lunedì 21 agosto 2023

Gesù predisse che si sarebbe ritirato dalle Messe, come verrà l'Abominio della Desolazione nei Templi?

 

Cosa accadrà quando l'abominio della desolazione si impadronirà delle masse e quando passerà?

La Fine dei Tempi avrà un grande innesco secondo Gesù: la presenza dell'abominio della desolazione nel mondo e nel tempio.

Questo sembrerebbe scatenare il periodo più forte della Grande Tribolazione così come l'Avvertimento o l'Illuminazione della Coscienza.

Sarà un periodo in cui Gesù si ritirerà dai templi.

Gesù fuori dalla Messa? Come? Cosa ci succederà?

Qui parleremo di come potrà accadere l'abominio della desolazione di cui parla Gesù nella Bibbia, quali conseguenze avrà per i fedeli, quando accadrà, e come proteggerci da questa situazione, che è permesso da Dio di purificare il mondo e la Chiesa.

Gesù parlò di un misterioso "abominio di desolazione" come segno centrale della Fine dei Tempi, disse:

"Quando vedrete installato nel Luogo Santo l'Abominio della Desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, allora quelli della Giudea che sono sul monte, fuggite sui monti."

Dice altre cose che devono essere fatte e accadranno, e termina dicendo: "Ci sarà allora una grande tribolazione, come non c'è stata dall'inizio del mondo fino ad ora, né ci sarà dopo".

Leggi Matteo 24:15-20.

Gesù invece di dirci qual è "l'abominio della desolazione", cita il libro del profeta Daniele, indica la sua importanza e come agire.

Mentre Daniele 9:24-27 predice la venuta del Messia, la Sua morte, la distruzione di Gerusalemme e l'instaurazione del Regno di Dio.

Questo testo, che contiene la profezia delle 70 settimane, è stato interpretato in molti modi diversi, e non ci impantaneremo qui nello stabilire quando si compirà l'ultima settimana.

La cosa più importante da tenere a mente è che Daniele predice che un futuro sovrano, che sarà l'anticristo, farà un trattato per una settimana, il che significa 7 anni in realtà.

E nel mezzo del periodo, egli romperà l'alleanza e farà cessare il sacrificio e l'offerta, e metterà l'abominio della desolazione nel tempio.

E la profanazione del tempio continuerà fino a quando il giudizio di Dio non cadrà finalmente su di lui e sui suoi seguaci, 1290 giorni dopo, o 3 anni e mezzo.

Come interpretare per il nostro tempo quell'abominio di desolazione a cui Gesù e Daniele attribuiscono tanta importanza?

Un abominio di desolazione è qualcosa che provoca disgusto, qualcosa di detestabile e lascia una persona in uno stato di completo vuoto o distruzione.

E cosa causerebbe più disgusto e lascerebbe i fedeli in uno stato di completo vuoto?

Non sarebbe altro che idolatrare se stesso fingendo di adorare Dio nel miglior modo possibile.

E questo ha una dimensione all'interno della persona tanto quanto ha all'esterno oggettivo.

Secondo San Pio X, il più grande abominio possibile e la più grande perversione immaginabile di una persona, è andare in chiesa, non adorare Dio Creatore di tutto ciò che esiste, ma adorare se stessi, giustificando e razionalizzando i propri peccati attraverso una dottrina perversa.

Invece di diventare templi dello Spirito Santo, diventiamo templi dello spirito del male.

Che non solo combatte contro Dio, ma cerca di sostituirlo prendendo il Suo posto e cambiando i Suoi insegnamenti.

Questa è l'apostasia individuale, che quando ci sono molti che la subiscono, comincia ad essere collettiva.

Ma anche l'abominio della desolazione ha una manifestazione oggettiva al di fuori dell'individuo.

Una concreta dimensione istituzionale ed ecclesiale.

Questo è quando il sacramento più grande lasciato da Gesù viene pervertito in modo tale da espellere il Signore dal tempio e costringere i fedeli ad accettarlo.

questo accadrà quando la gerarchia della Chiesa cambierà presumibilmente le preghiere di consacrazione dell'Eucaristia nella Santa Messa.

Non ci può essere niente di peggio istituzionalmente, perché significa l'espulsione di Gesù dalla Messa.

Significa che il pane e il vino non diventeranno più la Presenza Reale di Nostro Signore Gesù Cristo, perché i sacerdoti non useranno più le parole corrette date da Gesù nell'Ultima Cena, perché questo grande miracolo avvenga sugli altari.

Pertanto, sarà una Messa invalida, perché nessuna transustanziazione sarà eseguita attraverso il sacerdote, e i fedeli saranno ingannati dicendo che accade.

Questo è stato presumibilmente profetizzato da varie apparizioni e messaggi di Gesù e Maria.

Quindi vogliamo riferire su quali sono le parole che producono transustanziazione oggi, e dobbiamo preservare.

Il sacerdote prende in mano l'ostia, e le parole consacranti pronunciate in persona Christi sono:

"Il quale, alla vigilia della sua passione, prese il pane nelle sue mani sante e venerabili, e alzando gli occhi al cielo, a te, Dio suo Padre onnipotente, rendendo grazie ti ha benedetto, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli, dicendo:

'Prendetene e mangiatelo, perché questo è il mio corpo che sarà dato per voi'".

E poi il celebrante prende il calice con il vino tra le mani e dice:

"Similmente, quando la cena fu finita, prese questo glorioso calice nelle sue sante e venerabili mani; Ringraziando Ti ha benedetto e lo ha dato ai suoi discepoli dicendo:

'Prendetela e bevetela tutti, perché questo è il calice del mio sangue, il sangue della nuova ed eterna alleanza, che sarà versato per voi e per molti per il perdono dei peccati, fate questo in memoria di me'".

Quando questa formula sarà cambiata ci sarà una vera e propria profanazione del tempio.

Perché invece di compiere il più grande atto di adorazione di Dio, che è l'Eucaristia, la Messa farà il più grande atto di perversione, che è l'autolatria del sacerdote.

Dirà le sue parole di consacrazione e non quelle di Gesù, e non ci sarà più, ma il celebrante crederà di esserlo, così come i fedeli apostati che lo condividono. ?

L'abominio della desolazione personale, l'apostasia individuale, sta già avvenendo a livello dei fedeli e della gerarchia vaticana, e sta crescendo.

quando avverrà la profanazione della Messa con la falsificazione delle parole di consacrazione, il Signore si sentirà disonorato come mai prima, e invierà l'Avvertimento o l'Illuminazione della Coscienza.

Ci sono messaggi che dicono che la gerarchia apostata costringerà i sacerdoti ad accettare nuove preghiere di consacrazione, basate sull'ecumenismo con i protestanti.

i sacerdoti che resistono saranno automaticamente cancellati o scomunicati.

