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sabato 7 gennaio 2023

ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO

 


L'uomo viveva nel l'Eden... 


Luce: 

L' uomo viveva nell'Eden...  

Vita bella, vita dolcissima. Scrivi! 

Le creature gli erano amiche perché l'uomo 'amava' ed esse 'percepivano' l' amore... Poi venne il Peccato, poi ci fu la Colpa e, con questa, la 'macchia' che deturpò l'anima dell'uomo facendogli contrarre la terribile malattia. 

Ora ti spiego meglio. 

Così come un virus può intaccare la sanità di un corpo umano perfetto e portarlo a progressiva degenerazione, così un virus: il peccato, può intaccare la sanità dello spirito e portarlo a degenerazione. 

Tu devi partire dal presupposto, che ti ho già fatto intuire, che la vera essenza dell'uomo è quella spirituale, non essendo il corpo che un completamento della stessa per renderla più completa: in ciò la differenza di perfezione con gli Angeli, solo esseri spirituali. 

Or bene, intaccata l'essenza dello spirito, se ne è avuta immediatamente una conseguenza sulla carne, anch'essa corrotta in proporzione. Né questo ti deve stupire. Anche la scienza moderna, pur così ignorante ancora nello studio della Psiche, ha intravisto chiaramente il rapporto fra psiche e corpo. E, l'altra volta, ti avevo spiegato che 'Psiche' è l'Anima. 

Le malattie psicosomatiche, come già più volte ti ho illuminato seguendoti nel corso dei tuoi pensieri, sono un indizio, un esempio, di questo 'rapporto' che in realtà è molto, molto più profondo. 

Dunque la Psiche, corrotta dal Peccato, dalla perdita della Grazia, ha inquinato il corpo, creato perfetto: si è inquinata lei, innanzitutto, e subito ha contagiato lui. Da tutto ciò è nata l'abiezione, l'odio, l'invidia, l'egoismo. Da ciò sono nate le tare da debolezza congenite che - a causa di un indebolimento delle difese immunitarie - hanno progressivamente aperto la strada alle malattie e poi alle alterazioni funzionali dei geni umani che venivano ritrasmessi tarati ai discendenti. 

Ma, in tutto ciò, non bisogna dimenticare la prevalenza dello spirito, non bisogna dimenticare che l'uomo - prima che essere animale - è essere spirituale', e quindi tutto devi vedere alla luce dello spirito e della vita spirituale futura: soprattutto la vita materiale terrena. 

Quindi l'evoluzione dell'uomo è stata veramente 'discendente'.  

La civiltà dell'uomo 'primo' non era di tipo 'tecnologico' ma di tipo naturale. L'uomo viveva, il primo uomo viveva, in un habitat naturale che più perfetto non poteva essere. 

Dopo vennero le caverne, dopo la scoperta del fuoco, dopo il lento progredire verso un destino di crescita intellettuale, morale, civile. 

E l'ambiente dove il primo uomo viveva, l'Eden, divenne - per volontà di Dio - ostile. Ostile la terra, che dava frutti con fatica, ostile la natura in genere, con gli elementi: il caldo, il gelo. Ostili gli animali, contaminati anch' essi dal virus 'spirituale' così come anch' essi potrebbero contrarre oggi dall'uomo dei virus interessanti il corpo. 

Ed in quest'ostico ambiente l'uomo decadde ed iniziò la sofferenza. 

Sofferenza fisica, ma anche morale. 

L'uomo perse - con la perdita dell'intelligenza, a causa dalla sua psiche tarata - la coscienza della sua spiritualità: divenne qualcosa di molto simile al 'bruto'. E solo per Misericordia divina i 'Profeti', depositari della Rivelazione, ebbero concesso di ricordare all'uomo la sua origine soprannaturale per ridargli la coscienza del proprio vero essere e la sicurezza del fine a cui tendere. 

Ecco, in breve, la storia dell'Umanità che integra le letture che ti ho già donato. La storia dell'Umanità più recente, quella delle ultime migliaia di anni, è già storia di evoluzione superiore, ascendente e non discendente, in quanto l'uomo - per religioni ed educazioni progressive - doveva prepararsi ad accogliere la vera religione: l'unica. 

Ma non c' è mai fine alla depravazione morale dell'uomo che - pur nella fase ascendente di una nuova civiltà, pur nella conoscenza di religioni 'rivelate', pur nella conoscenza della mia Dottrina - ha saputo ancora una volta ritoccare le vette dell'abiezione: quelle che mi avevano indotto a mandare il diluvio. 

Non manderò più un diluvio, ma diluvio saranno gli uomini a se stessi. 

 

Rimango un bel po' pensieroso, a riflettere. Pensieroso... 

Bene. Ora però, finalmente, il quadro mi diventa più chiaro. Bella l'idea della 'malattia psicosomatica'. Quanta gente non conosciamo che si becca delle 'gastriti' per lo stress? E lo 'stress' non è forse una 'affezione' della Psiche? Non avrei mai pensato che, essendo l'anima costituita dalla nostra Psiche (Conscio e Inconscio), una 'malattia' della Psiche, e cioè il Peccato originale che partì dalla Mente intaccandola, potesse coinvolgere in qualche modo anche il corpo. Ma la spiegazione della 'malattia psicosomatica' non fa una 'grinza'. Anzi è di moda, perché oggi si attribuiscono alla Psiche anche certe malattie che non si sanno diagnosticare. Vi è mai capitato? Mia figlia aveva perso due anni di scuola, giovanissima, perché aveva febbroni da cavallo sui 41 e passa. Medici, ricoveri in ospedali, esami, elettroencefalogrammi, esami del sangue. Niente, decine e decine di giorni di febbre ma lei era fresca come una rosa, nessuna traccia di elementi patogeni, nessun virus strano. E allora mi dissero: 'Senta, se la riprenda, per noi non ha niente...'.  

'Come, dissi io, non ha niente? E le febbri? E se muore?'.  

E loro gentili ma testardi: 'Senta sua figlia non ha proprio niente, perfetta, butti via il termometro e non lo guardi più. Sarà qualche febbre di origine 'nervosa'...'.  

Non sapevo cosa fare e allora - forse con una buona dose di incoscienza - feci la cosa più semplice: seguii il consiglio dei medici e buttai via il termometro.  

Ora sono nonno di una bambina di due anni, una furba di tre cotte, e mi appresto ad esserlo di un maschietto... sì di un maschietto, perché la ragione della febbre non hanno saputo scoprirla ma che è un 'maschietto' ... quello si vede. 

Ritornando 'a bomba' sulla malattia psicosomatica, ricordo che su di un libro che parlava di 'ipnosi medica', di autosuggestione e di 'effetti placebo' (e cioè ‘autosuggestivi’) di certi farmaci inerti, vale a dire non contenenti medicine vere ma somministrati ai pazienti come se fossero stati veri farmaci, veniva fatto rilevare quanta gente guarisse lo stesso dalle malattie come quelli che prendevano la medicina vera.  

Era - spiegava il medico scrittore del libro - l'effetto 'placebo'.  

Il malato - essendosi convinto nella mente, cioè nella psiche vale a dire nell'anima, che si trattava di medicine per guarire - guariva sul serio. Roba da matti.  

Quindi la convinzione della mente, lo stato della psiche, 'agiva' concretamente sullo stato del corpo, modificandone evidentemente il metabolismo ed inducendolo inconsciamente (cioè senza che l'io ne fosse conscio) a produrre quelle sostanze ... chimiche necessarie a normalizzare le funzioni che erano state compromesse dalla malattia.  

E il nostro corpo, infatti, è una grandiosa centrale biologica - dai fenomenali processi elettrochimici - che si ripara da sé…, solo fino ad un certo punto, purtroppo.  

I libri di medicina psico-somatica - branca molto giovane della Medicina che, come tutti i 'giovani', incontra le sue brave difficoltà ad affermarsi ma poi si affermerà del tutto - dicono che siamo di fronte ad un mondo - quello dei rapporti fra Psiche e Corpo - molto misterioso e tutto da scoprire.  

Bene. La spiegazione 'psico-analitica' della natura psichica, cioè psicologica, del Peccato originale e delle sue conseguenze devastanti sul corpo si accorda anche con certe conclusioni a cui è arrivata la medicina ufficiale, razionale e scientifica, e quindi è più confacente alla mia mentalità.  

