venerdì 5 marzo 2021

Commento all‟Apocalisse

 


La seconda epoca della Chiesa militante, quella irrigativa. 

Le dieci persecuzioni fino a Costantino il Grande (64-312 d.C.) 


Cap. v. 8-11 

 

I. E all‟Angelo della Chiesa di Smirne scrivi: ecco quanto dice Colui che è il primo e l‟ultimo, fu morto e vive: So la tua tribolazione e la tua povertà; ma sei ricco, e sei bestemmiato da quelli che si dicono Giudei e non sono, e sono invece la Sinagoga di Satana. Non ti spaventare di quello che stai per patire. Ecco il diavolo caccerà in prigione alcuni di voi, per mettervi alla prova, e sarete tribolati per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte, e ti darò la corona di vita. Chi ha orecchi ascolti quello che lo Spirito dica alle Chiese: Il vincitore non sarà offeso dalla morte seconda.  

Il secondo periodo della Chiesa è quello, per così dire, dell‟irrigazione. La Chiesa, vigna del Signore, infatti, nutre tanti tralci quanti sono i suoi santi. Questa vigna nella prima epoca fu piantata da Cristo e dagli Apostoli, venne poi irrigata nella seconda dal torrente del sangue dei martiri, che era come una sorgente che scaturiva dalla terra e inondava tutta la superficie della Chiesa. questo spargimento del sangue dei cristiani durò dieci giorni, ossia i dieci tempi dei principali tiranni re- gnanti sulla terra. Il diavolo, infatti, vedendo che non riusciva ad impedire il diffondersi della fede di Cristo per mezzo dell‟invidia dei giudei, eccitò gli animi di quei tiranni contro la cristianità, sforzandosi in questo modo di eliminarla e annientarla. Dio permise queste lunghe e terribili persecuzioni per la maggior gloria dei suoi soldati scelti, e per rafforzare maggiormente la verità della fede cattolica, che, pur agitata da tanto immani persecuzioni, rimase immacolata e fu ogni giorno nobilitata da una sempre più grande diffusione. Dio permise poi queste persecuzioni per eccitare la sua Chiesa alla carità perfetta, che fu perfettissima nell‟epoca dei martiri. Allude a quest‟epoca della Chiesa la parabola evangelica narrata in San Giovanni: Se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane infecondo; se invece muore produce molto frutto (XII, 24). Anche nei Salmi vi allude: Per la via si disseta al torrente, e per questo terrà alta la testa (CIX, 7) ovvero il Padre celeste si compiacque di bere nella via di questa vita presente dal torrente di sangue dei martiri. Perciò, ad esempio dei suoi soldati, esaltò sulla croce Cristo suo Figlio, capo di tutti. 

II. A quest‟epoca corrisponde il secondo dono dello Spirito Santo, la fortezza e l‟invitta pazienza nelle cose ardue e nelle avversità. Muniti di questo scudo i santi di Dio d‟entrambe i sessi vinsero il mondo e pervennero al regno dei cieli. Figura di questa seconda età della Chiesa fu il secondo giorno della creazione del mondo, in cui Dio creò il firmamento nel mezzo delle acque. Questo firmamento prefigura la fermezza ossia la fortezza dei martiri, poiché Dio li pose nel mezzo delle acque di ogni tribolazione che però non poterono estinguere il fuoco della loro carità. Inoltre, come nel secondo giorno fu posto il firmamento nel cielo, così nella seconda epoca la Chiesa, simboleggiata dal cielo, fu stabilita saldamente dalla testimonianza dei martiri, che ne divenne il sostegno. A quest‟epoca della Chiesa corrisponde poi la seconda età del mondo, che va da Noè ad Abramo. Come infatti nella seconda età del mondo Noé e la sua discendenza iniziarono ad offrire sacrifici a Dio, così nella seconda epoca della Chiesa i cristiani erano immolati come vittime. L‟effusione del loro sangue e la loro morte era un sacrificio preziosissimo e assai gradito a Dio Padre, che nel suo Figlio Gesù saliva al cielo in odore di soavità. Questo periodo di martirio e tribolazione viene giustamente riferito alla Chiesa di Smirne. Smirne infatti significa „cantico‟ e „mirra‟, vocaboli che ben s‟attagliano entrambi all‟epoca dei martiri. La parola „cantico‟ ricorda che i cristiani d‟entrambi i sessi s‟avviavano al martirio quasi ballando di gioia, come si ricava dalla storia ecclesiastica e dagli Atti degli Apostoli: Essi se ne andavano dal cospetto del consiglio contenti per essere stati fatti degni d’essere vituperati per il nome di Gesù (V, 41). Le tribolazioni e la morte dei santi martiri sono poi un gratissimo cantico, in cui Dio trova diletto, gli Angeli s‟allietano e tutti i santi gioiscono con il Figlio di Dio. Sono però anche mirra. La mirra è infatti amara e impedisce la putrefazione. Così le persecuzioni e le tribolazioni sono amare, e tuttavia preservano la Chiesa e i suoi membri dalla corruzione dei difetti, dei piaceri e dei peccati, e rendono il corpo mistico robusto mediante la pazienza, la povertà, l‟umiltà, il disprezzo del mondo, la carità verso Dio e l‟amore dei beni eterni. La mirra emana poi una soave fragranza, per cui era impiegata nei sacrifici che si rendevano a Dio. Così il sangue e la morte dei martiri sono una fragranza soavissima e un sacrificio che sempre sale fino al cospetto di Dio. 

Vers. 8. E all‟Angelo della Chiesa di Smirne scrivi. Letteralmente qui s‟intende al Vescovo di quel luogo, che è però figura di tutti i Pontefici, vescovi e prelati che riuscirono vincitori in quest‟epoca di tribolazioni della Chiesa. Ecco quanto dice Colui che è il primo e l‟ultimo, fu morto e vive. Più sopra già vedemmo il significato di tali parole. Sono poste qui all‟inizio come esempio. Come infatti Cristo il Figlio di Dio e nostro Re dovette patire ed entrare così nella sua gloria, allo stesso modo i suoi eletti devono patire e morire per vivere con lui in eterno. Perciò centinaia di migliaia di martiri d‟entrambi i sessi rimasero fermi nella fede sull‟esempio del dolcissimo sposo e Re Gesù cristo. Tanto efficace è l‟esempio che dà il superiore. 

Vers. 9. So la tua tribolazione e la tua povertà. Sono queste le proprietà e le note caratteristiche dell‟epoca dei martiri. Infatti „tribolazione‟ è un vocabolo pieno di enfasi, che deriva da tribolo, e significa ogni genere d‟avversità, persecuzioni, ingiurie, angustie e tutti i più orribili e terribili tipi di morte. La parola „povertà‟ invece indica la spogliazione dei beni terreni, la cacciata dalle sede episcopali, dalla Chiesa, dalla casa paterna in esilio ecc. Cose queste che i santi di Dio patirono con gioia per il loro sposo Gesù Cristo dai tiranni che per oltre trecento anni incrudelirono contro di loro, come si legge nella storia ecclesiastica. Ma sei ricco – aggiunge – dei tesori spirituali dei meriti, di eroiche virtù, dell‟oro della carità, del ferro della fortezza, dell‟eredità del regno celeste, ossia della gloria eterna preparata per voi nel cielo in cambio della perdita dei beni transitori di questo mondo. Sei ricco, poiché siete amici di Dio, e i vostri nomi sono scritti in cielo. Al contrario, i potenti di questo mondo, che vi tormentano e spogliano, andranno dopo questa vita passeggera agli eterni tormenti, che li affliggeranno potentemente. E sei bestemmiato da quelli che si dicono Giudei e non sono, e sono invece la Sinagoga di Satana. Per giudei s‟intende qui 1) i resti degli ebrei o della Sinagoga dell‟Antico testamento, che, essendo stati rigettati da Dio, non hanno né avranno più in sè la salvezza. Perciò si aggiunge: che si dicono Giudei, ovvero gli eletti, in quanto discendenti di Abramo, ma non lo sono, e sono invece la Sinagoga di Satana, ovvero la congrega dei riprovati. I giudei, infatti, a causa della loro incredulità e ostinazione nel male, sono stati abbandonati da Dio nelle mani di Satana, di cui sono membra. Non sarà, infatti, popolo di Cristo, chi non lo riconoscerà, come sta scritto in Daniele, cap. II. 2) Inoltre il termine giudei indica qui anche la Cristianità, ossia allegoricamente i cattivi cristiani, che dicono d‟essere gli eletti e asseriscono di conoscere Dio, ma lo negano nei fatti, come in San Paolo ai Romani, cap. I, mentre d‟entrambi parla lo stesso Apostolo al cap. II: Vero giudeo non è chi tale appare, né è circoncisione quella che si manifesta nella carne; ma Giudeo è colui che è tale interiormente; la circoncisione è quella del cuore, secondo lo spirito e non secondo la lettera. Questa avrà lode non dagli uomini, ma da Dio (II, 28-29). Queste espressioni intese in senso letterale vanno riferite ai giudei secondo la promessa fatta da Dio alla discendenza di Abramo, allegoricamente invece si parla dei cristiani secondo la promessa di Cristo. E da costoro la Chiesa di Dio, nei suoi eletti e santi membri, viene bestemmiata. Infatti i giudei la rimproverano, pensando così: se la fede in Cristo fosse vera, se Cristo fosse il vero Messia e il vero Figlio di Dio onnipotente, certamente non permetterebbe che i suoi eletti e diletti siano afflitti, patiscano e vengano assassinati come pecore, perché la morte è una cosa infamante e la croce di Cristo era per essi motivo di scandalo, come dice l‟Apostolo San Paolo: Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i giudei, stoltezza per i gentili (I Corinti I, 23). I cattivi cristiani e gli eretici bestemmiavano la Chiesa di Dio con le loro pessime azioni e perverse dottrine, per cui avvilita agli occhi dei giudei e dei pagani la Chiesa era sempre più disprezzata, e i suoi santi membri erano oggetto di più gran disprezzo, e pativano persecuzioni più gravi anche dagli stessi falsi cristiani. 

