giovedì 6 agosto 2020

Il liberalismo è un peccato



Un giorno stavo parlando con un collega sacerdote di questo argomento molto interessante, ma in realtà nessuno o pochissimi gli danno l'importanza che merita questo affascinante tema del liberalismo. Mi diceva: "in fondo portiamo tutti un po 'di liberalismo o siamo liberali" a cui ho risposto: "Padre e, cosa     Che dire di quelli che hanno vissuto parte della nostra vita, diciamo 15 anni, in campagna lontano dai mass media e solo a contatto con la natura, siamo anche liberali come quelli che sono nati in città e ci hanno vissuto? Non mi ha dato risposta. Ma non mi sto illudendo perché quando mi trasferisco in città un po 'di questo ossigeno liberale ha risucchiato i miei polmoni intellettuali e sono anche, in una certa misura, un altro liberale anche se cerco di combatterlo in modo che questo liberalismo non circoli nel mio pensiero cattolico. E la mia intenzione nel presentare questa nuova serie di articoli è di eliminare da voi il piccolo o molto liberalismo che avete perché, come dice il titolo: LIBERALISMO È PECCATO, e tutto il peccato ci separa da Dio la nostra ultima fine e causa della nostra esistenza

1. Esiste oggi qualcosa chiamato liberalismo?

Certamente: e sembrerà inutile che ci divertiamo a provare questa affermazione. A meno che tutti gli uomini di tutte le nazioni d'Europa e d'America, le regioni maggiormente infestate da questa epidemia, abbiano accettato di ingannare noi stessi e di far ingannare, esiste oggi nel mondo una scuola, un sistema, un partito, una setta o Chiamalo come vuoi, quello da amici e nemici è noto come liberalismo.
I suoi giornali, le sue associazioni e i suoi governi sono chiamati con tutta franchezza liberale; i suoi avversari lo gettano in faccia e non protestano, non lo scusano né lo attenuano.
Inoltre, si legge ogni giorno che ci sono correnti liberali, tendenze liberali, riforme liberali, progetti liberali, caratteri liberali, date e ricordi liberali, ideali e programmi liberali; e viceversa, sono chiamati antiliberali, o clericali, o reazionari, o ultramontani, tutti i concetti opposti ai significati di quelle espressioni.
Quindi oggi esiste nel mondo una certa cosa chiamata liberalismo, e c'è anche una certa cosa chiamata antiliberismo. È, quindi, come è stato giustamente detto, una parola di divisione, poiché ha perfettamente diviso il mondo in due campi opposti. Ma non è solo una parola, poiché un'idea deve corrispondere a ogni parola; Né è solo un'idea, perché a tale idea vediamo che in realtà un intero ordine di eventi esterni corrisponde. Esiste quindi il liberalismo, cioè ci sono dottrine liberali e ci sono opere liberali, e di conseguenza ci sono uomini che professano quelle dottrine e praticano queste opere. Tali uomini non sono individui isolati, ma vivono e agiscono come un gruppo organizzato, con leader riconosciuti, dipendenti da loro, per uno scopo accettato all'unanimità.
Il liberalismo, quindi, non è solo idea, dottrina e lavoro, ma è setta.
Resta, quindi, stabilito che quando ci occupiamo di liberalismo e liberali, non stiamo studiando esseri fantastici o concetti puri di ragione, ma realtà reali e palpabili del mondo esterno. Molto vero e palpabile per la nostra miseria! Senza dubbio i nostri lettori avranno osservato che la prima preoccupazione che si nota in tempi di epidemia è sempre quella di fingere che non ci sia tale epidemia. Non c'è memoria nei diversi che ci hanno afflitto nel secolo in corso, o in passato, che questo fenomeno non ha smesso di verificarsi una volta.
La malattia ha già mangiato un gran numero di vittime in silenzio quando inizia a riconoscere che esiste, decimando la popolazione. I partiti ufficiali sono stati una volta i più entusiasti spargitori di menzogne; e si sono verificati casi in cui l'Autorità è arrivata a imporre sanzioni a coloro che assicurano che il contagio fosse vero. Analogo è ciò che accade nell'ordine morale con cui abbiamo a che fare.
Dopo cinquant'anni o più di vita alle prese con il liberalismo, abbiamo ancora sentito persone molto rispettabili che ci chiedono con incredibile candore: "Wow! Sei serio sul liberalismo? Sono forse più che esagerazioni del rancore politico? Non sarebbe meglio ignorare quella parola che ci rende tutti divisi e amari? Un segno triste quando l'infezione è nell'atmosfera in modo tale che, per abitudine, la maggior parte di coloro che la respirano non la percepiscono più! Esiste quindi il liberalismo, caro lettore, e non permetterti mai di dubitare di questo.

2. che cos'è il liberalismo?

Quando si studia un oggetto, dopo la domanda: un sit? gli antichi scolastici facevano quanto segue: quid sit? e questo è quello che ci riguarderà in questo capitolo. Che cos'è il liberalismo? Nell'ordine delle idee è un insieme di false idee; nell'ordine dei fatti si tratta di una serie di atti criminali, una conseguenza pratica di tali idee.
Nell'ordine delle idee, il liberalismo è l'insieme di quelli che sono chiamati principi liberali, con le conseguenze logiche che ne derivano.
I principi liberali sono:
1. l'assoluta sovranità dell'individuo con completa indipendenza da Dio e dalla sua autorità;
2. Sovranità della società con assoluta indipendenza da ciò che non è nato da se stesso;
3. La sovranità nazionale, cioè il diritto del popolo a legiferare e governare con assoluta indipendenza da tutti i criteri diversi dalla propria volontà, espresso dal voto prima e dalla maggioranza parlamentare in seguito;
4. libertà di pensiero senza alcuna limitazione in politica, morale o religione;
5. libertà di stampa, parimenti limitata in modo assoluto o insufficiente;
6. libertà di associazione con larghezze uguali.
Questi sono i cosiddetti principi liberali nel loro più radicale radicalismo.
Il loro terreno comune è il razionalismo individuale, il razionalismo politico e il razionalismo sociale.
Deriva da loro:
1. la libertà di culto più o meno limitata;
2. la supremazia dello Stato nei suoi rapporti con la Chiesa;
3. insegnamento secolare o indipendente senza alcun legame con la religione; 4. matrimonio legalizzato e sanzionato dal solo intervento dello Stato: la sua ultima parola, quella che racchiude e sintetizza tutto, è la parola secolarizzazione, cioè il non intervento della Religione in qualsiasi atto di vita pubblica, vero ateismo sociale, che è l'ultima conseguenza del liberalismo.
5. Nell'ordine degli eventi, il liberalismo è un insieme di opere ispirate e regolate da quei principi.
Come, ad esempio, le leggi sulla confisca; l'espulsione degli ordini religiosi; attacchi di ogni genere, ufficiali e non ufficiali, contro la libertà della Chiesa; corruzione ed errore pubblicamente autorizzato nella galleria, nella stampa, nell'intrattenimento, nella dogana; la guerra sistematica al cattolicesimo, che è soprannominata con i nomi di clericalismo, teocrazia, ultramontanesimo, ecc. ecc.
È impossibile elencare e classificare i fatti che costituiscono la procedura pratica liberale, poiché vanno dal ministro e dal diplomatico che legiferano o intrigano, al demagogo che parla nel club o agli omicidi per strada; dal trattato internazionale o dalla guerra malvagia che usurpa il papa dal suo principato provvisorio, alla mano avida che ruba la dote della suora o afferra la lampada dell'altare dal libro profondo e sapiente che viene dato come testo all'università o liceo, anche la vile caricatura che delizia i truffatori dell'osteria.

