lunedì 14 agosto 2023

La Madre della Salvezza: Questi miracoli avverranno in un periodo di tre anni.

 


AMORE DI DIO 


Figlia mia, i Miracoli comandati dal mio Eterno Padre saranno presto annunciati in tutte le parti della Terra. Questi Miracoli sfideranno ogni ragionamento umano, ogni conoscenza ed esperienza scientifica. La terra, il sole e la luna reagiranno producendo spettacoli straordinari e molti riconosceranno che essi possono essere realizzati solo dalla Mano di Dio. Questi Miracoli accadranno in un periodo di tre anni e avranno luogo per un motivo preciso: devono contribuire a riaccendere la fede dell‟umanità, affinché gli uomini possano rendersi conto che tutto è controllato dalla Mano di Dio. 

Quando l‟uomo compie delle azioni e dei gesti malvagi, questi possono essere bloccati da Dio. La battaglia tra il maligno e Dio è difficile da capire per le persone. Ogni qualvolta avvengono delle ingiustizie, esse sono permesse per diverse ragioni, ma la principale deriva dal bisogno di purificazione; tutto questo può sembrare ingiusto, ma l‟uomo non lo può capire fino a quando non ha ricevuto il Dono della Conoscenza, che proviene dallo Spirito Santo. Solo quando le anime si saranno purificate, cominceranno comprendere il modo in cui Dio agisce al fine di portare i Suoi figli ad essere in grado di riconoscerLo. 

I Miracoli di cui parlo includeranno dei grandi Interventi di Dio, i quali riguarderanno le tragedie che saranno evitate, ma tutto ciò sembrerà essere una cosa impossibile dal punto di vista scientifico. Essi potranno riguardare anche dei grandi segni nel cielo, il movimento della Terra ed i colori associati alla natura.

Il mio coinvolgimento in questi Miracoli sarà visibile attraverso i segni che Io porrò nei miei siti di apparizione in tutto il mondo. Non temete questi Miracoli, poiché essi sono un Dono di Dio. Siate grati per la Sua Misericordia; infatti non c‟è alcun compito troppo grande che Egli non si assumerà per assicurarsi che il genere umano si possa destare così da accettarLo. Questa è la Volontà di Dio, poiché Egli ama ognuno di voi. 

La vostra amata Madre, 

La Madre della Salvezza. 

19 Giugno 2014

PIANIFICAZIONE FAMILIARE NATURALE, L'ATTO SESSUALE CONIUGALE E LA PROCREAZIONE

 


 I FRUTTI MALVAGI DELLA PIANIFICAZIONE FAMILIARE NATURALE


Onorata continenza e castità


Uno dei casi in cui il concepimento può essere legalmente differito è se i coniugi si impegnano ad astenersi dai rapporti coniugali attraverso una castità virtuosa per un certo periodo di tempo. Devono quindi astenersi completamente dall'atto coniugale, sia durante i periodi sterili sia durante i periodi fertili.  Papa Pio XI parla di "continenza virtuosa" nella Casti Connubii, dove discute dei vizi che si oppongono al matrimonio cristiano:

"Ed ora, venerabili fratelli, spiegheremo in dettaglio i mali che si oppongono a ciascuno dei benefici del matrimonio. La prima considerazione è dovuta alla prole, che molti hanno l'audacia di chiamare il peso sgradevole del matrimonio e che, secondo loro, deve essere accuratamente evitata dagli sposati non attraverso una virtuosa continenza, ma vanificando l'atto matrimoniale. Alcuni giustificano questo abuso criminale con il motivo che sono stanchi dei figli e desiderano appagare i loro desideri senza il loro conseguente peso". (Papa Pio XI, Casti Connubii, n. 54)

La "continenza virtuosa" o astinenza non è né virtuosa né onorevole se i coniugi hanno rapporti coniugali durante il periodo infertile pur avendo deliberatamente pianificato di evitare di avere rapporti durante il periodo fertile. L'intento non è quello di astenersi dai rapporti coniugali. L'intento è piuttosto quello di avere rapporti coniugali avendo pianificato di evitare il concepimento.

Rimanere deliberatamente casti durante il periodo fertile e avere rapporti coniugali solo durante il periodo infertile è una continenza disonorevole ed è una castità per Satana. È una castità al servizio della lussuria, e questa non è vera castità. Questa azione oscura e scellerata è tutt'altro che onorevole. L'unica ragione per cui i coniugi rimangono casti durante il periodo fertile è che non avranno figli e allo stesso tempo hanno pianificato di commettere l'atto sessuale non appena il periodo fertile sarà terminato. Questa è solo finta castità; finta continenza. "Non vuoi avere un figlio? Stabilisci un pio accordo con tuo marito; lascia che sia lui a concordare la fine del parto in accordo con la virtù della castità. L'unica sterilità di una moglie molto pia è la castità". (San Cesario di Arles, Sermone 52:4)

Nonostante questo fatto, la stragrande maggioranza degli utilizzatori della PFN avrà l'ardire di affermare di praticare l'"astinenza" o la "continenza" mentre utilizza la "Pianificazione Familiare Naturale", proprio come se ci fosse qualcosa di "virtuoso" o "buono" nella loro azione scellerata di evitare i figli con cui Dio voleva benedirli. In verità, Papa Pio XI chiama giustamente queste persone "criminali" e la loro azione malvagia e sporca un "abuso criminale" nell'enciclica sopra citata.

Ancora una volta, il peccato di contraccezione si commette quando si verificano due condizioni: la pianificazione dell'atto coniugale e la pianificazione di impedire il concepimento: "Chi è che non può avvertire che nessuna donna può prendere una pozione in modo da non poter concepire o condannare in se stessa la natura che Dio ha voluto feconda? Tutte le volte che avrà concepito o partorito, sarà ritenuta colpevole di tanti omicidi e, a meno che non si sottoponga a una penitenza adeguata, sarà condannata alla morte eterna nell'Inferno. Se una donna non desidera avere figli, stipuli un accordo religioso con il marito, perché la castità è l'unica sterilità di una donna cristiana". (San Cesario di Arles, Sermone 1,12, 522 d.C.)


In questo periodo succederanno tantissime cose che la maggior parte di voi non capirà,

Gesù Figlio di Dio


Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio all’infuori di Me.
In questo periodo succederanno tantissime cose che la maggior parte di voi non capirà, ma chi è nella conoscenza dei miei piani, non temerà per tutto ciò che accadrà negli ultimi tempi.
Figlioli miei, nessuno vi amerà mai come vi ama Dio e il vostro Gesù di misericordia. Non credete a coloro che vi porterebbero su strade che non vi condurrebbero al Padre Vostro. Soltanto attraverso il Suo Volere le cose cambieranno.
Sapete bene che siete vicini ai cambiamenti celesti, nessuno potrebbe cambiare neppure una virgola dalla decisione del Padre Mio che è nei cieli.
Nessuno, per il momento, conosce il Padre Mio, ma negli ultimi tempi, coloro che amano Dio, sopra ogni cosa, verranno a conoscenza dei piani di Dio per gli uomini.
Figli miei, voi che avete percorso sempre le vie della giustizia di Dio, continuate a insegnare ai vostri fratelli, che vivono nell’ignoranza, che l’unica Strada da seguire, è quella che porta a Dio.
Io vi sono sempre vicino e vi condurrò all’unica Via, cioè al Padre Mio che è nei cieli e vi ama sopra ogni cosa. Vi benedico, figli miei amatissimi, continuate a insegnare le verità di Dio.