Vers. 10. Non ti spaventare di quello che stai per patire. Con queste parole Cristo anima la sua Chiesa a sopportare intrepidamente ogni male per quanto lungo. E poiché i colpi che si vedono per tempo feriscono di meno e i mali del mondo che si prevedono in anticipo sono più tollerabili, così Cristo decise – come indicano le parole che seguono - che anche noi dovessimo patire secondo l‟ordinazione divina, e quanto grande fosse la persecuzione, e da chi e per quanto tempo dovessimo riceverla. Ecco il diavolo manderà in prigione alcuni di voi, per mettervi alla prova, e sarete tribolati per dieci giorni ecc. Ecco il diavolo manderà, poiché egli, mosso dalla sua consueta invidia contro i fedeli di Cristo, spingerà i Re e i cattivi Principi, inciterà i giudei, e subornerà quelli tra i cristiani che insegnano dottrine perverse, ovvero, i cattivi e falsi cattolici, i quali tutti, come suoi agenti, getteranno alcuni di voi, ovvero molti di voi e tutti coloro che in questa seconda epoca della Chiesa conquisteranno la corona immortale, in prigione. Saranno quelli insomma come i littori del diavolo. Per questo il testo dice manderà in prigione, mediante cioè i sicari del principe di questo mondo. Egli si servirà, infatti, sulla terra dell‟opera degli uomini empi per saziare la sua inestinguibile e forsennata brama di nuocere alle pie membra di Cristo. In prigione, il che significa: 1) la lunghezza delle future persecuzioni. Chi infatti viene mandato in carcere, non se ne libera subito. Così si dice mandare il danaro di qualcuno nel tesoro del Tempio o nel tesoro del Re, per esservi là custodito. 2) In secondo luogo il vocabolo „prigione‟ indica ogni genere di mali che i santi ed eletti di Dio dovranno patire. La prigione è infatti l‟officina, per così dire, di ogni tribolazione. Chi viene mandato in carcere infatti è separato dagli uomini come un malfattore. In carcere vi è sete, fame, freddo, calore, catene, nudità, perdita dei beni, in carcere tortura, tormenti, flagelli, bastonature, oltraggi, veglie, angustie, puzzo. Dalla prigione infine si esce a causa di un‟ingiusta sentenza di condanna per andare a morire per pentole, teglie, ruote, spade, l‟infamia della croce, la decapitazione, l‟affogamento, l‟esilio, le bestie, gli orsi, i leoni, le tigri e i leopardi. Perciò dice Cristo qui queste chiare parole: Ecco il diavolo manderà in prigione alcuni di voi, ossia con il permesso del Padre celeste, per mettervi alla prova come il fuoco nel crogiolo. Questa prova però non è nell‟intenzione del diavolo, che non considera il bene delle persecuzioni. Solo Dio sa infatti trarre il bene dal male. E così dalla crudeltà dei tiranni si ricava la pazienza dei martiri e la corona della gloria eterna. Dio fa lo stesso con la sua Chiesa anche oggi, quando i suoi prelati e i suoi membri abbandonano il cuore ai peccati, ai piaceri e alle ricchezze temporali della terra. E sarete tribolati per dieci giorni, ossia per dieci regni o periodi di altrettanti pessimi prìncipi, che succedendosi l‟uno altro quasi a senza interruzione, come fossero giorni, incrudeliranno contro i cristiani. Questi dieci giorni devono intendersi allora per quel periodo di tempo continuo che dal regno dell‟Imperatore Nerone, il primo persecutore della Chiesa, va fino a Costantino il Grande. Trascorsero quindi quasi trecento anni durante i quali la Chiesa nuotò quasi senza tregua nel sangue dei martiri d‟entrambi i sessi, come l‟arca di Noè nel diluvio, finché dopo dieci persecuzioni non si fermò come l‟arca su di un eccelso monte, Costantino il Grande. La prima persecuzione esplose sotto Nerone; la seconda sotto Domiziano; la terza sotto Traiano; la quarta sotto Marco Aurelio; la quinta sotto Settimio Severo; la sesta persecuzione sotto Massimino. La settima iniziata sotto l‟imperatore Decio continuò durante i regni di Gallo e Volusiano; l‟ottava durante i due Valeriani e Gallieno; la nona sotto Aureliano; la decima infine, che fu la più imponente di tutte, fu scatenata da Diocleziano e dal suo collega Massimiliano. Vedi quel che ne scrive la storia ecclesiastica. 

III. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona di vita. La Chiesa viene esortata a perseverare nelle future tribolazioni proponendole il premio. Questa esortazione alla pazienza è un segno della clemenza di Dio, che incoraggia la Chiesa di fronte alla crudeltà immane e alla lunghezza dei mali che si scateneranno, per permesso divino, contro i santi ed amici di Dio. Sii fedele fino alla morte: sii costante e perseverante fino alla morte nella tua tribolazione. Sii fedele nella fede, speranza e carità. Non venir meno, lasciandoti scandalizzare da mali così numerosi, crudeli e lunghi, che Dio permette contro di te. E ti darò la corona di vita: l‟aureola del martirio secondo la misura delle tribolazioni che hai sopportato per me. La corona di vita di chi ha ottenuto il trionfo nei cieli, corona che non ti sarà sottratta. Nessuno, infatti, che non abbia combattuto secondo le regole, otterrà la corona della vittoria. La corona di vita: il Regno ossia la libertà dei figli di Dio, così da non dover più sottostare a nessun re della terra. 

   Vers. 11. Chi ha orecchio ascolti quel che lo Spirito dica alle Chiese. Con queste parole vuole incitare il nostro intelletto a scrutare qualche significato recondito pieno di misteri celesti, che bisogna trarre dalla proprietà del contenuto e delle parole, riguardante la sua Chiesa. Chi vincerà non sarà offeso dalla morte seconda: dall'inferno ovvero dalla morte eterna dei dannati. Si dice morte seconda, perché segue alla morte corporale, che è la prima morte, della vita caduca. Cristo aggiunge queste parole come fossero il motivo più forte della perseveranza nella grave congiuntura delle persecuzioni. Se infatti si considera l‟immane incendio dell‟inferno e l‟eterna dannazione degli empi e si tenga presente i raffinati tormenti e mali che questa comporta, con gioia e facilmente ci si sottoporrà ad ogni tribolazione e alla morte temporale, per evitare le tribolazioni e la morte eterna. Avendole sempre dinanzi agli occhi, infatti, i servi di Dio superarono ogni tormento e giunsero al regno celeste.

Venerabile Servo di Dio Bartolomeo Holzhauser 

COME IN CIELO COSI' IN TERRA

 


Sia fatta la tua volontà  

come in cielo, così in terra;

affinché ti amiamo con tutto il cuore,  

pensando sempre a te;  

con tutta l'anima, desiderandoti sempre;  

con tutta la mente,  

dirigendo a te tutte le nostre intenzioni,  

e cercando in tutte le cose I'onor tuo;  

e con tutte le nostre forze,  

impiegando tutte le potenze dell'anima

e i sentimenti del corpo  

in ossequio del tuo amore,  

e non in altro.  