Felix Sardà i Salvany

Il Terzo Segreto



La Battaglia  Finale del Diavolo

Proprio come predetto dalla Vergine nel 1917, la Seconda Guerra  Mondiale scoppiò durante il regno di Papa Pio XI. Per il 1943, Joseph  Stalin aveva già efficacemente epurato i Cattolici in Unione Sovietica  ed esportato nel mondo il comunismo internazionale. Nel giugno  dello stesso anno, Suor Lucia, che all’epoca aveva 36 anni, soffrì  gravemente di pleurite. Questo stato di cose preoccupò moltissimo il  Vescovo da Silva di Leiria-Fatima ed il canonico Galamba, suo amico e  consigliere. Essi temevano infatti che Suor Lucia potesse morire senza  aver messo per iscritto il Terzo Segreto.

Così terribile che non riusciva a scriverlo

Nel settembre 1943 il Vescovo da Silva le suggerì di trascriverlo su  carta, ma ella rifiutò il suggerimento, perché non voleva prendersi la  responsabilità di una simile iniziativa tutta da sola. Suor Lucia, in cuor  suo, era assai preoccupata del fatto che, senza un comando formale ed  esplicito del proprio Vescovo, non avesse ancora il permesso del Signore  di rivelare il Terzo Segreto. Dichiarò tuttavia che avrebbe obbedito ad  un ordine esplicito da parte del Vescovo da Silva.
A metà ottobre del 1943, durante una visita a Suor Lucia presso  il convento di Tuy, in Spagna (400 chilometri da Fatima, vicino al  confine con il Portogallo), il Vescovo da Silva dette a Suor Lucia l’ordine  formale di mettere per iscritto il Segreto. Suor Lucia cercò di obbedire  al comando del Vescovo, ma fu incapace di eseguirlo per i successivi  due mesi e mezzo.

La Vergine appare a Suor Lucia e le dice di rivelare il Segreto

Finalmente, il 2 gennaio 1944 la Beata Vergine Maria appare  nuovamente a Lucia, per darle forza e confermarle che era volontà  di Dio che ella rivelasse la parte finale del Segreto. Solo allora Suor  Lucia fu in grado di superare i propri timori e di trascrivere il Terzo  Segreto di Fatima.60 Ma anche così, non fu prima del 9 gennaio 1944  che Suor Lucia poté comunicare al Vescovo da Silva, con una lettera,  che il Segreto era stato finalmente messo per iscritto:

Ho scritto quello che mi ha chiesto. Dio ha voluto mettermi un  poco alla prova, ma finalmente questo è stato il Suo volere: esso il testo) è sigillato in una busta e questa [la busta sigillata] è nei  quaderni...61
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61 Il testo di questo paragrafo è una traduzione dall’originale testo in Portoghese di Suor  Lucia, e non da quello in Francese di Frère Michel, che ci è stato consegnato da Padre  Alonso in un articolo apparso su Fatima 50, e pubblicato il 13 ottobre 1967 a Fatima.  Padre Alonso, in questo articolo, cita due volte la lettera di Suor Lucia del 9 gennaio  1944, indirizzata al Vescovo di Leiria Josè da Silva. La prima citazione è in riferimento  all’ordine datole dal Vescovo da Silva di porre per iscritto il contenuto di una parte del  Segreto: 

... se eu quisesse achava bem escrever a parte que me falta do segredo, que não era para . ser já publicada, mas sim para ficar escrito ...

... Se ho pensato bene prima di scrivere la parte del Segreto che non ho rivelato prima e che non è ancora pronta per essere pubblicata, ma che può essere messa per iscritto...

Nella seconda citazione, Suor Lucia dice al Vescovo da Silva di aver obbedito alla  richiesta, e ne fornisce alcuni dettagli: 

Já escrevi o que me mandou; Deus quis provar-me um pouco (,) mas afinal era essa a sua vontade: Está lacrada dentro dum  envelope e este dentro dos cadernos...

