Al Maggiore Teseo Isani: “Scappa! Scappa!”
Il Maggiore Teseo Isani, dell’Esercito Italiano, stazionato a Verona, aveva accolto di nascosto un soldato americano nella sua casa, per sottrarlo ai rastrellamenti dei tedeschi. Un giorno fu scoperto, imprigionato e sottoposto a corte marziale, che lo condannò a morte. L’esecuzione fu fissata per il 13 dicembre 1943. Il giorno dell’esecuzione il maggiore stava seduto a una tavola, pensando alla sua fine. A un tratto sentì una voce che diceva: “Scappa! Scappa!” Il maggiore credette di essere uscito pazzo. Sentì per la seconda volta la voce “Scappa! Scappa!”, e pensò che forse fosse suo padre che era morto e voleva salvarlo. Per la terza volta sentì la voce “Scappa! Scappa!” sempre più forte. Cercò di stare calmo, e chiese alla guardia se potesse uscire dalla stanza a prendere una boccata d’aria. Con sua grande sorpresa la guardia gli disse subito di sì. Una volta fuori, si mise a camminare e uscì fuori dall’edificio dov’era prigioniero. La guardia che stava fuori gridò: “Fermati o sparo!” Il maggiore continuò sui suoi passi ma la guardia non sparò. Allora si mise a correre tra gli edifici fino a quando si sentì al sicuro di essere libero.
Anni dopo si trovava a Bari, e avendo sentito parlare di Padre Pio, si recò a San Giovanni Rotondo per visitarlo. Quando padre Pio lo vide gli fece un bel sorriso e poi lo confessò. Quando il maggiore stava per allontanarsi dal confessionale, Padre Pio gli disse: “Scappa! Scappa!” Il maggiore si voltò verso Padre Pio e disse: “Oh mio Dio! Quella era la vostra voce!” 138
Giuseppe Caccioppoli
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