sabato 14 ottobre 2023

La Chiesa, sposa amata del mio Figlio unigenito, soffre perché tanti sacerdoti non sanno vivere la grazia della loro paternità.

 



Questa mattina, prima delle Lodi, il Padre mi ha parlato per la prima volta:

La fede nella mia paternità sarà la via di guarigione per molti che, come voi, sono stati impediti di crescere nella libertà e nella gioia sotto lo sguardo del padre. Voglio bandire la paura dalla vostra vita. Voglio che tu ti senta amato e circondato dalla mia presenza di PADRE, una presenza che ti sostenga, che non ti trattenga dal diventare l'uomo che ho sempre voluto che tu fossi; una presenza che ti permetta, a tua volta, di diventare un padre, un padre a mia immagine e somiglianza, un padre come il mio Gesù era pienamente padre in mezzo ai suoi discepoli. Essi scoprirono la mia paternità nel suo volto. 1 L'hanno percepita avvicinandosi al suo cuore, l'hanno vista all'opera nei segni di misericordia e di potenza che ha operato nel mio nome. 2

Deve essere così anche per voi. Siate l'immagine della mia paternità. Per mezzo dell'amore paterno che metterò nel tuo cuore, sii il mio strumento per la guarigione di molti che non sapevano cosa significasse essere amati da un padre. La paternità del sacerdote è una grazia che rinnoverò ora nella Chiesa. È quando un sacerdote è padre che corrisponde ai miei disegni d'amore su di lui. La Chiesa, sposa amata del mio Figlio unigenito, soffre perché tanti sacerdoti non sanno vivere la grazia della loro paternità. Le anime chiedono padri e troppo spesso vengono allontanate, abbandonate a vivere come orfani spirituali.

Tu, sii padre. Ricevi le grazie e le energie della mia paternità nella tua anima. Quanto più un sacerdote vive la sua missione paterna, tanto più assomiglierà a mio Figlio, che disse: "Chi vede me, vede il Padre". 3 Ti benedico, figlio mio. Ti benedico per essere padre a lode della mia gloria 1 e per la gioia della Chiesa di mio Figlio.

Il diario di un sacerdote in preghiera

Domenica 28 ottobre 2007

Padri del deserto

 


Vita n. 2

La vita di Antonio

di Atanasio, vescovo di Alessandria


71. Ma quando stava per partire e noi lo stavamo mettendo in cammino, quando [2] arrivammo alla porta una donna da dietro gridò: "Fermati, uomo di Dio, mia figlia è gravemente irritata da un demonio. Fermati, ti supplico, per evitare che anch'io mi faccia del male correndo". E il vecchio, quando la sentì e fu interpellato da noi, si fermò volentieri. E quando la donna si avvicinò, il bambino fu gettato a terra. Ma quando Antonio ebbe pregato e invocato il nome di Cristo, il bambino si rialzò tutto intero, perché lo spirito immondo se n'era andato. La madre benedisse Dio e tutti resero grazie. Anche Antonio si rallegrò e se ne andò sul monte come se fosse a casa sua.

72. Anche Antonio era molto prudente e la meraviglia era che, pur non avendo imparato le lettere, era un uomo pronto e sagace.  Ad ogni modo, una volta vennero due filosofi greci, pensando di poter mettere alla prova la loro abilità con Antonio; egli si trovava nella montagna esterna e, avendo riconosciuto chi fossero dal loro aspetto, si avvicinò a loro e disse loro per mezzo di un interprete: "Perché, filosofi, vi siete disturbati tanto per venire da un uomo sciocco?". E quando essi risposero che non era uno stolto, ma molto prudente, egli disse loro: "Se siete venuti da uno stolto, la vostra fatica è superflua; ma se mi ritenete prudente, diventate come me, perché dobbiamo imitare ciò che è buono. E se fossi venuto da voi, vi avrei imitato; ma se siete venuti da me, diventate come me, perché sono un cristiano". Ma essi se ne andarono con meraviglia, perché videro che anche i demoni temevano Antonio.

73. E ancora altri come questi lo incontrarono sul monte esterno e pensarono di deriderlo [3] perché non aveva imparato le lettere. Antonio disse loro: "Che ne dite, qual è la prima cosa, la mente o le lettere? E quale è la causa di ciò: la mente delle lettere o le lettere della mente?". E quando essi risposero che la mente è la prima e l'inventore delle lettere, Antonio disse: "Chiunque, dunque, abbia una mente sana non ha bisogno delle lettere". Questa risposta stupì gli astanti e i filosofi, che se ne andarono meravigliandosi di aver visto tanta intelligenza in un uomo ignorante. I suoi modi, infatti, non erano rozzi come se fosse stato allevato in montagna e lì invecchiato, ma aggraziati ed educati, e il suo parlare era condito con il sale divino, cosicché nessuno era invidioso, ma anzi tutti si rallegravano di colui che lo visitava.

