venerdì 19 luglio 2019

IL RITORNO DELLA GNOSI



Trattato di Demonologia

«Vanità delle vanità dice il Qoélet — tutto è vanità. Una generazione va e una viene, ma la terra resta sempre la stessa. Il sole sorge e il sole tramonta. Tutti i fiumi vanno al mare e il mare non è mai pieno. Ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto si rifarà. Non c’è niente di nuovo sotto il sole» (Qoélet 1, 1-9).

«Niente di nuovo sotto il sole», tutto si riproduce, tutto si ripete sia nel bene sia nel male. La storia umana difficilmente e raramente riesce a produrre modelli nuovi, di solito non fa che ricalcare, magari con colore e con linguaggio diversi, quelli antichi.

Giovanni Battista Vico, il filosofo napoletano del Seicento, ha parlato di corsi e ricorsi nella storia. 
Vi sono nella storia dei cicli costanti che si ripetono a rotazione con precisione quasi matematica. 
Dall’analisi dei fatti passati è facile arrivare alla descrizione e alla comprensione dei fatti presenti, edall’avvicendarsi costante degli stessi fenomeni si può con relativa certezza prevedere e preannunciare anche da lontano il loro svolgimento futuro.

I cicli vichiani sono fondamentalmente tre, che egli chiama il ciclo degli dèi, il ciclo degli eroi e il ciclo degli uomini.

Il ciclo degli dèi, proprio delle popolazioni primitive all’inizio della loro storia, caratterizzato dalla religione o più spesso dalla mitologia, in cui la presenza e l’opera della divinità, o comunque di esseri superiori, è costantemente in atto e spiega tutte le vicende liete e tristi della vita quotidiana per l’individuo e per la comunità.

Il ciclo degli eroi, è la seconda fase della storia di un popolo già in parte evoluto, che è stato capace,o crede di essere stato capace di emanciparsi dagli dèi o esseri superiori che determinavano il suo destino, per costruire da sè il mondo attraverso quegli individui assurti all’onore di «eroi». E l’epoca della poesia lirica, epica e in gran parte leggendaria, che subentra alla religione e canta le glorie degli eroi e, attraverso loro, le glorie del popolo da cui derivavano e al quale hanno portato i loro benefici.

Il ciclo degli uomini è caratterizzato dalla tecnica intesa come il dominio dell’uomo sulla natura chelo circonda e come sfruttamento di tutte le energie che contiene. Protagonista e autore di questa conquista è lui stesso, l’uomo che a un certo momento, per il successo raggiunto e ottenuto, si crede superiore agli dèi e agli eroi di ieri, addirittura l’arbitro di tutto, della legge, della morale, dei bene e del male, capace di arrivare al cielo con la costruzione della torre di Babele per insediarsi al posto di Dio e sostituirsi a lui nel corso della storia e nel governo del mondo.

Poi, passata l’ubriacatura della tecnica e dei progresso illimitato, a poco a poco fa ritorno il ciclo degli dèi, seguito da quello degli eroi per finire nuovamente in quello degli uomini: «Ciò che è stato sarà e ciò che è stato fatto si rifarà. Non c’è niente di nuovo sotto il sole». Il vecchio Qoèlet ha detto una grande verità.

A quale stadio è oggi l’umanità?

Molti dati fanno pensare al declino, o alla fine, di una età degli uomini e a un inizio di ritorno all’età degli dèi, cioè al fallimento dell’età della tecnologia e dell’industrializzazione spinta fino ai limiti estremi — basta pensare ai disastri detti ecologici senza accennare al cumulo di ricchezze in mano di pochi e alla povertà al livello di miseria e di fame della maggior parte dell’umanità — a cui tien dietro un ritorno alla religione e la ricerca di una forma di religiosità, vera o falsa non importa, che soddisfi in qualche modo il bisogno di interiorità che l’uomo ha sempre sentito.

«Religiosità vera o falsa». Il fenomeno religioso interessa ormai diverse categorie di persone, lo storico, lo psicologo, il sociologo. Si nota ovunque, in tutti i settori, una corsa in massa verso valori fino a ieri obliterati o considerati di second’ordine, adatti a soddisfare le esigenze interiori di una certa categoria di persone rimaste allo stato primordiale e non arrivate ancora alla completa luce della verità. Oggi però la ricerca di qualche cosa superiore si è fatta più generale. Prova ne sia la proliferazione incontro!lata e sempre in aumento di movimenti e gruppi a sfondo mistico o misticoide, alcuni autentici, ma altri di dubbia e falsa provenienza - e sono i più numerosi — che riempiono la cronaca quotidiana. Tra questi movimenti anche quelli orientati verso il satanismo — come si è visto — tanto da poter parlare di un vero ritorno alla gnosi antica in veste moderna. 
Qualcuno ha voluto parlare di «tradizione diabolica». Che cos’è la tradizione?

