mercoledì 27 maggio 2020

OPUS SANCTORUM ANGELORUM



La fonte principale della nostra conoscenza dei santi angeli proviene dalla Sacra Scrittura. Gli angeli si trovano in centinaia di citazioni nella Bibbia. Tuttavia, molti insegnamenti sugli angeli si trovano anche negli scritti magisteriali della Chiesa. Qui forniamo alcune delle fonti più importanti per l'insegnamento della Chiesa sugli angeli.

Catechismo della Chiesa Cattolica

327 La professione di fede del Quarto Concilio Lateranense afferma che Dio "fin dall'inizio dei tempi fece immediatamente (simul) dal nulla sia gli ordini di creature, sia quelli spirituali che quelli corporei, cioè l'angelico e il terreno, e poi la creatura umana, che per così dire condivide entrambi gli ordini, essendo composta da spirito e corpo ".

I. Gli angeli: l'esistenza degli angeli ~ Una verità di fede

328 L'esistenza di esseri spirituali non corporei che la Sacra Scrittura chiama di solito "angeli" è una verità di fede. La testimonianza della Scrittura è chiara come l'unanimità della Tradizione.

Loro chi sono?

329 Sant'Agostino dice: "'Angelo' è il nome del loro ufficio, non della loro natura. Se cerchi il nome della loro natura, è 'spirito'; se cerchi il nome del loro ufficio, è 'angelo ': da quello che sono,' spirito ', da quello che fanno,' angelo '. "Con il loro intero essere gli angeli sono servi e messaggeri di Dio. Perché "vedono sempre il volto di mio Padre che è nei cieli" sono i "potenti che fanno la sua parola, ascoltando la voce della sua parola".
330 Come creature puramente spirituali gli angeli hanno intelligenza e volontà: sono creature personali e immortali, che superano alla perfezione tutte le creature visibili, come testimonia lo splendore della loro gloria.

Cristo "Con tutti i suoi angeli"

331 Cristo è il centro del mondo angelico. Sono i suoi angeli: "Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui ..." (Mt 25:31). Gli appartengono perché sono stati creati attraverso e per Lui: "poiché in Lui tutte le cose sono state create in cielo e in terra, visibili e invisibili, che siano troni o domini o principati o autorità, tutte le cose sono state create attraverso di Lui e per Lui" (Col 1:16). Gli appartengono ancora di più perché li ha resi messaggeri del suo piano salvifico: "Non sono tutti gli spiriti di servizio inviati per servire, per il bene di coloro che devono ottenere la salvezza?" (Eb 1:14).
332 Angeli sono presenti dalla creazione e durante tutta la storia della salvezza, annunciando questa salvezza da lontano o vicino e servendo alla realizzazione del piano divino: hanno chiuso il paradiso terrestre; lotto protetto; salvò Agar e suo figlio; rimase la mano di Abramo; comunicato la legge dal loro ministero; guidò il Popolo di Dio; nascite e chiamate annunciate; e aiutò i profeti, solo per citare alcuni esempi. Alla fine, l'angelo Gabriele annunciò la nascita del Precursore e quella di Gesù stesso.
333 Dall'Incarnazione all'Ascensione, la vita della Parola Incarnata è circondata dall'adorazione e dal servizio degli angeli. Quando Dio "porta il primogenito nel mondo, dice: 'Lascia che tutti gli angeli di Dio Lo adorino'" (Eb 1: 6). Il loro canto di lode alla nascita di Cristo non ha cessato di risuonare nelle lodi della Chiesa: "Gloria a Dio nel più alto!" (Lc 2:14). Proteggono Gesù nella sua infanzia, lo servono nel deserto, lo rafforzano nella sua agonia nel giardino, quando avrebbe potuto essere salvato da loro dalle mani dei suoi nemici come era stato Israele. Ancora una volta, sono gli angeli che "evangelizzano" proclamando la Buona Novella dell'incarnazione e della risurrezione di Cristo. Saranno presenti al ritorno di Cristo, che annunceranno, per servire a suo giudizio.

Gli angeli nella vita della chiesa

334 ... Tutta la vita della Chiesa beneficia del misterioso e potente aiuto degli angeli.
335 Nella sua liturgia, la Chiesa si unisce agli angeli per adorare il Dio tre volte santo. Invoca la loro assistenza (nelle Suppliche te rogamus del Canone Romano ... ["Dio onnipotente, preghiamo che il tuo angelo ..."]; nel funerale Liturgia In Paradisum deducente te angeli ... ["Possano gli angeli guidarti in Paradiso ... "]). Inoltre, nell '"Inno cherubico" della Liturgia bizantina, celebra in particolare il ricordo di alcuni angeli (San Michele, San Gabriele, San Raffaele e gli angeli custodi).
336 Dal suo inizio fino alla morte, la vita umana è circondata dalla sua vigile cura e intercessione. "Accanto a ogni credente c'è un angelo come protettore e pastore che lo conduce alla vita" (San Basilio). Già qui sulla terra la vita cristiana condivide per fede nella beata compagnia di angeli e uomini uniti in Dio.
In breve: 350 angeli sono creature spirituali che glorificano Dio senza sosta e che servono i suoi piani salvifici per altre creature: "Gli angeli lavorano insieme a beneficio di tutti noi" (St. Thomas Aquinas, STh I, 114, 3, ad 3 ).
351 Gli angeli circondano Cristo loro Signore. Lo servono soprattutto nel compimento della sua missione salvifica per gli uomini.
352 La Chiesa venerare gli angeli che l'aiutano nel suo pellegrinaggio terreno e proteggono ogni essere umano.

