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martedì 5 marzo 2024

TI BENEDICO, O GESÙ, INSIEME ALLA DOLCE MAMMA

 


Ti adoro, o Gesù, con le adorazioni profonde della tua SS. Mamma.

Mi unisco a Te, o dolce Mamma, e con Te voglio girare il Cielo per chiedere al Padre, allo Spirito Santo, agli Angeli tutti, un Ti benedico a Gesù, affinché Gli possa presentare le loro benedizioni. E qui in terra voglio andare da tutte le creature e chiedere da ogni labbro, da ogni palpito, da ogni passo, da ogni respiro, da ogni sguardo, da ogni pensiero, benedizioni e lodi al mio Gesù; e se nessuno me le vorrà dare, intendo io darle per loro.

O dolce Mamma, dopo aver girato e rigirato per chiedere alla Triade Sacrosanta, agli Angeli, alle creature tutte, alla luce del sole, al profumo dei fiori, alle onde del mare, ad ogni alito di vento, ad ogni favilla di fuoco, ad ogni foglia che si muove, al luccicar delle stelle, ad ogni movimento della natura, un Ti benedico, vengo da Te, e insieme alle tue metto le mie benedizioni per Gesù. E vedo, dolce Mamma mia, che Tu tutte le offri a Gesù le mie benedizioni, a riparazione delle bestemmie e maledizioni che Egli riceve dalle creature. E, quando Gesù è colpito dai flagelli, trapassato dai chiodi, schiaffeggiato e coronato di spine, dovunque, insieme al tuo, Egli trova, a suo sollievo, anche il mio Ti benedico.

E Tu, dolce Amor mio Gesù, riversa su di me e su tutti le tue divine benedizioni e, con la tua dolce Madre, benedici ogni pensiero, ogni cuore, ogni mano, ogni passo, ogni opera di creatura. (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C. - 1a Ora)


lunedì 4 marzo 2024

ENTRO IN TE E MI RIVESTO DEL TUO AMORE

 


Gesù, entro in Te, in tutto il tuo interno, nelle tue più intime fibre, nei tuoi palpiti di fuoco, nella tua Intelligenza, che è come incendiata e, prendendo tutto il tuo Amore, mi rivesto dentro e fuori del fuoco che Ti incendia. Uscendo poi fuori di Te, mi riverso nella tua Volontà, dove trovo tutte le creature: ad ognuna do il tuo Amore, o mio Gesù e, ritoccando i loro cuori, le loro menti con questo tuo Amore, cerco di trasformarle tutte in amore. Poi, coi tuoi desideri, coi tuoi palpiti, coi tuoi pensieri, formo Te, Gesù, nel cuore di ogni creatura. E per darti ristoro e confortare il tuo Amore, ecco che Ti porto e metto intorno a Te, o mio Gesù, tutte le creature che hanno Te nel proprio cuore. (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C. - 5a Ora)


domenica 25 febbraio 2024

PER TE IMPRIMO IL MIO TI AMO IN OGNI COSA CREATA

 


Poggio il mio capo sul tuo Cuore, mio amato Gesù, e, girando insieme a Te, voglio vedere tutto il ti amo che per me hai sparso su ogni tua cosa creata. Com’è bello vedere come tutta la Creazione, sulle ali del tuo Volere Eterno, porta il tuo ti amo alle creature! Non c’è punto dell’azzurro cielo dove non ci sia suggellato un tuo ti amo verso di me: ogni stella ed il scintillio che le forma corona sono tempestati di tanti tuoi ti amo; il raggio del sole, come si allunga verso la terra per portare la luce, ogni goccia di luce mi porta il tuo ti amo e, siccome la luce invade la terra ed io la guardo e vi cammino sopra, il tuo ti amo mi giunge fin negli occhi, nella bocca, nelle mani e si estende sotto i miei piedi. Nel mormorio del mare sento mormorarmi: Ti amo, ti amo, ti amo!”, ed ogni goccia d’acqua sono tasti, che armonizzando tra loro formano le più belle armonie del tuo infinito ti amo; le piante, le foglie, i fiori, i frutti, hanno impresso il tuo ti amo, così che la Creazione tutta porta all’uomo i tuoi ripetuti ti amo. E, se guardo l’uomo, quanti tuoi ti amo vedo impressi in ogni parte del suo essere! I suoi pensieri sono suggellati dal tuo ti amo; il palpito del suo cuore che gli batte in petto con quel misterioso suono: tic, tic, tic, è un tuo ti amo non mai interrotto che gli dice: “Ti amo, ti amo!”; le sue parole sono seguite dal tuo ti amo; i suoi moti, i suoi passi e tutto il resto contiene un tuo ti amo. Eppure, in mezzo a tante onde del tuo Amore, la creatura non sa elevarsi a darti il contraccambio del tuo Amore. Quale ingratitudine e come il tuo Amore ne resta dolente! Ma l’Amor tuo vuole assolutamente il ricambio dell’amore della creatura, perciò, ecco, io vengo; vengo, Padre mio, per renderti contento, vengo a fondere il mio piccolo amore nel tuo grande Amore, vengo, qual figlio tuo, a difendere i diritti tuoi. Io vengo, o Padre, sulle stesse ali della tua Volontà Divina - facendola mia - per darti, a nome di tutti, il ricambio del piccolo mio amore: nella tua Volontà io trovo tutti i tuoi ti amo, ed io, seguendoli tutti, imprimo su ognuno di essi il mio Ti amo, a Te, per me e per tutti.

Vengo con Te, mio amato Gesù, fin sotto la volta dei cieli, in mezzo alle celesti sfere e, passeggiando insieme con Te, in ogni stella, in ogni sfera io imprimo il mio Ti amo per Te; voglio che quel scintillio di luce che si forma intorno alle stelle risuoni tra stella e stella il mio: “Ti amo, Gesù!” Ed elevandomi più su, tra le alte sfere celesti, imprimo un altro: “Ti amo, Ti amo o mio Gesù!” O stelle tutte, fate risuonare forte il mio Ti amo all’Amato del mio cuore! Voglio, nel tuo Volere, dolce Amor mio, riempire tutta l’atmosfera, tutto l’azzurro cielo e la luce del sole, l’aria, il mare, tutto, tutto del mio Ti amo e dei miei baci per Te, affinché dovunque Tu sia, se guardi, Tu veda il mio Ti amo ed i miei baci; se senti, senta il mio Ti amo e lo scocco dei miei baci; se parli e respiri, Tu possa respirare i miei Ti amo ed i miei amorosi baci; se operi, nelle tue mani scorrano i miei Ti amo; se cammini, calpesti il mio Ti amo e lo scroscio dei miei baci sotto i tuoi passi. Il mio Ti amo sia la catena che Ti leghi a me ed i miei baci siano calamita potente che, o vuoi o non vuoi, Ti forzino a dimorare con la tua piccola creatura, che non può vivere senza di Te, mio Creatore e Redentore! (Cfr. Vol. 16 - 1.8.1923)


mercoledì 21 febbraio 2024

Sì, mio Bene, dammi tanto dolore per quanta arditezza v’è stata in me nell’offenderti

 


Mio diletto Gesù, deh, dammi il vero dolore dei miei peccati, affinché consumati dal dolore e pentimento di averti offeso, possano essere cancellati dall’anima mia ed anche dalla tua memoria. Sì, mio Bene, dammi tanto dolore per quanta arditezza v’è stata in me nell’offenderti; anzi, fa’ che il dolore superi ogni affetto nutrito per il peccato, affinché eliminato, anzi distrutto dal dolore, possa io più intimamente stringermi a Te.


venerdì 2 febbraio 2024

IL MIO TI AMO NEL TUO VOLERE È PER TE, MAESTÀ SUPREMA!