Valeria Copponi

I cinque calici

 


20 giugno 1946, Corpus Domini. 


I cinque calici: 

1.  "Gesù prese il calice, rese grazie e disse "Prendete e dividetelo tra voi".

2.  "Prendendo il calice, disse: "Bevetene tutti, questo è il calice del mio  sangue; il sangue della nuova alleanza che sarà sparso per voi e per tutti".  

3.  "Padre mio, se è possibile, e tutto è possibile a Te, passi da me questo  calice". 

4.  "Venne allora un Angelo dal cielo a fortificarlo". 

5.  "Io non berrò più del prodotto della vite fino a quando il Regno di Dio  sia arrivato.  Allora berrò con voi quello nuovo nel Regno di mio Padre". 

 

I° calice: bevuto durante la Pasqua giudaica, è l'unione  nell'antica Alleanza, ne è anche la fine.  I sacrifici antichi non erano che figure di quello del Nuovo Testamento.  Gesù vi mette fine senza berlo apparentemente, giacché non ha a che fare con delle immagini, Lui,  che è la realtà.  Ma gli apostoli, come i loro successori,  dovranno continuare a nutrirsi della linfa che contiene l'Antica Legge.

Il secondo calice, è alla base dell'istituzione del Sacrificio Nuovo.  Tutti ne devono bere  per essere salvati e uniti alla Divina Vittima (ahimè! La Chiesa l'ha perso di vista; mio  Dio, fa' che essa recuperi presto la vista).  "Non è più vino", nonostante l'apparenza, nasconde la realtà del sangue di un Dio sparso per gli uomini peccatori.  Nelle usanze antiche, ogni alleanza era suggellata nel sangue delle parti contraenti.  Gesù ha messo il  Suo nel calice.  L'alleanza sarà perfetta solo se noi vi mescoliamo il nostro.  Questo  sangue di Gesù non ha tardato ad essere versato in realtà: è quello del terzo calice; quello che il Padre presenta a suo Figlio.  Non è per ridere che Gesù ha detto: "questo è il sangue  della Nuova Alleanza".  Esso è scorso sul suolo dell'orto degli Ulivi, nella corte dei Sacerdoti,  nel pretorio di Pilato, sul cammino del Calvario, sulla Croce e ancora nel Sepolcro.  Così noi possiamo prendere il calice in memoria di quello che Egli ha fatto per noi, se non  siamo degli ingrati.  É d'altronde nostro il vantaggio: vi troveremo la forza che Gesù ha  trovato nella bevanda che l'Angelo gli ha portato dal cielo col quarto calice.  

Gesù, nell'offrirci di partecipare al calice dei suoi dolori, ce ne ha dato al contempo il  mezzo per attingere il coraggio di farlo: è il suo calice Eucaristico, che contiene la forza  del Cielo... la Sua.  Se noi lo facciamo, ci attende più tardi con un quinto calice che berremo con Lui nel Regno del Padre. Questa bevanda sarà nuova.  Non sarà dunque più il  frutto delle nostre vigne attuali.  Non sarà neanche il sangue di Cristo, giacché Lui lo  berrà con noi (e Lui non deve bere il Suo sangue).  Sarà la bevanda dell'Angelo?  Qualcosa di analogo, ma di più.  Qualcosa come il succo del frutto dell'albero di Vita del Paradiso Terrestre che solo Adamo ed Eva hanno gustato per troppo poco tempo, ma meglio ancora.  Sarà un frutto nuovo che nessuno ha conosciuto: il frutto che dà la vita e  non solo quella temporale, come per i nostri progenitori, ma quella eterna.  E l'umanità  santa del Figlio di Dio manterrà la Sua vita come la nostra.  Non sarà più nel giardino  del Peccato Originale, né in quello dell'agonia, ma nel giardino del Regno dei Cieli, dove non ci saranno più lacrime, né sangue versato, ma una gioia eterna nell'unione felice  col Cristo di cui avremo partecipato le sofferenze e la morte. 

 

4 luglio 1946, Cuore Eucaristico di Gesù. 

Cristo si è appena donato ai suoi apostoli, carne e sangue, umanità e divinità.  Se ne va  ora all'agonia dell'Orto, alle sofferenze, alla morte, alla Resurrezione e all'Ascensione.   Perché ha scelto quest'ultimo momento per istituire la S. Eucarestia?  Fintanto che era  sulla terra Egli era la Luce del mondo, vivificava i discepoli con la sua Parola, regnava  già sul mondo.  Donandosi ai suoi apostoli, è Sè stesso che prolunga sulla terra fino alla  fine dei tempi.  Tutti noi che ci comunichiamo a Lui, assicuriamo la sua sopravvivenza,  il suo regno quaggiù, se sappiamo conservarlo in noi.  Ora, può consegnare il suo corpo  agli aguzzini, rimettere la sua anima nelle mani del Padre, risalire anche verso il Padre.   Ma non cesserà, fino alla fine dei tempi, di essere su questa terra che ha conquistato col  suo Sangue. 

Ecco il motivo di aver dato in extremis l'Eucarestia: è il suo testamento, la ripartizione  dei suoi beni tra gli eredi della sua promessa e della sua Parola, la distribuzione di Sè ai  suoi, affinché, come fedeli depositari, facciano fruttare questo Dono inapprezzabile  moltiplicandolo in altri Cristi.  E siccome si era donato interamente in questo mistero  d'Amore, siccome vi aveva speso le sue forze e la sua vita, è un uomo fiaccato e abbattuto che va ad affrontare la lotta suprema la cui sola uscita vittoriosa potrà assicurare la  perpetuità della Sua opera, sarà il sigillo della sua vittoria.  Così, aveva il diritto di chiedere il conforto da quelli a cui aveva distribuito le sue forze: "Restate qui e vegliate con me", ma  invano.  Ahimè!  Il dono divino non era stato compreso, e non era stato che passivamente ricevuto; non poteva ancora fare degli eroi di poveri uomini peccatori.  

Ci vorrà la fecondazione dello Spirito Santo, e per questo l'Ascensione che prepara alla  Pentecoste.  É dunque un doppio dono che dovrà fare Gesù: Sè Stesso prima, il suo  Coeterno che scenderà poi; e questi due doni sono i garanti del terzo: il Padre Supremo,  che ritroverà con ciò i suoi figli pentiti.  Gesù, non potendo essere confortato dai suoi  discepoli, dovrà restare con la sua sola debolezza alle prese con la paura, l'angoscia, la  tristezza, il dolore, l'annientamento, l'agonia.  La sua lotta non è che più meritoria giacché ha veramente spinto le sue forze al punto che ne sarebbe morto di dolore se il Cielo  non fosse venuto in suo aiuto.  Ammiriamo la fedeltà degli Angeli in mancanza di quella degli uomini.  Essi, i puri Spiriti, avrebbero avuto il diritto o almeno la scusa di dubitare in presenza, non più del Figlio dell'Uomo glorioso, come fu mostrato a Satana, ma  di una vera rovina umana che tuttavia era il loro Dio.  Ha dovuto esserci in quel momento ancora una lotta terribile nel Cielo che terminò con un atto di fede, di carità (con l'apporto del calice), di speranza, di incoraggiamento nella vittoria finale.   