Se questo accadrà, non ci saranno più sacerdoti fedeli che servono il Signore, e si scatenerà una grande persecuzione dei fedeli cattolici.

E ci sono diverse precauzioni che sono state suggerite in varie apparizioni.

In primo luogo, Mary Julia Jahenny ha ricevuto la Croce del Perdono per quando mancano i santi sacerdoti per la Confessione sacramentale.

In secondo luogo, la Chiesa cattolica sarà la più perseguitata, ma se la Chiesa ortodossa è ancora in piedi, si può andare alle sue funzioni, perché oggi entrambe le chiese riconoscono reciprocamente la validità dei sacramenti amministrati dall'altra.

E terzo, quando la persecuzione si intensifica, le apparizioni di Gesù Cristo hanno assicurato che ci saranno sacerdoti nascosti che amministrano l'Eucaristia, specialmente nei rifugi.

A dire il vero non sappiamo esattamente come avverrà l'intero processo, quindi raccomandiamo di prendere in considerazione queste informazioni e di essere vigili, ma non ossessionati da questo formato, perché l'abominio della desolazione potrebbe manifestarsi in modi diversi.

Sarebbe anche buona norma pregare affinché cardinali, vescovi e sacerdoti rimangano fedeli a Dio.

Ma se succede il peggio, dovremmo aiutare per la sicurezza dei sacerdoti, quando devono disobbedire agli ordini dell'abominio della desolazione.

Bene, finora, di cosa volevamo parlare, qual è l'abominio della desolazione, quale sarà il suo effetto disastroso, come rilevarlo e come proteggerti.

Fori della Vergine Maria

Ho già spiegato che nessun evento accade senza il mio permesso

 


Messaggio d'Amore dato dalla Divina Sapienza  a un'anima mistica in Italia, 5 novembre 2011 


Cari eletti, amici miei, tenete ben stretta nel vostro cuore la Gioia che Io, Gesù, vi dono. Non lasciate che l'inganno del mondo ve la porti via.

Caro sposo, tienila nel tuo cuore e vedi quale Gioia ti do, quale Pace?

Mi dici: "Dolce Amore, vedo scorrere fiumi di gioia e vorrei che fosse così per ogni cuore. Vorrei che le strade del mondo fossero piene di gioia e non più di dolore, come in questi giorni. Vorrei che le cose meravigliose trionfassero su quelle terribili, opera del nemico, che diventa sempre più feroce e vede accorciarsi i suoi giorni".

Cara sposa, ti ho già spiegato che nessun evento accade senza il mio permesso. O lo voglio o lo permetto: non può accadere nulla che Io non voglia o non permetta. L'uomo, spesso, quando ha il bene, non lo riconosce e non lo apprezza, se non quando lo perde.

Amata sposa, il mondo ingrato deve essere purificato da cima a fondo per capire; tuttavia, dopo la purificazione, per coloro che hanno creduto, che hanno perseverato, ci sarà una grande Gioia come non c'è mai stata. La battaglia è dura e lo sarà ancora, ma alla fine la vittoria dei vincitori sarà meravigliosa. Credi, Mia sposa, nelle Mie Parole?

Mi dici: "Dolce e Santo Amore, le Tue Parole sono un dolce balsamo per l'anima. Credo alle Tue Parole e Ti benedico per questo, questo dono sublime. So, con certezza, che dopo il tempo del lavoro e della purificazione, ci sarà un bellissimo arcobaleno, mai visto prima. Penso e medito sulla Tua Bontà, sulla Tua Infinita Misericordia: Tu, Gesù, non vuoi il dolore, ma la Gioia, e soffri quando devi ritirare i Tuoi Doni per indegnità, e non concederli. Il tuo cuore è un meraviglioso oceano di tenerezza. Tutti gli uomini possono capire subito questa verità, e nessuno [deve] ancora ignorarla".

Cara sposa, questo tempo è proprio il tempo della Mia rivelazione speciale: le anime ardenti Mi conosceranno sempre di più e il loro ardore crescerà; ma le anime fredde non capiranno e non contempleranno le meraviglie del Mio Amore. La sofferenza di coloro che non hanno voluto aprirsi al mio Amore sarà amara, molto amara!

Voi Mi dite: "Amato, Adorato, non smettere di parlare alle anime ribelli, non lasciarle nel buio perché sono indegne, continua a parlare ai loro cuori! Fa' che ogni cuore si riscaldi, che si riscaldi d'amore per Te, Gesù, Dio d'Amore e di Tenerezza, Vero Dio e Vero Uomo, che hai rivelato il Volto sublime del Padre Amato. Hai detto a Filippo: "Chi ha visto me ha visto il Padre". Ho scritto questa frase a lettere di fuoco nella mia anima.

Cara sposa, non sono Io, Gesù, che dimentico le anime; sono loro che spesso si dimenticano di Me, e vivono come se Io non fossi il Creatore, il Salvatore, lo Spirito d'amore. Pensi che siano pochi quelli che si trovano in questo stato d'animo? No, vi dico: in questo tempo, che ormai volge al termine, ci sono molti disgraziati di questa massima miseria. Ogni anima, creata da Me, viene seguita lungo tutto il cammino terreno e giunge a Me preparata per l'Abbraccio finale. Hai capito questa verità, Mia piccola?

Tu Mi dici: "Ho capito e il mio cuore è pieno di gioia, che trabocca come un fiume dai suoi argini, e vorrebbe invadere la terra con la Dolcezza Divina. Grazie, Gesù, grazie, Dolce Amore! Voglio fare di ogni momento della mia vita un inno di lode, di gratitudine e di adorazione per Te. Fammi stare vicino al Tuo Cuore, come una sposa felice accanto allo sposo".

Resta, piccola. Resta e assapora le delizie del mio amore. Io ti amo.

Ti amo.

Ti amo, Gesù.


È l'attesa dell'unico valore che conta

 


VOGLIA DI PARADISO

Dal giorno in cui all'orizzonte della nostra esistenza, è apparsa la novità della vita eterna come valore assoluto, tutto ciò che è contingente e relativo passa al secondo posto, perché diventa un fine secondario, o addirittura un non-valore.

I beni terreni, pur avendo una loro intrinseca importanza, acquistano pregio nella misura in cui contengono un riferimento al Bene assoluto e alla vita eterna.

Il vero bene e il vero male non si definiscono in base alla nostra sensibilità, ma perché incidono in senso positivo o negativo per la vita futura.

La disgrazia, per dirla col Manzoni, «non è patire ed essere poveri: la disgrazia è il far del male».