Le scrivo ciò che Sua Eccellenza mi ha ordinato [di scrivere]: Dio ha deciso di  mettermi un poco alla prova, ma finalmente questo è stato il Suo volere: [la parte del Segreto che non ho dato prima] è sigillata dentro una busta e questa [busta] si trova dentro ai quaderni, Nella seconda citazione, quando parla della busta, l’aggettivo Portoghese usato da  Lucia è al femminile: lacrada (sigillata); laddove il pronome per busta in portoghese è  al maschile; esiste quindi un’altra parola femminile a cui si riferisce l’aggettivo lacrada.  Se si legge la frase precedente, si comprende che lacrada si riferisce al sostantivo a parte (la parte), e più precisamente a parte que me faita do segreto (“La parte del Segreto che  non ho rivelato prima.”)
Il pronome portoghese este (questo) d’altra parte, che segue cinque parole dopo la  parola lacrada, è al maschile, quindi non può riferirsi a lacrada, ma piuttosto alla busta,  che in Portoghese è un sostantivo maschile (envelope). 
Suor Lucia stava quindi spiegando al Vescovo da Silva che esisteva una parte  mancante del Terzo Segreto, che non aveva rivelato prima, e che questa parte mancante  era sigillata in una busta che aveva posto dentro i suoi quaderni. 
Il testo della visione del Terzo Segreto, rivelato dal Vaticano nel giugno 2000, è scritta  su carta di quaderno. Il 31 maggio 2007, dinanzi alle telecamere della trasmissione  televisiva Porta a Porta, il Cardinale Bertone ha mostrato trattarsi di un lungo pezzo  di carta, piegato una volta al centro e in questo modo composto da quattro facciate  contigue. Il testo della visione, contenuto in 4 pagine, era disposto su 62 righe, ed era  chiaramente contenuto originariamente in un quaderno, con altre pagine. 
Nella storia del Terzo Segreto di Fatima, ricca di testimonianze e assai ben documentata,  vi sono moltissimi dettagli su di un testo che non può essere assolutamente lo stesso  mostrato da Bertone, composto da 62 righe. Suor Lucia, nella sua lettera del 9 gennaio  1944 al Vescovo da Silva (che abbiamo citato poco fa), affermò di aver sigillato in una  busta “la parte del Segreto che non ho rivelato prima”. Il Vescovo Venancio testimoniò che  prima del trasferimento del Segreto, dall’ufficio del Vescovo da Silva, a Leiria, a quello del  Nunzio Pontificio di Lisbona, nel 1957, egli aveva tenuto controluce il testo del Segreto,  per osservarne i contenuti. Quel testo era scritto su di un unico foglio di carta semplice,  non di quaderno, ed era composto di 20-25 righe. Il Cardinale Ottaviani disse la stessa  cosa, e cioè che il testo era scritto su di un unico foglio di carta e constava di 25 righe. 
È chiaro quindi che questa seconda citazione, pubblicata sulla rivista Fatima 50, della  lettera scritta da Suor Lucia il 9 gennaio 1944 al Vescovo da Silva, ci dimostra come  questo testo di una pagina, sigillato in una busta, fosse stato posto originariamente da  Suor Lucia all’interno dei suoi quaderni. Questo perché in uno di essi, Lucia aveva scritto  il testo più lungo, composto da 4 pagine e 62 righe di lunghezza, che descriveva la visione  del vescovo vestito di bianco; averli posti insieme in quel modo, sta ad indicare che i due testi (la descrizione della visione e la spiegazione della stessa) avrebbero dovuto essere  letti insieme in quanto due componenti facenti parte di un unico insieme. Vedi anche la  nota 353 nel Capitolo 13.
62 Questo punto è spiegato ulteriormente nel Capitolo 13.
63 Socci, Il quarto segreto di Fatima, p. 142.
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Abbiamo ricevuto una critica alla prima edizione del libro, nella  quale si obiettava che questa citazione era stata tradotta erroneamente  dal testo francese di Frère Michel (vedi nota 61 – noi non ci basiamo  sulla versione Francese del libro di Frère Michel). Secondo questa  critica, Suor Lucia si riferiva solamente ad un singolo testo del Segreto.  In risposta, dobbiamo far notare che il nostro libro va ben oltre il testo  in Francese di Frère Michel, perché attinge come fonte al testo originale  in Portoghese. Suggeriamo a chi ci ha criticato (che proviene dalla  Francia) di controllare bene le fonti originali.62
Nel frattempo, l’interpretazione di carattere linguistico sul  significato di “esso” è diventata mera accademia, visti gli sviluppi  esplosivi che si sono succeduti dalla prima edizione del 2002, e che  discuteremo più approfonditamente nel capitolo 14. Per ora basti  ricordare che questi sviluppi sono nati grazie alla pubblicazione, nel  novembre 2006, del libo Il quarto segreto di Fatima di Antonio Socci,  il noto intellettuale Cattolico Italiano, che era stato collaboratore sia  dell’attuale Pontefice (all’epoca Cardinale Ratzinger) sia dell’attuale  Segretario di Stato del Vaticano, Cardinale Bertone. Nel Quarto Segreto,  Socci introduce delle prove schiaccianti (spesso tratte dal nostro stesso  libro), inclusa una nuova, decisiva testimonianza di un testimone  vivente dei fatti, l’Arcivescovo Loris F. Capovilla, all’epoca segretario  personale di Giovanni XXIII, secondo il quale esistono due testi e due  buste riguardanti l’intero Terzo Segreto, uno solo dei quali è stato  finora pubblicato. Per sua stessa ammissione e sorpresa, Socci aveva  raggiunto una conclusione diametralmente opposta a quella che si era  riproposto di provare quando aveva iniziato la propria indagine con  l’intento di sconfessare i cosiddetti “Fatimiti”. Nel suo libro, Socci ha  dovuto riconoscere che esiste un altro testo che accompagna quello  della visione del “vescovo vestito di bianco”, che era stata pubblicata dal  Vaticano il 26 giugno 2000, un testo “non ancora rivelato”, che contiene  “ciò che fa seguito alle parole della Vergine, interrotte dall’eccetera.”63
Come testimoniato proprio dall’Arcivescovo Capovilla, il segretario  personale di Giovanni XXIII, il testo mancante del Segreto è contenuto  evidentemente in quello che l’Arcivescovo chiama “il plico Capovilla”  (per distinguerlo dal “plico Bertone”) sul quale egli aveva scritto il suo  nome, i nomi di coloro che ne avevano letto i contenuti e l’affermazione  di Giovanni XXIII: “lascio ad altri il giudizio”. L’Arcivescovo rivelò  ulteriormente che “il plico Capovilla” era tenuto nella scrivania Barbarigo  (detta così in onore di San Gregorio Barbarigo, morto nel 1697, che  l’aveva posseduta) nell’appartamento di Giovanni XXIII, e non negli  archivi del Sant’Uffizio, dove invece veniva custodito “Il plico Bertone”,  e che Paolo VI recuperò da quella scrivania la busta del Segreto,  leggendone i contenuti nel 1963 (e non nel 1965 come affermava  invece il Vaticano).64 L’esistenza di due plichi spiega finalmente perché  tre papi diversi (Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II) abbiano  letto un testo del Segreto in due date differenti, ad anni di distanza l’una  dall’altra (si trattava quindi di due testi diversi: uno contenuto negli  archivi del Sant’Uffizio e l’altro nell’appartamento pontificio). Bertone  non ha mai mostrato in pubblico il “Plico Capovilla”, che si trovava  nell’appartamento del Papa, malgrado tutto il mondo fosse a conoscenza  della sua esistenza, perché lo stesso Cardinal Bertone, durante una  presentazione televisiva da lui organizzata nel settembre 2007, aveva  confermato la testimonianza dell’Arcivescovo Capovilla in merito. 
Per di più, come lo stesso Cardinal Bertone ha mostrato alle  telecamere di Porta a Porta, il 31 maggio 2007, esistono due buste  sigillate riguardanti il Terzo Segreto e preparate da Suor Lucia, ciascuna  delle quali riporta la stessa frase da lei scritta: “Per ordine espresso  della Madonna, questa busta può essere aperta nel 1960 [solamente]  dal Cardinale Patriarca di Lisbona o dal Vescovo di Leiria.”65 Suor  Lucia non aveva mai menzionato l’esistenza di una seconda busta  sigillata, in nessuno dei suoi scritti pubblicati (ricordiamo infatti che  esiste una grande quantità di scritti della suora che rimangono tuttora  sotto chiave), eppure ora ne conosciamo l’esistenza grazie al fatto che  Bertone l’ha mostrata in televisione al mondo intero. 
In breve, questi sviluppi succedutisi sin dal 2002 hanno fatto  “scoppiare il caso” del Terzo Segreto, ed è per questo motivo che Socci  può ben dichiarare nel suo libro: “che vi sia una parte del Segreto non  svelata e ritenuta indicibile è certo [enfasi aggiunta]. E oggi - avendo  deciso di negarne l’evidenza - il Vaticano corre il rischio di esporsi a  condizionamenti e ricatti molto pesanti.”66

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Padre Paul Kramer

“Signore, insegnaci a pregare!”



PREGHIERE  DI  LUISA  PICCARRETA CHE  SI  TROVANO  NEI  SUOI  SCRITTI 

“Mio Gesù, voglio amarti e voglio tanto amore da supplire l’amore di tutte le generazioni che  sono state e che (ci) saranno. Ma chi può darmi tanto amore da poterti amare per tutti? Amor  mio, nel tuo Volere c’è la forza creatrice; quindi, nel tuo Volere voglio io stessa creare tanto  amore (da) supplire e sorpassare l’amore di tutti e (per) tutto ciò che tutte le creature sono  obbligate a dare a Dio come nostro Creatore...” (Vol. 12°, 02.02.1921). 

a cura di D. Pablo Martín

Il mondo è sull'orlo di grandi conflitti e grandi sofferenze come non è mai accaduto prima.



Nostra Signora Regina del Rosario e della Pace a Edson Glauber il 5 agosto 2020:
La nostra Santa Madre è venuta di nuovo dal cielo per trasmetterci il suo appello a tutti i suoi figli nel mondo.
Pace, miei amati figli, pace!
Figli miei, io vostra Madre vi chiedo di ascoltare i miei appelli alla preghiera. Il mondo è ferito dall'odio e dalla violenza e si è lasciato corrompere da Satana attraverso il denaro, il potere, l'ambizione e l'egoismo. Ritorna al Signore con un cuore di pentimento per tutti i tuoi peccati. Rinuncia al male e agli inganni di questo mondo, per poter meritare[1]l'amore e il perdono del mio Divin Figlio. Impegnatevi a Dio in modo che la sua pace e il suo amore riempissero i vostri cuori e vi guarissero da tante ferite che sono state causate nelle vostre anime a causa dei vostri peccati e della vostra disobbedienza alle sue leggi divine.
Figli miei, il diavolo sta preparando grandi conflitti, non solo in una specifica regione della terra, ma a livello globale, coinvolgendo molti paesi. Prega per la pace, prega per la conversione dei peccatori. Il mondo è sull'orlo di grandi conflitti e grandi sofferenze come non è mai accaduto prima. Hanno costruito armi terribili che possono eliminare molti dei miei figli in pochi secondi. Gli orgogliosi e potenti stanno cercando di eliminare te e le tue famiglie. Combatti contro ogni male pregando il mio Rosario, consacrandoti quotidianamente ai nostri tre Sacri Cuori, e digiunando, e mio marito Giuseppe e io supplicheremo per tutti voi davanti al trono di mio Figlio Gesù.
Convertitevi, convertitevi, convertitevi, perché i tempi di grande dolore stanno accadendo davanti ai vostri occhi e tuttavia molti rimangono increduli e duri di cuore davanti a Dio, perché fanno la volontà di Satana piuttosto che la volontà del Signore, e non fanno parte del gregge di mio Figlio Gesù, perché sono stati corrotti dagli errori e dagli inganni del mondo. Non lasciarti ingannare o corrompere. Sii di Dio, combatti e difendi la verità, e mio Figlio sarà sempre con te, ti aiuterà e ti benedirà.
Vi benedico tutti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!

