sabato 11 maggio 2019

L'INFERNO VISTO DAI SANTI



 CHI RACCOMANDA IL PENSIERO DELL'INFERNO 


Dall'esperienza dei Santi 

Dalle innumerevoli e più diverse esperienze dei Santi si ricava la certezza che il pensiero dell'inferno fa bene anche a chi, - come S. Teresa che, pur avendo "visto" l'inferno -, non è fatto per la via del timore. "Mi accade intanto - dice appunto la Santa - che quando sono afflitta da qualche contraddizione o infermità, basta che mi ricordi di quella visione perché mi sembrino subito da nulla persuadendomi che ce ne lamentiamo senza motivo". 
E aggiunge: "Questa (= la visione e la discesa all'inferno) fu una delle più grandi grazie che il Signore m'abbia fatto, perché mi ha giovato moltissimo non meno per non temere le contraddizioni e le pene della vita che per incoraggiarmi a sopportarle, ringraziando il Signore d'avermi liberata da mali così terribili ed eterni, come mi pare di dover credere". 
Anche Suor Faustina Kowalska afferma: "Scrivo questo (= allude alla descrizione di quanto ha visto e sofferto nello scendere all'inferno) per ordine di Dio, affinché nessun'anima si giustifichi dicendo che l'inferno non c'è, oppure che nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina Kowalska, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell'inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l'inferno c'è. (...) Quello che ho scritto è una debole ombra delle cose che ho visto. Una cosa ho notato e cioè che la maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che ci fosse l'inferno". 
Ai veggenti di Medjugorje la Madonna dice: "Vi ho mostrato tutto questo perché sappiate che [l'inferno] esiste e lo diciate agli altri". 
Fuoco... diavoli... la gente bruttissima! - ripete Vicka -. Tutti con le corna e con la coda. 
Sembrano tutti diavoli. Soffrono... Dio ce ne preservi e basta. P Bubalo le chiede: La Madonna non vi ha proibito di raccontarlo? "Non ce l'ha proibito; anzi ci ha detto di raccontarlo". Più avanti Vicka aggiunge: "Credo che sarebbe molto utile che gli uomini non si dimenticassero mai che, un giorno, saremo tutti giudicati da Dio. Esiste una differenza terribile tra il Paradiso e l'inferno". 
La storia dunque insegni: furono tanti i Santi che, per paura dell'inferno, ritrovarono la via del bene e della salvezza. Si pensi all'impressione salutare che ancora suscita il Quadro dell'anima dannata che è nella Chiesa dei Lazzaristi a Napoli: una grande immagine del Crocifisso, in carta incollata su tela, con il bordo inferiore bruciato dall'impronta delle mani infuocate di una dannata, che sarebbe apparsa al suo amante nel 1711 a Firenze. (Fu) Portato a Napoli nel novembre 1712 dal P. Bernardo Giuseppe Scaramelli. 
In effetti, anche il parlare di inferno è misericordia di Dio. Il pensiero infatti dell'inferno salva: "salva più anime l'inferno che il paradiso". 

Padre Antonio Maria Di Monda

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