Direi anche che è una spiegazione quasi 'accettabile' e convincente.  

Uhm!... Convincente?  

 

Luce: 

L'uomo, ti dissi, è una unità psico-fisica molto più di quanto la vostra scienza oggi ammetta. Anzi, l'uomo è più 'psiche', cioè anima, che 'materia' la quale è un 'accessorio' che completa l'anima, poiché Io ti dissi che Dio fece l'uomo a sua immagine e somiglianza, e quindi (poiché Dio non ha corpo) l'immagine e somiglianza riguardano l'anima che pertanto - essendo a somiglianza di Dio - è la cosa più importante: anzi, è l'uomo! 

Quindi, rovinata l'anima dal Peccato, si è distrutto il suo 'equilibrio'. Si è cioè introdotto 'disordine' dove prima era ordine. 

L'ordine era la prevalenza della parte spirituale dell'anima (lo spirito dell'anima) su quella più materiale (cioè l'Io). 

Il disordine fu il prevalere dell'Io, così come un asse viene spostato da un equilibrio statico ad un altro. 

Il prevalere dell'Io, con tutte le sue tendenze negative, si è ripercosso - proprio per l'unità psicosomatica - anche sul corpo, come si è ripercossa sul corpo la perdita della Grazia con tutte le conseguenze sulla sfera morale e spirituale. 

É questo che ha provocato degenerazione sempre maggiore nella sfera spirituale e fisica: degrado spirituale e morale, degrado fisico, malattie e morte. Di qui il dolore e tutto il resto. 

Sconvolto fu quello che voi chiamate 'Dna', sconvolti tutti i centri che presiedono ad una corretta regolazione endocrina, cioè i sistemi ghiandolari. E poiché l'evoluzione spirituale dell'uomo è in discesa, è negativa l'evoluzione fisica dell'uomo. Non è vero che la 'razza' sta migliorando. Essa sta decadendo, e solo la scienza - quella scienza fallace priva di Sapienza che vi ha allontanato da Dio - è riuscita a dare un'impressione fallace di benessere, di crescita evolutiva fisiologica. 

Oggi l'uomo, senza medicine, senza conforti umani, è un uomo morto: morto come il suo spirito! 

Guido Landolina


M. Valtorta: 'Lezioni sull'epistola di Paolo ai romani', 14.3.50, pagg. 217/219) 

(M. Valtorta: 'Lezioni sull'epistola di Paolo ai romani', 21/28.5.48, pag. 128 - Centro Edit. Valtortiano)

lunedì 28 novembre 2022

ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO

 


(M. Valtorta: 'Lezioni sull'epistola di Paolo ai romani', 22.1.48, pag. 69 - Centro Ed. Valtortiano) 

(P. e A. Angela: ‘La straordinaria storia della vita su lla Terra’ – Ed. Mondadori) 

(A. Einstein: ‘Come io ve do il mondo – La teoria della relatività’ – Ed. Newton) 


La creazione dell'uomo 

Va bene. Ho capito il concetto della creazione dell'universo e tutto il resto, e anche questo dei 'figli di Dio'... Ma la storia biblica dell'uomo che Dio avrebbe fatto dal 'fango'...?  

Via..., non è credibile...!  

Luce: Quando si legge che Dio fece l'uomo dal 'fango', cioè dalla terra, volle significare per l'antichità un concetto semplice che però adombra una precisa realtà scientifica. Infatti per fango e terra si intende il mondo minerale, e l'uomo è costituito da sostanze minerali. 

Così come Dio trasse il mondo dal caos, ordinandolo secondo le leggi pensate dal suo Pensiero, con altrettanta facilità Dio 'pensò' l'uomo, lo volle e lo fece, traendolo dagli elementi della materia che vennero sublimamente ordinati perché servissero allo scopo di fare un Figlio di Dio. 

Dio, o meglio la Parola di Dio, parlava ai Primi due istruendoli su tutto: parlava alla loro mente ed al loro cuore. É vero, essi dovevano essere le prime voci destinate - come voi dovrete fare - a trasmettere la Parola di Dio alla loro discendenza perché rimanesse Figlia di Dio. 

 Sono qui, seduto in sala d'attesa all'Aeroporto di Roma.  

Aspetto la 'chiamata' del mio volo. Rifletto ancora sulla 'creazione' dell'uomo che mi è rimasta sempre difficile da accettare.  

Una volta, quando ero bambino, mi avevano spiegato che Dio aveva fatto una sorta di 'pupazzo' di fango nella cui bocca aveva poi alitato lo 'spirito della vita'. Capisco che ad un bambino non sia facile spiegare, ma se trovassero delle spiegazioni più 'furbe' di quelle date a me, forse quando il bambino diventa grande non legherebbe il concetto biblico della creazione dell'uomo ad una specie di favola incredibile che mette in discussione tutto il resto e finisce per fare poi accettare molto di più l'idea di discendere da una scimmia. 

Ma - anche partendo dal presupposto che l'uomo sia stato 'creato' traendo la sua composizione dai 'minerali' (perché è ben noto che il nostro corpo è costituito per la maggior parte da 'acqua=H2O', e poi da altre sostanze appartenenti al cosiddetto mondo minerale) - l'uomo, 'come' è stato creato?  

Con un atto 'istantaneo' in base al quale, così come è 'esploso' il Big Bang e si è formata la materia, dal nulla si è 'materializzato’ anche l'uomo?  

Impossibile? Ma - mormoro fra me e me - così come è stato possibile, e questo lo dice la 'scienza', 'materializzare' l'universo dal nulla (come affermano gli scienziati quando parlano del 'momento zero' e del 'muro di Planck'), perché Dio non avrebbe potuto 'materializzare' anche il primo uomo?  

Oppure, altra ipotesi, Dio non avrebbe potuto modificare in meglio - telepaticamente, cioè con la forza del pensiero che nel momento in cui 'pensa' anche 'fa' - il Dna di un 'primate', o meglio di quella razza intermedia a metà strada fra la scimmia e l'uomo che gli scienziati chiamano 'ominidi', il cui ovulo fecondato, e quindi il cui 'nato', sarebbe stato una sorta di nuova specie genetica di 'mutante' più evoluto, detto 'uomo', dotato però a questo punto di un'anima da Dio?  

In fondo gli esperti di genetica non 'creano' in laboratorio (come hanno fatto ad esempio nel '97 con la famosa pecora 'Dolly', di cui hanno parlato i mass-media di tutto il mondo) delle razze animali 'mutanti' manipolando il Dna dell'animale originario?  

No, mi dico, quello degli scienziati non è 'creare', cioè produrre dal nulla, ma un manipolare qualcosa di già esistente.  

É vero, ma quello che allora fa l'uomo con ampolle e alambicchi non lo può fare Dio con la forza del suo possente Pensiero creativo, visto che, dal nulla, ha creato l'universo...? 

Rimango un poco perplesso a riflettere... ma penso che quello della nostra origine esatta sia destinato a rimanere, in questa vita, un segreto per gli uomini, come del resto tantissimi altri segreti dell'universo. Forse - mi dico - è come avevo letto: Dio ci vuol mettere alla prova, se non nella 'fede' completa ed autentica, almeno nella nostra 'disponibilità' ad accettare - senza prove inoppugnabili che, proprio perché 'inoppugnabili' non ci darebbero il minimo merito - il concetto che per 'nascere', cioè per 'esistere', non abbiamo fatto tutto 'da soli', cioè con l'Autogenesi, ma abbiamo avuto bisogno di Dio...  

In fondo, mi dico, Dio si accontenta forse di un 'minimo' di umiltà, cioè che accettiamo di ‘dipendere’ da qualcuno, o meglio, da Qualcuno... 