 


E senza fermarmi continuo il mio volo nel Divino Volere per accompagnarti nei tuoi atti, nel Sacramento della Penitenza. Ma, pur qui, quanta ingratitudine verso di Te, io trovo! Quanti abusi e profanazioni da parte di chi amministra il Sacramento e da parte di chi lo riceve! Ed allora, in questo Sacramento io metto il mio bacio su ogni goccia di quel Sangue Divino che si mette in atto sopra il peccatore pentito per scendere sulla sua anima e lavarlo ed abbellirlo e sanarlo e fortificarlo e restituirgli la grazia perduta; metto il mio grazie sulla tua mano che pone nelle mani del penitente le chiavi del Cielo che il peccato gli aveva strappato; ricambio col mio bacio ogni bacio pacifico del tuo perdono che Tu metti sulla fronte dell’anima pentita. Ma, ahi, quanti tuoi gemiti strazianti sento sfuggirti, o Divin Spirito, quando vedi avvicinarsi le anime a questo Sacramento del tuo Amore senza alcun dolore o, forse per abitudine o come per uno sfogo del cuore umano! Voglio consolarti per il grande tuo dolore nel vedere che la creatura molte volte invece di venire a trovare la vita dell’anima ed arricchirsi di Grazia, viene a trovare la morte o a sfogare le proprie passioni, riducendo il Sacramento ad una burla o ad una chiacchierata, ed il Sangue Divino invece di scender nell’anima come sacro lavacro, scende come fuoco che maggiormente isterilisce! Spirito Santo Amore, in quante Confessioni ti sento piangere mentre ripeti: ‘Ingratitudine umana, quanto sei grande! Dovunque cerchi d’offendermi e, mentre ti offro la Vita, tu ricambi in morte la stessa Vita ch’io offro!’ Mi unisco alla tua pena e piango con Te in ogni Sacramentale Confessione, ed a nome di ogni penitente vengo io a prendere su di me ogni goccia di quel Sangue Divino; vengo a darti il mio Grazie!, vengo ad accogliere riconoscente ogni tua grazia divina ed a mettere il mio piccolo ricambio d’amore sul tuo Amore penante!

Ed il mio amore, gareggiando col tuo Amore, non si arresta, o Spirito Santo Amore. Percorro tutti i tabernacoli del mondo per venire a consolare il tuo inenarrabile dolore che geme in ciascuna Ostia sacramentale. Col Sacramento dell’Eucaristia, mio dolce Gesù, le anime non ricevono la sola vita loro, ma è la stessa tua Vita che si dà a loro per formare la tua Vita in esse; ed in ogni Comunione vuoi far crescere e sviluppare questa tua Vita in loro così che ogni creatura possa dirti: ‘Io sono un altro Te, Cristo Gesù!’ Eppure, quanto pochi ne profittano! Ed io metto il mio pianto nel tuo pianto quando, rompendo i veli dell’Ostia che Ti coprono, Ti trovo bagnato di pianto perché Tu conosci bene la sorte che Ti aspetta nello scendere nei cuori delle creature! Voglio allora farti scudo con la mia vita quando la creatura, ripetendoti la tragedia della tua Passione, Ti fa trovare le armi per ferirti! Voglio lenirti ogni ferita e consolare anche il tuo gran dolore di quando la creatura, appena consumate le specie sacramentali, invece di pressarti a restare con lei, Ti costringe ad uscire bagnato di lacrime. Mio dolce Gesù, voglio quietare il tuo pianto ed il pianto del Santo Spirito, baciando ed asciugando ogni vostra lacrima e nascondendole nei miei Vi amo, Vi benedico e Vi ringrazio; mi rendo presente in ogni vostro gemito segreto per tenervi compagnia e consolarvi, dandovi in ogni Ostia consacrata il mio continuo ricambio d’amore per rendere meno doloroso il vostro penare.


lunedì 29 gennaio 2024

La SS. Vergine riempì cieli e terra dell’amore, la gloria, il ringraziamento dovuto da tutti a Dio

 


La SS. Vergine riempì cieli e terra dell’amore, la gloria, il ringraziamento dovuto da tutti a Dio  


“… Questo non ricambiare Iddio in amore per tutto ciò che ha fatto nella Creazione per l’uomo è la prima frode che fa la creatura a Dio, è un usurpare i suoi doni, senza neppure riconoscere da dove vengono e Chi tanto la ha amata. Perciò è il primo dovere della creatura, ed è tanto indispensabile questo dovere ed importante, che Colei che prese a petto tutta la nostra gloria, la nostra difesa, il nostro interesse, non faceva altro che girare per tutte le sfere, dalla più piccola alla più grande delle cose da Dio create, per imprimere il suo ricambio d’amore, della gloria, del ringraziamento per tutti e a nome di tutte le umane generazioni. Ah, sì, fu proprio la mia Mamma Celeste che riempì cieli e terra del ricambio per tutto ciò che Dio aveva fatto nella Creazione. Dopo di Lei fu la mia Umanità che compì questo dovere sì sacrosanto, a cui tanto aveva mancato la creatura, e che Mi rese propizio il mio Padre Celeste verso l’uomo colpevole. Sicché furono le mie preghiere e quelle della mia inseparabile Madre. 

Non vuoi tu dunque ripetere le mie stesse preghiere? Anzi, perciò ti ho chiamato nel mio Volere, affinché ti associ con Noi e segua e ripeta gli atti nostri”.  (18°, 9-8-1925) 

Luisa Piccarreta

domenica 28 gennaio 2024

UNIONE CON LA VOLONTÀ DI DIO IN GESÙ SACRAMENTATO

 


PREGHIERA DAVANTI A GESÙ SACRAMENTATO


Mio Gesù, Tu per amor mio Ti restringi nell’Ostia quasi scomparendo a tutto, ed io in quest’atto, o Gesù, voglio scomparire nella tua Volontà affinché racchiuda tutto Te stesso in me, formando del mio essere un’altra ostia da gareggiare col tuo Amore Sacramentato. E Tu, o Gesù, distruggi tutto il mio povero essere secondo il peccato, affinché consacri in me, col tuo Volere, tutto Te stesso, ed io potrò dirti: “Ecco, o Gesù, la mia ostia”, come Tu lo dici per me. In quest’atto o Gesù, mi nascondo nella tua Volontà affinché trovi la tua Vita Sacramentale, e preghi, e operi e prenda parte a tutto ciò che fai Tu, ed i veli sacramentali siano l’ombra che ci tiene nascosti insieme da renderci inseparabili.

Gesù, stando nel tuo Volere Ti ringraziamo perché operi il miracolo più grande che è tenere nascoste nei veli del Pane e del Vino consacrati le vesti del fulgidissimo Sole del tuo SS. Volere, altrimenti la luce sfolgorante e smagliante del tuo Volere ci avrebbe già accecati e stramazzati a terra, e nessuno potrebbe ardire di toccarti, di avvicinarti, di guardarti e di trattare con Te nel SS. Sacramento. Grazie, Gesù, per me e per tutti.

Ti adoro, Gesù, con la tua Volontà.

Vieni, Divina Volontà ad adorare in me, e poiché la tua Volontà moltiplica gli atti all’infinito, così intendo darti soddisfazione come se tutte le creature di tutte le generazioni fossero prostrate qui davanti a Te in profonda adorazione, in atto di fondere la loro volontà umana con la tua Divina Volontà.

O mio Gesù, a nome di tutti io vivamente credo, fermamente spero, ardentemente amo.


martedì 23 gennaio 2024

HO FAME DI TE, DIVINA VOLONTÀ

 


Mio Dio e mio Signore, Tu vuoi darmi Amore e ricevere da me Amore; Tu vuoi sfogarti in amore con la tua creatura, ed io voglio essere tutto amore per Te, perché Tu possa versare in me tutti i tuoi sfoghi d’amore e le tue dolcezze.

Nel tuo Volere Divino io voglio tutto ricevere dal tuo Amore, ogni cosa come frutto del tuo Amore: ogni croce e sofferenza, ogni circostanza avversa della vita ed ogni difficoltà, sia pur spirituale e, le stesse tentazioni e gli stessi mali, tutto è per me scala per raggiungere il Cielo ed è scala per far scendere il Cielo sulla terra. Niente più mi separerà da Te, mio dolce Gesù, perché sempre la mia volontà voglio sia fusa nella Tua; sento il grande bisogno di fare ciò che fai Tu nella tua Umanità e ripetere le tue stesse parole e, come Te ed in Te, voglio ripetere ciò che fa il Padre e far rivivere il Padre anche nella vita mia come è nella tua Vita. Perché, la Volontà Divina sei Tu stesso, Padre mio, sei Tu, Padre, che vieni a vivere e ad amare e trionfare nei figli tuoi!