E gli ìnferi, attraversati da un soffio di speranza cattiva, dovettero riconoscersi vinti e  ricadere più in basso che mai.  

Che al Santo Nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, nel Cielo, sulla terra e negli ìnferi.   Così sia.

meditazioni, ritrovate tra i suoi scritti Fernand Crombette

 

In questa tribolazione che avrete, vi sarà data l'opportunità di vedere i vostri errori, di pentirvi e di tornare a Me.

 


Rosario - Messaggio UNICO


Messaggio della Santissima Trinità a J. V.


03 luglio 2023

La Santissima Trinità parla.

Figlioli, state davvero vivendo la Purificazione annunciata. I mali del mondo vi stanno portando innumerevoli dolori. Tutto questo è stato annunciato molto tempo fa, ma voi non avete voluto fare la vostra parte per evitare tutti questi dolori.

Ma il dolore più grande, piccoli miei, è il dolore della vostra anima che non è con Me. L'anima riconosce che ha bisogno di credere in Qualcuno, ma voi non l'avete istruita, non l'avete lasciata volare verso di Me, e voi stessi sentite di non avere una guida, perché non avete lasciato che la mia Volontà, il mio Amore, vi guidasse e vi conducesse verso la perfezione a cui siete tutti chiamati.

Vi dico semplicemente che la Purificazione aumenterà, ma coloro che si pentono, che si rendono conto del loro errore nella vita, riceveranno la Mia Misericordia e il Mio Perdono.

Comprendete, Miei piccoli, che non sono un Dio che vi ha creato per condannarvi, vi ho creato per venire sulla Terra a compiere una missione d'Amore, di Insegnamento, di salvezza, di vita spirituale e se fate un'introspezione nel vostro cuore, vi renderete conto che siete molto lontani da ciò che ho voluto per voi.

Sì, tutti voi commettete degli errori, molti errori, ma quanti di voi hanno il coraggio di accettarli e di pentirsi? (Lingue...) In questa tribolazione che avrete, vi sarà data l'opportunità di vedere i vostri errori, di pentirvi e potrete tornare a Me.

Questa tribolazione sarà molto dolorosa, mai prima d'ora l'umanità ha avuto qualcosa di così tremendo come quello che state per soffrire, perché sta accadendo a livello universale.

Ogni cosa, ogni cosa creata, come vi ho detto, avrà la sua purificazione, ma ciò che conta di più per Me, Miei piccoli, è la salvezza della vostra anima.

Ho perdonato anche i peggiori peccatori, che hanno commesso peccati che meritavano l'inferno, ma hanno avuto un momento in cui la Mia Grazia li ha toccati e si sono pentiti e salvati.

La Mia Bontà è infinita, piccoli Miei, la Mia Bontà perdona tutto, ma la Mia Bontà si riversa quando c'è in voi un pentimento del cuore, un pentimento profondo e questo viene dato, quando vi faccio vedere la Mia Passione, i Miei Dolori, il Mio Dono per ognuno di voi. Io, il Santo di Dio, il Figlio del Vero Dio, che non ha commesso alcun peccato, ho preso tutti i vostri, per riparare ciò che non potete riparare, perché i peccati sono già troppo grandi, e questo è il momento, Miei piccoli, che tutto deve essere riportato all'Inizio di quando siete stati creati, quando è iniziata la Creazione dell'uomo, quando tutto era Perfezione.

Certo, l'uomo può commettere gravi peccati, ma il peccato più grande che potete commettere è quello di voltare le spalle a Me, il vostro Dio Creatore, a Me, il vostro Salvatore, a Me, il vostro Dio d'Amore, nella nostra Santissima Trinità. Noi soffriamo per i vostri tradimenti, per la vostra malvagità, per la vostra cecità spirituale.

È imperdonabile, Miei piccoli, che con tanto Amore con cui vi ho creato, con tanto Amore come siete stati cresciuti, attraverso i Miei Insegnamenti, il vostro Salvatore, e con tanto Amore, Io, il vostro Dio Spirito Santo, abbia voluto mantenervi in un'alta spiritualità, eppure, nonostante tanta cura da parte Nostra, che Noi, nella Nostra Santissima Trinità, Dio Uno e Trino, e voi, peggio delle formichine, pensiate di essere migliori di Noi, che vi abbiamo creato, cresciuto e amato, questo è intollerabile! Eppure vi amiamo, ma quando non vi pentite, il dolore e la punizione arrivano in pieno.

Quando pensate di essere migliori di Me, il vostro Dio, vi mettete davanti a Noi e questo è contro il primo comandamento: amerete il vostro Dio e Signore, il vostro Creatore, il vostro Salvatore, l'Amore, prima di voi stessi, prima di ogni cosa, prima di tutto ciò che vi circonda; nessuno e niente può essere davanti a Noi.

Comprendete, Miei piccoli, questa realtà, voi siete stati creati, Noi siamo i Creatori, e pensate che Noi siamo secondi, dopo di voi, che pensate di essere primi?

Questo è il più grande errore dell'uomo, metterci da parte, ecco perché arriva questa Purificazione, affinché vi rendiate conto del vostro errore, affinché vi rendiate conto che non valete nulla, e ancora meno se non ci date il primo posto in tutto ciò che fate nella vostra vita.

Continuo a darvi occasioni di pentimento, e ne avrete durante tutta questa Purificazione, spero che comprendiate la lezione e vogliate tornare a Me, il vostro Dio.

Grazie, piccoli miei.


O Maria, mia dolce madre

 


O Maria, mia dolce madre, io spero grandi cose dal tuo materno, amorosissimo cuore. A te mi consacro e in te pienamente confido, in te che mi hai prevenuto con le tue grazie. Io voglio camminare sempre coperta dal tuo manto, sempre sotto i tuoi occhi, sempre sotto lo scudo della tua amorosissima protezione. O Maria, concedimi di amare Gesù con tutto il cuore come lo amasti tu. Sia lui il mio unico amore, la mia unica speranza la mia unica gioia. Amen.


PREGARE CON MARIA - La lode, una questione d'amore

 


Veniamo ora alla preghiera di lode nella Bibbia. La Bibbia è la casa di Maria, figlia d'Israele. Ella è nata là alla fede, vi è cresciuta, vi ha posto dimora con felicità. E là ch'ella ha appreso l'amore di Dio per il suo popolo ed anche la risposta di questo popolo, spesso debole e lamentosa, ma talvolta anche meravigliata ed esultante. Il Magnificat si situa in quest'ultima risposta e la prolunga.