74. Dopo di ciò vennero altri, uomini ritenuti saggi tra i Greci, che gli chiesero ragione della nostra fede in Cristo. Ma quando tentarono di disputare sulla predicazione della Croce divina e intendevano prendersi gioco, Antonio si fermò un po' e, prima compatendo la loro ignoranza, disse, per mezzo di un interprete che sapeva abilmente interpretare le sue parole: "Che cosa è più bello, confessare la Croce o attribuire a quelli che voi chiamate dèi l'adulterio e la seduzione dei ragazzi? Perché quello che è scelto da noi è un segno di coraggio e un segno sicuro del disprezzo della morte, mentre le vostre sono le passioni della licenziosità. E poi, che cosa è meglio, dire che il Verbo di Dio non è stato cambiato, ma, essendo lo stesso, ha preso un corpo umano per la salvezza e il benessere dell'uomo, affinché, avendo partecipato alla nascita umana, rendesse l'uomo partecipe della natura divina e spirituale [4]; oppure paragonare il divino ad animali insensati e, di conseguenza, adorare le bestie a quattro zampe, gli esseri striscianti e le sembianze degli uomini? Queste cose, infatti, sono oggetto di venerazione da parte di voi sapienti. Ma come osate prendervi gioco di noi, che diciamo che Cristo è apparso come uomo, visto che voi, portando l'anima dal cielo, affermate che essa si è allontanata ed è caduta dalla volta celeste nel corpo [5]? E se aveste detto che è caduta solo nel corpo umano, e non aveste affermato che passa e si trasforma in bestie a quattro zampe e in esseri striscianti. Infatti la nostra fede dichiara che la venuta di Cristo è stata per la salvezza degli uomini. Ma voi sbagliate perché parlate dell'anima come non generata. E noi, considerando la potenza e l'amorevolezza della Provvidenza, pensiamo che la venuta di Cristo nella carne non fosse impossibile a Dio. Ma voi, pur chiamando l'anima somiglianza della Mente [6], la collegate alle cadute e fingete nei vostri miti che sia mutevole, e di conseguenza introducete l'idea che la Mente stessa sia mutevole a causa dell'anima. Infatti, qualunque sia la natura di una somiglianza, tale è necessariamente la natura di ciò di cui è una somiglianza. Ma ogni volta che pensate un simile pensiero riguardo alla Mente, ricordate che bestemmiate persino il Padre della Mente stessa [7].


Ma Io vorrei vedere l’uomo onorare il Padre suo e il suo Creatore con un culto speciale.

 


Messaggio di Dio Padre a Madre Eugenia E. Ravasio - Primo quaderno (8) luglio 1932


Cosa non fareste voi, se uno dei vostri cari vi avesse reso un piccolo favore per farvi piacere? L’uomo, anche il più insensibile, conserverebbe per questa persona una riconoscenza indimenticabile; normalmente qualsiasi uomo cercherebbe perfino ciò che gli farebbe maggior piacere per ricompensarlo del servizio reso. Ebbene, Io sarò molto più riconoscente verso di voi, assicurandovi la vita eterna, se mi farete il piccolo favore di onorarmi come Io vi chiedo. 

Riconosco che mi onorate in mio Figlio e che ci sono coloro che sanno far salire tutto da mio Figlio a me, ma è un numero ben piccolo! Tuttavia, non crediate che onorando mio Figlio, voi non mi onorate! Sì, certamente voi mi onorate, poiché Io dimoro in mio Figlio! Dunque, tutto ciò che è gloria per Lui, lo è anche per me! 

Ma Io vorrei vedere l’uomo onorare il Padre suo e il suo Creatore con un culto speciale. Più onorerete me, più onorerete anche mio Figlio, poiché, secondo la mia volontà, Egli si è fatto Verbo Incarnato ed è venuto tra voi per farvi conoscere Colui che lo ha mandato”.

“Se mi conoscerete, mi amerete e amerete il mio Figlio diletto più di quanto non lo facciate adesso.  Vedete quante mie creature, divenute miei figli mediante il mistero della Redenzione, non si sostengono con i pascoli che ho stabilito mediante mio Figlio per tutti gli uomini. vedete quanti altri, e voi  ne conoscete alcuni, ignorano ancora questi pascoli; e quante creature uscite dalle mie mani, di cui io  so l’esistenza, mentre voi l’ignorate, non conoscono nemmeno la mano che le ha create! 

 Oh, come vorrei far conoscere che Padre onnipotente sono per voi, e come lo sarei anche per loro  mediante i miei benefici! 

Vorrei far loro trascorrere una vita più dolce con la mia legge. Vorrei che andaste a loro nel mio Nome e che parlaste loro di me. sì, dite loro che hanno un padre che, dopo averli creati, vuole dare loro i tesori che possiede. Soprattutto dite loro che li penso, li amo e voglio dare loro la felicità eterna. Ah!  Ve lo prometto: gli uomini si convertiranno più in fretta.

Credete che se aveste cominciato fin dalla Chiesa primitiva ad onorarmi e a farmi onorare con un culto speciale, dopo venti secoli sarebbero rimasti pochi uomini viventi nell’idolatria, nel paganesimo e in tante false e cattive sette, nelle quali l’uomo corre ad occhi chiusi a gettarsi negli abissi del fuoco eterno! Vedete quanto lavoro resta da fare! 


