IL P. MICHELE AGOSTINO PRO
E' uno dei più celebri martiri moderni di Cristo Re. Cadde nel Messico glorioso il 23 novembre 1927, dinanzi ai fucili dei ministri di Calles, la mano sinistra avvinta dal Rosario della Madonna, e la mano destra che stringe affettuosamente il Crocifisso. La sua vita è un magnifico romanzo di avventure eroiche per la difesa della Chiesa e per il suo apostolato tra i minatori. La sua morte sparse come un'onda di ammirazione in tutto il mondo cattolico e non cattolico. Quale il segreto del suo eroismo? Anzitutto il Crocifisso.
«La Croce! la Croce di N. S. Gesù Cristo! Essa significa per noi: amore, amore ardente, amore costante, follia d'amore. Studiamo questo libro prezioso». - E poi l'Addolorata: Scriveva infatti: «Lasciami vivere accanto a te, Madre mia, per tener compagnia alla tua solitudine triste e al tuo profondo dolore; lasciami vivere nella mia anima il lamento doloroso dei tuoi occhi e lo strazio del tuo cuore. Ciò. che io voglio sul cammino della mia vita, non è la letizia di Betlemme, non è l'adorazione del Dio Bambino nelle tue mani verginali, non voglio godere nella tua umile casa di Nazaret della cara presenza di Gesù, nè unirmi al coro degli Angeli nella tua gloriosa Assunzione. Ma voglio nella mia vita gli scherni e le beffe del Calvario, voglio la lenta prigionia del tuo Figliuolo, il disprezzo, l'ignominia, l'infamia, amare il mio e tuo Dio con l'immolazione del mio essere».
Prima di essere fucilato aveva detto: «Tenetevi pronti a farmi le vostre domande, quando sarò in Paradiso».
(Rivista: L'Apostolo del Crocifisso e dell'Addolorata - Serviti. Roma, 1930).
Il martirio è l'espressione massima dell'amore per Iddio. Chi generosamente lo affronta, ottiene la totale remissione di ogni proprio debito spirituale, una,, particolare corona di gloria, una potente intercessione presso il trono dell'Altissimo, e, dopo conveniente processo storico, l'universale venerazione dei fedeli sopra la terra.
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