Smetto di colpo di scrivere queste riflessioni perché - assorto come ero - non avevo sentito la prima 'chiamata' del mio volo e, se non corro, rischio... di rimanere a terra, 

Ora sono in volo, l'aereo ha raggiunto la sua quota di crociera a circa ottomila metri e viaggia ronfando tranquillo sopra le nuvole, nell'azzurro, mentre - sbirciando dall'oblò laggiù in basso vedo - fra uno squarcio e un altro di nuvole - campi e monti e indovino l'esistenza di una umanità che sembra da quassù veramente piccola...e insignificante, lontanissima con i suoi problemi. Ecco, mi sono detto tante volte chiedendomi la ragione del male, della miseria, delle sofferenze che travagliano l'Umanità: 'Se Dio esiste, se anziché un Padre è un 'Dio cosmico', come lo vede Einstein, un Dio indifferente al nostro mondo - e chissà quanti altri mondi magari migliori avrà creato - ecco credo che, dall'alto del Cielo (ma Dio sarà poi in Cielo? Che cos'è il Cielo? Un 'luogo' o uno 'stato' o un'altra dimensione o cosa?), credo che dall'alto del 'Cielo' Dio ci consideri proprio come delle 'formichine', come quegli uomini lontani laggiù che non si vedono neanche, si sa che ci sono, si vede anche qualche navetta sul mare che sembra un giocattolino di bambini, e si sa che contiene degli omini, ma sembra tutto insignificante..., ecco allora perché c'è il dolore, semplicemente perché è un problema 'nostro' e non di Dio che , se ha fatto l'Universo di Einstein: fatto di protoni, adroni, neutroni, neutrini, elettroni, quarks, positoni, leptoni, fotoni e, ancora, di campi gravitazionali, di forze elettromagnetiche, di esplosioni, di stelle, di quasar, di buchi neri, di galassie in fuga e chi più ne ha più ne metta..., non può certo preoccuparsi di questo animaletto, veramente una formichina rispetto alla grandezza dell'universo, che si chiama 'uomo'...' 

Mi rilasso nel mio sedile e - dopo aver sganciato la cintura di sicurezza - riprendo il filo dei pensieri che avevo interrotto al momento della chiamata del volo. 

Dunque, dicevo, ammettiamo pure che sia stato Dio ad aver creato l'universo.  

Non posso infatti a questo punto - senza sentirmi in difficoltà logica, anzi senza sentirmi idiota - 'negare' la realtà della Creazione in quanto tale, cioè dell'universo in quanto 'creato' e non 'autogenerato'. 

Non riesco infatti ad immaginare un qualcosa che ‘da solo’ si 'autogeneri' dal nulla come dal nulla la stessa scienza invece attesta che l'universo è nato, riuscendo anzi a risalire a 15 miliardi di anni fa, quasi all'attimo zero, descrivendo addirittura con 'scientifica' precisione il fantastico succedersi degli eventi a partire dal 'muro di Planck', cioè da quel quarantatremiliardesimo di secondo dopo l'attimo zero. 

Roba da impazzire. Come avranno fatto a calcolare? Già. Con quei computers grandi come 'palazzi'... 

Dunque, ammettiamo 'Dio Creatore', Dio creatore dell'universo, perché il volerlo negare come tale creerebbe dei problemi ancora più difficili da risolvere, da spiegare. D'accordo!  

Però...questo concetto di Dio creatore anche dell'uomo, di un uomo, attenzione!, creato per essere 'figlio di Dio'... Figlio di Dio! 

Ma se l'universo è sorto dal 'nulla' - e questo fatto di essere sorto dal nulla 'deve' far pensare ad un Principio creatore, cioè Dio - l'uomo invece è venuto dopo, per ultimo, quando la materia già esisteva, quando la vita già esisteva, quella vita di cui parlano così bene Piero e Alberto Angela nel loro bel libro scientifico-divulgativo 'La straordinaria storia della vita sulla Terra' (Mondadori Editore), un bellissimo diario di un viaggio immaginario indietro nel tempo, lungo 4 miliardi di anni. Essi spiegano che, all'inizio - attraverso le 'combinazioni' chimiche di quella che i due autori chiamano 'la banda dei quattro', e cioè: carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto, e grazie all'interazione con le potentissime scariche elettriche che dovevano attraversare l'atmosfera primordiale di quel mondo in ebollizione - all'inizio essi spiegano (o meglio essi secondo l'opinione della scienza corrente che, con certi esperimenti fatti in laboratorio, ha cercato di 'ipotizzare', anche di 'simulare' le ipotetiche condizioni iniziali di 4/5 miliardi di anni fa), essi spiegano che sono nate le molecole dalle quali certe correnti di pensiero scientifico presumono che sia 'nata' - da sola - la vita. Le molecole - essi spiegano - sono di tipo semplice e complesso (cioè con un maggior numero di atomi) e fra queste ultime vi sono gli 'amminoacidi', cioè i 'mattoncini' che '... legandosi nei modi più svariati, riescono a costruire un numero sterminato di combinazioni, creando tutte le proteine (e quindi tutti i tessuti e gli organismi) che vediamo nel mondo vivente...'. 

I due Autori continuano le congetture ma poi si domandano onestamente:  

Ma è sufficiente tutto ciò a spiegare veramente un 'montaggio' graduale che porti alla comparsa spontanea della vita? Cioè che porti alla comparsa spontanea di cellule o di sferule (sia pur molto semplici) capaci di autocostruirsi utilizzando le materie prime ambientali, e capaci anche di mantenersi stabili in un ambiente fluttuante (grazie ad un primitivo metabolismo)? La risposta non è così semplice. Ricercatori come Oparin, Haldane, Urey, Miller, Orgel, Foz, Ponamperuna e tanti altri, hanno certamente dato un contributo a questo studio della preistoria della vita, formulando ipotesi e realiz- zando esperimenti stimolanti. Ma il buio di questa prima fase della storia dell'evoluzione non è stato ancora diradato...' 

Ci rifletto sopra. Io avevo sempre pensato che fosse la 'cellula' il 'mattone' della materia animale e vegetale, invece qui dicono che, prima ancora ci sono gli amminoacidi che sono i 'mattoncini' delle proteine che a loro volta sono la base costitutiva del nostro corpo. 

Gli amminoacidi, le proteine...! Ecco dunque da dove è derivato l'uomo...', mi dico.  

Ma se questi sono i 'mattoncini di base' della materia umana, come dicono i due Angela, se sono un po' come i 'mattoni' con i quali si costruisce una casa, questo non significa necessariamente che la casa si costruisca 'da sola', no?  

Ci vuol bene qualcuno che metta insieme mattoni, cemento, sabbia e calce, che immagini una struttura della casa, che gli dia anche una estetica...insomma, qualcuno che, se non lo vogliamo chiamare 'Ingegnere', come avevo letto in quella rivista dei 'testimoni di Geova', chiamiamolo almeno 'Architetto'. 

Sì, un Qualcuno che - usiamo pure le parole della 'Luce' - 'costruisse' l'uomo 'traendolo dagli elementi della materia che vennero sublimamente ordinati perché servissero allo scopo di fare un Figlio di Dio...'  

Figlio di Dio..., di Dio! Sempre Dio! 

Lo stesso Einstein non negava Dio, ma - come ho detto - aveva una religiosità 'cosmica'. Egli aveva infatti scritto: 'L'uomo che crede nelle leggi causali, arbitro di tutti gli avvenimenti, se prende sul serio l'ipotesi della causalità, non può concepire l'idea di un essere che interviene nelle vicende umane, e perciò la religione-terrore, come la religione sociale o morale, non ha presso di lui alcun credito; un Dio che ricompensa e punisce è per lui inconcepibile perché l'uomo agisce secondo leggi esteriori ineluttabili e per conseguenza non potrebbe essere responsabile verso Dio, allo stesso modo che un oggetto inanimato non è responsabile dei suoi movimenti... Gli uomini sarebbero da compiangere se dovessero essere frenati dal timore di un castigo o dalla speranza di una ricompensa dopo la morte. Si capisce quindi perché la Chiesa abbia in ogni tempo combattuto la scienza e perseguitato i suoi adepti...' (Einstein: 'Come Io vedo il mondo - La teoria della relatività', Edizioni Newton). 

Dunque - mi dico - Einstein non negava Dio, cioè un 'qualcosa' dal quale fosse nato l'universo attuale, ma detestava cordialmente la visione di un Dio che ricompensa o punisce l'uomo.  

Figuriamoci - mi dico - se avrebbe mai potuto accettare l'idea di un uomo 'figlio di Dio'! 

In effetti - anche per me - l'idea di essere, noi che siamo fatti di 'carne e ossa', figli di un Dio, il quale dovrebbe essere però una 'Entità' spirituale, cioè 'immateriale', non è facile da 'digerire'. 