Esplorare la psiche del male: segreti della mente dei demoni rivelati dagli esorcisti

 

Confessioni scioccanti di demoni in esorcismi che rivelano le loro dottrine più sorprendenti.

Ciò che i cristiani sanno della logica che il diavolo gestisce, dei suoi piani e della sua personalità, non è qualcosa che nasce da pura speculazione filosofica o mera teoria, ma è il frutto dell'osservazione del suo comportamento nella realtà.

I Padri e i Dottori della Chiesa hanno stabilito ciò che oggi conosciamo come dottrina, attraverso l'esperienza di vederlo agire, confrontarsi con lui e parlare con lui in esorcismi.

E questi principi sono corroborati dai nostri esorcisti contemporanei.

Qui parleremo delle cose che piacciono e dispiacciono al diavolo, di ciò che diventa il suo più grande alleato e il suo più grande nemico, secondo ciò che eminenti esorcisti hanno dimostrato, e che è in linea con la dottrina cattolica sul diavolo, in modo da poter discernere meglio come si muove il male.

Padre Marcello Pellegrino Ernetti ha compilato nel tradizionale libro Catechesi di Satana, le parole pronunciate dai demoni stessi, per bocca dei posseduti, durante gli esorcismi, quando ordinava loro di confessare, nel nome di Gesù, ciò che più piaceva e dispiaceva loro.

E stabilì che ciò che non gli piaceva di più era:

Confessione.

L'Eucaristia o Comunione.

Adorazione eucaristica.

L'amore per la Vergine Maria e la recita del rosario.

Le apparizioni della Vergine Maria

Obbedienza al Papa.

La preghiera delle anime contemplative.

Gli esorcisti.

E al contrario, Padre Pellegrino stabilì che ciò che gli piaceva di più era:

La profanazione delle ostie consacrate.

Comunione nella mano.

La liquidazione di bambini innocenti.

Il farmaco.

Divorzio.

Le sette.

I suoi teologi.

Gonne corte da donna e abiti indecenti.

Le discoteche.

Televisione.

Sacerdoti e vescovi che appartengono alla Massoneria.

Gli ecclesiastici che ne negano l'esistenza.

L'abito secolarizzato dei sacerdoti.

don Francesco Bamonte, attuale esorcista della diocesi di Roma, dopo essere stato eletto presidente dell'Associazione Internazionale Esorcisti, ha fatto un magnifico studio sul catechismo inverso predicato dal demonio.

Lì ha analizzato ciò che il diavolo apprezza e cerca, e ciò che, invece, lo infastidisce e lo indebolisce, secondo il comportamento e i detti dei demoni negli esorcismi.

È un catechismo inverso, perché inverte ciò che piace e ciò che dispiace a Dio.

Secondo Bamonte, la prima cosa che colpisce negli esorcismi è l'azione delicata di Dio e della Vergine paragonata all'azione del diavolo.

Il diavolo è autoritario, la sua furia è distruttiva e lo rende famigerato.

Al contrario, l'azione di Dio è nascosta, silenziosa, guaritrice, ma alla fine è efficace e vigorosa.

Mentre gli atteggiamenti e le reazioni dei demoni davanti alla Vergine, che è la loro grande nemica, testimoniano la verità delle parole che Dio rivolse a Satana: "Metterò inimicizia tra te e la Donna, tra la tua progenie e la sua progenie: ti schiaccerà la testa e tu le mordi il calcagno", Genesi 3:15.

Una seconda cosa che attira l'attenzione, durante gli esorcismi, è la terribile paura e l'odio del demonio, verso l'offerta che facciamo di noi stessi a Dio, per amore.

Soprattutto se è fatto in uno spirito di riparazione per i nostri peccati e i peccati degli altri.

Raccontò esempi di reazione rabbiosa dei demoni, fino ad allora nascosti tra i posseduti, perché non potevano sopportare che facesse una tale catechesi a coloro che aveva in suo possesso.

Quando invitò i posseduti ad offrire il suo cuore a Dio, il diavolo si infuriò in quel momento.

Perché non può sopportare che il male che ha fatto diventi bene per una persona.

Una terza cosa che lo colpisce è il valore negativo che il diavolo attribuisce al perdono.

Una volta gli comandò di dirgli nel nome di Gesù: "Cosa c'è di più ripugnante per te che offrire continuamente la nostra vita a Dio?"

E poi esclamò: "Quello di perdonare tutto e tutti".

Poi Bamonte conclude che l'offerta della nostra vita a Dio è veramente autentica, quando ci rende misericordiosi verso gli altri, perdonandoli.

Una quarta caratteristica ricorrente degli esorcismi è l'insistente richiesta del diavolo di essere adorato, come se fosse Dio.

Non vuole accettare di essere la sua "creatura", si illude di essere Dio.

Ed è ansioso di ricevere dagli uomini quell'adorazione, che appartiene solo a Dio.

Ha detto che molte volte il diavolo ha detto negli esorcismi: "Adorami, io sono Dio! Inginocchiatevi quando viene pronunciato il mio nome. Io sono l'onnipotente!"

