IL DIVINO SPOSO DELLA CHIESA
Cristo amò la Chiesa.
Efesini, V, 35
Un'altra ragione della istituzione dell'Eucaristia è l'amore di Gesù Cristo per la sua Chiesa. Nostro Signore, disceso dal Cielo per formare la sua Chiesa e fondarla, muore per essa sulla Croce. Dall'aperto suo costato ella esce col Sangue e con l'acqua che né sgorgano, Eva novella, tratta dal corpo del secondo Adamo. Tutte le azioni, tutti i patimenti di Gesù Cristo ebbero per fine di acquistare alla sua Chiesa un tesoro infinito di grazie e di meriti, di cui ella potesse disporre per il bene dei suoi figli. Essa né è l'erede. Ma se Gesù deve dopo la risurrezione risalire al Cielo, pago di lasciare la Chiesa depositaria della sua dottrina e delle sue grazie, ella sarà quaggiù una sposa in lutto che piange l'assenza del divino suo Sposo. Ciò non può essere, non lo comportano l'amore e la potenza dell'amantissimo Salvatore. Gesù resterà con la Chiesa per esserne la vita, la forza e la gloria.
I. - La vita di una sposa priva del suo sposo non è più una vita, ma un'agonia, un lutto. Invece al suo fianco ella è grande e forte, è piena di gioia; possiede il cuore del suo sposo, ed è tutta felice di consacrarsi al suo servizio.
Tale è la Chiesa rispetto all'Eucaristia. L'Eucaristia è l'oggetto del suo amore, il centro del suo cuore, la felicità e la gioia della sua vita.
Giorno e notte ella se né sta appiè del Dio del Tabernacolo per attestargli il suo amore, onorarlo e servirlo; l'Eucaristia è il movente, il fine e l'anima di tutto il culto; senza l'Eucaristia il culto cessa, non ha più ragione di essere.
Al contrario le sette protestanti, che non posseggono lo Sposo divino, abbandonano ogni culto esterno come superfluo e inutile.
II. - Per mezzo dell'Eucaristia la Chiesa è potente e ricca; i suoi figli non si contano più e sono sparsi su tutta la terra; ogni giorno i suoi missionari gliene danno dei nuovi: ella dev'essere la madre del genere umano.
Ora, donde le viene tale fecondità? Forse dal Battesimo o dalla Penitenza? Certo questi sacramenti danno la vita o la restituiscono; ma che né sarebbe di questi figli appena nati nelle acque della rigenerazione divina, se non vi fosse di che nutrirli e farli crescere? Hanno in sé il germe della vera vita, ma bisogna svilupparlo, farlo crescere. Ora, è per mezzo dell'Eucaristia che la Chiesa fa crescere Gesù nei suoi figli.
L'Eucaristia è il pane vivo con cui essa mantiene la loro vita soprannaturale. Per mezzo dell'Eucaristia fa la loro educazione, che là soltanto le anime attingono l'abbondanza della luce e della vita, l'energia per tutte le virtù.
Agar nel deserto piangeva, non potendo dissetare e nutrire suo figlio che stava per morire d'inedia. La Sinagoga, le sette protestanti sono quella madre impotente a soddisfare le necessità dei suoi figli: essi domandano del pane, e nessuno gliene dà. Ma la Chiesa riceve ogni mattina il Pane del Cielo per ciascuno dei suoi figli; ce n'è per tutti. Ed è il Pane degli Angeli, il Pane del Re; perciò sono belli i suoi figli come il Pane che li nutrisce. Sono nutriti del Frumento degli eletti; hanno il diritto di assidersi ogni giorno al regale banchetto che la Chiesa sempre tiene apparecchiato e a cui li chiama, li scongiura di partecipare, per attingervi la forza e la vita.
III. - L'Eucaristia è la gloria della Chiesa. Gesù Cristo suo sposo è Re, Re della gloria. Sopra il suo capo il Padre ha posto la più splendida corona. Ora la gloria dello sposo è pur quella della sposa; e la Chiesa, come l'astro bello della notte, riflette i raggi divini del suo Sole glorioso. Com'è bella la Chiesa quando, alla presenza del Dio dell'Eucaristia, nei giorni di festa del suo Sposo, adorna delle vesti più preziose, canta gl'inni solenni e invita tutti i suoi figli a riunirsi per onorare il Dio del suo cuore!
E' tutta esultante di rendere gloria al suo divin Re; all'udirla e vederla ci sembra d'esser sollevati alla Gerusalemme celeste, ove la corte degli Angeli e dei Santi, glorifica con una festa perpetua il Re immortale dei secoli.
Essa trionfa quando nella solennità del Corpus Domini snoda le sue lunghe processioni, corteo del Dio dell'Eucaristia; s'avanza come esercito schierato in battaglia che accompagna il suo capo; ed allora re e popoli, piccoli e grandi, cantano la gloria di Nostro Signore, che ha stabilito la sua dimora in mezzo alla Chiesa.
Il regno della Chiesa non è altro che il regno dell'Eucaristia e, ove questa è dimenticata, la Chiesa deplora figli infedeli e presto piangerà le più disastrose rovine.
di San Pietro Giuliano Eymard
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