Il Grande Castigo ha già avuto inizio



Il Mistero dell’Iniquità

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C) Il Nuovo Ordine Mondiale sarà costruito e mantenuto con la forza

I falsi profeti del Nuovo Ordine Mondiale hanno fatto scendere in  guerra gli Stati Uniti con la promessa di una nuova era di pace, di  cooperazione internazionale e di progresso. George Bush padre disse al  popolo Americano e ai loro alleati che la via per raggiungere quest’era  utopica era quella di attaccare l’Iraq. Bush lo ha ripetuto svariate volte:  la guerra contro l’Iraq era una grande opportunità per creare un Nuovo  Ordine Mondiale. 
La verità è che George Bush non aveva inviato le truppe Americane  nel Golfo Persico per difendere gli alleati degli Stati Uniti o gli interessi  strategici di quest’ultima. Per troppo tempo, ormai, Bush si è riempito la  bocca di frasi retoriche sulla democrazia e la libertà, ma la verità è che la devozione di Bush a questi due valori era ed è credibile quanto quella  di Robespierre in merito a libertà ed eguaglianza.

La politica dell’amministrazione Bush relativa all’Unione Sovietica,  dopo l’aggressione di quest’ultima alle nazioni baltiche, dimostrò chiaramente che a George Bush non importava un bel niente di  aggressioni o tirannie. Il Nuovo Ordine Mondiale era l’unica cosa che  interessasse veramente a Bush e ai suoi padroni, ed oggi la stessa cosa accade con Barack Hussein Obama. 
Gli Stati Uniti non avevano la forza sufficiente per cacciar via le  truppe sovietiche dalle nazioni baltiche, da loro invase, ma almeno  l’amministrazione Bush avrebbe potuto intraprendere relazioni  diplomatiche con la Lituania, la Lettonia e l’Estonia, cessando al  tempo stesso gli aiuti economici e gli accordi commerciali con l’Unione Sovietica. 

È veramente incredibile che l’amministrazione Bush abbia trattato  la crisi del Baltico come se si trattasse di un problema interno all’Unione  Sovietica. Gli Stati Uniti non avevano mai riconosciuto la brutale  annessione dei paesi Baltici, avvenuta quasi 50 anni prima. Secondo un  articolo del New York Times “Mentre l’America corre a fare la guerra in  Medio Oriente, teoricamente per difendere la sovranità di una piccola  nazione contro l’aggressione di un invasore più potente, il governo si è  limitato ad esprimere una certa ‘preoccupazione’ in merito all’invio di  truppe sovietiche nei paesi baltici.”97
“Non v’è alcuna differenza morale”, disse l’editorialista William  Safire, “tra la semplice aggressione al Kuwait e la brutale aggressione  alla Lituania, mascherata da 50 anni di occupazione illegale.”98 Eppure  la politica estera di Bush è stata proprio questa, un palese ed immorale  utilizzo di due pesi e due misure (una cosa che ha accomunato le amministrazioni dei vari Bush padre, Clinton, Bush figlio e ora Barack  Obama). “Non v’è posto per un’aggressione illecita nel Golfo Persico,  in questo Nuovo Ordine Mondiale che cerchiamo di creare,”99 dichiarò  George Bush. È ovvio che Bush non considerava l’invasione sovietica  contro i paesi baltici come un atto “d’aggressione illecita”.

Il 5 febbraio di quell’anno, George Bush parlò della crisi baltica,  affermando che si trattava di “una situazione molto problematica  all’interno dell’Unione Sovietica.” Queste parole dimostrano  chiaramente come Bush considerasse le relazioni tra i paesi del Baltico  e l’Unione Sovietica come un semplice affare interno di quest’ultima.  Sempre a proposito di quella stessa crisi, il giorno seguente James  Baker invitò i leader Sovietici ad onorare i propri impegni, in merito  alle riforme, aggiungendo che “la perestrojka non può funzionare  con l’uso delle armi.” Dal momento che la perestrojka era un  programma politico interno, dalle parole di Baker ne consegue che l’amministrazione Bush considerava i paesi baltici come facenti parte  dell’Unione Sovietica. Tutto questo, malgrado il fatto che quei paesi  avessero diritto alla propria autodeterminazione, un diritto calpestato  e negato per 50 anni dall’Unione Sovietica, che aveva illecitamente conquistato e occupato quei paesi baltici (occupazione che tra l’altro  gli Stati Uniti non hanno mai riconosciuto ufficialmente). In virtù di  queste affermazioni dell’amministrazione Bush, si può ben dire che il Presidente della Lituania Landsbergis fosse assolutamente giustificato nel definire la risposta di Washington all’invasione Sovietica un vero e  proprio “tradimento”. 

Qual è il motivo di questo tradimento, andato ben oltre le concessioni della Conferenza di Yalta, estendendo in questo modo ancor  di più l’Impero Sovietico? Si tratta del motivo più caro a George Bush,  non certo Dio o la patria, bensì il Nuovo Ordine Mondiale. L’egemonia  Sovietica nei paesi baltici era contraria al diritto internazionale e alla  politica ufficiale degli Stati Uniti, ma non era contraria affatto al Nuovo  Ordine Mondiale di George Bush. Ecco perché Bush espresse solo una  “certa preoccupazione” in merito all’invasione Sovietica, ma non fece  nulla per fermarla. 
C’è di più, tuttavia, perché George Bush in quei giorni non si limitò  solamente a tradire la Lituania, la Lettonia e l’Estonia: Bush tradì gli Stati  Uniti d’America e tutte quelle nazioni che vedevano in essi il baluardo  della libertà e della democrazia nel mondo. Il Nuovo Ordine Mondiale  era il motivo per cui George Bush aveva costretto gli Stati Uniti ed i  suoi alleati a lanciarsi in una guerra del tutto contraria agli interessi  nazionali Americani. Poco dopo, la sera del 17 gennaio 1991, le forze  anglo-americane attaccarono l’Iraq. George Bush apparve in un discorso  alla nazione, dicendo: “È un momento storico… abbiamo di fronte a noi l’opportunità di costruire per noi stessi e per le generazioni future un nuovo ordine mondiale.” Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, Bush  dichiarò: “a mezzo mondo di distanza, siamo impegnati in un grande  conflitto nei cieli, nei mari e nei deserti. Sappiamo perché siamo lì… è  in gioco più del destino di una piccola nazione; è in gioco una grande  idea, il nuovo ordine mondiale...” Il 2 febbraio 1991, a Jacksonville  nel Nord Carolina, Bush parlò ancora del “Nuovo Ordine Mondiale che  cerchiamo di creare.” 
Non erano parole vuote, quindi, quelle pronunciate da Larry  Abraham, quando disse che: “nella peggiore delle ipotesi, il Nuovo  Ordine Mondiale sarà costruito e mantenuto con la forza.”100 In quello  stesso rapporto, Abraham fece delle osservazioni inquietanti: 

1. Desmond Tutu chiese alle forze di pace delle Nazioni Unite di entrare in Sud Africa e “restaurare la pace”. “Questo  precedente”, disse Abraham, “potrebbe applicarsi a qualsiasi  nazione che abbia dei disordini interni che minaccino il  Nuovo Ordine Mondiale.”