La caduta degli angeli

391 Dietro la scelta disobbediente dei nostri primi genitori si nasconde una voce seducente, contraria a Dio, che li fa cadere nella morte per invidia. La Scrittura e la tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato "Satana" o "diavolo". La Chiesa insegna che all'inizio Satana era un buon angelo, creato da Dio: "Il diavolo e gli altri demoni furono effettivamente creati naturalmente buoni da Dio, ma divennero malvagi per loro stessi".
392 La Scrittura parla di un peccato di questi angeli. Questa "caduta" consiste nella libera scelta di questi spiriti creati, che hanno radicalmente e irrevocabilmente respinto Dio e il suo regno. Troviamo un riflesso di quella ribellione nelle parole del tentatore ai nostri primi genitori: "Sarai come Dio". Il diavolo "ha peccato sin dall'inizio"; è "bugiardo e padre di bugie".
393 È il carattere irrevocabile della loro scelta, e non un difetto nell'infinita Misericordia Divina, che rende imperdonabile il peccato degli angeli. "Non c'è pentimento per gli angeli dopo la loro caduta, così come non c'è pentimento per gli uomini dopo la morte".
394 Le Scritture testimoniano la disastrosa influenza di quello che Gesù chiama "un assassino dall'inizio", che avrebbe persino cercato di distogliere Gesù dalla missione ricevuta da Suo Padre. "La ragione per cui il Figlio di Dio apparve fu di distruggere le opere del diavolo." Nelle sue conseguenze, la più grave di queste opere fu la mendace seduzione che portò l'uomo a disobbedire a Dio.
395 Il potere di Satana è, tuttavia, non infinito. È solo una creatura, potente dal fatto di essere puro spirito, ma comunque una creatura. Non può impedire l'edificazione del regno di Dio. Sebbene Satana possa agire nel mondo per odio verso Dio e il Suo regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione possa causare gravi lesioni - di natura spirituale e, indirettamente, persino di natura fisica - a ciascun uomo e alla società, il l'azione è permessa dalla Divina Provvidenza che con forza e dolcezza guida la storia umana e cosmica. È un grande mistero che la Provvidenza dovrebbe consentire attività diaboliche, ma "sappiamo che in ogni cosa Dio lavora per il bene con coloro che lo amano".

Opus Angelorum

Preghiere attribuite a San Tommaso d'Aquino




Onnipotente eterno Dio, ecco, io mi accosto al sacramento dell'unigenito tuo Figlio nostro Signore Gesù Cristo. Mi accosto a lui come un infermo al medico di vita, come un immondo alla fonte di misericordia, come un cieco al lume della chiarezza eterna, come un povero e indigente al Signore del cielo e della terra.
E imploro dunque la tua immensa bontà ... Fa' che riceva il pane degli angeli, il Re dei re, il Signore dei dominatori con tanta riverenza e umiltà, con tanta contrizione e devozione, con tanta purezza e fede, con tale proponimento e intendimento del bene, come giova alla salute dell'anima mia...
O mitissimo Iddio, concedimi di ricevere il Corpo del tuo Figlio, che egli trasse dalla Vergine Maria, in modo da meritare di essere incorporato nel suo Corpo mistico ed essere annoverato tra le sue membra.
O Padre amatissimo, concedi che il tuo diletto Figlio, che ora mi propongo di ricevere nascosto sotto i veli eucaristici, possa contemplarlo eternamente a volto scoperto...

Gesù dolcissimo, il sacratissimo tuo Corpo e Sangue sia dolcezza e soavità dell'anima mia, salute e vigore in ogni tentazione, gioia e pace in ogni tribolazione, luce e forza in ogni parola ed opera, e finale tutela nell'ora della morte. Amen.
Ti ringrazio, Signore Santo, Padre onnipotente, eterno Iddio, che ti sei degnato di saziare me peccatore, indegno tuo servo, senza alcun mio merito ma per sola degnazione della tua misericordia, col corpo e il sangue del tuo Figlio nostro Signore Gesù Cristo.

E ti prego: questa Comunione non sia per me un reato da punire ma un titolo salutare al perdono. Sia per me l'armatura della fede e lo scudo della buona volontà. Sia la liberazione dai miei vizi, l'aumento della carità e della pazienza, dell'umiltà e dell'obbedienza e di tutte le virtù; sia la ferma difesa contro le insidie di tutti i miei nemici, sia visibili che invisibili; sia la pacificazione di tutti i miei moti, sia carnali che spirituali; sia la ferma adesione a Te, unico vero Dio, e il felice compimento del mio cammino alla fine della vita.
E ti prego, degnati di condurre me peccatore a quel convito ineffabile, dove Tu col tuo Figlio e con lo Spirito Santo, sei per i tuoi Santi la luce vera, la sazietà piena, il gaudio eterno, la giocondità totale, la felicità perfetta...

