domenica 26 novembre 2023

L'EUCARISTIA

 


10° Il miracolo eucaristico di Macerata (1356)


Mi è stato più volte segnalato o richiesto: perché alcuni davanti al S.S.mo che sta nel Tabernacolo non fanno più la genuflessione o tutt'al più piegano appena la testa? Insomma si deve ancora inginocchiarsi in chiesa davanti a Gesù Sacramento o no?  

 Mi sento di rispondere così, in breve: la genuflessione (cioè piegare il ginocchio destro fino a terra in segno di adorazione davanti al ss. Sacramento) è sempre doverosa perché (nonostante una crescente enfasi contraria):  

 1° manifesta l'atteggiamento proprio dell'orante davanti alla santità di Dio; inginocchiarsi davanti a Dio non è una umiliazione ma un onore!  

 2° esprime il sentimento più profondo dell'uomo davanti a Dio: l'adorazione. Chi adora Dio e lo riconosce e lo loda, è un uomo grande!  

3° significa ogni atto di riverenza, di fede nella presenza reale di Gesù nel S.S.mo Sacramento dell'altare.  

 È scritto nelle nuove rubriche del messale al n. 84 che davanti all'altare dove si conserva il Santissimo, il sacerdote e i ministri devono fare la genuflessione.  

Riassumendo «durante la messa - dice testualmente la istituzione Generale del Messale Romano - si fanno tre genuflessioni, dopo l'ostensione dell'ostia, dopo l'ostensione del calice e prima della comunione. Ma se nel presbiterio ci fosse il Tabernacolo col S.S.mo Sacramento, si genuflette anche prima e dopo la messa e tutte le volte che si passa davanti al SS.mo» (n. 233).  

 Il Papa ha detto a Dublino (29 settembre 1979): «L'Eucaristia nella Messa e fuori della Messa, è il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo e merita quindi l'adorazione che si tributa al Dio vivente e a lui solo. Così, ogni atto di riverenza ogni genuflessione che fate davanti al SS.mo Sacramento è importante perché è un atto di fede in Cristo un atto d'amore per Cristo».  

 E il 15 giugno 1995, il Papa, prostrato in ginocchio davanti all'ostensorio del Santissimo nella Chiesa di S. Maria Maggiore, ha confidato di porre e di conservare sull'inginocchiatoio della Sua Cappella l'elenco di tutte le persone che si raccomandano alle sue preghiere (Oss. Rom. 29-10-95).  

 Come è desolante invece vedere gente che passando davanti a Gesù Sacramentato o stando in piedi o sempre seduti durante la messa, nemmeno si accorgono di Gesù che sta nel tabernacolo o sull'altare!  

Tu non dimenticare mai che stando davanti a Gesù nel Sacramento e passando davanti a lui, la genuflessione è il segno evidente del tuo amore, della tua fede, della tua gioiosa consapevolezza che Gesù è qui, vivo e vero, tra noi e lo adori, lo riconosci, lo benedici e lo invochi.  

Quando ti inginocchi davanti a Dio è allora che sei grande, veramente!  

 Fa così, insegna così, perché non ti avvenga come è successo un giorno a Macerata, il 25 aprile 1336. Antica ed illustre città del Piceno, nella regione centrale d'Italia, le Marche, tra le valli del Potenza e del Chienti, sta Macerata, capoluogo di provincia. È edificata sopra un colle a 340 metri circa sopra il livello del mare, e da questa collina ferace, quasi come da vedetta militare, si domina e si osserva tutta la regione picena, al nord sino al mare Adriatico, a sud fino alle catene degli Appennini, offrendo uno splendido panorama all'occhio dell'osservatore.  

 La bella Cattedrale è dedicata a Santa Maria Assunta e a San Giuliano. È un tempio vasto e maestoso nell'interno e formato di colonne joniche binate che sostengono le arcate. È proprio in questa Cattedrale che si custodisce un miracoloso lino liturgico, impropriamente detto corporale, macchiato di sangue sgorgato da un'ostia consacrata.  

 È la cattedrale del vescovo Mons. Francesco Tarcisio Carboni, recentemente scomparso. In quella buia mattina del 20 novembre, la sua auto a Chiarino di Recanati, tentava di evitare l'urto frontale di uno sprovveduto, ma veniva investita sulla fiancata proprio in direzione di Sua Eccellenza, che è deceduto sul colpo e la Beata Vergine di Loreto se lo è portato in Paradiso! È da là, che ancora oggi, ci ripete: «La croce non è solo la croce di legno, ma è la volontà del Padre! Chi mi vuol seguire, prenda la sua croce e mi segua ...» L'essere inchiodato a quella croce è la mia realtà! Se la croce si accetta con amore, questa è perseveranza!» (17 novembre 1995).  

 Ai sacerdoti diceva: «Siate maestri di orazione nella liturgia, nella direzione spirituale, nella vostra stessa vita. Siate messaggeri di speranza nella gioia del vostro sacerdozio in Maria; nella povertà della vostra vita, nella luminosità della vostra predicazione.  

 Siate trovati fedeli da Colui che legge nei cuori, da chi richiede il vostro ministero, dalla vostra coscienza, ogni sera; da Maria Vergine». «Nella forza dell'Eucaristia».  

 Nella forza dell'Eucaristia, creduta, amata, celebrata, ricevuta, donata.  

 In Gesù Eucaristia: «l'amore di Dio - diceva Paolo VI - si è fatto fratello nostro; è Gesù che ha camminato per le nostre strade e ha detto a ciascuno di noi: io sono il tuo pane il tuo maestro, la tua forza, la tua guida».  