Sia fatta la tua volontà  

come in cielo, così in terra;  

affinché amiamo altresì i nostri prossimi,  

come noi stessi, traendo tutti,  

giusta le nostre forze, al tuo amore,  

godendo dei beni e avendo compassione  

dei mali altrui, come dei nostri,  

e non recando a chicchessia

offesa alcuna.

  

S. Francesco d' Assisi

Figli miei, siete giunti al tempo della fine, questa sarà l’ora che ogni uomo vedrà il Volto di Dio. Conoscerà Dio e sarà in Dio se si prostrerà a Lui e Gli chiederà perdono di tutti i suoi peccati.

 


Gesù e Maria hanno scelto questo luogo della Sardegna.


Gesù tuona la sua voce, chiama il suo popolo al raduno, chiede preghiera incessante e penitenza!

Figli miei, siete giunti al tempo della fine, questa sarà l’ora che ogni uomo vedrà il Volto di Dio. Conoscerà Dio e sarà in Dio se si prostrerà a Lui e Gli chiederà perdono di tutti i suoi peccati.

Dio ama la sua creatura, e attende, perché tutti i suoi figli si salvino. Il Cielo freme nell’attesa di intervenire a salvare questa Umanità.

Tutto è compiuto, il Banchetto Nuziale è pronto per i figli di Dio! … avanti popolo di Dio, avanti con il Rosario in mano! Sia la preghiera incessante in voi, … penitenza! Figli miei, penitenza! Avete la possibilità con le vostre offerte di salvare molte anime.

Oggi vedo in voi la volontà di ascoltare e seguire le mie parole. Dio c’è amati figli, Dio esiste, Dio è in mezzo a voi, non rifiutate la sua voce, ascoltate la sua Parola, vivete il santo Vangelo e donatevi a Lui per essere in Lui santificati.

Il mondo è alla sua fine, un asteroide presto colpirà la Terra
e sarà pianto e stridore di denti per molti.

I miei figli saranno ricoverati nei miei rifugi,
essi godranno di tutti i miei beni,
avranno il giusto conforto per la loro fedeltà al loro Dio Creatore.

Luce del mondo, Creatore di tutte le cose, … Dio È! Nessuno è come Dio, nessuno può prendere il suo posto, Egli È, o uomini! Avanzate con tutto il vostro  sincero, è tempo di grande conversione, è tempo di tornare in fretta all’Altissimo Padre Creatore.

Mettete in voi la santità, rivestitevi di luce, indossate la veste bianca! … non tarderò a far sentire nei vostri cuori la mia voce e sarà terrore per chi si sarà allontanato da Me, ma sarà gioia immensa per chi Mi avrà seguito e amato in fedeltà assoluta.

Gesù e Maria hanno scelto questo luogo della Sardegna, terra amata dal Signore e mirata dal Padre Eterno per la sua fedeltà. In questo luogo non è entrata l’eresia ma Satana è forte, prima che colpisca anche questo popolo Io devo intervenire, questa è la Patria dove Io metterò il mio piede e solleverò questa terra alle altezze divine dove resterà assieme ad un popolo santo in Dio.

Gradite queste mie parole, amatevi tra di voi e amate Me il vostro Creatore; state uniti tra di voi e non giudicate mai, lasciate che sia il Signore il solo, … l’unico Giudice.

Servitemi nella vita terrena, fate offerte d’amore al vostro Dio Amore: santità e castità, oltre la vita in amore e serenità.

Amate le vostre famiglie, amate i vostri figli, non odiate nessuno, figli miei, non odiate nessuno, pregate per i vostri nemici, offriteli al Signore nelle vostre preghiere perché in voi entri la santità.

La Terra è per essere rinnovata in Dio, avrete una Terra nuova, un luogo santo, un paradiso, un nuovo eden da vivere nell’amore e nella pace, nella condivisione di ogni cosa e nella grazia di Dio che sarà al vostro fianco, … Egli camminerà con voi assieme a tutto il Cielo.

Queste sono le mie parole oggi, vi basta?

Siete convinti che queste siano mie parole?

Se è sì, andate nella mia benedizione.

Oh, gente mia! Popolo mio! Amato mio! … quanto ti amo e quanto ti attendo! Arde d’amore il mio Cuore per voi! Nell’attesa di riabbracciarvi a Me per sempre, segno il vostro cuore in Me e lo consacro al trionfo del mio Sacro Cuore e al trionfo del Cuore Immacolato di Maria.

Le porte del Cielo stanno per essere aperte alla discesa del Figlio dell’Uomo, attendete con paziente amore, senza stancarvi e brontolare, il Cielo è in attesa del vostro tutto, siate santi come il vostro Dio è santo.

Maria SS. è qui con Me, in queste mie parole Ella è con Me, veglia su di voi e vi custodisce già nel suo manto, … tutto, presto sarà un rogo.

Vi benedico, attenti alle mie parole, siate vigili e seguite attentamente i consigli che Dio vi elargisce.

Amen, pace e bene.

Carbonia 03-03-2021


 

Con la forza dei piccoli

 


Il 2 marzo 2021, questa anima californiana ha “visto” il numero 578 del Libro blu. Questo messaggio è stato originariamente dato a P. Stefano Gobbi a Bratislava, in Slovacchia, l'8 settembre 1996 nella festa della Natività della Beata Vergine Maria. È insolito per quest'anima californiana ricevere messaggi così frequentemente, come è avvenuto di recente. Forse è perché la Madonna stessa ha indicato attraverso un altro veggente che le sue apparizioni stanno per finire (vedi Presto, la giustizia di Dio ...).

 

Con la forza dei piccoli

Riunitevi, come fiori profumati d'amore e di purezza, attorno alla culla in cui mi trovo al momento della mia nascita. Poiché sono piccola, sono gradita al Signore. Poiché sono piccolo, sono stato destinato dal mio Dio a guidare la schiera dei suoi figli contro il terribile esercito di Satana, degli spiriti ribelli e dei loro potenti seguaci. Con i miei bambini, alla fine, otterrò la mia più grande vittoria.

Con la forza dei piccoli vincerò il grande potere di Satana, che ha stabilito il suo regno nel mondo e ha sedotto, con la coppa del piacere e della lussuria, tutte le nazioni della terra. Per questo, con il mio Movimento Sacerdotale Mariano, raduno dappertutto i miei piccoli figli, e con gioia vedo che mi rispondono con generosità e sempre più numerosi.

Con la forza dei piccoli, riporterò a Dio questa povera umanità, ingannata e sedotta da false ideologie, e particolarmente intrappolata dal grande errore dell'ateismo. Con esso Lucifero, l'antico serpente Satana, ha voluto rinnovare davanti a Dio la sua orgogliosa sfida, portando l'umanità a ripetere il suo gesto di ribellione contro il Signore: non serviam: Non lo servirò. E così raccolgo nel giardino del mio Cuore Immacolato la grande coorte dei miei piccoli figli e li offro al perfetto compimento della Volontà del Padre Celeste. Così, in loro e per mezzo di esse, ripeto il mio gesto di umile e perfetta disponibilità alla sua Volontà, ripetendo ancora il mio Fiat: sia fatta la tua santa e divina Volontà.

Con la forza dei piccoli guarirò questa umanità malata e ferita dal peccato, dall'orgoglio, dalla violenza e dall'impurità. Per questo guido con dolce fermezza tutti i miei piccoli figli sulla via della santità, dell'umiltà, dell'amore e della purezza. E allora questo mondo tornerà ad essere il giardino, in cui il Signore potrà ancora una volta essere amato, goduto, servito e perfettamente glorificato. Si realizzerà così la grande vittoria annunciata e cantata nelle Sacre Scritture: 'Dalla bocca dei bambini e dei lattanti, hai affermato il tuo potere contro i tuoi avversari, per mettere a tacere il nemico e il ribelle' (Sl 8: 3).

Benedico questo piccolo Paese che, in questi giorni, ha regalato tanta gioia e conforto al mio Cuore Immacolato. Hai visto, figlioletto, con quale entusiasmo i sacerdoti e i fedeli hanno risposto al mio invito a partecipare ai cenacoli: quante grazie sono scese a tanti bambini in questo Paese, dove la Madre celeste ha ricevuto uno dei risposte più grandi al suo invito ad appartenere al Movimento Sacerdotale Mariano, per far parte della vittoriosa coorte dei miei piccoli figli.


 

Il mini-giudizio è una realtà. Le persone non si rendono più conto che Mi offendono.
Per la Mia infinita Misericordia fornirò un mini-giudizio.
Sarà doloroso, molto doloroso, ma breve.
Vedrai i tuoi peccati, vedrai quanto Mi offendi ogni giorno.
So che pensi che suona come una cosa molto buona,
ma sfortunatamente, anche questo non porterà il mondo intero nel Mio amore.
Alcune persone si allontaneranno ancora di più da Me,
saranno orgogliosi e testardi….
Coloro che si pentono riceveranno una sete inestinguibile per questa luce ...
Tutti coloro che Mi amano si uniranno per contribuire a formare il tallone che schiaccia Satana.

