mercoledì 23 agosto 2023

TESORI DI RACCONTI

 


La restituzione.  

Una giovane cattolica trovandosi in Aleppo, al servizio di una famiglia scismatica, rubò alla sua padrona tutte le gioie, e avendone data la colpa al servo, questi fu licenziato. Venuta la Pasqua, la giovane si confessò, e il confessore le intimò di restituire, dichiarandole che altrimenti non potrebbe assolverla. Ma essa rispose che trovato ben ella avrebbe qualche altro prete che la avrebbe assolta, e se ne andò da un prete scismatico, Questi, udita che ebbe la confessione, le disse, che se voleva l'assoluzione, desse a lui la metà delle gioie rubate. La serva, sdegnata a tali parole, domandò il perché doveva dare a lui quelle gioie, e sentendosi rispondere: “per avere l'assoluzione...» tutta indispettita se ne andò.  

Riflettendo poscia che se non facesse la restituzione dovrebbe vivere e morire senza Sacramenti, o, se si confessasse tacendo la colpa, commetterebbe un sacrilegio, ritorna dal confessore cattolico, e gli dice: - Io sono pentita di essere andata da un prete scismatico: non ho pace, voglio confessarmi bene, sono risoluta di restituire le gioie come voi mi avete ordinato, ma non so come fare. - Se volete, disse egli, me ne incarico io, assicurandovi che le farò avere alla padrona senza che questa saper possa chi le abbia rubate.  

Ma il cuore della giovane non era tranquillo per il servo, che era stato per colpa sua cacciato di casa, e così non le pareva la confessione fatta veramente bene, se non riparava il danno cagionato a quel povero uomo innocente. Perciò un giorno ebbe il coraggio di gettarsi ai piedi della padrona, e di confessare la sua colpa con tutte le circostanze suaccennate, dicendo che volentieri subiva qualunque pena, piuttosto che mancare al suo dovere con Dio, e perdere il paradiso per una confessione mal fatta. La padrona vedendo il suo ravvedimento le perdonò, e ripigliò il servo in famiglia. V'ha anche di più: la padrona, commossa della gioia, che aveva provata la povera serva per la confessione ben fatta, si fece cattolica, e pubblicò il fatto sui giornali di Costantinopoli ed altrove. 

DON ANTONIO ZACCARIA 


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