 Se quel povero sacerdote del lontano 25 aprile 1356, di cui è rimasto sconosciuto il nome, ma svelato il suo atroce dubbio nella presenza di Gesù nell'ostia consacrata, fosse stato più fedele all'amore di Dio, non avrebbe provocato una nuova prova - miracolosa - della presenza sacramentale di Gesù nell'Eucarestia!  

 Era da un po' di tempo che un dubbio tremendo lo tormentava, scuotendo la sua fede, il suo amore.  

 Se avesse detto: Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me! Se si fosse coltivato nello spirito, predicando, operando il bene, avrebbe avuto quel dubbio che scuoteva la sua vita sacerdotale!  

 O è stata una prova indicibile? A volte il Signore permette che veniamo sottoposti a prove dolorose per rettificare il nostro amore per lui; a volte permette che veniamo tentati perché la nostra fede divenga sempre più ardente e convinta!  

Noi allora diciamo: perché Signore? Perché mi abbandoni in balia di me stesso?  

Perché mi abbandoni Signore? Che cosa ti ho fatto? e non sappiamo vedere anche in questa prova, una grazia che ci innalza ad un amore più forte, ad un dono più puro ...  

 Quel sacerdote andava ogni mattina in una delle chiese di Macerata. Probabilmente - dicono i documenti antichi - andava a celebrare la messa in quella dedicata a Santa Caterina, che era la cappella delle monache benedettine.  

 Quella mattina, 25 aprile, era la festa di San Marco evangelista, proprio colui che ci narra come il centurione battendosi il petto dinanzi a Gesù Crocifisso esclamò «Costui è veramente il Figlio di Dio»! L'evangelista che pone più in rilievo il tradimento di Giuda e di Pietro.  

 Vendere Cristo o rifiutare di riconoscerlo è il tradimento che perennemente sta in agguato dietro ogni nostra Cena eucaristica!  

 Quel prete, stanco e deluso, salito all'altare in sacri paramenti, all'orazione sopra le offerte aveva detto: «Accogli Signore il sacrificio di lode che ti offriamo nel ricordo glorioso di San Marco e fa che nella tua Chiesa sia sempre vivo e operante l'annunzio missionario del Vangelo. Per Cristo nostro Signore!»  

Le monache risposero con fede: «Amen, così sia, così è». Ma il prete è sempre stanco, avvilito, spento. Più si avvicinava il momento «tremendo e vivificante della consacrazione» più sentiva impazzire il cuore.  

 «Come farò a dire: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue!  

 Come farò Signore se un dubbio terribile mi attanaglia il cuore e mi distrugge la fede?»  

 Ma tu, sacerdote del Signore, non conosci le parole del serafico padre San Francesco che esclamava: «O meravigliosa altezza e degnazione che dà stupore. O umiltà sublime e sublimità umile the il Signore dell'universo, Dio e Figlio di Dio, abbia ad umiliarsi così da nascondersi sotto la piccola figura del pane per la nostra salute!  

 Guardate, fratelli, l'abbassamento di Dio ... Quindi non tenetevi nulla di voi stessi, affinché interamente vi accolga colui che tutto si dà a voi!»  

 Se tu avessi conosciuto San Filippo Neri quando celebrava la santa messa, mentre teneva fra le candide mani diafane la santissima Ostia, l'avresti sentito piangere e adorare: «Mio Dio, mio tutto! Mio Dio, mio tutto!»

Le monache benedettine raccolte in preghiera, di solito con gli occhi bassi, in quella fresca mattina primaverile, alzarono gli occhi esterrefatte.  

 Il celebrante era giunto alla frazione del pane, prima della comunione. Dicendo stentatamente: «Il Corpo e il Sangue di Cristo uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna...», ma non riuscì a finire, si sentì male, mentre un fremito lo percorse per tutta la persona: dall'ostia era cominciato a stillare vivo sangue che cadde in parte nel calice e parte sul lino sottostante.  

 Ancora una volta Gesù si era manifestato visibilmente, ancora una volta aveva infranto i veli del pane e del vino e si era mostrato nella sua realtà di carne e sangue! Ma quando crederemo senza vedere?  

 Quando, Signore, ti ameremo senza domandarti una prova, una conferma?  

 Il prete avventurato cadde in ginocchio con le mani rosse del sangue santissimo di Nostro Signore, a motivo del timore e del tremore che aveva invaso il suo cuore e le sue ginocchia.  

 Inginocchiato pianse a lungo. Poi finita finalmente la celebrazione che gli sembrò durata un'eternità, non riuscendo a contenere l'emozione e il turbamento, corse dal suo vescovo, Nicolò da S. Martino, il quale subito ordinò di portare la preziosa tela insanguinata a lui, in cattedrale.  

 Lasciamo andare la storia, e anche noi ancora smarriti e confusi avviciniamoci all'altare dove sta il sacro lino insanguinato.  

 Inginocchiamoci riverenti e devoti e guardiamo umili e riconoscenti. Vedi un lino di forma allungata di 129 x 41 centimetri, di colore giallastro a motivo dei secoli trascorsi... Ma intanto vedi e adora le due macchie grandi del Sangue santissimo di Gesù vivente e prega e adora: «Eterno Padre, noi ti offriamo con Maria, madre del Redentore del genere umano, il sangue che Gesù sparse con amore nella passione e ogni giorno offre in sacrificio nell'Eucaristia. In unione alla Vittima immolata per la salvezza del mondo ti offriamo le nostre misere gocce di sangue quotidiano in espiazione dei nostri peccati, per la conversione dei peccatori, per le anime sante del purgatorio, per le necessità della santa Chiesa.  

 Oh sangue preziosissimo, segno di vita e di misericordia concedici di perseverare nella fede, nella speranza, nella carità ...».  

