa per i miei figli, che sono caduti nel vizio e nella corruzione, soffrendo al posto loro. Ma se non si vuole accogliere i messaggi che Io do, se si continua a conformarsi alle cose di questo mondo senza cercare quelle del Cielo, allora, anche se ci si pentirà, sarà troppo tardi.

Io te lo chiedo perché il castigo potrebbe discendere attraverso il genere umano stesso.

Anche nell'abisso della morte e della dannazione, anche in questo stato di castighi terribili e irrevocabili quali sono quelli dell'inferno, cioè nel fuoco che non si estingue, i vermi non muoiono.

Prega con Me, perché queste anime non siano condannate, ma salvate». 

8 gennaio 1989

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