STORIA UNIVERSALE DELLA CHIESA CATTOLICA



DAL PRINCIPIO DEL MONDO FINO AL Dì NOSTRI


DELL'ABATE ROHRBACHER

Teresa, il tuo angelo custode ha fatto un buon lavoro



Due anni fa, io e mio padre andavamo a fare una passeggiata nel nostro quartiere. Mentre camminava dietro di me, un camion sfrecciante si avvicinò alla strada e mi colpì. Da dietro, mio ​​padre ha detto che mi ha visto essere girato in aria e poi delicatamente messo a terra. Ricordo la prima parola che disse mio padre quando mi vide disteso davanti al camion, "Theresa, il tuo angelo custode ha fatto un buon lavoro".
Mentre ero sdraiato lì, mia madre pregò e iniziò a cantare la Regina Caeli e mi chiese di unirmi a lei mentre aspettavamo l'ambulanza. Non ho mai provato alcun dolore fino all'arrivo dell'ambulanza. Ho scoperto solo dopo che l'unica lesione che ho subito è stata un femore rotto. I poliziotti hanno affermato di non aver mai visto un incidente come questo comportare un infortunio così lieve. Di solito era molto peggio! Hanno chiesto a mia mamma in quale chiesa siamo andati e mia mamma ha detto loro. Mia mamma era molto calma e quando le chiesi se sarei morto, lei disse: "No, il Signore si prenderà cura di te, non morirai".
Mi sono ripreso dall'infortunio e sono tornato a scuola il mese successivo. Mia mamma disse che quando cantiamo i Regina Caeli, la Beata Madre scende dal cielo con i Sacri Angeli, ecco perché sono stato salvato. Voglio condividere la mia storia con te, in modo da poter condividere la mia storia con altri adolescenti come me. È molto importante amare e ascoltare il nostro Angelo custode. Sono così grato a Dio per il mio Angelo custode. Sono stato salvato dalla morte solo per causa sua. Ecco perché sono così felice di essere finalmente consacrato al mio Angelo Custode.
Theresa R. di Tacoma

LA LOTTA FRA LUCE E TENEBRA




Strettamente confidenziale 

DOMANDA Ora ti rivolgiamo alcune domande di carattere personale, che affiorano quando ci si trova dinnanzi a un esorcista veramente impegnato in questo ministero: come sei diventato esorcista? Come hai cominciato? Quali sono state le difficoltà e le tappe che ti hanno accompagnato in una esperienza così difficile e sofferta? 

R. - È accaduto così. Una trentina di anni fa, quando ero ancora giovane, chiesi al Vicario Generale della diocesi, se fosse stato opportuno dare una benedizione attraverso la formula ben nota dell'esorcismo di Leone XIII, contenuta nel Rituale Romano, ad alcune persone che accusavano strani disturbi non ben precisati. Il Vicario mi diede il permesso, anzi mi incoraggiò a portare avanti questa esperienza ritenendola pastoralmente utile, per poter comprendere certe strane situazioni. 

Per una quindicina d'anni mi rinnovò annualmente il permesso, ne feci un qualche uso, ma non ho mai capito bene se in realtà giovasse o no a qualcosa. Talvolta mi domandavo come poteva essere un indemoniato, e mi pungeva una certa curiosità di potermici imbattere prima o poi. 

La sera del 10 novembre 1975, verso le ore ventuno, ero rincasato da poco nella casa parrocchiale, dopo aver cenato fuori, e mi trovavo solo in casa. 

Suonò il campanello, domandai chi è e mi si rispose: «Siamo due signore e vogliamo parlarle». Aprii la porta, e le attesi sul pianerottolo; mentre salivano le scale, una delle due cominciò a trasformarsi sul volto in modo impressionante, a gesticolare, a gridare. Vidi così il primo caso di ossessione. Ero impressionato e sconvolto. Aiutato dall'altra, portammo la signora su di una poltrona del salotto, chiesi qualche spiegazione all'accompagnatrice, che si chiamava Teresa, e poi cominciai l'esorcismo. 

Ma la paura e l'impreparazione erano veramente tante. L'altro, l'invisibile, se ne accorse benissimo, e continuò a ridermi in faccia, dicendo: «Poveretto, come si sforza, ce la mette tutta!», e poi aggiunse: «Ma tanto tu a me non fai niente». Mi ritrovai un po' di coraggio e gli risposi; «Io non ti faccio niente, ma è Cristo che ti ordina di andartene attraverso il mio ministero». Fu allora che pronunciò una espressione che ha segnato tutta la mia vita. Con voce fredda e metallica, con grande sicurezza mi rispose: «CRISTO HA IL SUO REGNO, IO HO IL MIO REGNO. CRISTO DOMINA NEL SUO, IO DOMINO NEL MIO». 

Dopo un paio di ore riuscii a liberarla. Tornata normale, la donna domandò: «Dove mi trovo? Che ora è?». Le domandai se ricordava qualcosa e mi disse: «Mi ricordo solo che quando in cima alle scale ti ho visto da vicino mi sembravi mostruoso e poi non ricordo altro». 

Al mattino corsi dal Vescovo, che non sapeva del permesso così generico che mi aveva dato il Vicario, e gli raccontai tutto. Da quel giorno mi ha riconfermato diverse volte l'incarico, ma soprattutto mi segue costantemente e con premura: lo tengo informato di tutto, mi consiglia e mi raccomanda sempre una grande prudenza. Il mio Vescovo ritiene che ci siano dei casi in cui questo servizio è utile alla diocesi, ma si deve evitare di creare suggestioni e pubblicità inutili. Se in un ministero così difficile ho fatto fino a oggi un cammino sicuro e abbastanza costruttivo, lo debbo alla grande premura con cui lui mi segue in continuazione. 

Torniamo per un momento alle due signore. 

Circa due mesi dopo quell'incontro, una telefonata mi chiamò ad accorrere immediatamente in un vicolo della parte vecchia della mia città: mi dissero che c'era una donna indemoniata, che parlava lingue sconosciute e non riuscivano a tenerla in più persone. 

