venerdì 19 luglio 2019

ADAMO E LA SUA VITA NELL’UNITA’ DEL SUO CREATORE E PADRE



Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta 

Dio vuole partecipare alla sua creatura tutte le particelle della sua Divinità, per quante ne può contenere.
Nel creare l’uomo, Dio infuse l’anima col suo alito, volendogli infondere la parte più intima del suo interno qual è la sua Volontà;  ora, volendo disporlo di nuovo a ricevere questa sua Volontà, è necessario che ritorni di nuovo ad alitarlo. 

. (Volume 17 - Luglio 16, 1924)
 […]  (Gesù:)  “Il Creatore va in cerca della creatura per deporre nel suo grembo i beni che Lui ha messo fuori nella Creazione, e perciò dispone sempre, in tutti i secoli, che ci siano anime che vadano solo in cerca di Lui, affinché deponga i suoi beni in chi lo cerca e vuole ricevere i suoi doni.  Sicché il Creatore si muove dal Cielo e la creatura si muove dalla terra per incontrarsi:  l’Uno per dare, l’altra per ricevere.  Sento tutta la necessità di dare;  preparare i beni per darli e non avendo a chi poterli dare, e tenerli inoperosi per incorrispondenza di chi non se ne cura di volerli ricevere, è sempre una gran pena.  Ma […] in chi posso Io deporre i beni da Me messi fuori nella Creazione?  In chi fa sua la mia Volontà, perché Essa sola le dà la capacità, l’apprezzamento e le vere disposizioni per ricevere i doni del suo Creatore, e le somministra il ricambio, la gratitudine, il ringraziamento, l’amore che è dovuto di dare per i doni che con tanta bontà ha ricevuto.  […]
Nel creare l’uomo gli infusi l’anima col mio alito, volendogli infondere la parte più intima del nostro interno, qual è la nostra Volontà, la quale gli portava insieme tutte le particelle che poteva contenere, come creatura, della nostra Divinità, tanto da renderlo una nostra immagine;  ma l’uomo ingrato volle romperla con la nostra Volontà, e sebbene gli rimase l’anima, la volontà umana che prese posto invece della Divina lo offuscò, lo infettò, e rese tutte le particelle divine inoperose, tanto da disordinarlo tutto e contraffarlo.  Ora, volendo Io disporlo di nuovo a ricevere questa mia Volontà, è necessario che Io ritorni di nuovo ad alitarlo, affinché il mio alito gli metta in fuga le tenebre, le infezioni, e renda operose le particelle della nostra Divinità, infuse in lui nel crearlo.  Oh, come vorrei vederlo bello, ripristinato come lo creai!  E solo la mia Volontà può operare questo grande prodigio”.  […] 

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