lunedì 21 ottobre 2024

E Gesù gli disse: Prendi la croce che ti è più comoda e mettila sulle tue spalle

 


Un pellegrino camminava lungo una strada impervia che rendeva ancora più doloroso il caldo opprimente del sole estivo, portando con sé, con dolore, la croce della sua vita.

Quando giunse la sera, si fermò ansimando e nei suoi pensieri disse: “La croce che Nostro Signore mi ha dato è molto pesante. Ah, so che tutti abbiamo bisogno di una croce per assomigliare in qualche modo a Cristo, ma questa, quella che porto, è opprimente.

Signore, Signore, sollevami dalla mia croce. Ti supplico. L'uomo era così stanco che si sdraiò vicino alla strada e un sonno profondo lo colse, e improvvisamente fu circondato da una grande chiarezza, Gesù Cristo gli apparve e con dolcezza gli disse:

Vorresti una croce diversa dalla tua?

Oh sì, Signore, sono povero, sto diventando vecchio e non posso più portare questa croce. Sono sessant'anni che porto questa croce che amo, perché viene da Te, ma Signore .....

Vieni con me, figlio mio.

E si vide davanti a una grotta immensa. Il Signore gli disse: “Lì sono raccolte tutte le croci che nella mia misericordia devono aprire agli uomini le porte del cielo. Lascia la tua croce sulla soglia, entra e scegli quella che più ti si addice”.

Il pellegrino entra e rimane abbagliato e come spaventato nel vedere una tale moltitudine di croci che sono state portate dall'inizio del mondo e che dovranno essere portate fino alla fine dei tempi.

Le esamina a lungo, le pesa, le gira, le prova e le depone. Era la croce del rimorso, la croce dell'invidia, la croce dell'ingratitudine, la croce della famiglia disunita, la croce della malattia, che paralizza le membra, che priva dell'uso dei sensi, la croce del disprezzo, della maldicenza, dell'ignoranza, la croce dell'ingratitudine, la croce della disintegrazione della famiglia, la croce della famiglia, la croce dell'ignoranza, la croce del tradimento degli amici, la croce della sofferenza di coloro che si amano, dei cari che sono morti, la croce di un figlio malato, la croce della vecchiaia abbandonata, la croce della povertà, dell'impotenza, della fame. E a ciascuna di esse ha detto: “No, no, non quella:

- No, no, non quella.

- È necessario, mio Dio, che io ne scelga una?


Nessuna croce in terra, nessuna corona in cielo

E l'uomo tornò indietro, esaminò di nuovo le croci e ricominciò l'intero processo, le guardò, le girò, le provò, e quando Gesù lo vide scoraggiato, mosse delicatamente la mano e indicò la soglia della grotta. Il pellegrino, voltandosi, vede subito una croce che lo attrae, la solleva e un sospiro di pace gli esce dalle labbra.

Sembra pesante, ma rispetto alle altre che sono così terribili.... Posso prenderla, Signore?

Prendila uomo, dice Gesù Cristo.

E il pellegrino stende le braccia per prenderla..... e grida: era sua, la stessa croce che Dio gli aveva dato nella sua misericordia. La croce che aveva lasciato come un fardello.

Sotto il velo della leggenda, voi a cui una sofferenza così lunga, così dolorosa, così umiliante, fa nascere un'amara lamentela, una mormorazione forse, guardate a Gesù Cristo, non solo con la sua mano benedetta che vi indica la croce che dovete portare, ma permettetegli di metterla paternamente sulle vostre spalle e di tenerla amorevolmente in mano perché non ne sentiate ancora tutto il peso. Non chiamate questa croce semplicemente croce, ma “la mia croce”. È stata creata per voi, e se solo sapeste con quale cura, con quale tenerezza, con quanta attenzione, le mani divine di Gesù Cristo hanno messo insieme tutti i suoi elementi.

Se sapessi anche come la Beata Vergine che ti ama, povero afflitto, interviene sempre in ciò che è utile alla tua salvezza, se sapessi come ha ottenuto da Gesù di guardare alle tue debolezze con comprensione e che questa croce, senza la quale non potresti forse salvarti, sarebbe meno dura, meno lunga, meno pesante di quella che dovresti realmente portare.

(Antica leggenda, XIX secolo o prima)

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