Al che Bamonte rispose con la scritta: "Va', Satana! Sta scritto: adora il Signore tuo Dio e servi Lui solo!"

E il diavolo rispose: "Mai! Io sono Dio! Guardati intorno e vedrai come tutti mi seguono, come tutti cercano ciò che voglio dare loro!"

Un quinto atteggiamento caratteristico del diavolo è quello di parlare frequentemente di sterminio e distruzione.

Si fa beffe di tutto ciò che è bello, buono, sano, pulito, armonioso e minaccia di sfigurarlo e distruggerlo.

Si avverte il suo particolare odio per il sacramento del matrimonio e per gli affetti familiari.

Dice: "Non mi piace come si vestono le donne. Devono essere spogliati sempre di più, in modo che il sesso diventi sempre più dominante e possa distruggere sempre più famiglie!"

Altre volte ha definito gli organi sessuali come "il centro del mondo".

E vivere nella castità come una "scelta spazzatura", mentre si medita sulla promiscuità.

Una sesta prova è il suo odio per i più piccoli.

Una volta gridò a Bamonte: "Prendi quel disgustoso libro dell'Apocalisse. È scritto di quella Donna che partorisce Cerco sempre di mangiare i bambini. Sai come?" e lo descrisse con parole terribili.

Una settima cosa è l'investimento in titoli.

Sconvolge le cose, considerando il bene come male e il male come bene.

Ad esempio, più volte, quando gli ha presentato una reliquia, ha detto "Che puzza! È il fetore di coloro che lo hanno eletto!" riferendosi a Gesù Cristo, che per odio e disprezzo non menziona quasi mai.

Quando viene aspersizzato con l'acqua santa protesta, afferma che non vuole essere lavato con quell'acqua, che "puzza e lo brucia".

E ha anche detto: "C'è un dio per coloro che odiano e questo dio è il mio dio".

Un'ottava cosa è che cerca di dividere gli uomini e metterli continuamente l'uno contro l'altro con la sua invettiva.

Ama sottolineare che gli piace vedere l'odio tra gli uomini e la malvagità umana, dice che "è il 'cibo' che mi nutre e mi rafforza".

Allo stesso tempo, afferma molto chiaramente che la sua attività principale tra gli uomini è la tentazione.

Una volta, quando Bamonte recitò il rituale degli esorcismi chiamando il diavolo "radice di tutti i mali, fonte di vizi, seduttore degli uomini, ingannatore dei popoli", commentò:

"Il nostro dovere è tentare, sempre, chiunque, ovunque e comunque. Qualcuno cade nella nostra rete, qualcuno ci cade dentro per sempre!"

E una nona cosa che attira l'attenzione è il potere che il diavolo conferisce alla preghiera, per quanto pesante possa essere.

Perché egli stesso sperimenta in prima persona la forza e l'efficacia della preghiera, in quanto esorcismo è preghiera della Chiesa nel nome di Cristo.

Una volta il diavolo stesso, con riluttanza, dovette confermarlo, dicendo, costretto da Dio: "Se tu vivessi in ginocchio davanti a Lui e Gli cantassi lodi come fanno gli angeli, non avremmo tutti i poteri che ci dai".

Bene, finora abbiamo voluto parlare dei valori che il maligno coltiva e di quelli che odia, in modo da poter capire meglio come agisce il male.

Fori della Vergine Maria

Atto di affidamento a Maria

 


Vergine Maria, madre di Dio e madre nostra, che a Fatima ci hai esortati a pregare, a riparare i peccati e a consacrarci al tuo Cuore immacolato, noi accogliamo il tuo invito con amore filiale ed eleviamo a te la nostra fiduciosa e fervida preghiera in quest'ora drammatica e densa di preoccupazioni per il mondo intero. Ci consacriamo al tuo Cuore immacolato... La nostra consacrazione vuole essere un atto di totale disponibilità a Dio e al suo piano di salvezza su di noi, da vivere sul tuo esempio e con la tua guida materna. Siamo coscienti che questa consacrazione ci impegna a vivere secondo le esigenze del battesimo, che ci unisce a Cristo come membri della Chiesa, comunità di amore, di preghiera, di annunzio del vangelo nel mondo. Accetta, o Madre della Chiesa, questa nostra consacrazione e aiutaci a essere fedeli. Con te, umile ancella del Padre, diremo il nostro sì alla volontà divina ogni giorno della nostra esistenza. Per mezzo di te, madre e discepola di Cristo, cammineremo sulla via del vangelo. Guidati da te, sposa e tempio dello Spirito Santo, diffonderemo gioia, fraternità e amore nel mondo. O Maria, volgi i tuoi occhi misericordiosi all'umanità consacrata al tuo Cuore immacolato. Implora per la Chiesa, per le famiglie, per i popoli il dono dell'unità e della pace. Tu, che già vivi gloriosa nella luce di Dio, offri all'uomo tormentato di oggi la vittoria della speranza sull'angoscia, della comunione sulla solitudine, della pace sulla violenza. Accompagnaci nel cammino di fede di questa vita e mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.