Mi tornò la paura, non sapevo cosa fare. Pregai un po' poi presi la macchina e andai. Entrai nella casa indicatami, era una povera abitazione. Mi vennero incontro alcune persone e mi dissero: «L'ha lasciata cinque minuti fa. Ha detto: "Ora me ne debbo andare via perché sta arrivando il sacerdote"». Il Signore fu stupendo con me, come col profeta Giona, perché dissi subito dentro di me: «Se è scappato lui perché arrivo io, tutta questa paura non è poi giustificata.» 

Poi mi accompagnarono dentro la camera. Nel letto giaceva la donna pallida e sf inita; ci guardammo e ci riconoscemmo subito. Era Teresa, l'accompagnatrice della prima ossessa. Così ebbe inizio la mia esperienza. 

Dopo questi fatti cominciai ad essere attaccato in modo diffuso e a volte violento dalle forze del male, soprattutto la notte. Iniziò un durissimo noviziato che si è protratto per anni; pregavo in continuazione per non avere a che fare con queste cose. 

Sei mesi dopo il primo incontro, che ho appena narrato, nel maggio del 1976 andai a fare le cure termali a Boario. Poco lontano da questa località, a Lovere, sul lago d'Iseo, c'è un bel santuario nel quale riposano i corpi delle sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, fondatrici delle suore di Maria Bambina. Andai a visitarlo ed entrai come turista distratto, per la curiosità di vedere l'interno. Ma quando fui dinanzi alle urne delle due Sante, sentii come un piacevole senso di liberazione. 

Era ora tarda, sicché ci tornai al mattino seguente: pregai a lungo le due Sante perché potessi smettere di trattare queste cose e poi celebrai la Messa con grande devozione. Mentre ero inginocchiato su una delle prime panche e facevo il ringraziamento della Messa, una voce interiore mi ripeteva con insistenza le frasi del Vangelo con le quali Gesù incaricava gli apostoli di scacciare i demoni. Mi sembrò di capire che dovevo andare avanti. 

Passò un anno: gli attacchi crescevano, le sofferenze anche; se provavo a dare qualche benedizione stavo male, a volte per qualche giorno. Tornai di nuovo a Boario l'anno seguente e la mattina del 24 maggio 1977 andai al Santuario di Lovere. Invocai a lungo la protezione di santa Bartolomea e di santa Vincenza, celebrai la Messa, facendo al Signore una richiesta che a me sembrava chiarissima: «Signore non è possibile che io compia questo incarico se, come provo a liberare qualcuno, ricevo un sacco di bastonate. Se proprio vuoi questo da me, dammi una grande forza per colpire radicalmente le forze del male e ridonare gioia a tanti fratelli ». 

Finita la Messa, mi misi a fare la preghiera di ringraziamento sul bordo di una delle prime panche. Avevo appoggiato i gomiti sulla parte alta della panca e avevo nascosto il viso entro le palme delle mani. Pregavo intensamente quando sentii una voce delicata che mi parlava all'orecchio: 

«PADRE, IL SIGNORE MI INCARICA DI DIRLE CHE LA GRAZIA CHE È VENUTO A CHIEDERE LE È GIA STATA ACCORDATA». 

Levai le mani dal viso e vidi accanto a me una suora di statura non molto alta, con gli occhiali affumicati. Feci appena in tempo a dire: «Grazie», che lei stava dileguandosi andando verso il fondo della chiesa. 

Non sapevo se fosse una visione celeste, mi rigirai restando in ginocchio per vederla di dietro, e notai che aveva i tacchi delle scarpe molto consumati e le scarpe un po' sporche. Pensai: «Se venisse dal cielo, probabilmente avrebbe avuto le scarpe nuove e pulite». Doveva dunque essere una suora in carne e ossa e continuai a pregare con grande dolcezza. 

In seguito la lotta divenne più dura, ma ormai avevo una indicazione sicura. 

Questi due messaggi hanno segnato la mia vita. Il primo, che veniva dall'inferno, espresso per bocca di una povera creatura indemoniata: 

«Cristo ha il suo regno, io il mio. Lui domina nel suo, io nel mio», e il secondo, che veniva dal cielo per bocca di un'anima consacrata a Dio: «Il Signore mi incarica di dirle che la grazia che è venuto a chiedere le è stata già accordata». 

Sono stati come due binari sui quali ho camminato per anni, arrivando a una progressiva maturazione. A sedici anni di distanza non finisco ancora di stupirmi nel constatare ogni giorno come è potente ed efficiente il regno di satana e come, d'altra parte, il Signore moltiplica le sue vie spirituali perché lo possa combattere con crescente efficacia. 

Sacerdote Esorcista Raul Salvucci

Molto presto, arriverà l’illuminazione [l’Avvertimento] che vi metterà in uno stato di estasi che durerà 15 minuti circa; ecco che il cielo diventerà rosso fuoco; allora sentirete un boato molto forte, ma voi non temete perché sarà l’annuncio che il Figlio di Dio sta per arrivare.