 Ah! Come però spesso vanno le cose umane! La sacra reliquia rimase ad un certo momento della sua storia secolare, «dimenticata» chiusa nell'armadio che custodiva le altre reliquie nella cattedrale, sino al 1932, quando finalmente per ordine del vescovo mons. Peio Scarponi si tornò ad esporla alla pubblica venerazione. Attualmente il sacro lino è conservato sotto l'altare del SS.mo Sacramento, per ricordarci ancora una volta che l'Eucaristia è la fonte e il vertice della vita cristiana.  

 È in questo augusto Sacramento che il cristiano fa esperienza più forte di Dio, sentito e gustato come l'amico, l'intimo, l'ineffabile. È qui che il divino Maestro parla al cuore, e lo accende d'amore.  

P. Giorgio Finotti dell’Oratorio 

“Per tre tempi potrai continuare a spigolare”.

 


(1° marzo 2020) 

Oggi  durante la recita dei misteri luminosi, Gesù mi ha portata in un grande campo, non riuscivo a vedere dove terminasse, si vedeva chiaramente che era terminata da poco la raccolta del grano. 

Ho visto una giovane Donna, vestita con un abito celeste-verde chiaro, aveva il capo coperto da un panno bianco per proteggersi dal sole molto caldo, aveva una sacca a tracolla di stoffa dentro la quale metteva alcune spighe di grano  che raccoglieva in terra e ho sentito la sua tenera voce, molto soave quasi come una carezza e mi ha detto: “Sono la nuova ed anche l’ultima spigolatrice, raccolgo le spighe che sono avanzate dalla grande raccolta, ho molto lavoro da fare, vuoi  aiutarmi?” 

Io, senza rispondere ho iniziato ad aiutarla... Poi lei è andata dentro una grande casa di legno e ha parlato con il padrone del campo. Lei era arrossata per la fatica e aveva le mani ferite, graffiate, e ha implorato il padrone del campo di darle un po’ più di tempo per poter raccogliere quante più spighe possibili. Il padrone del campo ha fatto un sospiro e le ha risposto: “Per tre tempi potrai continuare a spigolare”. 

La donna è rimasta molto felice ed è tornata nel campo e Gesù mi ha detto: “Quella giovane Donna è la Ruth degli ultimi tempi, è mia Madre, che con tanto amore vuole salvare tutti i figli suoi per Me. Aiuta tua madre, aiutala per Me! Il tempo che Lei ha a disposizione non è un tempo messianico come fu quello che il fattore ricevette  dal padrone della vigna per concimare quell’albero di fichi che non dava frutti e che il padrone voleva tagliare e gettare via. Lei ha un tempo umano a disposizione, quindi, intendi bene, figlia, tre tempi, sono realmente tre tempi! Quando questo tempo finirà, il campo sarà bruciato per essere purificato e così sarà reso più fecondo per  il futuro e per le nuove semine. Scrivi, figlia mia, scrivi tutto quello che ti ho mostrato”. 

Poi Gesù mi ha detto: “Figlioletta mia, ascolta bene e intendi: dovrete rimanere in questo grande paese, che diventerà il nuovo Monte Sion per la salvezza degli uomini e la Gloria di Dio. Qui arriveranno dall’oriente e dall’occidente, qui verranno i miei figli..., questa è la terra della Santa Croce!” 

Questa sera prima della Santa Comunione, Gesù mi ha detto: “Parla ai tuoi fratelli e dì loro che la tentazione più grave, quella che addolora il mio Cuore e che è per voi la più pericolosa, quella tentazione che voi non riuscite moltissime volte a superare e vi lasciate trascinare nel baratro del peccato, questa tentazione è la seconda tentazione che il demonio volle farmi del deserto, è la tentazione dell’ESSERE, tentazione che più cela la vostra umana volontà, il pericolo più grande non è possedere, avere tutto, godere delle cose umane, non è nemmeno il denaro, questo è un idolo creato da un mostro che è il vero despota su di voi, questo mostro    si chiama «POTERE». Fu la sete di questo potere che condusse Adamo a desiderare di essere come Dio, credendo di poter essere capace di discernere ciò che è bene e ciò che è male. 

Vedi, bambina mia, si può arrivare a fare a meno di un cibo prelibato, di cose che riempiono i vostri vuoti interiori a causa della ferita del peccato originale che ha creato un abisso nel cuore umano, per cui da pieno che era per puro dono divino si è trasformato in un vuoto mortale... Potete anche arrivare a rinunciare all’AVERE, al POSSEDERE, anche al DESIDERARE. Molti uomini seguaci di filosofie umane, riescono a fare questo e anche bene, ma rinunciare ad ESSERE significa rinunciare alla propria libera volontà, che rappresenta il sacrificio più duro e difficile che la creatura possa compiere. 

Pregate, pregate molto per resistere a questa tentazione e potervi così allontanare dall’inganno della vostra volontà umana. Dopo la caduta, quella volontà che Io avevo creato libera e piena di luce, per essere lo specchio della Mia sulla terra, perse la sua libertà, perse la sua luce e non fu più capace di nutrirvi, ma solo di infettarvi. Così la vostra volontà iniziò ad essere sempre in contrasto con la Mia. Anche quando voi, rassegnati, volete FARE la mia Volontà, la vostra si sottomette, pur rimanendo differente e così non vi svuotate, non vi liberate. Chi è veramente libero? Quel figlio che Mi lascia libero di agire in lui e con lui senza nessun limite, svuotandosi        di sé stesso e facendo vivere in lui solo la mia Volontà, che continuamente crea e ricrea e mai si stanca, desiderosa di donare tutto alla sua amata creatura”. 

"I ladri hanno preso il mio santuario e il mondo": le scioccanti rivelazioni di Sievernich

 

La tribolazione accelera dopo il 2024 e la Chiesa in una Grande Prova.