- Gesù a Matthew Kelly, 1993; a partire dal Il miracolo dell'illuminazione della coscienza 
del dottor Thomas W. Petrisko, pp.96-97

Poi la legione di piccole anime, vittime dell'Amore misericordioso,
diventeranno numerosi "come le stelle del cielo e le sabbie della riva del mare".
Sarà terribile per Satana; aiuterà la Beata Vergine a schiacciare completamente la sua testa orgogliosa. 

-St. Teresa di Lisieux, Manuale di The Legion of MaryP. 256-257

DRAGHI E L'AGENDA GLOBALISTA

 


Lettera di Mons. Carlo Maria Viganò. L’agenda globalista: Draghi rappresenta la Quintessenza del Nuovo Ordine Mondiale. Se davvero dev’esserci un Great Reset della nostra società, si compirà solo con il pentimento per le colpe pubbliche delle Nazioni  



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ET CONCULCABIS LEONEM ET DRACONEM

 

 

Super aspidem et basiliscum ambulabis,

et conculcabis leonem et draconem.

 

Ps. 90, 13

 

 

I liberi pensatori, sino al secolo scorso, potevano propagandare le proprie idee intrise di principi massonici e di retorica perché il corpo sociale non era liberale; potevano rimanere sul sagrato delle chiese, la domenica mattina, mentre le loro donne e i loro figli assistevano alla Messa, andavano a catechismo, venivano istruiti dalla Chiesa e dallo Stato ai principi morali e ai valori condivisi dell’onestà, del senso del dovere, dell’amor patrio. Potevano mandare a morire in guerra milioni di giovani vite, in nome di ideali che ancora erano legati ad un mondo essenzialmente cristiano, anzi profondamente cattolico e romano: quel mondo in cui i nostri soldati al fronte recitavano il Rosario, pregando per i propri cari e per la cara Italia, terra benedetta dalla Provvidenza, culla della civiltà e sede del Papato. Ma quei principi liberali e massonici, pur denunciati dai Pontefici e combattuti da Vescovi, predicatori e teologi, sono riusciti a far breccia nella nostra società, soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale ed ancor più dopo il nefasto Sessantotto.

Ci siamo così ritrovati, per il necessario e inevitabile ricambio generazionale, ad avere un’intera classe dirigente che è stata formata alla scuola del libero pensiero, all’ideologia massonica, all’indifferentismo religioso, alla laicità dello Stato e alla conseguente crisi morale del Paese. Decenni di indottrinamento hanno cancellato l’eredità religiosa e morale dell’Italia, portando gli Italiani a vergognarsi di un passato glorioso e a rinnegare duemila anni di Cristianità.

Doveva essere una scelta di progresso, senza privilegiare la verità a discapito dell’errore, senza riconoscere il primato del bene sul male, senza imporre leggi e dottrine con la forza ma promuovendone l’applicazione con la scelta consapevole; ci ritroviamo una Nazione corrotta, che approva il concubinato e l’aborto, promuove la sodomia e la perversione, riconosce diritti al crimine e deride o addirittura condanna l’onestà, la rettitudine, la virtù. In nome della tolleranza ci è stato chiesto di consentire legittimità al male, rassicurandoci che comunque il bene non sarebbe stato ostacolato: oggi lo Stato garantisce e tutela il male ed è giunto a vietare il bene. Si possono commettere i crimini più abominevoli, come uccidere una creatura innocente nel ventre materno o l’anziano inerme e il malato terminale nel letto d’ospedale, ma è proibito difendere la vita, la famiglia, la Religione.

D’altra parte, l’essenza del liberalismo – che, ripeto, è l’applicazione politica e sociale dei principi della Massoneria – risiede proprio nel disarmare progressivamente la maggioranza dei buoni, e al contempo nel sostenere e rafforzare la minoranza dei corrotti, sotto il pretesto di una presunta quanto assurda parità di diritti. Eppure non dovrebbe essere così difficile, se si usasse un po’ di raziocinio, comprendere che la sola idea di uguaglianza è assurda, perché presuppone un appiattimento delle differenze, un’omologazione delle diversità che di fatto finisce col cancellare ciò che viceversa dovrebbe rendere il corpo sociale – e quello ecclesiale per coerenza – efficiente in tutte le sue membra, diverse ma armonicamente connesse.

Pretendere che un piede possa vedere o che una mano possa ascoltare, o ridurre le funzioni degli organi al minimo comun denominatore è un’operazione assurda e sciagurata, come lo sarebbe pretendere che in un’automobile la frizione svolga la funzione delle ruote o che il motore faccia il lavoro dei fari. Eppure nella cosa pubblica si lascia comandare chi non è costituito in autorità, si permette di definire famiglia un’unione che per natura è destinata alla sterilità del vizio, si riconosce il diritto di decidere se una legge sia giusta non a chi ha la saggezza e la prudenza di farlo, ma a chi antepone il proprio interesse particolare al bene comune. E si finisce con l’adorare il vitello d’oro rifiutando il culto esclusivo al Dio vivo e vero. In questo la democrazia rivela la sua debolezza, dal momento che pone come postulato una bontà innata nella moltitudine, che viceversa è incline al male e al peccato e che ha bisogno di esser guidata da un’autorità che abbia come modello valori trascendenti.

Questa corsa verso il baratro ha i chiarissimi connotati della nemesi, punizione di una hybris che non conosce freni, che sfida il Cielo, che nella vertigine della ribellione e del caos rifiuta ogni gerarchia e ogni ordine impresso dal Creatore e Signore di tutte le cose. Solo così possiamo comprendere le decisioni scellerate dei governanti, dalla gestione dell’emergenza pandemica all’indiscriminata accoglienza degli immigrati clandestini; solo così riusciamo a vedere la follia che unisce in un unico disegno fatti apparentemente scollegati tra loro. Cercare una qualche ragionevolezza nelle parole del sedicente esperto che impone le mascherine per proteggere la popolazione da un virus influenzale, o nell’ordine dell’autorità di chiudere le scuole e i ristoranti mentre sui mezzi pubblici i cittadini sono costretti a viaggiare stipati asseconda questa follia, riconoscendole una razionalità e una logicità che non può avere. Così come è assurdo contestare la presunta inevitabilità dei prestiti che l’Italia dovrebbe richiedere all’Unione Europea, dopo che questa – con modalità criminali degne dei peggiori usurai – ha creato scientificamente le premesse sociali ed economiche della crisi economica. È altrettanto assurdo chiedersi perché le cure per il Covid siano boicottate per favorire cosiddetti vaccini sperimentali realizzati con feti abortivi e dagli effetti ancora ignoti, quando è evidente che la pandemia è stata pianificata con lo scopo da un lato di arricchire spropositatamente la lobby farmaceutica e dall’altro di imporre misure di controllo altrimenti inaccettabili.

Ma se questo nostro atteggiamento costruttivo e aperto al confronto poteva in qualche modo esser giustificato e scusato fino a qualche anno fa in nome di una parziale comprensione del quadro globale, oggi esso rischia di degenerare in una sorta di complicità ottusa, perché la presunzione di buonafede da parte dei nostri interlocutori è stata ampiamente sconfessata. Le vicende recenti della crisi del governo Conte bis e la fiducia accordata al governo del Presidente Draghi non fanno eccezione, e se non stupisce il generale entusiasmo dei partiti anche della cosiddetta opposizione, lascia sconcertati il consenso delle vittime alla nomina di un carnefice ben peggiore dell’avvocato di Volturara Appula.

Pare anzi che l’avvento del cinico tecnocrate sia stato salutato con sollievo, dopo un anno di reboanti proclami e plateali fallimenti del predecessore e di tutta la sua grottesca accolita di impresentabili. Se infatti vi è stato chi fino a ieri deplorava la pessima gestione della pandemia a colpi di DPCM tanto illegittimi quanto devastanti, oggi l’efficienza nel perseguimento del medesimo piano sembra rappresentare un miglioramento, come se il condannato a morte si rallegrasse della migliore affilatura della lama della scure, mentre abbassa consenziente il capo sul ceppo per ricevere il colpo del boia.