E il ponte che unisce i! presente al passato e prepara le necessarie basi al futuro: tràdere, in latino, vuoi dire consegnare, trasmettere. E il terreno spirituale sul quale l’uomo vive, prende coscienza di se stesso, riconosce gli altri, i passati e i presenti, e si trova ancorato per affrontare e superare l’incertezza del domani.

Come c’è una tradizione positiva e buona quella della verità nata dal buono e dal vero: ricordiamo che le fonti della rivelazione divina sono due: la Sacra Scrittura, fonte scritta, e la tradizione, fonte orale, ambedue valide a sostegno e a conferma della verità rivelata — esiste anche una tradizione del male e del falso, la tradizione deIl’anti-tradizione, antica quanto l’uomo, cioè, per chiamarla col suo vero nome, «la tradizione diabolica».

Alla tradizione buona, che Elémire Zolla chiama «tradizione di eccellenza», si oppone dunque la tradizione diabolica. Lo stesso autore riassume i quattro aspetti di questa tradizione diabolica che di tempo in tempo, in coerenza coi corsi e ricorsi della storia, si ripresentano con rigurgiti e nomi nuovi, ma con moventi e direttive sempre identici:

— l’esaltazione delle novità come valori supremi, con rifiuto della tradizione qualificata a priori come un male, causa di tutti i mali del presente;

— l’invito ad un’aspettazione vaga del futuro come assicurazione e garanzia di una palingenesi che tutto trasformerà e migliorerà. Proiettando l’uomo in un futuro ipotetico che forse non si avvererà mai, il demonio ottiene un primo importante risultato: staccato l’uomo dalla realtà concreta, isolato e indifeso, sarà più facilmente sua preda e sua conquista. Tutte le volte che il demonio si accosta all’uomo per tentarlo coniuga sempre il verbo al futuro: «Sarete come Dio, tutto io ti darò se mi adorerai»;

— avversione radicale a qualunque norma preesistente, esaltazione della violenza e dell’anarchia fine a se stessa. In altre parole: odio all’autorità comunque si presenti; e siccome ogni autorità vieneda Dio, odio a Dio. Ma siccome dipendere da qualcuno o da qualche cosa fa parte della natura umana, e l’uomo da solo, senza gli altri, non si realizza, la violenza e l’anarchia, oltre che utopia irrealizzabile — perché eliminato un avversario se ne presenterà un altro — sono anche una forma di suicidio. Parlare di «santità della violenza» — come è stato fatto in un passato recente — è un’aberrazione pericolosissima, gravida di tristissime conseguenze;

— esaltazione e insieme rifiuto della natura e della persona umana come tale. Esaltazione della natura per permettersi tutto quello che la sana morale vieta, l’immoralità, la pornografia, il libero amore, il nudismo, la sessualità in tutte le sue espressioni più deformanti, la criminalità... Rifiuto della natura umana col disprezzo della vita diventata giocattolo in mano di pochi, nei campi di concentramento e nei lager della morte, diventata cavia col controllo delle nascite e dell’inseminazione artificiale, con l’aborto e l’uso dei contraccettivi, diventata oggetto di sfruttamento nei milioni di schiavi che ancora gemono in catene sulla terra.

Parlare di gnosi, o di ritorno alla gnosi, ai nostri tempi potrà sembrare a prima vista anacronistico o una «caccia alle streghe» o un combattere come nuovi Donchisciotte contro i mulini a vento scambiati per giganti scesi in campo di battaglia. Ma non è così:

«Noi sappiamo che ora le forze organizzate dei demoni nell’umanità sono al massimo del loro potere — scrive Jean Vaquié —. La malizia del secolo è praticamente universale e irreversibile. 
Lucifero vi lavora dentro in tutti i continenti. Ritardato per un certo tempo dal contrattacco vittorioso della chiesa, si è ripreso e nel momento attuale ha rinnovato le sue energie di simbiosi umano-demoniaca più potenti di quanto lo fossero nell’antico paganesimo. Il secondo stadio della storia del mondo è diventato peggiore del primo. L’apparizione dell’anticristo non è lontana»58.

Il satanismo, finora poco menzionato conosciuto, tende, come la massoneria, a «disoccultarsi» pensando che può ora agire più apertamente in un mondo sempre più tentato dall’evoluzione dei tempi nuovi: un satanismo in genere presentato come un fatto di cronaca occasionale, anche se spesso criminale, o come la semplice attività di pochi tipi originali dei quali si ride.

Il satanismo che era stato «criminale» nella gnosi antica, prima del cristianesimo e nel cristianesimoprimitivo, si dimostrava non inferiore all’antico nelle diverse manifestazioni del nuove che risalgono alla fine del secolo scorso e agli inizi di questo. Vediamoli brevemente al dettaglio.

