AGONE MISTICO
La lotta di oggi
Falsi mistici: ecco il “dettaglio” da
sorvegliare.
Il testo sugli “Sliders” ci avverte che oggi più che
mai l’Avversario è pronto a travestirsi da Angelo. Tale
contesto favorisce l’apparire di profeti, mistici, capi
carismatici di tutte le stirpi e categorie. Alcuni
sembrano veri pur essendo falsi. Davanti a tale
situazione molte persone si chiedono come fare per
distinguere il vero dal falso in questo campo.
L’episodio seguente proviene da un importante
capitolo della storia moderna, quello di Napoleone, e
sembra fornire buoni elementi per rispondere alla
suddetta domanda. Esso offre un esempio assai
eloquente, suscettibile di aiutare le anime di buona
volontà a riconoscere ciò che è di Dio e ciò che non
lo è all’interno del Corpo mistico, la Chiesa.
L’episodio è il seguente. Al sommo della gloria
che i successi militari gli avevano assicurato,
Napoleone Bonaparte decise di farsi incoronare
imperatore dal Papa. Voleva che il suo potere,
guadagnato con le armi, fosse riconosciuto da tutti
come proveniente da Dio, ossia sacro. Preso di
sorpresa, il Papa accettò di incoronarlo. Durante la
cerimonia di investitura che fu celebrata il 2
dicembre 1804 nella chiesa di Notre-Dame di Parigi,
Napoleone non aspettò che il Papa compisse il gesto
rituale (di prendere la corona e di incoronarlo), egli
stesso prese la corona e se la mise sulla testa. Gli
storici dicono che nel fare questo gesto egli abbia
pronunziato la frase: “Dio me l’ha data, guai a chi me
la tocca!”
Nell’agire così Napoleone ha dimostrato che
preferiva incoronarsi da sé anziché farsi incoronare
da un altro uomo, fosse pure il Papa. Il suo gesto ha
trasformato la cerimonia religiosa d'investitura in
una messinscena destinata a far credere alla gente
che l’autorità suprema dell’Impero gli veniva conferita da Dio, mentre invece era lui che si serviva
da sè, in modo arbitrario. La distanza che separa un
titolo ricevuto da un titolo rubato è infinita, quanto
può esserlo la distanza che separa il vero dal falso, il
bene dal male. Ma nel tempo in cui queste cose sono
accadute, nessuno ha osato parlare.
L’INVESTITURA DETTA “SACRA” DI NAPOLEONE
BONAPARTE
Oggi, sull’esempio di Napoleone, certe persone
rifiutano ogni autorità che non sia la loro, e anche se
decidono di inginocchiarsi davanti all’altare di Dio, lo
fanno più per interesse che per esprimere la loro
sottomissione alla Volontà Divina. 65 Come fare allora per riconoscere le intenzioni reali di una
persona che si inginocchia davanti all’altare di Dio?
Per fortuna la Provvidenza vuole che questo mezzo
esista. È un piccolo dettaglio, piccolo e grande nello
stesso tempo, visibile ed invisibile nello stesso
tempo. Assomiglia al gesto di Napoleone: il falso capo
(il falso mistico) ha talmente premura di vedersi
consacrato, incoronato, investito ufficialmente
d’autorità, che farà di tutto per impadronirsi del
simbolo del potere (la mitra, il pastorale, l’abito, la
tiara, la corona, ecc...) prima che questo potere gli
sia conferito da chi di dovere, oppure senza che
questo potere gli sia conferito da chi di dovere. 66
Nei giorni nostri i personaggi che si autoproclamano vescovi, preti, abati, badesse, papi, e
che per meglio sedurre si vestono in conseguenza
sono numerosissimi. I loro ammiratori dicono e
ridicono: Che male c’é a vestirsi da vescovo, o a
camminare con un pastorale? Perché preoccuparsi
tanto per un pastorale che in fin dei conti non è che
un bastone? A chi può nuocere? A nessuno. Dov’é
questo gran male che si pretende, che si sospetta?
Qui rispondo: forse il male non è visibile, perché
il famoso Maestro dell’occulto l’ha occultato, ma esso
ben è presente. Non si vede molto perché non è nel
pastorale, o nella mitra, o nella corona, o nell’abito,
ma nello spirito dell’individuo che si impadronisce di
questo simbolo di potere senza che il potere stesso gli sia stato conferito o trasmesso. Questo gesto è
l’equivalente di un’auto-proclamazione, mentre noi
tutti sappiamo che Dio soltanto ha diritto di autoproclamarsi. E d’altronde, se nella nostra società
civile un cittadino non autorizzato decidesse di
vestirsi con l’uniforme di un poliziotto, di un giudice,
di un re, di una regina, e di agire in conseguenza,
che seguito non avrebbe un tal gesto?
Dio non vuole che le forze del male tolgano
all’uomo ogni mezzo suscettibile di aiutarlo a
conoscere la verità. Il “piccolo dettaglio” esiste quindi
per permettere all’uomo di buona volontà di
verificare se l’Avversario non stia per caso tentando
di spingerlo nella direzione sbagliata. 67
Per esempio, quando arriverà il momento della
grande scelta decisiva, che è quello della Grande
Apostasia (che è come dire del Grande Scisma), c’é da
aspettarsi che alcuni dei nostri capi carismatici si
dichiarino in favore del falso Papa, mentre altri al
contrario si dichiareranno contro. Ognuno sceglierà in
funzione di quello che veramente è, e non più in funzione
di quello che cercava di apparire. Ciò significa che
malgrado tutti i loro carismi, talvolta autentici, alcuni di
questi grandi “mistici”, nel momento cruciale della
grande scelta non avranno il carisma essenziale, che è quello della fedeltà. 68 Mancheranno di fedeltà coloro che
avranno utilizzato i loro carismi unicamente in funzione
delle apparenze (per darla d’intendere). Succederà
l’inevitabile: fra i discepoli dei falsi mistici ci saranno
grandi sbandamenti. Le persone vittime d’imbroglio
saranno angosciate, perché si sentiranno abbandonate
in alto mare senza nemmeno un salvagente.
Se è vero che la prevenzione è preferibile alla
guarigione, l’anima di buona volontà dovrebbe
cominciare a prevedere queste cose finché Dio le da
tempo. Infatti, quando il Pastore Idolo (il papa-fantoccio,
perché impostore) sarà al potere, e i falsi mistici si
schiereranno dalla sua parte, la confusione sarà grande,
e la disperazione rischierà di impadronirsi di coloro che
non saranno stati prevenuti, o che avranno respinto
volontariamente ogni forma di preparazione interiore. 69
De Parvulis
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