A Siervenich, in Germania, la Vergine Maria, il Bambino Gesù di Praga e vari santi e angeli sono apparsi a una veggente di nome Manuela Strack dal 2000.

Queste apparizioni sono presumibilmente viste favorevolmente dal loro Vescovo.

Manuela ha anche consegnato personalmente un messaggio dato dalla Madonna a Giovanni Paolo II, e il giorno prima ha incontrato l'allora cardinale Josef Ratzinger.

Abbiamo realizzato diversi video su di lei e qui vogliamo parlare dei messaggi impressionanti che ha ricevuto nell'ultima metà del 2023, relativi alla situazione del mondo e della Chiesa, e che sono da non perdere.

In sostanza, i messaggi indicano le tribolazioni che sarebbero venute nel mondo e nella Chiesa.


Già il 7 ottobre 2002 Manuela ricevette dalla Vergine "tre chiavi", che segnavano "il futuro del mondo e della Chiesa".

Questi segreti sono stati consegnati a Giovanni Paolo II l'11 febbraio 2004.

E il 30 ottobre 2021, Manuela ha ricevuto il permesso di rivelare pubblicamente cosa contenevano.

Quando la Madonna gli porse la prima chiave, in rosso, vide passare velocemente davanti a lei un film.

Vide l'inferno, un abisso molto buio e freddo, e satana.

E sulla Terra ha visto gruppi terroristici islamici compiere attacchi in varie parti.

una terribile persecuzione dei cristiani, soprattutto in Medio Oriente.

Vide sempre più tumulti sulla Terra, un breve regno di terrore. Le guerre civili erano in corso in quasi tutti i paesi.

E il peccato regnò perché ciò che era nell'inferno era stato liberato sulla terra.

Inoltre, ci sono stati gravi disastri naturali. La terra tremò a causa del peccato.

Forti tempeste colpirono la Terra e qualcosa cadde sulla Terra dal cielo.

Nell'anno 2000 e nel 2005, Maria gli mostrò un terremoto e una tempesta di fuoco che sarebbe caduta dal cielo.

Con la seconda chiave, Maria gli mostrò come proteggeva i suoi figli, e come i sacerdoti mariani e i figli di Maria non solo salvavano la Chiesa di Cristo, ma salvavano il mondo con grande sacrificio.

E quando Maria gli mise in mano la terza chiave d'oro, vide Roma attaccata e la Basilica di San Pietro assaltata.

La Chiesa di Cristo fu perseguitata, prima segretamente, poi insidiosamente, e poi ufficialmente.

c'era una Chiesa che assomigliava alla Chiesa Cattolica, ma non era la Chiesa di Cristo.

Un nuovo papa doveva entrare in clandestinità.

Nel frattempo, i sacerdoti che seguivano i precetti di Dio avrebbero dovuto soffrire molto, e anche l'Eucaristia sarebbe stata in pericolo.

Nel 2019 Manuela ha ricevuto un messaggio dalla Madonna che ci diceva che avremmo avuto 3 anni difficili.

Ricordiamoci che poi è arrivata la pandemia, la guerra in Ucraina e poi in Medio Oriente.

Ma ha detto che i tre anni difficili sarebbero stati solo il ponte verso qualcosa di più grave. Quindi dopo i 3 anni difficili sarebbe peggiorato.

Le ha detto che dobbiamo pregare molto, perché la Chiesa avrà una prova molto dura per l'anno 2023.

Ricordiamo che nell'ottobre 2023 si è svolta la riunione plenaria del Sinodo sulla sinodalità, che proseguirà nell'ottobre 2024.

Il 25 aprile 2021, quando la guerra in Ucraina non era ancora iniziata, il Bambino Gesù le disse: "Satana sta cercando di condurti alla guerra.

Una scintilla dell'avversario potrebbe infiammare il mondo intero. Per questo vi chiedo un atto di riparazione".

E il 17 ottobre 2023, l'Arcangelo Michele gli ha detto: "I paesi della Terra dovrebbero chiedere la mia amicizia! La mia spada colpirà la Terra.

Il diavolo è colui che confonde ma non si rivelerà chiaramente.

Sta cercando di mettere dei dubbi nel tuo cuore, proprio come ha fatto con Eva: Dio ha davvero detto (questo e quello)...? È davvero questo un comandamento di Dio?"

E aggiunse:

"Abbiate coraggio! La parola di Dio è valida per sempre!

Il tempo della confusione è breve per voi, ricordatelo! Chi è fedele avrà il Cielo per sempre!"

gli disse anche che durante questo tempo avrebbe avuto luogo la grande purificazione.

E a proposito della Chiesa, la Madonna gli disse il 5 marzo 2001: "La Terra è diventata un deserto di fede.

L'avversario mette il dubbio nei vostri cuori e vuole distogliervi dal cammino che è Gesù stesso.

È Lui che vuole scoraggiarvi, lasciare che la pigrizia e la tiepidezza entrino nei vostri cuori.

Ma non lo permetterò con l'autorità del Mio divin Figlio Gesù Cristo. Io sono con te".

"Non permetterò che l'oscurità penetri completamente nella chiesa. I malati periranno".

E allora la nuvola su cui stava la Vergine divenne un globo.

Vide la città di Roma e il Vaticano.

E poi una sala riunioni dove erano seduti molti cardinali che discutevano della standardizzazione della celebrazione della Messa, senza l'Eucaristia.

Solo una pagnotta dovrebbe essere spezzata insieme all'assemblea, poiché molti non credono nell'Eucaristia.

E la Madonna disse:

"È quasi la fine della chiesa, o almeno così credono i fedeli.

Gli empi vedono questo come un'apertura della Chiesa ai non credenti.

Ma ho intenzione di controbattere questo. Non riusciranno a distruggere la Chiesa".