Trevignano Romano, 26 maggio 2020

Amati miei, grazie per essere uniti nella preghiera e per aver ascoltato la mia chiamata nel vostro cuore. Presto, molto presto, arriverà l’illuminazione [l’Avvertimento] che vi metterà in uno stato di estasi che durerà 15 minuti circa; ecco che il cielo diventerà rosso fuoco; allora sentirete un boato molto forte, ma voi non temete perché sarà l’annuncio che il Figlio di Dio sta per arrivare. Figli miei amati, questi sono i tempi in cui l’Anticristo sta per fare il suo ingresso. Più in là, vi darò altre istruzioni. Figli adorati, non pregate solo per chiedere, ma anche per ringraziare mio Figlio Gesù per la vostra pace e la vostra vita. Vi amo figli, Io sarò sempre accanto a voi. Ricordate che dopo la quiete arriverà la tempesta. Pregate per i potenti affinché Dio possa avere misericordia di loro. Pregate per la Chiesa e per i sacerdoti. Ora vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Giurare fedeltà al magistero di Bergoglio?



BERGOGLIO E LA DIVINIZZAZIONE DELL’UOMO

Il massone che diventa Uomo-Dio è affrancato da ogni autorità divina, essendo egli stesso Dio, e quindi, in piena “libertà di coscienza”, può ignorare, deridere, insultare e bestemmiare il nome del vero Uomo-Dio e della SS.ma Trinità e di manifestare tutto il suo disprezzo per il Cristianesimo e per quei cristiani che non hanno abbandonato la Fede in Cristo-Dio. E in questo, la “libertà di coscienza” di Bergoglio sembra non avere rivali! Nella sfera spirituale, ciò che interessa a Bergoglio non è l’accettazione di Gesù Cristo come Messia e Salvatore, ma la divinizzazione della coscienza umana eretta a suprema norma morale della vita, a scapito del Vangelo e dei Comandamenti di Dio.

–«Dio è luce che illumina le tenebre ... e una scintilla di quella luce divina è dentro ciascuno di noi» (quindi, l’Uomo è Dio)
–«... imparto di cuore questa benedizione, in silenzio, rispettando la coscienza di ciascuno, ma sapendo che ciascuno di voi è figlio di Dio» (non è il Battesimo che ci fa diventare “Figli di Dio”?)
–«Ciascuno di noi ha una sua visione del Bene e anche del Male. Noi dobbiamo incitarlo a procedere verso quello che lui pensa sia il Bene» (non era questo il peccato originale?)
–«E io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico, esiste Dio».
–«Il Signore tutti, tutti ci ha redenti

con il sangue di Cristo: tutti, non soltanto i cattolici. Tutti! Anche gli atei. Tutti!».
«Vivi e lascia vivere è il primo passo verso la pace e la felicità» (non era il primo “comandamento” satanico?).
–«Non importa se a dare un’educazione a un bambino sono i cattolici, i protestanti, gli ortodossi o gli ebrei. Non m’interessa. M’interessa che l’educhino e lo sfamino».
–«La Madre di Gesù è stata la perfetta icona del silenzio ... La Madonna era umana! E forse aveva la voglia di dire: “Bugie! Sono stata ingannata!”».
–«Oggi, la gioventù ha bisogno di tre pilastri chiave: educazione, sport e cultura».
–«Il mondo è cambiato e la Chiesa non può rinchiudersi nelle presunte interpretazioni del dogma».
–«... i pani e i pesci, vorrei aggiungere una sfumatura: non si moltiplicarono, no, non è vero».
–«Dialogare non significa rinunciare alle proprie idee e tradizioni, ma alla pretesa che esse siano uniche ed assolute».
–«Non si deve pensare che l’annuncio evangelico sia da trasmettere sempre con determinate formule stabilite, o con parole precise che esprimano un contenuto assolutamente invariabile».
«La domenica è il giorno della famiglia».
«Il proselitismo è una solenne sciocchezza».
–«(Rivolgo) uno sguardo molto speciale al popolo ebreo, la cui Alleanza con Dio non è mai stata revocata».
–«Noi non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e uso di metodi contraccettivi. Questo non è possibile».

–«La Francia deve diventare un paese più laico ... Una laicità sana include un’apertura a tutte le forme di trascendenza, secondo le differenti tradizioni religiose e filosofiche».
– «I più grandi mali che affliggono il mondo, in questi anni, sono la disoccupazione dei giovani e la solitudine dei vecchi».
– «Per me, la speranza si trova nella persona umana, in ciò che essa ha nel “cuore”. Io credo nell’uomo ... dico che credo in lui, nella sua dignità e nella grandezza della sua persona»
– Per Bergoglio, però, certi cattolici hanno un “cuore diverso” e li chiama: «Fondamentalisti, Farisei, Pelagiani, Gnostici, trionfalisti, nostalgici, Cristiani superficiali, banda degli scelti, pavoni, moralisti pedanti, uniformisti, orgogliosi, autosufficienti, intellettuali aristocratici, cristiani pipistrelli che preferiscono le ombre alla luce della presenza del Signore, ecc...».

del dott. Franco Adessa

La concretezza della Parola di Dio



La lettura quotidiana della Bibbia in famiglia 

Sono più saggio di tutti i miei maestri, perché medito i tuoi insegnamenti” 
Sal. 119,99 

“Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” 
Mt. 4,4 

Catechismo della Chiesa Cattolica 

131 « Nella Parola di Dio è insita tanta efficacia e potenza da essere sostegno e vigore della Chiesa, e per i figli della Chiesa saldezza della fede, cibo dell'anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale ».  « È necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla Sacra Scrittura ». 

132 « Lo studio della Sacra Scrittura sia dunque come l'anima della sacra teologia. Anche il ministero della parola, cioè la predicazione pastorale, la catechesi e tutta l'istruzione cristiana, nella quale l'omelia liturgica deve avere un posto privilegiato, si nutre con profitto e santamente vigoreggia con la parola della Scrittura ».  