Nel 1912 abbiamo la fondazione in Germania del Germanen Orden, Ordine germanico, emanazione delle logge tedesche, in contrapposizione con la loggia massonica ebraica B’nai B’rith, riserbata ai soli membri di razza ebraica. Già nel1918 contava 200 logge con 1500 membri. Nel 1917 l’ordine è affidato a Rudolf von Sebottendorf (1875-1945), indicato come uno dei migliori astrologhi e maghi del tempo, che aveva soggiornato per anni in Turchia diventando cittadino turco, frequentando centri esoterici e occultisti e acquistando una larga conoscenza di tutte le scienze occulte.

Nel 1918 il Seottendorf trasformava la Gran Loggia del Germanen Ordsen a Monaco di Baviera in Thule Gesellschaft, società della Thule. Sede iniziale della Thule era l’Hotel delle Quattro Stagioni (Vier Jahreszeiten), il cui nome aveva un significato esoterico in quanto «l’intera religione degli Iprborei — gli abitanti nordici della mitica Thule – poggia v. sui ritmi delle stagioni»59. La Thule si ricollegava a una vera famiglia iniziatica, ad una branca fra le più chiuse della tradizione rosicruciana. Il nazismo hitleriano trovò nella Thule un efficacissimo appoggio fin dalla fondazione in seguito. Nel 1924 la Thule pubblicava un opuscolo dal titolo: La pratica operativa dell’antica massoneria turca, la chiave di comprensione dell'alchimia, in cui veniva sviluppata l’idea di costituire un ordine militare religioso e razzista sui modello di quello degli Ismaeliti del Vecchio della Montagna60. La massoneria turca era particolarmente dedita alle arti magiche evocatorie di forze occulte che poi passarono in blocco alla Thule. Hitler stesso come si è saputo più tardi — era dedito a queste pratiche e ciò dovrebbe dire molto a chi vuole comprendere il complesso fenomeno del nazismo.

La Thule, costituitasi in loggia massonica, stabilì dite- nere le sue sedute rituali nel giorno di sabato, giorno sacro, nella dottrina esoterica, a Saturno, sotto i cui aspici essa si metteva. Un ritorno al paganesimo, dunque, anzi al satanismo in forma esplicita. Saturno infatti, secondo la mitologia antica, era il dio della nuova età dell’oro, del potere sotterraneo, del mondo infernale e occulto. La Blavatski — la incontreremo fra poco in questo stesso capitolo — va oltre:

«Saturno è satana, è il settimo pianeta nell’ordine macrocosmico che vede il sole — simbolo della sapienza — al centro. Gli gnostici avevano ragione — continua la Biavatski quando chiamavano il Dio degli ebrei «Agnello di materia» il cui pianeta è Saturno. E Dio ha cinto i suoi lombi di una cintura — gli anelli di Saturno — e il nome della cintura è la morte61».

Simbolo della Thule era la croce uncinata — antichissimo simbolo sanscrito dell’induismo fatto proprio poi dal partito nazista — dentro un sole raggiante. Tutto questo aveva un significato occultista derivato dalle antiche tradizioni pagane del nord Europa. Infatti secondo le antiche saghe dell’Edda il sole, impersonato in Baldur, dopo le lunghe notti invernali esplodeva trionfante in un nuovo natale detto Karma, prefigurazione dell’uscita dalle tenebre dell’ignoranza e della superstizione e dell’ingresso nella luce degli iniziati: la massoneria, si sa, è stata definita un rito religioso di tipo solare62.

Nella Thule erano ammesse anche speciali forme rituali con sacrifici umani63.

Negli anni Venti e Trenta assistiamo in Europa a una nuova recrudescenza della società teosofica fondata a New York nel 1875 da Helena Petrovan Blavatski. Abbiamo gi accennato al carattere fondamentale, fortemente illuministico ed occultistico anzi esplicitamente satanico, della teosofia, definita da un suo più importante teorico, René Guénon, «un miscuglio confuso di neoplatonismo, gnosticismo, cabala ebraica, ermetismo e occultismo»64.

Ora dobbiamo aggiungere le molto profonde e frequenti collusioni della teosofia con la Thule e con l’hitlerismo iniziale. La teosofia, con le sue pretese totalizzanti nel campo della vita comune, della politica e della religione, svolse alla vigilia del nazismo una funzione propedeutica. Base filosofica generale della nuova corrente era l’identificazione di Dio con lo stato mondiale abbracciante tutti gliuomini: panteismo integrale in cui Dio, mondo e uomo sono una cosa sola65.