Così, tanto per esemplificare, un dissesto familiare, un insuccesso, una malattia non sono più da considerare un vero male: sono un male sì, ma un male "per modo di dire", perché l'unico vero male è la perdita, anche minima, del capitale di vita divina che ogni azione proietta nell'eternità.

L'involucro esterno del nostro corpo, al confronto, è da ritenere di così poca importanza che, secondo l'Imitazione di Cristo, deve essere considerato quasi un nulla.

È questo, del resto, il pensiero di Gesù che nella celebre parabola del ricco Epulone contrappone la felicità del povero Lazzaro nell'altra vita all'effimera soddisfazione dell'Epulone gaudente che se la spassa sulla terra.

Dice Paolo: «il tempo ormai si è fatto breve; d'ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero; coloro che piangono, come se non piangessero ... quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano del mondo, come se non ne usassero appieno: perché passa la scena di questo mondo! Io vorrei vedervi senza preoccupazioni ». Dobbiamo abituarci a vedere le creature e le cose in trasparenza e con i contorni sfocati, perché

- il fissare,

- l'assaporare, e

- l'ascoltare,

sono atteggiamenti che devono essere riservati all'unico vero Bene che è Dio eterno!

Don Novello Pederzini


In seguito fate dunque - come Io desidero - ciò che vi ho già fissato per onorarmi con un culto speciale.

 


Messaggio di Dio Padre a Madre Eugenia E. Ravasio secondo quaderno, 1932


Quanto ai mezzi per onorarmi come Io desidero, non vi chiedo altro che una grande confidenza. Non crediate che aspetto da voi delle austerità, delle mortificazioni, che voglia farvi camminare a piedi scalzi o prostrare il viso nella polvere, farvi coprire di cenere, ecc... No, no! Voglio e mi è caro che abbiate con me l’atteggiamento di bambini con la SEMPLICITÀ e la FIDUCIA in me. Con voi, mi farò tutto a tutti come il Padre più tenero e più amoroso. Familiarizzerò con tutti voi, donandomi a tutti, facendomi piccolo per farvi diventare grandi per l’eternità. 

La maggior parte degli increduli, degli empi e delle intere società resta nella malvagità ed incredulità; perché questi credono che Io chieda loro l’impossibile; che devono sottomettersi ai miei ordini come degli schiavi sotto un padrone tiranno, che resta avvolto nella sua potenza e resta nel suo orgoglio, distante dai suoi sudditi, per costringerli al rispetto e alla devozione. No, no, figli miei! Io so farmi piccolo mille volte di più di quanto voi supponete. Tuttavia, ciò che Io esigo è l’osservanza fedele dei comandamenti che ho dato alla mia Chiesa, perché siate delle creature ragionevoli e non assomigliate agli animali per la vostra indisciplina e le vostre cattive tendenze; infine, perché possiate conservare questo tesoro che è la vostra anima e che vi ho donato nella piena bellezza divina della quale l’ho rivestita! 

In seguito fate dunque - come Io desidero - ciò che vi ho già fissato per onorarmi con un culto speciale. Che ciò vi faccia capire la mia volontà di darvi molto e di farvi partecipare in larga misura alla mia potenza e alla mia gloria, unicamente per rendervi felici e salvarvi, per manifestarvi il mio unico desiderio di amarvi e di essere in cambio amato da voi.  

Se mi amerete di un amore filiale e fiducioso, porterete anche un rispetto pieno di amore e di sottomissione alla mia Chiesa e ai miei rappresentanti. Non un rispetto come quello che avete adesso, che vi tiene a distanza da me perché vi spavento; questo falso rispetto che avete ora è un’ingiustizia che fate alla GIUSTIZIA, è una ferita alla parte più sensibile del mio Cuore, è una dimenticanza, un disprezzo del mio amore paterno verso di voi. Ciò che maggiormente mi ha afflitto nel mio popolo di Israele e che mi affligge ancora nell’umanità attuale, è questo rispetto mal concepito verso di me. Il nemico degli uomini, infatti, se ne è servito per farli cadere nell’idolatria e negli scismi. Se ne serve ancora, e se ne servirà sempre contro di voi, per allontanarvi dalla verità della mia Chiesa e da me. Ah, non lasciatevi più trascinare dal nemico, credete alla verità che vi è stata appena rivelata e camminate nella luce di questa verità.


APPARIZIONI MARIANE ATTRAVERSO I SECOLI

 


LA VERGINE MARIA DI NUOVO A NAZARETH


Abbiamo visto alcuni episodi dell'infanzia di Gesù, molto instabili a causa della persecuzione dell'anticristo. Ora, a Nazaret, nel cuore della Galilea,  la Madonna si prenderà cura dell'infanzia, dell'adolescenza e della vita nascosta di Gesù. Qui,  i compatrioti di Maria vedranno crescere Gesù in sapienza e in grazia (cfr.  Matteo 2, 22-23).

 Gesù, Maria e Giuseppe si dedicarono a duri lavori e chiesero a Dio solo il pane quotidiano per sopravvivere.

La prima educazione del Divino Bambino nella fede fu opera di san Giuseppe e della Madonna. Poi il rabbino che insegnava nella sinagoga di Nazaret continuò e poi, Gesù adolescente, osservando la natura e il comportamento delle persone, imparò la morale persuasiva e le sue sublimi parabole.  Con san Giuseppe e Maria, Gesù andò alla sinagoga e imparò i costumi culturali e religiosi del suo popolo. Così stava risvegliando la virtù di religione, tanto necessaria nei suoi anni di predicazione.

Quando il Divino Bambino arrivò a 12 anni, i suoi genitori lo portarono a Gerusalemme, dove avvenne la perdita e la scoperta di Gesù nel tempio.

   San Giuseppe e Maria notarono che Gesù era rimasto a Gerusalemme e intrapresero la sua ricerca; dopo tre giorni lo trovarono nel tempio a discutere con i dottori della legge  (cfr. Luca 2, 41-50).

 Riunito di nuovo con i suoi genitori, Gesù tornò a Nazaret dove trascorse la sua vita nascosta (cfr. Luca 2, 52). Durante questo periodo della vita di Gesù avvenne la morte di san Giuseppe. 


MARIA NELLA VITA PUBBLICA DI GESÙ

Due mondi ci sono nella storia umana: l'uno al di là e l'altro più lontano dalla croce di Cristo.

 La corruzione inondava tutte le province romane. Anche la Giudea aveva i suoi vizi; la sua religione non consisteva più nei suoi dogmi fondamentali insegnati da Mosè, ma nell'attesa di un Messia terreno che li aiutasse a conquistare il "governo mondiale" degli ebrei su tutti i popoli.