Padre mio e mio Dio, io nulla so fare senza la tua Volontà come mia vita, poiché son troppo piccolo ed incapace di tutto; ecco perché io vengo a vivere tutto a spese della tua Volontà Divina ed a prendere tutto dalla tua Volontà, per poterti poi tutto a Te ridare, o mio Sovrano Signore. Voglio fare il commercio più bello: voglio prendere Dio e dare Dio a Dio; voglio che il mio scambio d’amore tra me e Te, Dio mio, sia il riflesso di quello stesso scambio d’amore che corre tra Te, Dio Padre e Te, Figlio Dio, dal quale procedi Tu, Spirito Santo Amore.

Perciò, vieni, Volontà Divina, vieni, ho fame di Te! Vieni a darmi la tua Vita, vieni a saziarmi di Te, altrimenti io muoio. Vieni a nutrire la mia vita di ogni Fiat che esce dalla bocca di Dio. Voglio nutrirmi del Fiat che ricevo nell’aria che respiro, voglio nutrirmi di quel Fiat che ricevo nel cibo che mi nutre e del Fiat che ricevo nell’acqua che mi lava, del Fiat che ricevo nella croce che il fratello mi comunica e del Fiat che ricevo nel camminare e nel parlare; voglio nutrirmi di ogni Fiat che Tu, Signore Dio mio, pronunci in me per creare la tua stessa Vita in me. Voglio nutrirmi tante volte della tua Parola unendo altrettanti miei fiat al Fiat tuo che continuamente a me doni. Voglio, ovunque, in ogni atto che mi porgi, riconoscere e ricevere la Vita della tua Volontà Divina; voglio con Te nutrirmi, o mio amato Gesù, di ogni parola che esce dalla bocca del Padre tuo, in ogni atto ch’io compio, in ogni atto che la Volontà tua Divina mi comunica.

Ho fame, ho fame di Te, Volontà Divina! Vieni a nutrirmi di Te, altrimenti io muoio! (Cfr. Vol. 34 - 5.1.1936)


sabato 20 gennaio 2024

TI RICONOSCO, O PADRE, NELLE OPERE TUE

 


Padre Santo, tutta la Creazione mi racconta la tua Paternità Divina, la tua Potenza, l’Amor tuo, l’Armonia di Te, suo Creatore. Ed io vengo, Padre mio, a far visita a tutte le opere tue, vengo a seguire gli atti fatti dalla tua Volontà Creatrice che, stando come centro di vita in ciascuna cosa creata, qual nobile Regina vuol fare in ogni cosa il suo dolce incontro con le sue umane creature. Ed io Ti riconosco, Volontà Divina, vedo per me il tuo Amore in ogni tua opera e vengo a fare felice incontro con Te ed a ricevere tutto ciò che Tu mi doni.

Vengo, Padre Santo, a riconoscere che il Creato intiero è opera tua e tua proprietà; vengo a riconoscere la tua Paternità per me e per ogni creatura in tutte le cose che per amor mio hai create e, riconoscendoti come vero mio Padre, stringendomi a Te d’intorno, vengo con amore di figlio riconoscente a riconoscere i tuoi beni ed a prender possesso di tutti i tuoi possedimenti. Voglio, Padre mio, darti la gioia di sentire che il figlio tuo è a Te d’intorno, in mezzo a tutte le cose che per mio amore hai fatte. Vengo a stringermi al tuo Seno per ricevere il tuo Amore e darti il mio amore. Vengo a portarti il palpito e la volontà di ogni tua creatura, per chiederti in cambio la Volontà Tua e, di figli, chiederti la tua somiglianza.

Vengo, Padre mio Divino, a nome di ogni tuo figlio, a riconoscere la tua Paternità che si estende ovunque; vengo a sentire la tua Paternità nel cielo tempestato di stelle, nel sole che, colla sua luce vibrante, mi chiama figlio e mi dice: ‘Riconosci nella mia luce il gran dono del Padre tuo che ti ama tanto, che vuole che tu sia il possessore di tutta questa luce’. Vedo, Padre mio, la tua Paternità nell’acqua che bevo e nel cibo che prendo e nelle varietà delle bellezze di tutta la natura: tutte hanno una voce comune che mi chiama: figlio del gran Padre Celeste, e, qual figlio tuo, esse vogliono tutte da me essere possedute. Ed allora, mio dolce Creatore, voglio farti sentire anch’io la mia voce in ogni cosa che per me hai creata: “Padre, Padre mio, quanto mi ami! Padre mio, nel tuo Volere, voglio anch’io moltiplicare per Te, infinito, divino, eterno Amore; a nome mio ed a nome d’ogni mio fratello!”

Ed, a Te vengo, Gesù, mio Redentore, vengo a nome di ogni creatura, per ricordare e riconoscere tutto ciò che per noi hai fatto e patito nella tua Vita e Passione; vengo a nome di tutti a prender possesso di tutti i beni della Redenzione: metti, o mio Redentore, schierate intorno ad ogni tua creatura tutte le tue pene, le opere tue, i tuoi passi; donali a noi per aiutarci, per santificarci, per farci sentire, in noi, gli effetti di tutta la tua Vita. Sii per noi Amante appassionato e donaci il possesso del tuo Amore divino in modo che ognuno senta tale amore per Te da non poter più vivere senza amarti e senza far sempre ed in tutto la tua Santa Volontà. (Cfr. Vol. 29 - 23.6.1931)


domenica 14 gennaio 2024

PRIMA DEL RIPOSO DELLA NOTTE PER SEGUIRE LE ORE DELLA PASSIONE DI N.S.G.C.

 


Mio Gesù, rimango con Te, e mentre la mia povera mente sarà immersa nel sonno, non voglio lasciarti solo, ma voglio seguirti in tutte le ore della tua amarissima Passione; voglio essere presente col mio amore, con la mia intenzione e volontà a tutte le tue pene, a tutti gli oltraggi e disprezzi che Ti faranno, al Sangue che Ti faranno versare, a tutte le tue pene interne ed esterne, per deporle tutte nel mio cuore ed averle sempre presenti alla mia mente e così tenere continua memoria della tua amarissima Passione. Anzi, voglio mettere nel mare immenso della tua Passione tutte le anime e tutte le generazioni di tutti i secoli, affinché tutti trovino in queste pene la salvezza, la forza, la luce, la grazia.

Permettimi ancora, o mio Gesù, che prenda le catene con cui sei legato, e che al tuo tocco si sono convertite in catene d’amore, ed immergendomi nel mare immenso della tua Volontà leghi le intelligenze, gli occhi, le labbra di tutte le creature e converta ciascun pensiero, sguardo e parola, tutto in amore. Così, formando catene d’amore, le porterò a Te per coronare il tuo Capo dell’amore di tutte le creature e frantumare le spine con cui esse ardiscono coronarti, per consolare la tua vista dai tanti insulti e disprezzi, e per preparare tanti sorsi d’amore alla tua bocca arsa e amareggiata dalla sete delle anime.

Permettimi che giri ancora, o mio Gesù, in questo tuo amabile Volere e tocchi le mani e i piedi di tutte le creature, affinché trasformi in fiamme d’amore tutte le opere, moti e passi di ciascuna creatura; tocchi i loro cuori e trasformi ogni palpito, ogni affetto, ogni fibra di essi, in altrettante scintille d’amore; e così formando di tutti i loro atti una lunga catena d’amore, voglio travolgere tutti i secoli e tutte le creature in questo amore, e poi portarle a Te per circondarti d’amore a nome mio e a nome di tutte le creature, ed allontanarti così tutte le offese che esse ardiscono farti.