Mi viene veramente da pensare che le varie religioni - fermo restando il concetto che Dio esista - loro stesse se ne siano fatto uno, di Dio, a loro immagine e somiglianza, e non il contrario: cioè che sia stato Dio ad aver fatto l'uomo a sua immagine e somiglianza. 

C'è poi la storia di Adamo ed Eva e del mitico Paradiso terrestre. Poi quella del Peccato originale e della 'caduta'. Non sarà anche questo un espediente della nostra religione per giustificare la miseria della condizione umana che mal si concilia con l'idea di un Dio 'Padre' che ama tutti gli uomini che sono figli suoi? 

Ecco, devo dire che il modo di ragionare di Einstein mi dà un po' fastidio perché colgo un certo sprezzo intellettuale anche verso quelli che, come me, si vorrebbero sforzare di credere. Ma non posso negare che i suoi ragionamenti facciano presa. Anzi - senza essere un 'Einstein' - me li ero già 'pensati' per conto mio, perché credo facciano proprio parte di un bagaglio di idee comuni a tanti... Chissà in quanti, queste cose, le avremo qualche volta elucubrate... 

Già..., il paradiso terrestre, la 'tentazione', il 'peccato originale', la 'caduta'... Perché questo Dio? Un Dio che crea l'uomo perfetto e poi, per colpa della 'tentazione', ne consente la 'caduta'...  

Perché farlo 'cadere', l'uomo? Perché? 

 

Luce: 

Dio creò l'uomo 'perfetto': destinato al Paradiso perpetuo.  

Satana , invidioso dell'uomo, perché rabbioso di essere stato cacciato dal Paradiso celeste, volle - anche in 'odio' a Dio - rovinare - con la sua 'tentazione' ed il Peccato originale - l'opera di Dio! 

L'uomo perse la Grazia, divenne imperfetto e perse il Paradiso terrestre. Ma proprio lo stato di colpa - che rende imperfetti e soggetti alle malattie fisiche e spirituali, soggetti al peccato - permette agli uomini meritevoli di 'guadagnarsi' il Paradiso. Ciò per merito della 'buona volontà' e di quel Libero Arbitrio che Dio aveva loro donato. 

Quindi Satana, il Male, si è fatto inconsapevolmente strumento del Bene, perché per l'uomo è più merito 'conquistarsi' il Paradiso che riceverlo in dono senza alcuno sforzo. 

Dio, Dio ha fatto gli uomini a Sua immagine e somiglianza!  

Dio è Amore, e ama gli uomini come figli, di un amore intensissimo, infinito.  

L'uomo, a causa del libero arbitrio, e quindi della sua 'volontà', si è dato al Male perdendo la Grazia e ottenendo morte e dolore.  

Satana imperversa fra gli uomini.  

Dio, immenso nella sua bontà, ha per amore voluto riscattare l'uomo ed i suoi peccati offrendo in sacrificio Sé stesso. Dio si è fatto uomo, ha sofferto, si è immolato dopo aver evangelizzato ed insegnato all'uomo la Dottrina dell'Amore che è necessaria alla sua salvezza. 

Così come l'uomo con il suo libero arbitrio si è perduto, così ora l'uomo - grazie all'insegnamento della Dottrina dell'Amore consacrata nella Passione - con lo stesso libero arbitrio potrà imparare ad amare e riconquistare lo stato di 'grazia' perduto. 

Dio ha fatto dunque sacrificio di Sé stesso per salvare i suoi figli uomini. 

É come se un padre o una madre offrissero la propria vita per la salvezza di quella dei figli.  

D'accordo, sono d'accordo. Però questo non spiega ancora 'come' - in pratica - dall'uomo 'perfetto' si sia arrivati all'uomo attuale.  

Cosa è poi la 'Grazia'? E perché la sua perdita avrebbe portato morte e dolore?  

Mi sembra di ricordare di aver letto da qualche parte che la Grazia è uno 'stato di amicizia con Dio'. Amicizia con Dio? Francamente, non capisco.  

Guido Landolina 


mercoledì 16 novembre 2022

ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO

 


(M. Valtorta: Libro di Azaria, Cap. 16, pagg. 149/159 - Centro Edit. Valtortiano) 


Il Padre si manifestò per la prima volta nella Creazione. 


Luce: 

Il Padre si manifestò per la prima volta nella Creazione... 

A chi? Agli occhi degli uomini che sarebbero venuti e che lo avrebbero negato dicendo, con le parole e con i comportamenti, che Dio non è, che l'uomo è! 

 Perché in tanti modi si può dire che Dio non è. 

Negare Iddio, negarlo con protervia, comporta comunque coraggio, diabolico ma coraggio. Ed è il coraggio della diabolicità che rende l'uomo non solo meritevole ma degno dell'Inferno. 

Ma l'uomo decaduto, l'uomo impoverito dal Peccato originale, nella più parte dei casi ha perso il coraggio, quello che nei buoni è una virtù morale, ed allora nega Dio nei comportamenti. 

La maggioranza degli uomini è così. Che fare? Fulminarli? 

Tutto il mondo dovrebbe essere ridotto in cenere. 

Ma lo scopo della Creazione fu quello di crearmi un popolo di figli per amarli ed esserne amato, e può, un Padre, fulminare i suoi figli degeneri, specie se degeneri a tal punto per colpa del Peccato d'origine? No, un Padre non può. 

Figli malati sono, malati nello spirito prima ancora che nel corpo. 

E come malati vanno trattati, raccolti, accuditi, medicati, bendati, sanati. 

Questo è il Medico, pietoso, pietà che è Misericordia, e che - proprio perché la colpa d'origine fu colpa dei primi due e non dei discendenti - usa con i discendenti la pazienza che non ebbe, per giustizia, con i primi due ma che per giustizia - sempre per giustizia - egli deve avere con i successivi. 

E la pazienza è Misericordia, e la Misericordia è Amore, e l'Amore è Dio. 

Vedi come è sconvolgente la Creazione: dal nulla il tutto, dalla materia la vita animale, dalla vita animale, al cui apice Io posi l'uomo, la vita spirituale. 

Hai letto di atomi, protoni, neutroni, quarks e che tutto si è formato dal nulla. 

Se lo dice la scienza, troppe volte cieca, l'uomo lo crede. Se l'affermo Io, egli dubita. 

Ma c'è bisogno di guardare nell'atomo? C'è bisogno di controllare la velocità di fuga delle galassie e poi andare a ritroso per scoprire l'attimo "zero" della creazione esplosiva, quando l'evidenza della creazione è 'evidente' non per l'atto creativo in sé quanto nelle sue manifestazioni? 

Come non capire che l'albero creato fu, i fiori creati furono, gli animali, gli insetti, gli uccelli, l'uomo creato fu. 

Come, come l'evoluzione può aver prodotto organismi così differenziati e, nella loro specifica differente missione, perfetti? 

E tutti l'uno complementare all'altro? 

Sì, indispensabili e complementari - come le tre Persone della Trinità sono fra loro - perché Dio, perfetto, è stato perfetto anche nella creazione! 

L'uomo corrompe la creazione, così come l'uomo ha corrotto il suo spirito, sottomettendolo poi - in un capovolgimento di valori - ai bisogni della carne. 

Ma la vera Creazione non è quella che vedi, ma quella che non vedi: lo 'spirito'.  

Questo è il 'figlio' di Dio, figlio non 'unigenito' ma creato, ma non per questo meno figlio e meno amato al punto di rendere necessario il sacrificio della propria vita, in un annichilimento totale, per tentare la salvazione di quelli di buona volontà. Perché i figli di Dio non possono essere che quelli di buona volontà! 

Per lo spirito ormai imperfetto, cosa si poteva chiedere (il minimo!) se non una "minima" manifestazione di buona volontà? 

Ecco perché è facile essere salvati, ecco perché è difficile salvarsi. 

 Perché la buona volontà è davvero il minimo per chi "voglia", ma il massimo per chi "non vuole", perché ribelle, perché figlio del Ribelle. 

Ed ogni figlio, alla fine del Tempo, alla fine del mio Tempo, quello che Io stabilirò, seguirà il Padre che si sarà voluto scegliere. 

I figli miei con Me, i figli dell'Altro con l'Altro. 