 Gesù, a trent'anni, iniziò la sua vita pubblica, facendosi battezzare da san Giovanni Battista, nel fiume Giordano. Poi arrivò nel deserto, dove fu tentato da Satana e poi scelse i suoi dodici apostoli (cfr. Luca 4, 1-11; 10, 1-4).

 Si tennero poi dei matrimoni a Cana di Galilea. Gli sposi, che erano parenti della Santa Vergine, la invitarono ugualmente a Gesù e ai suoi discepoli; tutti accettarono l'invito cordiale. Il vino mancava a metà del pasto ed Ella se ne accorse; allora attirò l'attenzione di suo Figlio. Gesù fece così il suo primo miracolo (cfr. Giovanni 2, 11-12). Fu così che la santa Vergine ottenne le primizie dei miracoli del suo Divino Figlio e la sua intercessione misericordiosa fece ammorbidire i decreti di Dio. 

 Al miracolo di Cana seguirono molti altri che segnarono con il sigillo della divinità la sublime e provvidenziale missione del Salvatore; alla sua voce si placarono le tempeste; le malattie umane scomparvero; i demoni venivano gettati all'inferno; i cadaveri uscivano dal sepolcro e dovunque Gesù fissava le orme dei suoi passi, guarivano e si calmavano tutti i dolori dell'anima e del corpo, e la Madonna, dalla sua casa a Nazaret, lo sosteneva con la preghiera e meditava tutto nel suo cuore.


LA VERGINE MARIA SUL CALVARIO

Dopo aver posto le fondamenta della sua Chiesa, Gesù si preparò a soffrire la Passione. È il culmine della sua missione sulla terra e l'unica ragione per cui si era fatto uomo nel grembo di Maria Santissima. Dall'ingresso trionfale a Gerusalemme, in quella prima Domenica delle Palme, la Madonna percorse con suo figlio tutti gli istanti della Passione. Maria è stata così associata a N. S. Gesù Cristo nella sua opera redentrice: prima sulla terra e dopo la sua morte in cielo. Quando Gesù fu crocifisso, Ella osservò i decreti divini per amore di Dio e di noi, che adottò nella persona di san Giovanni apostolo. Allora, il sacrificio di Maria quasi uguagliava, umanamente parlando,  a quello di Gesù Cristo: Egli consentì volontariamente di morire per amore nostro;  Lei, in vita. Erano due cuori forti, ardenti di amore per gli uomini e che da soli si capivano bene; perché le loro idee non erano le nostre, e l'oro delle loro virtù non aveva alcuna mescolanza.

La notte oscura era entrata e una spada trafisse il cuore materno della Corredentrice. Dopo aver lasciato Gesù al Santo Sepolcro, Maria con le sante donne e gli uomini pii,  silenziosi ai raggi pallidi di una luna che piange, tornarono a Gerusalemme.  Dopo Povera Madre! Piangerà la sua solitudine,  è Sabato Santo. 


La Madre della Salvezza: Per servire fedelmente mio Figlio, dovete prima amarLo. Per amare mio Figlio, dovete prima conoscerLo.

 


AMORE DI DIO 


Mia cara figlia, ho vissuto la mia vita sulla Terra, per mio Figlio, Gesù Cristo. La mia anima venne creata in Cielo, da mio Padre, Dio l‟Altissimo, e la mia nascita fu un Dono straordinario per l‟umanità. Io venni inviata da Dio, con il solo proposito di dare alla luce, nel mondo, il tanto atteso Messia. La nascita di mio Figlio fu Miracolosa e dal momento in cui Lui fece il Suo primo Respiro, il mio unico desiderio fu quello di essere al servizio di ogni Sua necessità.  

Io adorai mio Figlio e Lo accolsi con grande riverenza. Il Suo meraviglioso contegno Divino fu rapidamente evidente, già dopo tre mesi dalla Sua nascita. Il Suo sorriso era radioso, anche se giovane com‟era; i Suoi penetranti Occhi blu denotavano una profondità ed una maturità straordinarie. Io sapevo che ero lì per servirLo in ogni maniera, ma Lui mi mostrò un grande Amore, fin dalla più tenera età. Questo Amore non era solamente l‟amore che un bambino ha per sua madre, era molto più di questo. Lui mi confortava, mi accarezzava il viso tutte le volte che mi preoccupavo dei pericoli che io ed il mio sposo San Giuseppe, avremmo dovuto affrontare. 

Dopo l‟esodo in Egitto, fu difficile per me rilassarmi e rimasi vigile ad ogni potenziale minaccia o pericolo; tutto ciò mi comportò di dormire poche ore per notte. Ancor prima che mio Figlio facesse conoscere Se stesso, mi furono subito molto chiari i pericoli che Lui avrebbe dovuto affrontare, in futuro. Le Sue Mani, erano sempre tese in favore della gente, con amore e amicizia, pertanto fin da ragazzo, Lui attirò molte persone, sebbene non avessero idea di Chi Egli fosse. Attrasse anche delle critiche ingiustificate, da amici e persone che Lui conosceva. Venne intimidito e deriso ed anch‟io fui snobbata da molti. La Presenza di Dio attrasse sia i buoni sia quelli dall‟anima oscura, verso la nostra piccola famiglia, fin dal giorno in cui mio Figlio nacque. Il mio amore per Lui fu molto forte, e Lo amai per quello che Egli rappresentava, ma lo feci anche come una semplice Madre e quell‟amore continua fino a questo giorno. 

Io ero alquanto iperprotettiva con mio Figlio e quando Lo persi, durante il viaggio di ritorno da Gerusalemme, ero terrorizzata. Percepivo il mio sentimento di perdita, in ogni parte di me e non potei riposare, fintantoché non Lo trovai. Quel giorno, quando Lo trovai mentre parlava e predicava agli anziani nel Tempio, compresi che da quel momento in avanti, avrei dovuto soltanto servirLo ed essere obbediente ad ogni Suo Desiderio. 

Per servire fedelmente mio Figlio, dovete prima amarLo e per amare mio Figlio, dovete prima conoscerLo. Conoscere mio Figlio significa studiare la Sua Parola e comprendere ciò che Lui disse ai Suoi discepoli, durante il Suo Tempo sulla Terra. È solamente attraverso la Sua Parola, che potete arrivare a conoscere Gesù Cristo. Se accettate la Sua Santa Parola, allora potete servirLo, ma non potete servirLo, se non onorate la Sua Parola o non fate tutto ciò che Lui vi ha insegnato. L‟obbedienza alla Parola di Dio è essenziale, se volete vivere come dei veri Cristiani. Se predicate la Sua Parola, allora dovete mettere in pratica ciò che mio Figlio predicò: amarvi l‟un l‟altro, fare agli altri quello che vorreste fosse fatto a voi ed onorare Dio, attraverso i Santi Sacramenti, come Lui vi insegnò. 