Gli Italiani, indotti alla soggezione e alla servitù dal martellamento dei media e da un’operazione di manipolazione delle masse, sono stati ancor più obbedienti di altre Nazioni apparentemente più disciplinate: mentre nelle nostre città qualche politico raccomanda il distanziamento sociale durante timide manifestazioni di protesta, in molti Paesi europei i cittadini scendono in piazza spontaneamente e fronteggiano la repressione violenta delle forze dell’ordine con determinazione. Mentre la nostra “opposizione” si scandalizza per l’inefficienza del commissario Arcuri nella distribuzione dei vaccini, all’estero gruppi di avvocati e medici ne denunciano la pericolosità e si oppongono all’obbligo vaccinale, ottenendo che le stesse autorità ne vietino la distribuzione. E se c’è chi viola per esasperazione norme palesemente illegittime, in Italia è criticato come irresponsabile proprio da coloro che, non fosse che per calcolo politico, dovrebbero cavalcare la rivolta e dimostrare quanto sia assurdo chiudere le attività commerciali in assenza di evidenze scientifiche che legittimino l’adozione di misure così drastiche.

Mario Draghi rappresenta la quintessenza della tirannide del Nuovo Ordine, nella sua cinica competenza, nella professionalità della sua azione devastatrice, nell’efficienza dei suoi funzionari. E non stupisce che egli sia stato educato, come Joe Biden e tanti altri leader globalisti, alla scuola ideologica dei Gesuiti. Non stupisce, ed anzi non avrebbe potuto essere altrimenti: solo una struttura fortemente gerarchica e quasi militare poteva manipolare le giovani coscienze di intere generazioni, con diabolica lungimiranza, preparando l’avvento di una società tirannica e disumana. L’abbiamo visto in Italia, ben prima del Sessantotto, quando i professori universitari salutavano con scomposto entusiasmo l’elezione di Roncalli, amico del modernista Bonaiuti, ben sapendo come la sua apparente bonomia nascondesse una mente avvelenata dalle dottrine combattute da San Pio X e ancora avversate da Pio XII fin sul letto di morte. L’abbiamo visto negli Atenei di mezza Europa e nelle Università cattoliche americane, da cui sono usciti i protagonisti del Vaticano II e del postconcilio, gli agit-prop del Movimento Studentesco e dei sindacati di sinistra, i terroristi delle Brigate Rosse e gli ideologi della Teologia della Liberazione, i teorizzatori della liberazione sessuale, del divorzio e dell’aborto. Potremmo affermare che negli ultimi decenni non si sia avuto alcun evento politico, sociale, culturale e religioso che non abbia trovato un potente ispiratore nei Gesuiti. I quali, dopo aver rinnegato il giuramento e i voti pronunciati il giorno della loro Professione, hanno messo a disposizione del nuovo padrone la loro rete di relazioni e la loro capacità di infiltrare i propri emissari nei posti chiave della politica, dell’amministrazione pubblica, dell’istruzione, della cultura, dei media, dell’imprenditoria e della finanza. Una rete che replica, forse con maggior efficienza e incisività, quella non meno eversiva delle sette massoniche e delle conventicole di cospiratori.

Giuseppe Conte, homo novus sponsorizzato oltretevere da Prelati ampiamente compromessi con la peggiore politica democristiana e cattocomunista, ha svolto la sua funzione di inconsistente burattino dalle ambizioni tanto ridicole quanto velleitarie: la sua parabola ha consentito il perseguimento di un progetto di ingegneria sociale che prevedeva proprio un avvocato sine nomine come ignaro esecutore degli ordini del burattinaio globalista. E che proprio facendo leva sulla sua vanità ha potuto usarlo per imporre alla popolazione decisioni devastanti, senza alcuna ratifica del Parlamento né tantomeno della volontà degli elettori. Ma il suo ruolo chiaramente temporaneo, quasi come una comparsa, si doveva esaurire nel momento in cui, divenuta evidente la sua inconsistenza e imperizia su tutti i fronti, si sarebbe reso necessario quel “cambio di passo” che già dalla scorsa estate qualche raro osservatore della politica italiana prevedeva si sarebbe realizzato con l’avvento di Mario Draghi, ex Governatore della BCE, esponente della lobby finanziaria e naturale erede di Mario Monti.

Potremmo vedere un istruttivo parallelo di questa situazione nello speculare ruolo che il gesuita Jorge Mario Bergoglio si è visto assegnare dalla cosiddetta Mafia di San Gallo: anche l’Argentino, fino ad allora quasi sconosciuto, è stato eletto Papa per demolire le ultime vestigia della Chiesa Cattolica; e come Conte, anche Bergoglio crede di essere l’autore di un cambiamento radicale ed irreversibile, pensando di passare alla storia mentre chi lo manovra ha già designato chi prenderà il suo posto. Anche in questo caso la vanità, l’egocentrismo, anzi il delirio di onnipotenza del personaggio gli impediscono di comprendere di essere usato e che l’appoggio di cui oggi beneficia si tramuterà in spietato cinismo non appena i suoi disastri saranno abilmente enfatizzati dai media. L’uno e l’altro hanno un simile destino, né farà eccezione Joe Biden, la cui Vicepresidente Kamala Harris attende con impazienza il momento in cui il copione prevederà l’estromissione del corrotto democratico col pretesto della sua salute mentale e fisica.

È quindi importantissimo, e parimenti ineludibile, che quanti hanno a cuore le sorti della Patria comprendano che il Presidente Draghi in nulla si discosterà dall’agenda globalista, se non nella maggiore efficienza con cui la realizzerà. Nutrire la speranza che il tecnocrate al quale si deve la devastazione della Grecia possa in qualche modo venir meno al suo compito è da sprovveduti, così come è ogni forma di collaborazione o di supporto a questo governo non può che condurre inesorabilmente alla ulteriore perdita di sovranità nazionale e all’asservimento completo al Nuovo Ordine. Non dimentichiamo che il gabinetto del Primo Ministro annovera personaggi quali Vittorio Colao e Roberto Cingolani, per i quali il Great Reset è ormai in stadio avanzato di compimento, con o senza il consenso degli elettori. Chi governa oggi, in Italia come negli Stati Uniti, non considera minimamente rilevante che il proprio potere sia usurpato con manovre di palazzo o con frodi elettorali, né che il totem della democrazia grazie al quale ha potuto illudere le masse sia sostituito da una crudele dittatura, con o senza l’alibi dell’emergenza pandemica. Sappiamo bene che era tutto programmato da anni, e che per realizzare fino in fondo il progetto globalista l’élite non esiterà a violare i diritti fondamentali, col pretesto di farlo “per il nostro bene”. Ma sappiamo anche che quanto più ci avviciniamo alla fine dei tempi, tanto più la Provvidenza moltiplica le grazie per il pusillus grex che rimane fedele al Signore.

Se sapremo capire che ciò che avviene in Italia fa parte di un unico copione sotto un’unica regia, riusciremo a cogliere la coerenza tra fatti apparentemente eterogenei, e soprattutto comprenderemo che le motivazioni che vengono addotte per legittimare provvedimenti in violazione delle libertà naturali degli individui non sono altro che pretesti, tanto falsi quanto razionalmente incongruenti. E siccome tutto si regge su una colossale menzogna, sarà sufficiente che crolli uno solo degli inganni per far sprofondare l’intera Torre di Babele globalista, i suoi gerarchi, i suoi sacerdoti, i suoi cortigiani, i suoi servi. Cadent a latere tuo mille, et decem millia a dextris tuis; ad te autem non appropinquabit: il Salmo 90 ci ricorda la protezione dell’Altissimo, la punizione che aspetta i peccatori; ci sprona a riporre la nostra fiducia in Dio, il Quale manderà i Suoi angeli per proteggerci lungo il nostro cammino.

Non lasciamoci sedurre dall’apparente ineluttabilità del male: Satana è l’eterno sconfitto, sia che cerchi di distruggere la Chiesa di Cristo – roccia incrollabile per le stesse parole del Salvatore – sia che si accanisca su quel che rimane dell’umano consorzio. E se davvero dev’esserci un Great Reset della nostra società, esso si compirà solo con il pentimento per le colpe pubbliche delle Nazioni, con un nuovo rinascimento della Cristianità, con un ritorno alla Legge di Dio. Fiat volutas tua, recitiamo nel Padre nostro: sia questa la nostra agenda, sull’esempio della Vergine Santissima, Nostra Signora e Regina, che per prima ha calpestato l’aspide e il basilisco, ha schiacciato la testa del leone e del drago.

 

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo 

3 Marzo 2021

 

giovedì 4 marzo 2021

 



 

Regina della Famiglia

 


Apparizioni a Ghiaie


PARERI FAVOREVOLI 


Da parte di uomini di scienza 

Padre Agostino Gemelli, fondatore e rettore dell'Università  Cattolica di Milano, psichiatra e psicologo di fama internazionale,  nello studio fatto su Adelaide esclude ogni ipotesi di spiegazione  naturale delle apparizioni, e lascia intendere che l'unica  spiegazione è quella soprannaturale. 