Per l'eternità, perché i primi siano felici in eterno, i secondi in eterno dannati, così come essi stessi protervamente vollero. 

Ecco perché ti chiedo buona volontà e perché ti chiedo di vivere giorno per giorno. Perché più facile è preoccuparsi di essere buoni almeno solo per oggi. É un po' come dire: per oggi un piccolo sforzo ancora e per domani si vedrà ... perché nelle braccia di Dio sei, e solo se non ti abbandoni rischi di cadere. 

Abbandonati a Dio, anche nelle tue cose umane. Usa pure l'intelletto, che ti ho dato perché venga usato, usa pure la prudenza, che quando è spirituale è somma virtù, ma poi abbandonati a Dio, al Padre, che ti curerà anche nelle cose umane, perché, da buon Padre, sa che di 'carne' sei. 

 

Ecco è finito il tuo particolare ciclo sulla "Creazione". 

Di più non serve, i negatori rimarranno negatori. I figli, quelli di Dio, comprenderanno e saranno miei, figli miei. 

Guido Landolina


lunedì 24 ottobre 2022

ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO

 


Il Progetto creativo di Dio. Lo scopo della Creazione. 


Medito su tutto quello che ho scritto fin qui sulla Creazione.  

Grandiosa, sconvolgente.  

Ma 'perché' tutto questo? Se il 'Creatore' è stato l'Ingegnere di questo universo materiale, perché lo avrà fatto? Quale sarà mai stato l'intero 'progetto'? 

 

Luce: 

Il Progetto creativo di Dio:  

Dio volle un popolo di figli, li fece a sua immagine e somiglianza, Satana li rovinò, Dio - con il Cristo - li salvò perché, martiri del proprio 'Io', ritornassero a Dio, onde averne la 'Gloria' e per Gloria di Dio. 

 Perché il Santo voleva un popolo di 'santi': i figli di Dio. 

Dio era 'Gloria', si fece uomo, patì nel 'Tempo', atrocemente, completamente, per salvare l'uomo. Poi è risalito al Cielo e la sua Gloria originaria, già di per sé grande e già aumentata per il suo orribile patimento, è continuamente aumentata da ogni giusto, ogni 'santo', che sale in Cielo, come chi, dopo tanto lavoro, coglie ogni frutto del proprio raccolto. 

É stata dunque la sofferenza nel 'tempo' quella che fa ora rifulgere sempre più la gloria di 'Dio-Cristo' - per ogni 'santo' in Cielo, in Cristo - nel suo Corpo glorificato. 

Lo scopo della 'Creazione' è stato dunque quello di accrescere la Gloria di Dio dandola anche all'uomo.  

Ma quale uomo? 

A quello demeritevole? No! A quello meritevole. 

Per questo Dio - che non volle il 'Male' provocato dal libero arbitrio di Lucifero né quello provocato luciferinamente dal libero arbitrio dei primi due - consentì il 'male' perché l'uomo decaduto, e poi 'potenzialmente' salvato dalle sofferenze del Cristo, compartecipasse alle Sue sofferenze 'guadagnandosi' - per giustizia - con pieno merito, con proprio personale merito, il Regno dei Cieli: quindi non dono 'gratuito' ma dono 'guadagnato'. 

Alla fine del mondo il mosaico della 'Creazione' si comporrà: la tessera costituita da ogni anima salvata, così come questa si è volontariamente 'formata', concorrerà a comporre il quadro generale della Creazione, per l'eternità. 

D'altra parte la caduta dell'uomo, con la sua conseguente umiliazione, fu in tutti i sensi 'provvidenziale' perché altrimenti il suo smisurato orgoglio lo avrebbe portato a peccare come Lucifero che, per essere stato senza colpa, finì per credersi simile a Dio. 

Per l'uomo non vi sarebbe stata più redenzione perché, senza Lucifero e la sua tentazione, avrebbe finito per credersi simile a Dio da sé, quindi senza 'attenuanti', ed avrebbe perciò meritato l'inferno-eterno. 

Per questo persino la 'colpa' fu provvidenziale. 

La 'materia' serve - come dal fiore viene il frutto e dalla crisalide la farfalla - a partorire il Figlio di Dio. 

É una 'autogenesi' nel senso che il figlio della carne si fa figlio di Dio con la propria volontà grazie all'aver sottomesso la materia allo spirito. 

Dio non è egoista e voleva condividere la sua gloria con gli uomini meritevoli, con i veri figli di Dio, i Figli dello Spirito e non della Carne. 

Guido Landolina 


sabato 1 ottobre 2022

ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO


La 'realtà' che abbiamo davanti agli occhi non è quella che appare... per questo ho dato ai viventi la 'sensibilità'. E l'uomo non è frutto dell'evoluzione del mondo ma è il mondo che si é trasformato per accogliere l'uomo... 


Luce: 

La realtà che abbiamo davanti agli occhi non è quella che appare. 

Hai letto che le immagini visive sono frutto di onde elettromagnetiche che colpiscono l'occhio e vengono trasformate nelle immagini che vedi dal cervello. Le cose che senti, i rumori, le parole, la musica, i suoni in genere non sono altro che onde sonore provocate da percussioni meccaniche, le quali si propagano nell'aria, colpiscono il timpano dell'orecchio e da questo, attraverso il sistema nervoso, arrivano al cervello che le decodifica e le trasforma in parole, rumori vari e musica. 

Il caldo e il freddo non sono tali in sé e per sé ma sono il prodotto di un determinato movimento più o meno rapido di molecole che viene percepito dalla sensibilità del sistema nervoso della persona (come dell'animale e del vegetale) e trasformato in sensazione di caldo e freddo. 

Intendo dire che l'uomo, solo che rifletta alla luce delle scoperte scientifiche traendo da esse il buono, si rende conto che la 'realtà' fenomenica, nella sua essenza, è diversa da come appare all'uomo. 

Ma non è forse bello questo? Che direbbe l'uomo se vivesse in un mondo fatto di onde elettromagnetiche, impulsi sonori, percezione di movimenti molecolari? Non sarebbe più un 'uomo': sarebbe esso stesso una 'macchina' che percepisce e decodifica impulsi, macchina sofisticata ma macchina. 

Ma Io non ho voluto così. Io ho voluto che mondo vegetale ed animale, ciascuno in maniera diversa e proporzionata al suo grado ed alla sua missione, percepisse il mondo non come un insieme di protoni, neutroni ed elettroni ma come una realtà gradevole. 

Ed allora ho dato ai viventi la sensibilità perché potessero trasformare il mondo fenomenico nella realtà più bella e confacente al loro stato. 

La pianta 'sente' i suoni, sente il calore, apprezza la luce. La pianta 'vive'. L'animale lo stesso, con un grado di coscienza e di intelligenza superiore. 

L'uomo - quello 'evolutivo', superiore all'animale perché dotato da Me dell'anima - sente, oltre che il mondo fenomenico, 'sente' - con l'Anima - Dio che lo ha creato. 

É questa la ragione per cui tutti gli uomini, tutti, dico tutti (solo ove non siano 'satana', ma anche i 'satana' lo fanno, perché odiano Dio ma non riescono a negarlo o negandolo per proterva volontà inconsciamente lo ammettono) 'sentono' Dio, perché la Verità non può essere soppressa. 

Ecco, tutto ti dimostra comunque che non ci si può basare sulla realtà, su quello che ti appare 'realtà'. 

La scienza, la filosofia, che nega lo spirituale che non si può 'toccare', come Tommaso, in realtà crede di studiare il reale e poi si accorge che quel 'reale', reale non è. 

I corpi solidi sono atomi, gli atomi sono a loro volta composti di altre parti. Nella materia predomina il vuoto. Ovunque essa obbedisce a leggi che l'uomo in parte scopre ma che non riescono ad avere per lui un senso reale. Si comprende l'effetto della 'legge' ma non il 'perché' della legge, e soprattutto non si capisce chi l'abbia stabilita. 

Ma ciononostante l'uomo non pensa a Dio. 

Anch' egli dice: 'Io sono!', come Lucifero. 

Il mondo è fatto così, e voi lo 'vedete' così perché fin dal mio Pensiero Eterno, prima che il mondo fosse, Io ho pensato a voi, vi ho voluto così come siete e vi ho fatto un mondo su misura. 