Mio Gesù, resta con me, come io rimango con Te; e mentre la mia mente sarà immersa nel sonno, Tu starai a me vicino, anzi dormiremo insieme, o mio Gesù; il mio palpito palpiterà nel tuo; ed il mio ed il tuo formeranno un sol palpito, che Ti ripeterà ininterrottamente: ‘T’amo con amore immenso, T’amo con amore eterno, T’amo con amore infinito, per me e per tutte le creature’. Respirando, o mio Gesù, respireremo insieme, affinché il mio ed il tuo respiro siano uno solo, e ad ogni respiro diremo sempre uniti: ‘Anime, anime!’

Anche il mio sangue circoli nel tuo, affinché il mio ed il tuo abbiano un sol grido che, elevandosi tra il Cielo e la terra, si porti innanzi alla Maestà Suprema per offrire gli omaggi, l’adorazione, la gloria, la benedizione, il ringraziamento di tutte le umane generazioni.

Mio Gesù, mentre starai a me vicino, e la mia mente sarà immersa nel sonno, mi preparerai a ricevere Te stesso in Sacramento; prenderai fra le tue mani questo mio cuore, lo guarderai col tuo sguardo amoroso, lo aliterai col tuo alito onnipotente, affinché col tuo tocco, col tuo sguardo e col tuo alito gl’infonda tutto ciò che conviene per disporsi a ricevere degnamente Te in Sacramento; anzi metterai in questo cuore il tuo stesso Cuore, affinché ricevendoti, non nel mio Ti deponga, ma nel tuo. Mi presterai la tua bocca, o Gesù, affinché non con la mia Ti tocchi, ma con la tua; legherai le fibre del tuo Cuore al mio, affinché aprano tante correnti di amore tra Te e me; ed in queste correnti metti tutto ciò che facesti Tu stesso nel riceverti Sacramentato: la tua preparazione, i tuoi ringraziamenti, il tuo amore, le tue riparazioni. Così, ricevendo Te nel mare immenso della tua Volontà, sarò presente in tutti i cuori che Ti riceveranno e farò una preparazione ed un ringraziamento divino per tutti, per poter tener difesa la tua Vita Sacramentale nei cuori di tutti.

E tu, Angelo mio, vigila e sii il mio custode; adombrami sotto le tue ali purissime, riempi il mio cuore del tuo amore celeste, e mentre io dormirò, tu farai un continuo via vai da me a Gesù per portargli i miei palpiti, i miei respiri, le gocce del mio sangue, che, genuflettendosi davanti al Tabernacolo diranno incessantemente: “Ti cerco, Ti desidero, Ti sospiro, Ti voglio, o Gesù”.

E Tu, dolce Mamma mia, stendi il tuo manto azzurro su tutta la mia povera persona e vieni a dare l’ultima pennellata a questo cuore, per prepararlo a ricevere Gesù. Lega le fibre del mio cuore al Tuo, affinché Tu mi ami da Mamma ed io Ti ami da figlio, per fare che Gesù, venendo in me, possa trovare non un luogo di amarezza, ma una dimora di delizie e di contenti.

Ed ora, mio amabile Gesù, Mamma mia, Angelo mio Custode, m’inchino ai vostri piedi e sprofondandomi con la faccia nella polvere, imploro da tutti e tre la santa benedizione.


giovedì 21 dicembre 2023

VOGLIO DORMIRE NELLA TUA VOLONTÀ

 


Voglio dormire, o Gesù, nella tua Volontà e Tu vieni a dormire in me, e fa’ che trovi in me il tuo letto e il tuo riposo per rinfrancarti di tutte le offese che ricevi dalle creature.

Fa’, o Gesù, che quando la mia mente Ti dà il piccolo lumicino del mio ultimo pensiero, lo dia nella tua Volontà, affinché chiuda in Te tutti i pensieri delle creature e suggelli nelle loro menti il lume della grazia, perché svegliandosi, tutte risorgano dal peccato.

O mio Gesù, prima di addormentarmi, intendo mettere i miei pensieri nella tua Volontà, perché bacino i tuoi, e restino a pensare ed operare con la tua stessa Intelligenza, per far scorrere i tuoi pensieri a bene di tutte le creature. I miei pensieri abbiano vita nella tua Mente e restino in continua attitudine coi tuoi, dandoti continui baci e riparando come ripari Tu stesso. I miei desideri, o Gesù, bacino i tuoi, e li lascio nella tua Volontà a desiderare, con gli stessi desideri tuoi, il bene di tutti e la gloria tua. La mia volontà baci la Tua e resti in Te a volere ciò che vuoi Tu. E come il tuo Volere scorre a bene di tutti, così il mio scorra in Te con l’intenzione di abbracciare tutti e chiudere tutte le creature nel tuo Volere, affinché più nessuna esca da Te. Il mio amore baci il Tuo nella tua Volontà e resti in Te ad amare come ami Tu stesso, e così amando in Te, sarò la mano di tutti al tuo Cuore. Il mio cuore baci il tuo Cuore e, rinchiudendosi in Te, intendo fare ciò che fa lo stesso tuo Cuore; e tutti i suoi palpiti siano mistici baci continui che Ti addolciscano le amarezze che ricevi dalle creature. Così sia.


sabato 16 dicembre 2023

ANDANDO A DORMIRE VOGLIO DARTI RIPOSO, MIO DOLCE GESÙ

 


Dolce Amor mio, Gesù, anche il mio sonno metto nel tuo Volere, anzi, il mio respiro si trasformi nel tuo, affinché ciò che facevi Tu quando dormivi, lo faccia pure io.

In questo mondo che è in continue lotte, vengo a dormire nel tuo Volere per poter ripetere gli effetti del sonno della tua Umanità Santissima. E come la tua Umanità dormendo si stendeva su tutte le creature avvolgendole come d’un manto come la gallina quando chiama i suoi pulcini sotto le ali materne per farli dormire, così, anch’io, con Te stendendomi su tutti, voglio chiamare tutti i figli tuoi sotto le tue ali, per dare: a chi il perdono della colpa, a chi la vittoria sulle passioni, a chi la forza nella lotta. Insieme a Te, chiamo tutti a ricevere la tua pace e il tuo riposo. (Cfr. Vol. 13 - 23.12.1921)

Prendo pertanto il tuo sonno, o mio Gesù, e lo faccio mio e, dormendo col tuo sonno voglio darti il contento come se un altro Gesù dormisse. Voglio che Tu, guardandomi, possa specchiarti in me e, rimirandoti in me, Tu possa trovare in me tutto Te stesso. Voglio, con Te, far riposare ogni creatura sul tuo Seno, fra le tue braccia. Voglio far riposare nella tua Volontà, nella tua Santità, nel tuo Amore e nella tua Bellezza e Potenza e Sapienza ogni piede, ogni mano, ogni palpito di cuore di creatura. (Cfr. Vol. 11 - 14.12.1916)

Stendo quindi, Amor mio, la mia intelligenza nella tua Volontà per poter trovare la tua Intelligenza increata, in modo che stendendo la mia nella Tua faccio ombra a tutte le intelligenze create e così sentirai la tua ombra frapposta a tutte le menti create e potrai trovare riposo alla santità della tua Intelligenza; stendo la mia parola nel tuo Fiat per poter frapporre tra le voci umane l’ombra di quel Fiat onnipotente e così potrà riposare il tuo respiro e riposerà la tua bocca; stendo le mie opere nelle tue per frapporre tra le opere delle creature l’ombra e la santità delle tue, per dar riposo alle tue mani; stendo nella tua Volontà il mio piccolo amore per farti l’ombra del tuo immenso Amore, che frappongo fra tutti i cuori per dar riposo al tuo Cuore affannato. (Cfr. Vol. 16 - 22.3.1924)

Sempre io voglio farti compagnia, mio amato Gesù; e mentre riposo abbandonato nel tuo Volere, metto il mio piccolo Ti amo in ogni atto tuo. Voglio, dolce mio Bene, far scorrere il mio Ti amo nel tuo palpito, nel tuo Cuore, nel tuo respiro, sulla tua lingua, nella tua voce e fin nelle più piccole particelle della tua adorabile Persona.


lunedì 11 dicembre 2023

L’ADDIO DELLA SERA A GESÙ SACRAMENTATO

 


O mio Gesù, Prigioniero Celeste, già il sole è al tramonto e le tenebre invadono la terra, e Tu resti solo nel tabernacolo d’amore. Mi pare di vederti atteggiato a mestizia per la solitudine della notte, non avendo attorno a Te la corona dei tuoi figli e delle tue tenere spose, che almeno Ti facciano compagnia nella tua volontaria prigionia.