Con i vostri comportamenti senza l'amore di Dio le guerre si faranno ancora più crudeli e devastanti.

 


Maria Madre dell'Amore


Figlioli miei tanto amati, credete ora a coloro che non amano Dio ma satana? E' da tanto tempo che vi anticipo l'arrivo di tempi terribili ma, la maggior parte di voi, continua a stare lontano dalla casa di Dio e perde il suo tempo a guardare tutto ciò che porta lontano dalla Casa del Padre Eterno.
Figlioli, non so più come dirvi che state bruciando tutto ciò che il vostro Creatore vi ha donato. Io sono ancora con voi poiché, una madre, non lascerebbe mai i figli che si trovano nella sofferenza.
Io, la vostra SS. Madre, sto soffrendo con voi nel vedere lo scempio che i miei figli stanno compiendo.
Avete capito ora che senza Dio non andrete da nessuna parte? Se vorrete tornare alla vita di tutti i giorni, dovrete pregare e digiunare, in questo modo, offrendo le sofferenze potrete ancora sperare in tempi normali.
Le guerre saranno ancora più tenebrose se i vostri comportamenti verso Dio, continueranno ad offendere il Creatore con tutta la Sua Corte. Sono vostra Madre, ma quanti figli si rivolgono a Me con preghiere e suppliche affinché torni la pace sulla terra?
Con i vostri comportamenti senza l'amore di Dio le guerre si faranno ancora più crudeli e devastanti. Poveri figli miei, pregate, pregate, pregate, soltanto con la preghiera e il pentimento potrete tornare a quel Dio che vi darà di nuovo la pace.

 


venerdì 13 ottobre 2023

Il problema della Russia

 


Il problema della Russia  


Gesù  

Il problema è la Russia. Lei è la madre di iniquità. Lei non ama né l ’America né Israele. Questo è il motivo per cui mia Madre ha chiesto che la Russia sia consacrata al suo Cuore Immacolato. Quando la Russia sarà consacrata tutto sarà tratto insieme. Per ora essa sparge la sua iniquità. Tutto il male si nutre da lei, perché vuole ancora essere la prima tra le nazioni. Lei usa gli altri per i suoi obiettivi, ricercando partner nel male.  



Le manifestazioni per le strade  


Gesù  

I media riportano la rivolta del popolo per le strade, ma le persone con il vero potere no n sono per le strade. Sono in clandestinità. Il vero male non sta nelle manifestazioni che tutti possono vedere, ma nel male che nessuno può vedere. Sono come bombe posizionate per esplodere. Quando esploderanno, non colpiranno il centro, Israele. Io conosco l’agenda delle tenebre. Quando avranno colpito il centro (Israele), il mio piano per il Santo Padre sarà pronto per essere impiantato.

18/02/2011 

CROCIFISSIONE

 


          Figlio mio Benedetto, quando mi hanno messo in croce per essere crocifisso, ho sentito dei brividi, non per la morte, ma per l'abbandono che mi rattristava. In quel momento, ho guardato da una parte all'altra e ho visto che quelli che mi seguivano erano lontani, solo gli assassini e i ladri erano intorno a Me, sembrava che volessero divorarmi vivo, per tanto odio verso di Me. Nel silenzio di quest'ora, una spada sembrava trapassare il Mio Cuore; usciva dalle loro mani come un raggio pieno di punte, che entra ma non esce, a causa della malvagità di quei vigilanti. Sollevata la Croce, guardai giù: il popolo era già nelle tenebre. La mia Luce cominciava a indebolirsi davanti ai loro occhi, rimanendo accesa solo negli occhi dei miei seguaci, per il dolore che anche loro provavano per Me, vedendo scorrere il mio Sangue, senza avere alcuna colpa.

          Figlio mio, sai quante volte vengo crocifisso ogni giorno? Milioni di volte su tutta la Terra. Voglio dire, solo in coloro che credono in Me. Alcuni muoiono di fame; altri nelle guerre e nelle strade per il freddo, così come negli ospedali per mancanza di risorse. Infine, aborti di angeli senza difesa. Questo mi provoca un dolore molto più grande di quello che ho passato sulla croce, non perché qualcuno possa passare quello che ho passato io Gesù, ma a causa dell'ingiustizia compiuta per mano di uomini senza scrupoli. Questo tipo di persone vive ancora oggi nelle tenebre, da quando sono morte alla mia crocifissione. Il mondo è pieno di ciechi, sordi e muti. Non possono ascoltare la mia voce né vedere gli ultimi segni; sono muti e non possono aprire la bocca per parlare di me. Nei loro cuori c'è solo il piacere della carne e molto denaro, che fa morire comunque la povertà.