L'uomo non è il frutto dell'evoluzione del mondo. É il mondo che si è trasformato, secondo le leggi di trasformazione da Me fissate, per essere pronto ad accogliere prima la vita e poi l'uomo che l'avrebbe tradotto (grazie a quella meraviglia delle meraviglie che è il suo sistema nervoso) nella gradevole realtà rappresentata da monti, cime nevose, foreste, laghi, mari, piante, fiori dai colori meravigliosi, pesci variopinti, tutto quello che l'uomo vede e che rende gradevole la vita. 

Non è forse questo il miracolo più bello del mio Pensiero? 

No, non è questo. Il miracolo più bello è l'avervi dato l'Anima e con essa il senso interiore di Dio. 

É questo che vi differenzia dai vegetali, dagli animali, dagli automi. 

E allora è tanto difficile far capire all'uomo che Dio è?  

E, se Dio è, che vi è anche Padre? 

É tanto difficile, dopo aver conosciuto il miracolo della creazione, formazione, composizione dell'universo e della materia, è poi tanto difficile pensare che l'uomo possa avere dentro di sé un'anima immortale, destinata a lasciare il corpo per ricongiungersi con Dio che l'ha creata? 

Ecco, l'approccio a questi problemi, quelli del 'credere'. 

Solo che l'uomo non sia un negatore, l'approccio giusto lo farà riflettere. Non dico necessariamente ricredere, ché l'uomo crede purtroppo nelle uniche cose in cui non dovrebbe credere (come appunto nella realtà fenomenica, eretta a 'Dio', unica riconosciuta come tale e come base di qualsiasi speculazione e sperimentazione) e non crede in quello in cui Io invece gli chiedo di credere. 

 Guido Landolina


sabato 27 agosto 2022

ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO

 



La ‘testimone di Geova’, la fotosintesi clorofilliana … e Dio. 


Una Testimone di Geova ha dato tempo addietro a mia moglie una rivista: 'Svegliatevi' (gennaio 97) dove fra qualche articoletto di attualità che attira l'attenzione, viene poi con una certa intelligenza 'infilato' il 'messaggio' religioso che 'loro' vogliono far conoscere.  

Non mi trovo d'accordo con la 'dottrina' di questa setta, fondata nell'Ottocento, né con la traduzione ed interpretazione che i suoi fondatori hanno ritenuto di dare al testo biblico.  

Devo però ammettere che se i fedeli 'cattolico-romani' facessero opera di proselitismo mettendoci solo il 50% della 'voglia' che questi ci mettono, il mondo sarebbe già tutto 'cattolicamente' e soprattutto 'autenticamente' evangelizzato. 

Dicevo dunque che, fra i vari articoletti, ve ne è uno che attira la mia attenzione, dal titolo: ' Perché l'erba è verde: i segreti della fotosintesi'. 

Avevo già letto in passato di quella autentica meraviglia che è il processo di fotosintesi, al quale verrebbe fatta addirittura risalire l'origine della vita sul globo terrestre, ma era una spiegazione molto sintetica che quindi 'non rendeva l'idea' - come invece fa l'articolista in questione - di questo autentico miracolo della 'Natura', o meglio, mi correggo: di Dio. 

L'erba - si spiega- è verde non perché sia 'verde' ma perché essa, nel ricevere la luce solare per trasformarla in energia, mentre assorbe le varie lunghezze d'onda di cui la stessa luce solare è composta, non assorbe, e cioè respinge, la lunghezza d’onda che corrisponde al colore 'verde' per cui questa 'onda' viene riflessa indietro, colpisce la nostra rètina ed appare all'occhio della nostra mente - dopo la rielaborazione fatta dal nostro cervello - sotto forma di colore 'verde', il colore appunto dell'erba che vediamo. 

Non c'è che dire, mi è già passata la poesia della campagna … dove peraltro vivo.  

L'articolista spiega poi gli incredibili processi biochimici che consentono ad un'esile pianta di immagazzinare la luce solare, produrre carboidrati, cioè energia necessaria a produrre riserve alimentari e cellulosa, in sostanza a crescere, e diventare da semino una gigantesca sequoia.  

Ogni pianta è quindi una sorta di fabbrica alimentata dalla luce solare. Essa infatti - attraverso complesse reazioni chimiche - utilizza i fotoni della luce per ottenere idrogeno dall'acqua che è nel terreno (H2O) e legare quindi l'idrogeno alle molecole di anidride carbonica che diventano così carboidrati, cioè zuccheri.  

Tutti questi processi avvengono all'interno di piccole catene di montaggio situate nelle foglie, i 'citoplasti', nei quali ci sono dei 'tilacoidi' dove vi sono a loro volta delle molecole di clorofilla che 'catturano' la luce.  

I processi chimici di fotosintesi (reazioni di fotoni, combinazioni di elettroni, atomi, ecc.) avvengono con una velocità impressionante di migliaia e persino milioni di cicli produttivi al secondo e tutto ciò - conclude l'articolista - ci fa intravvedere la mente di un progettista e ingegnere senza pari: il nostro Creatore, 'Geova-Dio'... 

Giusto! Sul 'Creatore' sono d' accordo, solo che io lo chiamo 'Dio'. 

Quando però leggo queste cose così complesse, queste autentiche meraviglie nella natura, ne trovo conforto perché vedo in questa complessità - che è nello stesso tempo 'semplice' - regolata da leggi perfette, la prova inoppugnabile dell'esistenza di Dio.  

Vedo in questi processi vitali, nelle leggi che li governano, una 'Intelligenza' che - con tutta la buona volontà non riesco ad immaginare come possa essere attribuita ad una 'Autogenesi', cioè in pratica ad un insieme di fattori casuali che nascono e si danno delle 'leggi' intelligenti da soli.  

Eppure persone che credono nell'Autogenesi dell’universo – come l’amico Isaac Asimov - ne ho conosciute... ma secondo me non avevano riflettuto a sufficienza...  

Bisognerebbe farle ragionare portando esempi come questo, quello della fotosintesi.  

Provo allora a ripetermi mentalmente tutti i numerosi 'passaggi' che caratterizzano, in migliaia e migliaia di cicli al secondo, i processi bio-chimici che dalla cattura della luce portano alla sintesi clorofilliana, ma c'è da perderci la testa ...Bisognerebbe trovare un modo più semplice per spiegarla. 

 

Luce: 

 Perché ti complichi la vita? Non ti basta sapere che l'erba è verde, la pianta cresce, produce ossigeno e frutta e tutto questo, insieme alla legna, serve all'uomo? 

La scienza non rende felici, soddisfa la curiosità, migliora il benessere fisico, ma non rende felici, come non rende felici la ricchezza, che può far star meglio, fisicamente, anche moralmente, ma non spiritualmente. 

L'esame dell'universo fa solo perdere la ragione, perché si scopre che c'è sempre un qualcosa 'dietro' a quel qualcosa precedente, e quel qualcosa non è mai bello come quello che invece appare ai vostri occhi. 

Come è bello dire che l'erba è 'verde', che la frutta è 'buona' e che il mangiarla appaga lo stimolo dell'appetito. 

E così Dio. Inutile domandarsi chi è, come è, come opera... 

Basta sapere che è Padre e che voi siete figli, che vi ha creati lui e che vi rivuole con sé dopo questa esperienza terrena, che questa vita è dura, è 'prova', ma ha come fine - con un po' di buona volontà - la felicità eterna, con Dio, in Dio.  

Guido Landolina

sabato 20 agosto 2022

ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO

 


Lascia perdere tutte queste teorie... Dio è inconoscibile per l'uomo che cerca di scoprirlo.


D'accordo, mi dico, la scienza porterà al nulla, però c'era un'altra 'speculazione' di J. Guitton che mi aveva affascinato.  

Egli si domandava: 'E se il nostro universo non fosse il solo universo possibile?' 

' Esistono a fianco del nostro - si chiedeva - altri universi 'paralleli' che ci saranno sempre inaccessibili?' 