O mio divin Prigioniero, anch’io mi sento stringere il cuore nel dovermi allontanare da Te e, son costretto a dirti: ‘Addio’... Ma che dico, o Gesù? Mai più Addio! Non ho il coraggio di lasciarti solo. Addio con le labbra, ma non con il cuore; anzi, il mio cuore lo lascio con Te nel tabernacolo. Conterò i tuoi palpiti e vi corrisponderò con un mio palpito d’amore. Numererò i tuoi affannosi sospiri, e per rinfrancarti Ti farò riposare nelle mie braccia. Ti farò da vigile sentinella; starò tanto attento a guardare se qualche cosa Ti affligge o Ti addolora, non solo per non lasciarti mai solo, ma per prendere parte a tutte le tue pene.

O Cuore del mio cuore! O Amore del mio amore! Lascia quest’aria di mestizia, consolati; non mi dà il cuore di vederti afflitto. Mentre con le labbra Ti dico addio, Ti lascio i miei respiri, i miei affetti, i miei pensieri, i miei desideri, i miei movimenti, che inanellando tra loro continui atti d’amore unito al tuo, Ti formeranno corona e Ti ameranno per tutti. Non ne sei contento, o Gesù? Pare che mi dici di sì, non è vero?

Addio, o amante Prigioniero. Ma non ho finito ancora. Prima che io parta voglio lasciarti anche il mio corpo innanzi a Te; intendo delle mie carni e delle mie ossa fare tanti minutissimi pezzi, per formare tante lampade per quanti tabernacoli esistono nel mondo, e del mio sangue tante fiammelle per accendere queste lampade; ed in ogni tabernacolo intendo mettere la mia lampada, che unendosi alla lampada del tabernacolo che Ti rischiara la notte, Ti dirà: “Ti amo, Ti adoro, Ti benedico, Ti riparo e Ti ringrazio per me e per tutti”.

Addio, o Gesù... Ma senti un’altra parola ancora: patteggiamo, ed il patto sia che ci ameremo di più; mi darai più amore, mi chiuderai nel tuo Amore, mi farai vivere d’amore e mi seppellirai nel tuo Amore; stringiamo più forte il vincolo dell’amore. Sarò solo contento se mi darai il tuo Amore, per poterti amare davvero.

Addio, o Gesù! Benedici me, benedici tutti; stringimi al tuo Cuore, imprigionami nel tuo Amore con lo scoccarti un bacio sul Cuore... Addio! Addio!


mercoledì 6 dicembre 2023

VIVERE CON GLI ANGELI NELLA VOLONTÀ DI DIO

 


Padre Santo, nella tua Suprema Volontà, metto il mio Angelo Custode e tutti gli Angeli del Paradiso. Fa’, o Padre, che Essi possano essere investiti di sempre maggior Luce, Gloria e beatitudine per ritornartela e riceverla moltiplicata, e così per tutta l’Eternità. Amen.

Divina Volontà, nella Unità della tua Luce, metto il mio Angelo Custode, perché lo investa di sempre maggiore Luce e beatitudine. Fa’, o Signore, che il mio Angelo sia la stella luminosa del Divin Volere per la mia anima, affinché vivendo insieme nel tuo Volere, possiamo renderti Gloria perenne in questa terra e per tutta l’eternità in Cielo.

Angelo mio, Custode mio, rapisci i miei atti e portali a Dio. Angelo mio, Custode mio, fammi vivere sempre nella Volontà di Dio. Angelo mio, custodisci in me la Volontà di Dio.


mercoledì 1 novembre 2023

IL VERO REGNO DI DIO.

 


Fino a dove arriva (o deve arrivare) “la comunione dei santi”?

La Comunione dei Santi è la vita del Corpo Mistico di Cristo. Come si spiega?

Il primo decreto eterno del Volere Divino fu che il Verbo s’incarnasse, si facesse Creatura per amore del Padre. In questa sua Umanità il Padre Celeste ha visto, ha voluto noi e tutte le creature; per prima ha visto Colei che doveva essere sua Madre, perfetta imitatrice del Padre Divino. Quindi, in Gesù ha conosciuto, ha amato, ha creato tutti gli altri figli che avrebbero formato il Corpo Mistico del Figlio: “In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi” (Ef 1, 4-5). E per loro tutte le altre creature: “Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio” (1 Cor 3, 22-23).

Siamo stati concepiti nell’atto dell’Incarnazione del Verbo:

“… Sai tu dove sfolgorò tutto il mio Amore, tutta la mia Potenza e Sapienza? Non appena la Potenza Divina formò questa piccolissima Umanità, tanto piccola che potrebbe paragonarsi alla grossezza di una nocella, ma con le membra tutte proporzionate e formate, e il Verbo restò concepito in essa. L’immensità della mia Volontà, racchiudendo tutte le creature passate, presenti e future, concepì in Essa tutte le vite delle creature e, come cresceva la mia, così crescevano loro in Me. Sicché, mentre apparentemente parevo solo, visto col microscopio della mia Volontà si vedevano concepite tutte le creature. Succedeva di Me come quando si vedono acque cristalline, che mentre compariscono chiare, viste col microscopio, quanti microbi non si vedono? Il mio Concepimento fu tale e tanto grande, che la gran ruota dell’Eternità restò colpita ed estatica, nel vedere gli innumerevoli eccessi del mio Amore e tutti i prodigi uniti insieme. Tutta la mole dell’Universo restò scossa nel vedere rinchiudersi Colui che dà vita a tutto, restringersi, impiccolirsi, rinchiudere tutto…, per fare che cosa? Per prendere le vite di tutti e far rinascere tutti” (Vol. 15°, 16.12.1922)

Così è avvenuto nell’atto dell’Immacolato Concepimento di Maria: tutti siamo stati concepiti allo stesso modo nel suo Cuore materno:

(…) “È tale e tanto il nostro amore per chi vuol vivere e vive nel nostro Volere Divino, che lo vogliamo far partecipe di tutte le opere nostre, per quanto a creatura è possibile, dandogli anche il merito delle nostre opere divine. Come la creatura entra nella nostra Volontà, Essa chiama in atto il suo operato divino, come se in quell’istante lo stesse operando, ed immedesimandola nell’atto suo, le fa vedere e ricevere i prodigi del suo operato per confermarla nel bene, facendole sentire la nuova vita dell’atto suo. Tu hai visto il concepimento della Sovrana Regina e come tu, stando nella mia Volontà, ti sei trovata concepita nel suo materno Cuore. Vedi la gran differenza per chi vive nel mio Volere? I prodigi dell’Immacolato concepimento furono inauditi. La mia Volontà, che animava questo concepimento al quale nessuno può sfuggire, chiamò presenti tutte le creature, perché restassero concepite nel suo vergine Cuore e ricevessero la sua maternità, il suo aiuto, la sua difesa, e trovassero il rifugio, l’appoggio in questa Madre Celeste. Ora, chi vive nel nostro Volere, si trova nell’atto del concepimento, è la figlia che di sua spontanea volontà cerca la Mamma sua e prende il suo posto, si chiude nel suo materno Cuore, per[ché le] faccia da Mamma la Celeste Regina. Ora questa prenderà parte alle ricchezze della Sovrana Regina, ai suoi meriti, al suo amore, sentirà in sé la nobiltà, la santità di Lei, perché conosce a chi appartiene, e Dio la renderà partecipe dei beni infiniti e dell’amore esuberante che ebbe nel concepimento di questa santa Creatura.” (Vol. 34°, 21.04.1936)

Dio accentrò tutte le sue opere nell’Immacolato concepimento di Maria, a sua volta concepita nell’Incarnazione del Verbo suo Figlio, concepita nella vita, nelle opere e nelle pene del Redentore:

“Voglio onorare la mia Madre Celeste, voglio narrare la storia del suo Immacolato Concepimento. Solo Io posso parlarne, perché Autore di un sì grande prodigio.