Per Israele, Dio è l'Emanuele, “ Dio con noi ” (Is 7,14). Questo titolo, anche se raramente usato nell'Antico Testamento, esprime comunque la coscienza profonda d'Israele: Dio è presente in tutta la sua storia. A Mosè Dio si rivela nella sua volontà di liberare il suo popolo dalla schiavitù. Il suo nome sacro, che in quel momento comunica (Es 3,14), suona come una promessa: “ JHWH ”, cioè, secondo gli esegeti, “ Io sono colui che sono ”: ne farete l'esperienza! Il seguito dice in che modo: libera Israele ch'egli ha scelto, fa alleanza con lui, gli apre un avvenire e gli dà una terra. Nell'infedeltà del suo popolo, Dio resta fedele e perdona; nella prova, cura le sue ferite e agisce come una madre con il proprio figlio.

Il Dio di infinita e misteriosa maestà, il Dio tre volte santo, inacessibile, di cui ci si compiace di lodare la potenza, è anche il Dio vicino: il suo amore colma la distanza che lo separa dalle creature, egli si compromette nella storia accanto al suo popolo, secondo le sue promesse. Dio è la roccia, la sola sicurezza su cui appoggiarsi senza timore.

La risposta d'Israele a questo amore unico si esprime particolarmente nella sua preghiera. Il libro dei Salmi ne rivela magnificamente tutte le sfumature. Il suo titolo ebraico, il “ Libro delle lodi ”, esprime bene l'orientamento di fondo di tutta la relazione di preghiera d'Israele con Dio: la meraviglia amorosa, lo stupore incantato di fronte all'incomprensibile scelta di questo piccolo popolo, e ai grandi fatti compiuti in suo favore, malgrado la sua infedeltà. La preghiera dei salmi esprime una certezza: Dio ama Israele. Prima di tutto come popolo. All'origine della maggior parte dei salmi, si trova una realtà nazionale: una storia comune. Le “ salite ” in pellegrinaggio verso Gerusalemme, città santa in cui Dio è presente nel Tempio come lo è nella persona del re, sono occasione di esprimerlo con i salmi, queste preghiere collettive utilizzate nella liturgia.

Ma l'amore che avvolge tutto il popolo tocca anche ciascuno singolarmente: “ Dio con noi ” è anche “ Dio con ciascuno di noi ”. Con me. Da qui, le numerose suppliche individuali. Spesso esse terminano con un invito, rivolto a tutti a rallegrarsi, a benedire, a rendere grazie per i doni ricevuti personalmente: guarigione, liberazione, perdono...

In un'intervista televisiva, un giornalista tedesco interrogava i passanti a Mosca sulla dolorosa situazione della Russia. La domanda era questa: “ Dove scorgete ancora un barlume di speranza per la vostra patria? ”. Una delle persone intervistate, un uomo, rispose: “ Io conservo speranza per la Russia, perché questo paese appartiene alla Madre di Dio! ” (Card. Joachim Meisner, Magnificat. Neuf èveques d'Europe commentent le cantique de Marie, Chalet, p. 19).

JEAN‑MARIE SÉGALEN


(Voglio che tutti voi siate salvati, per portarvi con Me)

 


28 luglio 2023

Mia cara figlia scrivi, Io sono il tuo Dio, il tuo Salvatore. Sono venuto con il mio amore per darti un altro messaggio che viene dal mio Sacro Cuore al tuo. Sono venuto per darti tutto ciò che viene dal mio Sacro Cuore al tuo, per ricordarti tutto ciò che sarà detto per il bene delle mie anime. È a tutti i miei figli che dico tutto ciò che è meglio, e questo meglio deve essere fatto, perché questa è la mia ricompensa e non posso lasciare indietro ciò che devo dire, perché tutti sono miei figli. Voglio che tutti voi siate salvati, per portarvi con Me, così non mi stanco di chiamarvi, miei amati figli, perché mi siete costati cari. Voglio che tutti siano preparati, perché il tempo sta per scadere.

Non voglio che nessuno sia all'oscuro di tutto ciò che ho dato, affinché tutti abbiano la gioia di partecipare a tutto il meglio che ho da dare, perché questo è il desiderio del Cielo, Io amo tutti. Perciò non voglio perdervi, figli miei, voglio il meglio per voi. Non pensate che io voglia perdervi nella sporcizia del peccato per lasciarvi indietro, perché questo mi renderebbe molto triste. Molti dei miei figli pensano che il mondo finisca quando si muore, ma non è così: voi lasciate questo mondo per avere la Vita Eterna, il luogo che non scambiereste mai con la vita in questo mondo. Io sono la Luce del Mondo, non voglio che perdiate la Vita della Luce per vivere nelle tenebre, perché qui esistono solo le tenebre.

Quindi, figli miei, la strada migliore è quella che vi darò, perché ho lavorato tanto per darvi il meglio. Ci sono molti che vivono a lungo e pensano che il meglio sia qui, ma molti hanno già avuto la possibilità di vedere il luogo che ho preparato per voi e poi non vogliono tornare nel mondo. Credo che molti siano stanchi di vivere più a lungo, perché soffrono di tanti problemi, ma ognuno deve attraversare la vita che gli ho dato. Beati voi che accettate tutto con Amore, anche la sofferenza, ma questa è quella che dovete attraversare per avere il meglio dopo. Verrete solo dopo le cose che vi devono accadere, perché venire (a Lui) senza aver fatto il vostro tempo nel Mondo, non verrà prima del vostro tempo. Ognuno ha il suo tempo sulla Terra, perché è così che l'ho dato a ciascuno di voi.

Io sono vostro Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.

Maria De Jesus Coelho


 


domenica 13 agosto 2023

Non resta molto tempo per tornare indietro prima che il fuoco consumi coloro che hanno scelto di rifiutare Dio.

 


Madre della Luce Perpetua


Il vostro Paese diventerà presto un abisso perché avete scelto Satana anziché Dio. Presto vedrete cosa ha generato la vostra scelta; vi assicuro che non sarà quello che avevate previsto.

La vostra insoddisfazione può portarvi a fare scelte sbagliate, e se incolpate Dio per le conseguenze, il diavolo ne gioirà. La tentazione, cari figli, è ciò che vi porta e se accettate ciò che vi offre, condividerete la sua sfortuna.

La vostra frustrazione potrebbe portarvi su una strada diversa, ma poiché siete guidati (dal cielo), tenetelo a mente. Se non lo fate, cari figli, è perché volete essere ingannati. Siate fedeli a colui che ha versato il suo sangue per voi. Dio chiede ai suoi figli di continuare a pregare per gli innumerevoli disertori che sono stati sviati. Non resta molto tempo per tornare indietro prima che il fuoco consumi coloro che hanno scelto di rifiutare Dio.

20 gennaio 2009

La battaglia spirituale decisiva per preservare gli insegnamenti di Gesù Cristo nella Chiesa

 


La battaglia spirituale del Sinodo sulla sinodalità e le profezie della tribolazione.

All'interno della Chiesa cattolica e sotto il Sinodo sulla sinodalità è in corso una battaglia che ha già avuto luogo all'interno della società civile e il maligno ha trionfato.

E che è avvenuto all'interno della Chiesa tedesca con lo stesso risultato parziale.

È una battaglia per mantenere la dottrina che Gesù diede agli apostoli..