Non dovete mai dettare a Dio i vostri desideri, per cambiare la Sua Parola, poiché non avete questo diritto. La sottomissione a mio Figlio può essere raggiunta solamente, se rimanete obbedienti ai Suoi Insegnamenti. 

Andate in pace, per amare e servire il Signore. 

La vostra amata Madre, 

La Madre della Salvezza.

21 Giugno 2014 

LOTTA TRA CARISMI SACRI E FORZE MEDIANICHE

 


AGONE MISTICO 

La lotta di oggi


Falsi mistici: ecco il “dettaglio” da sorvegliare.


Il testo sugli “Sliders” ci avverte che oggi più che mai l’Avversario è pronto a travestirsi da Angelo. Tale contesto favorisce l’apparire di profeti, mistici, capi carismatici di tutte le stirpi e categorie. Alcuni sembrano veri pur essendo falsi. Davanti a tale situazione molte persone si chiedono come fare per distinguere il vero dal falso in questo campo. L’episodio seguente proviene da un importante capitolo della storia moderna, quello di Napoleone, e sembra fornire buoni elementi per rispondere alla suddetta domanda. Esso offre un esempio assai eloquente, suscettibile di aiutare le anime di buona volontà a riconoscere ciò che è di Dio e ciò che non lo è all’interno del Corpo mistico, la Chiesa. L’episodio è il seguente. Al sommo della gloria che i successi militari gli avevano assicurato, Napoleone Bonaparte decise di farsi incoronare imperatore dal Papa. Voleva che il suo potere, guadagnato con le armi, fosse riconosciuto da tutti come proveniente da Dio, ossia sacro. Preso di sorpresa, il Papa accettò di incoronarlo. Durante la cerimonia di investitura che fu celebrata il 2 dicembre 1804 nella chiesa di Notre-Dame di Parigi, Napoleone non aspettò che il Papa compisse il gesto rituale (di prendere la corona e di incoronarlo), egli stesso prese la corona e se la mise sulla testa. Gli storici dicono che nel fare questo gesto egli abbia pronunziato la frase: “Dio me l’ha data, guai a chi me la tocca!” Nell’agire così Napoleone ha dimostrato che preferiva incoronarsi da sé anziché farsi incoronare da un altro uomo, fosse pure il Papa. Il suo gesto ha trasformato la cerimonia religiosa d'investitura in una messinscena destinata a far credere alla gente che l’autorità suprema dell’Impero gli veniva  conferita da Dio, mentre invece era lui che si serviva da sè, in modo arbitrario. La distanza che separa un titolo ricevuto da un titolo rubato è infinita, quanto può esserlo la distanza che separa il vero dal falso, il bene dal male. Ma nel tempo in cui queste cose sono accadute, nessuno ha osato parlare. 


L’INVESTITURA DETTA “SACRA” DI NAPOLEONE BONAPARTE


Oggi, sull’esempio di Napoleone, certe persone rifiutano ogni autorità che non sia la loro, e anche se decidono di inginocchiarsi davanti all’altare di Dio, lo fanno più per interesse che per esprimere la loro sottomissione alla Volontà Divina. 65 Come fare  allora per riconoscere le intenzioni reali di una persona che si inginocchia davanti all’altare di Dio? Per fortuna la Provvidenza vuole che questo mezzo esista. È un piccolo dettaglio, piccolo e grande nello stesso tempo, visibile ed invisibile nello stesso tempo. Assomiglia al gesto di Napoleone: il falso capo (il falso mistico) ha talmente premura di vedersi consacrato, incoronato, investito ufficialmente d’autorità, che farà di tutto per impadronirsi del simbolo del potere (la mitra, il pastorale, l’abito, la tiara, la corona, ecc...) prima che questo potere gli sia conferito da chi di dovere, oppure senza che questo potere gli sia conferito da chi di dovere. 66 Nei giorni nostri i personaggi che si autoproclamano vescovi, preti, abati, badesse, papi, e che per meglio sedurre si vestono in conseguenza sono numerosissimi. I loro ammiratori dicono e ridicono: Che male c’é a vestirsi da vescovo, o a camminare con un pastorale? Perché preoccuparsi tanto per un pastorale che in fin dei conti non è che un bastone? A chi può nuocere? A nessuno. Dov’é questo gran male che si pretende, che si sospetta? Qui rispondo: forse il male non è visibile, perché il famoso Maestro dell’occulto l’ha occultato, ma esso ben è presente. Non si vede molto perché non è nel pastorale, o nella mitra, o nella corona, o nell’abito, ma nello spirito dell’individuo che si impadronisce di questo simbolo di potere senza che il potere stesso gli sia stato conferito o trasmesso. Questo gesto è l’equivalente di un’auto-proclamazione, mentre noi tutti sappiamo che Dio soltanto ha diritto di autoproclamarsi. E d’altronde, se nella nostra società civile un cittadino non autorizzato decidesse di vestirsi con l’uniforme di un poliziotto, di un giudice, di un re, di una regina, e di agire in conseguenza, che seguito non avrebbe un tal gesto? Dio non vuole che le forze del male tolgano all’uomo ogni mezzo suscettibile di aiutarlo a conoscere la verità. Il “piccolo dettaglio” esiste quindi per permettere all’uomo di buona volontà di verificare se l’Avversario non stia per caso tentando di spingerlo nella direzione sbagliata. 67 Per esempio, quando arriverà il momento della grande scelta decisiva, che è quello della Grande Apostasia (che è come dire del Grande Scisma), c’é da aspettarsi che alcuni dei nostri capi carismatici si dichiarino in favore del falso Papa, mentre altri al contrario si dichiareranno contro. Ognuno sceglierà in funzione di quello che veramente è, e non più in funzione di quello che cercava di apparire. Ciò significa che malgrado tutti i loro carismi, talvolta autentici, alcuni di questi grandi “mistici”, nel momento cruciale della grande scelta non avranno il carisma essenziale, che è quello della fedeltà. 68 Mancheranno di fedeltà coloro che avranno utilizzato i loro carismi unicamente in funzione delle apparenze (per darla d’intendere). Succederà l’inevitabile: fra i discepoli dei falsi mistici ci saranno grandi sbandamenti. Le persone vittime d’imbroglio saranno angosciate, perché si sentiranno abbandonate in alto mare senza nemmeno un salvagente. Se è vero che la prevenzione è preferibile alla guarigione, l’anima di buona volontà dovrebbe cominciare a prevedere queste cose finché Dio le da tempo. Infatti, quando il Pastore Idolo (il papa-fantoccio, perché impostore) sarà al potere, e i falsi mistici si schiereranno dalla sua parte, la confusione sarà grande, e la disperazione rischierà di impadronirsi di coloro che non saranno stati prevenuti, o che avranno respinto volontariamente ogni forma di preparazione interiore. 69

De Parvulis 


Guai a coloro che, all'interno delle mura della mia Chiesa, si fregiano del mio nome ma non dicono più la verità e presto vedranno il giorno della resa dei conti.