          Figlio mio, se non fosse per te che mi adori, avrei già fatto cadere sulla Terra tutti i castighi. Ma per l'amore che ho per tutti i miei seguaci, lascio che i castighi cadano a poco a poco, per non ferire i miei figli, altrimenti tutti i Paesi sarebbero spazzati via da burrasche e terremoti. Quelli che stanno avvenendo in alcuni luoghi sono quelli dove mi provocano di più con la loro ironia di persone malvagie e invidiose, che uccidono persone innocenti per un pezzo di terra. Come in Bosnia: lì il diavolo la fa da padrone, come gli avvoltoi sulle carogne. La loro mancanza di rispetto fa sì che le donne e le ragazze si diano nelle loro mani per fare ciò che vogliono, e alla fine le uccidono per non essere poi testimoni. Questo mi provoca un'enorme tristezza, figlio mio.

          Se alcuni di voi ora tornano a Me, non perdete altro tempo. Fate tutto il possibile per passare attraverso questa Porta, che sono Io, il vostro Salvatore, perché è quasi ora che si chiuda. Una volta chiusa, ciò che è passato è passato, e questa Terra non sarà più la stessa, perché non rimarrà così com'è.

          Grazie, bambino, per la tua dedizione a tutti i miei affari. Sii con la mia pace.

GESÙ

27/07/1995

Maria è tutt’occhi per compatire e soccorrere le nostre miserie

 


"Le glorie di Maria"

di Sant' Alfonso Maria de Liguori

-santo napoletano del 1700


Nelle Cronache dei padri Cappuccini si narra che a Venezia vi era un celebre avvocato il quale,  essendo divenuto ricco con inganni e truffe, viveva in uno stato riprovevole. L'unica cosa buona  che faceva era di recitare ogni giorno una preghiera alla santa Vergine. Eppure questa semplice  devozione gli valse a scampare alla morte eterna per la misericordia di Maria. Ecco come. Per sua  fortuna quest'avvocato strinse amicizia con il padre Matteo da Basso e tanto insistette perché  venisse a pranzare a casa sua, che finalmente il religioso accettò l'invito. Quando arrivò nella sua  casa, l'avvocato gli disse: « Padre, voglio farle vedere una cosa che non avrà mai veduto. Ho una  scimmia straordinaria che mi serve come un valletto, lava i bicchieri, apparecchia, mi apre la porta  ». « Guardi, rispose il padre, che non sia una scimmia, ma qualcosa di più. La faccia venire qui ».  Chiamano la scimmia, la richiamano, la cercano dappertutto, ma la scimmia non compare.  Finalmente viene trovata nascosta sotto un letto nel basso della casa, ma non voleva uscire da.  Allora il religioso disse: « Andiamo noi a prenderla » e, giunto con l'avvocato nel punto in cui si trovava la scimmia, esclamò: « Bestia infernale, esci fuori; da parte di Dio ti comando di dire chi sei  ». La scimmia rispose di essere il demonio e che stava aspettando che quel peccatore tralasciasse  un giorno di dire la sua solita preghiera alla Madre di Dio, perché, la prima volta che l'avesse  tralasciata, egli aveva da Dio il permesso di affogarlo e di portarlo all'inferno. A tali parole il  povero avvocato si buttò in ginocchio chiedendo aiuto al servo di Dio, il quale lo confortò e  comandò al demonio di allontanarsi da quella casa senza fare alcun danno. « Solo ti permetto, gli  disse, che per mostrare che sei andato via tu faccia un buco nel muro di questa casa». Appena ebbe  detto ciò, con gran fracasso, si vide apparire un apertura nel muro. Più volte essa venne chiusa con  calce e pietre, ma Dio volle che restasse visibile per molto tempo, finché per consiglio del servo di  Dio vi fu posto un marmo con la figura di un angelo. L'avvocato si convertì e noi speriamo che da  allora in poi abbia perseverato nel cambiamento di vita fino alla morte. 

Le atrocità commesse in alcuni luoghi si diffonderanno purtroppo in tutto il mondo e ci sarà una grande guerra, mai vista prima sulla faccia della terra!

 


Messaggio di Nostra Signora Madre della Divina Consolazione (Protettrice degli afflitti)


03-10-2023

"Cari figli,

Ecco l Servo del Signore!

A tutti coloro che amano veramente il mio Gesù sarà proibito dire la verità. Alcuni saranno torturati per la loro fede. Le atrocità commesse in alcuni luoghi si diffonderanno purtroppo in tutto il mondo e ci sarà una grande guerra, mai vista prima sulla faccia della terra! Rimanete saldi nella vostra fede e cercate forza in mio Figlio Gesù. Presto non darò più messaggi al mondo, perché tutte le mie apparizioni finiranno qui sulla Terra. Il mondo entrerà in una profonda oscurità! Sarà terribile, figli miei! Pregate per la Luce dello Spirito Santo, affinché non si allontani da voi! Amate tutti nello stesso Amore del mio Cuore Immacolato. Presto tutti i segreti saranno rivelati al mondo!

Che Dio vi benedica e vi conceda la sua pace!

Vi amo! Rimanete tutti nel nome della Santissima Trinità".

L'EUCARISTIA

 


9° Il miracolo eucaristico conservato a Cascia (1330) 

 

Ai primi di novembre dell'anno appena trascorso (3-11-1195), a conclusione del Simposio internazionale tenutosi a Roma per ricordare i 30 anni del decreto conciliare sul Sacerdozio, il Papa ha offerto, con parole toccanti la sua personale testimonianza di sacerdote da quasi 50 anni.  