La prof. Agata Sidlauskaitè, assistente del laboratorio di  psicologia dell'Università cattolica di Milano, studiosa dei  problemi dell'età evolutiva, dopo nuove e prolungate osservazioni  sulla bambina Adelaide Roncalli, conferma ampiamente il  giudizio di padre Gemelli. 

La dott. Eliana Maggi, medico condotto di Pontida  (Bergamo), dal 19 maggio 1944 ha partecipato a tutte le apparizioni. Ha osservato attentamente Adelaide durante e dopo l'estasi, e l'ha definita:  "mens sana in corpore sano", cioè, mente sana in un corpo sano. 

È stata testimone di guarigioni prodigiose, di fenomeni luminosi  straordinari. Ha sempre manifestato la sua convinzione sulla attendibilità delle  apparizioni. 

Il dott. Giulio Loglio, medico condotto di Bonate Sopra  (Bergamo), presente alle apparizioni dal 20 maggio, dinanzi alla guarigione di  Previtali Olimpia, come ho già scritto, disse: "Io non sono un cattolico fervente,  ma se questo non è un miracolo, bisogna negare tutti i miracoli di tutti i santuari". 

Lo stesso dott. Loglio, l'11 giugno 1946 dichiarò: "Anche in passato,  quantunque poco praticante, ho sempre avuto fede nella religione cattolica, ma da  quel tempo, (cioè dalle apparizioni, n.d.r.) ho sentito nascere in me una fede  religiosa più viva e ardente, che dura ancora". 

Il dott. Pietro Ruggeri di Ponte S. Pietro (Bergamo), presente ad alcune apparizioni, afferma l'autenticità dell'estasi di Adelaide. 

I dottori Zonca Giovanni e Borroni Vittore, descrivono l'estasi di Adelaide, rilevandone la naturalezza e l'autenticità. 

Il prof. Ferdinando Cazzamalli di Como, che non si può  certo porre tra i favorevoli alle apparizioni, segnala in coscienza le  guarigioni di Villa Anna e di Sala Anna come degne della  massima considerazione dal punto di vista delle guarigioni  prodigiose. 

Il prof. Antonio Poli, direttore dell'Istituto Ortopedico Matteo Rota di Bergamo, dichiara la guarigione improvvisa di suor Antida  Gasparini, avvenuta con modalità non consona alle leggi naturali. 

Il dott. Ferruccio Galmozzi, primario della divisione sanatoriale  dell'Ospedale maggiore di Bergamo, condivide il giudizio del prof. Poli ed  aggiunge che la guarigione di suor A. Gasparini, non è spiegabile al lume  delle nostre conoscenze scientifiche. 

Il dott. Massimo Moretti di Bergamo dichiara che Giulia  Pagnoncelli è guarita prodigiosamente in dipendenza di un fatto  soprannaturale. 

Il prof. Giuseppe Lazzati, già rettore dell'Università Cattolica  di Milano, personalità di straordinaria ricchezza del laicato cattolico italiano,  dal lager di Oberlangen (Germania), dove era internato, a proposito delle  apparizioni di Ghiaie, il 16 agosto 1944, al fratello Agostino, tra l'altro, scrive: 

"...Che da tutto questo marasma venga il sospirato bene! Non ne sarà  (parola illeggibile) il fatto di Bonate? Ne sono giunte tante e talora così  gratificanti voci da farmi pensare non si tratti di fantasia ma di una nuova  Fatima. Lo voglia il Cielo!"(v. Marilena Dorini, Giuseppe Lazzati:  Gli anni del Lager, 1943-1945, A.V.E., Roma 1989, pp. 125-126). 

È da notare che le apparizioni di Ghiaie furono conosciute nel mondo con  una rapidità ed estensione che ha dell'incredibile, date le difficoltà del tempo di  guerra per la comunicazione di notizie come questa, anche nei luoghi dove  era più difficile farle arrivare, a causa della censura rigorosa, come nei lager  nazisti, o nei campi degli alleati, in India, nel Medio Oriente, ecc., dove erano  rinchiusi i prigionieri italiani. 

Tutto ciò è senza una spiegazione adeguata? No sicuramente. 


Da parte di esperti di vita spirituale 

Fra Cecilio, di Serina (Bergamo), cappuccino di eccezionali virtù unanimemente riconosciute, fu incaricato dal cardinale Ildefonso Schuster di interrogare la bambina Adelaide  Roncalli quando era ospite della sig.na Ersilia Galli, di Milano. 

A chi rammaricandosi gli diceva: le apparizioni di Ghiaie  non sono ancora riconosciute dalla Chiesa, rispondeva: "Il  Signore sa che noi abbiamo dei cuori duri; però aspetta ancora  per vedere se può modificarci meglio...Noi che crediamo a  Bonate non offendiamo nessuno". 

Monsignor Bartolomeo Verzeroli, di Cene (Bergamo),  professore di filosofia presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, fu sempre convinto dell'autenticità delle apparizioni e dopo l'atto vescovile del 30 aprile 1948, disse: "Se oggi  non consta, domani consterà". 

Monsignor Giuseppe Piccardi, di Castione della Presolana (Bergamo), affidò sempre alla Vergine la sua vita di sacerdote; fu guida spirituale illuminata, parroco e poi canonico della  cattedrale. Con la prudenza e la capacità di discernimento, proprie dell'uomo incline alla vita contemplativa, e aperto all'azione dello Spirito, aderì fin da principio alle apparizioni. 

Monsignor Vittorio Masoni, di Almenno San Bartolomeo (Bergamo), canonico della cattedrale, vicario capitolare tra  il 1914-1915, inviò nel maggio 1945, al parroco di Ghiaie, don  Cesare Vitali, uno scritto in difesa delle apparizioni, spinto dall'amore alla Madonna e dalla riconoscenza per le tante grazie  da Lei ricevute. 

La difesa delle apparizioni di monsignor Vittorio Masoni  è degna di attenzione, perché scritta da un sacerdote stimato per  la scienza, l'integrità della vita, e da un testimone diretto di quei  fatti straordinari. 

Monsignor Masoni, tra l'altro, scrive: "La piccola Adelaide Roncalli, di soli 7 anni, ingenua, semplice ed incapace di  fingere ed inventare le cose che essa dice di aver sentito dalla  Signora da lei vista e che le parlò in dialetto bergamasco, fu sottoposta a parecchi esami e fu trovata sana e normale (relazione  di P. Gemelli), né suscettibile di illusioni ed allucinazioni. Monsignor vescovo stesso volle personalmente interrogare la fanciulla sui fatti che la riguardavano. Le apparizioni ad Adelaide  della Signora biancovestita avvennero nei giorni ed ore previamente ad essa indicati dalla medesima. 

Parimenti i movimenti e le variazioni della luce del sole si  verificarono a vista di tutti, nei giorni e nelle ore in cui avvenivano le manifestazioni della Signora ad Adelaide... 

Ora mi sembra che ci si possa e debba chiedere, di quale  natura sono e da dove provengono queste manifestazioni e questi  fatti insoliti... 

Sono forse effetto del caso? Se fosse così sarebbe troppo  valorizzata questa causa che realmente non esiste, e che non può  ritenersi sufficiente per spiegare non un avvenimento qualunque,  ma una serie di fatti concatenati, previsti e prima annunciati. 

Se non sono prodotti dal caso da dove essi provengono?  Hanno origine da un essere intelligente e superiore  all'uomo, e non può essere che il demonio o Dio benedetto.  Certamente non può essere il demonio perché Dio non può permettere a questo suo nemico e dell'uomo di avvalersi delle cose  più sacre e religiose, e specialmente della Beata Vergine, che gli  schiacciò il capo, per confondere e ingannare i fedeli. Come si  potrebbero spiegare lo spettacolo di immense folle in preghiera  sul luogo delle apparizioni e le numerose conversioni di peccatori, non esclusi ecclesiastici e religiosi?... 

D'altra parte, la Chiesa per formulare il suo giudizio sulla  natura delle apparizioni o rivelazioni private, cioè fatte a persone private, tiene conto della persona cui fu fatta l'apparizione, del contenuto delle rivelazioni, delle circostanze che accompagnarono e degli effetti che seguirono tali fatti (v. don Ceriani, 

Italia di Milano, 21 giugno 1944). 