Ora, figlia mia, il primo atto di questo concepimento fu un nostro «Fiat», pronunziato con tale solennità e con tale pienezza di grazie da racchiudere tutto e tutti. Tutto accentrammo in questo concepimento della Vergine. Il nostro «Fiat» Divino, in cui non esiste passato né futuro, tenne presente l’Incarnazione del Verbo e la fece essere concepita ed incarnarsi nella stessa Incarnazione di Me, futuro Redentore.

Il mio sangue, che stava in atto, come se lo stessi spargendo, la innaffiava, la abbelliva, la confermava, la fortificava continuamente in modo divino. Ma non bastava al mio amore; tutti i suoi atti, parole e passi prima erano concepiti negli atti, parole e passi miei e poi avevano la vita. La mia Umanità era il rifugio, il nascondiglio, l’incorporamento di questa celeste Creatura. Sicché se ci amava, il suo amore era incarnato e concepito nel mio amore, ed oh, come ci amava! Il suo amore racchiudeva tutto e tutti. Posso dire che amava come sa amare un Dio, aveva le nostre stesse follie d’amore per Noi e per tutte le creature, e amando una volta, ama, ama sempre, senza mai cessare. La sua preghiera era concepita nella mia preghiera e perciò aveva un valore immenso, una potenza sul nostro Essere Supremo, e chi poteva negarle nulla? Le sue pene, i suoi dolori, i suoi martiri, che furono tanti, prima furono concepiti nella mia Umanità e poi sentiva in sé la vita delle pene e dei martiri strazianti, tutti animati da forza divina. Onde si può dire fu concepita in Me, da Me uscì la sua vita; tutto ciò che Io feci e soffrii si schierò intorno a questa santa Creatura per corteggiarla e per riversarmi continuamente su di Lei e poterle dire: «sei la vita della mia vita, sei tutta bella, sei la prima redenta, il mio «Fiat» Divino ti ha plasmata, ti ha fiatata e ti ha concepito nelle opere mie, nella mia stessa Umanità».

Ora, figlia mia, questo concepire questa celeste Creatura nel Verbo Incarnato, fu fatto da Noi con somma sapienza, con potenza inarrivabile, con amore inesauribile e con il decoro che conviene alle opere nostre. Dovendo Io, Verbo del Padre, scendere dal Cielo per incarnarmi nel seno di una Vergine, non era sufficiente alla santità della mia Divinità la sola verginità e l’averla fatta esente dalla macchia d’origine; perciò fu necessario al nostro amore e alla nostra santità che questa Vergine prima fosse concepita in Me, con tutte quelle prerogative, virtù e bellezza che doveva possedere la vita del Verbo Incarnato; perciò poi potetti incarnarmi in chi era stata concepita in Me e trovai in Essa il mio Cielo, la santità della mia vita, il mio stesso sangue che l’aveva generata ed innaffiata tante volte, trovai la mia stessa Volontà che, comunicandole la sua fecondità divina, formò la vita al Figlio suo e di Dio. Il mio «Fiat» Divino, per farla degna di potermi concepire, la tenne investita e sotto il suo impero continuo, che possiede tutti gli atti come se fossero un atto solo; per darle tutto, chiamava in atto i miei meriti previsti, tutta la mia vita, e la versava continuamente dentro la sua bell’anima. Perciò solo Io posso dire la vera storia dell’Immacolato concepimento e di tutta la sua vita, perché la concepii in Me e sono a giorno di tutto, e se la santa Chiesa parla della Celeste Regina, può dire solo le prime lettere dell’alfabeto della sua santità, della grandezza e dei doni di cui fu arricchita. Se tu sapessi il contento che provo quando parlo della mia Madre Celeste, chissà quante domande mi faresti, per darmi la gioia di farmi parlare di chi tanto amo e che tanto mi ha amato!" (Vol. 34°, 08.12.1936)

Nel concepimento della Vergine, la Divina Volontà concepì allo stesso tempo tutte le creature nel suo Cuore, per poter vedere tutte in Lei, e concepì la Vergine in ogni creatura perché ognuno la avesse come Madre. Dio la dotò di tutte le sue qualità divine, e vivendo in Dio Lo conosce in modo unico. Nella sua Maternità ha coperto ogni creatura con i suoi atti e vittorie, dandole come dote a ognuno:

“Figlia mia benedetta, i prodigi sono inauditi, le sorprese che ti narrerò faranno strabiliare tutti. Sento il bisogno d’amore di far conoscere che cosa abbiamo fatto con questa Madre Celeste e il gran bene che hanno ricevuto tutte le generazioni. Onde tu devi sapere che nell’atto di concepire questa Vergine Santa, la nostra Volontà Divina – che possiede tutto e con la sua immensità abbraccia tutto, che possiede l’onniveggenza di tutti gli esseri possibili ed immaginabili e con la sua virtù tutta propria quando opera fa sempre opere universali –, come la concepì, con la sua virtù creatrice chiamò tutte le creature ad essere concepite nel cuore di questa Vergine.

Ma non bastò al nostro amore; dando negli eccessi più incredibili, fece concepire questa Vergine in ciascuna creatura, affinché ciascuna avesse una Madre per sé, tutta sua, e tutte sentissero nel fondo delle loro anime la sua Maternità, il suo amore, che mentre li tiene concepiti in sé più che figli, bilocandosi, si concepisce in ciascuna creatura, per mettersi a loro disposizione, per crescerli, guidarli, liberarli dai pericoli, e con la sua potenza materna imboccarli con il latte del suo amore e col cibo con cui si nutrì Lei stessa, qual è il «Fiat» Divino.

La nostra Volontà, avendo vita libera in Lei, il suo dominio totale, mentre con la sua potenza chiamava tutti in questa celeste Creatura per avere la gioia di vedere tutti racchiusi in Essa e sentirsi dire: «sono già in me tutti i miei ed i tuoi figli, perciò ti amo per tutti», la bilocava poi in tutti ed in ciascuno, per sentire in ciascun’anima l’amore di questa nostra Figlia, tutta bella e tutta amore. Possiamo dire che non vi è creatura per la quale Essa non prese l’impegno di amarci.

Il nostro «Fiat» la elevò tanto da darle tutto e fin dal primo istante della sua vita la costituimmo Regina del nostro «Fiat», Regina del nostro amore. Quando ci amava si sentiva nel suo amore la sua Maternità e armonizzava l’amore di tutte le creature, ed oh, com’era bella, che di tutto formava un solo amore! Come ci feriva, ci felicitava, fino a sentirci languire! Il suo amore ci disarmava, ci faceva vedere tutte le cose, cielo, sole, terra, mari e creature coperti e nascosti nel suo amore. Oh, come era bello vederla, sentire che faceva da Madre in ciascuna creatura e, formando in esse il suo mare d’amore, mandava le sue note, le sue frecce, i suoi dardi amorosi al suo Creatore. E facendo da vera Madre, ce le portava perfino innanzi al nostro Trono nel mare del suo amore, per farcele guardare, per renderci propizi, e con la forza del nostro Volere Divino s’imponeva su di Noi, ce le metteva in braccio, ce le faceva carezzare, baciare, e ci faceva dare grazie sorprendenti. Quante santità furono formate ed impetrate da questa Madre Celeste! E per essere sicura lasciava a guardia il suo amore.