2. Yasser Arafat ha chiesto che la stessa soluzione venga applicata all’intifada Palestinese.

Si tratta in entrambi i casi di richieste fatte all’ONU affinché questa interferisca con gli affari interni di una nazione sovrana. Se dovesse  trasformarsi in una prassi comune, nessuna nazione sovrana potrà  sentirsi sicura dall’ingerenza delle Nazioni Unite.
Bush padre affermò: “stiamo per far nascere una nuova era... un’era  di pace per tutti i popoli.”101 Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione,  Bush affermò che nel Nuovo Ordine Mondiale: “nazioni diverse verranno  a convivere... per soddisfare le aspirazioni universali dell’umanità: pace,  sicurezza, libertà ed il governo della legge.” Sempre a proposito del Nuovo Ordine Mondiale, Bush padre affermò che: “questa è la visione  che ho condiviso col Presidente Gorbaciov, a Helsinki.” Come ho detto in precedenza, il 17 novembre 1990, a Praga, Bush affermò che la  crisi del Golfo Persico offriva un’opportunità unica per la creazione di  un nuovo ordine mondiale,102 e poco dopo, a Roma, Gorbaciov disse ad  un giornalista che le Nazioni Unite avevano affrontato bene la crisi del  Golfo Persico, affermando inoltre che una soluzione al problema poteva  essere la creazione di una “comunità mondiale.” 
Il progetto di Bush e Gorbaciov per raggiungere la pace nel mondo  è la creazione di un “ordine mondiale” sostenuto dalle Nazioni Unite.  Le forze di pace dell’ONU, secondo ciò che ha affermato Gorbaciov  l’8 dicembre 1989, “assicureranno” la stabilità e il rispetto della “pace mondiale”. George Bush è stato altrettanto chiaro, quando il 17 gennaio  ha dichiarato: “Abbiamo realmente la possibilità di creare questo nuovo  ordine mondiale, un ordine nel quale un’ONU finalmente credibile potrà  usare il suo ruolo di forza di pace per realizzare il sogno dei suoi fondatori.”  È ovvio che Bush sta parlando di quel Governo Mondiale e di quella  forza di polizia internazionale già immaginati da Ben-Gurion nel 1962.

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Padre Paul Kramer

LA MEDITAZIONE DELLA MORTE



L'Imitazione di Cristo 

1.     Ben presto la morte sarà qui, presso di te. Considera, del resto, la tua condizione: l'uomo oggi c'è e domani è scomparso; e quando è sottratto alla vista, rapidamente esce anche dalla memoria. Quanto grandi sono la stoltezza e la durezza di cuore dell'uomo: egli pensa soltanto alle cose di oggi e non piuttosto alle cose future. In ogni azione, in ogni pensiero, dovresti comportarti come se tu dovessi morire oggi stesso; ché, se avrai retta la coscienza, non avrai molta paura di morire. Sarebbe meglio star lontano dal peccato che sfuggire alla morte. Se oggi non sei preparato a morire, come lo sarai domani? Il domani è una cosa non sicura: che ne sai tu se avrai un domani? A che giova vivere a lungo, se correggiamo così poco noi stessi? Purtroppo, non sempre una vita lunga corregge i difetti; anzi spesso accresce maggiormente le colpe. Magari potessimo passare santamente anche una sola giornata in questo mondo. Molti fanno il conto degli anni trascorsi dalla loro conversione a Dio; ma scarso è sovente il frutto della loro emendazione. Certamente morire è cosa che mette paura; ma forse è più pericoloso vivere a lungo. Beato colui che ha sempre dinanzi agli occhi l'ora della sua morte ed è pronto ogni giorno a morire. Se qualche volta hai visto uno morire, pensa che anche tu dovrai passare per la stessa strada. La mattina, fa conto di non arrivare alla sera; e quando poi si farà sera non osare sperare nel domani. Sii dunque sempre pronto; e vivi in tal modo che, in qualunque momento, la morte non ti trovi impreparato.   

2.     Sono molti coloro che muoiono in un istante, all'improvviso; giacché "il Figlio dell'uomo verrà nell'ora in cui non si pensa che possa venire" (Mt 24,44; Lc 12,40). Quando sarà giunto quel momento estremo, comincerai a giudicare ben diversamente tutta la tua vita passata, e molto ti dorrai di esser stato tanto negligente e tanto fiacco. Quanto é saggio e prudente l'uomo che, durante la vita, si sforza di essere quale desidera esser trovato al momento della morte! Ora, una piena fiducia di morire santamente la daranno il completo disprezzo del mondo, l'ardente desiderio di progredire nelle virtù, l'amore del sacrificio, il fervore nella penitenza, la rinuncia a se stesso e il saper sopportare ogni avversità per amore di Cristo. Mentre sei in buona salute, molto puoi lavorare nel bene; non so, invece, che cosa potrai fare quando sarai ammalato. Giacché sono pochi quelli che, per il fatto di essere malati, diventano più buoni; così come sono pochi quelli che, per il fatto di andare frequentemente in pellegrinaggio, diventano più santi. Non credere di poter rimandare a un tempo futuro la tua salvezza, facendo affidamento sui suffragi degli amici e dei parenti; tutti costoro ti dimenticheranno più presto di quanto tu non creda. Perciò, più che sperare nell'aiuto di altri, è bene provvedere ora, fin che si è in tempo, mettendo avanti un po' di bene. Ché, se non ti prendi cura di te stesso ora, chi poi si prenderà cura di te? Questo è il tempo veramente prezioso; sono questi i giorni della salvezza; è questo il tempo che il Signore gradisce (2Cor 6,2). Purtroppo, invece, questo tempo tu non lo spendi utilmente in cose meritorie per la vita eterna. Verrà il momento nel quale chiederai almeno un giorno o un'ora per emendarti; e non so se l'otterrai. Ecco, dunque, mio caro, di quale pericolo ti potrai liberare, a quale pericolo ti potrai sottrarre, se sarai stato sempre nel timore di Dio, in vista della morte. Procura di vivere ora in modo tale che, nell'ora della morte, tu possa avere letizia, anziché paura; impara a morire al mondo, affinché tu cominci allora a vivere con Cristo; impara ora a disprezzare ogni cosa, affinché tu possa allora andare liberamente a Cristo; mortifica ora il tuo corpo con la penitenza, affinché tu passa allora essere pieno di fiducia.   

3.     Stolto, perché vai pensando di vivere a lungo, mentre non sei sicuro di avere neppure una giornata? Quante persone sono state ingannate, inaspettatamente tolte a questa vita! Quante volte hai sentito dire che uno è morto di ferite e un altro è annegato; che uno, cadendo dall'alto, si è rotto la testa; che uno si è soffocato mentre mangiava e un altro è morto mentre stava giocando? Chi muore per fuoco, chi per spada; chi per una pestilenza, chi per un assalto dei predoni. Insomma, comunque destino è la morte; e passa rapidamente come un'ombra la vita umana. Chi si ricorderà di te, dopo che sarai scomparso, e chi pregherà per te? Fai, o mio caro, fai ora tutto quello che sei in grado di fare, perché non conosci il giorno della tua morte; né sai che cosa sarà di te dopo. Accumula, ora, ricchezze eterne, mentre sei in tempo. Non pensare a nient'altro che alla tua salvezza; preoccupati soltanto delle cose di Dio. Fatti ora degli amici, venerando i santi di Dio e imitando le loro azioni, "affinché ti ricevano nei luoghi eterni, quando avrai lasciato questa vita" (Lc 16,9). Mantienti, su questa terra, come uno che è di passaggio; come un ospite, che non ha a che fare con le faccende di questo mondo. Mantieni libero il tuo cuore, e rivolto al cielo, perché non hai stabile dimora quaggiù (Eb 13,14). Al cielo rivolgi continue preghiere e sospiri e lacrime, affinché, dopo la morte, la tua anima sia degna di passare felicemente al Signore. Amen. 