Thule e teosofia si confondono ormai insieme e si distinguono soltanto nel nome. Tutti e due i movimenti sono impregnati di idee tipicamente gnostiche anche se espresse con terminologia moderna. Per l’antica gnosi dei riti egiziani, pitici, eleusini, druidici, cabalistici germanici, l’universo è succube di un piano cosmico — indipendente da Dio — il cui svolgimento rimane occulto a tutti, eccetto a un ristretto numero di «eletti» (cioè gli gnostici). Lo svolgimento del piano cosmico avviene per cicli disposti a spirale, alternativamente ascendenti — e allora chiamati ordo — o discendenti — detti chaos. L’ordo indicherebbe la perfezione, la meta da raggiungere, mentre ilchaos indica la distruzione, o piuttosto la premessa necessaria per arrivare all’ordo. La concezione ordo a chao si pone quindi quale sintesi della dottrina massonica per la quale «non si può giungere all’ordine nuovo — cioè al dominio del mondo intero

— se non attraverso un disordine sapientemente organizzato:

«Il male è una necessità per il progresso e l’evoluzione — scrive la Blavatski — come la notte è necessaria per produrre il giorno e la morte per avere la vita»66.

L’urnanitì è un cammino attraverso il caos del mondo verso il Cristo cosmico»67.

In questo senso si comprende lo scoppio della seconda guerra mondiale, lo sterminio degli zingari e degli ebrei in Germania, la bomba atomica su Hiroschima, i genocidi, le deportazioni di popoli interi, i campi di concentramento, i manicomi di concentramento, senza insistere per il momento su tutte le deviazioni morali che hanno preparato, accompagnato e seguito questi fenomeni nei quali il profumo di satana, per chi lo vuoi sentire, non è stato certamente assente.

Simbolo dell’iniziazione teosofica e nazista è, oltre la croce uncinata, il serpente che si morde la coda — ecco tornato l’antico efitismo gnostico! — che inquadra la stella di Davide — ecco l’ombradell’ebraismo che si riaffaccia! — tutti e due derivati dalla simbologia cabalistica. Il serpente Ouròboros (= che si morde la coda) indica — secondo la Blavatski — l’eternità della teosofia, senza principio e senza fine, e il simbolo della «sophia», dell’immortalità e della conoscenza segreta, ossia è satana che si libera dalla vecchia pelle e fa nascere un corpo nuovo68.

Il serpente che si morde la coda è immagine della coincidentia oppositorum, coincidenza dei contrari, cioè della possibilità di conciliare in una simbiosi unica l’inconciliabile, il Bene-Male, il vero-falso, Dio-satana. L’armonia finale sarà il risultato di questa conciliazione:

«E grazie a tale legge — scrive la Blavatski — che l’umanità verrà liberata dagli dèi falsi e bugiardi e otterrà alla fine la sua autoredenzione»69.

La redenzione operata da Cristo evidentemente non serve più, o meglio non è servita mai!

La stella di Davide a sei punte, formata da due triangoli intersecati tra loro — che vorrebbe significare l’unione sessuale dell’uomo con la donna — è un talismano di origine cabalistica. La compenetrazione dei due triangoli vorrebbe significare anche la discesa dello spirito sulla materia e la rinascita in senso opposto verso la deificazione dell’uomo in pieno accordo con l’antica promessa del serpente nella Genesi.

Domandiamo scusa al lettore per aver dovuto elencare un cumulo simile di scempiaggini e di assurdità blasfeme che probabilmente egli non aveva mai, nella stessa quantità ed enormità, trovato altrove. Ma era necessario farlo per mettere in mostra una delle maniere meno visibili e meno pubbliche, ma non per questo meno frequenti e meno vere, nelle quali il demonio si presenta e opera nel mondo. Questo è il vero regno di satana, un cumulo di enormità, di stupidaggini e di assurdità a non finire. L’occultismo è oggi una delle sue armi più efficaci, dove egli cerca e trova i suoi più fedeli e validi collaboratori e dove, in certo senso, egli detta legge sicuro di non trovare resistenza ma obbedienza perfetta. Nelle assemblee occultistiche è presente il demonio e fa sentire ilsuo influsso e la sua autorità.

Quando noi parliamo di influsso demoniaco nelle assemblee iniziatiche e nelle società di pensiero — è necessario dire anche questo per evitare equivoci — non vogliamo però intendere che il demonio sia sempre presente visibilmente e venga a dettare i suoi ordini e le sue consegne. Diciamo solamente che sotto l’effetto della mistica iniziatica si crea un rapporto di collaborazione tra l’uomo e il demonio. La connivenza dell’uomo è sempre necessaria perché l’influsso demoniaco si esteriorizzi. L’influsso infernale si unisce al pensiero umano e diventa uno degli elementi costitutivi di una sinergia umano-diabolica70.

Paolo Calliari

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