domenica 27 agosto 2023

La mia Chiesa è ancora una volta spaccata in due, quello che vi dicono sono menzogne dietro le quali c’è l’inferno con le sue legioni, la mano assassina di satana...

 


(25 Febbraio 2020) 

Questa sera, durante la consacrazione, Gesù mi ha fatto letteral- mente uscire da me stessa e mi ha portato in un luogo scuro, in penombra; poi ho visto un altare e l’interno fatto a forma di croce. Ho capito che fosse una chiesa, in realtà una basilica. Improvvisamente ho visto tanti calici, sia sull’altare che sul pavimento, sparsi per tutta la chiesa: erano calici rovesciati a terra e tanto sangue versato, e mentre Gesù mi diceva di guardare e capire, è iniziato un terribile temporale ed un fulmine è entrato attraverso una finestra grande e laterale della chiesa; aveva la forma di un arco medioevale, e ha spaccato l’altare e il pavimento fino alla porta d’entrata e si è sollevata tanta polvere.  

Gesù ha gridato: “Figlia, figlia mia, la Chiesa, la mia Chiesa è ancora una volta spaccata in due, quello che vi dicono sono menzogne dietro le quali c’è l’inferno con le sue legioni, la mano assassina di satana... Ah, Germania, Germania, quanto mi fai soffrire, quanto mi hai fatto piangere a causa delle tue filosofie,  idee  e  fedi  sataniche...!”

E ho visto e sentito Gesù singhiozzare e piangere in modo accorato. Che pena e dolore è il vedere Gesù piangere e soffrire, è  uno strazio dell’anima!!!  

Prima della Santa Messa, pregando, mi aveva già portata su di   una montagna alta, molto alta. Era freddo lassù e mi aveva detto di guardare in basso. C’era una coltre scura e densa come una bruma plumbea che arrivava circa a metà della montagna, non si poteva vedere nulla, e Gesù in piedi accanto a me mi ha detto: “Guarda la terra, guarda, figlia: il mondo è immerso nell’oscurità e manca l’aria per respirare e i miei poveri figli stanno morendo soffocati dai fumi dell’inferno. Prega, bambina, prega molto, ripara per i tuoi fratelli perché sono miei ed Io soffro tanto...” 

Poi una figura luminosa, quasi incandescente, ma che vibrava nell’aria, mi ha detto: “Alza i tuoi occhi e guarda verso oriente, e aspetta il fuoco freddo: arriverà, arriverà presto!” 

Poi, sempre durante la Messa, ho visto ancora Gesù in piedi su di un’altura vasta che aveva tante case, chiese e strade, e ha gridato con una voce simile ad un forte tuono: 

“ Roma, Roma, quante volte ho voluto che tu fossi la luce del mondo e invece ti sei trasformata in una prostituta idolatra!    Dentro la mia casa accade ciò che descrisse bene il profeta Ezechiele: uomini, ministri dell’altare che voltano le spalle allo stesso e alla mia croce, e adorano e si prostrano davanti al sol nascente come fosse un dio, tutti rivolti verso oriente... Serpenti, vipere velenose dalle lingue bugiarde, avete ingannato e abbandonato le mie pecore, quelle che vi avevo affidato, e le avete spinte giù dai burroni e non vi siete curati di andare a salvarle, ma avete gioito... Roma, Roma, pensi che sarai trattata come figlia prediletta e onorata dall’Eterno? Sarai distrutta, la terra si spaccherà e cadrai su te stessa, sei piena  di vermi e rifiuti! Solo il fuoco può purificarti. Urla, urla pure di dolore, ma sarai come Rachele, che non vuole essere consolata.” 

Io ho detto: “Signore, pietà e misericordia, abbi pietà, Signore, non distruggere la tua Chiesa...” 

“La mia vera Chiesa è piccola e ha paura, ma Io la salverò!!!” 

Poi mi ha mostrato un masso roccioso, una roccia biancastra: un agnellino stava sdraiato sulla cima e aveva il petto squarciato e il    suo sangue scendeva sulla bianca roccia; aveva la testa reclinata all’indietro e belava, belava. Ritto dietro di lui ho visto un pellicano, l’ho riconosciuto dal becco con il quale feriva e apriva il suo petto e   con il suo sangue nutriva i suoi 5 piccoli. 

Una voce tonante mi ha ripetuto: “Guarda, figlia prediletta, guarda e dillo ai miei ministri dell’altare, ai miei sacerdoti, dillo, dillo, non tacere, dì loro di non togliersi gli abiti sacri, preghino giorno e notte, chiamino il popolo a pregare e ad adorare il Santissimo Sacramento, non c’è tempo da perdere. La Madre sarà sempre con loro se saranno fedeli e l’angelo non li colpirà...” 

Poi mi sono ritrovata in ginocchio; si stava iniziando la preghiera del Padrenostro e così mi sono alzata, ma sono rimasta finora con   una sensazione di dolore e sgomento. È molto doloroso, quasi insopportabile vedere Gesù piangere e soffrire. 

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Tre giorni fa, ho sofferto molto e mi sono sfogata con Gesù dicendogli che da troppo tempo e per troppo tempo, Lui non mi aveva mai più permesso di avere qualcuno, un Padre o un direttore spirituale che mi aiutasse nel discernimento, che mi aiutasse a capire e mi confermasse o no ciò che vivo con Gesù da 32 anni... Ho detto al Signore che ho tanta paura che quello che sento, vedo, scrivo non venga da Lui. Cosa Gli costava mettermi accanto in questi anni qualcuno che mi aiutasse anche nella fede? E se tutto questo fosse una mia creazione mentale o una psicosi o, peggio, il nemico stesso travestito da angelo di luce? 

Dopo Padre Raffaele e Padre Casimiro, all ’inizio di tutto questo, non ho più potuto parlarne con nessuno. Quante persone hanno avuto locuzioni e visioni, ma sempre hanno avuto qualcuno, un Padre che   le guidasse, io no... 

Gesù stesso ha detto: “Guai a coloro che profetizzano nel mio Nome, ma che Io non ho inviato” Sarà che posso aver timore di sbagliare? Gesù è rimasto molto triste, mi ha chiesto il perché Lui non mi bastasse, ma non è questo; chiaro che mi basta, ma sono io che  non mi fido di me! Poi Gesù non si è fatto vedere per due giorni! Solamente una volta è venuto mezzo nudo, solo, con i fianchi cinti, legato, tutto ferito e gonfio e infreddolito, ma poi era sparito, lasciandomi con molta pena. 

Ieri sera durante la Santa Messa è venuto vestito con la sua tunica rossa, tutto legato, con corde e catene, tutto bagnato, aveva il viso tumefatto, gli occhi ed un labbro gonfi e violacei, era scalzo e tutto spettinato, sporco e maleodorante...  Poi mi ha mostrato per 3 volte i soldati che lo gettavano giù dal piccolo ponte che stava sul fiume Cedron in acque sporche, putride e puzzolenti. Poi lo ritiravano su e   lo picchiavano di nuovo, gli tiravano i capelli e la barba, la catena intorno al collo la tiravano tanto che credevo morisse soffocato, gli hanno sputato varie volte in faccia e spingendolo di qua e di là, l’hanno portato fino alla casa di Hanna. Io non capivo il perché Gesù mi si mostrasse in quel modo pietoso e come lo avessero ridotto in quelle circostanze, mi ha solo detto: “Sto soffrendo molto, molto, sono stanco, consolami, piccola mia.” 


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