Esulti il tuo cuore, esulti perché Io Stesso sto preparando ogni cosa per il Mio Ritorno sulla terra; la purificazione renderà la terra pronta ad accoglierMi; ti spiegherò con Amore il significato delle varie fasi che si succederanno. (Gesù 15-04-1999)



QUESTO E’ UN TEMPO SPECIALE.,,


Porta il Mio Messaggio d’Amore ed ognuno capisca bene il significato.. .(11-04-1999)
Sposa cara, vedi questi Miei Messaggi, Questi che mando al mondo tramite te: Essi sono un grandissimo Dono, flutto del Mio Immenso Amore per ogni uomo... .(08-03-1999)
Amata, guai, guai, tre volte guai per coloro che vivono male questo gran tempo che dono: se presto non mutano resteranno nel dolore e nell’angoscia, e la gioia sublime e la felicità completa non sarà per loro....(27-03-1999)
Porta il Mio Messaggio al mondo: chi Lo capirà e Lo trasformerà in vita vissuta, vedrà l’era felice....(30-03-1999)
Desidero che il mondo capisca che questo momento storico è assai speciale che sta per accadere oggi quello che mai in passato è accaduto…(08”02-1999)
Gli uomini devono comprendere in tempo, l’ho detto e lo ripetuto: la porta si chiuderà improvvisamente, di scatto.. . (05-02-98)
Mai come in questo tempo Gesù si è rivelato ai Suoi in modo cosi sensibile e percettibile; questi sono giorni speciali specialissimt sono giorni unici che non si ripeteranno più... (20-08-98)
 Amata sposa, gli uomini si sono immersi in un oceano di peccato, gli uomini non hanno compreso le Mie Parole: si sono messi sotto i piedi le Mie Sante Leggi, ognuno opera a modo suo; il cammino di Luce fa paura, mentre le strade immerse nelle tenebre sono gremite!
Figli cari, questo è un tempo speciale, specialissimo, ma quanti l’hanno compreso?
In questo scorcio di secolo prima dell’inizio del terzo millennio. Gesù ha parlato in maniera speciale; Egli da Padre amorosissimo, ha preannunciato l’avvento di fatti nuovi, nuovi e grandiosi, ha parlato con chiarezza dei fatti che avverranno attraverso i Suoi strumenti. (Gesù 04-08-98)
Ancora un poco, ancora un poco e gli ammonimenti diverranno assai, assai significativi, tutti quelli che non hanno capito prima, capiranno in seguito; ma avranno ancora il Dono del tempo, avranno mesi, giorni, momenti per ravvedersi e cambiare vita?
Sposa amata, ripetilo al mondo, ripetilo senza stancarti: l’oggi conta, l’attimo presente conta, il domani potrebbe essere assai differente, il domani potrebbe essere una grande imprevedibile sorpresa tale da sgomentare chi è vissuto da spensierato! (Gesù 01-10-98)
Figli cari, vedete come nel mondo, malgrado le Mie Parole, prevale la guerra, i cuori sono traboccanti di odio e di superbia!
Quando scarseggia la preghiera, quando c’è superbia ed arroganza si pensa di risolvere ogni cosa con la violenza, con la forza; l’uomo non ricorre a Dio ma vuole risolvere i fatto a modo suo, scavalcando Dio! Figli cari, figli tanto amati, ciò è male, è molto male! Nessun uomo, per nessun motivo, ha diritto di calpestare i diritti umani: deve considerare l’altro come un fratello da amare e da aiutare. ( La Mamma 20-12-98)
Quando dico: fare nuove tutte le cose. intendo dire che rinnoverò proprio tutto, e che non lascerò nulla com’è!...(10-08-98)
Si prepari il mondo ad un anno di sorprese,
Molti progetti umani cadranno e si dissolveranno come bolle di sapone: tutti quelli fatti senza di Me, contro di Me, cadranno e non giungeranno a compimento.
Amata, sappia il mondo che questo anno che è entrato vedrà la sistemazione di molte cose che sono restate insolute: quante parentesi si chiuderanno! Quante nuove si apriranno!
Sposa amata, ho dato il tempo al mondo di prepararsi al Mio Ritorno, ho messo messaggeri ai quattro angoli della terra, tutti annunciano le stesse cose perché Io parlo attraverso di essi. (24-8-98)
Amata, l’anno del Padre segnerà la fase culminante di una scena che deve terminare, perché l’altra nuova è ormai allestita! (Gesù 01-01-1999)

Opera della Divina Sapienza per gli Eletti degli ultimi tempi.

Dite più volte al giorno: "O mio Dio, compite su di me i vostri disegni e concedetemi di non frapporvi alcun ostacolo con la mia condotta. Gesù mio, voglio quel che Voi volete, perché Voi lo volete, come lo volete e tanto quanto lo volete!".



IL MANOSCRITTO DEL PURGATORIO 


Il 15 febbraio 1874 dovette subire il primo colloquio... E fu così che fino al novembre del 1890 fra l'anima di Suor Maria Gabriella e Suor Maria della Croce si ebbero le misteriose relazioni


DOMENICA 3 ottobre. - Oh, se vi fosse dato comprendere come Gesù è trattato con indifferenza e disprezzo sulla terra, non solo dal comune della gente, com'è insultato, schernito, messo in ridicolo, anche da coloro che dovrebbero amarlo! Così l'indifferenza si trova nelle Comunità, fra i Religiosi e le Religiose, suo popolo eletto; là ov'Egli dovrebbe essere trattato da Amico, da Padre, da Sposo, a momenti non Lo vi si considera più che come un estraneo. La si trova anche, codesta indifferenza, fra il clero. Al presente, più che mai, Gesù è trattato dai Sacerdoti da pari a pari. Essi che dovrebbero tremare, pensando all'augusta missione loro affidata, il più sovente l'adempiono con freddezza, con tedio! Quanti ve ne sono che posseggano lo spirito interiore? Il loro numero è piccolo. Qui, in Purgatorio, i sacerdoti che espiano la loro indifferenza e la lor vita senza amore sono numerosi. Le loro colpevoli negligenze devono essere espiate mediante il fuoco e le torture d'ogni genere. Giudicate da tutto questo se il buon Dio, sì buono, sì amabile per le sue creature, ne trovi che Lo amino e Lo risarciscano. Ahimè! quanto poche ve ne sono! Ecco la grande sofferenza del Cuore di Gesù: l'ingratitudine tra i suoi; eppure il suo Sacro Cuore è tutto pieno, tutto traboccante d'amore ed Egli non cerca che riversarlo. Gesù vorrebbe trovar delle anime morte a se stesse; verserebbe in loro il suo amore a torrenti, più che non l'abbia ancor fatto per alcun altro fin qui. Oh! quanto poco son dunque, compresi sulla terra Gesù, la sua misericordia, il suo amore! Si cerca di conoscere, d'approfondir tutto, eccetto quel che fa la vera felicità! Che tristezza!
Non dovete mai disgustarvi, né esteriormente né interiormente. Fate il possibile per evitare qualsiasi contrarietà. Se, ciò nonostante, avviene che, per sgarbatezza o per malizia, suppongo, non si faccia quanto si dovrebbe, ebbene, restate calma; una volta commesso il fallo, dal momento che non c'è rimedio, a che pro raccapricciarsene? Sarebbero quasi due falli in luogo di uno.