E il 25 ottobre 2022, il Bambino Gesù le ha detto di non essere infastidita dalla situazione della Chiesa, perché tutto deve essere purificato.

Il 25 settembre 2023 il Signore ha rivolto un messaggio ai sacerdoti.

Egli disse: "Se il tuo cuore è aperto a Me, allora Io ti proteggerò da tutte le tribolazioni e ti guiderò.

Non avere paura! Io sono il Signore! Pregate in modo speciale per il Sinodo!

Il tentatore apparirà in esso. Lo permetto".

E aggiunse: "Piccolo gregge, sii testimone di tutto ciò che deve venire, che devo permettere, non temere!"

E concluse dicendo:

"Anche se i ladri hanno fatto irruzione nel Mio santuario, Io sono con voi! Non saranno in grado di distruggere la Mia Santa Chiesa".

E un mese dopo, il 25 ottobre 2023, Nostro Signore gli disse

"Sforzatevi di raggiungere la purezza di cuore e pregate molto!

Desidero che consacriate le vostre terre al Mio Messaggero, perché se onorate Lui, allora onorate Me e il Padre Celeste.

Egli sarà colui che eseguirà il giudizio del Padre".

Si riferiva all'Arcangelo Michele.

E gli chiese di leggere l'Ecclesiastico, capitoli 1 e 2, dicendo:

"Se lo leggete, vedrete che i comandamenti di Dio si applicano per sempre e non sono soggetti ad alcuno spirito del tempo".

Nostro Signore gli parlò anche dell'Avvertimento profetizzato a Garabandal, era il 25 novembre 2022.

Ha detto

"Attenzione! Ovunque sia apparsa la Mia Santissima Madre, questo segno sarà".

E poi le mostrò una colonna che era diversa dal giorno rispetto alla notte.

Di giorno sembra fatto di nuvole e di notte sembra una colonna di fuoco.

"Questo sarà anche a Sievernich", ha detto.

È simile alla colonna che presiedeva al popolo di Israele durante l'Esodo.

Il Miracolo è profetizzato a Garabandal?

E aggiunse: "Non aspettate l'Avvertimento, non aspettate il Miracolo, perché posso venire da voi in qualsiasi giorno, in qualsiasi momento. Santifica la tua anima!"

Bene, questo è tutto ciò di cui volevamo parlare delle rivelazioni sul mondo e sulla Chiesa che la Beata Vergine e Gesù Bambino di Praga ha fatto a Manuela Strack nella seconda metà del 2023.

Il tema centrale in entrambi i casi è la tribolazione che i Paesi e la Chiesa attraverseranno in questo periodo.

Forum della Vergine Maria

SONO ANIMALI VESTITI DA UOMINI

 


Figli miei, la persona è composta da anima e corpo e mentre il corpo è effimero, l'anima, figli miei, è immortale. Io, Gesù, vi parlo.

E poiché l'anima è immortale, ha avuto un inizio e non avrà mai fine, è per questo che io, Dio Altissimo, sono venuto sulla terra per soffrire per voi e redimervi, salvandovi dalla perdizione eterna. Ma innumerevoli persone camminano in questa vita ignorando questa verità e se c'è chi non la ignora, è lo stesso, perché vive solo per il corpo al quale non nega alcun piacere che sia buono o meno. Io, Gesù, vi parlo.

Il mondo con il suo inquinamento vi ha influenzato a tal punto che non siete persone, ma animali che vivono per e per dare al corpo ogni tipo di piacere e assolutamente nulla, niente, all'anima. Figlioli, se vi avessi fatto animali mi dareste più gloria di quanta me ne diano molti di voi adesso, e io, che mi preoccupo di salvarvi perché sono soprattutto Padre, cerco di avvertirvi, di toccare la vostra anima perché riflettiate, ed è come se toccassi una pietra, non vi interessano affatto le cose dello spirito o quelle di Dio. Io, Gesù, vi parlo.

Quando mio Padre vede tanta indifferenza nei confronti della mia incarnazione e redenzione, si arrabbia con quelle generazioni che non vogliono avere nulla a che fare con lo spirituale e arrivano alla fine della loro vita con le mani completamente vuote, perché non hanno saputo alzare gli occhi un po' più in alto e cercare Dio, che è il loro Padre, durante il loro tempo in questo mondo. Così, figlioli, voi stessi vi eliminate dal cammino verso il Cielo. Non volete avere niente a che fare con le mie leggi, niente con ciò che è stato rivelato attraverso i profeti, niente con ciò che dice la Bibbia, e vi preoccupate solo di dare al corpo ogni tipo di benessere ad ogni costo, anche a costo della vostra salvezza eterna. Voi ipotecate una vita di pochi anni per un'eternità senza fine, e questo, figli miei, non vi entra in testa, perché non volete rinunciare al vostro benessere e rimandarlo nemmeno un po' a favore della vostra anima, che, ripeto, è immortale.

Chiedo a tutti coloro che sono consapevoli che la loro anima è immortale di pregare e di offrirsi per coloro che non credono, affinché la grazia operi nei loro cuori e rimandino il loro atteggiamento.  Create catene di preghiere e sacrifici per i peccatori che non vogliono nulla, non vogliono avere a che fare con le cose dello spirito e sono animali in abiti umani. Io, Gesù, vi parlo e vi istruisco.

8 LUGLIO 2013




Commozione al battesimo di Giovanni - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anna Caterina Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTA MADRE 

(Dall'inizio della vita pubblica di Gesù alla prima Pasqua) 


Commozione al battesimo di Giovanni


A Dothaim, dove Gesù aveva calmato l'indemoniato furioso, viveva mescolato con i Giudei un discreto numero di pagani fin dai tempi della cattività babilonese. 