 


18 agosto 2023 - 15:30

Figlia mia, il mio cuore piange e le mie ferite sanguinano abbondantemente perché i miei figli dormono ancora. Dico ai miei figli che stanno arrivando i giorni del lutto, quando i miei figli si renderanno conto di come hanno sprecato il tempo. I giorni del lutto stanno arrivando quando i miei figli cadranno in ginocchio gridando al cielo di mostrare misericordia quando l'umanità ha richiamato l'ira di mio Padre. Cosa devo fare quando ho avvertito per tanto tempo che il peccato e i piaceri del mondo non sono la via del cielo? C'è una grande arroganza nei cuori dei miei figli quando vivono per se stessi e non per la missione che sono stati mandati a svolgere. 

Dico ai miei figli in America che siete stati purificati dall'interno attraverso gli attacchi all'interno delle mura del vostro Paese. L'America è un tesoro che molti nel mondo cercano di distruggere. Ma guai a coloro che cercano di farle del male. Guai a coloro che cercano di dare rifugio alle forze delle tenebre nella nazione promessa che, a suo tempo, guiderà il mondo verso mio Padre. State in guardia, figli miei, perché a Occidente la terra si risveglierà, mandando la cenere a coprire le terre e tutta la vegetazione. Da est si formeranno nuove coste e le lacrime dei miei figli scorreranno come lava dalla cima di una montagna. 

È tempo di avvertire i vostri fratelli e sorelle e non temete il loro rifiuto. Il mondo non può più sostenersi su questa strada. Le lingue di tanti sputano bugie che credono verità e non riconoscono più il peccato come tale. Guai a coloro che, all'interno delle mura della mia Chiesa, si fregiano del mio nome ma non dicono più la verità e presto vedranno il giorno della resa dei conti. Invito i miei fedeli ad ascoltare con vera attenzione lo Spirito Santo, perché vi è stato dato un grande compito per portare le anime a me, perché io sono Gesù e la mia misericordia e la mia giustizia prevarranno.

Jennifer

Un angelo avverte la Sacra Famiglia di lasciare l'Egitto - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anne Catherine Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE 

(Dalla nascita di Maria Santissima alla morte di San Giuseppe).


Un angelo avverte la Sacra Famiglia di lasciare l'Egitto 


Ho visto la Sacra Famiglia lasciare la sua residenza in Egitto. Anche se Erode era morto da tempo, non potevano tornare prima perché il pericolo rimaneva. Il soggiorno in Egitto fu insopportabile per Giuseppe, perché i suoi abitanti praticavano l'idolatria più orribile. Sacrificavano bambini deformi e, quando sacrificavano i migliori, pensavano di compiere un'azione più meritoria. Il loro culto era pieno di impurità e gli stessi ebrei ne erano infetti, perché avevano un tempio che sostenevano essere come quello di Salomone, anche se era una ridicola vanità. Possedevano un'imitazione dell'Arca dell'Alleanza, nella quale custodivano figure oscene e si dedicavano alle pratiche abominevoli del culto idolatrico. Non cantavano più i Salmi, finché Giuseppe non stabilì un ordine perfetto in questa comunità di Matarea. Il sacerdote egiziano che parlò a nome della Sacra Famiglia nella vicina città di Eliopoli, dove erano caduti gli idoli, si era stabilito lì con diverse persone, riunendo la comunità ebraica. Vide San Giuseppe impegnato nella sua falegnameria e, quando giunse il momento di lasciare il lavoro, si rattristò perché non riceveva il salario e non aveva nulla da portare a casa, dove soffriva grandi privazioni. 

Afflitto da queste preoccupazioni, Giuseppe si inginocchiò nel campo e parlò a Dio del suo bisogno, pregandolo di venire in suo aiuto. Ho visto che durante la notte un angelo gli apparve in sogno e gli disse che coloro che cercavano la morte del Bambino non c'erano più; che doveva alzarsi e prepararsi a tornare in patria per le strade più frequentate. Lo incoraggiò, assicurandogli la sua protezione affinché non temesse nulla. Giuseppe fece conoscere questo comando a Maria e al Bambino Gesù. Essi obbedirono immediatamente e fecero i preparativi con la stessa rapidità con cui erano partiti per l'Egitto. Quando il giorno dopo seppero della sua partenza, molti furono addolorati per la sua partenza e andarono a dargli l'addio con doni contenuti in piccoli vasi di corteccia. Era evidente che il loro dolore era sincero. Tra loro c'erano alcuni ebrei, anche se la maggior parte erano pagani convertiti. La maggior parte dei Giudei che vivevano lì era talmente caduta nell'idolatria che era quasi impossibile riconoscerli come israeliti.  Alcuni si rallegrarono per la partenza della Sacra Famiglia, perché li consideravano dei maghi che avevano come protettori potenti spiriti maligni. Tra le persone buone vidi alcune madri con i loro bambini, che erano stati compagni di gioco di Gesù Bambino. C'era una donna distinta che portava in braccio un bambino che chiamava "il figlio di Maria". 


Chiedo ai miei figli che valore ha il mondo rispetto alla salvezza della propria anima? - Prendete la mia mano e siate miei testimoni nel mondo.

 


17 agosto 2023 - 17:00

Figlia mia, chiedo ai miei figli che valore ha il mondo rispetto alla salvezza della propria anima? Se solo i miei figli riconoscessero il tesoro che è la loro anima davanti al Padre celeste, presterebbero maggiore attenzione a mantenerla pura e santa. Tante grazie non vengono accolte perché pochi le chiedono. Figli miei, venite a me, perché io sono Gesù. Ognuno di voi è un mio strumento eletto e quando la vostra anima è in stato di grazia, è in armonia con il cielo. Le grazie che fluiscono dal cielo a coloro che le chiedono diventano vasi viventi del piano di mio Padre. 

Figli miei, quando cercate il Figlio, arrivate a comprendere meglio il Padre mio. Quando cercate la guida dello Spirito Santo, conoscete la missione che siete stati mandati a compiere. Vivete nella luce, perché troppi hanno permesso alle tenebre di prendere il sopravvento, e quando le tenebre prendono il sopravvento, è la paura a guidarvi. Figli miei, quando pregate confidate che le vostre preghiere raggiungano il corridoio del trono divino. Quando pregate in stato di grazia, avrete una pace che il mondo non può darvi. 