Egli diceva più in particolare: ‘ Abbiamo appena constatato che l'esistenza e l'evoluzione dell'universo dipendono dalla precisione rigorosa con cui le condizioni iniziali e le grandi costanti che ne derivano sono state fissate. Sembra dunque che abitiamo il migliore dei mondi. E se, appunto, il nostro non fosse il solo universo possibile? Detto in altri termini: esistono, a fianco del nostro, altri universi 'paralleli' che ci saranno sempre inaccessibili? E dunque: se il nostro universo è solo una versione tra le altre, in una quantità infinita di universi possibili, la meravigliosa precisione della regolazione delle condizioni iniziali e delle costanti fisiche non è più così sorprendente. Eppure siamo costretti ad ammettere che la nozione di universi multipli non si basa su alcun fondamento scientifico controllabile...' 

Mi dico che questa teoria degli universi 'paralleli' mi ricorda quando - ragazzo - leggevo uno dopo l'altro romanzi di 'fantascienza', i romanzi di 'Urania', che parlavano di viaggi nello spazio, indietro e avanti nel tempo, in mondi appartenenti ad altre 'dimensioni'. Credevo che gli scrittori si fossero abbandonati alla pura fantasia ma invece apprendo ora - continuando la lettura del 'saggio' di J. Guitton - che c’era per lo meno una qualche base 'teorica' di verità perché vi sono stati infatti fior di scienziati che, partendo da alcune interpretazioni teoriche della meccanica quantistica, hanno studiato questa eventualità salvo poi abbandonarla, come il teorico americano John Wheeler che - dice Guitton - interrogato nel corso di un convegno dedicato ad Albert Einstein su cosa pensasse della molteplicità dei mondi rispose: 'Confesso che ho dovuto abbandonare, pur controvoglia, questa ipotesi, a dispetto del vigore con cui l'avevo sostenuta sin dall'inizio, in quanto temo che le sue implicazioni metafisiche ci portino troppo lontano...' 


Luce: 

Lascia perdere tutte queste teorie: suggestive quanto vuoi ma straordinariamente lontane dalla realtà di Dio. Credono, sperano di potersi avvicinare alla comprensione di Dio ma, anche nei pensatori umanamente migliori, esse finiscono per diventare una scommessa inconscia, un atto inconscio di superbia dove l'uomo pretende di arrivare a conoscere Dio: l'Inconoscibile, finché l'uomo vive sulla terra, il 'tutto conosciuto' se l'uomo saprà guadagnarsi la vista di Dio, in Cielo. 

Il Dio che cercano, quello che cercano di 'dimostrare', non è 'Dio'. 

É una loro idea di Dio: la 'loro' idea di Dio, quella della loro povera mente. Neanche loro si abbandonano. E cercano di scoprire l'Assoluto per soddisfare il 'relativo': cioè il loro 'io'. 

Conoscere queste teorie, teorie come tantissime altre teorie della scienza, non serve ad altro - per te - che a spiegare meglio (facendo capire la complessità dell'universo e della materia) quanto invece sia molto più semplice abbandonarsi. 

Credere alle cose per come si vedono. Perché sono Io che le ho fatte così perché voi le vedeste così. 

Credere a Me per come Io sono, perché Io sono così: Amore. 

Non 'Principio freddo', non 'Mente astratta', non 'Mente grigia' che al di sopra dell'uni- verso detta regole su un teatro d'azione dove voi siete marionette. 

Voi siete spiriti, voi siete figli miei. 

Però avete anche carne ed il 'mondo' è in funzione della vostra 'carne', perché il mon- do, bello com'è, bello come era, tale Io l'ho creato per voi. 

Ecco non vi è più niente da dire. Non vi era neanche prima, ma questa conclusione non necessaria per Me, lo era per il tuo 'io', ed Io te l'ho data. 

Guido Landolina

domenica 7 agosto 2022

ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO

 


La Scienza, senza Sapienza, porta al 'nulla'.

Jean Guitton, nel suo saggio in precedenza citato, sostiene al fine di aver quasi voglia di dar ragione ai filosofi Bergson e Teilhard de Chardin e credere - alla luce delle scoperte di questo inizio secolo sulla teoria quantistica - che la materia sia fatta di... spiritualità. 

Le teorie più recenti sulla composizione della materia sembrano - dice Guitton - condurre scientificamente verso lo 'spirito'. 

É un fatto che le distanze fra gli elettroni ed il nucleo dell'atomo sono enormi, che protoni e neutroni sono di una piccolezza straordinaria (10a -15 metri), ma gli adroni sono ancora più piccoli e sono a loro volta composti di 'quarks', 'entità' infinitesimali che raggiungono la misura di 10a -18 metri e che sembrano per ora rappresentare il 'muro' dimensionale in quanto pare che non esista alcuna grandezza fisica più piccola. 

Ci penso sopra e concludo che non è poi tanto spericolato abbinare il concetto di materia a quello di 'spirito', vista l'impalpabilità della materia, anzi visto il 'vuoto' che esiste al suo interno fra le stesse infinitesimali particelle che la costituiscono. 

Bah. Decido di chiudere il 'saggio' di Guitton perché se vado avanti su questa strada non ci capisco più nulla. Nulla! 

 

Luce: 

Vedi a cosa porta la ‘scienza’? Al Nulla! 

Cerca, cerca, scopre molecole, atomi, protoni, neutroni, elettroni, adroni, quarks e poi scopre che in realtà la materia è 'vuoto' e, dopo i quarks... il 'nulla': perché scienza umana e non Sapienza. 

Ma cosa c'è di più semplice di Dio? 

Non basta sapere che la sua natura è spirituale, che voi siete spiriti perché anime spirituali così da lui create? Non basta sapere che Dio è Padre del vostro spirito e voi figli del Padre? Che il Padre vi ama e voi figli dovete contraccambiare amando Lui ed il prossimo nel quale Lui è, come in voi è, essendo tutti figli e fratelli? 

 Perché affannarsi a capire che Dio è soprattutto 'intelligenza suprema' quando invece basta accettare semplicemente quello che Io dico, e cioè che Dio è soprattutto Amore, soprattutto Carità? 

Quel tipo di ricerca scientifica porta non solo alla scoperta del vuoto nella materia ma alla scoperta del vuoto in se stessi perché ci si ritrova privi di ancoraggi, di certezze esistenziali, di riferimenti affettivi di fronte alle amarezze della vita, ci si ritrova infine disperatamente infelici, soli nel mondo dove tutti sono nemici e dove gli amici, i cari, a poco a poco scompaiono inghiottiti dalla materia che si autodistrugge. 

Vedi dove porta la scienza senza Sapienza? Al vuoto esistenziale. Alla disperazione e quindi alla ricerca disperata di surrogati 'affettivi' nelle cose del mondo. Ed allora l'uomo 'scientifico' si abbandona al Mondo, con tutte le sue lusinghe, i suoi miti, i suoi falsi dei: Ricchezza, Potenza, Senso, Satana. 

Ecco dove porta questo tipo di scienza non illuminata da Sapienza: alla perdita dei valori importanti sostituiti da quelli fallaci. 

E la scienza, divulgata dai mass-media, volgarizzata, trascina in questa concezione miriadi di figli, che credono acriticamente a quanto sentono perché nessuno, pochi, si preoccupano di aprire loro gli occhi, pochi si preoccupano di aprire loro le orecchie, quelle del corpo come dello spirito. 

Ecco la necessità dell'apostolato, di questo tipo di tuo apostolato. Devi parlare a quelli come te, che sono come tu eri, parlare loro il tuo linguaggio, il loro linguaggio, e mostrare quindi loro la vera strada: la mia. 

Di che ti preoccupi? Ti manca il coraggio? Te lo darò Io. 

Ti mancano le forze? Te le darò Io. 

Ti manca la volontà? Quella non te la posso dare perché è giusto - ed Io son Giustizia - che dipenda dal tuo libero arbitrio, senza il quale non avresti merito. 

Non ho bisogno di automi ma di coadiutori, coadiutori nella redenzione: perché la Redenzione del Calvario ancora continua e continuerà nei secoli fino alla Fine, continua come Redenzione Eucaristica, continua come corredenzione dei miei eletti che Io chiamo a speciale santa vocazione. 

Perché te? Che importa? Che sai tu dei ' perché' di Dio? 

Comunque anche perché tu puoi, e non devi quindi sciupare i tuoi 'talenti' come faresti se non li usassi. 

Amore per te, quindi, ma amore anche per gli altri che possono essere aiutati da te come altri aiutarono te. 