Gli infedeli avevano un idolo con un altare su una collina vicina. I Giudei, sentendo l'avvicinarsi della venuta del Messia, non volevano più vivere in mezzo a questi idolatri. Questo movimento si risvegliò quando Giovanni attraversò tutta la regione e quando coloro che erano stati battezzati da Giovanni tornarono. Un principe di Sidone dovette inviare dei soldati per proteggere i pagani. Anche Erode inviò dei soldati per placare il popolo. Questi soldati erano della peggior specie. Ho visto che andarono prima a Kallirrohe, dove si trovava Erode, per dirgli che volevano essere battezzati da Giovanni. Lo facevano più per politica e per fare bella figura con il popolo. Erode rispose che non era necessario farsi battezzare, che Giovanni non era un operatore di miracoli e che la sua missione divina non poteva essere provata.

In ogni caso, disse loro di chiedere a Gerusalemme cosa avrebbero dovuto fare. Poi li vidi a Gerusalemme. Erano con tre capi e chiedevano informazioni sul particolare.

Seppi che erano divisi in tre sette. Tutto questo avvenne nel cortile del tribunale dove poi Pietro rinnegò Cristo. C'erano molti seduti davanti al giudice, circondati da spettatori. 

I sacerdoti risposero con scherno che potevano farlo o lasciarlo, che era la stessa cosa. Ho visto che una trentina di loro andarono da Giovanni, che li rimproverò severamente, come lui stesso ha fatto.

Battezzò alcuni di loro di buon grado, dopo averli rimproverati per la loro ipocrisia e le loro malefatte. Le folle che arrivano ad Ainon sono molto numerose. Alcuni giorni Giovanni smette di battezzare e li trascorre in predicazioni e rimproveri energici. Vedo molti gruppi di Giudei, Samaritani e pagani, seduti separatamente sulle colline, nei prati, sotto i tetti o all'ombra, all'aria aperta, ad ascoltare la predicazione di Giovanni.

Ascoltano la sua predicazione, vengono battezzati e poi se ne vanno. Una volta ho visto molti pagani, alcuni provenienti dall'Arabia e da altre regioni orientali, che portavano molti asini e pecore, perché avevano parenti in quei luoghi e, dovendo passare di lì, andavano a sentire Giovanni predicare. A Gerusalemme ci fu un'importante riunione del Sinedrio a causa di Giovanni Battista. Furono inviati nove uomini, tre per ciascuna delle tre autorità, per andare a interrogare Giovanni.

Anas inviò Giuseppe di Arimatea, il maggiore dei figli di Simeone, e un altro sacerdote che sorvegliava i sacrifici e le offerte.

Tre messaggeri furono inviati a nome del consiglio e altri tre civili a nome del popolo. Dovevano chiedere a Giovanni chi fosse e dirgli di venire a Gerusalemme. Se la sua missione era vera, doveva presentarsi per primo al tempio.

Se la sua missione era vera, doveva recarsi prima al tempio. Lo interrogarono sul suo modo di vestire e sul motivo per cui battezzava anche gli ebrei, mentre era consuetudine farlo solo con i pagani. C'era chi credeva che Giovanni fosse Elia tornato nel mondo. 

Ora vedo Andrea e Giovanni l'Evangelista con Giovanni. Con Giovanni c'era anche la maggior parte dei futuri apostoli; molti discepoli, oltre a Pietro, che ora si faceva battezzare, e a Giuda il traditore, che era stato a Betsaida con i pescatori e aveva sentito tutto quello che si diceva di Gesù e di Giovanni. Quando arrivarono gli inviati del Sinedrio, Giovanni non aveva battezzato per tre giorni e stava ricominciando a battezzare. Gli inviati volevano che li ascoltasse subito. Egli disse loro che li avrebbe ascoltati quando avesse terminato il suo lavoro e, con parole brevi e severe, li lasciò in sospeso.

Gli rimproverarono di essere andato a lavorare. Gli rimproverarono di essersi preso da solo l'autorità, di presentarsi a Gerusalemme e di non vestirsi in modo così servile. Quando questi messaggeri partirono, Giuseppe d'Arimatea e il figlio di Simeone rimasero ancora e furono battezzati da Giovanni. C'erano molte persone che Giovanni non voleva battezzare. Si unirono ai messaggeri del Sinedrio, accusando Giovanni di parzialità e animosità nei loro confronti. I futuri apostoli tornano ora alle loro case, parlano di Giovanni e rivolgono la loro attenzione a Gesù, di cui hanno sentito parlare da Giovanni, il Precursore. 

Giuseppe d'Arimatea, tornando a Gerusalemme, incontra Obed, un parente di Serafino, che era un servitore del tempio. Giuseppe raccontò a Obed molte cose su Giovanni e anche Obed andò a farsi battezzare. Come servitore del tempio fu uno dei discepoli segreti di Gesù e in seguito si dichiarò cristiano. 


IL SORRISO DI PADRE PIO

 


«Francesi e Romani»

Era andato a trovarlo P. Romano, un noto gesuita di Napoli. Il Padre era stato trattenuto a lungo da un gruppo di pellegrini francesi, e si recava in cella. Lo fermano e gli presentano il gesuita: «Padre, c'è qui P. Romano...». Ed Egli sorridendo: «... prima i francesi, dopo i romani... stamattina non ce la spicciamo più!».

P. Benedetto Narducci - S. Giovanni Rotondo


"Sta andando male. Siamo alla bocca di un vulcano. Il giorno che meno ce lo aspettiamo un cataclisma. Sta arrivando, sta arrivando adesso".

 


"La salute si manifesterà chiaramente negli ultimi tempi; ed è il godimento di essa che ci riempirà di grande gioia" (1 Pietro 1, 5).


