L’educazione e l’evangelizzazione dei figli
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Questi gruppi "neocatecumenali" tradiscono continuamente la tradizione e la dottrina della Chiesa Cattolica, allorquando questa insegna che la "FEDE" deve essere unita alle "OPERE"; loro, non solo non operano mai in gruppo, (l'azione comunitaria è rigorosamente vietata da Kiko Arguello!) ma hanno ridotto molti (tra cui mia moglie) a "personaggi" che vagano inebetiti senza nulla operare, anche in famiglia! Hanno insegnato che, di fronte a qualsiasi problema, per quanto grave esso sia, bisogna restare indifferenti ed abulici, con le mani in mano perché, se Dio vuole, penserà Lui a fare ciò che serve! (Quale contrasto con la Sacra Scrittura e con i messaggi mariani!-NDA).
Sono possessivi e gelosi: ogni 30-40 giorni esigono una domenica tutta di comunità, se non addirittura un intero lungo "fine settimana". I genitori devono abbandonare i figli, le mogli abbandonare i mariti (Gesù ha detto: "Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi" -Matteo 19,6-NDA), i parroci abbandonare le loro parrocchie. I miei impegni politici si sono, qualche volta, incontrati con gli impegni di comunità, ma era (secondo loro!) scandaloso che mi occupassi di politica! La politica è sporca (spesso è vero!) e non è bene che un neocatecumenale faccia politica.
Queste "comunità neocatecumenali" hanno basato la loro esperienza su di una sorta di gemellaggio con l'Ebraismo. I loro canti, i loro balli attorno all'altare, i nomi dei loro esami periodici (per essere promossi alle fasi successive) hanno tutti nomi ebraici! Il risultato è sotto gli occhi di tutti! Si è creato, tra loro, un forte senso di appartenenza al "SIONISMO" con conseguente odio latente verso il popolo palestinese!
Per tutti questi motivi e, in sincerità, anche per altri, lo scorso anno io e mia moglie ci separammo!
Proprio il giorno della separazione, chiesi aiuto (ingenuamente!) ad uno dei loro capi, un seminarista adulto, un certo RINO, poi divenuto sacerdote. Promise un intervento che mai fece: era troppo occupato con i "Neocatecumenali" per occuparsi di un povero uomo che usciva dalla Setta!
Dopo quattro mesi, per volontà del Signore, mi riappacificai con mia moglie. Andammo una settimana lontano da Roma. Notai subito qualcosa di strano: mia moglie non gradiva entrare in una chiesa "normale" per partecipare ad una Messa "normale"!
Intanto, a Roma, i Capi della setta non ci perdonavano la rappacificazione, senza il loro intervento! Capii dopo che avrebbero voluto "esibirci" come una coppia che aveva, tramite i "neocatecumenali", riacquistato l'unità!
Naturalmente, mi riferisco a quelle confessioni pubbliche, obbligatorie, (anche di natura intima!), che in questa setta si usano fare al microfono, davanti a centinaia di persone, nella chiesa di S. Tito, a Viale Marconi (ora S. Leonardo Murialdo).
Ma, con lo scorrere del tempo, le cose peggiorarono nuovamente, soprattutto per la mia dichiarata ribellione all'isolamento dalla setta che mia moglie si ostinava a frequentare, sacrificando tutto e tutti agli interessi dei "neocatecumenali".
Sono ormai 10 mesi che io e mia moglie viviamo separati, di fatto, e buona parte della colpa è addebitabile alla Setta che condiziona mia moglie.
Lei non cerca più il marito, non cerca più la famiglia...La sua vera famiglia è la comunità neocatecumenale, i cui membri sanno che operano contro il matrimonio ma, per puntiglio, e per non perdere un'adepta, non vogliono rinunciare alle pressioni su di essa.
Mi permetta una confidenza necessaria per capire fino a che punto questa setta condiziona gli adepti: mia moglie, a Natale, mi ha cercato e voleva stare con suo marito! Ero felice, perché pensavo che l'unità della famiglia era salva! Macché! mia moglie mi ha, poi, confessato che si trattava di un contatto nel periodo più fecondo, fatto appositamente per concepire e poter aver un altro figlio (il 4°), e così fare bella figura con i prolifici neocatecumenali!" (Il nome dell'autore di questa lettera compare con l'indirizzo, per sua espressa volontà, sulla rivista "Chiesa viva" - N. 243 - settembre '93 - pag.9, da cui ho riportato la lettera stessa).
Se questo povero uomo avesse, ascoltando i messaggi mariani, letto in famiglia la Bibbia, accompagnandola con la preghiera, avrebbe imparato che:
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
che pone nella carne il suo sostegno
e il cui cuore si allontana dal Signore.
Egli sarà come un tamerisco nella steppa, quando viene il bene non lo vede;
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è sua fiducia.."
(Geremia 17,5 seg.)
L'amore verso la preghiera è quanto di più essenziale i genitori devono stimolare nei figli. La Madonna (diversamente da molti educatori: non importa se genitori, docenti di religione, catechisti, sacerdoti), specialmente a Medjugorje, insiste sul valore della preghiera prima di ogni attività umana : per capire i disegni di Dio su ciascuno di noi, per comprendere la Scrittura, per essere difesi da ogni assalto di satana, per chiedere la conversione dei "fratelli", per convertire noi stessi ecc.
Di estrema importanza è cercare di infondere l'amore verso il Rosario (la preghiera dei miracoli, come l'ha definita la Madonna stessa -"Cari figli! Oggi, come non mai, vi invito alla preghiera. Che la vostra preghiera sia preghiera per la pace. Satana è forte e vuole distruggere non solo la vita umana, ma anche la natura e il pianeta su cui vivete, perciò cari figli, pregate per poter essere protetti, mediante la preghiera, con la benedizione della pace di Dio.
Dio mi ha mandata tra voi per aiutarvi.
Se volete, aggrappatevi al Rosario, giacché solamente il Rosario può ottenere il miracolo nel mondo e nella vostra vita...." (Medjugorje-25 gennaio 1991)
Occorre pure che i genitori educhino i figli alla frequenza ai Sacramenti (Eucarestia e Confessione), spiegando loro l'importanza dei medesimi come fonte di grazie spirituali e fisiche.
Quello che conta è infondere nei figli l'idea che la preghiera, la frequenza ai Sacramenti e la lettura della Bibbia sono atti da compiere non in quanto semplicemente "richiesti", ma perché indispensabili per risolvere ogni situazione terrena (molto utile è la lettura dei Salmi che, per ispirazione dello Spirito Santo, c'insegnano a chiedere, a ringraziare, a lodare e, soprattutto, ad aver fede in Dio) e per ottenere la santificazione personale "Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione" (Matteo 26,41).
La preghiera del cuore è il numero di telefono di Dio Padre (non di un potente "terreno" qualunque, soggetto pure lui al giudizio del Signore, bensì del Re dell'Universo)! Chi di noi se possedesse il numero di telefono dell’uomo più potente del mondo, disposto ad accogliere le richieste di chi gliele domanda, esiterebbe nell’utilizzarlo? Nessuno! L’utenza telefonica del potente sarebbe sempre occupato!