133 La Chiesa « esorta con forza e insistenza tutti i fedeli [...] ad apprendere "la sublime scienza di Gesù Cristo" (Fil 3,8) con la frequente lettura delle divine Scritture. "L'ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo" ».  

Dei Verbum  

25 Parimenti il santo Concilio esorta con ardore e insistenza tutti i fedeli, soprattutto i religiosi, ad apprendere « la sublime scienza di Gesù Cristo » (Fil 3,8) con la frequente lettura delle divine Scritture. « L'ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo ». 

Marialis Cultis – Paolo VI  

30. La necessità di un’impronta biblica in ogni forma di culto è oggi avvertita come un postulato generale della pietà cristiana. Il progresso degli studi biblici, la crescente diffusione delle Sacre Scritture e, soprattutto, l’esempio della tradizione e l’intima mozione dello Spirito, orientano i cristiani del nostro tempo a servirsi sempre più della Bibbia come del libro fondamentale di preghiera, ed a trarre da essa genuina ispirazione e insuperabili modelli. 

Novo millennio ineunte - Giovanni Paolo II 

39. Occorre, carissimi Fratelli e Sorelle, consolidare e approfondire questa linea, anche mediante la diffusione nelle famiglie del libro della Bibbia. 

Tertio millennio adveniente - Giovanni Paolo II 

Per conoscere la vera identità di Cristo, occorre che i cristiani, soprattutto nel corso di questo anno, tornino con rinnovato interesse alla Bibbia, "sia per mezzo della sacra liturgia ricca di parole divine, sia mediante la pia lettura, sia per mezzo delle iniziative adatte a tale scopo e di altri sussidi". Nel testo rivelato, infatti, è lo stesso Padre celeste che ci si fa incontro amorevolmente e si intrattiene con noi manifestandoci la natura del Figlio unigenito e il suo disegno di salvezza per l'umanità. 

Discorso d i Giovanni Paolo II sull’interpretazione della Bibbia 

L’enciclica Providentissimus Deus ricordava, a questo proposito, il carattere particolare dei Libri Sacri e l’esigenza che ne risulta per la loro interpretazione: «I Libri Sacri – dichiarava – non possono essere assimilati agli scritti ordinari, ma, essendo stati dettati dallo stesso Spirito Santo e avendo un contenuto di estrema gravità, misterioso e difficile sotto molti aspetti, noi abbiamo sempre bisogno, per comprenderli e spiegarli, della venuta dello stesso Spirito Santo, ovvero della sua luce e della sua grazia, che bisogna certamente domandare in un’umile preghiera e preservare attraverso una vita santificata» (EB 89). In una formula più breve, presa in prestito da S. Agostino, la 
Divino afflante Spiritu esprimeva la stessa esigenza: « Orent ut intellegant!» (EB 569).

Sì, per arrivare ad un’interpretazione pienamente valida delle parole ispirate dallo Spirito Santo, dobbiamo noi stessi essere guidati dallo Spirito Santo, per questo, bisogna pregare, pregare molto, chiedere nella preghiera la luce interiore dello Spirito e accogliere docilmente questa luce, chiedere l’amore, che solo rende capaci di comprendere il linguaggio di Dio, che «è amore» (1Gv 4, 8.16). Durante lo stesso lavoro di interpretazione, occorre mantenersi il più possibile in presenza di Dio.  

La docilità allo Spirito Santo produce e rafforza un’altra disposizione, necessaria per il giusto orientamento dell’esegesi: la fedeltà alla Chiesa. L’esegeta cattolico non nutre l’illusione individualista che porta a credere che, al di fuori della comunità dei credenti, si possa comprendere meglio i testi biblici. È vero invece il contrario, poiché questi testi non sono stati dati ai singoli ricercatori «per soddisfare la loro curiosità o per fornire loro degli argomenti di studio e di ricerca» (Divino afflante Spiritu, EB 566) essi sono stati affidati alla comunità dei credenti, alla Chiesa di Cristo, per alimentare la fede e guidare la vita di carità. Il rispetto di questa finalità condiziona la validità dell’interpretazione. La Providentissimus Deus ha ricordato questa verità fondamentale e ha osservato che, lungi dall’ostacolare la ricerca biblica, il rispetto di questo dato ne favorisce l’autentico progresso (cf. EB 108-109). È riconfortante constatare che dei recenti studi di filosofia ermeneutica hanno portato una conferma a questa visione delle cose, e che esegeti di diverse confessioni hanno lavorato in analoghe prospettive, sottolineando, per esempio, la necessità di interpretare ogni testo biblico come facente parte del Canone delle Scritture riconosciuto dalla Chiesa, o essendo più attenti agli apporti dell’esegesi patristica.  

Essere fedeli alla Chiesa, significa, infatti, situarsi risolutamente nella corrente della grande Tradizione che, sotto la guida del Magistero, assicurato di un’assistenza speciale dello Spirito Santo, ha riconosciuto gli scritti canonici come parola rivolta da Dio al suo popolo, e non ha mai cessato di meditarli e di scoprirne le inesauribili ricchezze. Il Concilio Vaticano II lo ha ribadito: «Tutto questo, infatti, che concerne il modo di interpretare la Scrittura, è sottoposto in ultima istanza al giudizio della Chiesa, la quale adempie il divino mandato e ministero di conservare e interpretare la parola di Dio» ( Dei Verbum, n. 12).  