Oltre a ciò, tu devi sapere che fin dal primo istante della vita di questa celeste Creatura, fu tanto il nostro amore che la dotammo di tutte le nostre qualità divine. Sicché aveva per dote la nostra potenza, sapienza, amore, bontà, luce, bellezza e tutto il resto delle nostre qualità divine. Già a tutte le creature, nel metterle alla luce del giorno, diamo la dote; nessuno nasce se non è dotato dal suo Creatore, ma siccome si scostano dalla nostra Volontà, si può dire che neppure la conoscono. Invece questa Vergine Santa non si scostò mai, fece vita perenne nei mari interminabili del nostro «Fiat», quindi cresceva insieme coi nostri attributi e, come formava i suoi atti nelle nostre qualità divine, così formava mari di potenza, di sapienza, di luce ed altro. Possiamo dire che vivendo con la nostra scienza le davamo continua lezione su chi era il suo Creatore, cresceva nelle nostre conoscenze e seppe tanto dell’Ente Supremo, che nessun angelo né santo potette pareggiarla, anzi sono tutti ignoranti innanzi a Lei, perché nessuno crebbe e fece vita insieme con Noi. Essa entrò nei nostri segreti divini, nei più intimi nascondigli del nostro Essere Divino senza principio e senza fine, delle nostre gioie e beatitudini imperiture, e con la nostra potenza che aveva in suo potere ci dominava e padroneggiava, e Noi la facevamo fare, anzi godevamo della sua padronanza, e per renderla più felice le davamo i nostri casti abbracci, i nostri sorrisi d’amore, le nostre condiscendenze, dicendole: «fa’ ciò che vuoi tu». Il nostro Volere e l’amore verso le creature ed il suo grande desiderio di farle vivere in Esso è tanto, che se ciò ottiene le getta in un abisso di grazie, d’amore, fino ad affogarle, tanto che la piccolezza umana è costretta a dire: «basta, sono già affogata, mi sento divorare dal tuo stesso amore, non ne posso più».

Ora tu devi sapere che il nostro amore non si contenta, non dice mai basta, quanto più dà più vuol dare, e quando diamo è la nostra festa, imbandiamo la mensa a chi ci ama e lo pressiamo a restare con Noi, per fare vita insieme. Ora, figlia mia, ascolta un altro prodigio del nostro «Fiat» in questa santa Creatura, e come Lei ci amava e rese stendibile la sua Maternità a tutte le creature. In ogni atto che faceva, se amava, se pregava, se adorava, se soffriva, tutto, anche il respiro, il palpito, il passo, stando il nostro «Fiat», erano trionfi e vittorie che il nostro Essere Supremo faceva negli atti della Vergine. La Celeste Signora trionfava e vinceva in Dio in ogni istante della sua vita ammirabile e prodigiosa; erano trionfi e vittorie tra Dio e la Vergine.

Ma questo è nulla; facendo da vera Madre, chiamava tutti i suoi figli e copriva e nascondeva tutti i loro atti nei suoi e li copriva con i suoi trionfi e con le sue vittorie, dando loro come dote tutti gli atti suoi, con tutte le sue vittorie ed i suoi trionfi. E poi, con una tenerezza e un amore da spezzare i cuori e sentirci vinti ci diceva: «Maestà adorabile, guardali, sono tutti i miei figli; le mie vittorie e trionfi sono dei figli miei, sono le mie conquiste che dono a loro, e se ha vinto e trionfato la Mamma, hanno vinto e trionfato i figli». E tanti trionfi e vittorie fece in Dio, per quanti atti avrebbero fatto tutte le creature, affinché tutti potessero dire: «sono dotato degli atti della mia Mamma Regina, e per suggello me li ha investiti coi suoi trionfi e con le vincite che fece col suo Creatore». Sicché chi vuole farsi santo trova la dote della sua Madre Celeste e i suoi trionfi e vittorie, per giungere alla santità più grande, il debole trova la forza della santità della sua Mamma e i suoi trionfi per essere forte, l’afflitto, il sofferente trova la dote delle pene della sua Madre Celeste per ottenere il trionfo e la vittoria della rassegnazione, il peccatore trova la vittoria e il trionfo del perdono; insomma, tutti trovano in questa Sovrana Regina la dote, il sostegno, l’aiuto nello stato in cui si trovano. Ed oh, com’è bello! È la scena più commovente, rapitrice ed incantevole, vedere in ciascuna creatura questa Madre Celeste che fa da Mamma, la sentiamo che ama e prega nei suoi figli. Questo è il prodigio più grande tra il Cielo e la terra, bene più grande non potevamo dare alle creature.

Ora, figlia mia, devo dirti un dolore della Madre Celeste. A tanto suo amore corrisponde l’ingratitudine delle creature; questa dote, che dà con tanti sacrifici, fino all’eroismo di sacrificare la vita del suo Figlio Dio con tante pene atroci, c’è chi non la conosce, chi appena prende un tenue interesse e fa vita povera di santità, ed oh, come soffre nel vedere i suoi figli poveri! Possedere immense ricchezze d’amore, di grazia, di santità – perché non sono ricchezze materiali, ma le ricchezze di questa Madre Celeste sono ricchezze che per acquistarle ha messo la sua vita –, e non vederle possedere dai suoi figli e tenerle senza lo scopo per cui le ha acquistate è un dolore continuo, e perciò vuol far conoscere questo gran bene a tutti, perché se non si conosce non si può possedere. E siccome queste doti le acquistò in virtù del «Fiat» Divino che regnava in Lei, che l’amava tanto che le faceva fare ciò che voleva e dovunque volesse arrivare a bene delle creature, perciò sarà il mio Volere Divino regnante che le metterà a giorno di queste doti celesti e farà loro prendere possesso. Perciò prega che sia conosciuto e voluto dalle creature un bene sì grande.” (Vol. 34°, 20.12.1936)

Quindi il Padre Divino trova tutti e tutto in Gesù, il Primogenito, e trova Gesù e tutti e tutto in Maria. E così vuole trovare Gesù e Maria, e tutti e tutto, in ogni suo figlio, in ognuno di noi.

Il sole, che è unico, si moltiplica tante volte quanti sono i vetri delle finestre di una città dove riflette. E come esso si moltiplica per quanti e in quanti lo ricevono (e non è che se io prendo il sole sto togliendo un po’ di sole agli altri, esso si dà interamente a uno come si dà a tutti), così l’Atto unico del Volere Divino si dà interamente ad ogni creatura che lo accoglie, come si dà a tutti. Gesù e la Mamma Celeste si moltiplicano per darsi interamente a ognuno di noi: perciò ognuno ha “il suo” Gesù e “la sua” Mamma. E ognuno di noi deve accoglierli e averli in sé, e con Gesù e Maria tutti gli altri suoi fratelli e tutte le creature, deve dare a tutti da parte di Dio e rispondere a Dio a nome di tutti.

Questa Comunione dei Santi deve crescere in ognuno di noi, affinché il Padre Divino trovi in noi, anche da parte nostra (non solo da parte Sua), tutti gli altri, a cominciare da suo Figlio Gesù Cristo e dalla sua e nostra Mamma, la Vergine, in modo da poter dire: “chi vede me, vede Gesù”, come Egli ha detto: “chi vede Me, vede il Padre”; e poi, possa trovare tutti i nostri fratelli, senza che manchi nemmeno uno. Vuole trovare in noi la risposta di amore che tutti Gli devono: amore che adora, che glorifica, che ringrazia. E anche un amore che sostituisce e ripara per chi non lo fa. Vuole trovare, insomma, tutto in tutti, tutti in ognuno di noi, tutte le sue opere e le sue creature in noi.

L’unità delle sue creature è l’ideale di Dio, il suo decreto, il suo programma. “Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti” (Ef 4,4-6).

L’unità è la suprema petizione di Gesù al Padre: “Che siano una cosa sola, come Noi… Io in loro e Tu in Me, perché siano perfetti nell’unità” (Gv 17,11 e 23).

In questo consiste il suo Regno. In questo sta la Somiglianza con Dio. In questo consiste IL VIVERE NELLA DIVINA VOLONTÀ.

P. Pablo Martín

 

FESTA DI TUTTI I SANTI

 


 Ave Maria!