Venite a me nell'Adorazione, venite a ricevermi nell'Eucaristia e nel ringraziamento, vi darò molte grazie per vivere la vostra missione in questo mondo. Ora andate avanti perché io sono Gesù e siate in pace, perché la mia misericordia e la mia giustizia prevarranno. 

Jennifer 


17 agosto 2023 - ore 19.00

Figlia mia, dico ai miei figli di non deporre i vostri rosari, ma di tenerli alti in grande preghiera. Questa è l'ora in cui il nemico vi cerca ad ogni angolo e voi dovete stare in guardia. Ascoltate con maggiore attenzione perché troppi non si lasciano guidare dallo Spirito Santo. Ho mandato mia Madre per assistere i suoi figli nella salvezza. È attraverso mia Madre che sarete custoditi e cullati come piccoli bambini da Satana e dai suoi attacchi. È attraverso mia Madre che imparerete ad allontanarvi dal mondo e a capire che la vostra vera casa è in cielo. 

Figlioli, pregate con cuore contrito e, attraverso la preghiera e il digiuno, crescerete in santità. È attraverso la preghiera che riconoscerete le tentazioni che vi circondano e vi allontanerete dal male. È attraverso la preghiera e il digiuno che avrete una maggiore consapevolezza della missione che siete stati mandati a svolgere. Figlioli, prendete la mia mano e siate miei testimoni nel mondo. Non temete il rifiuto di coloro che vi circondano, perché vi dico che i loro occhi si apriranno grazie alla vostra testimonianza e al vostro esempio. Parlate con amore e con la convinzione di avvicinare le anime a me. Non parlate con giudizio, ma piuttosto con umiltà e comprensione. È parlando in umiltà che date grande obbedienza al primo comandamento. 

Presto sarete testimoni del più grande avvertimento all'umanità dall'inizio della creazione. Ora vengo a voi e vi dico con amore e misericordia che dovete essere preparati al cambiamento delle maree, perché molti saranno presto colti di sorpresa. Pregate per i vostri fratelli e sorelle, figli miei, perché ci sono molti cadaveri che camminano in mezzo a voi. Ci sono molti che ascoltano le mie parole, ma non penetrano più nei loro cuori. Ora andate avanti perché io sono Gesù e siate in pace, perché la mia misericordia e la mia giustizia prevarranno.

Jennifer 

IL DOGMA DEL PURGATORIO

 


Pene del Purgatorio. - S. Perpetua. - S Geltrude. - S. Caterina da Genova. - S. Maddalena de' Pazzi.  - La beata Margherita della Visitazione. 


Come già dicemmo, la pena del senso ha diversi gradi d'intensità: è meno terribile per le anime  che non hanno peccati gravi da espiare, o che avendo già terminata questa più rigorosa espiazione,  s'avvicinano alla loro liberazione. Allora molte di queste anime non altro soffrono che la pena del  danno, anzi già in esse cominciano a brillare i primi raggi della gloria e a gustare come le primizie  della beatitudine. 

    Quando santa Perpetua vide nel Purgatorio il suo fratellino Dinocrate, questo fanciullo più non  sembrava patire crudeli torture. Ella stessa, l'illustre martire, scrisse il racconto di quella visione,  nella sua prigione di Cartagine, ov'era stata rinchiusa per la fede di Gesù Cristo, durante la  persecuzione di Settimio Severo nel 205. Le apparve il Purgatorio sotto la figura d'un arido deserto,  ove vide il suo fratello Dinocrate morto all'età di sette anni. Il fanciullo aveva un'ulcere sulla faccia,  e tormentato dalla sete invano cercava dissetarsi alle acque d'una fontana, che gli stava dinanzi, ma  di cui erano troppo alti i margini per arrivarci. 

    La santa martire comprese che l'anima di suo fratello era nel luogo delle espiazioni e che  chiedeva il soccorso delle sue preghiere. Pregò dunque per lui; e tre giorni dopo, in una nuova  visione vide lo stesso Dinocrate in. mezzo ad un giardino delizioso: il suo volto era bello come  quello di un angelo; era vestito d'una ricchissima veste; gli orli della fontana si erano abbassati  dinanzi a lui; con una coppa d'oro ne attingeva le vive acque e a lunghi sorsi si dissetava. - Conobbe  allora la santa che l'anima del suo fratellino godeva finalmente delle gioie del Paradiso. 

    Nelle Rivelazioni di S. Geltrude leggiamo (28) che una giovane religiosa del suo monastero, da  lei singolarmente amata per le sue grandi virtù, era morta coi più bei sentimenti di pietà. Mentre  ardentemente raccomandava quest'anima cara a Dio, fu rapita in estasi, ed ebbe una visione. Le fu  mostrata la defunta dinanzi al trono di Dio, circondata d'una brillante aureola e coperta di ricche  vesti. Però era triste e preoccupata; i suoi occhi erano abbassati, come si vergognasse di comparire  alla presenza di Dio: si sarebbe detto che voleva nascondersi e fuggire. Geltrude, tutta sorpresa, al  divino Sposo delle Vergini domandò la causa di quella tristezza e di quell'imbarazzo in un'anima  tanto santa. «Dolcissimo Gesù, esclamò, perché nella vostra bontà non invitate la vostra sposa ad  avvicinarsi a voi e ad entrar nella gioia del suo Signore? Perché la lasciate in disparte triste e timorosa?» ­ Allora Nostro Signore, con un sorriso d'amore, fece segno a questa sant'anima d'avvicinarsi; ma essa ancora più turbata, dopo d'avere esitato un poco, tutta tremante,  profondamente s'inchinò e si allontanò. 

     A quella vista S. Geltrude, direttamente indirizzandosi all'anima: c Ecchè! figlia mia, le disse, vi  allontanate quando il Signore vi chiama? Voi che tutta la vita sospiraste dietro a Gesù, ora che vi  stende le braccia, indietreggiate dinanzi a lui! - Oh! madre mia, rispose quell'anima, non sono  ancora degna di comparire dinanzi all'Agnello immacolato: ho ancora delle macchie che contrassi  sulla terra. Per avvicinarsi al sole di giustizia, bisogna essere più puri del raggio della luce: io non  ho ancora quella perfetta purità che vuol contemplare nei suoi Santi. Sappiate, che se mi fosse  aperta la porta del Cielo, non oserei varcarne la soglia prima di essere interamente purificata dalle  più piccole macchie: mi sembra che il coro delle vergini che seguono l'Agnello con orrore mi  respingerebbe. - Eppure, riprese la santa abadessa, vi veggo circondata di luce e di gloria! - Quanto  vedete, rispose l'anima, non è che la frangia del vestimento della gloria: per indossare quella veste  ineffabile del Cielo, bisogna aver nessun'ombra di macchia». 