Dio parla a ciascuno personalmente nella Bibbia, sostiene Benedetto XVI. CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 7 novembre 2007

Lo ha spiegato a circa 40.000 pellegrini riuniti in piazza San Pietro per partecipare all’udienza generale di questo mercoledì, nel corso della quale ha presentato la figura di San Girolamo (347- 419/420), uno dei più grandi esegeti della storia, cha tradusse la Bibbia dal greco e dall’ebraico in latino. Secondo il Papa, Girolamo insegna ai cristiani di oggi ad “amare la Parola di Dio nella Sacra Scrittura”. “Ignorare le Scritture è ignorare Cristo”, diceva il biblista. “Perciò è importante che ogni cristiano viva in contatto e in dialogo personale con la Parola di Dio, donataci nella Sacra Scrittura”.  Questo dialogo con essa deve avere sempre due dimensioni, ha spiegato il Vescovo di Roma. “Da una parte, dev'essere un dialogo realmente personale, perché Dio parla con ognuno di noi tramite la Sacra Scrittura e ha un messaggio ciascuno”. “Dobbiamo leggere la Sacra Scrittura non come parola del passato, ma come Parola di Dio che si rivolge anche a noi e cercare di capire che cosa il Signore voglia dire a noi”, ha raccomandato il Papa.  Per non cadere nell'individualismo, ha osservato, “dobbiamo tener presente che la Parola di Dio ci è data proprio per costruire comunione, per unirci nella verità nel nostro cammino verso Dio”.  

“Quindi essa, pur essendo sempre una Parola personale, è anche una Parola che costruisce comunità, che costruisce la Chiesa. Perciò dobbiamo leggerla in comunione con la Chiesa viva”, ha indicato.  Secondo il Santo Padre, “il luogo privilegiato della lettura e dell'ascolto della Parola di Dio è la liturgia, nella quale, celebrando la Parola e rendendo presente nel Sacramento il Corpo di Cristo, attualizziamo la Parola nella nostra vita e la rendiamo presente tra noi”.  “Non dobbiamo mai dimenticare che la Parola di Dio trascende i tempi. Le opinioni umane vengono e vanno. Quanto è oggi modernissimo, domani sarà vecchissimo”, ha spiegato Benedetto XVI.  “La Parola di Dio, invece, è Parola di vita eterna, porta in sé l'eternità, ciò che vale per sempre. Portando in noi la Parola di Dio, portiamo dunque in noi l'eterno, la vita eterna”. Per questo motivo, ha concluso con una frase di San Girolamo: “Cerchiamo di imparare sulla terra quelle verità la cui consistenza persisterà anche nel cielo”. 

Arrigo Muscio

... A causa dei santi angeli custodi



Prima di entrare nella vita religiosa, gestivo un negozio non lontano da casa di mia sorella. Di tanto in tanto, passavo la notte lì e l'aiutavo perché ha 7 figli. Dormivo sempre al piano di sotto sul divano, ma in quella particolare notte ho sentito che avrei dovuto dormire al piano di sopra nella camera da letto della ragazza. Mio nipote, Anthony, che all'epoca aveva 2 anni, voleva dormire nel letto a castello con sua sorella di 6 anni.
Durante la notte, all'improvviso fui svegliato da un sonno profondo dal mio Santo Angelo Custode. Ha detto "Guarda!" e c'era il mio nipotino appeso alle doghe di sicurezza del letto, completamente blu e soffocato a morte. In qualche modo era scivolato tra le stecche.
Avevo tanta paura di sollevarlo, perché non sapevo se potesse tornare indietro o se fosse già morto. Ma sono stato in grado di sollevarlo e salvargli la vita. Ho continuato a pregare per tutta la notte. Dopo un po 'di tempo ho visto che stava bene e poi ho potuto riposare. Poco dopo sono stato in grado di parlare con p. McGowan, che disse di portarlo per consacrazione all'Angelo Custode il prima possibile. E oggi, a causa dei santi angeli custodi, Anthony è ora un fedele sacerdote nella diocesi di Lansing e io sono una sorella della Santa Croce.
~ Sr. Maria Gemma

25 maggio 2020 – L’amore alla propria volontà e al peccato, sono l’odierna pandemia spirituale



"Ed è per lo sforzo umano e con la Mia Grazia che tanti sono stati salvati dal virus mortale che si muove attraverso la popolazione mondiale"


Ancora una volta, vedo una Grande Fiamma che ho conosciuto essere il Cuore di Dio Padre.  Egli dice:
Dio Padre
“Ed è per lo sforzo umano e con la Mia Grazia che tanti sono stati salvati dal virus mortale che si muove attraverso la popolazione mondiale.  Il cuore del mondo si è unito cambiare la direzione di questa malattia ed essa alla fine sarà superata.  Questo stesso tipo di sforzo potrebbe cambiare il percorso autodistruttivo che la sottomissione al peccato sta causando. 
Ed è con i vostri sforzi e con la Mia Grazia che il mondo può cambiare la direzione del peccato che sta seguendo.  Non c’è nessuna “nuova moralità” – soltanto i Miei Comandamenti.  L’amore alla propria volontà e l’amore al peccato, sono l’odierna malattia e pandemia spirituale che sta consumando il mondo d’oggi.  Il “vaccino” di questa malattia non è in nessuna provetta.  È nelle scelte di libero arbitrio, scelte che evitano il peccato e abbracciano l’amore per Me.”
Leggi 2 Tessalonicesi 3:3-5
Ma il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi custodirà dal maligno. E riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore, che quanto vi ordiniamo già lo facciate e continuiate a farlo. Il Signore diriga i vostri cuori nell’amore di Dio e nella pazienza di Cristo.