Mentre il Cielo fa pendolo l'eventualità dell'approfondimento della tribolazione.

Qui parleremo di come si sta svolgendo la battaglia all'interno del Sinodo sulla sinodalità, quali sono le forze che si scontrano e perché questo Sinodo è così importante, e in particolare la sessione plenaria dell'ottobre 2023.

Una nuova sessione plenaria del Sinodo sulla sinodalità della Chiesa cattolica universale si terrà nell'ottobre 2023, che va dal 2021 al 2024.

È il più grande Sinodo che la Chiesa abbia avuto, sia per la sua durata sia per l'estensione della consultazione delle diocesi di tutto il mondo, sia per la partecipazione innovativa dei laici, in un Sinodo che non ha cessato di essere dei Vescovi.

E questo avviene all'ombra del fantasma del Cammino sinodale tedesco, che presenta le stesse idee eterodosse da approvare, e utilizza la stessa metodologia, anche se meno sofisticata.

E accade anche alla luce di due profezie.

La prima è che la Madonna ha detto a Garabandal che gli eventi per la purificazione del mondo, compreso l'Avvertimento e la grande tribolazione, coincideranno con un grande Sinodo nella Chiesa.

Potrebbe essere questo.

E la seconda è che padre Oliveira dal Brasile ha ricevuto il messaggio che dall'ottobre 2023 la tribolazione si accentuerà gradualmente.

E forse questo dipende dall'esito del Sinodo, perché forse la Chiesa accelererà la risposta divina a causa delle bestemmie, delle eresie e dell'apostasia che avvengono all'interno della Chiesa.

L'immagine che gli organizzatori hanno adottato per la sessione plenaria dell'ottobre 2023, è quella di una tenda che si allarga, per "accogliere e accompagnare" finalmente chi "non si sente accolto dalla Chiesa".

E chi sono i primi nella lista degli esclusi, secondo l'"Instrumentum laboris", che guida il sinodo?

I divorziati risposati, le persone in matrimoni poligami e le persone non eterosessuali.

Per anni il mondo è stato a favore di questi 3 pubblici, che il Sinodo ora caratterizza come esclusi, e l'ultimo menzionato è particolarmente privilegiato.

Mentre il Cammino sinodale tedesco ha già deciso che la Chiesa deve rimuovere le barriere che indicano la peccaminosità di questi comportamenti, in modo che questi tre pubblici possano ricevere la comunione e la loro condotta sia benedetta.

E in questo momento, settori progressisti li hanno messi al centro della discussione della Chiesa universale.

Se il cambiamento fosse adottato per facilitare l'inclusione, senza richiedere condizioni, rivoluzionerebbe la dottrina cattolica sulla sessualità umana, che è di origine biblica.

Ma gli oppositori di questo cambiamento sostengono che esso cede allo spirito dei tempi e che mette in discussione i fondamenti stessi della fede cristiana.

L'Instrumentum laboris dell'ottobre 2023 si chiede: come creare spazi in cui chi si sente ferito dalla Chiesa e non accolto dalla comunità, possa sentirsi riconosciuto, accolto, non giudicato e libero?

Quindi implica chiaramente che è la Chiesa stessa che approfondisce che queste persone si sentono "ferite", "escluse" o "non benvenute".

Ma la Chiesa insegna criteri che vengono dalla Bibbia, non è inventare nulla, sono comandamenti che vengono da Dio.

Pertanto, in ogni caso, queste persone si sentirebbero "ferite", "escluse" e "disprezzate" dagli insegnamenti di Dio, che afferma che il matrimonio è indissolubile, che i suoi membri sono una donna e un uomo, e che ci sono modi di vivere e praticare la sessualità umana che sono peccaminosi.

Quindi, oggettivamente, se le restrizioni dottrinali fossero tolte per benedire questi tre comportamenti, la Chiesa innoverebbe la fonte della sua dottrina, che non sarebbe più interamente biblica ma terrebbe conto dello stato dell'opinione pubblica al momento storico.

Ma la Chiesa deve avere il diritto di avere i propri criteri di appartenenza.

Così come, ad esempio, un medico deve avere un diploma abilitante per esercitare, che avalla le conoscenze apprese durante i suoi studi presso la Facoltà di Medicina, allo stesso modo la Chiesa ha i suoi criteri abilitanti.  

La Chiesa oggi ha 1300 milioni di membri, quindi se non fosse inclusiva non avrebbe un tale volume; Non è un club esclusivo.

E per 2000 anni gli strumenti di inclusione che ha usato con successo sono stati il catecumenato e il battesimo, la conversione e il sacramento della Penitenza.

E non "non-giudizio" che contraddice i giudizi di Dio.

La Chiesa è attaccata, o dovrebbe essere, ai comandamenti di Dio e alla Sua legge morale, insegna o dovrebbe insegnare ad allontanarsi dal peccato, promuovere la castità e perseguire la santità per ottenere la vita eterna.

Tuttavia, questi concetti non si trovano in modo evidente nelle 70 pagine dell'Instrumentum Laboris dell'ottobre 2023.

È il peccatore che deve pentirsi e convertirsi, non è la Chiesa che deve convertirsi al "riconoscimento" di chi non vuole seguire i suoi insegnamenti e quindi quelli di Dio.

Il fatto che gli organizzatori del sinodo non parlino di peccato, pentimento e conversione dei peccatori non significa che il peccato cessi di esistere agli occhi di Dio.

E anche se arrivano al punto di stabilire che un particolare comportamento non è peccato, ciò non significa che Dio lo abbia rimosso dalla lista dei peccati.

Dobbiamo essere chiari sul fatto che all'interno del Sinodo sulla sinodalità si sta svolgendo una battaglia spirituale prodotta dal cuore caduto dell'umanità.

È una battaglia tra la via dello Spirito e la via della carne, descritta da San Paolo.

O tra le due città di Sant'Agostino, o i due stendardi di Sant'Ignazio di Loyola.

E di fronte a queste proposte dell'Instrumentum laboris, molti credenti oggi si chiedono se la gerarchia cattolica abbia innalzato la bandiera della resa allo spirito del tempo.

In un tempo in cui molte delle truppe dei battezzati sono ancora in battaglia, lottano e lavorano perché il bene e la giustizia trionfino nel cuore umano e nella società.

Molti battezzati si chiedono: "Abbiamo perso?"

Perché l'atto stesso di chiudere un occhio sui peccati biblici, per amore dell'inclusione, trasmette ai battezzati l'idea della resa.

E perché l'esito di questa battaglia determinerà la salute della Chiesa, la sua efficacia nell'annunciare il Vangelo e nel rendere vera testimonianza a Dio.

Questa battaglia che stiamo vedendo svolgersi all'interno della Chiesa non è che la continuazione di quella che ha avuto luogo durante il Concilio Vaticano II.

I cattolici progressisti hanno sempre pensato che il Concilio non fosse andato abbastanza lontano.

Sentivano che durante questi 6 decenni non c'era stato alcun cambiamento significativo nella Chiesa.

E ora sembrano determinati a usare il Sinodo per fare i grandi cambiamenti nell'insegnamento della Chiesa che hanno tentato, e non sono riusciti a ottenere affatto al Vaticano II.