    Questa visione ci mostra un'anima assai vicina alla gloria, ma nel tempo stesso indica che questa  anima ha lumi ben diversi dai nostri riguardo all'infinita santità di Dio. La chiara cognizione di quella santità le fa ricercare, come un bene, le espiazioni di cui abbisogna per essere degna degli  sguardi di Dio tre volte santo. 

    E ciò è pure quanto insegna espressamente S. Caterina da Genova. Si sa che questa santa  ricevette da Dio lumi al tutto particolari sullo stato delle anime nel Purgatorio: scrisse un opuscolo,  intitolato Trattato sul Purgatorio, che gode d'un'autorità simile alle opere di S. Teresa, ove, al capo  VIII, in tal modo si esprime: 

    «Il Signore è tutto misericordia e tiene le braccia aperte per riceverci nella sua gloria. Ma veggo  altresì che questa divina essenza è d'una tale purità, che l'anima non saprebbe sostenere il suo  sguardo, se non è assolutamente immacolata. Se in sé trova il minimo atto d'imperfezione, piuttosto  che rimanere con una macchia alla presenza della divina maestà, si precipiterebbe nel fondo  dell'Inferno. Trovando dunque il Purgatorio creato per levarle le sue sozzure, vi si butta dentro; e  stima esser effetto d'una grande misericordia l'esser dato a lei un luogo ove possa liberarsi  dall'impedimento alla suprema felicità cui anela». 

    Si legge nella vita di S. Maddalena de' Pazzi, che una delle sue suore di nome Maria Benedetta,  religiosa d'eminente virtù, morì fra le sue braccia. Nella sua agonia vide una moltitudine di angeli,  che con aria giuliva la circondavano, aspettando che esalasse l'anima per portarla nella celeste  Gerusalemme; e al momento in cui spirò, la santa li vide ricevere quell'anima beata sotto la forma  d'una colomba, la cui testa era dorata e con essa scomparire. 

    Tre ore dopo, vigilando e pregando vicino al santo corpo, Maddalena conobbe che l'anima della  defunta non era né in Paradiso, né fra i tormenti, ma in un luogo particolare ove, senza soffrire  alcuna pena sensibile, era priva della vista del suo Dio. 

    L'indomani, celebrandosi la messa per l'anima di Maria Benedetta, al Sanctus Maddalena fu di  nuovo rapita in estasi, e Dio le fece vedere quell'anima beata in seno alla gloria del Paradiso.  

    Maddalena si permise di domandare al Salvatore Gesù perché non avesse più presto ammessa alla  sua santa presenza quell'anima teneramente amata. Le fu risposto che nella sua ultima malattia suor  Benedetta s'era mostrata troppo sensibile alle cure che per lei si prendevano, il che per qualche  tempo aveva interrotta l'abituale sua unione con Dio, e la perfetta sua conformità al divino volere. 

    Terminiamo quanto abbiamo a dire sulla natura delle pene con alcune particolarità che troviamo  nella Vita della B. Margherita Maria della Visitazione. Sono tolte in parte dalle Memorie della  madre Greffier, quella superiora la quale, saggiamente diffidente riguardo alle grazie straordinarie  concesse alla beata Margherita, non cominciò a riconoscerne la verità che dopo mille prove. La  madre Filiberta Emmanuele di Montoux superiora d'Annecy, morì il 2 febbraio 1683, dopo una vita  che edificò tutto l'istituto. La madre Greffier la raccomandò particolarmente alle preghiere di suor  Margherita. Dopo alcun tempo, questa disse alla sua superiora che Nostro Signore le aveva fatto  conoscere essere a lui carissima quell'anima, pel suo amore e per la fedeltà al suo servizio; che le  riservava un'ampia ricompensa nel cielo, dopo che avesse terminato di purificarsi nel Purgatorio. 

    La beata vide la defunta nel luogo delle espiazioni. Nostro Signore gliela mostrò nei patimenti,  dove riceveva grandi sollievi dall'applicazione dei suffragi e delle opere buone che ogni giorno per  lei si offrivano in tutto l'Ordine della Visitazione. La notte dal giovedì santo al venerdì, mentre Suor  Margherita ancor pregava per lei, gliela fece vedere come posta sotto il calice contenente 1'ostia  all'altare portatile dell'adorazione: là partecipava ai meriti della sua agonia nell'orto degli Ulivi. 

    Il giorno di Pasqua, che in quell'anno cadeva il 18 aprile, la beata la vide come in un principio di  felicità, in atto di desiderare e di sperare prossima la vista ed il possesso di Dio. 

    Finalmente, quindici giorni dopo, il 2 maggio, domenica del Buon Pastore, la vide come  immergersi dolcemente nella gloria, melodiosamente cantando il cantico dell'amor divino. 

    Ecco come la B. Margherita rende ella stessa conto di quest'ultima apparizione in una lettera  indirizzata il giorno stesso, 2 maggio 1683, alla madre di Saumasie a Digione: 

     «Viva Gesù! La mia anima si sente penetrata da una sì grande gioia che a stento posso contenerla  in me stessa. Permettetemi, mia buona madre, di comunicarla al vostro cuore che col mio non forma  che un solo in quello di Nostro Signore. Questa mattina, domenica del Buon Pastore, due delle mie  buone anime sofferenti, allo svegliarmi. vennero a darmi l'addio: oggi il divin Pastore le riceveva nel suo eterno ovile, con più d'un milione d'altre anime. Tutt'e due, unite a quella beata moltitudine,  se ne andavano con inesprimibili cantici d'allegrezza. Una è la buona madre Filiberta Emmanuele di  Montoux, l'altra la mia sorella Giovanna Caterina Gàcon. Una ripeteva del continuo queste parole: 

L'amore trionfa, l'amore gode, l'amore gioisce in Dio. L'altra diceva: Beati sono i morti che  muoiono nell'esatta osservanza delle loro regole. Tutt'e due vogliono che vi dica da parte loro, che  ben può la morte separare gli amici, ma non disunirli. 

    «Se sapeste quanto l'anima mia fu inondata dalla gioia! Giacché loro parlando le vedeva a poco a  poco inabissarsi nella gloria, come uno che si affoga in un vasto oceano. Esse vi chiedono un  rendimento di grazie all'augustissima Trinità, un Laudate e tre Gloria Patri. Avendole pregate di  ricordarsi di noi, esse mi dissero che l'ingratitudine non è mai entrata in cielo». 

Padre F. S. SCHOUPPE d. C. d. G.