SUOR MARIA DELLA CROCE


CATTIVI RAPPORTI CON GLI ALTRI



Gesù, ti presento tutti i problemi che rendono difficile il mio rapporto con gli altri: fanno  sorgere in me sentimenti di aggressività, ira, odio, rancore e creano divisione, chiusura,  sfiducia reciproca, gelosia, invidia. Tutto questo è fonte di grande disagio interiore e  amareggia le relazioni con gli altri, anche con persone a me care. Con le mie forze non  riesco a superare questa triste situazione. 
Intervieni Tu, che hai detto: "Pace a voi. Amatevi come io vi ho amato “. Mi hai dato  l'esempio della più grande carità verso tutti e sempre. Guarisci i miei rapporti con gli altri.  Cambia il mio cuore. Rendilo misericordioso e generoso come il Tuo. Dammi la grazia di  perdonare e amare tutti e sempre; di vivere in armonia e solidarietà; di essere operatore di  pace e di bontà, di amore e di unità in ogni mio ambiente. Infondi in me il tuo Spirito  Santo che è Spirito di amore e di riconciliazione, di servizio e di donazione. 
Cuore di Gesù, confido e spero in te. 
Grazie, Gesù, per quello che stai facendo per la mia guarigione interiore. Grazie per il  ristoro, il sollievo, la serenità, la forza, la pace, la gioia che stai dando al mio cuore.

Don Leonardo Maria Pompei

Orrori della guerra civile.



LA CITTÀ DI DIO


LE SVENTURE UMANE E LA PROVVIDENZA 

Ma anche Cesare, come scrive Sallustio, storico di sicura  veridicità, non teme di ricordare tale usanza nel discorso che ebbe  al senato sui congiurati: Furono fatti prigionieri ragazze e fanciulli,  strappati i figli dalle braccia dei genitori, le madri hanno subito ciò  che i vincitori si son permessi, sono stati spogliati templi e case, si  sono avute stragi e incendi, infine tutto era in balia delle armi, dei  cadaveri, del sangue e della morte 17. Se avesse taciuto i templi,  potevamo pensare che i nemici di solito risparmiavano le dimore  degli dèi. E i templi romani subivano queste profanazioni non da nemici di altra stirpe ma da Catilina e soci, nobili senatori e cittadini  romani. Ma questi, si dirà, erano uomini perduti e traditori della  patria. 

S. Agostino

Cristiani, musulmani, ebrei, hanno lo stesso Dio? NO!



MONOTEISMO E TRINITA 

***

Per i Giudei 

Oggi, i cristiani sono i veri ebrei sostitutivi dei ribelli  ultimi dell'Antico Testamento, sudditi di "Gesù Nazareno,  Re dei Giudei. I Giudei avevano gridato, davanti a Pilato:  "Non abbiamo altro Re che Cesare!""8• Ma Gesù, con i  "resti" di Apostoli e discepoli, conquistò sempre più nuovi  adoratori, obbedienti al Padre che aveva prescritto: "Questo  è il mio Figlio diletto: ascoltateLo!
Certo, Dio non ha rotto l'Alleanza con i figli di Abramo, però, quando questi fecero condannare a morte il Figlio, ha  mostrato, con segni chiari, di non considerare più valida condizione del Patto la figliolanza carnale. "Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo"10, e, da quel momento i Giudei furono diseredati. Il "Dio di Abramo",  ormai, è solo nella fede in Cristo. 
S. Tommaso d'Aquino, commentando l'"Evangelium secundum Ioannem" e !'"Epistola ad Romanos", esclude  ogni parentela, eredità e figliolanza, se non è di ordine spirituale. È figlio di Abramo, e cioè ebreo, quindi, solo chi nasce dalla fede in Cristo! 
Sull'"Osservatore Romano" del18 marzo 1998, di Gio­vanni Paolo II si legge: 
«San Paolo svilupperà l 'insegnamento del Cristo quan­do, in contrasto con quanti volevano fondare la speranza  di salvezza sull'osservanza della legge mosaica, afferme­rà con forza che la fede in Cristo è la sola fonte di  salvezza». 
Quindi, anche Mosè, Davide e i Profeti si sono salvati  non per le opere della Legge, non per la fede in un Dio unico, ma per la fede in Cristo, e, quindi, per la fede in Dio trinitario. "Abramo Mi vide"11 , ha affermato Gesù. San Tommaso, per questo, scrisse: «Era necessario che il mi­ stero dell'Incarnazione di Cristo, in qualche modo fosse creduto da tutti in tutti i tempi: però, diversamente, secondo le diversità dei tempi e delle persone ... »12 •  Quindi, che ci sia un Dio unico nelle religioni monoteiste non è mai stata ritenuta dottrina dalla Chiesa pre-conci­ liare, perché la religione musulmana è semplicemente  una "impostura", e quella dei Giudei una "infedeltà" e un "latrocinio" di tutto un popolo, da parte dei loro maggiorenni, come è descritto nell'episodio della vigna di Nabot 13  e nella parabola significativa dei "vignaioli perfidim4: "Uc­cidiamolo e avremo la sua eredità"! 15 
Non può esserci, quindi, alcuna medesimezza di Dio nelle tre religioni, perché esiste una sola adorazione: quella al "Dio-Trino", rivelato dal Cristo crocifisso; invece, il dio dei Maomettani esiste come essi lo adorano, ossia come gli sarebbe stato rivelato; e anche il "dio" dei Giudei esiste come essi lo vogliono credere, e cioè: senza "Figlio" e  senza "Spirito Santo"! 
Ma c'è anche un altro grave motivo per cui la nostra Fede non può confrontarsi con le "altre grandi religioni monoteiste", ed è questo: la Fede non è un vero atto morale, ma ontologico, che modifica la stessa natura umana, "la nostra vita divina", immettendo, in chi ha questa Fede, una vita "eristica" nella sua pienezza divina  e trinitaria. Ora, questo, è causa di inconciliabilità tra le  "tre religioni monoteiste". Infatti, credere nella fede maomettana e in quella ebrea significa non credere al Sangue  di Cristo Redentore; significa non credere all' atto supremo  della Sua "transustanziazione" e ad ogni altra realtà che  comporta la nostra Fede. 
Purtroppo, la confusione ecumenica di oggigiorno com­ porta atti intrinsecamente cattivi, anche se fatti per raggiun­gere fini apparentamente buoni, ma che conducono, però, a possibilità di equivoci e di induzione ad errori, quali: il relativismo, il sincretismo, il calo del senso del sacro, la confusione immanentistica tra naturale e soprannatu­rale, l'agnosticismo, le abiure, l 'infedeltà, il rinnegamento  reale della nostra religione ... 
Forse che la Fede, oggi, non deve essere più esternata "apertis verbis"? Forse che non vale più il "credere nel cuore ciò che si proclama con la lingua", come dice San  Paolo? 16 • 
San Tommaso d'Aquino si domanda «se la confessione  della Fede sia necessaria per salvarsi», e risponde: «
Ora, volere "incontri comuni in luoghi significativi per  le grandi religioni monoteiste", come vuole Giovanni  Paolo II nel suo "T erti o Millennio adveniente", sarebbe un  vero affronto a Cristo, sia pure sotto l'aspetto di preghiera.  Papa san Leone Magno ha scritto: «Ora, cessata la  varietà dei sacrifici materiali, l'offerta unica del tuo  Corpo e del tuo Sangue sostituisce pienamente tutte le  specie di vittime, poiché Tu sei il vero Agnello di Dio che  togli i peccati del mondo. Così, compi in Te tutti i misteri,  e, come unico è il sacrificio, che succede al gran numero  delle vittime, così unico è anche il regno formato dall'in­sieme di tutti i popoli»'8• 
Perciò, pregare assieme ai Musulmani e agli Ebrei costituisce una vera "comunicatio in sacris"! Purtroppo,  da decenni, ormai, stiamo assistendo all'abuso scandaloso e ostinato di questa "comunicatio in sacris"! Si è incomincia­to con la "preghiera", accomunandosi agli increduli, prima,  nel silenzio, poi, nella meditazione su temi comuni, quali l'amore (!), la pace ... ; poi, nello scambio di un segno di pace; poi, nei discorsi sociali; poi, in preghiere generiche, buone per ogni "dio"; poi, d'incontro in incontro, si è finiti nella "comunio" tra cristiani e non! .. 
Ora, come si poteva concepire di fare questi "incontri comuni" con le religioni monoteiste quando, per noi, "pregare" è sostanzialmente partecipare all'atto soprannaturale di immolazione e di lode a Dio-Padre che ha compiuto  Gesù Cristo, Dio-Figlio, su di Sé, offrendosi volontaria­mente alla Croce? Di conseguenza, togliendo il "Sacrifi­cio" di Gesù, non annulliamo, forse, anche la nostra preghie­ra? .. "Se dall'aperta confessione della Fede nascesse turbamento tra gli increduli, senza alcuna utilità per la Fede e per  i fedeli, codesta confessione pubblica non sarebbe encomiabile  ( ... ). Ma se si spera una qualche utilità, o sia necessario,  disprezzando il turbamento degli infedeli si deve confessare  la fede pubblicamente. Infatti, il Vangelo racconta che quan­do i discepoli Gli riferirono che i Farisei si erano scandaliz­zati delle sue parole, il Signore risponde: "Lasciateli fare!",  cioè: non vi curate di loro, perché "sono ciechi che guidano  altri ciechi"'9 ! 
Invece, il Card. Martini ha insegnato una dottrina  nuova, quella della "doppia aspettativa" di Cristo, vale a  dire: noi preghiamo il Cristo, già venuto, insieme agli Ebrei  che pregano il Cristo che ha ancora da venire. Quindi, per il cardinale Martini, i "popoli di Dio" sono due: uno, del  Vecchio Testamento; l'altro, del Nuovo Testamento. E,  per Lui, devono essere considerati contemporanei i due  "Patti", le due fedi, i due tragitti. Il Messia è unico; quello  che cambia, nel tempo, è solo la discesa del Messia: per noi Cristiani, è già avvenuta; per i Giudei, invece, ha da venire!..  Come si vede, è una dottrina falsa, oltre che insensata,  senza alcun argomento probante che si stia aspettando la  stessa persona, e invalidando le stesse parole di Cristo che  riguardano il Vecchio e il Nuovo Testamento! Anche quel  suo spiegare l'aspettativa dei popoli, dichiarando che "è la  religiosità che fa la religione", è una teoria-sofisma che  basa sul naturalismo, che urta contro la dottrina tomista  ed ecclesiale della giustificazione, ed è una teoria che  abbatte il potere di Cristo e la Sua-nostra religione!  Ma torniamo a San Tommaso, il quale chiarisce che, "in  caso di necessità, quando la Fede è in pericolo, chiunque  è tenuto a manifestarla agli altri, sia per istruire e confer­ mare i fedeli, sia per frenare l'impertinenza degli incre­duli. 
Ma sarà questo che vuole Giovanni Paolo II quando  saranno riuniti, insieme ai Musulmani e ai Giudei, sul monte  Oreb e a Gerusalemme, per manifestare la Fede in Gesù  Cristo, Figlio di Dio, il cui Sacrificio sulla Croce potrà  salvare tutte le genti, una volta convertite a Lui, impetrando  il di Lui Padre ad avere pietà di loro? .. ovvero non sarà,  invece, solo un drammatico momento di comunione e di profanazione, anche perché contrastante con l'ultimo precet­to del Signore: 