Il Sinodo sulla sinodalità è vissuto da cattolici dissidenti con dottrina biblica, come una possibilità in più per cercare di cambiare la dottrina della Chiesa sul matrimonio, il sesso, la contraccezione, l'ordinazione sacerdotale, il celibato, il ruolo delle donne, ecc., che sono tutti nel mirino.

Bene, questo per quanto abbiamo voluto dirvi sulla battaglia che si sta combattendo all'interno del Sinodo sulla sinodalità.

Fori della Vergine Maria

LA PULIZIA

 


          Figlio mio, il mio lavoro non deve essere fatto a metà. Quando sei chiamato a fare un lavoro, inizialo e finiscilo, in modo che chi vede il tuo lavoro non se ne vada dicendo che non hai finito. A meno che la persona che ti ha chiamato non voglia più farlo. Questo è il mio servizio. Finché non tornerò, dovrete continuare a fare ciò che vi ho chiesto: nutrire le pecore che sono mie. Il tuo lavoro, figlio mio, è quello di far sì che il mio nome venga annunciato sempre di più, in modo che coloro che sono lontani dal mio sentiero possano percorrerlo di nuovo, perché il tempo è molto breve. Non si può più aspettare. Chiunque sia il Mio servo deve iniziare e finire, affinché il suo stipendio sia equo.

          Benedetto, figlio caro, man mano che cresce il numero degli altri figli per Me, la tua luce diventerà sempre più brillante. Così è per tutti coloro che Mi servono: succede la stessa cosa; sono figli chiamati Angeli che ho scelto per la preparazione del Mio ritorno. È come quando un Papa va in un Paese, alcune persone vengono scelte per preparare la sua visita. Vengono chiamate solo persone che possono dare piena sicurezza. Così sarà il mio ritorno. Non ho bisogno di sicurezza, perché non c'è nessuno al di sopra di Me, ma ho bisogno che il mio secondo ritorno sia annunciato in tutto il mondo. Non voglio una festa o un regalo, quello che voglio di più è il cuore delle persone, che siano pulite, pentite di ciò che hanno fatto. Se troverò questa strada, molti potranno ancora salvarsi; altrimenti, non avranno parte con Me.

          Figli miei, solo per poche ore, non lasciate che le vostre anime si perdano. Questo piacere, se pensate che sia un piacere, di vivere nella lussuria e di perdervi nelle notti di tanto peccato, non vi porterà a nulla; vi porterà in un mondo dove il fuoco non si spegne, gli animali mangiano la vostra carne e l'aridità è eterna. Questo luogo è solo per coloro che fuggono da me. Ma se vuoi tornare, ti accetterò, purché tu mi prometta di non peccare più come hai fatto finora. Non ho bisogno di qualcuno che vegli su di me, vedo tutto, anche quando tradisci tua moglie e una moglie tradisce suo marito. In questo momento il diavolo è dalla vostra parte, per prendersi cura del vostro corpo e della vostra anima. È lui che causa ogni tipo di peccato nel mondo. Il suo compito è quello di condurre i miei figli verso ogni tipo di vizio. La sua stupidità fa sì che gli uomini vedano solo il male. La scuola che ha per insegnare alla gente è solo contro di Me, perché sa che dove Io vivo c'è solo Amore. Il suo odio è per essere stato espulso dal mio Paradiso perché mi ha disobbedito. Era un angelo di luce, ma per non avermi ascoltato, l'ho fatto allontanare dal mezzo dei miei altri angeli.

          Ora, mio figlio Benedetto, poiché non è rimasto quasi nulla delle sue ore, vive correndo dietro alle persone, anche se per ingannarle con false chiese. Ecco perché questi falsi pastori stanno aumentando, è un gruppo di ladri che non si ferma più. Con la mia ascia in mano, sono pronto a tagliare le loro radici.

          Grazie, figlio mio. Continua qui con Me, ascoltandomi ogni giorno, affinché Io Gesù, il tuo Salvatore, illumini tutti coloro che ancora Mi vogliono. Sii con la Mia Pace.

GESÙ

09/07/1995

SULLE GIOIE DEL CIELO.

 


SUL CIELO 


CAPITOLO II

SULLE GIOIE DEL CIELO. 