"Quando sono scesa dal Cielo sulla terra, il mio desiderio non era altro che quello di far venire, attraverso le mie chiamate, i miei figli; e, insieme a loro, essere tutti impiegati nella stessa Opera, lavorando per rendere fertile il campo della vita, in modo che i cuori guariti dalle ferite causate dall'artiglio del nemico infernale possano apparire in esso". (Messaggio della Beata Vergine del 7 agosto 1933, capitolo 23, nº 11).

 


Gli Atti di Ezquioga di fronte alla ragione e alla fede


Esistono gravi cause sociali e di altro tipo per le quali gli eventi che si verificano a Ezquioga sono considerati ragionevoli e logici?


I CAUSA: La gravità del momento presente universale: tanto silenzioso quanto conosciuto e sentito, il momento presente universale trabocca sulla punta della lingua e sulla punta della penna con l'amara denuncia generale: "Sta andando male. Siamo alla bocca di un vulcano. Il giorno che meno ce lo aspettiamo un cataclisma. Sta arrivando, sta arrivando adesso". E tutti vivono in un'ansia costante e in un'angoscia perpetua, in attesa dell'ora tragica della punizione per la decadenza umana. Ma non è meno vero - e questa è la cosa più sorprendente - che gli uomini, di fronte a tali enormi mali, voltano le spalle al loro Creatore, gli chiudono le porte, e addirittura lo bestemmiano e lo perseguitano.

E i cattolici stessi, e persino la crema dei cattolici, hanno forse pensato che ci siamo allontanati dai canali naturali, dalle vie di Dio, dai binari del Vangelo, parlando, agendo e vivendo in modo simile ai cristiani, ma che forse non è così?

Perché se apriamo il Vangelo, crediamo che il suo spirito, nella stragrande maggioranza, sia svanito, lasciando solo la sua sacra lettera, come il guscio che lo avvolgeva. 

Il divino liquore evangelico, nella bella bottiglia contenuta, dopo essere rimasto aperto per tanto tempo ed esposto a tutti i venti e le emanazioni, è evaporato. Rimane ancora liquido; lo si può percepire come una fragranza. Ci rimane il suono, l'involucro, il nome; ma lo spirito, dov'è andato?

La nostra epoca è molto simile a quella in cui visse Gesù Cristo sulla terra. Egli la descrive in modo monumentale nei Vangeli. Soprattutto quando rimprovera gli scribi e i farisei per il loro particolare modo di agire: che trasgredivano il comandamento di Dio - il precetto della carità - seguendo la tradizione (Matteo 15,3); che onoravano Dio con le labbra, ma il loro cuore era lontano da Lui (Matteo 15,8); che insegnavano dottrine e comandamenti di uomini (Matteo 15,9); che dicevano e non facevano (Matteo 23,3); che ponevano pesi e non facevano (Matteo 23,4): 3); che ponevano sugli altri fardelli pesanti e insopportabili, mentre non avrebbero mosso un dito per spostarli (Matteo 23:4); che esercitavano le loro opere per essere visti dagli uomini (Matteo 23:5); che amavano le poltrone principali e desideravano essere salutati al mercato come maestri e dottori (Matteo 23:6-7), che andavano in giro a elemosinare lodi gli uni dagli altri e non cercavano la gloria che viene solo da Dio (Giovanni 5:4), ecc.

È proprio a causa di quest'ultima sezione che gli Scribi e i Farisei non hanno ricevuto né creduto in Gesù Cristo (Giovanni 5:44); ed è certamente a causa della vanità, che l'adulazione muove, e dell'orgoglio, che genera la presunzione, che si allontanano da Gesù Cristo e dalla Sua Santissima Madre. Ah! E come i nostri divini Maestri sottolineano tutto questo nei vari Messaggi inviati sulla terra, attraverso i veggenti, e che sono contenuti nell'intera Documentazione A e B, che inseriamo in questo Libro.

Ma c'è di più. Il Santo Padre Pio XI (f.r.) ha avvertito in una delle sue sagge encicliche (Charitate Christi compulsi), che i tempi difficili che l'umanità sta attraversando sono solo paragonabili a quelli in cui Noè, per ordine divino, predicando la penitenza a un mondo sovvertito, costruì l'arca della salvezza per i giusti. Inoltre, Gesù e la Beata Vergine hanno annunciato che questi sono i tempi peggiori dall'inizio del mondo (Documentazione serie B). Siamo quindi alla vigilia di una catastrofe inevitabile che solo una penitenza universale potrebbe attenuare.

R.  P.  Fr.  Amado  de  Cristo  Burguera


Sant’Agostino: «I delitti compiuti dai sodomiti devono essere condannati ovunque e sempre»



Fin dalle origini, la Chiesa, facendo eco alla maledizione delle Sacre Scritture, ha condannato la pratica omosessuale per bocca dei santi Padri, scrittori ecclesiastici antichi riconosciuti come testimoni della Tradizione Divina. Fra i primi a pronunciarsi, fu il sommo Sant’Agostino (354 430), Vescovo d’Ippona e Dottore della Chiesa: «I delitti che vanno contro natura, ad esempio quelli compiuti dai sodomiti, devono essere condannati e puniti ovunque e sempre. Quand’anche tutti gli uomini li commettessero, verrebbero tutti coinvolti nella stessa condanna divina: Dio infatti non ha creato gli uomini perché commettessero un tale abuso di loro stessi. Quando, mossi da una perversa passione, si profana la natura stessa che Dio ha creato, è la stessa unione che deve esistere fra Dio e noi a venire violata» (Confessioni, cap. III, pag. 8).

sabato 25 novembre 2023

Il centro delle Tenebre

 


Gesù  

La saggezza e la potenza degli uomini non sono nulla. Non hanno forza e sono assolutamente inefficaci nei confronti del male.  