«ANDATE E ISTRUITE LE GENTI,  BATTEZZANDOLE NEL NOME DEL  PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRI­TO SANTO, INSEGNANDO LORO AD  OSSERVARE QUANTO IO HO CO­ MANDATO»? .. 21 

E non si venga a dire che "la Chiesa apre le braccia maternamente a coloro che vogliono accogliere, per inte­ro, la fede", perché questo tenerume non può velare l'intel­letto che si chiede: «In nome di chi "la Chiesa apre le  braccia"»? .. Non certo in nome di Dio-Padre, perché "nes­ssuno può credere al Padre se non crede in Me; e neppure  in nome di Dio-Figlio, perché è proprio LUI che è negato  e odiato dagli Ebrei, che tuttora dicono che Cristo è un  "bestemmiatore", uno "spergiuro", un "millantatore; e  dai Musulmani, che di Cristo dicono che è un "eretico", un  "padre di eretici", un "bugiardo"! .. 
Perciò, dire che "La Chiesa apre le braccia materna­mente a coloro che vogliono accogliere, per intero, la  fede", è semplicemente una dabbenaggine, perché la Fede  non si ha "per intero" o, come qui si presume, in parte,  perché la Fede o la si ha o non la si ha! 
Bisogna dire, invece, che la Fede o è "formata" o è  "informe" per mancanza di carità2\ ossia quando il fedele  è in uno stato più o meno grave di peccato. 
Quindi, il caso dei Giudei è assimilabile a quello degli  increduli; anzi, di più, perché i Giudei sono colpevoli non  solo per incredulità, ma soprattutto per il rinnegamento  della vera Fede. Perciò, non si tratta di far loro raggiungere  la pienezza, avendo già qualcosa, ma bensì di convertire,  "toto corde", chi ha rinnegato, tradito la propria Fede.  Qui, allora, non si può più parlare di uguaglianza tra le  religioni monoteiste, ma, al contrario, di dar risalto alla  differenza sostanziale della fede nella Trinità che c'è tra loro!  

sac. Luigi Villa

QUESTO INVERNO SARÀ TERRIBILE PER CHI NON SI SARÀ CUSTODITO IN DIO!



Lo Spirito Santo discenderà su tutti gli uomini in Dio.
Preparatevi alla discesa dello Spirito Santo, o uomini, credete in Gesù Cristo Figlio di Dio e avanzate come suoi soldati in questa battaglia contro Satana.

Lavorate al fianco di Gesù e di Maria per essere vincitori. State per entrare nella grande battaglia, il vostro spirito sarà debole se non verrà rinforzato dallo Spirito Santo.
La ferocia del Demonio si abbatterà su tutti gli uomini, e se essi non saranno custoditi in Dio saranno preda facile.
Ponete in voi la veste nuova, consacratevi al Cuore Immacolato di Maria e fuggite il peccato perché Dio intervenga a salvarvi.
I nemici della Chiesa di Dio si stanno facendo conoscere, il loro cuore è nero come la pece, il loro sangue è avvelenato dal Male! Si sono prostituiti a Lucifero e con lui saranno costretti alla Geenna.
Figli miei, questo inverno sarà terribile per chi non si sarà custodito in Dio! … l’uomo che non si sarà convertito attraverserà l’Inferno sulla terra.
Gridate allo Spirito Santo l’aiuto, chiedete di essere investiti da Lui, prostratevi a Lui, decidetevi per il SUBLIME AMORE, abbracciatevi al vostro DIO AMORE per essere risuscitati in Lui.
La Madre Santissima è al suo combattimento ultimo contro la bestia a sette teste e dieci corna. Maria combatte la miseria di questa chiesa.
La Vergine Santissima richiama a Sé tutti i suoi figli, il suo Esercito è con Sé.
Ella, quale Corredentrice, conduce la battaglia alla vittoria in Cristo Gesù suo Figlio.

Svegliatevi, o uomini, entrate in comunione con Gesù donandovi completamente a Lui. Non prostratevi al Male, rinunciate a Satana, figli miei! La vostra vita sarà bella solo se sarete con Gesù, il Cristo Amore, il Dio vivente!
Radunatevi tutti a Me.
Io, quale Regina d’Amore, vi condurrò all’AMORE, vi educherò all’AMORE
per farvi trionfare in Lui e con Lui abitare per sempre.

Avanti figli di Gerusalemme, le porte dell’Inferno sono aperte ma nessuno dei figli di Dio vi entrerà perché Dio li prenderà in Sé e li metterà nel suo Nuovo Paradiso.
Vi amo, vi bramo! State pronti!
L’ora del sollevamento è giunta per i figli di Dio. Amen!

Carbonia 04.08.2020