Ora che abbiamo meditato sulla Gerusalemme celeste, la città di Dio, procederemo a considerare la felicità di cui godono i santi che vi abitano, sia per quanto riguarda il corpo che l'anima. È vero che non hanno ancora i loro corpi, come regola generale, ma all'Ultimo Giorno li avranno tutti di nuovo, e quei corpi saranno così belli che nulla al mondo potrà paragonarli.  Ciò avverrà principalmente perché ogni membro sarà dotato di quattro qualità o attributi: bellezza, impassibilità, agilità e sottigliezza. Per la sua bellezza o gloria, il corpo di ciascuno degli eletti risplenderà come una stella, ma, come una stella differisce da un'altra per la sua gloria, così i santi risplenderanno con maggiore o minore splendore, a seconda che la loro vita sulla terra sia stata più o meno santa. In questi corpi glorificati e radiosi i beati saranno così inesprimibilmente belli, che se un uomo mortale vedesse ora uno di questi esseri risplendenti, sarebbe abbagliato dal suo splendore e sarebbe pronto a spirare per la gioia del cuore. Nelle sue rivelazioni a Santa Brigida, la Beata Madre di Dio disse una volta: "I santi stanno intorno a mio Figlio come innumerevoli stelle, la cui gloria non è paragonabile a nessuna luce temporale. Credetemi, se i santi potessero essere visti brillare con la gloria che possiedono ora, nessun occhio umano potrebbe sopportare la loro luce, tutti si volterebbero indietro, abbagliati e accecati". Pensa a quale felicità sarà per te, quando il tuo corpo brillerà come il sole a mezzogiorno. Tutto ciò che vive e si muove gioisce della luce e del calore del sole: allieta tutto il volto della natura. Allo stesso modo il tuo corpo sarà una gioia e una delizia per te stesso e per tutti coloro che ti circondano in cielo, a causa della sua bellezza e della sua gloria. Il secondo attributo è l'impassibilità, perché il corpo glorificato è incapace di soffrire. Non sarà mai malato o infermo, non invecchierà e non sarà sgradevole. Non sarà mai più disturbato dalla fame o dalla sete, dal caldo o dal freddo, dalle correnti d'aria o dall'umidità. Non potrà mai più essere bruciato dal fuoco, annegato nell'acqua, ferito dalla spada o schiacciato sotto un peso; sarà immortale, immutabile, eternamente dotato di salute perfetta e forza incrollabile. Se qualcuno sulla terra potesse acquistare questo dono dell'impassibilità, quanto volentieri darebbe tutto ciò che possiede per ottenerlo!  Il terzo attributo è l'agilità. Il corpo glorificato sarà in grado di percorrere le distanze più grandi con la velocità del pensiero. In un attimo può scendere dal cielo alla terra; in un attimo può passare da un capo all'altro del cielo, senza fatica, senza affanno, senza difficoltà. Spesso vorremmo poter volare come gli uccelli, sfrecciare sul nostro cammino come le nuvole sulle ali del vento, seguire il pensiero nel suo rapido volo. Se fosse possibile acquistare questo potere, ognuno metterebbe da parte tutte le sue ricchezze terrene per ottenerlo, anche solo per un anno. Come mai, allora, ti preoccupi così poco di assicurarti il possesso di questo dono per l'eternità?  Il quarto attributo del corpo glorificato è la sottigliezza, che consiste nella facoltà di penetrare in tutta la materia, di entrare e uscire da dove vuole. Nessun muro è così spesso, nessun cancello di ferro così massiccio, nessuna montagna così grande da costituire un ostacolo al corpo glorificato. Come i raggi del sole passano attraverso il vetro, così i corpi dei redenti, quando sono in cielo, penetrano in tutta la materia, per quanto densa e solida essa sia. Possono anche rendersi visibili o invisibili a volontà. Cosa non daresti per essere in possesso di una simile facoltà? Quanto è grande la tua bontà, Dio onnipotente, verso i tuoi eletti! Tu elargisci loro doni preziosi e sublimi, che nessuna ricchezza di questo mondo può acquistare. Chi non spenderebbe volentieri la sua vita al Tuo servizio e non soffrirebbe afflizioni in questo mondo per possedere questi doni inestimabili per tutta l'eternità? Chiedete a questo povero corpo fragile se non vorrebbe brillare come la luce, essere esente dalla sofferenza, muoversi con la velocità del pensiero, essere libero come uno spirito? Possedere tali poteri sarebbe davvero una gioia e una consolazione indicibili. Non saresti disposto a sottoporti a una dura penitenza per un anno intero, se alla fine ti venissero conferiti questi attributi? Se è così, allora non considerare una sofferenza condurre quaggiù una vita di penitenza, nella speranza che questi bei doni possano essere tuoi per tutta l'eternità.  Cerca di amare qui sulla terra la luce, la luce delle buone opere; sopporta con pazienza ogni dolore e tribolazione, sii sollecito e zelante nel servizio di Dio; mortifica sempre più in te stesso ogni desiderio sensuale, e sarai sicuramente il felice possessore di questi quattro attributi del corpo glorificato. Passiamo ora a considerare il piacere e la gratificazione che i beati proveranno per mezzo di questi cinque sensi; e prima di tutto chiediamo quale soddisfazione troveranno nella vista. Il potere della vista sarà così perfetto che nulla potrà essere nascosto ai loro occhi. Vedranno ciò che è lontano come ciò che è vicino, l'oggetto più piccolo come quello più grande, il buio sarà per loro chiaro come la luce. La loro visione sarà così perfetta che potranno guardare il sole senza battere ciglio, anche se la sua luce fosse cento volte più abbagliante. La loro vista sarà così acuta che nessun ostacolo potrà impedirla. Pensate ora a quale delizia attende il vostro senso della vista, quando i vostri occhi si poseranno per la prima volta sulle glorie del cielo. In primo luogo vedranno la città stessa, con i suoi palazzi e le sue dimore, il cui splendore e la cui maestosità sono così grandi che la contemplazione di queste magnifiche strutture sarebbe un'occupazione piacevole per tutta l'eternità. In secondo luogo, guarderai con piacere i bei fiori, gli alberi, i giardini e tutte le altre bellezze che catturano lo sguardo in cielo. In terzo luogo, sarà per te un piacere indicibile vedere te stesso e tutti gli altri santi rivestiti di bellezza, gloria, splendore, grazia e maestà che superano di gran lunga tutto ciò che si vede in questo mondo.  In quarto luogo, vedrai l'incomparabile bellezza degli angeli, poiché si ritiene che questi spiriti celesti assumano corpi di grande bellezza formati dall'aria, per rendersi visibili ai beati. Questa opinione è sostenuta da Sant'Anselmo. E se la bellezza di un angelo supera immensamente ogni bellezza umana, non ti rallegrerai forse nella contemplazione di tante migliaia di esseri angelici, tutti di una bellezza superiore, per tutta l'eternità? In quinto luogo, su nulla i tuoi occhi si poseranno con così vivo diletto come sull'inesprimibile bellezza di Gesù e Maria, i cui corpi glorificati sono così irresistibilmente affascinanti, attraenti, belli e maestosi, che se ai dannati fosse permesso di vederli, non troverebbero più l'inferno intollerabile. Considerate ora quale fertile fonte di delizia sarà essere continuamente e per sempre circondati da spettacoli così incantevoli e sublimi. La nostra inclinazione naturale ci porta, quaggiù, a intraprendere lunghi viaggi per vedere qualche bello spettacolo, a spendere grandi somme per ottenere qualche bell'oggetto, e persino a mettere a repentaglio la nostra anima nella ricerca affannosa di ciò che è bello. Poiché l'amore per il bello è così profondamente radicato nella nostra natura, è strano che non desideriamo la bellezza del cielo. Perché non chiudiamo gli occhi alle attrattive della terra, per essere ritenuti degni di aprirli sugli splendori del cielo? Dalla vista passiamo all'udito. 

Sarebbe imprudente tentare di descrivere la gratificazione che l'orecchio proverà nell'ascoltare i cantici degli angeli e la musica soave delle loro arpe. I nove cori degli angeli canteranno la lode di Dio e i beati si uniranno a loro non solo con il cuore, ma anche con le loro voci nella dolce armonia.  Così si eserciteranno le forze dell'anima e del corpo e le lodi di Dio saliranno in inni melodiosi e canti celestiali. Infatti, se noi mortali siamo spinti dal fervente amore e dalla gioia del cuore ad alzare la voce nel canto, quanto più lo faranno i santi angeli e i santi benedetti, che sono tutti infuocati dall'amore di Dio e pieni di gioia indicibile. I loro inni di lode risuoneranno senza sosta nelle corti del cielo. In uno spirito profetico l'anziano Tobia dice: "Le porte di Gerusalemme saranno costruite di zaffiro e di smeraldo, e tutte le sue mura intorno con pietre preziose, tutte le sue strade saranno pavimentate con pietre bianche e pulite, e nelle sue strade si canterà l'alleluia" (Tob. xiii. 21, 22). Queste parole sembrano indicare che i redenti cammineranno a loro piacimento gli uni con gli altri nella Gerusalemme celeste, le loro voci si uniranno in felici alleluia. In un'armonia meravigliosa gli angeli e i santi loderanno e magnificheranno il loro Dio. Quale felicità per loro, o mio Dio, quale dolcezza, quale gioia! Se i dolci canti ci rallegrano qui e risvegliano nel nostro petto sentimenti elevati, i cantici degli angeli e dei santi ci faranno davvero estasiare e gioire, quando avremo la felicità di essere ammessi nella loro compagnia benedetta. Mio Dio e mio tutto, quanto è grande l'abbondanza dei favori che hai preparato per coloro che ti amano! Il mio cuore ha sete del flusso delle gioie celesti. Sono veramente benedetti coloro che abitano nella tua casa, o Signore; ti loderanno per sempre. I santi gioiranno e si rallegreranno in questa gloria, le alte lodi di Dio saranno sulla loro bocca. Vorrei che anche ora mi fosse concesso di unirmi a questi cittadini del cielo e con loro esaltare il Tuo nome per sempre! Quando verrà l'ora, quell'ora felice in cui avrò il privilegio di ammirare la maestà della Tua casa? Finché non verrà, sopporterò con pazienza tutte le sofferenze e le tribolazioni di questo mondo e allieterò il mio cammino in questa valle di lacrime cantando la Tua lode; benedirò il Signore in ogni momento, la Sua lode sarà sempre nella mia bocca. Magnificate il Signore con me, angeli e santi; esaltiamo sempre il suo nome. Dal senso dell'udito passiamo a quello dell'olfatto.  Gli odori deliziosi del paradiso superano qualsiasi cosa l'uomo possa immaginare. Nei giardini del paradiso celeste crescono i gigli più belli, le rose, le viole, i garofani e altri fiori rari e deliziosi, la cui fragranza è così deliziosa che, se un uomo avesse anche solo un petalo di uno di questi fiori, sarebbe sopraffatto dalla dolcezza del profumo. 