 Ha fatto con tutto il suo entusiasmo di prete e di papa questa pubblica confessione,  «La santa messa è in modo assoluto il centro della vita e di ogni mia giornata».  

Ha colto nel segno quando ha definito il Sacerdote come uomo dell'Eucaristia, uomo di preghiera, testimone dell'Assoluto di Dio e della realtà invisibile. È questa, la vera identità del prete, non solo davanti a se stesso, ma anche davanti agli uomini, che in lui altro non cercano che l'uomo di Dio e il testimone del suo amore attraverso la Chiesa.  

E accanto a questa definizione teologica, Giovanni Paolo II ha aggiunto un'altra persuasione meno dottrinale ma più umana, affermando che il sacerdozio deve essere una vocazione anche all'allegria, non superficiale ma profonda. E ha voluto aggiungere un'arguta precisazione: «Forse in italiano non si dovrebbe dire allegria, ma gioia. Ma io preferisco sempre allegria. Magari, quella che fa cantare?!  

E poi il Santo Padre ha detto a tutti i Sacerdoti: «Abbraccio ciascuno con cordiale riconoscenza, i presbiteri diocesani e i presbiteri religiosi, specialmente quanti sono anziani, malati e stanchi.  

Grazie per la vostra testimonianza spesso silenziosa e non facile; grazie per la vostra fedeltà al Vangelo e alla Chiesa. Conosco le gioie e le preoccupazioni delle vostre fatiche apostoliche d'ogni giorno. Vi sono vicino con la preghiera e con l'affetto. Grazie, grazie di cuore».  

 Parole confortanti che escono dal cuore del Padre comune. Un particolare incoraggiamento il Papa ha poi riservato a quei Sacerdoti che di fronte ad un mondo così laicizzato e arido, o a gente che umilia e disprezza, che calunnia e respinge, si vanno chiedendo: Ma c'è ancora bisogno di noi?  

 «Il segreto - risponde il Papa - per vincere questa vostra stanchezza, cari sacerdoti, voi lo conoscete: ed è confidare nel sostegno divino e tendere costantemente alla santità».  

 Il resto di aiuto verrà dal popolo di Dio, perché in una vera comunità cristiana tutto quello che riguarda il sacerdote, deve necessariamente coinvolgere anche i fedeli laici.  

 Ed io stasera ringrazio tutti coloro che hanno stima, affetto, rispetto per tutti i ministri dell'altare ... e pregano per noi tutti... Ringrazio le mamme, le sorelle, i piccoli, i malati, i vecchi, i soli, i carcerati.  

Pensate: se Dio, per nostra infinita disgrazia, ci lascia un giorno senza vocazione, senza sacerdoti, che cosa sarebbe di tutti? Diceva il Santo Curato d'Ars. «Se togliete il prete da una chiesa, da un paese, poco tempo dopo si finirà per adorare le bestie!»  

Pensate! Se mancassero i preti, chi celebrerebbe la messa? Saremmo, per sempre, senza Gesù Eucaristico!  

 Perché fratelli e sorelle una volta si baciavano le mani ai sacerdoti?  

 Perché toccando Gesù, tengono Gesù fra le mani sante e il profumo di Gesù resta nelle loro mani sante.  

Infatti chi è che ci prepara l'Eucaristia e ci dona Gesù?  

È il Sacerdote. Se non ci fosse il Sacerdote non esisterebbero né il sacrificio della messa, né la Comunione, né la Presenza reale di Gesù nei tabernacoli.  

 5. Gregorio Nisseno scriveva: Il Sacerdote non è un semplice uomo, ma un angelo non un arcangelo, non una potenza, ma è un uomo di Dio che lo Spirito Santo investe dall'alto, e la sua dignità - aggiungeva S. Cassiano - è celestiale è divina è infinita, perché all'altare diviene Creatore del suo Creatore.  

 E San Gregorio Nazianzeno completava: quando il Sacerdote celebra il sacrificio divino, gli Angeli stanno vicini a lui e in coro intonano un cantico di lode in onore di Colui che si immola.  

 San Giovanni Bosco esortava tutti così: «Vi raccomando un sommo rispetto ai sacerdoti; scopritevi il capo in segno di riverenza quando parlate con essi o li incontrate per la strada e baciate loro ossequiosamente la mano.  

 Guardatevi principalmente dal disprezzarli con fatti o con parole. Chi non rispetta i sacri ministri, deve temere un gran castigo dal Signore».  

 Pregate perciò per noi, fratelli e sorelle e se qualche volta ci vedete sbagliare o peccare, abbiate misericordia di noi e pregate per la nostra conversione. Quanto bene ci farete, se pregando, ci aiutate ad essere santi! Grazie.  

Dico questo perché davvero qualche sacerdote, non coltivandosi nello spirito può cadere nella trascuratezza, nell'abitudine, nella infedeltà, come successe un giorno a Siena, in quel lontano 1330.  

 Un sacerdote era in cura d'anime e gli fu richiesto di portare la comunione ad un contadino ammalato.  