Holy Love


martedì 26 maggio 2020

Geremia



Geremia rimane in terra di Giuda

1Il Signore parlò ancora a Geremia dopo che Nabuzaradan, comandante generale, lo aveva rimandato libero dalla città di Rama, dove l'aveva trovato in catene. Era con un gruppo di abitanti di Gerusalemme e di Giuda che stavano per essere condotti in esilio a Babilonia. 2Il comandante generale aveva preso da parte Geremia per dirgli: 'Il Signore tuo Dio l'aveva detto che sarebbe venuta sulla regione questa disgrazia. 3Ora ha eseguito quel che aveva predetto. Tutto questo vi è accaduto perché avete peccato contro il Signore e gli avete disubbidito. 4Adesso ti faccio togliere le catene dai polsi e ti rimetto in libertà. Se preferisci venire con me a Babilonia, fallo pure e io avrò cura di te. Se invece non vuoi, rimani qui. Guarda, tutto questo territorio è a tua disposizione: va' dove vuoi, fermati dove ti pare'. 5Poiché Geremia non rispondeva, Nabuzaradan continuò: 'Perché non torni presso Godolia, figlio di Achikam e nipote di Safan? Il re di Babilonia lo ha incaricato di governare le città di Giuda. Rimani con lui in mezzo alla gente. Comunque, sei libero di andare dove ti piace'. Il comandante generale lo rifornì di viveri, gli fece un regalo e lo lasciò partire. 6Allora Geremia andò a Mizpa presso Godolia figlio di Achikam, e si fermò con lui fra la gente rimasta nella regione.

Godolia governatore del territorio di Giuda
(vedi 2 Re 25, 22-24)

7Nelle campagne si aggiravano ancora gruppi di soldati e di ufficiali sbandati. Essi vennero a sapere che il re di Babilonia aveva incaricato Godolia figlio di Achikam di governare la regione e gli aveva affidato uomini, donne, bambini e tutta la gente più povera non deportata in Babilonia. 8Allora alcuni ufficiali con i loro uomini andarono da Godolia a Mizpa. Essi erano: Ismaele figlio di Natania, Giovanni e Gionata figli di Kareca, Seraia figlio di Tancumet, i figli di Ofi di Netofa e Iezania di Maaca. 9Godolia dichiarò davanti a tutti: 'Vi do la mia parola che non c'è da aver paura ad arrendersi ai Babilonesi. Rimanete in questa regione, riconoscete l'autorità del re di Babilonia e vi troverete bene. 10Io stesso mi stabilisco a Mizpa per essere il vostro rappresentante presso i Babilonesi che vengono da noi. Voi intanto fate provviste di vino, di cereali e di olio, tenetele in recipienti adatti e tornate ad abitare nelle città che avete occupato'. 11Molti abitanti di Giuda erano fuggiti nei territori di Moab, Ammon, Edom e in altre regioni. Tutti costoro vennero a sapere che il re di Babilonia aveva lasciato in Giudea parte della popolazione e che aveva affidato l'incarico di governatore a Godolia, figlio di Achikam e nipote di Safan. 12Allora questa gente ritornò nel territorio di Giuda dalle località dove si era rifugiata e si radunò attorno a Godolia in Mizpa, dove fecero grandi provviste di vino e di cereali.

Godolia assassinato
(vedi 2 Re 25, 25-26)

13Un giorno Giovanni figlio di Kareca e gli altri capi delle bande armate che si aggiravano ancora nelle campagne andarono a Mizpa da Godolia 14e gli dissero:
- Ti hanno già informato che Baalis re degli Ammoniti ha mandato Ismaele figlio di Natania ad ucciderti?
Ma Godolia non volle crederci.
15Allora Giovanni si incontrò segretamente con Godolia a Mizpa e gli confidò:
- Se sei d'accordo, andrò ad ammazzare Ismaele figlio di Natania. Nessuno lo saprà. Bisogna impedirgli di ucciderti, altrimenti la gente che si è raccolta attorno a te sarà di nuovo sbandata e quel che è rimasto del regno di Giuda, scomparirà.
16Ma Godolia rispose:
- Non è vero quel che dici nei confronti di Ismaele. Ti proibisco di fare quanto hai detto.

L’ANTICRISTO NON E’ UN’INVENZIONE, E’ L’INCARNAZIONE DI SATANA



GOVERNO UNICO, MONETA UNICA, RELIGIONE UNICA



SANTISSIMA VERGINE MARIA

L’ANTICRISTO NON E’ UN’INVENZIONE, E’ L’INCARNAZIONE DI SATANA e voi vi aspettate che riprenda duramente, che lotti apertamente contro la Chiesa di Mio Figlio per riconoscerlo, ve lo aspettate, perché non sapete dell’inganno preparato da lui stesso e dai suoi seguaci: quelli che tutti assieme gli stanno preparando un trono, un governo unico, una moneta unica, una religione unica, un mandato unico, un governo che sarà il flagello del Corpo Mistico di Mio Figlio, che con tristezza vedrò ridotto a un piccolo numero di anime.

Quanto vi svelo oggi, si svolgerà in silenzio, perché l’umanità non lo incolpi, ma lo guardi come un salvatore. 


Madonna di Akita