" Israele [cioè la compagnia dei redenti] germoglierà come un giglio e il suo profumo sarà quello della Libano" (Osee xiv. 6). L'esperienza ha abbondantemente dimostrato che i corpi dei santi, quando sono nelle tombe, emanano già un odore fragrante; quanto più potente sarà questo profumo quando saranno di nuovo risuscitati e glorificati. Soprattutto i corpi di Cristo e di Sua Madre esaleranno un profumo così dolce che tutto il cielo ne sarà pervaso. Come sono belli i tuoi tabernacoli, o Signore, dove saremo rinvigoriti dagli odori aromatici che ci circondano! Perché se i dolci odori ci rinfrescano e rianimano quaggiù, gli odori del paradiso daranno sicuramente forza e ristoro ai beati.  Anche il senso del gusto sarà appagato in cielo, non, è vero, dal consumo di cibo ordinario, ma in un modo di cui non possiamo ancora fare congetture. I beati assaggeranno un dolce nutrimento che li sazierà, come apprendiamo dalle parole del Salmista reale: "Saranno inebriati dall'abbondanza della tua casa, li farai bere dal torrente del tuo piacere" (Sal. xxxv. 9). Il senso del tatto avrà il suo particolare godimento.  Quanto più ci si è mortificati qui sulla terra, tanto maggiore sarà il benessere corporeo nell'aldilà. Sant'Anselmo dice: "Nella vita futura i santi proveranno una sensazione di incommensurabile benessere e agio. Questa piacevole sensazione pervaderà ogni membro, producendo un meraviglioso senso di pace e soddisfazione". In effetti, cosa può mancare al corpo glorificato in cielo? È nel godimento di una salute perpetua, di un riposo perpetuo, di una felicità perpetua, così che nella sovrabbondanza di gioia e soddisfazione può a malapena rendersi conto di quanto sia invidiabile la sua condizione. Infine, i redenti proveranno un grande piacere nel guardarsi l'un l'altro, nel conversare l'uno con l'altro, nei rapporti gentili e nelle comunicazioni amichevoli. Pensate a quanto sarà bello vedere centinaia di migliaia di esseri in tutto lo splendore del loro stato glorificato. Se sulla terra consideriamo un piacere guardare un bel volto, possiamo apprezzare in minima parte ciò che sarà in cielo, il più umile dei cui abitanti è dotato di una bellezza che supera di gran lunga le attrattive personali di qualsiasi uomo mortale. Inoltre, i redenti sono uniti tra loro dal vincolo della carità reciproca, poiché si amano l'un l'altro più di quanto si amino i fratelli e le sorelle più affettuosi. Anche se non si sono mai incontrati sulla terra, si conoscono meglio che se fossero cresciuti insieme. Ognuno di loro conoscerà gli episodi della sua carriera terrena. Ognuno potrà vedere nel cuore dell'altro e sapere quanto è grande l'affetto che prova per lui. Ognuno gioirà della gloria dell'altro come se fosse la propria; e il più umile nel regno dei cieli esulta per la gloria del più alto tanto quanto quest'ultimo può fare.  Questo fu spiegato a Sant'Agostino da San Giovanni Battista in una visione". Sappi" gli disse," sappi che, a causa dell'inesprimibile carità che i beati hanno gli uni verso gli altri, ciascuno non prova meno piacere nell'esaltazione di un altro che se fosse la propria. Anzi, chi è più grande vorrebbe che l'inferiore fosse uguale a lui e persino più onorato di lui, perché nel suo trionfo trionferebbe anche lui. 

" Allo stesso modo, chi è in basso si rallegra della gloria di chi è in alto; non lo invidia, tutt'altro. Non desiderano la posizione elevata se gli altri non ce l'hanno; piuttosto darebbero loro una parte della propria gloria, se ciò fosse possibile". Da ciò si evince che i santi si compiacciono dello splendore con cui sono incoronati i loro compagni e nutrono per tutti e per ciascuno di loro un affetto sincero. In particolare, amano chi, con la parola o con l'esempio, li ha aiutati nel loro cammino verso il cielo; a costui non sanno come testimoniare a sufficienza la loro gratitudine. Ognuno proverà anche un affetto particolare per il santo che ha scelto come patrono sulla terra e che ha onorato con una devozione speciale; e questo affetto sarà ricambiato dall'oggetto di esso. Coloro che si trovano in questo rapporto si incontreranno più spesso; converseranno su argomenti sacri e racconteranno reciprocamente le loro esperienze sulla terra, raccontando quanto meravigliosamente la provvidenza di Dio li abbia salvati dalla perdizione eterna. In una parola, i piaceri offerti ai redenti da questo rapporto saranno innumerevoli ed essi faranno di tutto per gratificarsi e mostrarsi gentili l'un l'altro. O Dio di tutte le misericordie, chi non desidererebbe entrare in questa terra di pace eterna, dove ci sono gioie che vanno al di là di tutto ciò che l'uomo mortale può concepire, gioie così tante e così molteplici, così meravigliose e così dolci! A volte i piaceri di questo mondo hanno un tale fascino su un uomo, che non può rinunciarvi, anche se vede l'inferno aperto davanti a sé. Eppure quei piaceri sono meno che nulla in confronto alle gioie del cielo; infatti, tutte le gioie che uno può immaginare o desiderare per sé non possono eguagliare la più piccola e la più bassa delle gioie che saranno nostre per tutta l'eternità! O mio Dio, quanto sarà indicibile la beatitudine del cielo! Che la mia felice sorte sia quella di partecipare a quella felicità! Spinto da questo desiderio, non Ti darò tregua, ogni giorno Ti implorerò di portarmi a Te. Staccherò il mio cuore da questo mondo, rinuncerò completamente a tutti i piaceri terreni; tutte le mie aspirazioni, tutti i miei affetti saranno fissati sui tesori celesti e mi terrò pronto ogni giorno a lasciare questa scena terrena. Quanto prima la morte verrà a portarmi via, tanto più sarà benvenuta, perché lascerò questa terra di esilio ed entrerò nella mia vera patria. Dio conceda che sia così. Amen.