Ora nel caso nostro la persona, cioè Adelaide, esclude  ogni sospetto; il contenuto delle rivelazioni, non solo non è contrario alla fede e alla morale cristiana, ma ad esse è in tutto  conforme; le circostanze e gli effetti, seguiti a questi fatti, sono  tali da far ritenere le une e gli altri esenti da ogni sospetto di  intervento diabolico. Sennonché, come scrive nell'Italia il  precitato Ceriani, il 22 giugno 1944, la prova decisiva che  porta ad un giudizio positivo sulla esistenza e la natura  soprannaturale delle apparizioni e rivelazioni private è data  sempre ed esclusivamente dal miracolo, rigorosamente provato  nella sua certezza storica e documentato nel suo valore  preternaturale...". 

Prese in esame alcune obiezioni all'autenticità delle apparizioni di Ghiaie, monsignor Vittorio Masoni si sofferma, in particolare, su due: la supposta mancata profezia della fine della  guerra entro due mesi, e la asserita mancanza di guarigioni che  resistano all'esame della scienza medica. 

Alla prima risponde: "Il cardinale Schuster di Milano  quando vide che passati i due mesi previsti non era venuta la  pace, in una lettera inviata alla sua diocesi, scrisse che il non  essersi verificato l'evento che si sperava, non voleva dire che  esso fosse stato erroneamente predetto, perché nelle manifestazioni di cose future vi possono essere delle oscurità, che si chiariscono con gli avvenimenti futuri. Applichiamo questo principio al caso nostro, e si vedrà che ciò che fu predetto avvenne.  Dapprima è da rilevare, che quando si prediceva la fine  della guerra e la venuta della pace, non si voleva dire che la  guerra sarebbe cessata di punto in bianco...Sarebbe stato un  miracolo, un avvenimento inconcepibile, che Dio poteva fare,  ma che nell'andamento delle cose umane, nelle quali agiscono  le cause seconde, non suole fare. 

Ciò premesso, si osservino le date e gli avvenimenti seguiti alle apparizioni delle Ghiaie. I due mesi indicati dalla  fanciulla dovevano decorrere da quando ella li predisse, cioè,  non prima del 21 maggio 1944. Orbene il 20 luglio, e cioè due  mesi da allora, avvenne l'attentato a Hitler autore della guerra.  L'attentato fallì, ma se anche Hitler fosse morto, la guerra non  sarebbe finita subito...È vero storicamente che dal luglio 1944,  la guerra virtualmente finì...". 

Alla seconda obiezione, sulle guarigioni non provate dalla  scienza medica, egli replica: "Esse sono molte e furono costatate da chi aveva incarico ufficiale di farlo...Fra le altre accenno  a quella dell'operaio di Rovetta (Bergamo), prodigiosamente  guarito..." 

Le guarigioni, i fenomeni solari, le conversioni ed altri  segni rendono così credibili le apparizioni da fare scrivere a  monsignor Masoni: "Come si può dubitare della verità dell'apparizione della bianca Signora a Roncalli Adelaide? Ma chi era  poi questa bianca Signora? Tutti lo sanno, tutti lo pensano e  sanno di non sbagliare. E allora se non si vuole chiamare  Madonna delle Ghiaie la Vergine che ivi è apparsa, come si  chiama di Lourdes, di Fatima la Madonna apparsa in tali località, si permetta almeno che il luogo delle Ghiaie sia consacrato  alla memoria dei fatti avvenuti, con la celebrazione della Santa  Messa nella cappella già costruita ad onore della Beata Vergine,  senza impedire che i fedeli, spinti dalla loro devozione, vi si  rechino anche con pellegrinaggi. 

Meno di questo non so che cosa si possa chiedere; almeno  questo è necessario dare, perché non si tramutino in una vera  turlupinatura fatti così importanti, avvenuti alla luce del sole,  sotto gli occhi di migliaia di persone, costatati da persone a ciò  autorevolmente designate. 

Mi si potrebbe chiedere: a quale scopo ho fatto questo  lavoro, mentre da chi ne ha il diritto e il dovere, si sta redigendo  un processo regolare? Ecco la mia risposta. Essa naturalmente  non servirà che a me personalmente, ma è questo che per me  importa. 

Orbene dico: o il giudizio che si darà dall'autorità ecclesiastica sarà che nei fatti delle Ghiaie si verificò una illusione,  una esaltazione collettiva, in modo che è da ritenersi fatto come  dimostrato ed autorevolmente costatato, nulla essersi verificato  di preternaturale, ovvero che non consta in detti fatti e manifestazioni sia intervenuto qualche cosa di soprannaturale. Nella  prima ipotesi docilmente mi piegherò ed accetterò la sentenza  pronunciata supponendo che chi così giudica abbia avuto prove  evidenti che escludono l'intervento del soprannaturale. Invece  nella seconda ipotesi conserverò la mia libertà di pensare diversamente; cioè penserò che veramente nei fatti di cui si tratta  intervenne la mano di Dio, il quale quando che sia e a Lui piaccia farà trionfare la verità". 

Il 18 maggio 1945, monsignor Vittorio Masoni scrive ancora a don Cesare Vitali. 

Egli ritorna sul fatto della contemporaneità delle apparizioni e dei fenomeni solari, avvenuti in alcuni giorni e preannunciati da Adelaide, e si chiede: "Il fatto o le manifestazioni a  Roncalli Adelaide sono illusioni o sono invenzioni? Ritengo che  nessuno penserà di rispondere affermativamente alle domande  fatte perché Roncalli Adelaide è sanissima, e all'infuori del  tempo che passava vedendo la bianca Signora, continuava la sua  vita di giochi e trastulli colle compagne, forse anche bisticciando con loro. Essa era sempre la buona Roncalli Adelaide di  prima. 

Detti fatti e manifestazioni furono causati unicamente  dalla prima, diciamo così, investitura che Adelaide ebbe dall'alto, e da quel primo fatto avvenuto ad insaputa sua e di tutti  seguirono gli altri. Quel fatto fu dunque fuori e superiore alle  forze della natura;provenne da causa non umana, certamente non  diabolica, perché l'Adelaide disse che la Madonna le aveva  indicate le cause della guerra e le aveva detto che era necessario  pregare e fare penitenza per ottenere la pace. Tutto ciò non  sapeva, né poteva inventare una fanciulla di appena 7 anni". 

Alla fine della lettera, monsignor Masoni scrive: "Dopo  quanto ho detto, e quasi per vedere se sia possibile avere altre  conferme delle apparizioni della Madonna alle Ghiaie, mi si  potrebbe chiedere se la Madonna in quelle giornate sia là apparsa  anche ad altre persone oltre che all'Adelaide. 

A proposito di tale domanda...mi limito a fare il nome di  due persone. La prima è il prevosto attuale di Vertova sac. dott.  Bartolomeo Ferrari che di ritorno a Bergamo, in una delle  domeniche di maggio 1944, mi disse di aver visto colà la  Madonna. Con lui erano anche altre persone che esso potrà indicare. 

La seconda è Paruta Maria abitante qui in via Arena n. 4,  come domestica del sig. Ponti Giulio. Essa è sicurissima di aver  vista la Madonna alle Ghiaie in una determinata domenica e  come lei la videro anche altre persone che erano vicine a lei (non  tutte però...perché forse questo è il mistero di Dio). Inoltre essa  avendo invocata la Madonna delle Ghiaie in un gravissimo  frangente, che le poteva costare la vita, dice di averne sensibilmente sentito aiuto e soccorso, Essa potrà precisare fatti e circostanze di somma rilevanza. 

Caro prevosto ho scritto quello che sentivo in coscienza di  dire e spero che anche altri i quali sono persuasi della verità  delle cose, non facciano i muti adesso". 

Viene spontaneo chiedersi se le persone indicate da monsignor Masoni, e molti altri testimoni sono stati interrogati dalla  commissione teologica e dal tribunale ecclesiastico. 

Intanto il tempo passa, e muoiono i testimoni diretti dei  fatti che soli contano per stabilire la verità delle apparizioni,  mentre si aspettano chissà quali altri avvenimenti. 

Monsignor Vittorio Masoni, il 20 novembre 1945, manda  una nuova lettera a don Cesare Vitali. Egli scrive: "Dopo aver  letto attentamente l'elaborato a stampa, senza revisione ed  imprimatur dell'autorità ecclesiastica, del sac. Luigi Cortesi intorno a quello che egli chiama il problema delle Ghiaie di  Bonate, credo bene farvi conoscere alcuni miei rilievi...autorizzandovi, anche questa volta, a fare del mio scritto quell'uso che  giudicate migliore...e di comunicarlo, se credete, anche a monsignor vescovo. Si tratta di cose della più alta importanza sotto  ogni rispetto, e mi pare bene che chi sente il dovere esprima e  faccia conoscere i suoi apprezzamenti e le sue vedute, per amore  della verità e più ancora per l'onore della nostra cara Madre, la  Madonna, ed anche della nostra diocesi, alla quale Essa si  mostrò anche nelle altre disastrose guerre così benigna e buona... 