Vedi che catena? Non catena di 'aminoacidi' ma catena di 'santi' che tutti cooperano nel corpo mistico del Cristo, nella Comunione dei santi. 

Studia pure la scienza, spiegala pure agli altri, ma illuminala della luce della Sapienza, facendo tutti certi dell'unica grande verità: quella della grandezza e dell'amore di Dio, ed allora fai comprendere il senso dell'abbandono fiducioso, il senso della accettazione dei dolori della vita che è solo passaggio e prova, il senso dell'essenza spirituale dell'uomo che deve tornare a Dio. 

Non sono i quarks, non è la materia: spirituale! É la vostra Anima: spirituale! Ed è quella, quella, che dovete salvaguardare e salvare. 

E vedrai allora quanta serenità, come le gioie e soprattutto i dolori verranno filtrati dall'Amore soprannaturale di Dio per essere offerti, nel giorno del Giudizio, sul vostro altare a testificare la vostra figliolanza di intenti: perché saranno gli intenti - perché Io mi accontento delle vostre povere forze, delle vostre povere intenzioni - che vi renderanno meritevoli, nonostante le colpe, del Regno dei Cieli. 

(J. Guitton - G. Bogdanov - I. Bogdanov: 'Dio e la Scienza', Bompiani Editore) 


Guido Landolina 

mercoledì 27 luglio 2022

ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO

 


Come il 'Dna' contiene 'in potenza' l'uomo, così la 'scintilla creati- va' conteneva 'in nuce' l'universo attuale. 


Mi ripeto sempre che - tutte le volte che mi assalgono dei dubbi sull'esistenza di Dio - dovrei riflettere più a fondo sulla Natura che abbiamo davanti agli occhi e sull'origine dell'universo. Tutti ci dovremmo pensare un po' e poi trarne le conclusioni: se Dio esiste, poiché ha fatto tutto questo, cosa si aspetterà mai da noi? 

Certo che quella conclusiva di Jean Guitton mi sembra proprio una iperbole. Cosa diceva? 

Diceva che se l'universo esiste come noi lo vediamo è proprio per permettere alla vita e alla coscienza di svilupparsi. La nostra esistenza era in qualche modo programmata fin dall'inizio... tutto quello che ci circonda esisteva già in forma embrionale nel minuscolo universo degli inizi: l'universo sapeva che quando fosse giunta l'ora l'uomo sarebbe apparso... 

 

Luce: 

Così come il seme del pino, minuscolo, contiene in potenza la poderosa forza e memoria dello sviluppo della pianta gigantesca, con le sue enormi radici, il grande tronco, il grande sviluppo di rami e fronde, tutte le sue particolarità morfologiche che lo fanno da voi chiamare 'pino' - eppure era un semino bianco, un semplice pinolo tenero che di per sé sembrava insignificante - così per l'origine dell'universo, per il suo sviluppo, dal Caos alla prima Scintilla creativa, al suo sviluppo fino al mondo della materia: mondo minerale, vegetale, animale e ancora fino all'uomo-spirituale e infine fino all'Uomo-Dio: mio Figlio, il Cristo, che è stato l'ultimo anello dell'evoluzione umana, perché già Dio pur essendo anche uomo come poi l'uomo spirituale diventerà spirito dopo essere stato uomo, spirito infine con il corpo glorificato, tutto contenuto nel seno di Dio. 

Ecco, immagina ( lo dico per aiutarti a capire i misteri della formazione dell'universo con delle approssimazioni umane come approssimazioni sono quelle che stai leggendo, perché in realtà i misteri di Dio e dell'universo sono inaccessibili alla capacità di comprendere dell'intelletto umano che non venne creato per capirli ma per amare ), immagina che l'universo sia scaturito dal seme del Pensiero di Dio che ha prodotto energia, forza, materia 'intelligente', cioè obbediente a leggi 'intelligenti', stabilite dalla Intelligenza di Dio, e che quindi si sia evoluto come si è evoluto il tuo pino, davanti alla tua finestra. 

Prima semino (ma, prima ancora di essere 'semino', era - sulla pianta 'madre' - un semplice 'embrione' di semino in formazione), poi umilissimo germoglio, poi virgulto tenero, poi pianticella giovane, alberello, albero, gigante maestoso con le sue chiome verdi, bello a guardarsi, pronto a dare il conforto della sua ombra a chi stanco vi riposi sotto. 

Ecco, il Creato lo puoi immaginare sviluppato in modo simile. 

Questo è il senso della 'evoluzione', non quello dell'uomo-scimmia o della superscimmia. 

Superscimmie sono quelli che pensano così: non uomini che pensano da Figli di Dio ma figli della Grande Scimmia, lei sì Superscimmia che in un sogno delirante di potenza ha voluto - creatura - identificarsi con il Creatore: non identificazione d'amore, che è quella che io voglio e accetto dai figli miei, ma di potenza, di contrapposizione. 

' Io sono!', disse l'Altro. 

'Chi come Dio!' , rispose Michele. 

E l'Altro precipitò dove vi vuole con Lui perché gli siate popolo e compagni di dannazione eterna. 

Ecco, non mi stancherò mai di ripeterlo ai miei figli come non si stanca il Padre buono: non seguite le lusinghe della facile seduzione. La vita è bella perché è di Dio ma è dura perché è prova, ed è prova perché vi deve procurare con merito la conquista del mio regno. Ed allora dovete respingere la ricerca facile, la ricerca delle cose fallaci che vi deviano, nell'umanità della 'carne', dal percorso spirituale che il vostro spirito deve percorrere. 

Dovete accettare di seguire la strada che Io vi indico sapendo che il Regno dei Cieli non è meno 'probabile', anzi è 'più' probabile del semino che diventa pino. 

Se il seme diventa pino, se il seme dell'uomo (dove ancora prima vi era il DNA) diventa embrione e poi uomo formato, perché mai l'uomo - dopo la morte - non dovrebbe diventare, essendo già spirito nella parte non carnale, figlio spirituale di Dio? 

 

Dò una sbirciata ai due pini ed al maestoso cedro del Libano che - alla luce dei lampioni esterni - intravedo ergersi di fronte alla casa, di fronte alla finestra illuminata della camera da letto e che allargano nel buio della notte le loro fronde grandi e scure, e penso a quel 'semino' che erano. Penso anche al mio 'Dna', che per vederlo ci sarebbe voluto il microscopio elettronico... mentre ora stazzo come un peso massimo, e poi mi dico che Jean Guitton deve aver proprio ragione... tutto quello che ci circonda costituisce lo sviluppo da un qualcosa di infinitesimale che esisteva prima e che conteneva 'in nuce' quello che sarebbe diventato dopo. Sembra incredibile, come tutto, ma è vero. La prima scintilla creativa sta all'universo attuale come il semino sta alla sequoia, come la memoria del Dna umano contiene 'in potenza' l'uomo futuro.  

Il primo nucleo infinitesimale dell'universo - è la conclusione di Jean Guitton - conteneva una 'memoria' del suo sviluppo successivo per cui l'uomo in quanto essere cosciente era destinato ad essere il punto finale di arrivo che - attraverso l'autocoscienza - dava senso all'universo di esistere non come materia stupida ma intelligente attraverso la coscienza dell'uomo, per cui siamo quindi di fronte a un universo ‘cosciente’, in certo qual modo ed in senso improprio, di sé. Noi uomini, prodotto finale dell'evoluzione, siamo in sostanza la vita, la coscienza, l'intelligenza e l'approdo finale dell'universo stesso.  

Da tutto questo, continua ancora Guitton, si potrebbe pensare che materia e spirito formino una sola ed unica realtà mentre rimarrebbe sempre 'trascendente' il Creatore di questo universo materia-spirito... 

 

Bello questo pensiero del 'filosofo' Guitton, mi dico. Ma mi sembra, quella della materia-spirito, appunto una conclusione ed una valutazione di tipo 'filosofico' e mi dico che ho più fiducia nei ragionamenti 'scientifici' di Guitton che in certe sue ardite speculazioni teorico-filosofiche.  

Assonnato, poso il libro sul comodino, spengo l'abat-jour, mi giro su un fianco, vedo là fuori il cedro del Libano illuminato dai lampioni e finalmente... dormo.  

Guido Landolina