( COMPILAZIONE DI ASSISI )
ELOGIO DELLA MENDICITÀ
Quando Francesco cominciò ad avere dei fratelli era talmente felice per la loro conversione e per l’amabile compagnia donatagli dal Signore, e li circondava di così grande amore e venerazione, che non li invitava ad andare per elemosina, soprattutto perché pensava ne provassero vergogna. Così, per riguardo al loro imbarazzo, ogni giorno usciva da solo a questuare.
Per lui era uno strapazzo, sia perché debole di costituzione e abituato in casa sua a trattarsi con delicatezza, sia perché, abbandonato il mondo, si era ancor più indebolito a causa della eccessiva astinenza e penitenza.
Considerando che non poteva sopportare un lavoro così gravoso, e che i fratelli erano mendicanti per vocazione benché ne provassero ripugnanza e non ne fossero pienamente consapevoli, e che oltretutto non erano tanto sensibili da dirgli: «Vogliamo andare noi all’elemosina», Francesco disse loro: «Carissimi fratelli e figli miei, non arrossite di uscire alla questua, poiché il Signore si fece povero per amor nostro in questo mondo. È sull’esempio di Lui e della sua Madre santissima che noi abbiamo scelto la via della vera povertà: è la nostra eredità questa, acquistata e lasciata dal Signore Gesù Cristo a noi e a tutti quelli che vogliono vivere come Lui nella santa povertà».
E soggiunse: «In verità vi dico, che molti nobili e sapienti di questo mondo verranno nella nostra fraternità e stimeranno grande onore l’andare per elemosina con la benedizione del Signore. Ci dovete andare senza rispetto umano e con animo più lieto di colui che barattasse una sola moneta con cento denari, poiché a coloro cui chiedete l’elemosina voi offrite in cambio l’amore di Dio, quando dite: “Per amore del Signore Dio, donateci l’elemosina!” Infatti, a paragone dell’amore di Dio, cielo e terra sono un nulla».
Siccome erano ancora pochi, non li poteva mandare due a due; li inviò nei castelli e nei villaggi ognuno per conto suo. Al ritorno, ciascuno mostrava a Francesco le elemosine che aveva raccolto, e si dicevano l’un l’altro: «Io ho preso più di te!». Francesco, vedendoli così lieti e di buon umore, ne fu felice. E da allora ognuno chiedeva più volentieri il permesso di uscire alla questua.
VERGILIO GAMBOSO
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