Se si ammette quello che don Cortesi afferma nell'epilogo  del suo lavoro e cioè che le visioni della Beata Vergine avute da  Adelaide sono il prodotto di una bugia da essa continuata ed  ostinatamente mantenuta fino a poco tempo fa, bisogna dire che  quella bambina di appena sette anni, fu di una capacità straordinaria, sorprendente e ragionevolmente inammissibile". 

Monsignor Masoni rileva che il Cortesi, come risulta dal  suo libro, prima indusse Adelaide a dire che le sue visioni erano  tutte inventate, eccetto la prima, e poi, spinse la bambina ad  affermare che non era vera nemmeno la prima. Per questo ed  altri motivi egli chiama l'azione del Cortesi una inquisizione  sleale, subdola. 

Egli scrive: "Don Cortesi fu il costruttore della prima relazione sulle apparizioni, ne era entusiasta...relazione che indusse  mons. vescovo a permettere l'acquisto del terreno, l'erezione  della Cappella fatta sullo stesso luogo, poi chiamata rifugio contro ogni ragione, e a fare la visita personale sul luogo, dove  recitò pubblicamente con i fedeli presenti il S. Rosario. Ora  invece don Cortesi nel suo elaborato vuole essere il demolitore  spietato di quanto aveva prima costruito. Chiedo: quale delle due  relazioni espone la verità? Si deve credere alla prima o alla  seconda? Per essere benevoli bisognerebbe dire: né all'una, né  all'altra perché don Cortesi che dice il sì ed il no della stessa  cosa non è attendibile. Invece bisogna ritenere vera la prima perché fatta al tempo degli avvenimenti e perché essa è  conforme alle relazioni in argomento fatte da altre persone  appositamente incaricate da mons. Vescovo, quale la dott. Maggi  di Pontida, che nel dicembre 1944, inviò una relazione scritta a  mons. vescovo...". 

Mons. Masoni afferma che l'indagine del Cortesi è superficiale, lacunosa ed in essa non sono messi nella giusta luce fatti  fondamentali per accertare la verità delle apparizioni, come le  guarigioni, i fenomeni solari e i frutti spirituali. Inoltre, egli si  domanda: perché don Luigi Cortesi si è presa la libertà di parlare  e di scrivere contro le apparizioni, mentre era già costituita la  commissione teologica che doveva indagare su quei fatti. 

Dopo aver auspicato un processo regolare, in conformità  alle leggi canoniche, per l'esame dei fatti di Ghiaie, conclude:  chi dice, con il Cortesi, che l'Adelaide mentì afferma, pure, che  il Signore a la Vergine con i loro interventi prodigiosi hanno  avvalorato tale menzogna, cioè bestemmia. Ed aggiunge: "La  bugia l'Adelaide la fece dopo, quando cioè, don Cortesi avendola  prima lungamente e subdolamente lavorata arrivò a persuaderla  ed a farle dire ed anche a scrivere, di non avere vista la  Madonna, ma di aver fatto e mantenuto per tanto tempo una  bugia...Ma di questa bugia l'unico responsabile è il rev. Don  Cortesi...". 

Padre Giuseppe Petazzi S.J., di Sesto S.Giovanni  (Milano), professore di filosofia, scrittore e predicatore noto in  tutta Italia, fu ispiratore e guida di congregazioni religiose; diede  inizio alla Pia Associazione Lampade Viventi, all'Istituto  secolare Ancelle della Madre di Dio e al periodico Lampade  viventi. 

Dedicò molta parte della sua vita, caratterizzata da un amore filiale alla Madre di Dio, alla direzione spirituale. 

Padre Petazzi, in risposta ad una lettera del parroco di  Ghiaie, don Cesare Vitali, il 21 novembre 1944, così scrive: "Rev.  E carissimo parroco, le sono molto riconoscente per la sua graditissima lettera. Mi affligge il sapere che vi siano delle opposizioni,  proprio da parte di chi dovrebbe godere delle glorie di Maria Santissima. Finché sono i farabutti, è, direi quasi cosa naturale; ma  costoro? Io penso che l'opposizione non può partire se non da chi  crede di prendere un atteggiamento superiore contraddicendo a ciò  che pensa il popolo, oppure da chi è mosso da motivi passionali,  come sembra nel caso a cui lei accenna. Ma lei pensa di tacere? Se  si trattasse solo del suo onore, potrebbe dissimulare; ma trattandosi  dell'onore della Madonna, mi sembra che dovrebbe farsi sentire.  Per conto mio, se appena avessi i dati necessari non esiterei a  farlo. Quel libello non può avere certamente l'approvazione ecclesiastica; quindi non dovrebbe essere difficile il confutarlo. Nella  vita del santo Curato d'Ars si legge che quando egli, per motivi  che credeva molto gravi, dubitò della verità dell'apparizione della  Salette, ne rimase molto afflitto e diceva di temere che la Madonna  fosse malcontenta di lui, e fu felice quando poté rimuovere i  dubbi. Ecco come pensano e agiscono i santi; coloro che agiscono  e procedono diversamente non sono certamente santi. 

Tutti i giorni nella S. Messa io faccio una intenzione speciale perché il Signore affretti l'approvazione di codeste apparizioni, perché sono persuaso che ne proverrà un gran bene alle  anime; adesso poi mi propongo di fare assieme una intenzione  speciale per lei perché la Madonna la conforti nelle sue pene.  Però dopotutto l'opposizione è un buon segno, perché si capisce  che il demonio freme, e così è avvenuto sempre anche in tutte le  altre apparizioni; e lei deve benedire il Signore perché la sua  causa è coinvolta con quella della Madonna; anche questo per  lei deve essere di grande consolazione...". 

Padre Petazzi inviò altre lettere, il 5 ottobre e il 9 novembre 1945, a don Cesare Vitali. Di esse venne inviata copia alla  Curia di Bergamo. 

Padre Mario Mason S.J., scrittore e predicatore, nel  periodico Lampade Viventi di cui è stato direttore, più volte ha  manifestato la sua convinzione sull'attendibilità delle apparizioni di Ghiaie, confermata dalla testimonianza scritta rilasciatami il 3 dicembre 1986, che riporto: "Il 6 luglio 1944, ho avuto  nella Curia di Bergamo un colloquio, prima con il prof. Don  Luigi Cortesi e poi, con il vescovo mons. Adriano Bernareggi e  tutti e due mi assicurarono testualmente: 

1. La bimba Adelaide Roncalli era sincera, normale, veritiera  nelle apparizioni: tutto avveniva senza finzione o illusioni  psicopatiche... 

2. Il contenuto delle apparizioni era "Ortodosso", non c'era nessun errore contro la fede e la morale, anzi una grande conferma della fede e vita morale specialmente per le famiglie.  3. Certe espressioni, descrizioni, giudizi di Adelaide, dopo le  apparizioni, non potevano essere frutto della sua fantasia di  bambina e sono escluse suggestioni di altre persone mature!  4. Miracoli auenttici, già denunciati da esaminare attentamente  e fenomeni del sole roteante, "in relazione e nel tempo delle  apparizioni". 

5. L'afflusso enorme di pellegrini, senza nessun avviso e programmazione, nonostante la guerra e la mancanza di mezzi  di trasporto (treni, auto), i pericoli di bombardamenti...Le  conversioni, confessioni, preghiere spontanee, rosari, comunioni come nei grandi santuari. 

6. Attendiamo il 20 luglio, diceva don Cortesi e così il  vescovo...(il famoso giorno dell'attentato a Hitler: "il segno  come sarebbe finita guerra"). 

Queste sei osservazioni mi sono impresse fortemente nella memoria come se le avessi sentite ieri. 

Scrivo questa testimonianza anche per ringraziare la  Madonna "di Bonate" perché il 29 giugno e il 6 luglio 1944 ero  andato da Padova a Bonate proprio per chiedere la grazia della  salvezza per mio fratello Ottorino, catturato dalle SS tedesche e portato a Dachau (Germania). Fu buttato nella camera a gas  come cadavere e salvato "miracolosamente" da un amico. Invocava con un' "Ave Maria la Madonna di Bonate" ogni giorno,  come e quando poteva, dal 30 giugno 1944 al 28 aprile 1945,  giorno della fine della sua prigionia a Dachau". 

Le testimonianze del rev. Padre Mario Mason S.J. sono importanti, essendo egli un testimone dei fatti di Ghiaie. 

Severino Bortolan