Non troppo devoto quel prete prese una particola consacrata dal tabernacolo e poi con esecranda tranquillità la mise fra due pagine del Breviario e poi se lo mise sotto braccio e andò per comunicare quel contadino.  

 Ecco! Direte subito voi, ecco! Se voi, per primi non avete rispetto di Gesù Eucaristia ben vi meritate il nostro rimprovero per il cattivo esempio che ci date! Se fate così voi, per cosa vi lamentate poi di noi?  

 No, no, non dite subito così. Aspettate che finisca di narrarvi il nono miracolo eucaristico e poi capirete ... Intanto preghiamo, ripariamo e ascoltiamo.  

 Giunto al casolare del contadino malato, il prete si apprestò a dirgli certe parole buone, e poi aprendo il breviario per dargli la comunione, vide esterrefatto che la sacra particola si era liquefatta e quasi tutta rossa di sangue.  

 Il prete vedendo questo segno terribile della divina presenza per la trasandata poca fede, rinserrò il breviario e ancora mettendoselo sotto il braccio, scappò via dicendo: «Preparatevi meglio, ritornerò un'altra volta». E andò a rifugiarsi nel Convento di Sant'Agostino in Siena dove stava proprio predicando un santo frate, padre Simone, uomo dottissimo e pio.  

 Al termine della predica, il prete si portò alla sacrestia e gettandosi ai piedi di p. Simone raccontò il fatto tremendo che gli era successo.  

Il santo predicatore fu prudente e accompagnò il prete nella sua cella e poi strappando le due pagine del miracolo dal Breviario, le tenne con sé, liberando quell'incauto prete, che se ne andò, triste.  

 Il beato Simone ripartì facendo ritorno al convento di Perugia dove era la sua comunità e delle due pagine del breviario intrise di sangue, una fu consegnata dal beato Simone al suo convento di Perugia e l'altra, quella su cui era rimasta aderente la particola, fu data in dono al convento di Sant'Agostino a Cascia, città natale del servo beato Simone Fidati.  

 Cascia: su uno sperone del monte Meraviglia, nella variegata chiostra dei monti umbri, è accoccolata Cascia, in provincia di Perugia, patria di Santa Rita, la santa degli impossibili. È conservato proprio nel Santuario della veneratissima Santa la reliquia dell'insigne miracolo eucaristico avvenuto a Siena nel 1330. Lo sapevate?  

Sventuratamente la parte della reliquia lasciata a Perugia, dopo un lungo periodo di grande venerazione, andò irrimediabilmente perduta a causa della soppressione degli Ordini Religiosi.  

 Migliore fortuna toccò alla parte della reliquia che finì a Cascia.  

Essa sopravvisse alla bufera della storia. Quando nel 1810 il governo francese emanò la legge di soppressione degli Ordini religiosi il convento di Sant'Agostino dove si conservava la reliquia, fu affidato ad un certo Luigi Cittadini, mentre il vescovo di Spoleto, il Card. Facchinetti ottenne, per un miracolo di S. Rita, che il suo santuario rimanesse aperto. In esso perciò furono trasportati e custoditi il corpo del beato Simone e la santa reliquia eucaristica.  

Se potete, andate a Cascia e vedete come oggi sono conservati con amore e fede sia l'uno che l'altra. Adorate soprattutto il sangue prezioso del Santissimo Nostro Sangue, intriso in quell'antica pagina di Breviario, conservata oggi in un artistico ostensorio.  

 Ma prima di concludere non posso non darvi la segnalazione di un fenomeno singolare: molte persone - così dicono molte testimonianze vere - accertate, notano in quelle macchie sanguigne quasi la espressione di un volto umano sofferente, dolce e triste ad un tempo.  

 Se osservate la reliquia in controluce o attraverso l'ingrandimento fotografico è ancora oggi chiaramente visibile il fenomeno. Che sia il viso di Gesù? Che voglia con il suo sangue e il suo viso ancora una volta richiamare il suo amore per noi?  

P. Giorgio Finotti


Dio ha bisogno di soldati coraggiosi qui sulla Terra per difendere ciò che è sacro.

 


 Messaggio di Nostra Signora Madre della Divina Consolazione (Protettrice degli afflitti)


01-10-2023

"Cari figli,

Ecco il Servo del Signore!

Il mondo entrerà in una grande confusione. Vi chiedo, figli miei, di avere coraggio in questi tempi difficili. Non dovete permettere all'ombra della paura di entrare nei vostri cuori. Dio ha bisogno di soldati coraggiosi qui sulla Terra per difendere ciò che è sacro. Ci saranno grandi spargimenti di sangue e terribili sofferenze qui sulla Terra. La povera umanità è già divisa e, in ogni divisione, il suo terribile raccolto è già preparato. Vi dico questo perché molti raccoglieranno il frutto amaro della sofferenza. Lasciate che l'Amore di Dio inondi le vostre anime, perché solo allora le vostre anime saranno in pace.

Che Dio vi benedica e vi conceda la sua pace!

Vi amo! Rimanete tutti, nel nome della Santissima Trinità".