    Carissimi, oggi, festa di tutti i Santi, credo che il Signore desidera da parte nostra che più che fare festa PER tutti i Santi, facciamo una grande festa A tutti i Santi, secondo quanto Gesù ha detto alla nostra Luisa il 13.02.1919:

   “Figlia diletta del mio Volere, vuoi venire nella mia Volontà a sostituire in modo divino tanti atti non fatti dagli altri nostri fratelli, tanti altri fatti umanamente e altri atti, santi, sì, ma umani e non in ordine divino? Io tutto ho fatto nell’ordine divino, ma non sono contento ancora: voglio che la creatura entri nella mia Volontà e in modo divino venga a baciare i miei atti, sostituendosi a tutto, come feci Io. Perciò vieni, vieni: lo sospiro, lo desidero tanto, che mi metto come in festa quando vedo che la creatura entra in questo ambiente divino e, moltiplicandosi insieme con Me, si moltiplica in tutti ed ama, ripara, sostituisce tutti e per ciascuno in modo divino. Le cose umane non le riconosco più in lei, ma tutte cose mie. Il mio Amore sorge e si moltiplica, le riparazioni si moltiplicano all’infinito, le sostituzioni sono divine. Che gioia! Che festa! Gli stessi santi si uniscono con Me e fanno festa, e aspettano con ardore che una loro sorella sostituisca gli stessi atti loro, santi nell’ordine umano, ma non nell’ordine divino. Mi pregano che subito faccia entrare in questo ambiente divino la creatura e che tutti i loro atti siano sostituiti solo col Volere Divino e con l’impronta dell’Eterno. L’ho fatto Io per tutti; ora voglio che lo faccia tu per tutti”. 

   Carissimi, "meditare" è poco ancora... Ognuno si senta guardato negli occhi da Gesù e veda che può fare!

    Gesù e Maria vi benedicano nella Divina Volontà,

P. Pablo


giovedì 26 ottobre 2023

Tutta la gloria di Maria come Madre e Regina proviene dal “Fiat”, e così sarà per la Chiesa

 


“…Onde, dopo, mi son trovata in un vasto giardino e con mia grande sorpresa ho trovato la mia Regina  Mamma, la quale, avvicinandosi a me, mi ha detto: “Figlia mia, vieni insieme con Me a lavorare in questo  giardino. Dobbiamo piantarvi dei fiori e frutti celesti e divini. E’ già quasi vuoto e se qualche pianta c’è è  terrestre ed umana; quindi ci conviene strapparla per fare che questo giardino sia del tutto gradito a mio  Figlio Gesù. I semi che dobbiamo piantare sono tutte le mie virtù, le mie opere, le mie pene, che contengono  il germe del ‘FIAT VOLUNTAS  TUA’. Non ci fu cosa che Io feci che non contenesse questo germe della  Volontà di Dio. Mi sarei piuttosto contentata di non fare nulla, anziché operare o soffrire senza questo  germe. Tutta la mia gloria, la dignità di Madre, l’altezza di Regina, la supremazia su tutto Mi veniva da  questo germe. La Creazione tutta, tutti gli esseri Mi riconoscevano dominante su di loro, perché vedevano in  Me regnante la Volontà Suprema. Perciò, tutto ciò che feci Io e tutto ciò che hai fatto tu con questo germe  del Volere Supremo lo uniremo insieme e pianteremo questo giardino”. (17°, 2-8-1925) 

mercoledì 18 ottobre 2023

La mia umanità sia la croce e la mia anima unita con la tua Volontà sia il Crocifisso vivente che stia continuamente innanzi a Te per darti la soddisfazione che Tu stesso desti all’Eterno Padre.

 


NEL PARLARE

Vieni, Divina Volontà, a parlare in me.

Gesù, metti sulle mie labbra la tua parola e fa’ che parli sempre con la tua lingua e che, nsieme a Te, ripeta solo e sempre le Verità divine che il Padre vuole comunicare ai suoi figli. (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C. - 15a Ora)

 

NEI PATIMENTI

Gesù mio, tutto per amore tuo! Questi dolori siano tanti atti di lode, di onore, di omaggio che Ti offro; questi dolori siano tante voci che Ti glorifichino e tanti attestati che dicano che Ti amo. (Cfr. Vol. 2 - 21.8.1899)

Soffro nella tua Volontà, mio Gesù, perché ogni mia pena sia una vita che do a Te per impetrare anime. Il mio patire baci il tuo, e così intendo, o mio Gesù, darti la soddisfazione delle stesse tue pene. (Cfr. Le Ore della Passione… - 15a Ora)

Gesù, Ti offro la mia sofferenza unita a quella tua sofferenza che avesti nell’Orto quando sudasti Sangue per i miei peccati. La mia umanità sia la croce e la mia anima unita con la tua Volontà sia il Crocifisso vivente che stia continuamente innanzi a Te per darti la soddisfazione che Tu stesso desti all’Eterno Padre. O Gesù, dolce mia Vita, le mie preghiere e le mie pene s’innalzino sempre verso il Cielo per far piovere su tutti la luce della Grazia e assorbire in me la tua stessa Vita. (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C. - 6a Ora)


venerdì 13 ottobre 2023

Vieni e continua Divina Volontà a vivere in noi e nutrici con il tuo cibo.

 


Siamo niente; Dio è tutto! Padre, Ti amiamo! Vieni e continua Divina Volontà a vivere in noi e nutrici con il tuo cibo.

Metto la mia bocca nella tua, o Gesù, per prendere insieme a Te questo cibo nella tua Volontà, con le tue stesse intenzioni. Muovendo la mia lingua e le mie guance insieme con le tue intendo attirare in me la tua Vita ed unirmi con Te per dare al Padre la gloria, la lode, l’amore, il ringraziamento, la riparazione completa dovuta dalle creature e che Tu facevi in quest’atto di prendere il cibo; e, con Te, chiedo al Celeste Padre di donare a tutte le sue creature il cibo delle conoscenze e della Vita della sua Volontà Divina.

Bevo, o mio Gesù, nella tua Volontà, e bevi Tu pure, o mio Sommo Bene, in me, per estinguere la gran sete che Tu hai di tutte le anime; possa Tu trovare in me così abbondante bevanda, da riversare poi su tutti l’acqua cristallina della tua Volontà Divina.

Gesù, Ti amo con la Tua Volontà! Vieni Divina Volontà nel mio mangiare e nutrimi con il tuo cibo.

Ti ringraziamo, o Padre, nella tua Volontà, per noi e per tutti, per questo cibo che abbiamo ricevuto nel tuo Divin Volere, per la tua Gloria, in Cristo nostro Signore.


domenica 8 ottobre 2023

ALL’ANGELO CUSTODE

 


Angelo mio, siamo già al principio del giorno: il sole con la sua luce vivifica la terra, e Tu, Angelo santo, portami al mio Sole, Gesù, onde l’anima mia si vivifichi tutta in Lui. Da Gesù aspetto il pensiero, il palpito, l’amore, tutto il moto della mia vita, perché senza di Lui tutto è morto per me. Perciò, Angelo mio, fagli premura che venga, e subito; digli che aspetto la luce della sua Presenza per attingere la sua Vita, altrimenti me ne starò senza far nulla; coprimi sotto le ali della tua protezione, e metti in volo i miei pensieri, gli affetti, i desideri, gli sguardi, i passi, i movimenti, la voce, insomma tutti pronti sulle tue ali per volare a Gesù. Se Egli non viene portami tu a trovarLo.

Presto, Messaggero Celeste, il giorno è chiaro, non c’è tempo da perdere, e tu lo sai che senza di Gesù non posso stare. E quando starò insieme con Gesù, tu tienimi sotto le tue ali, fa’ che la mia compagnia Gli sia dolce, ricordando ora per ora ciò che ha sofferto, per soffrire in vece sua. Così, aiutato da te, quest’oggi non farò altro che sorvolare dalla terra al Cielo per portare in me la Vita di Gesù ed impedire che la Giustizia scarichi i suoi giusti fulmini sulle povere creature. Dal Cielo poi volerò sulla terra per portare a tutti rescritti di grazie, di perdono, di amore. E tu, Angelo mio, suggella con la tua benedizione la Volontà e tutta la Vita di Gesù in me.

Santi tutti, Abitatori Celesti, i vostri sguardi mi proteggano, e violentate il mio dolce Gesù, che presto mi faccia rimpatriare con voi in Cielo. Il mio esilio, i miei gemiti vi muovano a compassione; e tutti gli atti che farò in questo giorno siano altrettanti scalini che mi facciano arrivare in Cielo e mettano termine all’allontanamento del mio Sommo Bene. Anche da tutti voi imploro la santa benedizione.