Il Padre celeste non ha forse un piano e non ha il potere? Tutte le tenebre del male hanno un centro. Da questo centro, l’oscurità emana e riceve la sua vita. Questo centro sarà sopraffatto dalla luce della verità.  

Tutti gli eventi della Passione avevano uno scopo, di condurmi al centro delle tenebre, dove avrei potuto vincere il maligno. Sono stato catturato, portato a Pilato e poi al Calvario. Tutto questo mi ha portato al centro delle tenebre.  

In precedenza, la mia vita era stata minacciata, ma il Padre ha conservato la mia vita perché non ero al centro. Il centro delle tenebre era a Gerusalemme.  

Commento: Il buio in tutto il mondo, che stiamo vivendo tutti, ha un centro. Cercare di superare l’oscurità è impossibile. Dio raggiungerà il centro e rimuoverà il suo potere e la sua vitalità.  


Il lato ferito  


Maria  

Perché il cuore di Gesù fu trafitto quando la redenzione del mondo era già stata compiuta? Gesù non aveva già più libero arbitrio. La sua anima aveva lasciato il suo corpo. Era già entrato nella sua gloria.  

La ferita ha avuto luogo per me e per tutti coloro che si riunivano con me. La ferita ha garantito che il Preziosissimo Sangue sarebbe stato versato costantemente. La ferita è anche un luogo dove tutti possono entrare. La ferita è stata per me e per consentirmi di realizzare il mio compito.  

Commento: Maria spiega la duplice importanza del ferimento - così a Gesù è possibile versare il sangue e quindi possiamo entrare. 

08/06/2011

Il Dogma dell'Inferno.

 


Racconta il Surio nella Vita di santa Liduina, che in un rapimento ella vide un abisso, di cui l'ampia apertura era contornata di fiori, e la profondità, riguardandovi, agghiacciava di spavento: un tumulto indescrivibile ne usciva, misto di urla, di bestemmie, di fracassi, di percosse rimbombanti, e dal suo buon Angelo seppe che là era la dimora dei riprovati, dei quali volea mostrare a lei i tormenti. Ahimè, risposegli ella, io non ne potrei sostenere la vista! E come potrei, mentre il solo strepito di quei disperati gridori mi cagiona un orrore insopportabile? 

    Se i reprobi non sofferissero altra pena nell'Inferno fuorché quella di restare perpetuamente immobili, senza mai cambiar luogo né positura, questo solo deve riuscire intollerabil supplizio. Un ricco voluttuoso, carico di peccati e pieno di timor dell'Inferno, non avea cuore di finirla con una salutare penitenza; ricorse però a santa Liduvina, prodigio di pazienza, pregandola di farla per lui. 

Volontieri, quella rispose, offerirò per voi i miei patimenti, a condizione che però per una sola notte vi teniate a letto senza cangiar lato né fare il più picciolo movimento. Egli vi si provò, e trascorsa mezz'ora appena, non ne poteva più; pure si rattenne; ma crescendo il travaglio, al termine di un'ora gli venne a parere affatto insopportabile. A tal punto gli sorse in mente il salutare pensiero: Se il durarla immobile per una notte in un soffice letto è tormento sì grande, che sarebbe il giacere così entro un letto di fuoco per un secolo, per una eternità? Ed io esiterò a liberarmene con un poco di penitenza? 

R. P. SCHOUPPES S.J. 

Coloro che mi rappresentano veramente possiedono anche il Padre

 


16 novembre 2023

Gesù

Ho un piano di rinnovamento. Ho una speranza. Ci sono molte persone che mi aiuteranno e che desiderano servirmi come voi servite me. Sarà vostro compito condividere con loro questa notizia, la Buona Novella, che si adatta in ogni momento ai bambini in quei momenti. Nessuno può sapere veramente quali sfumature siano necessarie per una persona che non ha mai incontrato. Ma quando siamo di fronte a un'altra persona, possiamo guardarla negli occhi, osservare le sue sofferenze e il suo ambiente, e solo allora discernere come condividere con lei la Buona Novella. Deve trattarsi di un messaggio personale, pronunciato da una persona interessata ad adattare la Buona Novella in modo che trovi casa nell'anima di un'altra persona. Questo è il motivo per cui la predicazione di molti rimane inascoltata. Il messaggio non viene trasmesso con riverenza nei confronti dell'esperienza dell'altro.

Ho parlato a ogni persona come se fosse l'unico destinatario del mio messaggio. L'ho adattato ai loro cuori vulnerabili. Quando ho parlato pubblicamente, ho parlato in modo più ampio, ma ho guardato i miei ascoltatori e sono diventato sempre più consapevole delle loro croci, dei loro fardelli. Non si trattava mai di me. Io possedevo già il Padre. La mia predicazione consisteva sempre nel dare agli altri ciò che già possedevo. Per questo, il mio cuore è rimasto aperto a ogni figlio di Dio. Anne, il mio cuore è ancora aperto a ogni figlio di Dio. Coloro che mi rappresentano veramente possiedono anche il Padre e desiderano che ogni ascoltatore sia portato a comprendere sempre meglio l'amore del Padre. I miei seguaci devono condividere questo obiettivo e servire questa speranza che ho, che non viene mai superata. 

Dovete dare l'esempio. Siate fermi nell'insistere sul fatto che la misericordia e la gioia sono disponibili per ogni persona creata da Dio. Questo nostro messaggio libera. Quando Paolo fu rilasciato dal carcere, continuò semplicemente a servire. Voglio che siate come Paolo, condividendo il mio amore e convincendo gli altri che la misericordia è disponibile in ogni momento per ogni persona. Questo è il messaggio di oggi. La santa misericordia, insondabile per la mente umana, inviata continuamente dal cielo alla terra attraverso ogni singolo apostolo. Condividi questo messaggio, Anne. Sii ferma.

Anna, apostola laica